ADJ, azienda italiana specializzata in prodotti per il mondo IT, Mobile e Security Solution, ha inaugurato il primo store mono-brand a Roma.
Il primo ADJ Store monomarca apre in Via Cruto 58, quartiere Marconi che si sviluppa lungo l’asse stradale di viale Guglielmo Marconi e lungo l’asse secondario di via Quirino Majorana. La scelta di aprire in uno dei quartieri storici della Capitale, ad alta densità di popolazione e con la vicina università degli studi “Roma Tre”, è stata voluta per entrare direttamente in contatto col pubblico e presentare i prodotti ADJ, un brand affermatosi negli anni e riconosciuto in tutta Italia per l’ampio catalogo e l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Progettato e studiato in linea con i valori e la filosofia ADJ, lo store evidenzia facilmente le linee di prodotti divisi per isole: Accessori Smartphone e tablet, Sicurezza, Accessori PC, Accessori Notebook,
Consumabili compatibili e Cavi. Tutti prodotti innovativi nella tecnologia e nel design, rigorosamente italiano, compatibili con i più moderni sistemi.
L’utente finale potrà apprezzare l’elevato standard qualitativo dei prodotti ADJ, composti da materiale di primo ordine e assemblati con la massima cura sotto il controllo di tecnici specializzati e contare
sull’assistenza di personale qualificato.
“Oggi è un giorno importante per ADJ. L’apertura di questo primo monomarca rappresenta un punto di
partenza verso il raggiungimento di nuovi ed importanti traguardi”, afferma Giovanni Palmese,
Amministratore Delegato ADJ. “Questo store ci consente di offrire direttamente al pubblico una panoramica completa delle nostre linee di in un contesto che trasmette l’identità del brand.”
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ADJ inaugura a Roma il primo store monobrand
Yogurt: greco e di soia, i nuovi signori del mercato
Le origini dello yogurt si perdono nella notte dei tempi: era già citato nella Bibbia, descritto da Aristotele, Senofonte, Erodoto e Plinio.
La leggenda sulla scoperta dello yogurt tramanda che l’inventore di questo prelibato alimento sia stato un pastore, che dimenticando per qualche tempo il latte in un otre di pelle, lo ritrovò trasformato più denso e più saporito. Lo yogurt, per le sue caratteristiche organolettiche, è considerato da molti buono, utile alla salute ed indicato per le diete ipocaloriche. Forse anche per questo è protagonista di diversi momenti di consumo, prevalentemente a casa, per la prima colazione, talvolta come merenda perfetta anche per i più piccoli o addirittura come «mini dessert» dopo pasto per i più grandi.
Oggi il mercato offre una grande varietà di prodotti che rimandano sempre all’idea di salute, benessere, leggerezza e gusto. Lo yogurt è consumato da 23 milioni di famiglie italiane (pari al 94,4% del totale famiglie) che durante un anno acquistano mediamente oltre 14,6 kg di prodotto (fonte dati Gfk). Purtroppo il clima economico non positivo degli scorsi anni ha impattato in modo negativo su numerose categorie di consumo, ma alcuni mercati/segmenti per fortuna non ne hanno risentito.
Questo soprattutto quando i prodotti sono stati in grado di far leva su alcuni trend emergenti che, anche in tempi di difficoltà, sono riusciti a stimolare l’interesse dei consumatori.
Nel caso specifico del mercato dello yogurt, servizio e benessere sono state le motivazioni che hanno guidato il consumatore verso acquisti con battute di cassa anche superiori alla media del mercato di riferimento.
Alcuni segmenti del mercato dello yogurt possono infatti essere considerati a giusta ragione dei «best in class».
Il presente studio ha l’obiettivo di indagare le dinamiche di questo importante mercato all’interno del canale moderno, evidenziando problematiche ed opportunità per produttori e distributori.
Lo yogurt nel canale moderno
Durante l’ultimo anno, il mercato dello yogurt nel canale moderno ha visto un giro di affari pari a 1.386 milioni di euro (in termini di volumi parliamo di 345.738 tonnellate) con un trend positivo sia a volume che a valore del +1.5%. La performance del mercato dello yogurt è legata alla flessione dei due segmenti classici: yogurt Intero e yogurt Magro. Anche lo yogurt Funzionale ha segnato performance negative sul dato a valore (-2.3%).
Le performance negative degli yogurt classici sono state compensate dalle performance molto positive dello yogurt da Bere e di altri due segmenti che registrano performance veramente eccezionali: yogurt alla Soia ed in particolare lo yogurt Greco.
Una ricerca Shopper Insight condotta da IRI evidenzia che è cresciuto il consumo condiviso, prevalente nel segmento tradizionale, a discapito del consumo singolo, tipico del mondo salutistico.
La ricerca di leggerezza e benessere resta la principale aspettativa dei consumatori di yogurt, in particolare per quanto riguarda la prima colazione.
Mentre la ricerca di gusto è maggiormente legata ad un consumo nei fuori pasto come spuntino o “spezzafame” e perfino come mini dessert.
I “primi della classe”
Tra i diversi segmenti con performance positive, si evidenzia la crescita dello yogurt di Soia (+30.5% a volume).
Le positività del segmento della soia sono in linea con andamenti analoghi in altre categorie del largo consumo. Questi prodotti offrono infatti un’alternativa ai consumatori con particolari intolleranze e al contempo propongono “leggerezza e benessere” anche a chi semplicemente vuole stare in forma. Un interessante segmento, che fino a 3/4 anni fa veniva ancora considerato una «nicchia» di mercato, è quello dello yogurt Greco che incontra la ricerca di gusto dei suoi acquirenti. Questo segmento ha registrato durante l’ultimo anno una crescita significativa: +53.6% a volume.
Tra i segmenti in crescita si evidenzia anche lo yogurt da Bere con un +20.1% a volume, che raggiunge il 2.9% della quota a volume della categoria. Possiamo interpretare questi andamenti (crescita dei segmenti Soia e Greco) come una scelta da parte degli acquirenti di acquistare prodotti più adatti al mantenimento del proprio benessere ma senza rinunciare al gusto, con un prezzo medio più alto rispetto anche al segmento dei Funzionali. La marca commerciale gioca un ruolo importante nel mercato dello yogurt (quota volume del 15.5%), ma con trend decisamente negativi (-4.3%).
Prezzi e promozioni
In un contesto difficoltoso come quello degli ultimi 2 anni, il fattore prezzo è sicuramente molto importante anche nella categoria dello yogurt. Non a caso aziende produttrici e distributori stanno pianificando attività promozionali molto intense.
Già ormai da un paio di anni la pressione promozionale della categoria si aggira intorno al 40%. Si tratta di un dato decisamente superiore alla media del comparto del largo consumo che si attesta, negli ultimi 8 mesi, intorno al 27.7%, in decremento rispetto al pari periodo del 2014. Lo yogurt è uno dei prodotti più presenti sul volantino promozionale. Questo strumento di comunicazione all’interno della categoria è molto importante.
Una ricerca sullo shopper condotta da IRI evidenzia infatti che il 61% dei consumatori dichiara di prestare attenzione al volantino rispetto al 55% del 2010. In generale, il prezzo dello yogurt è stabile (-0.1%). Un fattore calmieratore dei prezzi, come già segnalato, è sicuramente l’elevata promozionalità. Un fenomeno da evidenziare è sicuramente quello della riduzione dei prezzi dello yogurt alla Soia nel corso dell’ultimo anno(-2.4%). Nel periodo in analisi questo segmento ha raggiunto un indice di prezzo rispetto alla categoria di 147 contro il 189 dello yogurt Greco.
La pressione promozionale dello yogurt Greco e di quello di Soia è inferiore rispetto alla categoria (rispettivamente 35.9% e 31.0%).
Innovazione
Storicamente la crescita del comparto dello yogurt è stata favorita anche da un notevole fermento in termini di novità di prodotto, gusti e formati.
Negli anni passati infatti abbiamo assistito al lancio di nuove linee di prodotto che rispondevano a bisogni specifici dei consumatori, sia di tipo funzionale (es. anticolesterolo, probiotico, ecc…), che di gusto, come mousse, piuttosto che di yogurt cremosi con frutta e cereali per colazioni sane e complete.
I nuovi prodotti lanciati negli ultimi tre anni sviluppano ad oggi quasi il 16.5% dei volumi della categoria yogurt, con tassi di crescita e successo altalenanti.
Nell’ultimo anno risulta essere molto intensa l’innovazione di gusto, necessaria per la vitalità di questo mercato; le novità di formato vengono utilizzate per stimolare nuove tendenze e modalità di consumo.
Particolarmente interessanti sono proprio i lanci nell’area del gusto, che coniugano la freschezza dello yogurt alla golosità di cioccolato, frutta secca e gusti ‘caldi’ per un momento di piacere oltre che di benessere.
Problematiche e prospettive
La segmentazione del consumo, la penetrazione nel canale moderno con promozioni e investimenti pubblicitari, il valore del brand che firma il prodotto, soprattutto nell’area di mercato più innovativa e il tasso di innovazione sono gli elementi su cui puntare per rivitalizzare anche segmenti considerati maturi o in difficoltà.
Per gli italiani lo yogurt è legato alle sensazioni di benessere, salute, dieta, come pure di distensione. Ma anche l’edonismo gioca un ruolo importante: infatti mangiare uno yogurt può diventare come concedersi un dessert.
Da un lato emerge l’esigenza di recuperare la genuinità degli alimenti: ne hanno beneficiato i player che hanno saputo meglio interpretare temi come naturalità, semplicità, salute e «bontà» (es. yogurt di soia e alla greca). Dall’altro lato, rispetto ad alcuni anni fa, lo yogurt diventa un alimento gradito e adatto per ogni momento della giornata in cui il gusto diventa un importante criterio di scelta.
Non da ultimo, la possibilità di condivisione del prodotto all’interno dell’intera famiglia, diventa un ulteriore plus che in questo momento viene apprezzato dai consumatori (anche nell’ottica di evitare sprechi).
Nei periodi di incertezza economica, anche l’attenzione verso la leva prezzo tende ad aumentare. Nonostante i segnali macroeconomici positivi, in momenti come quello attuale il consumatore continua a badare al risparmio, ma non dimentichiamoci che lo yogurt ha di per sé in valore assoluto, una battuta di cassa contenuta. Anche uno yogurt con un indice di prezzo di 189 rispetto alla categoria, se racchiude in se i valori sopra elencati, può trovare largo spazio nella lista della spesa degli shopper.
Case history
Parlando della necessità di conoscere il consumatore, un produttore ha espresso l’esigenza di comprendere meglio la segmentazione e le dinamiche che guidano all’acquisto dello yogurt e quali sono i bisogni sottesi a quest’acquisto.
IRI ha sviluppato un’analisi quali/quantitativa con la quale ha risegmentato lo scaffale dello yogurt “attraverso gli occhi del consumatore” e indicato quali sono le “nuove esigenze” che guidano gli acquisti della categoria. Ed ecco i risultati.
Il produttore ha ripensato lo scaffale dello yogurt in termini di layout e di comunicazione per guidare al meglio l’acquisto del consumatore. Inoltre ha ripensato la sua offerta in termini di formati e innovazione per rispondere ai bisogni espressi in fase di analisi.
I fattori di criticità riguardano il possibile incremento del prezzo della materia prima latte e lo sviluppo di nuovi prodotti sostitutivi: in alcune diete il latte ed i suoi derivati vengono banditi perché è in forte aumento la percezione di intolleranza: questa percezione genera «ansie» verso le categorie del latte e dei suoi derivati.
Su quest’onda, un fenomeno interessante che si sta sviluppando in altre categorie del comparto lattiero caseario, è la nascita dei prodotti senza lattosio (es. formaggio senza lattosio, latte senza lattosio…).
Questa potrebbe essere una opportunità di sviluppo anche per i produttori di yogurt.
A CURA DI IRI
Selex inaugura un nuovo piano di comunicazione. Il pay off? “Ottima scelta”
Selex e le sue linee specialistiche inaugurano un nuovo, importante piano di comunicazione. Due gli obiettivi principali: rafforzare l’immagine distintiva del brand e aumentarne la notorietà presso i consumatori.
Il piano si declinerà su tre tipi di campagne, previste in differenti momenti dell’anno e su vari mezzi e supporti. La campagna istituzionale, che racconta i valori del marchio e il modo in cui i prodotti Selex entrano nella vita delle famiglie che li scelgono. Quella dedicata alle linee specialistiche (Natura Chiama Selex, Vivi Bene Selex, Primi Anni Selex e Saper di Sapori) che crea una connessione tra i diversi brand e le occasioni d’uso. E la campagna di prodotto, che suggerisce ai clienti abituali, in maniera simpatica e accattivante, di provare anche altri prodotti Selex. Trait d’union delle campagne, il claim “Noi scegliamo i prodotti migliori. Tu scegli di aggiungerli alla spesa”. E il pay off: “Selex: ottima scelta”.
La nuova comunicazione, curata dall’agenzia DLV BBDO, è stata sviluppata sui principali mezzi: da quelli più tradizionali, con una significativa presenza delle radio nazionali come Radio Rai, RISMI, RTL, ai più innovativi, come i social media. Per gli annunci radio (per cui sono previsti circa 250 comunicati alla settimana) è stato ideato un “tema musicale” che sarà sempre presente e declinato su ogni formato, per rendere coerenti e familiari i diversi messaggi trasmessi. Inoltre un “sound logo”, breve sequenza di note che accompagna il pay off “Ottima scelta”, per dare a tutta la comunicazione audio una firma ancora più chiara e subito riconoscibile. Massima visibilità alla campagna sarà data anche all’interno di oltre 1.500 supermercati del Gruppo, con allestimenti ad hoc di grande effetto e di sicuro coinvolgimento per la clientela.
Ad arricchire il già corposo piano di comunicazione, anche il debutto del nuovo sito www.prodottiselex.it dove i consumatori troveranno tutte le informazioni sulle Marche del Distributore Selex, suggerimenti, ricette e tante interessanti opportunità.
«L’obiettivo di questa campagna è aiutare il marchio Selex a diventare sempre di più una Marca – sottolinea Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex -. Parleremo prima di tutto ai clienti dei nostri supermercati e contiamo di stimolare la prova di nuovi prodotti e fidelizzarli ancora di più».
Selex Gruppo Commerciale è la terza realtà distributiva del Paese, con circa 5.000 prodotti a Marca del Distributore (comprendendo, oltre al brand Selex, tutti i marchi del Gruppo) presenti in oltre 2.000 supermercati di tutta Italia.
L’obiettivo della comunicazione e del nuovo sito è proprio quello di raccontare la storia e i valori del Gruppo e dei suoi brand.
«L’approccio moderno e il tono divertente e leggero della campagna contribuiranno sicuramente a raggiungere gli scopi prefissati – aggiunge Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore di Selex -. Pensiamo però che sia altrettanto importante trasmettere a tutti i nostri collaboratori, di sede e dei punti di vendita, e agli stessi fornitori, la passione per il nostro lavoro, che ci ha permesso di diventare l'”Ottima scelta” di chi è attento alla convenienza senza rinunciare alla qualità».
Il megastore di Mango a Barcellona punta sul digital signage
Schermi ovunque, di grandi dimensioni, soluzioni di design, assortimento ampio su tutte le linee donna, uomo e bambino e ampi spazi, su una superficie di 2500 mq: è d’impatto il flagship che Mango ha aperto di recente nel cuore di Barcellona, sulle Ramblas.
Proprio nella città che l’ha visto nascere e dove nel 1984 ha aperto il primo negozio, il marchio di abbigliamento spagnolo ha evidenziato la sua nuova strategia fatta di punti vendita grandi (dagli 800 mq in su) dove mostrare tutte le sue collezioni. Una strategia partita nel 2013 e che ha già portato all’apertura di 150 megastore. Lo store occupa un edificio storico d’angolo e lotta per accaparrarsi l’attenzione del turista con 8 vetrine su strada. Realizzato con una ristrutturazione durata due anni e un investimento di 25 milioni di euro, impiega 60 persone. È ancora un work in progress: il piano dedicato ai bambini infatti dovrebbe aprire a febbraio.
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Moda fast e strategie digital
L’utilizzo ampio del digital signage ha lo scopo non solo di fornire una shopping experience più coinvolgente, ma risponde alla nuova strategia del marchio spagnolo e che partirà a febbraio con la collezione primaverile: presentazione di nuovi articoli ogni 15 giorni distribuiti in tutti i negozi “per rispondere alle esigenze del mercato” e dunque cambio della comunicazione in tempo reale, che si concretizzerà con una nuova campagna lanciata ogni mese con un diverso testimonial (a febbraio la prima sarà la top model americana Kendall Jenner). Di conseguenza non sarà più stampato il catalogo cartaceo, che veniva diffuso in 22 milioni di copie. Occhi puntati invece sull’e-commerce, che oggi risponde per il 10% delle vendite.
Mango ha oltre 2.700 punti vendita in 109 Paesi, e ha chiuso l’anno finanziario 2014 con un fatturato di 2,017 miliardi di euro, + 9.3% sul 2013, e un EBITDA di 223 milioni di euro.
L’Hi-tech nel 2016 farà risorgere il punto vendita fisico? Intel pensa di sì
Le nuove tecnologie insieme a un servizio sempre più volto alla personalizzazione, del prodotto e dell’esperienza d’acquisto, potrebbero ridare smalto alla presenza (e alla frequentazione) del punto di vendita fisico, come unico luogo dove usufruire di tecnologie ad alto tasso di innovazione, come gli scanner 3D o sistemi di misurazione via tablet, non disponibili nel negozi online.
Dopo una fase di sperimentazione, queste tecnologie stanno entrando nei negozi e tra i primi a sperimentarli c’è la catena di grandi magazzini americana Nordstrom. Nel negozio di Seattle ha installato lo scanner che consente la misurazione tridimensionale dei piedi del cliente (non solo il numero di scarpe ma anche la misurazione del collo del piede e della caviglia) così da fornirgli un servizio personalizzato, proponendo, in questa prima fase, la calzatura più adatta e confortevole. Il funzionamento è descitto nel video di The Oregonian, un quotidiano locale. Lo scanner della start up svedese Volumental da anche la possibilità di produrre delle scarpe realmente su misura, come fa già Nike con il servizio di personalizzazione online, ma con l’ulteriore vantaggio di creare calzature realmente perfette, che prendono in considerazione anche le differenze che spesso ci sono tra i due piedi di una medesima persona.
La stessa tecnologia RealSense di Intel è utilizzata anche da Brook Brothers per misurare tramite tablet le misure del corpo e consigliare la taglia giusta. Una volta salvati, questo tipo di dati permetteranno di creare archivi cui accedere ogni volta che il cliente torna i negozio, per assicurargli un servizio realmente personalizzato. La stessa Intel ha annunciato che sarà proprio il 2016 l’anno in cui questa tecnologia si diffonderà nei punti vendita reali citando, oltre a Nordstrom e Brook Brothers, anche Boulanger e Levi’s Strauss.
Domus: nuove strategie di marketing rilanciano il centro commerciale romano
Con l’inaugurazione di diversi punti vendita, Domus, il Centro Commerciale romano la cui gestione è affidata da Pradera Management Italy Srl a CBRE, acquista nuovo slancio.
Tra i negozi aperti – che occupano una superficie complessiva aggiuntiva di 4.542,49 mq – un punto vendita Conad CR con un format rinnovato e accattivante (caratterizzato anche dalla vendita di prodotti freschi preparati sul momento e da una piccola area di ristorazione a disposizione dei clienti); un nuovo punto vendita Micral che, con la sua vasta gamma di prodotti, rende completa l’offerta merceologica del Centro Commerciale; la nuova yogurteria con prodotti freschi e di alta qualità e, infine, il punto vendita Shafé, che porta al Domus abbigliamento di marca Guess. Insieme a queste nuove aperture, al centro commerciale sono state collocate esposizioni temporanee di prodotti di varie merceologie, tra cui infissi, oggettistica e artigianato.
“Crediamo che il Centro Commerciale Domus possa diventare non solo la struttura commerciale di riferimento del quartiere, ma anche una vera e propria piazza per i cittadini della zona – dichiara Andrea Barbaro, Head of Property Services di CBRE. Le nuove aperture hanno rivitalizzato il Domus, portando un rinnovato entusiasmo in tutto il centro ed un’attenzione particolare da parte dei visitatori”.
I nuovi servizi, che concorrono a rendere il centro sempre più accogliente e alla portata di ogni necessità sono il wi-fi gratuito presente in tutta la struttura; una comoda area relax, corredata di recharge point; una divertente area gioco per i bambini, con playground e minigolf; parcheggi rosa per mamme e donne incinte, e defibrillatore.
“Il riposizionamento del Centro Commerciale, attraverso le nuove aperture e le attività di marketing correlate, ha permesso di dare un nuovo slancio al Domus – dichiara Roberto Limetti, Managing Director & Head of Italy di Pradera. Nel periodo natalizio sono state registrate oltre 326.000 persone (+ 104.000 YTD). Dai dati del primo periodo è evidente che la clientela attendeva da tempo l’arrivo di una svolta per il Domus. E anche l’entusiasmo è ritornato all’interno del Centro Commerciale”.
Walmart chiude 269 punti vendita, la maggioranza negli USA
Anche i grandi soffrono: Walmart, la più grande insegna della grande distribuzione al mondo, ha deciso la chiusura di 269 punti vendita. Un passo necessario, secondo l’Ad Doug McMillon, per “mantenere forte la società”.
Oltre la metà delle chiusure (154) riguarderà la casa madre ovvero gli Stati Uniti, con 10mila posti di lavoro a rischio (ma che dovrebbero venire ricollocati in altri negozi), e un’altra grossa fetta di chiusure (60) spetterà al Brasile e il resto in Sud America.
La compagnia ha assai sofferto non solo la crisi, ma anche l’agguerritissima concorrenza di Amazon, e non a caso l’anno scorso è avvenuto il grande sorpasso nella valutazione finanziaria dei due “big” del retail americano, che è stato visto da molti come una sorta di “passaggio di consegne” dal retail “reale” all’online.
Walmart possiede quasi 11.600 punti vendita in tutto il mondo e 4500 nei soli Stati Uniti, e gli store che chiuderanno, a partire da fine mese, rispondono per meno dell’1% del fatturato e della superficie di vendita globali. Sono dunque, i più piccoli e meno produttivi, oltre un centinaio appartenenti a Walmart Express, l’insegna di prossimità sorta nel 2011 e che non è mai veramente decollata.
McMillon ha anche ricordato che l’anno prossimo la società aprirà 300 nuovi pdv “il che significa che vogliamo crescere, ma vogliamo farlo in maniera disciplinata”. Gli investimenti maggiori per il futuro sono previsti nell’e-commerce e nel servizio di click and collect, ma anche nei formati più grandi o in quelli di vicinato.
Lillo Group diventa MD SpA e uniforma la rete
Cambio di passo nel 2016 per Lillo S.p.A., che cambia ragione sociale diventando MD S.p.A. e riorganizza la rete, uniformando i punti vendita LD del Nord al format MD presente in Meridione.

«La nuova denominazione avviene in seguito ad un processo di riorganizzazione societaria dovuto a un considerevole rafforzamento sul mercato di Lillo S.p.A nel 2015: una presenza tale che impone a molti aspetti societari del Gruppo Podini di adeguarsi in una naturale evoluzione – ha spiegato Patrizio Podini fondatore e presidente del Gruppo -. L’obiettivo è stato quindi la costituzione di una holding di partecipazioni in società che operano in differenti business – dall’Energia, all’Immobiliare, passando dalla Grande Distribuzione Alimentare, all’Information Technology – riallocandole secondo una struttura funzionale per area e settore».
Nella Grande Distribuzione, i punti vendita saranno progressivamente uniformati verso un unico marchio, con l’insegna LD, presenti nel Nord Italia, che vedrà gradualmente ristrutturare e riaprire i propri store come MD, il marchio della buona spesa. E non si tratterà solo di un cambio di nome, ma muterà il layout, fatto di grandi superfici con ampie vetrate che accolgono il cliente e lo introducono in spazi di vendita razionali e luminosi, dal concept moderno e invitante, che puntano sull’ortofrutta, posizionata all’inizio del percorso, e sui reparti serviti di gastronomia, macelleria e panetteria, che vanno ad aggiungersi alle oltre 2000 referenze a marchio privato di MD.
Ampliato in tutti i nuovi punti vendita anche lo spazio destinato al no food, che dalle zone di produzione, italiane o estere, viene seguito passo passo in un rigido controllo di tutta la filiera.

MD S.p.A, insegna nata nel 1994 come MD Discount per iniziativa di Patrizio Podini di investire nel Sud, si è progressivamente allontanata dalla formula del discount. Attraverso le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, portando la propria quota di mercato al 15%.
Al 2013 risale l’acquisto della catena LD Market diffusa al Nord e di proprietà del Gruppo Lombardini. Nasce così uno scenario nazionale che oggi vanta oltre 725 punti vendita, più di 5.300 dipendenti ed è in grado di movimentare centinaia di milioni di colli all’anno attraverso 6 depositi di cui quello di Gricignano di Aversa (CE) è il principale (vedi MD Discount inaugura un polo logistico nazionale non food).
Carrefour apre a Carugate il primo ristorante Terre d’Italia: è giunta l’ora dei grocerant?
Riapre totalmente rinnovato e ripensato l’ipermercato Carrefour di Carugate, con tante novità, tra cui la più “succulenta” è senz’altro il primo ristorante targato “Terre d’Italia”, la private label del gruppo francese dedicata ai prodotti del territorio, selezionati e d’alta gamma. Una piccola anteprima in questo senso si era avuta quest’estate a Genova con il bistrot del Carrefour Market di via XX Settembre. Esselunga dal canto suo sembra puntare molto anche nelle nuove aperture sui bar Atlantic, nati un po’ in sordina e che ormai hanno superato la soglia delle 80 unità. La possibilità di mangiare o rifocillarsi nel punto dove si fa la spesa (la logica del “grocerant”, ibrido tra supermercato e ristorante) del resto rientra nell’ottica di invitare un cliente sempre più frettoloso a passare più tempo all’interno del punto vendita dandogli più motivi per “attardarsi” (vd L’avanzata dei “Grocerant”: John Lewis apre altri ristoranti Rossopomodoro).
Ma non è solo il ristorante la novità del punto vendita, che si trova all’interno del centro commerciale Il Carosello in un’area di 12.000 mq, e che ha segnato l’ingresso della catena francese in Italia nel 1972. Il completo restyling, che promette di rinnovare la shopping experience un po’ appannata del formato ipermercato, segue in molto punti il modello recentemente presentato a Mons. Freschi, tessile casa e mondo digitale sono i tre punti focali su cui si basa il nuovo layout.
Cinque sensi allertati: stimolati tutti i sensi a partire dalla vista, grazie ai colori che si alternano lungo tutta la barriera delle casse e che compaiono in ogni reparto; dall’olfatto, inondato dai profumi del pane e dei dolci preparati sul posto; al tatto, stimolato dall’ampia selezione di prodotti touch screen a libero servizio nel reparto tecnologia; al gusto, stuzzicato dalle degustazioni di prodotti artigianali oltre che dal ristorante; e infine l’udito con la diffusione di musica rilassante a creare un ambiente sereno.
Quattro macro aree: “Moda” e “Novità” sono animate da dispositivi tecnologici e digital (tra cui sono presenti il gaming e il chiosco editoriale), mentre “Mercato” e della “Spesa Quotidiana” presentano varie offerte di prodotti che ricordano per tradizione e genuinità il tradizionale mercato di provincia. Un nuovo corner propone frutta e verdura di alta gamma mentre un mercato che richiama il suq medio-orientale offre spezie e aromi. Il pesce trova spazio nel “Sushi Daily”, nel corner e ne banco pescheria con preparati di pesce fresco secondo ricette create ad hoc. I salutisti apprezzeranno il Juice point e l’ampio reparto di prodotti biologici e dedicati alle intolleranze alimentari.
Tecnologia in vendita e in negozio: sono 42 i monitor presenti un po’ ovunque nell’ipermercato dedicati alle novità di prodotto e offerte speciali, ma c’è anche il Digital Mirror nel reparto Moda. AI Grandi Elettrodomestici è possibile testare le ultime frontiere della cucina creativa (Master Chef docet) con gli estrattori di succo e gli slow cooker, e non mancano le novità mobile e wearable e neppure i droni e le applicazioni della domotica.
Tutto per la casa: rinnovati l’offerta dedicata alla casa, che comprende un ferramenta auto con un tintometro per creare la propria tintura ecosostenibile personalizzata. Nel reparto libri, DVD, CD, edicola e carta regalo presenta un’area relax per adulti e bambini che include un corner Lego, sorta di “shop in shop”, e un ampio gamma di giocattoli.
Fatto sul posto. Dal pane cotto a legna, alla mozzarella fatta al momento al corner “Cake design”, largo all’artigianalità alimentare secondo i dettami dalla genuinità e della trasparenza degli alimenti. E per dare un servizio in più anche il reparto macelleria propone prodotti marinati preparati su richiesta.
Un format che sarà replicato? Così sembra a sentire le parole di Grégoire Kaufman, direttore commerciale e marketing Carrefour Italia: «Siamo fiduciosi del successo che avrà nei prossimi mesi [il nuovo ipermercato] perché l’Italia è uno dei mercati ad avere clienti tra più esigenti in Europa. La combinazione di innovazione e tradizione, oltre che di forte coinvolgimento del cliente, offerte per la prima volta in Italia da questo nuovo ipermercato, ci permetteranno di segnare un importante traguardo in termini di mercato e creare un interessante precedente anche per futuri punti vendita sul territorio italiano».
Decathlon protegge milioni di articoli con l’RFID di Checkpoint System
Migliorare la disponibilità della merce e prevenire le perdite: con questo obiettivo Decathlon, secondo retailer mondiale per gli articoli sportivi, ha deciso di dotare oltre 400 punti vendita di soluzioni di identificazione a radio frequenza di Checkpoint Systems. Ciò avverrà tramite milioni di etichette RFID che saranno consegnate in Europa ed Asia nei prossimi giorni, e che consentiranno una protezione alla fonte, ovvero i prodotti arriveranno in negozio già protetti e pronti ad essere esposti.
Grazie alla nuova tecnologia Wirama Radar ci sarà la possibilità di localizzare e tracciare il movimento delle etichette all’interno del punto vendita, stabilendo facilmente se un capo d’abbigliamento ad esempio è appeso in un camerino o presso l’uscita o se sia oggetto di furto.
«Ridurre i casi di disassortimento diventa fondamentale per i retailer per competere e nel difficile ambiente retail di oggi. Grazie alle antenne EAS basate su RFID, Decathlon è in grado di ridurre le differenze inventariali e ottenere informazioni in tempo reale sullo stato dei prodotti, permettendo così di prendere decisioni immediate e creare nuove opportunità di vendita» ha spiegato Per Levin, Presidente e Chief Sales Officer delle soluzioni per la gestione delle differenze inventariali e la visibilità della merce di Checkpoint Systems.