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Pedon e OrtoRomi insieme per una pausa pranzo all’insegna del benessere

La nuova referenza con Bulgur e Quinoa, tre tipi di insalata e olive Kalamata, proposta da Pedon e OrtoRomi nella linea Pausa Pranzo in Forma si inserisce nella tendenza che vede in crescita l’attenzione al benessere nel piatto e i consumi di piatti pronti e veloci e di cereali.

Secondo le più recenti analisi di Nielsen, infatti, si registra un nuovo approccio agli alimenti, caratterizzato da una sempre maggiore attenzione agli aspetti salutistici dei cibi, nella consapevolezza che una giusta alimentazione sia lo strumento più adeguato per prevenire e gestire disfunzioni fisiche come l’eccesso di colesterolo, l’ipertensione, il diabete e l’obesità.

Su versante dei numeri, invece, i cereali secchi stanno vivendo una stagione felice. Nei primi cinque mesi di quest’anno Nielsen registra una crescita del 23% a volume e del 34% a valore sullo stesso periodo del 2014. A parte il grano, sono tutti i cereali a beneficiare della crescita. In particolare la Quinoa, “un cereale altamente proteico e completamente privo di glutine, che quadruplica quasi le sue vendite, attestandosi su oltre 400 tonnellate e sviluppando 4,4 milioni di euro di giro d’affari, con un prezzo medio di 10,94€/Kg”, spiega Nielsen

Infine, la fase positiva che stanno attraversando i comparti dei prodotti pronti d mangiare e facili e veloci (secondo la classificazione data da Nielsen ai sei panieri del largo consumo) che nel primo semestre di quest’anno hanno segnato una crescita di poco più del 2% i primi e di più del 3% i secondi (a volume e a valore).

La nuova referenza è il primo episodio di co-branding tra Pedon, big player per la lavorazione, il confezionamento e la distribuzione di cereali, legumi e semi, e OrtoRomi, impresa con quasi vent’anni anni di storia nel settore ortofrutticolo della IV gamma

A ottobre la settimana Fairtrade torna a promuovere i prodotti equosolidali

Coinvolgerà centinaia di supermercati, bar e punti vendita di tutta Italia la campagna annuale di promozione del commercio equo Fairtrade, “The power of you – Dipende da te”, prevista dal 10 al 25 ottobre. Promozioni, incontri col pubblico e iniziative speciali in centinaia di negozi saranno l’occasione per diffondere l’idea di una spesa più sostenibile per l’uomo e per l’ambiente, garantita dal Marchio etico più diffuso al mondo.

 

Due testimonial dal mondo sostenibile
Della narrazione sul “potere delle scelte” saranno testimoni due produttori agricoli, ospiti in alcuni incontri col pubblico. Francisco Ramon Rivera Gonzalez, presidente dalla cooperativa Pantasma del Nicaragua, racconterà come avviene la coltivazione del caffè all’ombra nelle comunità della regione montuosa di una riserva naturale a nord della città di Matagalpa. Jocibel Belchior Bezerra invece, presidente della cooperativa di noci di anacardio di Cocajupi, porterà la voce delle comunità del nord-est del Brasile. Qui i raccoglitori, arrivati grazie a programmi di riforma agraria, ricollocamento o occupazioni di terre improduttive poi legalizzate, coltivano senza pesticidi e promuovono la fertilità del terreno, combattendo la siccità che ha colpito la zona.

Durante la campagna, il 14 ottobre è previsto il Fairtrade Day, che sarà celebrato all’interno di Expo con la presenza della presidente di Fairtrade International, Marike De Pena, Ambassador del progetto W.E.-Women for Expo, e della CEO Harriet Lamb. Il circuito Fairtrade è uno dei partner della società civile di Expo.

Divisioni per genere, è ora di finirla? Target pensa di sì

Foto dal blog "Let Toys Be Toys".

Dividere gli articoli per genere, maschile o femminile, può avere un senso per alcuni prodotti, come la biancheria intima o alcuni prodotti di igiene personale. Ma quando si passa a considerare i giocattoli o i vestiti, specie per bambini ma non solo, o magari anche gli snack e i prodotti per il fitness ha sempre lo stesso senso? Probabilmente no, anzi sono sempre di più le associazioni, come la britannica PinkStinks, che lottano per liberare ad esempio i giocattoli dalle rigide divisioni di genere: bambole per le bambine, giochi da costruzione per i maschi.

Il tema è molto dibattuto nei Paesi anglosassoni tanto che alcuni retailer stanno “correndo ai ripari”. Abbiamo già parlato di Selfridges che ha dedicato un piano ad Agender, la moda “senza genere”, ed ora arriva l’annuncio di Target, catena americana che vende di tutto un po’, dall’abbigliamento ai giocattoli agli alimentari al grocery, che ha deciso di togliere, dove possibile, ogni riferimento al genere.

Come si legge in una nota “Non vorremmo mai che i nostri clienti o le loro famiglie si sentano frustrati o limitati dal modo in cui presentiamo le cose. Negli anni scorsi alcuni clienti hanno avuto da ridire su alcuni cartelli che offrono suggerimenti sui prodotti basati sul genere. In alcuni casi come l’abbigliamento in cui ci sono differenze di taglia e indossabilità, questo ha un senso. Da sempre i clienti ci hanno detto che quando comprano qualcosa, specie se non è per se stessi, i suggerimenti basati su età, sesso e marca aiutano a trovare le cose più facilmente. Ma sappiamo che i bisogni e le preferenze cambiano e, come hanno rilevato alcuni clienti, in alcuni dipartimenti come Giocattoli, Casa o Intrattenimento, dividere i prodotti per genere non è necessario. Al momento il nostro staff sta lavorando nei punti vendita per identificare le aree in cui possiamo rimuovere gradualmente la segnaletica basata sul genere. Ad esempio nell’area delle lenzuola per bambini non ci saranno più cartelli che fanno riferimento a bambini o bambine, così come nell’area dei giocattoli, dove toglieremo anche l’uso di colori come rosa o azzurro dietro agli scaffali. Questi cambiamenti saranno evidenti nei prossimi mesi”.

Packaging flessibili confezione del futuro? Saranno 800 miliardi nel 2018

Sono pratici, leggeri e duraturi, occupano poco spazio negli armadi, si danneggiano meno facilmente e sono più leggeri da trasportare: per questo motivo i packaging flessibili avranno un ruolo sempre più determinate in futuro. Secondo la società di ricerche Canadean, nel 2018, solo per i prodotti alimentari, raggiungeranno quota 800 miliardi (per l’esattezza, 786.095 milioni) di pezzi, salendo a una quota di mercato del 53,1%.
Una delle aree più promettenti è quella degli Instant Meal e degli snack, ma anche delle confezioni per microonde che promettono di andare a sostituire gradualmente le confezioni di alluminio “che grazie al rivestimento di plastica esterno sono concepite per raffreddarsi velocemente mentre il contenuto resta caldo, e ciò consente al consumatore di mangiarlo subito dopo che è stato estratto dal forno” spiega Kirsty Nolan, analista di Canadean. Un’atout non trascurabile in questa nostra società sempre più di corsa.
Gli imballaggi flessibili innovativi insomma stanno gradualmente andando a sostituire, secondo Canadean, quelli in vetro, metallo e carta. “Il mercato degli imballaggi flessibili per alimentari crescerà di 2.489 unità dal 2014 al 2017, con un aumento del 14,9%. Gli imballaggi in metallo vedranno la crescita più esigua, aumentando di un mero 2,5%” dice ancora Nolan.

Dalla Pop Art ai Foodies.. il restyling di Campbell's passa per i packaging flessibili.
Dalla Pop Art ai Foodies.. il restyling di Campbell’s passa per i packaging flessibili.

A prova di ciò anche la mitica Campbell’s, assurta alla storia dell’arte grazie ai quadri raffiguranti i suoi metallicissimi barattoli di zuppa firmati Andy Wharol, vera icona della Pop Art, ha lanciato recentemente sul mercato le Go Soup: target, i Millennials foodie in carenza di tempo.

I gusti sono stati pensati per attirare consumatori più avventurosi, e hanno anche un fondo trasparente che consente di vedere gli ingredienti i contenuti prima dell’acquisto.

 

I plus degli imballaggi trasparenti secondo Canadean

– costi ridotti grazie alle sottili pareti di plastica e all’assenza di packaging esterno
– confezioni facili da aprire e richiudibili
– scarti minimi se si utilizzano materiali biodegradabili multi-strato che aumentano anche la durata a scaffale

Remeo, dalla tavola della Regina agli scaffali di Carrefour

A Londra ha vissuto il suo grande exploit, conquistando anche VIP di spettacolo e dello sport e persino Partridges, fornitore  della Casa reale inglese. Sino a pochi mesi fa era distribuito soltanto nel Regno Unito, presso i principali delicatessen e punti vendita di alta qualità, ma oggi l’italianissimo Remeo Gelato arriva in Italia, distribuendo in esclusiva per la GDO nei Carrefour Market Gourmet, a partire dai punti vendita Gramsci, Siena, Gustavo Modena, per poi estenderi nei prossimi mesi ad altri Gourmet italiani.

Il brand Remeo – che in latino significa “io ritorno” – evoca prepotentemente l’idea di un ritorno alle origini del gelato italiano, prodotto con le tradizionali tecniche artigianali. Il Gelato Remeo, infatti è al 100% naturale, senza glutine e prodotto in Italia

Basta visitare i profili social su Instagram, Twitter e Facebook del produttore, leggere i commenti e vedere le foto per comprendere l’entusiasmo degli inglesi e degli italiani in Inghilterra per i gelati Remeo.

Oltre al suo sapore genuino nei gusti “classici e raffinati” del “Vanilla bourbon”, “Cioccolato fondente”, “Pistacchio siciliano” e “Caffè espresso”, Remeo conquista anche per l’originalità dei vasetti, confezioni trasparenti – sviluppati da un team di ingegneri e disegnati da Marta S., ex senior designer della casa di moda Etro, che conservano al meglio il gelato, mettendone in risalto la purezza, oltre ad essere un vero e proprio inedito nel mondo del packaging.

Conserve Italia certifica la propria water footprint

Conserve Italia riduce anche il consumo di acqua, divenendo, così,  la prima azienda alimentare italiana ad aver conseguito la certificazione della propria impronta idrica (water footprint) secondo lo standard internazionale ISO14046, introdotto per la prima volta nell’agosto 2014.
La Water Footprint è stata calcolata su tre prodotti di punta del marchio Valfrutta (polpa di pomodoro, borlotto, nettare di pera), dei quali sono stati quantificati i potenziali impatti ambientali relativi all’acqua. Dopo aver identificato le fasi più significative dal punto di vista idrico lungo tutto il ciclo di vita produttivo, ora Conserve Italia sta avviando specifiche procedure interne finalizzate a ridurre l’impronta idrica.
“Anche l’agricoltura è chiamata a fare la sua parte per ridurre i consumi di acqua, che è un bene di tutti ed una risorsa da tutelare in quanto limitata” spiega il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini. “Il volume idrico complessivamente utilizzato in Italia è pari a 42 miliardi di m3/anno, dei quali il 60% è impiegato dal settore agricolo, contro il 25% del settore industriale e il 15% di quello civile. Di qui la necessità di un ripensamento dei modi d’utilizzo dell’acqua in agricoltura e l’impegno per individuare metodi di irrigazione e di utilizzazione che riducano gli sprechi di questa preziosa risorsa”.
Le analisi sui primi prodotti di cui è stata certificata l’impronta idrica hanno evidenziato che le aree di miglioramento sulle quali intervenire sono per lo più relative alla parte agricola e riguardano fondamentalmente la scelta e la gestione delle colture, le pratiche agronomiche, i metodi irrigui e l’uso di risorse idriche alternative.
“Abbiamo il grande vantaggio di essere una cooperativa – conclude Gardini – e di avere, attraverso i nostri 14.000 soci agricoli, il controllo di tutta la filiera a partire dal seme. Siamo quindi assolutamente in grado di migliorare la nostra efficienza sin dall’inizio del processo produttivo. Attualmente, nell’ambito di un complessivo progetto di agricoltura sostenibile, si stanno raccogliendo dati e indicatori per analizzare la gestione agronomica delle coltivazioni vegetali e individuare interventi di miglioramento: verrà successivamente realizzato un documento tecnico a supporto dei nostri agricoltori, che potranno utilizzarlo come prontuario di best practice per fare le migliori scelte dal punto di vista ambientale ed economico”.

Unes va controcorrente: d’estate solo limoni italiani

Scelta etica per Unes che ha deciso,Limoni solo provenienza Italiana senza badare all’estetica ma puntando alla tutela del consumatore e a valorizzare la produzione nazionale, di vendere per tutto il periodo estivo solo limoni di provenienza italiana che non hanno alle spalle un viaggio di migliaia di chilometri e che, anche se nell’aspetto sono un po’ meno accattivanti, mantengono un gusto ed un sapore di assoluta qualità.

I limoni d’estate hanno infatti un appeal estetico inferiore rispetto a quelli provenienti dall’estero (prevalentemente dal sud America), che normalmente si trovano nei reparti della Gdo.

Fra le tipologie di limone proposte: il limone Costiera (di origine campana), il limone Verdello e il Primofiore (questi ultimi di origine siciliana).

Unes è presente in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna con oltre 180 punti vendita tra diretti e franchising e occupa 2.500 dipendenti.

Il pack e la grafica di Arizona innovano lo scaffale del tè freddo

Questo inizio d’estate afoso ha visto l’arrivo sugli scaffali di molti supermercati le bottiglie multicolori del tè Arizona. Artefice dell’ingresso dei tè Arizona nel mercato italiano (un prodotto cult nel Nord America dove è apparso nel 1992 a opera di due imprenditori italo-americani John Ferolito e Don Vultaggio) è Biscaldi, l’azienda che dell’introduzione in Italia di bevande di tendenza e di successo ha fatto una missione. Nel corso degli anni possiamo citare la birra Corona, i cava Freixenet, la giapponese Asahi per finire alla più recente birra Samuel Adams, senza scordare le acque minerali che hanno fatto tendenza Ty Nant, Voss e Tau.

Il tè Artizona è arrivato in Italia quattro anno fa forte del successo nordamericano, dove fattura circa 1,3 miliardi di dollari, e di quello europeo (in Germania vengono vendute 20 milioni di bottiglie da mezzo litro). Ma è stato il passaggio dal pack in vetro a quello in Pet che ha aperto il mercato della Gdo. «Il fattore critico di successo – spiega Pietro Biscaldi – è stato l’avvio della produzione della versione in Pet in Europa. Dopo il difficile avvio dell’introduzione nell’horeca con la bottiglia in vetro, con la versione in plastica abbiamo cominciato da gennaio a referenziare in alcune catene con una numerica che in poco tempo si è rivelata superiore del 30% rispetto a quanto previsto, e i prodotti hanno registrato un rotazione doppia rispetto alle attese, e con i piani di riordino che per motivi produttivi devono avere un anticipo di tre mesi, l’out of stock è sempre in agguato».

Quali i motivi di questo successo? «Sono essenzialmente tre: il packaging completamente diverso nel formato che fa percepire il prodotto come premium e nella grafica, frutto della pluriennale collaborazione con l’artista Jean Pettine, il nome anche in questo caso originale rispetto alla categoria e il sapore gradevole, frutto anche del processo di pastorizzazione a caldo ad alta temperatura». Ma ci sono altre considerazioni. «Il consumatore dimostra di essere più pronto ad accettare l’innovazione di quanto non lo sia la distribuzione che, obiettivamente, fatica a dare spazio ai prodotti innovativi. E non c’è dubbio che Arizona lo sia, per i motivi che abbiamo detto, ma anche perché dà un forte segnale di tendenza verso le bevande piatte e naturali. Se scatta il contatto con il consumatore il prezzo cade in secondo ordine, come dimostra il caso di Autogrill, dove Arizona e la nostra bevanda all’Aloe hanno un prezzo superiore del 50% rispetto alle bibite tradizionali e registrano consumi superiori alle attese».

La gamma Arizona comprende sette referenze, di cui cinque tè aromatizzati -tè verde al ginseng e miele, tè bianco al mirtillo, tè verde al melograno, tè nero alla pesca e tè nero al limone – un tè verde zero (apprezzato dal pubblico femminile) e quello che in America chiamano Half&Half (limonata e tè in parti uguali).

Il tonno Consilia (Consorzio Sun) è Friend of the sea

Il tonno Consilia, marchio del Consorzio Sun cui adericono Magazzini Gabrielli, Italbrix, Cadoro e Gros, ha ottenuto la certificazione “Amico del Mare”.

Friend of the Sea è uno schema di certificazione che segue le linee guida della FAO per l’etichettatura ecologica di prodotti da pesca sostenibile. È, inoltre, l’unica organizzazione che certifica, con il medesimo logo di approvazione, sia i prodotti da pesca sia da acquacoltura.

Il tonno a pinne gialle a marchio Consilia, nelle varianti all’olio d’oliva e al naturale, è stato dunque giudicato conforme ai rigorosi criteri di tracciabilità Friend of the Sea.

Copia di Direttore_Rango«Attraverso questa importante certificazione – commenta Stefano Rango direttore generale del Sun Supermercati Uniti Nazionali (nella foto) – i nostri consumatori, acquistando il tonno Consilia, scelgono di rispettare l’ambiente e il mare”. Friend of the Sea è un programma di certificazione internazionale per prodotti da pesca ed acquacoltura sostenibili. Più di 400 aziende da oltre 50 paesi nel mondo si sono affidate a Friend of the Sea per verificare la sostenibilità dell’origine dei propri prodotti. Gli audit sono svolti da enti di certificazione accreditati, sul luogo di pesca ed acquacoltura, e basati sui dati scientifici ufficiali più aggiornati.

I prodotti Consilia, nelle quattro linee base “SaperScegliere”, top “Scelte Premium”, benessere “Scelte su Misura” e bio/eco “Scelte dalla Natura”, rispondono alle strategie adottate dal Consorzio Sun, che si basano essenzialmente su quattro fattori: vicinanza, innovazione, impegno nel sociale e qualità.

Rovagnati amplia la sua gamma di prosciutto a dadini

ROVAGNATI amplia la gamma dei suoi salumi con nuove referenze alla linea Dadini.

Quattro, oggi, le varietà comprese nella linea: dadini di cotto nelle confezioni da 100gr e in quella doppia da 90gr ciascuna; dadini di pancetta dolce nella confezione da 100gr e in quella doppia da 100gr ciascuna; dadini di pancetta affumicata, nella confezione da 100gr e in quella doppia da 100 gr ciascuna e dadini di guanciale, nella confezione da 100 gr.

A partire dalle prossime settimane (ed eccoci alla novità!) alle referenze già esistentisi aggiungeranno  due lanci: una nuova ricetta, ancora più gustosa, per i Dadini di prosciutto cotto a marchio Rovagnati disponibili nella confezione da 90 gr, e la new entry Dadini di prosciutto cotto Snello da 90 gr., tanto sapore unito a genuinità con solo il 3% di grassi.

Snello ROVAGNATI[1]

Le nuove referenze rispecchiano l’equilibrio ideale fra il piacere del palato e una sana alimentazione, essendo il risultato della selezione delle migliori carni, lavorate con la competenza, la passione e la scrupolosità che ROVAGNATI da oltre 70 anni garantisce ai suoi consumatori.

I cubetti, presentati in pratiche confezioni salva freschezza, sono disponibili nel banco frigo dei punti vendita della grande distribuzione (ipermercati, supermercati, etc.) e del canale normal trade (salumerie, macellerie, panetterie, ortofrutta, negozi di generi alimentari, etc).

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