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Grom Gourmet: il nuovo concept di gelaterie di Carrefour Market

Grom e Carrefour Market: debutta una collaborazione tra l’ormai famosa catena di gelaterie e l’innovativa insegna di Carrefour dedicata ai food lovers.  Il suo nome? “Grom Gourmet”, of course.

Il format Grom, ideato per Carrefour Market, proporrà il gelato fresco in vaschette da asporto, preparate al momento e confezionate in un pacchetto ispirato alla tradizione delle storiche gastronomie italiane. I corner Grom, aperti nei punti vendita Gourmet di Viale Bezzi – a Milano – e di Viale XXI Aprile – a Roma – , offriranno inoltre i ghiaccioli realizzati con frutta fresca di stagione e i biscotti senza glutine.

Con Grom Gourmet debutta un nuovo concept distributivo “shop in shop” che si affianca ai 75 punti vendita Grom in Italia e nel Mondo.

L’iconico bancone in noce delle gelaterie, proposto in una versione rivisitata, si integra con l’ambiente caldo e naturale dei Market Gourmet e offre uno spazio per la degustazione di creme e sorbetti. I ghiaccioli, nei gusti fragola, lampone, pesca, albicocca e limone, portano nel negozio i colori e il sapore della frutta di stagione. Per Carrefour Market, l’accordo con Grom è coerente con la strategia di sviluppo della propria presenza sul mercato, che nel formato “Gourmet” privilegia l’offerta di prodotti ricercati e di alta qualità in un ambiente rilassante e piacevole ad una clientela premium e dinamica, che ama vivere di gusto.
Il desiderio di Grom è quello di offrire un’esperienza di cura e attenzione, per creare l’atmosfera delle gastronomie “di una volta”.

Grégoire Kaufman, Direttore Commerciale e Marketing di Carrefour Italia ha così commentato: “Siamo estremamente soddisfatti che Grom abbia scelto Carrefour per avvicinarsi al concetto che ha vinto il cuore degli italiani: il Market “Gourmet”. Un concetto sviluppato dall’Italia e che oggi vanta già oltre 20 punti vendita. Abbiamo da subito riconosciuto – continua Grégoire Kaufman –  una grande affinità tra Carrefour e GROM: come Grom, anche i nostri negozi Market formato “Gourmet” nascono con un’attenzione estrema per la cura e la qualità dell’offerta.”

Guido Martinetti, cofondatore e amministratore delegato di Grom, aggiunge: “Ho capito che insieme a Carrefour Gourmet  avremmo potuto sviluppare un progetto incentrato sulla relazione e sull’attenzione ai dettagli: chiederemo alle persone quanto tempo impiegheranno per arrivare a casa, per abbattere il gelato per alcuni minuti prima di consegnarlo; faremo assaggiare i gusti proposti e confezioneremo per loro un pacchetto ispirato all’eleganza della Natura”.

Lidl apre ad Agrigento e prosegue nella sua strategia di crescita

Lidl apre un nuovo punto vendita ad Agrigento, in Via Leonardo Sciascia.

Il nuovo supermercato occupa una superficie di oltre 1.000 mq e mette a disposizione della clientela un ampio assortimento di prodotti, oltre l’80% dei quali Made in Italy.

La struttura, moderna e lLidl Agrigento_casseuminosa, è costruita utilizzando materiali altamente coibentanti che riducono al minimo il consumo di energia. Ciò testimonia la sensibilità dell’azienda verso i temi della sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico.

 

I REPARTI

I clienti del nuovo supermercato di Via Sciascia potranno approfittare delle offerte su frutta e verdura, carne e latticini, surgelati, insaccati, prodotti per la pulizia della casa, l’igiene personale e il fai da te.  Lidl Agrigento_bake off[1]Un ampio reparto panetteria accoglierà gli agrigentini all’entrata, sfornando tutto il giorno pane, croissant e altre prelibatezze. Per evidenziare il forte legame con il territorio siciliano, Lidl ha aggiunto all’assortimento prodotti locali, oltre alla già affermata linea “Italiamo” che racchiude il meglio del patrimonio gastronomico del nostro Paese. Di recente ingresso proprio nella linea “Italiamo”, “Che Seppia”, il piatto vincitore del talent show culinario “La Ricetta Perfatta”, andato in onda su Canale 5 e ideato per mettere alla prova chef amatoriali provenienti da tutta Italia con l’obiettivo di vedere la loro ricetta del cuore proprio sugli scaffali Lidl.

IL PROFILO OCCUPAZIONALE

A gestire il punto vendita ci sarà un affiatato team di 18 collaboratori, di cui 15 giovani del luogo, età media 26 anni, assunti proprio in occasione dell’apertura.

Lidl Agrigento_teamTali assunzioni si collocano all’interno di un più ampio piano di ricerca di personale che prevede l’ampliamento della rete commerciale in Sicilia dove Lidl è già presente con 34 punti vendita e una piattaforma logistica a Misterbianco.

In Italia dal 1992, Lidl attualmente può contare su una rete di oltre 570 punti vendita sul territorio italiano. L’inaugurazione del punto vendita di Agrigento rientra in un piano di crescita e di espansione che vedrà l’apertura di 30 nuovi supermercati entro la fine dell’anno.

 

 

 

 

Divertente e sexy, così vedo il punto vendita del futuro

Un luogo dove fare esperienze, multisensoriali e dunque concrete ma anche virtuali, grazie alla tecnologia. Dovrà essere questo il punto vendita del futuro secondo Dietmar Dahmen, tedesco cresciuto in California e oggi residente a Vienna, futurologo ed esperto in innovazione. Obiettivo: dare al cliente un motivo per entrare e acquistare lì, invece che online. Una questione che riguarda in modo particolarmente stringente il grocery e i supermercati: perché darsi la pena di perdere tempo a recarsi in un punto vendita, quanto trovo esattamente gli stessi prodotti online? Ecco allora entrare in campo la tecnologia, che rende in modo relativamente economico la visita in negozio un’esperienza divertente, che vale la pena fare.

Tra le frontiere più interessanti che potrebbero cambiare il punto vendita fisico del futuro (e lo stanno già facendo ora) ci sono i robot e la realtà virtuale.

«La realtà virtuale è un modo per creare un modello previsionale e ci permette di entrare in luoghi dove non siamo veramente, come un nuovo negozio – dice Dahmen -. Il trucco con l’esperienza online è che deve fare in modo di sostituire l’assenza di altri sensi. Ad esempio in negozio puoi toccare un tessuto, online no, però puoi zoomare e vedere la trama, o puoi ingrandire e camminare in un asola o un particolare del vestito e questa è un’esperienza che ti lascia a bocca aperta. La realtà virtuale aiuta a sperimentare un prodotto in modo più intimo e migliore di quanto sia mai stato possibile, senza essere alla presenza del prodotto.

I robot sono già una realtà i Giappone, dove in molti negozi di Tokyo si trovano i robot Pepper. “Ho visto Pepper al lavoro a Tokyo. Il punto è che l’interazione tra umano e umano va bene, ma in certi casi può far sorgere imbarazzo, invece a una macchina puoi dire e chiedere quello che vuoi. Un’altra modalità di interazione che si affianca al vis à vis e all’interazione macchina con macchina.

Per guardare la versione inglese video: https://youtu.be/Mrc8NCRpoN0

Un hub di servizi: a Torino debutta il Carrefour Market Urbano

Un supermercato dove, oltre alla spesa di tutti i giorni, è possibile trovare tutta una serie di servizi come l’elettricista, l’idraulico, il sarto, il calzolaio, la stampa foto e molto altro: nasce a Torino in Corso Turati 29D il nuovo format urbano di Carrefour. Continua dunque l’esplorazione dell’insegna francese verso nuovi format che si avvicinino alle esigenze di un cliente sempre più mutevole ed esigente, 24 ore su 24, con poco tempo a disposizione e che desidera trovare tutto in un solo posto: non solo prodotti, ma anche servizi.

Il nuovo format, che si sviluppa all’interno del concept Market H24, ha debuttato con il claim “Ci pensa market”! è un luogo dove, grazie alla Blue Box, è possibile usufruire di numerosi servizi professionali pensati per rispondere alle necessità quotidiane più frequenti. In modo pratico e veloce sarà infatti possibile richiedere, fino alle 22, 7 giorni su 7, l’assistenza immediata per molti servizi di gestione domestica come l’elettricista, il fabbro, la stampa foto, il sarto, il calzolaio e molti altri ancora, oltre l’ormai consolidato servizio lavanderia.

Il rinnovato punto vendita Market Urbano, dopo un completo restyling, si estende su una superficie di 785 mq attraverso spazi pensati per ogni tipo di necessità, che si rifanno all’idea della “piazza” del Mercato, con prodotti selezionati che guardano al benessere e alla valorizzazione del territorio. Tra i reparti serviti, di fianco alla gastronomia e alla rosticceria, si trova il corner delle patatine fritte e servite al momento per un servizio take away. Non mancano gli ormai consoldati (nelle aperture recenti) corner con i succhi freschi e i distributori di frutta secca pensati per gli amanti del benessere, ma anche il sushi, l’etnico, la zona bio e quella dedicata a tè e infusi, la cosmesi e il make up. Arricchiscono l’offerta un settore di monoporzioni da asporto sia pronti da mangiare sia da cucinare, a base di carne o di pesce, e una vasta gamma di prodotti bio che free from (senza glutine, senza lattosio, senza zucchero…)

In prossimità dell’ingresso c’è infine un innovativo Market Cafè, una sorta di urban center 3.0 dove i clienti, oltre a degustare caffè, spremute e brioches, potranno caricare il proprio cellulare ed utilizzare tablet messi a disposizione, con collegamento gratuito a internet.

carrefour-torino2«Abbiamo scelto Torino, una città importante in una Regione chiave per lo sviluppo del Gruppo, per dare il via a una formula innovativa di offerta coerente con la strategia di Market, l’insegna che da sempre è caratterizzata da un forte valore sociale – spiega Stephane Coum, direttore supermercati Carrefour Italia -. Infatti, con “Ci pensa Market”, nel caso del modello “Urbano”, abbiamo voluto dare una risposta concreta a tutte quelle esigenze quotidiane dei nostri clienti, soprattutto a chi vivendo da solo in una grande città, cerca un unico punto di riferimento a supporto dei molti servizi che vanno al di là della spesa di ogni giorno. Unire innovazione alla semplificazione della vita dei nostri clienti, come anche dimostrato con la formula H24, sono solo alcuni dei valori che guidano l’impegno quotidiano di Market».

Chef Store Arno: uno “spazio sosta” dove è sempre il cliente a decidere

Chef Store Arno, il market autostradale di Chef Express (Gruppo Cremonini), nell’area di servizio Arno Ovest, ha rinnovato il suo look. Grazie a Zenith Shop Design, società di Cefla,  lo store ha infatti realizzato un radicale restyling negli arredi.

totaleChef Express Arno totale

Un’immagine nuova, quella scelta da Chef Express, caratterizzata da un’idea centrale: creare uno spazio di sosta, non una via d’uscita con un percorso forzato, come avviene attualmente in quasi tutti i market autostradali. Il risultato è quindi un layout multipercorso (“fast” più veloce per uscire, “slow” per i prodotti tipici regionali, “tech” che privilegia elettronica, telefonia, ecc.) dove è il cliente a decidere dove andare, all’interno di uno spazio reso attrattivo dalle zone espositive ordinate secondo un’organizzazione modulare.

ledChef Express Arno particolare led
Led: particolare

Arredi peculiari
Superfici ed elementi in legno caratterizzano il format. I prodotti tipici, espressione del territorio che ospita ciascun punto vendita, vengono proposti al consumatore anche grazie a tavoli ed espositori che richiamano un tradizionale mercato rionale italiano.
Altro tratto distintivo dei nuovi Chef Store è l’illuminazione, costituita da soluzioni flessibili a tecnologia LED, che conferiscono una marcata atmosfera al locale. L’illuminazione è prodotta dalla stessa Cefla nella sua nuova azienda C-LED, specializzata nei sistemi per il visual merchandising, l’interior e l’outdoor design e per l’illuminazione industriale. Di grande eleganza, infine, sono i montanti e le cornici che, evidenziando le scaffalature, fungono da punto focale e delimitano i diversi mondi merceologici, ciascuno di questi identificato anche da un colore dedicato.

Cefla Shopfitting ha curato anche i varchi di accesso dello spazio di vendita che, essendo in un’area di servizio, potrebbe venire chiuso nelle ore notturne. A tal fine è stata creata un’apposita soluzione utilizzando lamiere speciali, simulando l’effetto di una serranda.

“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato di questa personalizzazione – commenta Mario De Santis direttore tecnico di Zenith Shop Design – e di aver contribuito, con il nostro know-how e il nostro prodotto, a questo importante risultato ottenuto da Chef Express, che certamente alza notevolmente l’asticella della qualità dell’ambiente e dell’accoglienza nei punti vendita all’interno di un’area di servizio”.

Temporary Store: Häagen-Dazs, il gelato newyorkese, debutta a Milano

Temporary Store, una formula sempre più apprezzata, che ha fatto venire l’acquolina in bocca anche al famosissimo gelato newyorkese Häagen-DazsTM. Non a caso, infatti il premium brand di General Mills, distribuito in Italia dal gruppo Eurofood, ha deciso di rafforzare la presenza sul mercato italiano puntando sul proximity marketing e inaugurando il suo corner all’interno della Stazione Cadorna.
Per il debutto di Häagen-DazsTM, Eurofood ha scelto di affidarsi ancora una volta alla consolidata esperienza di Adverteam, con cui vanta una lunga e proficua collaborazione. Per questo esclusivo progetto di retail, l’agenzia milanese “around the line” ha ideato il concept, progettato l’allestimento e gestito il coordinamento delle attività.
Adverteam_temporary Haagen Dazs_4Il risultato sarà sotto gli occhi di viaggiatori, turisti, curiosi, pedolari e …. golosi: infatti dal 29 giugno al 31 luglio il flagship, situato proprio al centro della stazione ferroviaria, rimarrà aperto 7 giorni su 7, dalle 11 alle 21.30, per proporre un’ampia selezione di prodotti, dalle inconfondibili pinte alle minicups, in versione singola o multipack, fino alla novità 2016: i golosi stecchi. E per chi non sa rinunciare a nessun gusto, disponibile anche l’esclusiva borsa refrigerata, per mantenere intatta la freschezza del proprio gelato.
A supporto dell’attività di proximity marketing, Adverteam ha gestito la pianificazione di videocomunicazioni sul circuito Expomedia presente nello scalo ferroviario, incluso il ledwall esterno.

Gruppo Selex cresce del 5,6% vs 2014 e stanzia 152 milioni per le nuove aperture

Gruppo Selex cresce ancora e consolida la sua presenza sul territorio. Nel 2015 il fatturato complessivo è arrivato a 9,95 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2014.  Positivo anche l’andamento dei primi quattro mesi del 2016. Da gennaio a fine aprile il Gruppo ha infatti registrato un aumento del + 4,9% se si considerano tutti i canali e le aperture di nuovi punti di vendita. I risultati sono stati presentati nel corso dell’Assemblea annuale Selex, tenutasi il 1 luglio a Siviglia (Spagna), con approvazione del bilancio 2015.

Il dato sulla crescita Selex a rete costante sempre nei primi quattro mesi dell’anno è + 0,7%, in controtendenza rispetto al settore della grande distribuzione italiana, che ha invece registrato un trend negativo, pari a – 1,3% ( iper + super, dati Nielsen). Selex rafforza la sua posizione al terzo posto tra i retailer, con una quota di mercato dell’11,6% (dati IRI, gennaio 2016) e conferma una stima di chiusura anno a 10,25 miliardi di fatturato.

Al buon andamento del Gruppo Selex hanno contribuito anche le performance dei prodotti a marca del distributore. In particolare le linee specialistiche premium e quelle salutistiche hanno registrato nei primi quattro mesi dell’anno un incremento delle vendite del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

I risultati positivi conseguiti nei primi quattro mesi dell’anno premiano l’impegno di Selex  sul fronte del miglioramento continuo dell’offerta, in particolare nei reparti più strategici come i freschissimi e l’area salute e benessere.

«Abbiamo lavorato in questi mesi per rinnovare la rete, migliorare la specializzazione dei reparti emergenti e rafforzare il posizionamento distintivo delle nostre insegne – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex- Parallelamente abbiamo presidiato attentamente l’area convenienza. Lo scorso anno grazie alle promozioni, i consumatori che hanno fatto la spesa nei nostri punti di vendita hanno risparmiato 450 milioni di euro».

Il programma di sviluppo

Per le nuove aperture (69 le unità previste entro la fine dell’anno) e la modernizzazione di punti di vendita esistenti, che porteranno all’assunzione di centinaia di nuovi collaboratori, sono stati stanziati 152 milioni di euro.

«Nonostante il 2016 non abbia ancora visto l’affermarsi di una ripresa robusta dell’economia – ha detto Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – il nostro Gruppo ha scelto di proseguire con decisione sulla strada dello sviluppo, studiando moderni formati di punti vendita radicati nel territorio e sempre attenti alle nuove tendenze di consumo e alle tradizioni delle comunità in cui operano».

Grocerant, catene, food delivery: l’Italia sulla soglia del futuro

Una grande apertura al nuovo che ha portato all’ingresso, nell’ultimo anno, di catene straniere del fast food presenti in decine di Paesi, e che proprio ora scelgono di debuttare in Italia. Il mondo della ristorazione veloce in Italia è oggi una sorta di arena dove si stanno sperimentando nuove soluzioni e incroci, che vedono la barriera tra commercio e somministrazione assottigliarsi sempre più. «Ormai il cliente si aspetta di trovare il cibo sempre, ovunque, e di ogni tipologia della quale abbia desiderio al momento» ha spiegato Daniele Tirelli, presidente di POPAI ITALIA all’evento “Are you ready for the Grocerants?” terza edizione del convegno POPAI dedicato al settore del Retail Food Service. Dando un quadro dei nuovi format.
I Netstaurant, ad esempio, i ristoranti integrati con le logiche del web e dei social come il newyorchese 4Food. Nel punto vendita sulla 5a strada tramite vari dispositivi si può costruire il proprio hamburger, che al contrario dello storico Big Mac, che si voleva uguale in ogni punto del mondo, è estremamente personalizzato. Si compilano questionari per conoscere il proprio hamburger ideale, si socializza tra profili affini. E, secondo le logiche social, se il panino creato dal cliente ha successo (ovvero vende bene), questi ottiene un anno di pasti gratis.
Gli Everywhere Restaurant colgono invece la tendenza a portare l’insegna ovunque, tramite i truck. In USA l’hanno fatto Taco Bell e Starbucks, ed è un mercato che cresce del 25% l’anno secondo Technomic.
Le consegne a domicilio sempre più veloci e sofisticate vedono sempre negli States un operatore come GrubHub che in pochi anni ha raggiunto 44mila locali in oltre mille città. Ma nell’area sono scesi grandi player, da Amazon a Google a Uber.

In questo scenario, come evolveranno i supermercati? Servire cibo sottrae business o crea lavoro? Varie le soluzioni possibili. C’è chi prepara e serve nel punto vendita lo stesso prodotto che vende sugli scaffali (ad esempio la pizza da Whole Foods Market) e si è specializzato a organizzare il catering per qualsiasi tipo di evento od occasione speciale, dal matrimonio al compleanno come Kowalski: l’intero banchetto può essere ordinato online.
In Italia siamo agli inizi, sono partire esperienze interessanti come Carrefour viale Bezzi e iper la grande i di Arese, ma c’è ancora qualche zona d’ombra.
Una sorta di guida nel food retail del futuro ci viene da alcune esperienze, italiane ma soprattutto estere, di realtà che hanno da poco aperto nel nostro Paese.

 

Domino’s: la chiave è tecnologia e servizio
domino's«Siamo arrivati molto in ritardo: l’Italia è l’83° Paese per Domino’s – spiega Alessandro Lazzaroni, Marketing Manager di Domino’s Pizza Italia, oggi a Milano con 5 punti vendita che diventeranno presto 6. Nel mondo, sono 13mila per 10 miliardi di fatturato. Certo, portare la pizza americana nel Paese che la pizza ha inventato e che vanta 44mila pizzerie era una sfida improba, quasi impossibile. Come intendete vincerla? «Noi siamo specializzati nella consegna a domicilio, in un mercato estremamente frammentato dove manca il servizio. I 2/3 del nostro business viene dalle consegne a casa. Siamo una digital company che vende pizza. Raggiungiamo noi il cliente in vari modi: tramite App zero click (si può ordinare a voce senza toccare lo schermo), Twitter (basta mandare gli emoticon delle fette di pizza che si vuole a casa), sulla Samsung smart tv, in auto con Ford Synch, tramite smart watch, mentre in Australia sono già usate le consegne con un robot. Perché è l’ordine il momento clou della relazione con il cliente. L’acquisto deve essere molto semplice. Poi c’è il prodotto, buono, italiano, certificato. In Italia naturalmente puntiamo sulle eccellenze locali. E il servizio: assicuriamo la consegna in 30 minuti e con la pizza a una temperatura di almeno 70°C».
Nel locale la lavorazione è a vista, nella massima trasparenza. Una strategia che si completa con una politica di “localizzazione”. «Noi siamo nei quartieri e viviamo la vita di quartiere, integrandoci. Partecipiamo alle feste rionali e parrocchiali, siamo presenti negli eventi del vicinato. Prediligiamo aperture nella stessa città per motivi logistici: a Milano vogliamo arrivare a 15 locali, per coprire tutti i quartieri, poi passeremo a città vicine. Ora la gestione è diretta, nel 2017 partiremo con il franchising».

KFC tra franchising e drive alla conquista del Belpaese
kfc-arese-insideInsegna storica americana specializzata in pollo fritto, è entrata in Italia a fine 2014 con 2 ristoranti, ne ha oggi 6, tutti in centri commerciali, aprirà il 7° il mese prossimo e arriverà a 12 entro fine anno, puntando sul Drive (“ne apriremo uno ad ottobre per verificare se è un format che può fare la differenza”). In Cina apre un ristorante al giorno e ne ha oggi 4000. Nel mondo sono 20mila. «Il nostro obiettivo è aprire dove il cliente ci vuole. Ci svilupperemo con un franchising puro sviluppato per area, con imprenditori che avranno 20/50 locali. Ci concentreremo sui centri commerciali o sulle strade di grande scorrimento, evitando i centri città, per ora troppo costosi. Anche McDonald’s del resto, che ha aperto anni fa nei centri città per diffondere la marca, ora sta delocalizzando» spiega Corrado Cagnola, Ad di KFC Italy.

Fiorfood, progetti pilota da replicare nella rete
fiorfood«Perché abbiamo aperto Fiorfood? Avevamo in casa dei prodotti a marchio molto forti, e abbiamo pensato di ibridare per promuoverli. Il mondo però sta andando in direzione opposta, il focus è sulla somministrazione – dice Antonio Audo, Responsabile area progettazione – energy management Novacoop –. È un progetto pilota, un nostro primo approccio verso la ristorazione, che non è il nostro business primario, per sperimentare nuove forme che vorremmo replicare nella nostra rete di supermercati. È anche una vetrina, in centro a Torino in un edificio storico e prestigioso, un ex cinema, che serve anche a raccontare la storia della cooperativa. Nella rete stiamo sviluppando un format di superstore, riducendo i grandi format e concentrandoci sul food».

Foodora, consegna cibo d’alta gamma
foodoraLa tedesca Foodora è nata nel 2014 ed è presente oggi in 10 Paesi. Per ora in Italia consegna pasti da ristoranti a Milano e Torino. «Siamo un’azienda di servizi logistici con una doppia valenza: verso il cliente finale e verso il ristorante – spiega Massimiliamo Mesenasco, Head of Account Management Italy -. Ci distinguiamo dagli altri operatori perché consegnamo solo da ristoranti di livello medio-alto. Un’altra cosa che ci contraddistingue è la consegna in bicicletta. Solo a Milano abbiamo 300 fattorini. La gestione dell’ordine avviene tramite un algoritmo e va completata in 30 minuti. Il nostro cliente? Un professionista che fa tardi al lavoro, e ha una volontà e capacità di spesa anche doppia rispetto a chi ordina normalmente prodotti come la pizza. I pagamento avvengono in forma elettronica, in anticipo».

IKEA punta sullo shopping esperienziale con il nuovo Pick-Up & Order Point

IKEA inaugura a Cagliari il suo primo Pick-Up & Order Point d’Italia, che coniuga l’esperienza di acquisto in negozio all’e-commerce. Le celebrazioni sono avvenute alla presenza delle istituzioni locali e del Console Onorario di Svezia Roberto Corrias, che insieme agli ospiti, sono stati accolti dall’Amministratore Delegato di IKEA Italia Belén Frau.

“Il Gruppo IKEA ha scelto la Sardegna, un mercato di oltre un milione di abitanti da tempo all’avanguardia su temi come web e connettività, per testare un format commerciale che si avvicina sempre di più al centro della città” ha affermato Belén Frau, Amministratore Delegato di IKEA ItaliaL’impegno di IKEA sull’isola non riguarda solo Cagliari, visto che per avvicinarci sempre di più  ai suoi clienti sardi, da domani sarà attivo anche un punto di ritiro ad Olbia, oltre a quello già presente su Sassari”.

IKEA ha scelto Cagliari e la Sardegna per testare in Italia e in Europa un format commerciale che avvicina il punto vendita ai centri cittadini, unendo alcuni aspetti del negozio classico alla comodità dell’acquisto online da pc, tablet e smartphone.

Un nuovo format di prossimità che risponde alle esigenze d’acquisto dei consumatori e che scommette sull’e-commerce, offrendo punti di ritiro metropolitani con una selezione mirata di prodotti: una strategia commerciale che vedrà prossimamente anche l’apertura di un Pick-Up & Order Point a Roma al quartiere Collatino, dove saranno presenti anche un’area food e un reparto di vendita diretta.

Il nuovo Pick-Up & Order Point IKEA di Cagliari ha una superficie complessiva di 3.200 mq e rappresenta un investimento di 4 milioni di euro.

I primi clienti
I primi clienti

La presenza di IKEA in Sardegna ha una ricaduta occupazionale di 104 persone con oltre l’80% di personale sardo, tra occupazione diretta (vendita, logistica, servizio clienti e ristorazione) e indotto (trasporto e montaggio, sicurezza, manutenzione, pulizia ecc), gestito in outsourcing da aziende del territorio coinvolte nella filiera dell’attività IKEA. Le selezioni per l’assunzione dei collaboratori diretti sono state gestite attraverso agenzie di ricerca personale esterne all’Azienda.

Le previsioni per l’attività commerciale dell’anno fiscale 2017 vedono 27.600 ritiri al Pick-Up & Order Point, 5.400 consegne dirette a casa e 1.470 montaggi di mobili e cucine.

Numerosissimi i sardi che in questi anni hanno fatto acquisti sia presso i punti vendita della penisola che nel sito e-commerce IKEA.it/Compraonline: nel 2015 sono stati fatti acquisti dalla Sardegna per un totale di 3.307.000 milioni di euro, di cui 2.303.000 tramite il canale e-commerce (+455% rispetto al 2013) e 1.004.000 euro attraverso i 21 negozi IKEA Italia (+6% rispetto al 2013).

Il Pick-Up & Order Point rappresenta solo il primo passo del piano di espansione di IKEA in Sardegna e anticipa la successiva apertura di un punto vendita IKEA sull’isola, nell’area metropolitana di Cagliari.

 

Retail Food Service, al convegno di Popai focus sulle nuove tendenze della ristorazione

Retail Food Service:  torna il convegno Popai dedicato a un settore in ascesa grazie allo sviluppo ormai parallelo della ristorazione moderna e dei specialty food stores.

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