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Kiabi punta sull’Italia e sui centri commerciali, con un nuovo layout

Punta sui centri commerciali invece che sullo store stand-alone in periferia come avvenuto fino ad ora, ma anche sull’Italia, dove intende espandersi a Sud, area senza negozi ma con vendite online incoraggianti: Kiabi, marchio francese di fast fashion specializzato nella moda bimbi (che copre la metà delle vendite), sceglie l’Italia per presentare il nuovo layout dei punti vendita, che ha debuttato nel punto vendita appena inaugurato al centro commerciale IL Centro di Arese.

Presente in Italia da 20 anni (è il terzo mercato dopo Francia e Spagna), Kiabi ha registrato un fatturato d 1,6 miliardi di euro, di cui 110 milioni nei 26 store italiani. Ha 470 punti vendita in 10 Paesi. “Saremo il family store di riferimento nei centri commerciali, e questa nuova politica è stata sviluppata anche in considerazione del fatto che riteniamo che in futuro la concorrenza non avverrà tanto tra punti vendita all’interno dello stesso centro, ma tra un centro commerciale e l’altro. Per questo valuteremo molto bene le location, anche se abbiamo visto che finora, dove abbiamo aperto, abbiamo comunque avuto risultati postivi” ha detto Massimo Pozzi, direttore sviluppo Kiabi Italia.

Tra i punti di forza dello store il rapporto ottimo prezzo-qualità ma anche il servizio, con 30 addetti a disposizione dei clienti, come in una boutique, che possono prenotare anche il proprio “personal shopper”. Infine, la multicanalità con un e-commerce “forte”, che vale il 12% delle vendite e ha permesso di diffondere il marchio anche nelle aree “non presidiate” (ma si sta lavorando a una prossima apertura in una città del Sud, che potrebbe essere Napoli) e che ha un buon ritorno anche con il click and collect in negozio.

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Debutta a Genova Lalimentari Italiano, il progetto di prossimità Coralis

Un tradizionale negozio di alimentari a conduzione famigliare, ma rinnovato secondo le logiche della distribuzione moderna e con un partner di comprovata esperienza: è Lalimentari Italiano, il nuovo format di Gruppo Coralis che ha debuttato oggi in centro a Genova con il punto vendita di via Trento 79/R. Si chiama Arcuri-Lalimentari Italiano, ed è il primo negozio, di 250 mq, aperto seguendo il progetto ideato e portato avanti da Coralis “per promuovere il concetto di local-branding e per salvaguardare l’identità di ogni punto vendita e di chi li anima e li fa vivere”.

Per questo motivo, ogni locale porta il nome del o dei titolari, che sono anche garanti dei prodotti che vendono, essendo gli interlocutori diretti con i consumatori; a loro e ai loro dipendenti sarà affidato infatti il compito di ripensare gli spazi, arricchire l’offerta, studiare strategie di prezzo consone. Significativo il pay off “Dai il nome al tuo futuro”, che sottolinea l’allontanamento dalla scelta, quasi universalmente adottata, di riunire tutti i punti vendita sotto un’unica insegna. Sinonimo di garanzia, che rischia però di appiattire e ridurre le peculiarità dettate dalla competenza dei negozianti, dalla collocazione, dalle risorse agro-alimentari del territorio.

IMG_1311 IMG_1309«Il nostro progetto modifica il modo di pensare i nostri spazi di scambio, valorizzando lo stile di vita e di espressione delle persone. Il nostro socio ed i suoi collaboratori sono esperti, conoscono le persone e i prodotti, i produttori e consigliano; sono vicini, presenti, attenti e accoglienti – ha dichiarato Eleonora Graffione, presidente di Coralis –Questo nuovo punto vendita sarà a gestione famigliare. Matteo, Ursula e Alice Arcuri, tre giovani imprenditori dinamici e aperti al cambiamento, sono stati i primi a sposare in toto questa filosofia e a renderla una realtà tangibile con il loro punto vendita che è destinato ad essere un luogo di condivisione e d’incontro. Un luogo dove “fare la spesa” diventa anche un momento di relazione».

All’interno di Arcuri-Lalimentari Italiano sarà possibile trovare prodotti tipici del territorio, una vasta offerta di referenze e una selezione di prodotti Etichétto, la super label che certifica che il prodotto é italiano cioè nato e prodotto in Italia, senza OGM, proveniente da una filiera certa in cui i terreni, gli stabilimenti di produzione e gli allevamenti sono sottoposti a rigorosi controlli in tema di qualità, di benessere animale e di ambienti di lavoro.

Da Primark a Lindt, le nuove aperture de Il Centro, i numeri e la fotogallery

I numeri de Il Centro ormai li sappiamo a memoria: un milione di metri quadri, 200 negozi, un Iper. Il mall più grande d’Italia e tra i maggiori d’Europa, apre tra clamori e grandi speranze. Tanti i nomi importanti e varie le anteprime: Primark e Lego Store, ma anche KFC nella food court.

Nella fotogallery ne trovate alcuni, con le novità e l’estensione della rete, nazionale e, a volte, internazionale.

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Auchan con ACI Worldwide e Verifone innova gli e-payment multinazionali e omnichannel

Auchan Group lancia una nuova piattaforma pan-europea di pagamento con carta, realizzata da ACI Worldwide in partnership con Verifone, che sarà attivata nel corso del 2016 in tutti i punti vendita Auchan in Francia.

Grazie all’accordo siglato, Auchan utilizzerà la soluzione di pagamenti omnichannel UP Retailer di ACI come base per la sua strategia di pagamenti transfrontalieri, integrata negli innovativi dispositivi Verifone VX 820 PIN Pad che dispongono di sistema payment-as-a-service, studiati per gestire al meglio tutte le transazioni in-store effettuate con o senza carta.

Parliamo di una piattaforma conforme alle norme nexo, un insieme di standard per i pagamenti con carta unificati che mira a guidare l’interoperabilità tra i vari Paesi.

“ACI, Verifone, e Auchan – sottolinea Andrew Quartermaine, Head of Merchant Retail Europe di ACI Worldwide – condividono la stessa visione sui pagamenti: per questo siamo lieti di aprire la nostra soluzione multi-vendor, acquier-agnostic a Verifone, al fine di sostenere Auchan. Siamo certi che molti altri rivenditori seguiranno l’esempio di Auchan nel contribuire a modellare i pagamenti europei”.

“Con questa partnership – commenta Jean-Philippe Niedergang, VP e GM Southern Europe, Verifone – permettiamo a rivenditori come Auchan di aumentare le vendite e crescere. La nostra piattaforma è già utilizzata da alcuni dei più grandi brand in Francia, con più di 3,5 milioni di PIN Pad VX 820 installati in tutto il mondo. Verifone fornirà servizi di implementazione e manutenzione per Auchan, al fine di garantire un’attività continuativa.”

Arnaud Crouzet, Capo di Group Global Payments Development, Auchan Group conclude: “questa nuova piattaforma, conforme agli standard nexo, si inserisce all’interno della nostra strategia per un sistema di pagamenti centralizzato europeo più sicuro, più aperto e più accessibile”.

Per Muji restyling “alla grande”: a Milano il più esteso store d’Europa

Forse sarà anche stata una coincidenza, ma di certo non stonava l’inaugurazione dello store Muji di Milano Buenos Aires nella settimana del design (che quest’anno parla molto di Giappone) completamente rinnovato e, soprattutto, ingrandito, di ben un piano. Ora è il più grande d’Italia e d’Europa, e il primo nel nostro Paese che rappresenta il nuovo format degli store MUJI.

Per uno strano circolo il negozio è il primo inaugurato in Italia nel 2004 dalla società Ryohin Keikaku. Con una superficie totale di 948.56 metri quadrati e un’offerta di 2.500 prodotti, diventa anche il flagship store più grande d’Europa.

La ristrutturazione di Milano è la prima realizzata di una serie di restyling che coinvolgeranno l’intera rete. Che conta in Giappone 401 negozi (284 gestiti direttamente e 117 con licenza) e all’estero 301 punti vendita in Italia.

Ne ha fatta di strada il nome MUJI: usato dal 1999, deriva dalla frase “Mujirushi Ryōhin”, che in giapponese significa “buoni prodotti senza marchio”. Diventati essi stessi, col tempo, un brand.

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Apre il 14 aprile Arese Shopping Center con oltre 200 negozi: Primark e Lego al debutto

Fervono i preparativi... foto Facebook Arese Shopping Center

Debutterà il 14 aprile, in anticipo sulle previsioni dell’anno passato, l’atteso centro commerciale Arese Shopping Center, fiore all’occhiello di Marco Brunelli (Finiper), con tante novità tra cui il debutto in Italia della catena di fast-fashion amata dalle ragazzine Primark e del Lego Certified Store. Sono oltre 170 i negozi ai nastri di partenza, che dovrebbero superare i 200, su un’area di 92.000 mq di GLA (Superficie lorda affittabile) nel sito dove un tempo sorgeva la fabbrica di automobili Alfa Romeo. Una zona di 2 milioni di metri quadrati (il doppio di quella su cui sorgeva Expo). Tra questi i “soliti noti” come Adidas, Benetton, Alcott, Bershka, Kiabi e H&M, mentre mentre la grande distribuzione sarà rappresentata dal “padrone di casa” con un Ipermercato Iper. La ristorazione vede il debutto nell’area milanese di 100 Montaditos (panineria spagnola già presente a Roma) ma anche Eataly e KFC.

 

Lego arrivano i mattoncini

Tra le novità dell’Arese Shopping Center, c’è il LEGO Certified Store, primo di una serie di negozi gestiti dalla business company Percassi, che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale.

All’interno con “Pick a Brick” sarà possibile acquistare mattoncini sfusi tra una vasta scelta di pezzi disponibili. Un’altra grande novità, disponibile a breve, sarà “Build a mini”: tutti potranno costruire, personalizzare e acquistare la propria minifigure LEGO.Oltre al completo assortimento di prodotti LEGO, saranno disponibili in anteprima prodotti della linea LEGO Creator Expert e prodotti esclusivi.

 

La carica degli (oltre) 200

La pagina Facebook ufficiosa “All’Arese Shopping Center” elenca ad oggi 172 negozi e punti di ristorazione: Primark, Adidas, Alcott , Benetton, Bershka, Brums, Calvin Klein, Calzedonia, Camicissima, Chicco, David Naman, Del Mare 1911, Desigual, Fiorella Rubino, Game7Athletics, Gas, Gutteridge, H&M, Harmont&Blaine, I Am Stores, Imaginarium, Imperial, Intimissimi, Jack&Jones , JD Sports, Kiabi, Levi’s- VF Group, Libero Milano, Liu Jo Jeans, Liu Jo Uomo, Mango, Massimo Dutti, Max Moda, Mixerì, Moreal, Momo Design, Motivi, Nara Camicie, Navigare, Negozio Boschini, New Balance, North Face, Nucleo, Nuna Lie, Nuvolari, Okaidi, Oregon, Original Marines, OVS, Oysho, Paul Taylor , Pellizzari abbigliamento, Pimkie, Piazza Italia, Pillo, Pull&Bear, Quore, Rinascimento, Roberta Biagi, Stradivarius, Superdry, Tally Weijl, Tezenis, Terranova, Timberland, The Disney Store, Tommy Hilfiger, Treesse, Via Condotti, Victoria’s Secret, Viva, Yamamay, Zara, Lego Certified Store, Toys Center, Gamestop, Barca Stores, Bata, Camomilla, Foot locker, Geox, Il Laccio Favole di scarpe, Nero Giardini, Nuna Lie, Pittarosso, Primadonna Collection, Principe calzature, Ritmo shoes, Scarpe & scarpe, Tata Italia, Valerio 1966, Vans, Via Maestra, Carpisa, Miriade, O Bag Store, Piquadro, Admenta, Bottega Verde, Capello Point, Douglas, Origani Cosmetics, JLD – Jean Louis David, Kiko Milano, L’Erbolario, Limoni, Nyx Cosmetics, Sephora, Mac, Bialetti, C’art, Casa, Claire’s, Dolfi Home, Esotica, Fazzini Home, Kasanova, Maisons du Monde, Thun, Tiger, Zara Home, Bijou Brigitte, Bluespirit, Fabiani Gioiellerie, Kaidor Gioiellerie, Pandora, Stroili oro, Swarovski, Locman, Swatch, 3 Store, Mediaworld, Tim, Trony, Wind, Vodafone, Mondadori Store, 100 Montaditos, Alice Pizza, Caffè Milani, Cremamore, Cioccolati Italiani, Daddy Nosh, Dispensa Emilia, Domori, Eataly, KFC (Kentucky Fried Chicken), Illy, La Piadineria, Lindt, Mc Donald’s, Nespresso, Picard, Portello Caffè, Ristò, Roadhouse Grill, Rolleat, Signorvino, Stecconatura, Wiener Haus, Yun Quick, Nau, Salmoiraghi & Viganò, Denti e Salute, Humanitas, Sanafir Wellness & Beauty, Salus Ortopedia, Urban Fitness (Palestra), Viridea, Lava e Cuce, MiniPoint services e Dog parking e toelettatura.

 

Waitrose punta al supermercato aziendale con il primo punto vendita senza casse

Un rendering del nuovo polo di Sky previsto per l'estate.

Se la montagna non va a Maometto… il supermercato va ai consumatori, meglio se alto spendenti, entrando nel posto di lavoro e dunque Waitrose torna a puntare sulle aziende dopo 20 anni ma con una novità assicurata dalle nuove tecnologie: un punto vendita senza casse. I pagamenti avverranno unicamente tramite smartphone o carta ai cinque punti di check-out.

La location, la cui apertura è prevista per la prossima estate, è il nuovo quartier generale di Sky nel Regno Unito a Osterley presso Londra.

Situato all’interno del palazzo degli uffici, dove lavoreranno 3.500 persone, il punto vendita di 130 mq venderà una serie di prodotti che sono stati selezionati tramite un “sondaggio” effettuato tra alcuni dipendenti Sky. Pasti serali e cibo da asporto (panini piadine e sushi), prodotti freschi, torte per feste, fiori recisi, ma anche pane e croissant preparati nel punto vendita. Inoltre, accessori per il viaggio e prodotti per la bellezza e l’igiene per chi deve partire all’improvviso per lavoro o utilizza la palestra interna.

«L’apertura nel campus di Sky è un’opportunità per rispondere ai desideri dei clienti di questo posto di lavoro. Il nostro modello di convenience è più flessibile che mai oggi, specialmente nel momento in cui i metodi di pagamento e le categorie continuano ad evolvere e dunque in futuro esploreremo altre opportunità di questo tipo» ha detto Jackie Wharton, Director, Convenience Waitrose.

 

Waitrose ha 346 pdv nel Regno Unito, tra cui 60 convenience (minimarket).

Una tendenza, quella del punto vendita all’intreni delle grandi aziende, che sta ornando anche in Italia. In Italia Coop ha pensato di utilizzare una vending machine. mentre Eataly ha piazzato un “wall” per l’e-commerce nel campus di Vodafone a Milano. La storia dirà quale sarà il format più efficiente e funzionale.

HappyorNot? Come ti misuro la customer satisfaction nel punto vendita

Eataly è un esempio, ma si sono viste anche altrove ad esempio al temporary del Viaggiatore Goloso lo scorso dicembre. Le faccine di HappyorNot sono poste nel punto vendita, in genere all’uscita, per “misurare” il grado di soddisfazione, a caldo, del cliente riguardo alla sua shopping experience. Il richiamo alle logiche social con gli emoticons per segnalare il proprio stato d’animo è evidente. Eataly ha scelto di inserire i totem HappyOrNot all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale (da Torino a Genova, da Firenze a Roma) e internazionale (da Monaco di Baviera a Chicago e New York). E ogni giorno 10.000 persone esprimono il loro parere sul servizio all’interno dei “Grocerant” di Eataly tramite i quattro smile colorati che trasmettono i dati alla piattaforma online.

«L’inserimento costante e capillare dei nostri terminal HappyOrNot sul territorio nazionale ben si combina con il crescente interesse da parte degli imprenditori e delle loro società di ricevere giornalmente l’informazione “vera” che vada ad impattare non solo sulle singole decisioni, ma su interi processi e modelli di business, e nel contempo soddisfi la crescente voglia del cliente di esprimere la propria opinione e di verificare quasi in real time di essere ascoltato – spiega Gianni Betti, direttore commerciale Retail In che ha curato le installazioni da Eataly -. La redemption del nostro servizio è uno dei principali motivi del suo successo, tecnologia e affidabilità caratterizzano, insieme alla sicurezza e alla semplicità del proprio utilizzo, la sostanziale differenza che ha permesso di tramutare la classica “customer satisfaction” nella attuale e più innovativa “customer experience”».

Chiamalo, se vuoi, Gourmet 2.0: a Milano si rinnova il format “premium” di Carrefour

Un mercato del nuovo millennio, con isole “tematiche” che invitano ad acquistare prodotti complementari, tante possibilità di comprare cibo già pronto ma preparato al momento, etnico ma non solo, soluzioni digitali come l’ampio uso di schermi e le proiezioni a pavimento, ma anche le etichette digitali. È il nuovo format di Carrefour Gourmet, rinnovato con tante soluzioni in più rispetto ai 16 aperti in precedenza, che debutta a Milano in viale Bezzi, circonvallazione esterna e zona “di frontiera” tra un quartiere molto borghese e una zona un po’ più popolare. La concorrenza, non dichiarata ma evidente, e con la vicina Esselunga, alla quale si prova a “scippare” un cliente foodie ed altospendente.

I nuovi trend sono tutti coperti: dal free-from al biologico, dall’etnico al dolce che strizza l’occhio al cake design, con una sezione dedicata dove trovare tutto ‘occorrente, dalle basi alle decorazioni, alle teglie. Non manca la possibilità di ordinare online e ritirare la spesa in negozio, ma anche di farsela consegnare a casa. Tra i servizi offerti c’è la lavanderia, ma anche un bar aperto per colazione, pranzo ed aperitivo, dove si possono anche consumare i piatti pronti acquistati nel supermercato, dalle insalate agli udon.

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Il retail sostiene il vicinato: Starbucks apre a Queens il suo primo community store

Starbucks punta sulla responsabilità sociale d’impresa “locale” e apre nel Queens a New York il suo primo community store, negozio incentrato sulla vita della comunità: ne seguiranno altri 15. È un trend crescente nel retail, inaugurato da Nike a Brooklyn, quello di aprire un punto vendita “localizzato” in zone disagiate della città e che alla comunità offre non solo prodotti ma anche servizi e un luogo di aggregazione che, in qualche modo, ha l’ambizione di porre un argine alle difficoltà economiche e sociali vissute dalla popolazione che orbita nelle vicinanze.

Starbucks-Queens-1Il nuovo Starbucks di Queens, quartiere multietnico di New York noto alle cronache nere negli anni ’90 per lo spaccio di droga, sorge all’angolo tra Sutphin Boulevard e 89th Avenue, ed è solo il primo di una serie di locali che apriranno in varie zone a medio o basso reddito degli Stati Uniti, almeno 15, con l’obiettivo di supportarne lo sviluppo economico e sociale. Ogni caffetteria, oltre ai tradizionali spazi caratteristici della catena, avrà un’aula a disposizione delle organizzazione no-profit locali che lavorano per dare formazione professionale tramite corsi dedicati ai giovani della zona, spesso disoccupati e già fuori dal sistema scolastico.

A Queens i corsi vertono su food, servizio e ristorazione: “Stiamo adattando il nostro know how per dare un’opportunità ai giovani del quartiere. Li formeremo perché possano intraprendere carriere nella ristorazione e nel settore alimentare – spiega Ben Thomases, direttore esecutivo dell’organizzazione Queen’s Community House -. Starbucks è nota per la qualità del suo servizio e sappiamo che queste abilità possono essere trasferite a una serie di posizioni nella ristorazione, ma anche altrove.” Il focus è sulla responsabilità sociale, sull’impiego di mano d’opera locale (che tra l’altro conosce il luogo e ha contatti con i clienti spesso diretti) ma anche sulla personalizzazione del punto vendita che si vuole legato al genius loci, anche se in qualche modo risulta standardizzato per il solo appartenere a una catena. Ci stiamo allontanando anni luce dall’ottica McDonald’s di trovare lo stesso panino (e lo stesso layout) ovunque nel mondo (e lo sta capendo anche McDonald’s).

Starbucks-Queens-2Chissà se il concept sarà riprodotto anche in Italia, magari in zone notoriamente disagiate come Scampia, dove da due anni Conad è intervenuta presso l’Istituto tecnico industriale G. Ferraris con il progetto Resto al Sud Academy, la scuola online rivolta a giovani talenti digitali nata con il contributo di Conad, della scuola di formazione di Ninja Marketing e di Tiscali. Sicuramente non lo farà nel primo punto vendita, previsto in centro a Milano nel 2017. Ma in seguito, chissà.

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