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Lotta allo spreco, Carrefour premia i fornitori “virtuosi”

Nella lotta allo spreco incentivata anche dalla recentissima legge dello Stato (vedi Spreco alimentare, entra in vigore la legge che aiuta a donare), Carrefour Italia scende in campo con la seconda edizione di “La Grande Sfida dei Fornitori contro lo spreco alimentare”, programma di CRS volto a premiare i fornitori che si sono distinti per l’efficacia delle loro politiche di prevenzione, il riutilizzo, il recupero e la ridistribuzione dei prodotti alimentari.

Patrocinato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il progetto intende valorizzare e premiare le buone pratiche legate alla sostenibilità, motivando i propri fornitori alla continua ricerca di soluzioni per la riduzione di tutte le forme di spreco delle risorse e degli alimenti.

I progetti sono stati valutati da Fedabo, società indipendente leader nella consulenza per l’energia, che ne ha giudicato l’efficacia e la portata innovativa in rapporto ai settori di appartenenza. Sulla base di questi elementi è stata poi stilata la classifica con le cinque aziende più virtuose (i fornitori di Carrefour Italia sono 650), ognuna in uno specifico ambito. Ogni progetto è stato poi valutato da una giuria che ha contribuito a selezionare il fornitore vincitore fra la rosa di candidati individuati dalla società Fedabo, che è risultato essere la Dial S.r.l. di Pergine Valsugana, per l’innovazione tecnologica implementata nella valorizzazione dei sottoprodotti.

I cinque hanno ottenuto il riconoscimento sono:

1)     Antonio Ruggiero S.p.A. – Sabaudia

Premio di categoria RECUPERO E RIUTILIZZO: Creazione di mercati alternativi

L’azienda, attiva da oltre 120 anni nella lavorazione di patate e cipolle di qualità, da anni destina parte dei sottoprodotti alla produzione di biogas ed energia; il progetto “Belle nel cuore” ha permesso di creare un destino virtuoso per i prodotti che non rispondono ai capitolati di fornitura, facendo acquistare nuovo valore a quei prodotti che presentano a livello estetico delle difettosità o imperfezioni. Quello che normalmente viene inteso come scarto, viene utilizzato e distribuito sul mercato ad un prezzo più conveniente per il consumatore, contribuendo al risparmio delle risorse investite nella filiera produttiva.

2)     C.I.C.O. SOC. COOP. AGRICOLA – Ferrara

Premio categoria REDISTRIBUZIONE: Donazioni e relazioni con il territorio

Società consorzio di cooperative fondata nel 1997, le cui aziende associate producono frutta e verdura. CICO si impegna da sempre a destinare i prodotti che non trovano una collocazione commerciale in diversi impieghi alternativi, come la produzione di fertilizzante agricolo e la donazione verso organizzazioni no profit. Nel 2006 si è avviato un progetto mirato a rinforzare il legame con il territorio, ed è nato “Non sprecare per aiutare”, con la donazione di generi alimentari ad un asilo nido e una scuola materna della zona. I prodotti agricoli forniti sono surplus produttivi presentano caratteristiche di qualità conformi e sono confezionati in imballi di linee commerciali non più uso.

3)     Dial S.r.l. di Pergine Valsugana – Trento

Vincitore assoluto e vincitore del premio di categoria RECUPERO E RIUTILIZZO: Innovazione tecnologica per la valorizzazione dei sottoprodotti

Piccola impresa trentina che occupa 40 collaboratori, attiva nella lavorazione dei funghi e nella realizzazione di prodotti derivati. Nel 2011 DIAL ha avviato un progetto di ricerca con l’università di Bologna al fine di sviluppare un processo innovativo per la valorizzare dei sottoprodotti della lavorazione dei funghi secchi. Il risultato della collaborazione è la creazione di una nuova linea di creme ad alto valore di servizio a base di funghi porcini chiamata “Fior di Fungo”. Per ottenere ciò, l’azienda ha sviluppato una nuova linea di essiccazione per il recupero totale della materia prima destinata all’alimentazione del nuovo impianto di produzione automatico per la linea dei pronti all’uso.

4)     OROGEL Soc. Coop. Agricola – Cesena

Premio di categoria PREVENZIONE: per l’innovazione tecnologica implementata nella riduzione degli scarti

Azienda nata nel 1969, conta ad oggi oltre 800 dipendenti ed è attiva nella lavorazione di prodotti ortofrutticoli. Tra le pratiche implementate per la riduzione degli sprechi, l’azienda si è concentrata sulla riduzione dei sottoprodotti della lavorazione di vegetali grazie all’innovazione tecnologica nelle fasi di cernita del prodotto. La selezione è infatti diventata più mirata grazie allo sviluppo di cernitrici a telecamere e a raggi laser; tecnologie che hanno portato ad una maggior capacità di individuare e scartare i corpi estranei riducendo la precedente perdita di prodotto conforme per errato scarto. Le prime sperimentazioni su macchine cernitrici automatiche sono iniziate nel 2009 testando diversi modelli e fornitori: oggi questa tecnologia è utilizzata su tutti i vegetali lavorati in azienda, ma anche sui prodotti miscelati, come il minestrone.

 5)     Spalla Mauro srl – Alessandria

Premio di categoria REDISTRIBUZIONE: Utilizzo alternativo degli scarti alimentari

Piccola azienda in provincia di Alessandria attiva nella lavorazione e nel confezionamento di prodotti ortofrutticoli, ha presentato un progetto che riguarda in particolare la produzione di carote. I prodotti che non possono essere utilizzati per il consumo umano, dopo una selezione manuale che porta a suddividerle in prima, seconda e terza categoria, vengono separati per un loro riutilizzo per consumo animale. La rete creata da questo progetto coinvolge 260 maneggi, che permettono attualmente di aumentare il personale lavorativo impiegato e di coprire il 100% degli scarti di lavorazione.

Dalla prevenzione alla donazione, le “buone pratiche” di Carrefour

L’insegna francese tre anni fa ha creato un team, il Comitato Anti Demarque Carrefour Italia, completamente dedicato alla revisione e al miglioramento dei flussi aziendali per combattere lo spreco del cibo, ottenendo una riduzione progressiva degli sprechi. Ad esempio, durante il primo semestre 2016 , in tutti i punti vendita della rete Carrefour Italia sono state recuperate oltre 180 tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2015, nel solo settore dei prodotti freschi.

Tra le attività attivate per combattere lo spreco alimentare e per ridurre al minimo i rifiuti destinati alla discarica dall’insegna ci sono:

  • La storica collaborazione con il Banco alimentare per la donazione. Nel 2015 sono stati donati da Carrefour in Italia oltre 660 tonnellate di cibo.
  • La revisione dei processi di riordino, introduzione di tecnologie per riordino automatico e revisione dei tempi che intercorrono tra l’ordine e la consegna a punto di vendita per consentire di effettuare gli ordini sulla base di quanto effettivamente venduto.
  • Il controllo rigoroso dello stock di deposito e di punto di vendita e dei dati di invenduto.
  • La revisione degli spazi espositivi e degli assortimenti e, in collaborazione con i fornitori, degli imballi e delle pezzature dei prodotti esposti per ridurre gli sprechi sia a livello di punto di vendita che presso i consumatori finali. La revisione degli assortimenti ha preso in considerazione anche una diversa gestione dei reparti freschi in funzione delle stagionalità e del clima.
  • Piano di formazione degli addetti finalizzato alla diffusione delle buone pratiche di gestione e di lavorazione degli alimenti
  • Chiusura banchi frigoriferi per migliorare ulteriormente le condizioni di conservazione dei prodotti deperibili.
  • Attività promozionali e tagli prezzi per consentire la vendita di prodotti a rischio (ad esempio prossimi alla scadenza)
  • Valorizzazione di prodotti commestibili ma non commercializzabili tal quali (ad esempio vendita di pane secco, produzione di pane grattugiato, frutta per macedonia, produzioni interne)

Spreco alimentare, entra in vigore la legge che aiuta a donare

Agevolare le donazioni di alimenti (ma anche farmaci e abbigliamento) lungo tutta la filiera più che renderle obbligatorie: è questa la strada (già intrapresa con precedenti decreti) della legge contro lo spreco alimentare 166/2016, approvata lo scorso 2 agosto ed entrata in vigore questa settimana.

La legge, che intende ridurre gli sprechi “nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione”, vuole favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all’utilizzo umano; il recupero e la donazione di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale; contribuire alla limitazione degli impatti negativi sull’ambiente e sulle risorse naturali mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo al fine di estendere il ciclo di vita dei prodotti; contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e dal Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare previsto dal medesimo Programma nonché alla riduzione della quantità dei rifiuti biodegradabili avviati allo smaltimento in discarica; contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni sulle materie oggetto della presente legge, con particolare riferimento alle giovani generazioni. Le misure del provvedimento vanno ad affiancarsi a quelle contenute nella Legge di Stabilità 2016 che ha alzato la soglia di comunicazione della donazione da 5 a 15 mila euro. Il testo della legge 166/2016 è scaricabile all’indirizzo http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2016/08/30/16G00179/sg

 

Food waste: lo spreco in Italia, Europa, Mondo

Nel mondo un n terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca lungo la filiera alimentare ogni anno (FAO 2011), circa il 24% se misurata in calorie, ovvero 1,6 miliardi di tonnellate di alimenti, 1,3 miliardi di tonnellate se si considera solo la parte edibile. Una quantità di cibo che, se recuperata, sarebbero sufficiente, secondo il Baria Forum for Food Nutrition, a sfamare il Pianeta. Circa il 56% delle FLW avvengono nei paesi sviluppati; il restante 44% nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS).
Secondo la FAO la distribuzione lungo i diversi anelli della filiera alimentare globale è di 510 milioni di tonnellate nella produzione agricola (32%), 355 milioni di tonnellate nelle fasi immediatamente successive alla raccolta (22%), 180 milioni di tonnellate nella trasformazione industriale (11%), 200 milioni di tonnellate nella distribuzione (13%), 345 milioni di tonnellate al livello del consumatore (sia a livello domestico sia nella ristorazione, 22%).

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In Italia gli sprechi alimentari costano secondo Coldiretti 12,5 miliardi di euro che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione. Ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. La Coldiretti, nel commentare positivamente l’entrata in vigore della legge contro gli sprechi alimentari annunciata dal premier Matteo Renzi e dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, spiega come “la nuova legge rafforza il lavoro di contrasto facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplifica le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l’agricoltura svolge un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti”.

In Europa si sprecano oltre 100 milioni di tonnellate/anno di alimenti (2014, European Commission DG Health and Consumers) escluse le perdite nella produzione agricola e i rigetti in mare di pesce.
La ripartizione dello spreco alimentare in Europa per anello della filiera vede in primo piano il consumo domestico (42% per circa 38 milioni di tonnellate, pari a circa 76 kg per abitante/anno), seguito dalla trasformazione industriale (39%), dalla ristorazione (14%) e dalla distribuzione (5%, fonte BIOIS 2010).

 

Distribuzione in prima linea

Anche se la distribuzione contribuisce percentualmente in minima parte (ma comunque con ingenti quantitativi), va detto che molte delle catene già si spendono in attività di “riciclo solidale”, da Coop a Conad, Selex, Pam a Carrefour. «È una buona legge, che permette a Coop di potenziare i progetti anti-spreco che già portiamo avanti da anni – ha commentato Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop, in occasione dell’approvazione della legge. Coop solo nel 2015 ha donato ad oltre 800 organizzazioni del volontariato di ispirazione religiosa e laica 5.143 tonnellate di derrate alimentari, pari ad un valore di oltre 24 milioni di euro, che hanno permesso di fornire 6 milioni di pasti a persone in difficoltà».

Grégoire Kaufman,  direttore commerciale e marketing Carrefour Italia, ha detto: «Lo spreco alimentare è un tema da affrontare con la massima priorità e per il Gruppo Carrefour è la chiave decisiva per definire un nuovo concetto di sostenibilità. In questo senso, un passaggio importante è rappresentato dalla recente legge Gadda sulla lotta allo spreco alimentare. Ma non basta, perché credo che per far sì che questa legge abbia un senso, ciascun player deve dare il proprio contributo. Ed’ è per questo che da anni stimoliamo i nostri fornitori nel condividere questo impegno».

I nostri articoli sul tema:

Spreco zero: l’impegno decennale di Coop Lombardia, 809 tonnellate recuperate nel 2015

Nasce Emporio Rimini, il supermercato sociale, tra solidarietà e spreco zero

Tesco combatte lo spreco in tutti i pdv con il cloud, dalla fattoria alla tavola

Lotta allo spreco: Banco Alimentare mappato nella piattaforma Gs1 per la Gdo

Carrefour lancia “Tous AntiGaspi”, la private label antispreco e sostenibile

Packaging e spreco alimentare: confezioni piccole e più informazioni per agevolare i consumatori

Gdo contro lo spreco/1: parte la collaborazione tra Végé e Last Minute sotto casa

Gdo contro lo spreco/2. Pam lancia “Reimpiatta il piatto”, concorso zero waste

Lotta allo spreco e Gdo: cosa stanno facendo le insegne in Europa

Coca-Cola HBC Italia e HRC ACADEMY insieme per i giovani

 

Coca-Cola HBC Italia e HRC ACADEMY, la prima Global Community che riunisce Direttori e Manager delle Risorse Umane di oltre 300 aziende italiane e multinazionali, incontrano i giovani neolaureati nel quarto appuntamento dei “#TasteYourTalent Daysmartedì 27 settembre, presso l’Auditorium RDS a Roma. I ragazzi potranno confrontarsi con un panel di Top Manager e porre le fondamenta del loro futuro grazie a un programma innovativo che permette ai partecipanti di sviluppare competenze concrete e accrescere la conoscenza di sé tramite simulazioni di colloquio, consigli sulla stesura di un curriculum efficace e supporto nell’identificare il percorso formativo e lavorativo più affine alle proprie inclinazioni.

Il programma delle giornate è molto vasto e prevede sia momenti di confronto su tematiche attuali, quale il valore dei master post-universitari piuttosto che delle esperienze lavorative all’estero, sia momenti operativi in cui i ragazzi partecipano a veri e propri colloqui individuali dove ricevono feedback sulle proprie aree di miglioramento, nonché indicazioni su come rendere brillante il proprio curriculum. Infine, un focus particolare sarà dedicato all’importanza del web e degli strumenti digitali per chi cerca lavoro e per chi offre lavoro, con un’analisi approfondita di scenari, trend e strategie per utilizzare al meglio queste nuove piattaforme di recruiting.

I ragazzi possono prepararsi agli incontri grazie al portale www.tasteyourtalent.it, dove oltre a trovare maggiori informazioni sull’iniziativa, hanno la possibilità di registrarsi, richiedere di partecipare, compilare un test con cui identificare una serie di professioni all’interno delle quali esprimere le proprie capacità e la propria unicità.

 

Anche la birra diventa solidale con La birra del cuore di Adhor

Sette produttori di birra e 200 distributori, con il sostegno di Adhor (l’onlus Associazione le Donne dell’Horeca) scendono in campo per la solidarietà, impegnandosi fino a fine settembre a donare parte del prezzo della birra acquistata per la ricerca e le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. I produttori coinvolti sono Birra Menabrea, Radeberger, Heineken Italia, Theresianer, Birra Castello, Carlsberg Italia, Peroni. Il meccanismo è semplice: i distributori si impegnano ad acquistare un determinato numero di fusti di birra con una minima maggiorazione sul prezzo di acquisto, e automaticamente donano una somma per l’iniziativa solidale, alla quale si aggiunge un’ulteriore quota versata direttamente dai produttori di birra.

I fondi raccolti da La Birra del Cuore saranno devoluti in parte alla A.R.M.R. (Aiuti Ricerca Malattie Rare) una fondazione che fa capo al Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in parte alle vittime del Terremoto del 24 agosto.

I gestori dei locali aderendo al progetto ed esponendo in store il materiale promozionale (locandine, sottobicchieri, collarini per spillatori) diventano dei veri e propri ambasciatori di cultura birraia e di solidarietà, facendo sì che i loro clienti, i consumatori finali, possano apprezzare tutta la generosità di una buona “chiara” alla spina. A conti fatti saranno oltre 150mila i litri di birra spillata e poi servita sugli speciali sottobicchieri prodotti per l’occasione.

Organizza l’iniziativa ADHOR, associazione che promuove valori come etica, cultura e solidarietà, la carta delle Pari Opportunità nonché la valorizzazione del ruolo della donna.

Terremoto, Coldiretti presenta le caciotte solidali a sostegno dell’economia locale

Il mercato di Campagna Amica al Circo Massimo, dove sabato partirà l'iniziativa.

Una caciotta solidale, prodotta dalla cooperativa che raccoglie e trasforma la gran parte del latte proveniente dalle stalle delle aree terremotate, da Amatrice a Norcia, per fermare l’abbandono con il lavoro alla popolazione che nelle campagne terremotate: la proporrà la Coldiretti per la prima volta 3 settembre a Roma in via di San Teodoro 74 nel mercato di Campagna Amica al Circo Massimo. La vendita sarà poi estesa ai mercati di tutta Italia.

Uno dei problemi che si presentano all’indomani del grave sisma che ha colpito nel centro Italia sono infatti i danni, che hanno coinvolto quasi mille aziende agricole delle campagne terremotate. Si tratta non solo di danni strutturali alle case, alle stalle e ai fabbricati rurali, ma anche della perdite di mercato a causa della difficile collocazione del prodotto, con costi aggiuntivi per la sistemazione degli animali sfollati (sono seimila le pecore e mucche presenti nella zona) che stanno subendo ulteriori disagi a causa del maltempo, per non parlare dl crollo delle presenze negli agriturismi per la paura del sisma.

L’obiettivo è stato raggiunto attraverso l’impegno per garantire la funzionalità delle stalle dove servono mangimi, acqua, energia, attrezzature per la mungitura e ricoveri sicuri per le mucche sopravvissute. Da superare anche il grave problema della conservazione e della raccolta del latte, con frane e smottamenti sulle strade rurali distrutte o interrotte. “Far vivere le stalle significa far ripartire l’economia e l’occupazione e contrastare l’abbandono in un territorio senza alternative all’agricoltura” spiegano dalla Coldiretti.

In occasione dell’iniziativa, gli agriturismi della Coldiretti prepareranno nel punto ristoro la pasta con un sugo all’amatriciana fatto realmente con ingredienti al 100% Made in Italy, dal grano nazionale impiegato nella pasta al pomodoro al pecorino romano fino al guanciale, ottenuto da maiali allevati in Italia. Per ogni piatto consumato, saranno destinati 2 euro ad azioni di sostegno alle popolazioni delle aree terremotate, con l’adesione alla campagna di solidarietà globale fondata sulla valorizzazione del piatto tipico della località più colpita dal sisma.

Da Coop i punti possono diventare aiuti per le popolazioni colpite dal terremoto

Anche Coop si muove, come altre insegne della Gdo, a sostegno delle persone in difficoltà nei territori colpiti dal terremoto, e lo fa con una campagna di solidarietà che coinvolge i propri soci e consumatori, “Il nostro cuore va al centro”.

In tutta Italia direttamente alle casse dei punti vendita attraverso il meccanismo dei punti (un punto ogni euro di spesa) si può destinare le proprie donazioni su uno specifico conto corrente. I fondi raccolti saranno destinati a un intervento di ricostruzione.
“Dopo la gestione della prima fase di emergenza che ha visto fin da subito le cooperative di consumatori più vicine all’epicentro del sisma impegnate nella raccolta di generi di prima necessità – si legge in una nota – è ora la volta dell’intero movimento nazionale che avvia una campagna di solidarietà attraverso la propria base sociale che ha superato gli 8 milioni e mezzo di soci e i suoi consumatori”.

È possibile anche donare con la causale “Emergenza Terremoto” o devolvere somme
in denaro sul conto corrente presso Unicredit Spa (IBAN IT 73 A 02008 02854 000104429141 causale “Raccolta fondi per terremoto”). Le singole cooperative potranno poi integrare con ulteriori interventi economici quanto sarà raccolto.

CoopVoce, l’operatore mobile di Coop, ha inoltre attivato la donazione di 2 euro al numero 45500 della Protezione Civile.
I fondi raccolti, in accordo con gli organismi partecipativi delle singole cooperative e di concerto con l’Associazione Nazionale-Ancc, saranno poi indirizzati verso uno specifico intervento di ricostruzione, in linea con le esigenze espresse dalle popolazioni colpite e dalle amministrazioni locali.

MD, store illesi dal terremoto, aiuti inviati

In una nota Md, l’insegna guidata dal cavalier Patrizio Podini, esprimendo la proprio solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto comunica che “nessuno dei punti vendita con cui l’azienda opera in zona ha subito danni strutturali, ma anche impiegati e clienti hanno avvertito le forti scosse e vissuto il trauma di un evento così improvviso e devastante. Per fare della propria solidarietà un atto concreto, lo scorso venerdì pomeriggio è partito un camion con vari generi di prima necessità verso i territori colpiti: Accumuli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto. Gli aiuti inviati da MD e autorizzati dalla Protezione Civile comprendono in particolare acqua, alimenti per bambini piccoli, latte e prodotti per l’igiene personale.”

Carrefour attiva centri di raccolta per i terremotati, in centro Italia

Carrefour rende noto di aver attivato alcuni centri di raccolta di beni di prima necessità, destinati alle popolazioni gravemente colpite dal sisma del 24 agosto. L’insegna, dopo essersi attivata per l’invio di beni di prima necessità, invita i clienti a dare un proprio contributo.

I primi punti vendita presso i quali sarà possibile consegnare i beni a partire da oggi sono:

-Rocca di Papa, via di Frascati 292, Rocca di Papa (RM): Protezione Civile
– Grottaferrata Pratone, via del Pratone snc, Grottaferrata (RM): Protezione Civile – Frascati, piazza Marconi 12, Frascati (RM): Regione Lazio
-Anguillara, largo dello Zodiaco 3, Anguillara (RM): Croce Rossa
-L’Aquila iperstore, via A. Panella 67, L’Aquila: Associazione Mamme per L’Aquila
-L’Aquila1, via A. Vicentini snc, L’Aquila: Associazione Mamme per L’Aquila
-Cascia, via P. Prosperi snc, Cascia (PG): Associazione Giovani per Cascia
-Rieti, via M. C. Dentato 9, Rieti: Caritas
-Terni, viale Bramante 33/B: Caritas
-Tarquinia, via A. Moro sna, Tarquinia (VT): Comune di Tarquinia
-Pineta sacchetti, via della Pineta Sacchetti 199, Roma: Associazione Carabinieri -Anagni, via Casilina Km 62, Anagni (FR): Croce Rossa
-Cessati Spiriti, via dei Cessati Spiriti n. 10, Roma: VII Municipio Roma Capitale
-Ciamarra, via A. Ciamarra 243/253, Roma: VII Municipio Roma Capitale
-Monte Mario, via A. del Peschiera 22, Roma: Protezione Civile

La lista aggiornata in tempo reale sui punti venditi aderenti all’iniziativa, sarà disponibile sul sito ufficiale di Carrefour.

Disponibili anche i punti vendita Carrefour del Gruppo Cassandra di Latina, Pontinia, San Felice Circeo, Sabaudia dove si possono donare i beni indicati dalla protezione civile: generi alimentari a lunga conservazione (acqua, latte in cartone, pasta, riso, farina, zucchero, caffè, tonno, legumi, pomodori in scatola, biscotti, olio, sale), prodotti per l’igiene (sapone, carta igienica, pannolini per bimbo e anziani, salviette umidificate, assorbenti da donna) e bicchieri, forchette, cucchiai, tovaglioli e coltelli in plastica.

I beni verranno consegnati ai punti raccolta preposti gestiti dalle organizzazioni competenti in collaborazione con la Protezione Civile.

Coop contro il caporalato: raddoppiate le ispezioni nei campi di pomodoro

Spinge sull’acceleratore della campagna “Buoni e giusti” Coop, che, in vista della raccolta estiva di pomodori (che inizierà a luglio), ha deciso di raddoppiare il numero delle ispezioni nei campi delle aziende agricole fornitrici, che passera ad almeno 50, rispetto alle 25 dell’anno scorso.

«I dati forniti dall’Osservatorio Placido Rizzotto di Flai Cgil continuano ad essere preoccupanti. Non possiamo abbassare la guardia e in previsione della stagione del pomodoro da industria allarghiamo la rete della campagna “Buoni e Giusti Coop” che già interessa oltre 70.000 aziende agricole nostre fornitrici e raddoppiamo il numero delle ispezioni previste nei campi di raccolta rispetto all’anno scorso. Dalla partenza della campagna “Buoni e Giusti Coop” sono già state effettuate 120 ispezioni e la previsione per fine anno è arrivare a circa 400 ispezioni complessive» ha dichiarato Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop.

La campagna lanciata a marzo scorso (vedi Coop preme l’acceleratore sulla filiera pulita con “Buoni e Giusti”. E gli altri?) intende contrastare il lavoro nero concentrandosi su 13 filiere ortofrutticole considerate a più alto rischio. Sotto la lente, specie in questo periodo dell’anno, c’è il pomodoro da industria, la filiera che più di tutti, anche nella percezione dell’opinione pubblica, impatta con il fenomeno criminale.

Le ispezioni hanno, naturalmente, cadenza stagionale e seguono il calendario delle raccolte. Dopo gli agrumi, interessati già nella scorso novembre, gli auditor di Bureau Veritas, la società di certificazione a cui Coop si affida, hanno lavorato sui campi di fragole e sono al momento impegnati su quelli destinati alla coltivazione di pomodoro pachino. E non sono stati coinvolti, come accadeva negli anni precedenti il varo della campagna, solo gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop (per 7.200 aziende agricole), ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole). A tutti questi Coop ha chiesto di sottoscrivere l’adesione ai principi del Codice Etico che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevede l’esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venir meno, pena in caso di non-adesione l’esclusione dal circuito.

L’altro binario su cui si muove la campagna “Buoni e Giusti Coop”, in stretto raccordo con il progetto lanciato a livello ministeriale già nel 2015, è l’invito all’adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. L’ iscrizione attesta di essere un’azienda pulita, in regola con le leggi e i contratti di lavoro, non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti in corso. Alle prime 7200 delle filiere ortofrutticole si aggiungono ora le altre 1500 aziende agricole coinvolte nella filiera del pomodoro da industria, di cui si stima che il 15% operi nelle filiere più critiche, per zona geografica e modalità di raccolta manuale.

Il problema comunque non è limitato né al solo Sud Italia, né agli stranieri: il 20% dei 430mila lavoratori sfruttati dal caporalato sarebbero italiani, specialmente donne, per un giro d’affari tra i 5 e i 6 miliardi di euro in termini di evasione fiscale.

Retail & Food Energy: torna a maggio l’evento che premia l’efficienza energetica

Retail & Food Energy, l’evento organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca e dedicato alla gestione dei piani di investimento energetico all’interno dei punti vendita, vi dà appuntamento al 25 maggio presso l’Atahotel Expofiera di Milano.

L’appuntamento 2016 propone una serie di novità rispetto alle passate edizioni: accanto alle free entry session che approfondiranno le tematiche relative al “Retail & GDO Energy” e “Food Energy”, sono state infatti introdotte due nuove sessioni a ingresso gratuito sui temi “Ho.Re.Ca. Energy” e “Fashion Energy”. Inoltre, sono in programma: il talk show “Store Design”, dedicato agli aspetti tecnici utilizzati nella realizzazione del punto vendita attraverso decorazioni illuminotecniche e allestimenti in grado di rendere il clima interno al punto vendita favorevole all’acquisto, e il pranzo con un esperto di efficienza energetica con cui scambiare idee e confrontarsi sulle soluzioni più efficaci.

Altra grande novità della quarta edizione di Retail & Food Energy è la premiazione dei tre migliori progetti relativi a: Best Interior Light Decoration, Best Communication Strategy e Best Energy Manager. IIR premia così i migliori progetti che meglio hanno saputo coniugare efficienza energetica e arredo, allestimento illuminotecnico e valorizzazione del prodotto, promuovendo una attenzione sempre più mirata alle esigenze del cliente.

Retail & Food Energy: le opportunità

L’appuntamento rappresenta una occasione di networking per i Direttori Tecnici, gli Energy Manager, i Direttori di Stabilimento, i Facility Manager, i Responsabili Manutenzione, i Direttori Immobiliari, i Retail Manager, i Responsabili Acquisti e i Visual Merchindiser delle aziende dei settori GDO & Retail, alimentare, Ho.Re.Ca., fashion, manutenzione e degli studi d’architettura e ingegneria, oltre che per i progettisti installatori.

Il Board

Il convegno, che nelle ultime edizioni ha superato i 700 partecipanti coinvolgendo oltre 90 Relatori, dallo scorso anno si è arricchito di un Advisory Board, costituito da esperti autorevoli in ambito Energy del mondo Retail, Fashion e Ho.Re.Ca:

  • Antonio Pasqualicchio, Country Facility Manager Ikea;
  • Gianluca Metti, Engineer Manager F&B Autogrill Europe;
  • Fortunato Della Guerra, Direttore Innovazione e Impianti Inres Coop;
  • Alfio Fontana, Energy Manager Carrefour;
  • Mirco Bui, Architetto Store Design Oviesse.

Per informazioni: www.retailenergy.it; retail@iir-italy.it

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