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Il retail nel 2019: le 5 previsioni di Software AG

Quale sarà l’andamento del retail nell’anno appena iniziato? Oliver Guy, Global Industry Director for Retail di Software AG , è convinto che i livelli di successo saranno detreminati dalla capacità di rispondere alle aspettative dei consumatori. Prevedere in modo tempestivo le scelte dei clienti guiderà la crescita. Al contrario, senza un impegno assoluto per la trasformazione digitale, le aziende del Retail rischiano di perdere terreno.

Partendo da questi assunti, ecco i 5 trend individuati.

  1. Retail Therapy: “Come ti fa sentire?”

Un numero maggiore di aziende del settore sfrutterà la differenziazione emotiva, mirando ai sentimenti dei potenziali clienti, creando una connessione emotiva con il marchio. Parte di questo trend sarà legato alla personalizzazione; inoltre, gli operatori del settore aggiungeranno iper-personalizzazione (contesto, tempo reale) sia del prodotto che dell’esperienza. L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto in tal senso, ma se basata su dati di qualità, quindi un grande limite sarà dato dalla disponibilità e dalla raccolta dei dati.

  1. Nota per le tartarughe: questa volta vince la lepre

La vendita al dettaglio corre sempre più veloce: i clienti richiedono le cose più velocemente e l’asticella continua ad alzarsi. Questo impatta le internal operation – l’essere in grado di rispondere in tempo utile. Oltre a investire nell’automazione dei processi con l’RPA (Robotic Process Automation), come passo verso l’automazione completa dei processi aziendali, i retailer considereranno la real-time analytics per rispondere a ciò che accade con i clienti nelle loro catene di approvvigionamento e nei loro negozi. Impareranno come rendere operative le tecnologie di AI e di machine learning al fine di fornire valore reale.

  1. L’IoT è un’autostrada verso il pericolo?

L’Internet of Things potrebbe essere la strada verso un futuro di successo per le aziende Retail, ma molti la considerano piena di rischi. Le preoccupazioni in merito a sicurezza, complessità e connessione all’ecosistema IT esistente ne limiteranno l’adozione per un certo periodo. I retailer intelligenti guarderanno a ciò che viene fatto in altri settori e cercheranno di utilizzare l’infrastruttura con alti livelli di sicurezza, scegliendo fornitori con comprovata esperienza.

  1. Nessun uomo è un’isola e basta a se stesso

Gli ecosistemi diventeranno più complessi. Un modo per aumentare il fatturato e differenziare è sfruttare le partnership. Esempi includono il rapporto di Amazon con Morrisons nel Regno Unito, dove i negozi sono centri di distribuzione locali. Kroger e Sobeys hanno esternalizzato le vendite di generi alimentari online a Ocado, mentre Ahold ha collaborato con il fornitore di kit per cucinare Blue Apron. Questi tipi di ecosistemi cresceranno e diventeranno più complessi, il che significa che la gestione delle API diventerà molto più critica.

  1. Separazione cosciente

I vincitori comprenderanno che per innovare hanno bisogno di separare i sistemi di back-office dai punti di contatto con il cliente. Noto anche come commercio headless, questo offre la flessibilità necessaria per ottimizzare e migliorare continuamente il percorso del cliente al front end, senza dover cambiare costantemente il back-office. Questo approccio è stato evidenziato nella Retail Software Adoption Survey di Software AG del 2018, in cui i leader digitali utilizzano “piattaforme di integrazione di terze parti per isolare le piattaforme digitali dai cambiamenti, aumentare l’estensibilità e ottenere velocità di implementazione”.

illycaffè inaugura a Les Halles il suo quinto punto vendita a Parigi

Dopo le aperture di Rue Auber, Opéra, Odeon e Beaugrenelle,  illycaffè inaugura il suo quinto punto vendita diretto a Parigi, in una zona storica della città in piena fase di trasformazione e ammodernamento: il quartiere di Les Halles.
Il nuovo illy Caffè è situato al 62 di Rue Saint-Denis all’angolo con Rue De La Cossonerie e si
sviluppa su 87mq interni con un dehors di oltre 29mq, che verrà inaugurato nella primavera
del 2019. Lo spazio è allestito secondo i canoni che hanno reso il brand riconoscibile in tutto il
mondo, in particolare il bancone, anima del locale come nella migliore tradizione dei caffè
italiani; l’iconico poster che riprende l’illustrazione di Xanti Schawinsky realizzata per illy nel
1934 e lo scenografico chandelier, composto da circa 100 tazzine della illy Art Collection,
firmate da alcuni dei più grandi artisti e designer contemporanei.
illy Caffè Les Halles promette di diventare il nuovo punto d’incontro di tutti gli amanti del
gusto e dell’arte, con un’offerta ricca e diversificata studiata per ogni momento della giornata:
dalle prime ore del mattino per iniziare con l’aroma unico del blend illy e la piccola pasticceria,
ai light lunch e alle pause veloci con proposte dolci e salate, e una ricca offerta di tè Dammann
Frères e cioccolata Domori. All’interno del locale poi, è presente un angolo retail con una
selezione di prodotti del mondo illy.
“L’apertura di illy Caffè Les Halles rappresenta un altro importante tassello del nostro progetto
di espansione internazionale, cui seguiranno sempre nel 2019 nuove aperture in Arabia
Saudita, Austria, Corea del Sud, Marocco e Romania. L’obiettivo per il marchio è quello di
rafforzare e consolidare mercati già avviati e strategici come quello francese” ha dichiarato
Massimiliano Pogliani, Amministratore Delegato di illycaffè.

Il Retail Internazionale visto da Deloitte: podio a stelle strisce. Tra gli italiani la prima è Coop

Si conferma ancora una volta a stelle e strisce il podio del Global Powers of Retailing di Deloitte, giunto quest’anno alla sua 22 ma edizione.

E’ infatti Wal-Mart, da oltre 20 anni leader globale, a guidare la classifica; seguono Costco al secondo posto e The Kroger Co. al terzo.

Quanto ad Amazon, c’era da aspettarselo: continua la scalata (guadagnando due posizioni rispetto al FY 2016) e rivela una crescita a doppia cifra, la maggiore tra le aziende presenti nella Top 10 dei retailer mondiali (25,3%), ancor più considerevole se paragonata alla crescita registrata in media dalla Top 10 (+6,1% YoY).

Sono in totale 250 i retailer considerati da Deloitte, che hanno generato un fatturato pari a 4530 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2017 (periodo compreso tra luglio 2017 e giugno 2018), segnando una crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente. Da sottolineare come i primi dieci retailer mondiali contribuiscano per il 31,6% alla produzione di tale valore e crescano a un ritmo più elevato rispetto al resto della classifica (rispettivamente del 6,1% contro il 5,7% complessivo).

Uno sguardo all’Europa

In questo scenario che ruolo giocano l’Europa e l’Italia?

Beh, la prima si può fregiare di un primato interessante: è in testa, infatti, per numero di aziende presenti nella Top 250 (passate da 82 a 87). Inoltre può annoverare in top ten ben tre aziende: le due tedesche Schwarz Group e Aldi Einkauf  e Tesco PLC (UK). Due terzi del fatturato dei retailer in Europa proviene da Germania, Regno Unito e Francia. La Germania è casa delle imprese più grandi, che con una dimensione media di 24,7 miliardi di dollari superano di gran lunga la media di 18,1 miliardi di dollari delle imprese presenti nella Top 250. La Francia, invece, spicca per l’internazionalizzazione con aziende che operano in media in 29,2 paesi.

Il maggior numero di realtà che trovano posto nella Top 250 provengono dall’Europa: cresce, infatti, da 82 a 87 il numero di aziende che hanno sede nella regione e tre di esse rientrano anche nella Top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf, Tesco PLC).

“La spinta globale caratterizza le aziende europee, che operano in media in 15,6 paesi contro i 9,5 presidiati nella Top 250,” nota Patrizia Arienti, Senior Partner Deloitte e Responsabile Consumer Industry. “Spinti dalla ricerca di crescita al di fuori dei propri mercati già maturi, i retailer europei sono maggiormente attivi all’estero e si distinguono per intraprendenza globale.”

 “Per riuscire ad aumentare la propria quota di mercato in un settore, come quello del retail, molto competitivo ed ormai improntato all’internazionalizzazione, la gestione strategica della supply chain diventa essenziale. Un forte aiuto sicuramente viene dalle nuove tecnologie definite ‘disruptive’, come Analytics, IoT e Robotica. Approcciare la trasformazione di tutti i processi riconducibili alla supply chain attraverso una strategia di digital transformation end-to-end può aiutare a trarre vantaggio dalle opportunità offerte dai cambiamenti che stanno interessando il retail” commenta Claudio Bertone, Equity Partner Deloitte e Responsabile per il settore Retail.

Cosa succede in Italia

Per trovare invece rappresentatnti del Belpaese (quest’anno se ne contano 4), si dovrà scendere più in basso in classifica. Fino al 71° posto, per l’esattezza, dove troviamo Coop, seguito da Conad (73°+5 posizioni rispetto al FY 2016 ), Esselunga (121° +10 rispetto al FY 2016)  ed Eurospin (168°), che avanza di ben 19 posizioni.

Un posizionamento positivo visto che – come spiega spiega Claudio Bertone. “Tutti i quattro player italiani presenti nella Top 250 dei big della distribuzione registrano un avanzamento in classifica”.

Nota metodologica

*Il Global Powers of Retailing considera nelle proprie classifiche un panel di 250 gruppi di retailer presenti in tutto il mondo, variabile di anno in anno in base ai risultati finanziari; le analisi, in dollari americani, fanno riferimento ai dati di bilancio relativi all’anno fiscale 2017, cioè al periodo compreso tra luglio 2017 e giugno 2018.

 Per convenzione, a livello internazionale si è deciso di:

  •  utilizzare tassi di crescita composti e ponderati sulle vendite anziché utilizzare medie aritmetiche pure. In conseguenza di ciò le imprese di grandi dimensioni hanno pesato di più rispetto alle piccole sul tasso di crescita del gruppo finale.
  • utilizzare il dollaro americano come valuta di riferimento per omogeneizzare i dati, in particolare per quei gruppi che hanno subsidiaries estere. Pertanto le conversioni potrebbero aver comportato alcune distorsioni nella lettura dei risultati dei gruppi italiani.

 

 

 

Euronics in Lombardia: Nova Spa affitta i 10 punti vendita dal ramo d’azienda Castoldi

Euronics, Gruppo leader nella distribuzione di tecnologia, elettronica di consumo ed elettrodomestici, apre il nuovo anno positivamente: Nova spa, socio romano del Gruppo, ufficializza l’affitto del ramo d’azienda da Castoldi, socio storico dell’insegna. I dieci punti vendita lombardi – punto di riferimento per gli acquisti di tecnologia a Milano e in Brianza – sono adesso gestiti attraverso la nuova azienda fondata da Stefano Caporicci, Binova Spa.
L’operazione permetterà il rilancio dei dieci negozi e la salvaguardia dei relativi livelli occupazionali – pari a circa 140 posti di lavoro – e testimonia la coesione e la forza di un Gruppo di cui fanno parte nove imprenditori costantemente focalizzati a sviluppare sinergie organizzative, commerciali e di marketing sotto un’unica insegna.
La decisione di Nova Spa persegue due principali obiettivi: continuare ad assicurare la presenza dell’insegna Euronics in una delle aree più importanti a livello nazionale e a incrementare lo sviluppo della società presieduta da Stefano Caporicci al di fuori della Capitale e del Lazio, dove oggi detiene una posizione di leadership e un numero di punti vendita molto elevato.
Stefano Caporicci, Presidente di Nova Spa, ha commentato: “ll know how sviluppato su una metropoli come Roma ci fa guardare con grande fiducia all’opportunità di approdare a Milano e al suo grande hinterland”. Caporicci ha poi concluso: “Questo passo potrà portare valore aggiunto alla nostra società e all’intero Gruppo Euronics, confermandone la rilevanza nel panorama del retail di elettronica di consumo e elettrodomestici”.
Il fatturato a regime dei dieci nuovi negozi è stimato per circa 70 milioni di euro che poteranno quindi il perimetro delle società controllate dal socio Euronics Nova Spa ad avvicinarsi a un giro d’affari complessivo di circa 300 milioni di euro, confermando la rilevanza del gruppo d’acquisto anche in un momento di concentrazione del canale dei technical goods.

CarNext.com apre il suo primo Delivery Store di proprietà in Italia

CarNext.com, brand specializzato nella vendita di auto usate e garantite di alta qualità del Gruppo LeasePlan Italia, leader mondiale nel noleggio auto a lungo termine, apre a Milano (in Via Giovanni Battista Cassinis, 23) il suo primo Delivery Store di proprietà in Italia.

Per promuoversi sul territorio e inaugurare al pubblico il suo nuovo punto vendita milanese, CarNext.com si è affidata a The Big Now, agenzia creativa full-service del Gruppo Dentsu Aegis Network, che in questi ultimi mesi ha realizzato un articolato piano di comunicazione con l’obiettivo di incrementare la brand awareness, portare traffico sulla piattaforma CarNext.com e incentivare le persone a visitare il nuovo store durante 4 giorni di eventi che si svolgeranno a partire dal 19 gennaio per 4 sabati consecutivi: il 19 e 26 gennaio e il 2 e 9 febbraio.

Durante i giorni dell’inaugurazione (dalle 10:00 alle 19:00), i tre piani del CarNext Delivery Store ospiteranno 4 corner esperienziali a tema food, beauty, gaming e ‘fai da te’ e vedranno la partecipazione di ospiti ed esperti di settore come Erica Liverani, vincitrice della quinta edizione di Masterchef Italia, Simone Belli, make-up artist di fama internazionale, BrazoCrew, gamer & YouTuber e Stefano il Falegname, maker & DIY YouTuber.

Insieme a loro, a intrattenere e coinvolgere il pubblico in store, anche la cronista sportiva e conduttrice TV Barbara Pedrotti in veste di speciale digital reporter degli eventi.

Ai soli partecipanti degli opening del CarNext Delivery Store sarà inoltre possibile partecipare al concorso “Un auto in premio per te” che metterà in palio una Nissan Qashqai 1.5 Dci 110 Business usata, semplicemente registrandosi in store.

La comunicazione

Suddivisa in due fasi, la strategia di comunicazione interamente curata dalla unit guidata da Alessia Oggiano, Co-founder e Managing Director di The Big Now, ha preso il via nel mese di dicembre con una campagna di brand awareness pianificata da Carat su stampa, affissioni statiche e dinamiche, digital e social. Mentre da gennaio, a supporto dell’apertura del nuovo punto vendita, l’agenzia ha ideato una campagna di in-store activation con affissioni nelle città di Milano, Varese e Como, un mini-sito dedicato agli eventi e una campagna digital geolocalizzata e targettizzata sulla base dei 4 temi d’interesse (food, gaming, beauty/make-up e ‘fai da te’).

Spontini firma un accordo con Glovo per portare la pizza nella casa dei milanesi

La pizza di Spontini arriva nelle case dei milanesi grazie all’esclusiva partnership siglata con Glovo, l’app spagnola leader nel settore dell’anything delivery. Da qualche settimana, infatti, la pizza della tradizione milanese, nata nel 1953 nella storica bottega fondata dalla famiglia Innocenti, viene consegnata nelle case meneghine, unicamente dai glover.

Ma cosa ordinano i milanesi?

In pole position troviamo sua “maestà” la Margherita, seguita dalla sfiziosa Spontini 1953, mentre al terzo posto la Margherita Doppia Mozzarella per chi ama la tradizione.

Il momento prediletto per la pizza? Per i milanesi si conferma il fine settimana. La domenica, in particolare, è la giornata clou con oltre il 20% degli ordini di tutta la settimana, per lo più concentrati nella fascia oraria legata alla cena.

Per quanto riguarda invece la distribuzione degli ordini nell’arco della giornata-tipo, mediamente oltre il 50% delle consegne viene effettuato tra le 19 e le 22, mentre più del 25% degli ordini si registra a pranzo, con il resto delle ordinazioni distribuite equamente tra le ore centrali della mattinata e del pomeriggio.

“Essere stati scelti da Spontini come unica piattaforma di delivery è sicuramente motivo d’orgoglio, perché dimostra la fiducia che un’azienda, sinonimo di tradizione e qualità, riveste sui nostri servizi. – ha dichiarato Cecilia Braguglia, Head of Marketing di Glovo Italia.  “Promossa con una campagna pubblicitaria ad hoc sui canali social, la partnership partita da poche settimane sta già mostrando come i milanesi abbiano accolto favorevolmente la nuova proposta. In poco tempo sono stati consegnati più di 15.000 tranci, con oltre il 20% degli ordini concentrati su domenica a conferma del fatto che l’amore per la pizza non è solo un cliché, e che la consegna a domicilio è una tendenza in crescita”.

“Spontini, con una quota di oltre il 20% sul fatturato totale costituita dall’asporto, è da sempre nelle case dei milanesi – ha affermato Massimo Innocenti, CEO & Founder di Spontini – Abbiamo, comunque, sentito la necessità di rispondere a una domanda crescente, proveniente da un mercato in continua evoluzione, di un servizio di delivery efficiente e puntuale. In Glovo abbiamo trovato un partner che ha ‘sposato’ il nostro obiettivo: consegnare un prodotto perfetto a un pubblico che si aspetta da noi sempre il massimo. Glovo ha fin da subito capito le peculiarità della nostra pizza e crediamo di aver fatto la scelta giusta”.

Assofranchising apre il 2019 con un nuovo socio: McDonald’s Italia

Assofranchising inaugura il 2019 con l’ingresso tra i propri associati di McDonald’s Italia, uno dei brand in franchising più esteso al mondo, primo nel ranking dei migliori 500 sistemi franchising della rinomata rivista internazionale di settore Entrepreneur e nella top ten dei brand più riconosciuti in assoluto.

“Siamo molto contenti che un’insegna come McDonald’s Italia ci abbia scelto – commenta Italo Bussoli, Presidente dell’Associazione-. Oltre a essere il primo gruppo al mondo nel suo settore, l’azienda è stata senza dubbio uno dei pionieri del sistema franchising, ed il suo ingresso è quindi estremamente importante per il rafforzamento del ruolo internazionale di Assofranchising e di presidio del comparto della ristorazione in franchising. Avere tra i nostri Soci i brand leader del franchising è motivo di orgoglio, essendo fermamente convinti del ruolo decisivo che abbiamo svolto e che continuiamo a svolgere nella promozione e nella difesa di un settore che cresce ogni anno sempre di più”.

Ad oggi McDonald’s è presente in oltre 100 paesi del mondo con 37.000 ristoranti. In Italia, dove il primo ristorante è stato aperto a Roma in Piazza di Spagna nel 1986, l’azienda conta a oggi circa 580 ristoranti di cui l’85% gestiti da affiliati.

“Un risultato eccellente – chiosa Augusto Bandera, nuovo Segretario Generale di Assofranchising -, che fa da apripista ad un anno che sarà ricco di novità e iniziative in favore degli associati, per continuare a crescere insieme”.

Checkpoint Systems con la catena polacca LPP, lancia la sua nuova identificazione RFID

Checkpoint Systems amplia la sua collaborazione con il gruppo di negozi di abbigliamento polacco LPP, con il lancio su larga scala del programma di identificazione a radio frequenza (RFID) per migliorare la disponibilità delle merci, l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti. Il programma sarà applicato a tutta la supply chain, alla piattaforma di ECommerce e agli oltre 1.700 punti vendita in 23 paesi.

LPP, azienda polacca Con oltre 200 milioni di articoli venduti ogni anno, era alla ricerca di una soluzione per ottimizzare l’efficienza operativa di tutta la società, migliorando nel contempo la gestione del magazzino per i suoi cinque brand di alta moda: Reserved, Cropp, House, Mohito and Sinsay.

Checkpoint, che fornisce già la tecnologia Electronic Article Surveillance (EAS) a LPP; con il nuovo programma RFID @Source consentirà agli articoli di arrivare in negozio pronti per essere riposti sugli scaffali, di ridurre il tempo impiegato dai dipendenti per il controllo delle consegne e di aumentare l’accuratezza dell’inventario.

Si prevede inoltre che l’introduzione della tecnologia RFID aumenterà la redditività grazie alla maggiore efficienza, con stime che indicano un aumento delle vendite del 3%. Oltre a trasformare la visibilità e la disponibilità dei prodotti in negozio, migliorerà anche l’identificazione dei singoli articoli nella supply chain. Inoltre, la tecnologia consente a LPP di individuare facilmente i prodotti più venduti e le tendenze strategiche nei singoli punti vendita, il che significa che sarà in grado di adattare l’inventario in base alle esigenze dei singoli negozi e dei loro clienti in modo più accurato.

Checkpoint in collaborazione con i fornitori di LPP lavorerà per garantire che tutti i tag RFID, Soft and Hard tag, siano applicati all’origine durante la produzione degli indumenti. Inoltre, per migliorare ulteriormente il processo di distribuzione, il retailer ha installato dei tunnel RFID nei suoi centri di distribuzione che permettono di controllare attentamente le merci in entrata e in uscita, garantendo che gli articoli richiesti vengano spediti al negozio corretto.

 

Infine, il flusso di merci e la politica del riutilizzo delle hard tag RFID di Checkpoint consentono a LPP una produzione responsabile, in quanto tutti i tag sono utilizzati nuovamente all’interno della supply chain. Infatti, gli hard tag recuperati vengono restituiti al Centro di Riparazione Total Quality Management di Checkpoint prima di passare al centro di distribuzione di LPP o ai fornitori per essere applicati all’origine. La merce etichettata, a questo punto può essere spedita ai negozi LPP pronta per essere venduta.

John Dargan, Presidente della Checkpoint Systems ha detto: “Siamo lieti di sostenere la visione di LPP di diventare l’azienda leader della moda in Europa. L’implementazione della tecnologia RFID consentirà a LPP di migliorare notevolmente l’efficienza operativa e l’esperienza complessiva del cliente. Abbiamo collaborato con LPP per molti anni e siamo immensamente felici di essere stati scelti per sostenere la loro crescita in questo periodo e non vediamo l’ora di supportare la loro continua espansione”.

Jacek-Kujawa

“L’implementazione della tecnologia RFID rappresenta un punto cruciale per la nostra attività. Siamo la prima società in Polonia e una delle prime al mondo che ha deciso di implementarla. La tecnologia RFID ci consentirà di offrire ai nostri clienti soluzioni su misura e ci garantirà un valido supporto nella gestione del prodotto in tutte le fasi, a partire dalla fabbrica, passando per il centro di distribuzione fino ai negozi. È una sfida che vogliamo affrontare in modo efficace poiché siamo convinti che l’RFID sarà la tecnologia del futuro. Il processo non è semplice in quanto richiede enormi cambiamenti organizzativi, tuttavia riteniamo che per questa tecnologia valga veramente la pena”, afferma Jacek Kujawa, vicepresidente di LPP.

Valmontone Outlet si conferma lo shopping village più frequentato

Crescono ancora i numeri di Valmontone Outlet che nel 2018 ha registrato un aumento del 5% nel numero di visitatori arrivando a 7 milioni e mezzo annui, dato che conferma il villaggio dedicato allo shopping gestito da Promos in provincia di Roma come il factory outlet più frequentato d’Italia. Un successo in termini di affluenza confermato anche dai numeri di fatturato che negli ultimi 12 mesi è cresciuto del 5%.

Nel corso dell’anno sono state portate avanti importanti operazioni di valorizzazione della struttura con l’inserimento di molti nuovi marchi come New Balance, Timberland, Under Armour, White Bakery e Pandora, quest’ultimo presente solo in due outlet nel territorio italiano, mentre 15 store sono stati oggetto di  restyling o relocation. I nuovi brand inseriti durante il corso dell’anno, a partire da gennaio e fino alle recenti aperture di Timberland e Guess Accessori tra novembre e dicembre, hanno portato complessivamente oltre 10 milioni di fatturato nel comparto abbigliamento e accessori.

Anche il programma di fidelizzazione di Valmontone Outlet è stato oggetto di operazioni di rinnovamento con l’inserimento di nuovi contenuti promozionali, convenzioni con diversi enti e istituzioni e l’attivazione di un concorso annuale grazie al quale sono stati distribuiti circa 25mila euro di premi in gift card. Tutto questo ha portato all’emissione di 40mila Valmontone card nel 2018 con un aumento del +34% nel numero di sottoscrizioni.

Ma è soprattutto nelle scelte a livello di marketing e comunicazione che si è reso effettivo il cambio di passo del Gruppo Promos che anche nel 2018 ha scelto di puntare sull’abbinamento di shopping e intrattenimento. Il binomio ha avuto il suo culmine nella seconda edizione del Valmontone Outlet Summer Festival che nei mesi di luglio e agosto ha ospitato anche il primo concerto a pagamento, quello di Alvaro Soler (andato sold out in meno di 30 giorni) e altre star del panorama musicale italiano e internazionale, come Noemi, Giusy Ferreri e Jarabe de Palo, segnando un +20% di affluenza rispetto alla manifestazione dell’estate scorsa.

Stessa percentuale di aumento del footfall (+20%) si è registrata anche nel mese di dicembre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento del fatturato pari al 18%, dato che conferma come sempre più consumatori scelgano gli outlet per i loro acquisti natalizi. Complici del successo invernale di Valmontone Outlet anche le diverse iniziative natalizie finalizzate ancora una volta all’intrattenimento dei visitatori, come la pista di pattinaggio sul ghiaccio che ha registrato nel mese di dicembre più di 8mila ingressi ai quali si sommano i 5mila della giostra carosello (entrambe le attrazioni sono state prorogate fino al 27 gennaio). Nel calendario marketing anche un’importante collaborazione con la Deejay10, la popolare maratona organizzata da Radio Deejay che ha visto Valmontone Outlet tra gli sponsor ufficiali.

Anche il 2019 sembra essere iniziato sotto i migliori auspici per Valmontone Outlet, considerato l’aumento del 15% del footfall nella giornata di apertura saldi invernali di sabato 5 gennaio e gli oltre 100mila visitatori registrati nei primi due giorni.

Il buon andamento è stato confermato anche dal successo del servizio di navetta lanciato in occasione dei saldi che, con tre corse giornaliere dal mercoledì alla domenica, collega la stazione di Valmontone all’outlet e che, nella prima settimana di esercizio, ha registrato oltre 800 passeggeri.

 

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Assofranchising: il 2018 fa registrare un bilancio positivo per il settore

Performance soddisfacenti anche a Natale, per il franchising.

“Gli italiani – afferma a questo proposito Italo Bussoli, presidente di Assofranchising – hanno dimostrato il loro apprezzamento per le insegne in franchising nei diversi settori con acquisti massicci per le festività di fine anno. I dati che giungono dai nostri Associati per il 2018 attestano il trend positivo che aveva già segnato il 2017, anno in cui dalle 929 insegne prese in esame dal Rapporto di Assofranchising, è emerso che il valore del giro d’affari complessivo nel nostro Paese per il 2017 vale 24,545 miliardi di euro, con un +2,6% rispetto al 2016”.

Vediamo più nel dettaglio le performance del settore.

Per le vendite natalizie, il settore ha registrato un +5% per l’abbigliamento. Segno, questo, che sempre più italiani scelgono di fare i propri acquisti presso le grandi catene, attirati dalle promozioni vantaggiose, dalla qualità dei prodotti e dall’assistenza che i brand in franchising garantiscono al cliente. Mostrano al contrario una leggera flessione il settore dei giocattoli e dell’elettronica, messe alla prova dalla concorrenza dell’e-commerce. In linea con lo scorso anno altri settori come cosmetica ed estetica, complementi d’arredo e oggettistica varia.

Uno sguardo all’estero

“Dal bilancio di fine anno effettuato da Assofranchising emerge, inoltre, che i valori di crescita più significativi sono quelli relativi all’espansione all’estero registrati in particolare dalle insegne di food e di abbigliamento e accessori che segnano mediamente una crescita del +10% rispetto all’anno precedente, a conferma di come il cibo e la moda Made in Italy siano sempre più apprezzati non solo oltre oceano, ma anche da paesi emergenti come il Nord Africa e l’area dell’Ex Unione Sovietica” – aggiunge Bussoli -. Il trend positivo riguarda principalmente i grandi gruppi, che, godendo di un sistema capillare e strutturato, riescono a raggiungere con facilità Paesi lontani. I brand più piccoli, invece, preferiscono concentrarsi sui Paesi dell’Unione Europea prediligendo gli stati confinanti come Francia o Svizzera, fino ad arrivare a Spagna e Germania”.

In generale il franchising nel mondo è visto come un sistema che favorisce libera imprenditoria e modernizzazione dell’apparato distributivo. In quasi tutti i paesi si registra una crescita costante soprattutto per quanto riguarda i tre parametri principali dell’affiliazione: numero dei franchisor, dei punti vendita e del fatturato, dove i margini di crescita, soprattutto in Italia, sono ancora altissimi. Nel Sud Est asiatico, negli Usa ed anche in Europa si registrano crescite consistenti che si attestano su percentuali medie del 7%.

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