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ReStore e Gruppo Vegè, siglano una partnership con Nexi per i pagamenti digitali

ReStore, azienda pioniera nella realizzazione di servizi eCommerce per il settore grocery in Italia, e il Gruppo Végé, primo Gruppo della GDO nato in Italia, annunciano di aver siglato una partnership con Nexi, la PayTech leader nel mercato dei pagamenti digitali in Italia.

L’accordo raggiunto permetterà alle imprese che compongono il Gruppo Végé e a tutti i clienti di ReStore di usufruire della piattaforma XPay di Nexi per la gestione dei pagamenti sui siti di eCommerce a condizioni agevolate. I clienti delle aziende che aderiscono al servizio potranno effettuare in sicurezza acquisti online tramite i principali circuiti internazionali: VISA, Visa Electron, V-Pay, Mastercard, Maestro, American Express e Diners.

“Desideriamo offrire il meglio ai nostri partner e ai nostri clienti”, ha dichiarato Barbara Labate, CEO di ReStore. “Di conseguenza, abbiamo scelto di dar loro la possibilità di usufruire della piattaforma XPay di Nexi, garanzia di sicurezza e qualità, a condizioni favorevoli. Con la partnership siglata siamo certi di fare un passo in avanti verso l’eccellenza nell’erogazione dei nostri servizi e di dare un ulteriore contributo alla digitalizzazione del Paese”.  

“Continuare a crescere anche nel commercio elettronico è uno dei nostri obiettivi – sostiene Dirk Pinamonti, Head of Ecommerce di Nexi -e la partnership con il Gruppo Végé e con ReStore ci permette di muovere un altro passo in questa direzione. XPay, nella sua versione Pro, garantisce un servizio su misura rispetto alle singole esigenze dei clienti: è una piattaforma pensata per gli esercenti medio-grandi che ricevono ordini frequenti e permetterà alle imprese che compongono il Gruppo Végé e a tutti i clienti di ReStore sia di memorizzare i dati dei clienti per gli acquisti futuri, sia di domiciliare i pagamenti ricorrenti della clientela”.

“La nuova collaborazione permetterà a tutte le nostre imprese socie di mettere a disposizione del consumatore il miglior servizio, garantendogli di effettuare la propria spesa online in tutta sicurezza. Per Gruppo VéGé è fondamentale, infatti, offrire valore aggiunto al cliente mantenendo la tecnologia al servizio dell’uomo”, spiega Giorgio Santambrogio, A.D. di Gruppo VéGé. “Questo è lo spirito che ci guida da sempre e che giustifica i nostri costanti investimenti affinché l’esperienza d’acquisto sia sempre più un momento piacevole”.

 

Arimondo e Pam, si concretizza la partnership siglata lo scorso novembre

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Prende il via, con l’anno nuovo, l’accordo di partnership commerciale stipulato a fine novembre tra Arimondo e  Pam, un accordo sancito dal passaggio ad insegna Pam di 16 punti vendita della realtà imprenditoriale ligure nelle province di Genova, Savona e Imperia che potranno offrire un più ricco e innovativo assortimento, a prezzi sempre convenienti.

“Abbiamo scelto Pam – dichiara l’Amministratore Delegato Roberto Arimondo – perché significa poter fruire dell’esperienza e della serietà di una prestigiosa realtà presente sul territorio nazionale da oltre 60 anni. Da sempre Pam si distingue per la passione con cui offre, ogni giorno, il meglio, sia nei prodotti che nei servizi, innovando e prestando attenzione alle richieste dei Clienti, oggi molto più attenti alla corretta alimentazione e alla qualità. La partnership ha preso avvio già nel 2018, con la riapertura di un punto vendita a Finalborgo e il passaggio a Metà (altra insegna di Gruppo Pam) del nostro negozio di Alassio.”

“È stato naturale siglare questa partnership con Arimondo – dichiara Fabio Bassani, Direttore Franchising Corporate – con cui condividiamo molti valori e la caratteristica di essere entrambe realtà storiche, italiane e radicate nel territorio. I Clienti potranno quindi avvantaggiarsi dei punti di forza di questa integrazione, che prevede, per il 2019, ulteriori 6 nuove aperture a Genova, Rapallo, Sanremo, Loano, Albissola e Albenga.”

 Grazie a Pam i punti vendita liguri potranno così ampliare la propria offerta, mettendo a disposizione tutta la qualità delle esclusive linee di prodotti a marchio dell’Azienda: da Pam Panorama, con un ampio assortimento di referenze food e no-food, a BIO Pam Panorama, con prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente e simbolo di un’alimentazione genuina, inclusi i Veg&Veg dedicati a chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano, fino a Semplici e Buoni, la linea di articoli dedicati a chi presta particolare attenzione al proprio benessere o soffre di intolleranze alimentari. E poi ancora Eco, detersivi e detergenti con tensioattivi di origine vegetale e completamente biodegradabili, Arkalia e Arkalia Bio Baby, per la cura e la bellezza del corpo e Zóa, per l’alimentazione equilibrata di cani e gatti.

La qualità del fresco resterà, però, la punta di diamante dell’offerta nata da questo connubio. Arimondo continuerà a offrire prodotti locali e di stagione, con frutta e verdura provenienti da colture del territorio, carne dallo stabilimento di eccellenza Tallone e gastronomia, pane fresco tutti i giorni e pasticceria artigianale provenienti dai propri laboratori di produzione.

Pam, invece, porterà la sua decennale esperienza nel selezionare, in tutta Italia, l’eccellenza delle produzioni di qualità, sia per quanto riguarda l’ortofrutta, che per quanto attiene ai salumi e ai formaggi.

Anche Carta Per Te, il programma fedeltà di Pam, sarà attivo nei punti vendita Arimondo, con tutti i suoi esclusivi vantaggi. Chi sottoscriverà la Carta potrà, infatti, guadagnare 1 punto ogni euro di spesa – convertendo successivamente i punti in sconti immediati alla cassa-, approfittare degli innumerevoli ulteriori sconti riservati ai titolari e avvalersi delle convenzioni con i partner di Pam.

Obiettivo Cirfood: crescere anche oltre i confini italiani

“L’obiettivo di CIRFOOD? Raggiungere gli 800 milioni di fatturato entro il 2020.” Nessun giro di  parole per Emilio Fiorani: il Retail Food Service Executive Director del gruppo, va infatti dritto al punto. “Nel segmento della ristorazione commerciale – prosegue – abbiamo avviato un importante
percorso di espansione e posizionamento. Attraverso lo sviluppo dei nostri format puntiamo a passare dagli attuali 86 milioni di euro di fatturato (ovvero il 13% del nostro giro d’affari complessivo) a 100 milioni di euro di fatturato entro il 2018.

Questo sul fronte prettamente numerico. E in termini di prospettive, invece?
Qui lascio la parola al nostro Piano Strategico 2016-2020 che ha alla base un presupposto fondamentale: CIRFOOD è un’impresa del mercato della ristorazione, collettiva e commerciale, che propone soluzioni diversificate per i diversi target di consumatori e le differenti comunità.
Come? Puntando su alcune parole chiave: innovazione, unicità, sostenibilità e accessibilità, traducibili in ristorazione autentica, unica, sostenibile, dal punto di vista economico e ambientale, e accessibile alle diverse fasce di consumatori.

Concentriamoci sulla ristorazione veloce: CHICCOTOSTO, LET’S TOAST, VIAVAI, Antica Focacceria San Francesco. Quale la filosofia sottesa a ciascuno?
Partiamo da CHICCOTOSTO. Qui l’immagine del locale ruota attorno al concetto ‘Il buongiorno si beve dal mattino’: è un ambiente caldo e accogliente, che trova nella qualità dei prodotti e nella particolarità del design i suoi punti di forza. stazioni, centri città) e si riferisce quindi a un target di persone dai 25 ai 55 anni di età.
Il protagonista principale della sua offerta è ovviamente il caffè, in un mix dei migliori chicchi di Arabica e Robusta, abbinato a prodotti dolci e salati per qualsiasi momento della giornata:
croissant farciti al momento, spremute di frutta fresca ed estratti, panini e insalatone servite in ceramica.
L’offerta food è improntata sull’italianità sia negli ingredienti sia nel menu.
Chiccotosto propone inoltre prodotti integrali, vegani e privi di glutine per andare incontro alle esigenze della moderna alimentazione.
Si caratterizza per la sua poliedricità: è infatti in grado di adattarsi a diversi contesti.

Quali le peculiarità di LET’S TOAST?
È vivace, accattivante, giovane, attuale, cosmopolita e con elementi di design riciclati che ne sottolineano l’attenzione all’ambiente. Il servizio sempre informale e veloce rispetta la filosofia di un format immediato e smart.
Per queste sue caratteristiche si inserisce naturalmente nel segmento del travel retail e nelle gallerie dello shopping, così come in aree urbane ad elevato passaggio e in tutti quei contesti di consumo veloce ma di qualità. Il clou della sua offerta è ovviamente il toast: il pane in cassetta
in formato maxi 18×12 cm e small, nelle varianti bianco, integrale, multicereali e vegano, a scelta del consumatore, si abbina a farciture originali, dalle più classiche alle più innovative. Completano
l’offerta sfizi salati (patatine fritte dippers, toast in carrozza e insalata di cavolo cappuccio), toast dolci e bevande da abbinare a piacere.
Attualmente si trova presso il Centro Commerciale Città Fiera di Udine, Centro Commerciale Punta di Ferro di Forlì e il Centro Commerciale ESP di Ravenna. Il target è variegato: da una parte i Millennials, dall’altra le famiglie.
Non dimentichiamo che in Let’s Toast troviamo il Let’s Kids, un simpatico e colorato box composto da toast, bibita, patatine e gadget, ad hoc per i più piccini.

E VIAVAI?
In VIAVAI la sostenibilità riveste un ruolo importante. Oltre alla selezione delle materie prime, questo valore si ritrova anche nella scelta degli accessori e dei materiali di consumo. I vassoi di portata sono di materiale riciclato ed ecologico al 100% e la scelta di fare a meno delle tovagliette permette di ridurre i consumi di carta in un’ottica di basso impatto ambientale. Dinamico e
versatile, il format sa evolversi per accogliere i trend alimentari e le esigenze dei consumatori attenti e moderni.
È la formula che, per antonomasia, celebra i sapori e le fragranze dei prodotti da forno all’italiana. Il format offre combinazioni in grado di coprire l’intero arco della giornata. Pizza, focacce, panini, tramezzini, snack, espressione di una nuova idea di Bakery, si combinano infatti con l’offerta di caffetteria classica e rivisitata.
Il prodotto per eccellenza è la pizza alla pala con impasto leggero e fragrante, ottenuto con lievitazione prolungata del lievito madre e farcita con gustosi ingredienti.
Nella soluzione large con 150 sedute, la bakery cafè si completa con l’offerta cucina, entrée, primi e secondi piatti, verdure saporite e fresche macedonie, piatti da condividere, vini e birre di qualità.
Attualmente i punti vendita si trovano presso l’Ospedale San Gerardo di Monza e il Centro Commerciale La Fattoria di Rovigo. Si prevedono ulteriori aperture: entro fine anno apriremo il primo VIAVAI, ad Amsterdam, mentre In Italia, per l’anno 2018/2019 sono previsti almeno altri 2/3
nuovi negozi.
Il target si riferisce a persone dai 25 anni in su. Si adatta a contesti ad elevato traffico lungo l’intero corso della giornata come centri commerciali, strade e centri urbani, travel retail e centri direzionali.

E Infine Antica Focacceria San Francesco…
Dal cuore di Palermo – dove è nata nel 1834 – Antica Focacceria San Francesco rappresenta oltre 180 anni di passione ininterrotta per il cibo della migliore tradizione siciliana. Il suo segreto sta
nella capacità di unire l’immediatezza dello street food all’attenzione per la tradizione mediterranea. I suoi punti di forza? Arancine, panelle, sarde a beccafico, per arrivare ai dolci tradizionali come le cassatine e i cannoli alla palermitana.
Il format riconosce l’eredità storica del territorio di origine e sceglie di celebrarne gli aspetti migliori. Per questo la selezione del personale, la scelta dei fornitori e collaboratori, nonché i rapporti con loro hanno come denominatore comune una scelta di correttezza etica e professionale, volta al rispetto e alla valorizzazione.
Antica Focacceria San Francesco si trova a Palermo con due punti vendita, Roma (Aeroporto Fiumicino e Stazione Roma Termini), Bergamo (Orio Center), Milano (4 pdv di cui uno a Scalo Milano Outlet and More e uno presso City Life). Il target è trasversale, maggiormente concentrato
in un pubblico adulto e urbano che ama la cucina e la terra siciliana. A Palermo il locale è punto di riferimento della città, degli abitanti, ne rappresenta i prodotti, le persone, la terra. Nelle altre zone si rivolge a un pubblico che ha voglia di mangiare qualcosa di tipico e sfizioso e alle persone di origine siciliana che ricercano sapori famigliari in zone diverse da quelle di origine.

Nessun pericolo di sovrapposizione tra i vari concept?
Il rischio c’è. Soprattutto tra i format VIAVAI e CHICCOTOSTO che presentano entrambi una parte caffetteria, ma se in CHICCOTOSTO il core dell’offerta è proprio la caffetteria in VIAVAI è rappresentato dalla proposta bakery, quindi i due format coprono, ciascuno con le proprie peculiarità, momenti di consumo distinti.

La presenza dei vostri brand all’interno dei centri commerciali: qual è ad oggi lo stato dell’arte?
Se consideriamo interamente il nostro portfolio format, ad oggi ci ritroviamo ad avere diversi format all’interno di Centri Commerciali:
– TRACCE self service all’interno del C.C La Rotonda
di Modena;
– Let’s Toast all’interno del C.C. Città Fiera Udine, C.C.
Punta di Ferro Forlì, C.C.ESP Ravenna;
– Chiccotosto all’interno del C.C. GrandEmilia di Modena;
– VIAVAI all’interno del C.C. La Fattoria Rovigo;
– RITA ristorante self service in diversi C.C. di Modena
e Reggio Emilia.

Materie prime e fornitori utilizzati: quali linee guida?
Per tutti i nostri format scegliamo fornitori e collaboratori che abbiano una correttezza etica e professionale, volta al rispetto e alla valorizzazione dei nostri progetti.
Per quel che riguarda invece le materie prime, tutti i format hanno come denominatore comune un’attenta selezione dei prodotti e un’elevata qualità.

Come modulate la “taglia” degli store in base alla loro ubicazione?
Ogni format ha una misura indicativa al quale deve attenersi, la scelta della location e quindi del format più adatto ad essa dipende da questo indice e ovviamente dal tipo di offerta che si intende inserirvi in base alle necessità/bisogni richiesti dal contesto.

UTP, un regalo di Natale alle aziende alimentari secondo Eurocommerce

È un regalo alle aziende alimentari che penelizza retailer ma anche consumatori finali, senza garantire benefici agli agricoltori, l’esito dei negoziati del trilogo (Parlamento, Consiglio e Commissione europea) sulle UTP (le Unfair Trading Practices, le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare), secondo EuroCommerce.
La direttiva imporrà nuovi oneri amministrativi e incertezza giuridica sui dettaglianti, secondo l’associazione, spostando gli equilibri di potere a favore dei produttori di generi alimentari. Parlando oggi, il direttore generale di EuroCommerce Christian Verschueren ha messo in guardia dalle conseguenze di queste azioni per la catena di approvvigionamento e per i consumatori:
 
Gli emendamenti concordati dovrebbero proteggere i deboli dai forti. Questo è francamente falso. Inclina ulteriormente il mercato a favore di marchi nazionali che hanno già un potere considerevole. In paesi come Irlanda, Belgio e Svezia, il limite massimo di 350 milioni ora concordato copre quasi tutti i produttori. Ciò significa che tutti i rivenditori, compresi i piccoli negozi, subiranno più pressioni da parte dei produttori che saranno in grado di imporre prezzi più elevati. Questi emendamenti superano la valutazione d’impatto della Commissione sul danno che sarebber derivato dall’estensione del campo di applicazione al di là degli agricoltori e dei piccoli fornitori. Ignorano anche interamente le preoccupazioni espresse dal BEUC [l’organizzazione di consumatori europea, ndr] a nome dei consumatori”.
“Avremo bisogno di studiare da vicino il testo finale, ma l’aggiunta di 8 ulteriori divieti – che portano il totale a 16 – è un intervento senza precedenti nel libero mercato. Fornisce ulteriore potere ai produttori e nessun diritto a rivenditori o grossisti. Questa è una strana interpretazione di equità”.
“Questa doveva essere una direttiva per proteggere gli agricoltori. Tutte le modifiche al testo hanno più a che fare con i negoziati tra produttori di generi alimentari e rivenditori. Cosa c’entra questo con gli agricoltori? Come garantirà loro prezzi più equi per ciò che producono? “

Agrintesa: nei 17 punti vendita a filiera corta le vendite crescono del 6%

Da spacci aziendali a boutique con allestimenti ricercati, da ex magazzini a luoghi dedicati dove la Cooperativa incontra la sua comunità di riferimento e consente al cliente di vivere esperienze di acquisto uniche.

Eccoli i 17 punti vendita Agrintesa (16 diretti più il negozio “Qui da noi” di Cervia gestito con altre cooperative), “una vera e propria azienda nell’azienda – come spiega il direttore Cristian Moretti – che continua a registrare trend di crescita, dato che il 2018 si chiude con un aumento delle vendite superiore al 6% rispetto all’anno scorso”. Scendendo nel dettaglio, si parla di oltre 6.700 tonnellate di ortofrutta e 14.000 ettolitri di vino venduti nei negozi presenti in maniera capillare nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna e Modena, per un fatturato complessivo che quest’anno raggiunge gli 11 milioni di euro.

“I nostri punti vendita rappresentano la filiera corta che valorizza le produzioni dei soci e dei territori in cui opera la Cooperativa – continua Moretti – offrendo ai consumatori frutta e verdura di stagione, con una qualità molto elevata e a prezzi competitivi. In questi anni Agrintesa ha sviluppato una divisione aziendale specializzata proprio per la gestione dei negozi, dove lavorano 90 persone altamente qualificate e formate per svolgere questo servizio. Sono soprattutto donne, impegnate ogni giorno ad accompagnare il cliente in un’esperienza di acquisto completa, fornendo consigli e suggerimenti su stagionalità dei prodotti, ricette, tracciabilità, origine e qualità. Per noi è finito il tempo degli spacci aziendali poco attraenti per il pubblico, da anni investiamo su botteghe di alta qualità capaci di fidelizzare il cliente e rappresentare il biglietto da visita della Cooperativa nei confronti del territorio”.

I numeri di Agrintesa

Tornando ai numeri, il 2018 per i punti vendita Agrintesa si chiude con 1,2 milioni di presenze, una media di 23.000 scontrini staccati a settimana con punte di oltre 600 al giorno nei negozi più frequentati. L’80% delle vendite riguarda frutta e verdura, a partire dai prodotti di punta della Cooperativa: fragole, ciliegie, nettarine, albicocche, pere, mele, kiwi, susine, lattughe e ortaggi vari. Il restante 20% è dato dal vino, venduto sia sfuso che in bottiglia, proveniente dalle cantine di Agrintesa, oltre che da prodotti minori come olio, miele e trasformati.

L’organizzazione logistica dei punti vendita ha la sua base a Gambettola (FC), dove si trova la moderna piattaforma di 1500 metri quadri da cui partono le spedizioni per tutti i 17 negozi. “La maggioranza dei prodotti – dichiara Vittorio Berardi, direttore dei punti vendita Agrintesa – è coltivata dai nostri soci; ogni giorno selezioniamo le migliori produzioni nei vari territori in cui opera la Cooperativa e componiamo l’assortimento completo da destinare ai singoli negozi. I clienti possono indirizzare le proprie scelte anche sui prodotti dei nostri marchi come Valfrutta Fresco, Alegra, Opera, Mela Più, Alce Nero e altri ancora. Ci sono poi i nostri vini I poderi delle rose e I Calanchi, senza dimenticare i prodotti di Conserve Italia, il nostro Consorzio cooperativo di riferimento per la trasformazione alimentare che produce succhi di frutta, conserve rosse, legumi e vegetali con i marchi Valfrutta, Cirio, Yoga e Derby Blue”.

Nell’ottica di favorire l’incontro tra la Cooperativa e il territorio (con particolare attenzione ai Millenials), Agrintesa ha avviato iniziative di comunicazione e marketing legate ai punti vendita. Si va dagli eventi organizzati a livello locale con degustazioni, presentazioni e dimostrazioni di utilizzo dei prodotti in cucina, fino a una campagna social partita di recente con l’avvio di una pagina Facebook esclusivamente dedicata ai negozi e che in pochi mesi ha triplicato seguaci e traffico con il racconto dei prodotti, i consigli sulle ricette, le informazioni relative alle offerte della settimana e le continue interazioni con i consumatori. I negozi diventano poi un punto di incontro privilegiato tra Agrintesa e i consumatori anche grazie alle azioni messe in campo sul web, dove per ognuno dei 17 punti vendita è stato sviluppato un apposito profilo Google My Business costantemente aggiornato, così da favorirne l’indicizzazione sui motori di ricerca.

“Lo spirito con cui Agrintesa gestisce e promuove questi negozi – conclude il direttore Moretti – è quello di valorizzare le produzioni dei soci e fare conoscere la Cooperativa anche fuori dal suo tradizionale ambito d’azione. Per il futuro non ci precludiamo la possibilità di nuove aperture, dove le condizioni dovessero verificarsi favorevoli”.

Antica Focacceria San Francesco entra nell’orangerie del Mantova Outlet Village

Antica Focacceria San Francesco porta i colori e i sapori della Sicilia nella orangerie che da oggi arricchisce la piazza del centro del Mantova Outlet Village.

Clienti e visitatori del fashion district possono gustare le ricette originali nate nel cuore della Vuccirìa di Palermo all’interno del nuovo “giardino d’inverno” realizzato per la riqualificazione della piazza centrale dell’outlet mantovano.

“Con l’apertura a Mantova Outlet Village Antica Focacceria San Francesco raggiunge simbolicamente i dieci punti vendita sul territorio nazionale. Dopo Milano, Roma, Bergamo, Brescia siamo soddisfatti di portare il nostro marchio anche all’interno del fashion district mantovano” dichiara Claudio Baitelli, AD di FC Retail. “Il progetto della nuova orangerie nella quale siamo inseriti è per noi un valore aggiunto, capace di esaltare l’immagine del nostro punto vendita. Ci auguriamo che il pubblico del centro possa conoscere e apprezzare fin da subito le ricette di Antica Focacceria: un marchio che propone una cucina unica e popolare, ricca dei gusti e dei sapori appartenenti a una lunga tradizione”, conclude Baitelli.

Il punto vendita si colloca nella nuova oasi di relax e si distingue per lo stile essenziale e contemporaneo che conserva richiami evidenti all’architettura liberty del negozio originale di Palermo, aperto fin dal 1834.

Lo spazio può accogliere la clientela in un’ampia e confortevole sala interna, fornita di oltre 80 posti a sedere, e di un déhors con oltre 65 posti.

Marchio unico nel suo genere con oltre 180 anni di esperienza nella ristorazione, l’Antica Focacceria presenta a Mantova Outlet Village la sua offerta culinaria semplice e accessibile, caratterizzata dal meglio della cucina tradizionale siciliana.

I clienti potranno infatti gustare le specialità del “cibo da strada” siciliano, come arancine, panelle e cazzilli, insieme ai piatti storici come la pasta “chi sardi”, la pasta alla norma, gli anelletti al forno, l’involtino di carne gratinato ai pistacchi, la frittura di pesce con bastoncini di zucchine croccanti. Non possono naturalmente mancare i dolci più caratteristici della pasticceria isolana come i celebri cannoli siciliani, le cassatine e le granite.

Dopo le recenti aperture di CityLife Milano e Franciacorta Outlet, il punto vendita di Mantova Outlet conferma la capacità di Antica Focacceria San Francesco di intercettare e soddisfare la clientela che frequenta le più importanti destinazioni dello shopping contemporaneo.

L’automazione in store: responsabili di negozio, retailer e consumatori a confronto

Un tablet potrebbe essere di grande aiuto nelle vendite. Almeno così la pensa il 66% degli assistenti alle vendite. A dirlo è l’11° edizione annuale del “Global Shopper Study”, realizzato da  Zebra Technologies Corporation.

Ma c’è dell’altro: il 55% degli assistenti alle vendite afferma che la propria azienda è a corto di personale nei propri punti vendita e quasi uno su due – 49% – dice di essere troppo sovraccaricato. Gli addetti alle vendite citano stress e frustrazione rispetto all’incapacità sistematica di non assistere in modo appropriato il cliente ed il 42% sente di avere troppo poco tempo a disposizione per aiutare il cliente avendo molti altri compiti da compiere. Un altro 28% sostiene che sia molto difficile acquisire le informazioni corrette per supportare la clientela. La maggior parte dei decision-maker in ambito retail (83%) e dei responsabili di negozio (74%) sono d’accordo sul fatto che i consumatori potrebbero godere di una migliore esperienza di acquisto se gli addetti alle vendite fossero equipaggiati con la necessaria tecnologia.

E sull’altro versante, qual è l’opinione dei consumatori?

Solo il 13% di loro dice di fidarsi ciecamente dei negozianti per quanto riguarda la protezione dei propri dati personali, il livello di fiducia più basso comparato ad altri 10 differenti settori. Il 73% di coloro che hanno risposto preferisce maggior flessibilità nel controllare come le proprie informazioni personali siano utilizzate.

“Il nostro studio rivela che le aspettative dei clienti stanno crescendo,” ha commentato Jeff Schmitz, Senior Vice President e Chief Marketing Officer di Zebra Technologies. “Mentre i retailer stanno affrontando le sfidanti aspettative dei clienti, dovrebbero anche preoccuparsi di fornire una esperienza di acquisto più fidata e personalizzata, che possa dare al cliente ciò che vuole, quando, dove e come lo vuole.”

Lo studio evidenzia anche un tema di aspettative divergenti tra retailer e responsabili di negozio sull’impatto dell’automazione. Quasi l’80% dei retailer ritiene che lo staff responsabile dei punti cassa in negozio stia diventando sempre meno necessario a causa delle nuove tecnologie per il checkout automatico. Mentre tra i responsabili di negozio, quelli che condividono questa opinione scendono al 49%. Inoltre, più della metà dei retailer – 52 % – stanno già convergendo sullo spazio point-of-sale (POS) per i check-out automatici ed il 62% lo stanno trasformando per consentire una rapida evasione degli ordini eseguiti online.

Più della metà dei consumatori intervistati (51%) sostiene di essere connesso in modo più efficiente rispetto agli addetti alle vendite. I retailer stanno investendo in tecnologia che possa concedere loro un vantaggio competitivo sufficiente per colmare questo gap. Circa il 60% dei retailer sta pianificando una crescita della spesa di oltre il 6% per computer palmari, e più di un retailer su cinque (21%) ha in progetto di destinare il 10% di tale spesa in tablet robusti nei prossimi tre anni.

 

Panoramica internazionale

 Asia-Pacifico

  • Il 62% dei responsabili di negozio considera il proprio datore di lavoro in modo più positivo se dotato di un dispositivo mobile per le attività lavorative.
  • Quasi un responsabile di negozio su due (circa il 49%) sostiene che un dispositivo per il point-of-sale mobile (mPOS) consenta loro di svolgere un lavoro migliore.

Europa e Medio Oriente

  • Il 74% dei decision-maker nel retail afferma che la crescita dell’e-commerce stia generando maggiore interesse in soluzioni che aiutino a soddisfare le crescenti aspettative del cliente e una focalizzazione negli investimenti in soluzioni logistiche più avanzate.
  • Più dei tre quarti (76%) dei retailer si dice d’accordo sul fatto che la gestione dei resi degli ordini online sia una sfida molto impegnativa.

America Latina

  • Sia i consumatori (59%) sia i responsabili di negozio (67%) credono che i primi abbiano un accesso alle informazioni migliore dei secondi.
  • Il 99% degli IT decision-maker in ambito retail si dicono convinti dell’urgenza di adottare migliori soluzioni per la gestione degli inventari che possano assicurare più accuratezza.

Nord America

  • L’11% dei consumatori si fida ciecamente dei retailer per quanto riguarda la protezione dei propri dati personali, il dato più basso se comparato agli altri comparti inclusi in tale analisi, comprese la sanità, le istituzioni finanziarie e le aziende tecnologiche.
  • Quasi 7 su 10 responsabili di negozio (68%) ha dichiarato che delle etichette elettroniche per gli scaffali avrebbero un impatto positivo sulla customer experience ed il 54% dei clienti intervistati si dice più propenso a leggerle.

 

Nota metodologica

L’11° edizione annuale del “Global Shopper Study” di Zebra ha coinvolto approssimativamente 4,725 consumatori, 1,225 responsabili di negozio e 430 decision-maker. Lo studio è stato condotto in Nord America, America Latina, Asia-Pacifico, Europa e Medio Oriente ed è stato effettuato da Qualtrics nei mesi di Ottobre e Novembre 2018.

Bicocca Village: crescita a doppia cifra grazie a un lavoro di squadra

Benché il contesto economico che caratterizza il settore dei centri commerciali registri in Italia fatturati ed affluenze in diminuzione, qualche interessante eccezione c’è. Come quella rappresentata dal  Bicocca Village. Inaugurato nel 2005 (39.862 mq di GLA), con un format all’avanguardia, dal 2015  il Centro ha registrato incrementi di fatturato  a doppia cifra: a settembre 2018 rispetto al medesimo periodo del 2017 la crescita era pari al 15% circa. Anche l’affluenza è costantemente aumentata negli anni: nel 2017 l’incremento è stato superiore del 15% rispetto al 2016, mentre nel 2018 l’incremento rispetto al 2017 dovrebbe attestarsi intorno al 2.7%.

Il successo di Bicocca Village è il risultato di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di numerosi professionisti e manager nel percorso di riposizionamento di Bicocca Village.

Tra questi:

– DEA Real Estate Advisor dapprima coinvolta come consulente strategico della Proprietà ed a supporto dell’Asset Manager, passando poi nel novembre 2017 a svolgere direttamente l’attività di Asset Management.

– Cushman & Wakefield, società di gestione del Centro dal 2015 ed attiva anche nella commercializzazione degli spazi del Centro stesso.

In particolare il processo di valorizzazione si è realizzato su più livelli come:

  • restyling e ottimizzazione del layout
  • aggiornamento dell’offerta
  • miglioramento dell’accessibilità (supporto allo sviluppo del Parco della Torre)
  • upgrading tecnologico
  • marketing
  • piena integrazione e relazioni con il territorio

Dal 2015 è stato registrato un incremento dell’occupancy che partendo dal 80% si attesta adesso al 93% della GLA globale.

Food ed entertainment costituiscono i due assi fondamentali alla base del successo di Bicocca Village attraverso 60 esercizi commerciali di cui 23 attività di ristorazione e diversi servizi. 

Altrettanto determinante è il contesto in cui il Centro è inserito: Il tessuto urbano del quartiere Bicocca, in continua crescita ed evoluzione, con un’offerta diversificata di servizi al cittadino: l’Università, che rappresenta una delle realtà accademiche all’avanguardia sull’intero territorio nazionale; diverse aziende del settore terziario, finanziario e industriale che hanno deciso di trasferire in quest’area il loro headquarter; numerosi sviluppi immobiliari di carattere residenziale in atto e appena completati.

 

Sushi Daily presenta “Eat-in”, il rinnovato store con sedute all’interno degli Iper

Sushi Daily ha da poco presentato “Eat-in”, il rinnovato store con sedute, presente in alcuni punti vendita Finiper, Iperal e Poli che offre in esclusiva ai propri clienti le gustose Bento Sushi Daily.

L’innovativo store di ispirazione asiatica permette ai clienti di usufruire della consueta formula take-away oppure di gustare i piatti tipici della cucina giapponese comodamente seduti al tavolo nel corner adibito all’interno del locale. La nuova formula di shop è attualmente presente nei punti vendita: Iperal – Adamello, Finiper – Montebello, Poli – Rovereto e prossimamente arriverà anche nei Finiper –Busnago e Grandate e da dicembre all’Oriocenter di Orio al Serio.

Le nuove Bento Sushi Daily

Solo i punti vendita “Eat-in” offrono ai clienti un nuovo menù costituito dalle esclusive Bento, comodi vassoi contenitori tipici della cucina giapponese e caratterizzati da divisori interni che consentono di servire singole porzioni di cibi differenti in un’unica portata. Si tratta di un comodo formato studiato per permettere alla clientela di assaporare abbinamenti e creazioni originali senza rinunciare alla praticità.

Innovazione per il futuro

L’apertura del nuovo store rispecchia la vision del Gruppo KellyDeli che prevede una prospettiva di espansione in nuovi mercati e lo sviluppo di una strategia omnicanale per offrire ai consumatori un’esperienza del marchio coerente a 360°. L’originale formula “Eat-in” pensata per gli shop, contribuisce a perseguire l’obiettivo del Gruppo per il 2019 che consiste nel raggiungere i consumatori in maniera continuativa e costante.

La realizzazione di tale mission permetterà a Sushi Daily di consolidare il suo core business rafforzando la partnership con la GDO e affermando nuovamente la sua posizione di leader nell’offerta di sushi di qualità.

 

Fiorella Rubino vince l’IoT Awards grazie all’RFID instore

 Grazie al progetto RFID in store Fiorella Rubino si è aggiudicata l’edizione 2018 dell’IoT AWARDS come miglior progetto Business To Business.

Il premio, quest’anno alla sua terza edizione e organizzato da ADC Group, con Platinum Sponsor Intesa Sanpaolo, è dedicato ai casi più innovativi del mercato “Internet of Things (IoT)”, uno dei settori più avanzati e interessanti, valutato a livello globale 14 trilioni di dollari da qui al 2030 (fonte: ADC Group). Il riconoscimento è stato consegnato nella cornice degli “Nc Digital Awards”, la cui cerimonia di premiazione si è svolta il 7 novembre al Teatro Vetra di Milano.

Il progetto RFID IN STORE, sviluppato insieme a Temera e avviato nei 160 negozi italiani della catena, ha permesso di ottenere importanti risultati dall’utilizzo della tecnologia per l’ottimizzazione dei processi di gestione merce nel punto vendita.

“L’utilizzo di questa tecnologia permette al nostro personale di negozio di impiegare al meglio il tempo a disposizione per poter seguire le esigenze della cliente, in modo da farle vivere un’esperienza di acquisto sempre più completa e piacevole” spiega Furio Visentin, Brand Director di Fiorella Rubino.

Grazie all’adozione dell’RFID, Fiorella Rubino ha potuto maturare considerevoli benefici in termini di produttività (riducendo i tempi di gestione della merce in-store), efficacia (grazie a giacenze impeccabili e a un approccio omnicanale) e sviluppo dell’intelligence (tramite l’integrazione dei dati con gli ERP e CRM aziendali e gli Analytics dell’area fitting room). Il tutto a vantaggio della shopping experience della cliente, dell’organizzazione del tempo per le store assistant e delle performance di vendita del brand.

“Questo riconoscimento conferma la validità della strategia ‘innovation oriented’ intrapresa da Miroglio Fashion – ha commentato Francesco Cavarero, Group Chief Information Officer -. La nostra azienda crede molto nel valore delle nuove tecnologie per lo sviluppo di un retail ancor più efficiente e un servizio alla clientela sempre più adeguato”.

Il riconosciento arriva dopo la conquista a ottobre l’Open-Inn Retail Award per l’alto valore aggiunto della retail experience offerta alle clienti.

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