Non a caso viene lanciato durante il periodo trafelato delle spese natalizie Walmart Pay, la nuova funzione dell’app di Walmart, prima catena degli Stati Uniti, che consente di pagare dal proprio smartphone alla cassa del supermercato.
Semplice nell’uso – apri, scannerizza e vai – la funzionalità è attiva in qualsiasi cassa e consente di risparmiare tempo. Inizialmente introdotta in alcuni punti vendita selezionati, sarò estesa a tutti i 4.665 supermercati americani entro la prima metà del 2016. L’App già oggi è utilizzata da 22 milioni di clienti e consente, oltre alle funzioni ormai tipiche come la lista della spesa, di accordarsi sulle modalità del ritiro in negozio del proprio ordine click and collect, localizzare un articolo nel punto vendita e riordinare i farmaci di una ricetta.
«L’App di Walmart è stata concepita per rendere la spesa più facile e veloce – ha detto Neil Ashe, presidente and CEO di Walmart Global eCommerce -. Walmart Pay è l’ultimo esempio di come stiamo trasformando la shopping experience dei 140 milioni di clienti che fanno la spesa da noi tutte le settimane collegando senza soluzione di continuità l’online, il mobile e i negozi».
Walmart Pay funziona con i sistemi Android e iOs e con praticamente tutte le soluzioni di pagamento.
La novità più d’impatto sono senz’altro i prodotti preparati, come vuole lo spirito dei tempi, davanti ai clienti, al momento, sul posto e in piena trasparenza, da “dipendenti (in tutto sono 270)-artigiani”. Novità assoluta è la preparazione nel pdv della birra, ma ci sono anche la pizza, la pasta fresca, il pane e il cioccolato, pasticceria, gastronomia (240 ricette preparate in una cucina a vista che focalizza lo sguardo al centro dello spazio). Altre originalità sono il salmone affumicato e il caffè torrefatto sul posto.
Pantagruelico l’assortimento dell’ipermercato di Mons les Grands Prés, che, su un’area di vendita di 11.700 mq, presenta 600 tipi di birra e 1000 etichette di vino, tra cui 150 grand cru. Sul fronte etnico, 2000 referenze specie di prodotti italiani e americani, scelti pensando al tipo di utenza del punto vendita. Grande la varietà anche dei prodotti senza glutine (210), biologici (600), senza zucchero (120) o dietetici.
Nonostante ciò, il cliente non ha l’impressione di essere intruppato nelle corsie di un gigantesco e freddo ipermercato, ma piuttosto di passeggiare da un negozietto all’altro. E questo anche grazie all’uso dei colori e dei materiali naturali e di scaffali bassi che consentono di abbracciare lo spazio con uno sguardo. Ma anche grazie al fatto che i prodotti sono raggruppati per genere (nello spazio infanzia si trova ad esempio dal biberon all’abbigliamento).
Le ultime novità del digitale sono qua Tutto ciò si accompagna alle più avanzate dotazioni tecnologiche. All’entrata ad esempio un muro digitale consente di ordinare gli articoli pesanti (come l’acqua) per farseli spedire a casa. Ma il negozio è disseminato di terminali dove è possibile ordinare tutto ciò che al momento non si trova nel punto vendita, sia esso un libro o un grande elettrodomestico, un giochi elettronico o un dvd/blu ray. Ma dove si possono anche ottenere informazioni sui vini e gli accostamenti. O creare poster o asciugamani di carta con le proprie foto inviate dal cellulare. Non poteva mancare lo specchio digitale, per guardarsi da tutti i lati e chiedere parere agli amici sui social. Gli spazi dedicati alla ristorazione e i bar sono dotati di wi-fi gratis e di postazioni per la ricarica di cellulari e tablet.
Toccare con mano Il cliente è continuamente invitato ad assaggiare, provare, giocare: in una parola a vivere lo spazio e divertirsi. Numerose le aree dedicate, dallo spazio bimbi con le costruzioni alla sala giochi e video, dall’area lettura in libreria al corner per degustare whisky ai due caffè e due spazi per la ristorazione.
La ristrutturazione di Mons segue il rinnovo dei 44 ipermercati Carrefour belgi che in quattro anni ha portato a un investimento di 150 milioni di euro.
Il nuovo Fior Food cibo ed emozioni inaugurato da Nova Coop a Torino all’inizio di dicembre, su progetto di Paolo Lucchetta di Retail Design, è stato arredato da Cefla con Zenith Shop Design, società del gruppo, specializzata in concept espositivi e allestimenti su misura.
Per l’area vendita al piano terra, dedicata a pane e gastronomia, Cefla ha realizzato tutti gli arredi, compresi i rivestimenti in legno effetto patchwood – ricavati da pezzetti di legno di recupero – per casse e banchi frigo e le scaffalature fronte vetrina, visibili anche dall’esterno; ne risulta un’atmosfera calda e un sapore autentico.
Nell’area bistrot, Cefla e Zenith Shop Design hanno realizzato mobili in legno e scaffali perimetrali. Al primo piano, sono stati allestiti i reparti profumeria, detergenza, pet food, grocery e benessere, con banco ortofrutta in centro area e murali, sempre realizzati con le scaffalature che ben si inseriscono nel contesto stilistico.
Nello Spazio Lux, Cefla ha curato l’enoteca, la zona temporary, il tavolo degustazione vini, le gondole centro area, il punto informazioni e la cassa della Libreria.coop.
Lo store include il caffè FiorFiore, il bistrot e il ristorante, curato dagli chef stellati Giovanni Grasso e Igor Macchia, in collaborazione con il ristorante La Credenza, per il quale Zenith Shop Design si è occupata del contract completo degli arredi di design e su misura.
Tutti gli arredi sono stati concepiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche degli ambienti, tenendo conto del valore storico dell’edificio, e sono stati utilizzati i prodotti più innovativi del catalogo Cefla. Tra questi, le scaffalature System25 configurate ad hoc per adattarsi agli elementi architettonici preesistenti, e le gondole centro area in filo metallico Wireplus, che garantiscono luminosità e piena agibilità degli spazi.
Scaffali in legno riciclato realizzato da artigiani locali tra Brescia e Bergamo, scuri per dare più risalto al prodotto, piastrelle bianche e fasce nere da cui risaltano i colori sgargianti dei saponi e delle confezioni, aria vintage, che richiama gli anni ’50 inglesi ma anche le vecchie cucine di campagna e il mondo del circo; esposizione “verticale” per categoria (prima era tutto un po’ mischiato); migliore utilizzo dello spazio e più chiarezza espositiva dovuta anche all’aumento delle referenze (200 nuove quest’anno su un totale di 300): sono queste le novità del nuovo corso di Lush, azienda inglese specializzata in cosmesi naturale che in Italia ha 30 pdv diretti e 6 in franchising.
Abbiamo visitato il punto vendita di corso Buenos Aires, il primo a Milano a “cambiare pelle”. In 35 mq tante sono le novità rispetto al passato. I primi negozi già vent’anni fa esibivano quel look shabby chic, legno chiaro riciclato, ceste, scritte a mano su lavagna che ormai vanno per la maggiore un po’ ovunque. Forse per questo l’azienda guidata da Mark Constatine ha deciso di differenziarsi e guardare avanti. Partito dal flagship di Oxford Street inaugurato lo scorso aprile, il restyling interesserà per ora la parte europea degli oltre 900 pdv Lush in 50 Paesi.
Alessandro Andreanelli, Amministratore Delegato di Lush Italia, ci ha spiegato il senso dell’operazione. «Nel 2015 Lush ha celebrato il suo 20° anniversario e per festeggiare al meglio questa ricorrenza abbiamo inaugurato un imponente flagship store a Londra, nella centralissima Oxford Street. È il negozio Lush più grande al mondo, si sviluppa su tre piani e su una superficie di quasi 1.000 mq, e rappresenta l’emblema dell’innovazione del brand. A seguito dell’apertura di Oxford Street abbiamo avviato un progetto di restyling dei punti vendita in tutta Europa. Anche l’Italia si è allineata a questo progetto, che segue in tutto e per tutto il concept inaugurato con Oxford Street, a partire dal restyling del punto di vendita di Padova a settembre. Il nostro progetto accoglie in pieno la rinnovata filosofia del brand che si propone di coinvolgere sempre più il cliente anche a livello emotivo, accogliendolo in ambienti capaci di regalare una shopping experience unica e avvolgente».
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Nei negozi rinnovati, oltre all’estetica, i clienti troveranno altre novità e di che genere? «Grazie al progetto di restyling ci poniamo l’obiettivo di comunicare, attraverso ogni più piccolo dettaglio nel punto vendita, i valori chiave che da 20 anni contraddistinguono Lush: lo spirito innovativo che si fonde alla forte artigianalità e alla costante attenzione all’ambiente, l’offerta di prodotti freschi, fatti a mano, 100% vegetariani, realizzati utilizzando materie prime equosolidali e rigorosamente non testati sugli animali. I nostri punti vendita vogliono coinvolgere i clienti in una shopping experience distintiva e si propongono di rappresentare e raccontare al meglio le peculiarità del brand: abbiamo inventato i nostri prodotti in maniera non tradizionale e offriamo ai clienti prodotti freschi e auto-conservanti in un’industria orientata a far durare i prodotti anni e anni. Con l’apertura di Oxford Street inoltre abbiamo introdotto quasi 60 nuovi prodotti, da rivisitazioni di prodotti iconici a vere e proprie innovazioni di settore, come ad esempio i dentifrici solidi e le gelatine da doccia».
Da sempre U2 punta sulle sue private label. Ora ha pensato di creare un format dedicato alla propria marca commerciale di alta gamma, il Viaggator Goloso, che ha aperto come temporary in via Belfiore a Milano fino al 6 gennaio in uno spazio di 170 mq. Dichiaratamente, un test con in vista un’eventuale apertura, in altra location, di un concept simile, permanente. «Volevamo testare se un prodotto di questo tipo reggeva l’attenzione. Puntiamo molto sulla qualità con prezzi aggressivi e sul passa parola. Le referenze sono esattamente le stesse che si trovano nei nostri supermercati – spiega Paolo Paronzini direttore marketing e comunicazione di U2 -. C’è da lavorare molto sulla formazione perché i clienti chiedono molti di più, si informano. I panettoni ad esempio, sono a lenta lievitazione, lavorati e confezionati a mano fatti da Maina su una linea di produzione diversa: se si racconta, il prodotto ha una sua credibilità, il prezzo passa in secondo piano rispetto alla curiosità delle caratteristiche e della provenienza. In uno store dedicato si riesce a lavorare su questo concetto come non sempre si riesce in supermercato».
Il Viaggiator Goloso con circa 350 referenze ha un incidenza dell’8,7% sulle vendite totali. Nato come prodotto che strizza l’occhio all’Italian Style e che fosse quindi anche esportabile (lo è già in Belgio e ci sono contatti per venderlo altrove), si caratterizza con un buon rapporto qualità prezzo pur posizionandosi nella fascia alta.
Un insight di Iri analizza che cosa sta dietro la crescita delle vendite del Largo Consumo nella distribuzione moderna (ad inclusione dei discount) che nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno è stata del +2,7% del giro d’affari, grazie ad un aumento del volume degli acquisti del +1,9%.
Si tratta sicuramente di un buon risultato che dimostra la ripresa di tonicità della domanda, dopo la stagnazione che ha caratterizzato gli anni precedenti.
Tuttavia una cosa suscita interesse: la crescita è interamente trainata dai nuovi punti di vendita aperti nel corso dell’anno. Se focalizziamo l’attenzione sul “core” della distribuzione moderna, ovvero sull’insieme di Ipermercati, Supermercati e Superette, scopriamo infatti che i distributori hanno rinnovato (ovvero aperto, chiuso o ristrutturato) circa il 5% degli oltre 15600 negozi operanti sul territorio nazionale.
Questi nuovi punti di vendita hanno da soli attratto un giro d’affari annuo LCC superiore di circa 560 milioni di € rispetto ai “vecchi esercizi chiusi definitivamente o per ristrutturazione”, fornendo un contributo alla crescita del canale vicino ai 2 punti percentuali.
I nuovi negozi sviluppano, infatti, una produttività (misurata come fatturato complessivo per metro quadrato di superficie di vendita) maggiore del 29% rispetto ai vecchi. I consumatori sembrano perciò rispondere molto positivamente alle nuove modalità di offerta proposte dal mercato, dimostrando ancora una volta che l’innovazione è una leva fondamentale per reagire alle difficoltà del mercato. Così a fronte dei modesti risultati della rete distributiva preesistente (invariati gli acquisti a volume in questi punti di vendita, nel progressivo ad ottobre), le nuove proposte accolgono il gradimento delle famiglie consumatrici.
Ma quali sono le principali caratteristiche dei nuovi punti di vendita rispetto a quelli chiusi? Gli Ipermercati di nuova apertura oltre i 5500mq hanno dimensioni medie più piccole di quelli disattivati nella medesima fascia. Inoltre sono stati attivati solo 3 nuovi punti di vendita a fronte della cessazione di 5. Al contrario i Supermercati e le Superette aperti sono più grandi di quelli chiusi, questo indipendentemente dalla fascia di superficie di appartenenza. In altre parole si assiste alla tendenza a ridurre le situazioni estreme: non troppo grande e non troppo piccolo.
Da questi numeri possiamo trarre alcune indicazioni fondamentali. Lo svecchiamento della rete è necessario per riconciliare l’offerta con il significativo cambiamento del consumatore avvenuto negli anni della crisi: esso ha imparato ad adottare un atteggiamento all’acquisto più critico ed è disposto a sperimentare e frequentare più punti di vendita per soddisfare i propri bisogni. L’obsolescenza di alcuni formati distributivi diventa più che mai un fattore critico perché pesantemente punito dal consumatore. Il proliferare dell’offerta a scaffale richiede spazi adeguati: questo vale soprattutto per i negozi di vicinato che non possono più permettersi di sacrificare l’ampiezza dell’offerta nelle categorie senza avere pesanti ripercussioni sui loro affari.
La necessità di svecchiamento della rete porta una nuova sfida per i gruppi distributori, perché il ciclo di vita di un punto di vendita rischia di accorciarsi e ciò costringerebbe a ridurre i tempi necessari per portare in attivo i singoli punti di distribuzione.
Riapre sabato 5 dicembre, dopo oltre un mese di chiusura, completamente rinnovato all’insegna dell’efficientamento energetico e del contenimento dell’impatto ambientale il superstore Conad in località Masero Terrarossa di Licciana Nardi (MS).
Questa di Licciana Nardi è l’undicesima tappa del progetto che prevede la riqualificazione energetica di 20 punti vendita Conad del Tirreno fra Toscana, Lazio e Sardegna per un investimento complessivo di 33 milioni di euro, realizzato attraverso l’utilizzo di una formula innovativa di project financing, in partnership con Officinae Verdi e WWF, Unicredit e Arpinge. Il fine, in linea con i nuovi obiettivi comunitari proposti dalla Commissione UE, è quello di ridurre le emissioni di CO2 del 40 per cento entro il 2020. Un piano concreto per dare il proprio contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.
Il punto di vendita, che occupa oltre 60 addetti, si presenta rinnovato in senso green grazie a dotazioni tecnologiche innovative e sostenibili: centrali frigorifere e nuovi banchi refrigerati ad alta efficienza, lampade a led per il sistema di illuminazione, tecnologie automatizzate per il sistema di climatizzazione e la catena del freddo, sistema di metering per il monitoraggio e la gestione dei consumi h24. L’efficienza energetica risulta ottimizzata rispetto al passato e il consumo di energia è ridotto del 40 per cento rispetto a una struttura equivalente realizzata con tecnologie tradizionali.
La ristrutturazione ha interessato anche i reparti freschi della panetteria, gastronomia, pescheria e macelleria. Grande attenzione è stata riservata a tutto il fresco e freschissimo, alla valorizzazione del prodotto del territorio e all’assortimento per una offerta commerciale e un servizio ancora più interessante e efficiente per tutta la zona della Lunigiana. Fra le innovazioni del punto vendita c’è Spesa al volo, un servizio dedicato ai titolari di Carta Insieme Conad. L’attivazione è gratuita ed immediata e permette ai clienti di concludere gli acquisti in modo semplice e veloce tramite la scannerizzazione con un apposito terminalino. Un modo pratico di fare la spesa che si rinnova con tantissimi vantaggi in più. All’interno è presente anche il nuovo totem touch screen Digital Conad su cui il cliente può ordinare prodotti tecnologici e non, ampliando così l’offerta di qualità e servizio del negozio. Navigando sull’apposito totem si accede all’area dedicata per trovare quei prodotti non presenti nel punto di vendita, come elettrodomestici, televisori e tanto altro, delle migliori marche. Il cliente potrà così consultare, scegliere e pianificare la consegna in modo semplice e veloce.
«Con questo negozio per me comincia una nuova sfida qui in Lunigiana – ha sottolineato Andrea Musso, socio Conad del Tirreno che rilancia il rinnovato Superstore – . Con questa ristrutturazione l’obiettivo, se possibile, è di servire ancora meglio i nostri affezionati clienti, attraverso il consueto stile Conad in un punto di vendita ancora più funzionale, realizzato con la massima attenzione al risparmio energetico, come problemi ambientali e minaccia climatica ci impongono di fare, moderno con tanti servizi e tanta convenienza per soddisfare le esigenze di spesa dei cittadini».
Secondo Conad “Il nuovo Superstore rappresenta un’altra tappa verso la “full energy efficiency”. La gravità dei problemi ambientali in generale e la minaccia climatica in particolare, al centro anche del COP21, il vertice sul clima dei 150 capi di stati riuniti a Parigi, impongono di integrare la dimensione ambientale nelle strategie di business, promuovendo innanzitutto l’utilizzo di fonti rinnovabili e lo sviluppo di efficienza energetica”.
La Galleria San Federico a Torino, tra la stazione di Porta Nuova e le piazze San Carlo e Castello, non lontano da dove nacque nel 1854 la prima cooperativa di consumatori, ospita Fiorfood Coop, un po’ supermercato di qualità e ristorante di altrettanta qualità, con libreria. Un centro di aggregazione e riferimento per torinesi e visitatori, che nei 1300 metri quadri su due livelli possono trovare il Fiorshop, il bistrot e il ristorante by La Credenza, il caffè Fiorfiore.
Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop
«È un nuovo modello di negozio inteso come luogo da frequentare, da vivere, dove fare la spesa a prezzi convenienti e poterli degustare sapientemente preparati» afferma il presidente di Nova CoopErnesto Dalle Rive. «È il primo di una serie di negozi che intendiamo aprire nei centri città della nostra regione, ma mi auguro che possa diventare un format anche per le altre Cooperative del sistema Coop. Nova Coop – prosegue – ha colto la sfida, anche economica, che questa iniziativa racchiude in sé, ritenendo che a questi anni di crisi si risponde con una forte capacità di innovazione e cogliendo l’opportunità del cambiamento. Siamo consapevoli che la crisi al termine ci ha consegnato un consumatore cambiato, più consapevole e frugale, più etico e più responsabile, più equilibrato. Ad esso ci rivovolgiano con tutto il portato dei valori racchiusi nei prodotti Coop che trovano la sintesi perfetta nel concetto di alta qualità accessibile a tutti, cui abbiamo voluto aggiungere il pay off Cibo ed emozioni».
Così Fiorfood, che ape i battenti il 3 dicembre, nasce per questo consumatore, per il quale la convenienza delle 2500 referenze a marchio Coop nelle varie linee incarna questi valori.
Il negozio, dicevamo, si sviluppa su due piani, con il Fiorshoop, dove oltre ai prodotti Coop sitroverano altri prodotti di eccellenza e quelli di Libera, e le aree ristorative affidate agli chef stellati Giovanni Grasso e Igor Macchia de La Credenza di San Maurizio Canavese, che preparano i piatti utilizzando i prodotti Coop con due formule: il ristorante e il bistrot, a prezzi accessibili, tanto che il vino è proposto agli stessi prezzi dello scaffale. Per chi ha fretta e per l’arco della giornata dal caffè all’aperitivo c’ė il bar Fiorfiore che serve anche centrifugati freschi di frutta e verdura. «Abbiamo stimato che i ricavi di Fiorfood arriveranno per il 55% dalla ristorazione e per il 45% dalla vendita», spiega Dalle Rive.
A far da ponte ai due corpi del negozio c’è lo spazio Lux, dove ritornano a Torino le Librerie Coop con 5000 titoli, ma con la possibilità di accedere a un catalogo di 100 mila titoli attraverso il servizio Bananarepublic, tramite schermo touch. Ma per il momento non è possibile l’acquisto online in negozio. Un piccolo neo, controbilanciato però da una idea fulminante del progettista Paolo Lucchetta, che ha inserito l’enoteca proprio nello spazio della libreria, dove poter spillare con i moderni dispenser il vino direttamente dalla bottiglia, portarsi il calice al tavolino e degustare il vino consultando un libro.
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Commentando il lavoro svolto, che ha visto l’impiego di materiali moderni ma con un richiamo alla tradizione, visto la storicità del luogo, Paolo Lucchetta di Retail Design afferma: «Questo progetto si inserisce nel tema della valorizzazione del patrimonio architettonico italiano. Progettare un format innovativo come Fiorfood su patrimoni dell’edilizia storica richiede la consapevolezza dell’esistente e la sensibilità nel cogliere le tracce del passato e inserirle in una dimensione di contemporaneità».
L’intervento, che ha richiesto un investimento da parte di Novacoop di 2 milioni di euro, si inserisce nel programma di riqualificazioni immobiliari Urban Up di Unipol, proprietario dell’area di Galleria San Federico, che l’ha commercializzata. «Con FioFood e la prossima apertura di un punto vendita H&M il processo di riqualificazione – afferma Massimiliano Morrone, responsabile Asset & Management RE ed SGR Immobiliare di Unipol – può ritenersi concluso. Oggi Galleria San Federico torna ai torinesi forte della presenza di marchi importanti come è Fioffood Coop, Aspesi, Maont Blanc, Gucci, Ferragamo e Apple Store, solo per citarne alcuni».
«È una iniziativa innovativa e fuori dagli schemi tradizionali di Coop – riprende Dalle Rive – anche per come è stato progettato, facendo ricorso a un team di lavoro trasversale all’interno della cooperativa, che oggi è una delle più importanti imprese del Piemonte. Fedeli a questo ruolo, nei prossimi cinque anni investiremo 200 milioni di euro per la realizzazione di tre superiore in coerenza con questo punto vendita, il primo dei quali a Torino in Via Botticelli, un progetto che è stato iniziato vent’anni fa e che ha avuto continue interruzioni per questioni burocratiche. Questi investimenti prevedono 500 nuove assenzio che con l’indotto e le attività collegate potranno agevolmente raddoppiare».
Aprirà il 5 dicembre in via Belfiore 16 a Milano il primo temporary store di U2, tutto, dedicato a il Viaggiator Goloso, il marchio privato top di gamma che si contraddistingue per la accurata selezione dei prodotti.
In vendita ci saranno infatti oltre 80 referenze di alta qualità firmate il Viaggiator Goloso: il temporary proporrà tutta la linea di panettoni il Viaggiator Goloso, le specialità dedicate alle festività natalizie e una selezione di prodotti come la pasta fresca ripiena in tutte le sue varianti, le linee di pasticceria e una selezione di articoli disponibili tutto l’anno nei punti vendita Unes e U2 Supermercato. Nello store, aperto ogni giorno dalle ore 9 alle ore 20 da sabato 5 fino a mercoledì 6 gennaio 2016, sarà possibile acquistare e degustare ciascuna delle cinque referenze che compongono la Linea Panettoni il Viaggiator Goloso: Panettone Classico, Panettone ai Frutti Esotici con morbidi e delicati cubetti di ananas, guava, papaia e jack fruit, Panettone con gocce di Cioccolato, Panettone senza Uvetta e Canditi, Veneziana ricoperta da una croccante glassa alle nocciole.
All’interno dello store sarà possibile richiedere la confezione regalo per tutti i Panettoni ed i vini firmati il Viaggiator Goloso. Inoltre, saranno disponibili le Gift Card Unes in tre differenti tagli. Il Temporary il Viaggiator Goloso è anche uno spazio Social: infatti tutti i clienti che si scatteranno una foto all’interno dello store accanto ai prodotti e la posteranno su Facebook con l’hashtag #NataleViaggiatorGoloso, potranno ritirare subito un omaggio.
Tempo di Natale insomma, tempo di temporary e nuove soluzioni, che, come si vuole di questi tempi, puntano sempre più sull’assortimento top di gamma, con prodotti scelti e della tradizione gastronomica italiana (vedi l’apertura oggi del supermercato Coop FiorFiore a Torino).
Pastificio Di Martino inaugura il primo pasta store monomarca italiano all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Novantadue metri quadrati per un’esposizione di oltre 100 formati di pasta di Gragnano IGP al primo piano della Boarding area, l’area prima degli imbarchi.
Il progetto architettonico, firmato dall’architetto e designer Marcello Panza, punta all’emozione: nei materiali, nella scelta dei colori e nell’esposizione, tutto parla di italian style e di pasta intesa come “convivialità, piacere, tradizione”. In primo piano i formati lunghi avvolti a mano nella tipica carta blu, la carta maccheroni, che porta con sé il gusto autentico della pasta italiana di qualità. Sugli scaffali a vista i 100 formati del Pastificio inclusi i formati speciali, la linea integrale e quella biologica; le scatole di latta dal sapore rétro per le confezioni regalo, una linea di piatti in ceramica realizzate artigianalmente su disegno esclusivo ed ancora i grembiuli ed altri gadget aziendali. Completano l’offerta le ceramiche di Vietri dipinte a mano della storica manifattura Solimene di cui lo store Di Martino è rivenditore in esclusiva nell’Aeroporto di Napoli e una linea di ceramiche di design del collettivo irpino Bhumi Ceramiche. Per raccontare la pasta al pubblico italiano e internazionale in transito in aeroporto è stato realizzato anche un grande pannello retro illuminato in cui per ogni formato di pasta viene indicata in un’unica facile tabella intensità, versatilità, condimento e abbinamento consigliato.
Con l’apertura del primo store monomarca Pastificio Di Martino inaugura il brand Di Martino air con cui aprirà nei prossimi 18 mesi altri 16 punti vendita negli Aeroporti internazionali di tre continenti. La pasta come ambasciatrice italiana nel mondo, questo il progetto di Di Martino air. Entro il 2016 apriranno i pasta store a Roma e a Venezia e a seguire la pasta di Gragnano Igp sbarcherà negli Aeroporti di Dubai, Singapore, Taipei, Tokio, Shanghai, Pechino, Hong Kong, New York, San Francisco, Chicago, Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam.
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