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Debutta BUN, l’hamburgeria 3.0: a tu per tu con Danilo Gasparrini

“C’era ancora spazio. Un piccolo grande mondo inesplorato tra McDonald’s e il burger gourmet. E’ lì che siamo approdati con il nostro format – esordisce così Danilo Gasparrini, fondatopre e ad di BUN, l’hambugeria 3.0 che ha da poco aperto i battenti al Centro di Arese, grazie a un fundrising di 600 mila euro.

[Not a valid template]“L’hamburger è un prodotto standarizzato e quindi consente un business scalabile – spiega Danilo -.  Innestandoci su questo filone, abbiamo poi optato delle peculiarità, adottando la tecnica americana smash (quella della polpetta schiacciata in cottura, per internderci) e scegliendo un pane dolce realizzato con farina di patate. E poi non dimentichiamoci delle tre nostre salse, realizzate con ricetta esclusiva.”

E per i vegetariani?

“La possibilità di scegliere la versione beyond meat”.

Altre innovazioni?

“Burger vegani senza pane, sostituito da foglie d’insalata. E menù ad hoc anche per i cani, perché è giusto  che anche loro  se la spassino un po’. E poi la scelta di eliminare completamente la plastica: acqua rigorosamente in lattina e palette per il gelato tassativamente plastic free.”

Primi riscontri?

“Positivi, la proposta beyond meat sta raccogliando consensi, sviluppando tra il 15 e il 20% del totale vendite.”

Obiettivi di crescita?

“Raggiungere i 5 milioni e aprire nei prossimi mesi altri punti vendita”.

 

Chioschi e device mobili sempre più smart per migliorare la user experience

Il Centro di Ricerca per la Comunicazione Strategica dello IULM, assieme a GreatPixel e a Gamba Bruno S.p.A., hanno messo in cantiere un nuovo progetto destinato al mercato italiano del retail/ristorazione. L’idea è quella di creare una suite di prodotti “smart” che, rispettando sia le esigenze di mobilità che quelle fisico/esperienziali, puntino al miglioramento dell’esperienza di ristorazione sfruttando device mobile e kiosk. Un prodotto modulare e scalabile composto da un intero sistema con diverse App dedicate, studiate con una User Experience ottimizzata per garantire la miglior fruizione e l’efficacia dei servizi in modo da soddisfare sia le esigenze del cliente finale che quello dello stesso esercente in termini di prestazioni di vendita.

Il progetto, che vedrà la luce nei prossimi mesi, si inserisce all’interno di uno dei principali trend a livello internazionale e nazionale: quello della digital transformation coniugata al food, un fenomeno che sta ridisegnando l’intera filiera del settore, cambiando profondamente il volto della ristorazione, ma anche quello dei ristoranti indipendenti

“Questo lavoro ci consentirà di valorizzare le potenzialità della ricerca scientifica applicata alla comunicazione strategica, che è il cuore dell’attività svolta dal Centro”, afferma la professoressa Stefania Romenti, Direttore del Centro di ricerca sulla comunicazione strategica dello Iulm.  

Da parte sua il Centro di ricerca dello IULM metterà a disposizione le attività di valutazione e progettazione della customer experience svolte attraverso alcuni test che hanno coinvolto anche gli studenti, mentre GreatPixel, come agenzia specializzata in design dei servizi e User Experience (quest’ultima basata su tecniche avanzate di computational design e Neuromarketing), farà leva sull’expertise maturata sul terreno del digital food con l’articolato progetto portato a termine per la catena di ristorazione Soulgreen, realizzato in collaborazione proprio con Gamba Bruno, una delle società leader in Italia per quanto riguarda gli strumenti di gestione per il retail, un’azienda estremamente avanzata sia per i software che per i processi che implementa e che, tra le altre cose, collabora con la grande multinazionale del software NCR.  

 “Vogliamo progettare un ecosistema composto da funzionalità avanzate – spiega Giovanni Pola, founder e Ceo di GretPixel – come GreatPixel il nostro contributo specifico sarà sul versante del design dell’esperienza utente sul media Kiosk, già ampiamente utilizzato dalle grandi catene americane e portato in Italia proprio per la facilità e la semplicità di navigazione del menù e delle operazioni di acquisto da parte del cliente finale”. Aggiunge Alfredo Fabbri, general manager di Gamba Bruno: “Questo gruppo di lavoro farà tesoro della profonda competenza di Gamba Bruno nel mercato retail e della ristorazione. L’obiettivo è valorizzare il viaggio emozionale del cliente tenendosi ancorati ad una visione centralizzata del dato relativo al prodotto e al cliente. Con questo progetto mettiamo le basi per riempire un vuoto di mercato con una tecnologia che sia per ristoratori e clienti un’esperienza davvero innovativa e di facile fruizione”. 

Juul Labs apre a Milano il suo primo temporary store

Collocato nell’atrio principale della stazione ferroviaria Porta Garibaldi, il primo temporary store Juul Labs  è dedicato esclusivamente ai fumatori adulti che vogliono provare il dispositivo Juul e ricevere informazioni sulle sue caratteristiche.

Fondato da due ex fumatori, James Bowen e Adam Monsees, inseriti nel 2019 dall’autorevole rivista americana TIME nella lista delle 100 persone più influenti del mondo e definito “Tech disrupter”  e “Outsider” rispetto ai tradizionali player dell’industria del tabacco, Juul Labs nasce con l’obiettivo di migliorare la vita di oltre un miliardo di fumatori adulti nel mondo attraverso un’alternativa efficace e soddisfacente alla sigaretta combustibile.

“Abbiamo scelto di aprire il nostro temporary store nel cuore di Porta Nuova perché è il simbolo della Milano proiettata nel futuro – ha dichiarato Alessandra Rossi, Marketing Manager di JUUL Labs Italia. Una città sempre più innovativa, connessa, sostenibile e senza fumo. Juul Labs nasce proprio con questa missione: offrire un’alternativa alle sigarette tradizionali, responsabili di milioni di morti all’anno in tutto il mondo e decine di migliaia solo in Italia”.

Il nuovo store di Juul Labs (aperto fino a metà marzo 2020), si contraddistingue per uno stile e un allestimento essenziali, in linea con il design del prodotto, ed è stato realizzato con il supporto dell’agenzia V.G. Pubblicità e il coordinamento di Altagares Srl, filiale italiana del gruppo francese Altarea Cogedim.

Per evitare l’accesso ai propri prodotti da parte di un pubblico diverso da quello per cui sono stati sviluppati, ovvero i fumatori adulti, Juul Labs applica in tutti i Paesi in cui opera – tra cui l’Italia – una serie di misure molto restrittive, superiori alle normative vigenti e ispirate a un codice etico che prescrive il rispetto di standard tra i più rigorosi dell’intera categoria. In particolare, per entrare nel negozio sarà necessario dichiarare di essere fumatori ed esibire un documento di identità valido.

 

 

 

 

Gennaio 2020: 546 pdv entrano nella rete di Carrefour Italia

In seguito agli accordi di Master Franchising con Carrefour Italia annunciati a settembre 2019 ha preso il via il cambio di insegna a marchio Carrefour Market e Carrefour Express dei supermercati di Apulia Distribuzione (350 punti vendita in Puglia, Basilicata, Calabria e Molise) e Etruria Retail (290 punti vendita in 15 province in Toscana, Umbria e alto Lazio).

Grazie alle due differenti partnership, un totale di 546 nuovi punti vendita rispettivamente in Calabria, Basilicata e Puglia per Apulia Distribuzione e Toscana e Umbria per Etruria Retail, si aggiungeranno agli oltre 1.085 supermercati che costituiscono l’attuale rete di vendita di Carrefour Italia, che potrà così espandere la propria presenza territoriale nel Centro Sud Italia. Alcuni punti vendita della rete franchising di Etruria Retail manterranno l’insegna La Bottega, mentre il brand Rossotono continuerà ad essere presente in alcuni store di Apulia Distribuzione.

Il progetto, che riserva un’attenzione particolare all’imprenditoria locale, si inserisce nel Piano di Trasformazione Carrefour 2022, che tra i propri obiettivi ha quello di consolidare il network di distribuzione in tutto il nostro paese.

Gli accordi, oltre all’impiego dell’insegna Carrefour, prevedono importanti sinergie a livello di acquisti, consentendo ad Apulia Distribuzione e ad Etruria Retail di accedere alle condizioni di acquisto di Carrefour Italia, e di distribuire centinaia di prodotti a marchio Carrefour e prodotti della linea top di gamma “Terre d’Italia”.

Il cambio insegna coinvolgerà inoltre i singoli imprenditori sul territorio in un importante piano di comunicazione verso le comunità locali di riferimento.

 

Autogrill, con la controllata HMSHost, “conquista” il Nord America

Nuovi contratti e nuove aperture in Nord America nel canale aeroportuale per Autogrill. Grazie alla controllata HMSHost, infatti, in partnership con Java Star e F. Howell Management Services, il gruppo si è aggiudicato in Texas un nuovo contratto di 10 anni del valore di 186 milioni di dollari per completare la nuova food hall all’interno dell’aeroporto internazionale Fort Worth di Dallas (DWF).
Una volta realizzata, la nuova food hall offrirà ai clienti in viaggio un’esperienza gastronomica ancora più ricca e diversificata.
Trinity Groves, con un’area cucina in esposizione, presenterà, a rotazione, sapori locali e un’ampia offerta che spazia dai concept Souk Kabab House, The Hall Bar & Grill, LUCK (Local Urban Craft Kitchen) e Beto & Son Real Mexican Food.
Eatzi’s Market & Bakery è un concept di ispirazione europea, con prodotti gourmet esposti all’interno di un tipico mercato italiano.
Spazio anche ai dolci, con le torte di Cake Bar, la cioccolata dipinta a mano di Kate Weiser Chocolates a cui si aggiunge Counter Culture Coffee, una roaster boutique dedicata al momento della pausa caffè, prodotto da coltivazioni sostenibili.
Questo contratto completa la presenza di HMSHost Corp. a Dallas dove era già operativa presso gli aeroporti di Love Field e Fort Worth.

Nuove aperture anche in Florida, presso l’Aeroporto Internazionale Fort Lauderdale – Hollywood International Airport, dove HMSHost Corp. ha inaugurato nuovi ristoranti, andando così ad arricchire l’offerta gastronomica per i viaggiatori, con particolare attenzione ai sapori locali ma portando anche brand conosciuti in tutto il mondo.

Rocco’s Taco&Tequila al Terminal 1, Concourse C

Caratterizzato da un’atmosfera vivace, questo ristorante è specializzato in autentici piatti messicani come il Molcajetes, le Enchiladas Rojas con tortillas di mais, il formaggio Chihuahua, ma anche proposte per la colazione o dessert come i churros messicani.

Flash Fire Pizza al Terminal 2
Pizza di qualità, dove a vincere sono la semplicità e la freschezza degli ingredienti. Specializzato in pizze più tradizionali, come la Margherita, questo concept offre anche alternative più alla moda, come la pizza al sushi e lascia spazio alla personalizzazione del menù, grazie alla possibilità di aggiungere i propri ingredienti preferiti.Shake Shack al Terminal 2
Prosegue la partnership tra la controllata HMSHost e Shake Shack per lo sviluppo di nuovi locali della rinomata catena newyorkese negli aeroporti e nelle autostrade del Nord America, con l’apertura di un nuovo punto vendita all’interno dell’Aeroporto Internazionale Fort Lauderdale – Hollywood.
Shake Shack è un marchio celebre per gli hamburger con carne di manzo Angus 100% naturale, i sandwich di pollo (non allevato in gabbia e senza l’utilizzo di ormoni o antibiotici), le creme fresche, le patate rigate, le birre artigianali, i vini e molto altro ancora. La sofisticata filosofia alimentare, l’impegno a garantire ingredienti di eccellente qualità, oltre all’atmosfera divertente e vivace degli ambienti, hanno permesso a Shake Shack di diventare un vero e proprio brand di culto seguito nel mondo da una vasta base di clienti affezionati.
Shake Shack, “istituzione” di New York e brand globale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il 16° posto nella classifica dei 20 ristoranti più importanti d’America di Bon Appétit, il 7° posto per lo ShackBurger® nella classifica di TIME Magazine dei 17 più influenti hamburger di tutti i tempi (“17 Most Influential Burgers of All Time”), e il premio – sempre per il famoso ShackBurger® – di “miglior hamburger” nella Burger Bush del South Beach Wine and Food Festival 2007 e 2014.

Pam Panorama lancia “Pam a Casa”: spesa pronta e personal shopper

Pam Panorama ha lanciato oggi il servizio “Pam a Casa”. I clienti del capoluogo lombardo potranno fare la spesa sul sito Pamacasa.it scegliendo tra oltre 7.000 prodotti ed avere la spesa preparata da un personal shopper e comodamente consegnata a casa da un veicolo elettrico entro due ore.

Si potrà scegliere tra un’ampia varietà di prodotti freschi, frutta e verdura, inclusi prodotti tipici del territorio, ma anche prodotti surgelati, pasta, caffè, pannolini e prodotti per l’infanzia e articoli per la cura della persona. Il tutto sarà acquistabile con pochi e semplici click e, dopo aver pagato online, i clienti potranno godere di consegne ultra-rapide, utili anche per le esigenze dell’ultimo minuto.

Il servizio sarà attivo 7 giorni su 7 in alcune aree selezionate della città (grazie al supporto del partner Restore), garantirà la consegna entro 2 ore dall’ordine e la gratuità di tale servizio per ordini superiori a 70€. Con il primo ordine di almeno 50 euro si otterrà inoltre uno sconto di 10 euro.

Gianpietro Corbari, Amministratore Delegato

 “Siamo orgogliosi di offrire ai nostri clienti di Milano il servizio di spesa online dichiara Gianpietro Corbari, Amministratore Delegato di Pam Panorama Navigando nel nostro negozio web si può scegliere tra oltre 7.000 prodotti di uso quotidiano, tra cui anche i freschi, la frutta e la verdura, che possono essere consegnati direttamente a casa al piano in finestre di due ore. Crediamo molto nel connubio tra tradizione ed innovazione e questo a conferma della visione rivolta al futuro della nostra insegna, da sempre attenta ad offrire prodotti di qualità, servizi e soluzioni volte a migliorare la qualità della vita dei consumatori e sempre al passo con i tempi.” 

“Siamo molto contenti che la scelta di Pam sia ricaduta su ReStore per un progetto così importante e composito, che prevede la collaborazione su molteplici fronti: la realizzazione della piattaforma, la gestione delle attività di picking e delivery e la monetizzazione degli spazi pubblicitari del sito attraverso la nostra concessionaria ReStore Media. – dichiara Barbara Labate, Amministratore Delegato di ReStore – “Affrontare per la prima volta una piazza così competitiva e recettiva è per noi una sfida importante e stimolante, che ci consentirà di mettere alla prova l’esperienza acquisita negli anni in altre realtà territoriali per estendere ulteriormente il servizio di eCommerce in altre città”.

Milano capitale dello shopping. Abbigliamento e calzature i prodotti preferiti

E’ Milano la meta preferita dai turisti dello shopping, che acquistano soprattutto abbigliamento e calzature principalmente nei negozi del centro/vie dello shopping e negli outlet e quasi la metà di essi spende oltre 50 euro al giorno. Ecco una delle principali evidenze emrse dalla nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il report di ricerca di Risposte Turismo presentato a Milano in apertura della terza edizione di Shopping Tourism – il forum italiano. Oltre a numeri, evidenze quali-quantitative e analisi utili per inquadrare il fenomeno su scala internazionale e a livello nazionale, il monitor contiene due indagini inedite dedicate, rispettivamente, al rapporto tra gli italiani in viaggio e lo shopping e all’offerta commerciale nelle città di Firenze, Milano e Venezia rispetto alle esigenze degli shopping tourist nazionali e internazionali.

Milano capitale dello shopping tourism

Dalla prima indagine, realizzata su un campione di oltre 700 italiani di diversa età, provenienti da tutte le regioni d’Italia ed esercitanti professioni variegate, emerge come siano tre su dieci i connazionali ad aver effettuato almeno un viaggio motivato dallo shopping. Per questi ultimi Milano è la destinazione più visitata al mondo (31%), davanti agli outlet (20%) e a Firenze (16,5%).

Sempre Milano risulta essere la seconda destinazione al mondo associata allo shopping tourism dal campione intervistato (48% dei rispondenti), dietro a New York (55%) e davanti a Londra (41%), Parigi (31%) e Roma (18%).

Ma perchè si viaggia per fare shopping? Tra chi ha viaggiato almeno una volta nella vita per shopping, il 39% afferma di averlo fatto per avere più scelta rispetto al luogo di residenza e un 31% per approfittare di prezzi più convenienti. inoltre emerge che gli italiani che viaggiano essenzialmente per fare acquisti si orientano in particolare verso le destinazioni che consentono di approfittare di sconti/saldi/promozioni, di visitare anche attrazioni e luoghi rilevanti e di acquistare produzioni tipiche.

Cosa si compra principalmente? E dove? I prodotti acquistati più frequentemente dai turisti italiani che hanno fatto almeno un viaggio per shopping sono l’abbigliamento, con l’82,9% delle citazioni, seguito dalle calzature (51,3%) e dai prodotti enogastronomici tipici (43,7%). I luoghi d’acquisto preferiti durante i viaggi per shopping sono i negozi del centro/vie dello shopping (76%), gli outlet (57%), i centri commerciali (47%) e i mercati cittadini (42%).

A quanto ammonta la spesa media? Per quanto riguarda il peso dello shopping sul costo totale del viaggio, per quasi la metà degli italiani che hanno viaggiato almeno una volta con questa motivazione gli acquisti hanno rappresentato, in tali occasioni, dall’11 al 30% delle spese sostenute, mentre per due rispondenti su 10 oltre il 50%. Il 46% di tale segmento del campione ha speso in media più di 50 euro al giorno. Da segnalare come per un quarto del campione la spesa media giornaliera in shopping in vacanza sia stata superiore ai 100 euro (il 16% tra 100 e 200 euro e il 7% oltre 200 euro).

Il travel retail

Infine, sono otto su dieci i turisti italiani ascoltati che hanno fatto almeno un viaggio per shopping ad aver acquistato negli aeroporti o nelle stazioni ferroviarie, a testimonianza dell’importanza del travel retail nelle valutazioni riguardanti il fenomeno. «Nella nostra indagine sul rapporto tra gli italiani e lo shopping in viaggio – ha dichiarato Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – emerge come il 30% dei turisti italiani abbia già effettuato un viaggio all’insegna dello shopping ed esista un ulteriore 20% che affermi di volerlo effettuare in futuro. Una delle sfide da cogliere è quella di trattenere questo potenziale di domanda il più possibile all’interno dei confini nazionali, agendo su quelle leve che sembrano più di altre motivare il turista italiano orientato allo shopping: approfittare di sconti e saldi, combinare tale attività con la visita a luoghi di interesse culturale, esplorare ed acquistare produzioni tipiche». «Per cogliere il potenziale dei turisti dello shopping, italiani e internazionali – ha proseguito di Cesare – è però necessario predisporre un’offerta ampia e composita che abbia la sua base nei luoghi dello shopping e nei prodotti in essi acquistabili completandosi con tutta una serie di servizi da garantire a chi è intenzionato ad investire tempo e denaro per assecondare questa passione».

L’offerta commerciale di Firenze, Milano e Venezia

Di particolare interesse anche i risultati dell’indagine effettuata sull’offerta commerciale nel centro di Firenze, Milano e Venezia relativamente ad alcuni servizi particolarmente utili per i turisti dello shopping italiani e internazionali. Dall’analisi del campione ascoltato (complessivamente 150 negozi, 50 per città), variegato a livello di categorie merceologiche, standard di offerta, appartenenza o meno a catene e localizzazione, emerge la buona la preparazione linguistica del personale di front office, con l’inglese utilizzato dalla pressoché totalità dei negozi ascoltati ed una seconda lingua, solitamente spagnolo o francese, disponibile in più del 50% delle realtà intervistate. Non è raro (valori percentuali attorno al 10 o 15%) nei negozi di queste tre città trovare personale in grado di parlare anche russo o cinese. Particolarmente diffuso il servizio di tax refund, soprattutto nei negozi di fascia alta (94%) e in quelli appartenenti a catene (92%), così come la possibilità di spedire i prodotti acquistati (oltre tre quarti dei negozi di fascia alta e più della metà di quelli di fascia media). Un dato, quest’ultimo, che va in controtendenza rispetto a quello nazionale, che vede invece il tax refund, conosciuto – sì -, ma ancora poco uilizzato. Con riferimento alle modalità di pagamento, più di due terzi dei negozi del campione è attrezzato per accettare qualsiasi carta di pagamento e diffusa è la possibilità offerta al turista straniero di pagare in contanti con valute diverse dall’euro (in particolare in dollari statunitensi).

Di particolare rilievo è il peso dei turisti sul totale della clientela: in termini di footfall (flussi all’interno dei negozi) essi rappresentano mediamente il 70% del totale ingressi, ed in termini di acquisti sono pari al 54%. Distinguendo gli esercizi commerciali indipendenti da quelli appartenenti a catene, il tasso di conversione più elevato si registra tra i primi, in cui entra mediamente un 72% di turisti che poi pesano per il 59% delle vendite totali. In generale, in termini di spesa media, il turista spende più del cliente locale in 3 su 4 dei negozi indagati.

Qualche criticità

L’indagine di Risposte Turismo mostra infine una limitata attivazione di collaborazioni tra i negozi ascoltati ed altri operatori o fornitori di servizi sul territorio, a partire dagli hotel e dalle guide (una media del 10% circa), a dimostrazione di quanto ancora si debba fare per presentare al turista un’offerta complessiva organizzata. «A fronte di un buon livello di attenzione e servizio nei confronti degli shopping tourist – ha proseguito di Cesare – la bassissima attivazione di accordi tra operatori rappresenta un freno a un ulteriore sviluppo dello shopping tourism nelle tre città analizzate. È auspicabile un’accelerazione in tal senso mediante un vero e proprio disegno strategico territoriale o anche solo attraverso una maggiore iniziativa dei singoli: ne guadagnerebbe il cliente finale e ne guadagnerebbe l’Italia in termini di attrazione e ricadute economiche».

Esselunga apre a Brescia: 179 addetti, 96 neoassunti

Tre modi di fare la spesa, un’accoglienza rivoluzionata, ma immediatamente familiare, la qualità a portata di mano: questi i tre nuovi percorsi inaugurati nel nuovo superstore di via Triumplina a Brescia.
All’ingresso si trova il cuore del nuovo format costituito dai reparti, integrati fra loro, dove vengono preparati a vista e serviti i prodotti Made in Esselunga: per la prima volta situata in galleria, Elisenda, la pasticceria in collaborazione con gli stellati fratelli Cerea; il Bar Atlantic, con la caffetteria, il banco take away e la sua cucina a vista in cui è possibile osservare la preparazione espressa delle ricette Esselunga; il reparto Pane e Dolci con gli esperti panificatori all’opera, che impastano e sfornano di continuo pane e focacce durante l’arco della giornata, e la Gastronomia per la quale ogni giorno vengono cucinate dai gastronomi oltre 200 ricette, selezionando i piatti preferiti della nostra tradizione e dal mondo.
Il nuovo layout, disegnato in collaborazione con Landini Associates di Sydney e frutto di una approfondita elaborazione concettuale, oltre a mostrare ai clienti le fasi di preparazione dei prodotti attraverso ampie vetrate trasparenti, permette anche di effettuare una spesa più rapida e agile senza percorsi obbligati: in corrispondenza di quest’area sono infatti presenti due ingressi e le casse.

[Not a valid template]All’ingresso dell’area di vendita i clienti sono accolti dalla freschezza dei reparti Fiori e Piante e Frutta e Verdura, con un’isola dedicata alle insalate, valorizzati da nuovi espositori bassi che richiamano il tradizionale banco del mercato rionale.
Oltre ai consueti banchi assistiti del Pesce fresco e della Carne, al fine di valorizzare la visibilità e la profondità assortimentale, sono stati realizzati dei veri e propri
shop-in-shop per rinnovare la classica Enoteca, il reparto Surgelati, il Pet Food e la Parafarmacia.
Le promozioni, non più disposte in un unico corridoio dedicato, occupano spazi specifici e una corsia trasversale adiacente ai vari reparti di riferimento per permettere una circolazione più fluida della clientela.
La barriera casse, diversamente dal tradizionale layout che la vede posizionata all’ingresso, è stata collocata lateralmente al negozio dove tre maxi schermi con contenuti multimediali intrattengono i clienti al momento del pagamento della spesa.
Il superstore, privo di controsoffitto e dal pavimento in crystal super concrete, è dotato di luci di differente intensità, più o meno calde a seconda del reparto, per enfatizzare i prodotti che, disposti su scaffali neri come su un palcoscenico, diventano i protagonisti. Per i materiali degli arredi è stata scelta la purezza dell’acciaio e il calore del legno dogato e traforato per scaldare l’ambiente.
Al piano interrato è presente la prima area ecologica con l’eco-compattatore di bottiglie in plastica PET, che rilascia al cliente un buono spesa di 0,10 euro ogni 10 bottiglie inserite, e il contenitore per il conferimento delle pile.
Le innovazioni introdotte nel nuovo concept non vanno a discapito della convenienza, elemento portante della strategia di Esselunga che da sempre propone una qualità eccellente al prezzo più basso.

Muuzzarella Restaurant Store apre il secondo negozio a Milano

Meno di otto mesi e il format che reinterpreta la mozzarella di Bufala Campana  DOP in ogni suo piatto raddoppia a Milano, aprendo il secondo Muuzzarella Restaurant Store, raddoppia a Milano, con il nuovo store di viale Premuda al 46, dopo il successo riscosso dal locale aperto lo scorso marzo in via Raffaello Sanzio al 24, all’ angolo con via Ravizza. Il  nuovo nato va ad aggiungersi agli altri store monoprodotto totalmente dedicati alla mozzarella di Bufala DOP sul lungomare in Via Partenope, in zona Chiaja e al Vomero a Napoli, oltre al pop up estivo a Portocervo. Entro la fine del prossimo anno si prevede il tris, con un terzo punto vendita su Milano.
Il brand  nasce sei anni fa grazie all’intuizione di due giovani imprenditori napoletani: Salvatore Maresca, allora nel campo economico  finanziario e Dario Moxedano, agente Fifa. “Volevamo rivoluzionare l’approccio classico alla Mozzarella di Bufala Campana DOP – racconta Dario Moxedano – creando un connubio diretto con la dieta mediterranea, ideando piatti creativi dal gusto tipicamente italiano. Con questo nuovo format si vuole superare i confini della classica offerta ristorativa per focalizzarsi su una più complessa esperienza a 360 gradi di Dining Out Experience dal gusto internazionale, con un approccio glocal, usando quindi prodotti prettamente locali ma con un approccio cosmopolita”.
“Un nuovo locale che apre in anticipo rispetto agli obiettivi prefissati grazie all’istantanea risposta positiva dei milanesi. Abbiamo pensato di approdare dalla parte opposta della città per soddisfare la crescente domanda degli amanti del format” dichiara Salvatore Maresca. “E infatti la comunità che definiamo “Muu Lovers Family” è attivissima a Milano come a Napoli, una grande famiglia che ci segue sui  vari canali social ed è assidua frequentatrice dei nostri store”.

Il Menu
Con l’apertura del nuovo  locale in viale Premuda verrà presentato il nuovo menu “Pop- Democratic” per un pubblico ampio, democratico appunto, dai 14 agli 80 anni e dal costo medio a coperto che varia dai 20 ai 40 euro. La mozzarella di Bufala  Campana DOP viene abbinata a carne, pesce, verdura e salumi con accostamenti ricercati. Inoltre sarà presente un angolo shop presente in ogni Muuzzarella dove poter acquistare ogni giorno dalle 10 alle 24 il prodotto fresco di giornata. 7 giorni su 7, la mozzarella e gli altri prodotti arrivano freschi dai luoghi di produzione campani. Tra i piatti più iconici troviamo il “Pesto e Mela” (bocconcini di mozzarella di Bufala, una croccante mela  pesto di basilico homemade), la Rattacasa (il classico comfort food napoletano, pasta mista con patata gialla e mozzarella affumicata servita nell’ antica gratta-formaggio), la tartare di tonno (cubetti di mozzarella di Bufala Dop, crudo di tonno con limoni di Sorrento su un velo di pesto di basilico), il caratteristico TiramiMuu (servito all’interno di una caffettiera moka  dalla forma ottagonale con biscotto artigianale bagnato nel caffe  e crema alla ricotta di bufala e mascarpone) e la Muu Cheese cake, il più famoso dolce anglosassone rivisto in chiave campana fatto con ricotta di bufala  e una base frollino e burro di bufala.

Il design

Il design del nuovo locale è stato progettato dall’architetto Mario Sorrentino ed eseguito Costa Group: “ho realizzato un uno spazio che si piega al design, quando solitamente è il contrario”. E’ il caso del prato verde con l’iconica staccionata in legno ha ricoperto il banco da lavoro-retail, dando forma alla zona dedicata alle lavorazioni e alla vendita del prodotto; i lampadari, combinazione di secchi e corde, sono legati all’attività stessa, quella della mungitura; boiserie in legno massello e rovere sbiancato con cornici decò, contrastano il colore più scuro del pavimento in parquet a cui si aggiungono le panche “muccate” tipiche (rivestite di tessuto maculato), che contribuiscono a creare un’atmosfera morbida, informale, accogliente e cordiale. Tre ambienti, una saletta privata che diventa un privée e un dehors da una ventina di posti a sedere per godere appieno l’esterno.
 
Il futuro del gruppo
 
“Il futuro del gruppo potrebbe  senza dubbio essere  l’estero dove ci sono altissime potenzialità di crescita  per il brand e un trend sempre positivo di richiesta di prodotti e servizi italiani ” racconta Salvatore Maresca. “Ci stiamo affacciando al mercato Europeo alcuni investitoti hanno già dimostrato interesse verso il gruppo in Spagna, in Francia e in Germania. Il modello di business scalabile e replicabile è alla base del nostro progetto: individuando un partner di private equity strategico che supporti l’insediamento del format nel vecchio continente. Concreta  è  prossima invece l’idea  di un flagship Muu Muzzarella a New York di proprietà diretta del gruppo, per entrare  nel mercato degli States”.

CDS riqualifica il Palasport di Genova: a CBRE la commercializzazione

Dopo le ultime realizzazioni di Adigeo, Aura e Archimede, CDS Holding presenta il progetto di riqualificazione del Palasport Genova, la cui commercializzazione e promozione del progetto sono affidate a CBRE, leader al mondo nella consulenza immobiliare.

“ll Palasport è un edificio iconico e rappresenta un punto di riferimento per la città ed i Genovesi. Grazie al nostro progetto tornerà ad essere una grande polarità attrattiva, un luogo di aggregazione e di grandi eventi sportivi e ludici, con un doppio grande anello di attività commerciali, ristorative e di servizi che lo renderanno ancor più attrattivo e simile alle grandi arene internazionali’’ dichiara Massimo Moretti, General Manager di CDS Holding.

L’intervento prevede una riqualificazione totale dello spazio, che rispetterà i più alti e moderni standard di efficienza energetica diventando un Green Building. Il Palasport Genova manterrà la sua vocazione sportiva e ospiterà contestualmente un’area retail, leisure e numerosi servizi, tra cui un fitness center e un centro medico.

“Il progetto di sviluppo del Palasport Genova ha enormi potenzialità: si colloca nel cuore della città, in un’area con una viabilità straordinaria. Il livello di reddito pro-capite del bacino è superiore alla media nazionale e la densità competitiva è pari solo a 99 mq di GLA/1.000 abitanti, decisamente sotto la media italiana (297mq/1.000 abitanti). La bassa concentrazione di centri commerciali sul territorio e l’elevato numero di turisti e passeggeri che si aggiungono a un già solido bacino d’utenza fanno sì che questa struttura abbia enormi possibilità di diventare una grande destinazione Retail in Italia” afferma Gaetano Lamacchia, Head of A&T Services Retail di CBRE Italy.

Il Palasport Genova, inaugurato nel 1962, è uno tra i più grandi impianti sportivi indoor costruiti in Italia: in passato ha ospitato eventi sportivi di rilevanza mondiale, tra cui l’esibizione di Muhammad Ali, l’unica edizione indoor del Superbowl italiano e concerti musicali di artisti del calibro di The Beatles e di The Rolling Stones. Un luogo storico e caro ai genovesi, che avrà adesso nuova vita come punto di aggregazione e, di nuovo, ospite di grandi eventi sportivi e leisure.

Il progetto andrà a inserirsi perfettamente nel più ampio intervento di trasformazione urbana a firma di Renzo Piano, il Waterfront di Levante: oltre 100.000 mq di superficie complessiva, che comprendono retail, office, hotel, residenziale, student housing.

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