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Pedon inaugura a Milano il suo primo ristorante “Green Station”, casual e sostenibile

Pedon inaugura a Milano (in via Spadari) “Green station”, il suo primo ristorante, un nuovo locale dal concept innovativo improntato alla sostenibilità. E con un ambizioso obiettivo: creare la prima catena di ristorazione internazionale “Fast Casual” che fa della sostenibilità il suo valore principale, anche nella proposta gastronomica.

Cereali, legumi e semi sono infatti i veri protagonisti dell’offerta Green Station, proteine vegetali dallo straordinario apporto nutritivo che stanno incontrando il favore di un numero crescente di consumatori. Ingredienti semplici e naturali reinterpretati in chiave moderna per trasformarsi in piatti leggeri, gustosi e belli a vedersi in un mix di colori e sapori accattivanti, ma con un occhio sempre attento al benessere. Uno spazio animal e planet friendly grazie a un menù 100% meat free, realizzato attraverso il sostegno a centinaia di piccoli agricoltori, in Italia e all’estero, che ogni giorno si impegnano per la tutela dell’ecosistema e la promozione della biodiversità. Un locale dall’anima “green”, quindi, i cui valori sono ben espressi anche nell’utilizzo di materiali e imballaggi riciclabili, coerentemente alla filosofia che da sempre caratterizza Pedon.

Cristina Scocchia è il nuovo amministratore delegato di Kiko S.P.A.

Cristina Scocchia: è lei il nuovo Amministratore Delegato di Kiko S.p.A., società controllata da Percassi. Stefano Percassi ha assunto contestualmente la carica di Vice Presidente.

Cristina Scocchia, che ha conseguito una laurea in Economia e Commercio presso l’Università Luigi Bocconi e un Dottorato di Ricerca in Economia Aziendale presso l’Università di Torino, proviene da L’Oreal Italia S.p.A. dove dal 2013 al 2017 ha ricoperto le cariche di Amministratore Delegato (dal 2014 al 2017) e di Presidente (dal 2016 al 2017).
In precedenza ha lavorato in Procter & Gamble per cui, a partire dal 1997, ha assunto ruoli di crescente responsabilità fino alla posizione di leader delle Cosmetics International Operations. In tale ruolo si è occupata della supervisione dei brand di sua competenza in oltre 70 Paesi.
Siede inoltre nei Consigli di Amministrazione di Luxottica S.p.A., Elica S.p.A. e Valtur S.p.A.
“È per noi motivo di orgoglio avere Cristina Scocchia on board. Sono sicuro che insieme riusciremo a sviluppare progetti importanti, proseguendo nell’espansione internazionale di KIKO e nella valorizzazione anche dei brand MADINA, WOMO e BULLFROG”, ha commentato Stefano Percassi, neo Vice Presidente di Kiko S.p.A.
Cristina Scocchia ha commentato: “Sono molto contenta di entrare a far parte di questa squadra. Amo intraprendere nuove sfide e non vedo l’ora di lavorare al fianco di un imprenditore che ha saputo innovare il mercato della cosmetica, cavalcando e anticipando i trend di consumo del settore beauty. KIKO MILANO è una perla della cosmetica made in Italy, che voglio contribuire a far crescere ancora di più”.

Payback Italia: anche Allianz entra nella coalition

PAYBACK Italia, la società del Gruppo American Express, ha firmato un accordo con Allianz Global Assistance, la prima compagnia al mondo nei settori dell’assistenza, delle assicurazioni viaggi e dei servizi alla clientela.
Con l’ingresso di Allianz Global Assistance nella ‘coalition’ PAYBACK, i clienti dell’innovativo Programma di loyalty multipartner potranno accumulare punti sull’acquisto della Polizza Viaggi Travel Care, l’assicurazione viaggio di Allianz Global Assistance che garantisce assistenza sanitaria 24 ore su 24 e pagamento diretto delle spese mediche, continuando ad accumulare punti con le spese di tutti i giorni presso i Partner del Programma.

“Siamo felici di entrare a far parte di una coalizione importante come quella di PAYBACK, il programma di loyalty leader in Italia” – Ha dichiarato Paola Corna Pellegrini, CEO Amministratore Delegato di Allianz Worldwide Partners Italia – “Con questa nuova partnership ribadiamo il nostro impegno nei confronti dei nostri clienti, attraverso un’offerta di prodotti innovativi e personalizzabili in base alle proprie esigenze e di servizi e vantaggi a valore aggiunto che possano migliorarne la customer experience.

Luca Leoni, Amministratore Delegato di PAYBACK Italia ha commentato: “Con la sua leadership nel mondo dell’assicurazione viaggi, Allianz Global Assistance permette a PAYBACK di compiere un altro importante passo nel suo percorso di crescita, con l’obiettivo di continuare a rendere sempre più vantaggiose le offerte per tutti i suoi clienti. Siamo molto orgogliosi di questa partnership, che ci consente di dare ancora più valore ai clienti PAYBACK, accompagnandoli in una voce di spesa importante come quella del settore assicurativo”.

A Las Vegas apre il primo locale con bartender robot

Se tra i maggiori temi di discussione contemporanei troviamo la robotica e il suo futuro apporto al lavoro umano – argomento scelto quest’anno anche per le tracce dell’esame di maturità delle scuole superiori italiane – Las Vegas non si risparmia tra innovazioni e interessanti opzioni di intrattenimento legate sempre più al mondo dell’automazione.

Las Vegas rimane infatti la patria indiscussa della tecnologia e dell’innovazione, in primo luogo grazie al CES, la fiera più grande del mondo che la destinazione ospita annualmente a gennaio.
Ogni edizione accoglie oltre 170.000 appassionati e professionisti provenienti da tutto il mondo e circa 400.000 aziende e start up espositrici.

Proprio nella città californiana tra pochi giorni aprirà Tipsy Robot, il primo bar robotico al mondo (su terra ferma), all’interno dello shopping mall Miracle Mile Shops.
I clienti potranno scegliere tra una vasta selezione di drink attraverso un’app dedicata. Saranno poi i robot gemelli al bancone a miscelare, shakerare e versare i cocktail con tanto di entusiasmanti coreografie che promettono una nuovissima tipologia di intrattenimento.

Questa innovativa esperienza di bartending sarà inserita all’interno di un ambiente altamente digitale e high-tech: attraverso un photo booth dedicato dagli sfondi colorati e divertenti, i clienti potranno condividere in pochi istanti la propria esperienza sui social.

La città prosegue poi sull’onda dell’incessante innovazione con il nuovo sistema di prenotazione via Facebook Messenger. Dopo l’introduzione del mobile check in, una modalità già consolidata nei principali resort della Strip, The Venetian sarà infatti il primo resort indipendente a lanciare la prenotazione delle sue stanze tramite un’app social.

Infine, Las Vegas Convention and Visitors Authority (LVCVA), continua ad invitare turisti e futuri visitatori a scaricare la sua app gratuita di Virtual Reality, Vegas VR, per vivere alcune delle esperienze più amate di Las Vegas in maniera ancora più coinvolgente. É possibile scaricare la app, disponibile per iPhone e Android, visitando il sito internet http://www.vrtv.vegas.

Crai, per il 2017, punta su clienti, negozi e servizi

Fatturato per il 2016: 5.800.000.000 euro (+9%), in 2 anni 332 nuovi punti di vendita nel canale food e 293 nel canale drug, più di 1000 imprenditori e oltre 3.400 pdv: con questi numeri Marco Bordoli, amministratore delegato CRAI SECOM, ha aperto il trade media briefing, occasione per fare il punto sui risultati raggiunti dal gruppo CRAI e presentare i progetti futuri dell’insegna. Le prospettive per il 2017 sono buone, con un andamento a rete corrente del +2,77 (fonte Qlik) per il canale food (78 nuovi punti vendita) e del +12,05% nel canale drug (+ 19 pdv). Si conferma il primato nel format di prossimità, con quasi il 12% di quota. Sul totale dello scenario distributivo Crai si colloca al 9° posto, con una quota di mercato del 3.46%.

Una crescita che è frutto anche dei progetti per l’anno in corso, basati su tre pilastri: i clienti, i negozi, i servizi/l’innovazione. «Sui clienti – ha raccontato Mario La Viola, Direttore Marketing e Format CRAI – abbiamo svolto una indagine, dalla quale abbiamo capito che il prezzo (seppure importante) non è il primo motivo per cui si compera in un negozio Crai: vengono prima valori come l’accoglienza e la vicinanza».

Marco Bordoli

Sui negozi si sta portando avanti il rilancio delle piccole superfici di ultra prossimità, anche nei centri storici cittadini. «Il nostro obiettivo – ha sottolineato Bordoli – non è avere negozi più belli, ma più profittevoli». Novità anche per le superfici sopra gli 800 mq, i Crai Extra, con una revisione degli assortimenti e il prolungamento degli orari di apertura. Giangiacomo Ibba, Presidente CRAI COOP ha raccontato gli effetti di tali esperienze nei punti di vendita Crai in Sardegna.

Sul fronte dei servizi, si segnalano le operazioni di CRM e Loyalty, la nascita di due piattaforme centralizzate una dedicata all’ortofrutta e una ai surgelati, e l’ingresso nell’e-commerce.

Ha concluso l’incontro Piero Boccalatte, Presidente CRAI SECOM, con parole di ottimismo sulle prospettive future.

di Elena Consonni

Business ibrido: il retail tradizionale vira verso l’online, a partire dall’USA

Business sempre più ibrido? Pare proprio di sì. Stando infatti a un recente studio BDO (BDO’s 2017 Retail Compass Survey of CFOs) , risulta chiara la svolta decisiva verso il digitale dei retailer negli USA.
Secondo l’approfondimento BDO-PitchBook, già nel 2016, infatti, le fusioni e acquisizioni dei Retail tradizionali statunitensi si sono attestate intorno ai 17 miliardi di dollari (il valore più alto registrato negli ultimi cinque anni pari al +60% rispetto al 2015 ) e hanno interessato 105 operazioni.

Ottima pure la crescita degli investimenti di private equity (PE) nel settore che hanno raggiunto,  l’anno scorso, $6,1 miliardi di buy-out completati, contro i 2,2 miliardi registrati nel 2015 e 300 milioni di dollari rilevati nel 2014.

Notizie altrettanto buone per il mero segmento Internet Retail, che fa registare 155 operazioni portate a segno nel 2016 per un controvalore di oltre 13 miliardi di dollari e un +22% di crescita dei volumi rispetto al 2015. È ormai palese che il consumatore preferisca sempre più muoversi online e il modello di business al dettaglio si sta modificando di conseguenza.

Una  conferma di questa più che rapida evoluzione verso il digitale arriva da La National Retail Federation statunitense che prevede in crescita le vendite retail online per l’anno in corso con una quota compresa tra 8 e 12%, e un tasso di crescita tre volte più veloce che nel settore retail in generale.

Le previsioni della NRF per gli store tradizionali fisici attestano invece la quota di crescita a circa il 3%, mostrando così quanto sia rilevante un’offerta multicanale osservando quanto l’ecommerce sia sempre più alla guida della crescita del settore Retail. 

Il caso WalMart

La sfida è stata colta da WalMart, la più grande catena di megastore americana, che, con l’acquisizione della piattaforma di commercio online Jet.com per 3 miliardi di dollari l’anno scorso, ha lanciato la sfida ad Amazon sulle vendite online. Il colosso USA della grande distribuzione ha portato a termine una delle più grandi acquisizioni nell’e-commerce, in particolare per una startup che è partita ufficialmente nel 2015.

“Jet.com è stata acquisita l’estate scorsa con offerta ’premium’ di $3,3 miliardi rispetto alla sua effettiva valutazione di $1,35 miliardi, ma WalMart ha visto giusto, al punto che, alla fine dell’anno scorso, le vendite a livello globale nell’e-commerce sono incrementate a doppia cifra, con +15% rispetto il 2015, e quelle autoctone U.S.A. sono salite di ben il 36%” ha commentato Simone Del Bianco, managing partner di BDO Italia.

Il retail tradizionale: la scommessa di Macy’s e Target

I rivenditori tradizionali stanno facendo grandi investimenti in tecnologia, sia negli store fisici sia nell’e-commerce non solo per offrire un’esperienza multi-canale, ma anche per consentire al consumatore un approccio più olistico al brand. Macy’s e Target, per esempio, hanno stretto una partnership con la startup e-retail ThredUp, consentendo ai consumatori di donare abbigliamento usato alla piattaforma ThredUp in cambio di credito presso i propri store fisici. Alcuni retailer dell’abbigliamento, come Urban Outfitters, stanno collaborando con startup tecnologiche per utilizzare la tecnologia dei beacon in-store raccogliendo informazioni in tempo reale sulle preferenze di acquisto e sul flusso dei propri clienti.

E l’e-commerce puro?

Allo stesso tempo, gli e-retailer puri si stanno espandendo in controtendenza nel mondo fisico. Nel 2017, la Unicorno Warby Parker – startup di eyewear design che prima di aprire il suo store nel cuore di SoHo, ha iniziato online il proprio business vendendo occhialeria originale e di qualità a prezzi estremamente competitivi rispetto alla media – prevede di portare a 70 i propri punti vendita nel mondo. Quanto ad Amazon, la storia è nota…

E’ interessante notare – è il commento di Simone Del Bianco – come i grandi retailer USA, la cui presenza nei mercati europei è sempre più significativa, stiano valutando di portare l’esperienza in-store al livello successivo. Secondo le analisi BDO, 1 retailer su 2 prevede di investire nella riqualificazione e/o nel rimodellamento dei propri store. Allo stesso tempo, la maggioranza, il 70%, si sta concentrando sull’online, investendo più capitale nel commercio elettronico e nei canali mobile. Per aiutare questi canali a comunicare tra di loro e migliorare l’efficienza operativa, il 74% dei dettaglianti USA investirà nell’innovazione tecnologica dei sistemi IT. Anche in Europa e in particolare in Italia la ricerca di nuovi modelli di business, l’innovazione tecnologica e la spinta al digitale sono sfide che le imprese devono e dovranno necessariamente affrontare per raggiungere e/o mantenere una posizione competitiva di mercato e aspirare ad adeguati livelli di margine”.

Pagamenti in affanno per la GDO: solo il 16% salda alla scadenza

Pagamenti commerciali in affanno per il settore della grande distribuzione. A confermarlo,  i dati dello Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2017 e realizzato da CRIBIS su 8500 imprese della GDO.

L’indagine rivela infatti che solo il 16% degli operatori del settore ha saldato i fornitori alla scadenza: un risultato ben lontano dalla media nazionale  che si attesta al 35,6%.

E non basta, gravi anche i ritardi: ben il 17,9% dei pagamenti sono arrivati con grave ritardo, quasi sei punti sopra alla media italiana (pari al 12%), mentre per il 66,1% delle aziende, invece, il ritardo si è limitato ad un mese dai termini concordati.

Da un confronto con il passato si evince che ci sono ampi margini di miglioramento: rispetto a sette anni fa, infatti, i pagamenti alla scadenza sono diminuiti del 24,9%, i ritardi entro i 30 giorni sono cresciuti del 5,9%, quelli oltre il mese segnano un +9,8%.

Tutto male dunque? Per fortuna no: qualche dato, infatti, porta a essere più ottimisti riguardo al futuro, dal momento che in un solo anno i pagamenti puntuali sono cresciuti del 2,1% e i ritardi gravi sono scesi 13,5%.

La geografia dei pagamenti
L’area del Sud e Isole (quella in cui le imprese del comparto GD/DO hanno una concentrazione del 50,3%) registra la situazione più critica, con soltanto il 10,2% di imprese puntuali e ben il 26,9% di ritardi gravi. La situazione migliora man mano che si risale lo Stivale, con le imprese del Centro puntuali nel 18,9% dei casi ma con un tasso di ritardi gravi ancora elevato (14,1%), e le imprese del Nord Ovest leggermente meno puntuali delle colleghe del Centro (16,4%) ma più virtuose dal punto di vista dei ritardi gravi (9,3%). Gli operatori del Nord Est, infine, sono i più virtuosi, con il 28,1% di pagamenti alla scadenza e soltanto il 6% di fatture saldate a più di un mese di distanza dai termini pattuiti.

Pagamenti in Italia vs pagamenti nel mondo
In Europa l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa sia nei pagamenti alla scadenza, con appena il 15,6% di aziende puntuali, sia nei ritardi gravi, con ben il 18,8% di operatori che saldano le fatture con oltre un mese di ritardo. In entrambi i casi la classifica europea è guidata dalla Germania, con ben il 76,5% di imprese puntuali e soltanto l’1,1% di imprese gravemente ritardatarie. Sul podio dei paesi europei più virtuosi anche l’Olanda, con il 62% di aziende puntuali, e l’Ungheria, puntuale nel 52,7% dei casi, mentre fra i primi tre paesi europei meno ritardatari troviamo nuovamente l’Olanda (1,3% di ritardi gravi) e la Repubblica Ceca (3%). Buon risultato per la Spagna (51,8% di aziende puntuali e 8,4% di ritardi gravi), male invece Francia (26,2% e 8,8%), Regno Unito (26,2% e 13,2%) e Portogallo (18,9% e 18,5%), stabilmente nella metà bassa della classifica. Negli Stati Uniti le imprese che rispettano i termini concordati rappresentano il 44,1% del totale, mentre i ritardi gravi si attestano al 9,1%. Performance simili alle aziende del Canada, puntuali nel 21,7% dei casi e gravemente ritardatarie nel 7,8%. Percentuali di pagatori regolari piuttosto contenute per il comparto GD/DO in Asia con valori inferiori al 20% per Cina, Tailandia e Filippine.
“La variabile che per noi è più significativa – commenta Marco Preti, Amministratore delegato di Cribis – è rappresentata dai gravi ritardi, cioè quelli oltre i 30 giorni medi. Ritardi di questa entità, infatti, possono creare problemi rilevanti alla gestione della cassa delle aziende fornitrici e per questo è la variabile più importante per valutare le performance e lo stato di salute di un settore. A fine 2010 la Gdo mostrava una percentuale del 16%, l’ultima rilevazione (Q1 2017) si attesta quasi al 18%. Ma nel 2010 la media nazionale valeva il 5% con la Gdo superiore di oltre tre volte. Oggi la distanza dalla media nazionale (che vale il 12%) si attesta a poco meno di 6 punti percentuali; le distanze si stanno notevolmente accorciando.
Diversa la situazione in comparti attigui. Il commercio al dettaglio valeva nel 2007 il 7%, l’ultima rilevazione indica il 18%. Così come l’horeca che è partito dal 10% nel 2010 per raggiungere oggi il 25%. Il trend della Gd-Do è quindi migliore di molti altri settori. Stesso trend per i fallimenti. Sicuramente siamo lontani dai livelli pre crisi con un’incidenza molto superiore. In ogni caso, dopo il picco negativo del 2014, la situazione sta migliorando”.

Party con noi. E Bennet fa scoprire i viaggi da sogno

Party con Noi, uno degli eventi più attesi per i clienti di Gallerie Commerciali Bennet, è giunto ormai alla sua quarta edizione. Ideato e realizzato da Ideasfera per Gallerie Commerciali Bennet, il format si è imposto come un modello virtuoso di sistema CRM.

Party con Noi, infatti, opera su due driver principali: innanzitutto perché offre un’esperienza unica (il viaggio su una nave Costa Crociere, partner dell’iniziativa) e poi perché si conclude con un happening finale da condividere; tutti i vincitori, infatti, partono insieme per fantastiche ed indimenticabili crociere nel Mediterraneo.

Una delle peculiarità del progetto, infatti, è proprio la contemporaneità del suo svolgimento all’interno in tutti i centri di Gallerie Commerciali Bennet: una scelta che ha prodotto un abbattimento generale dei costi di gestione.

Ne è un esempio la quarta edizione, appena conclusasi, che è stata organizzata contemporaneamente in 41 centri commerciali con altrettante postazioni concorso, allestite in soli 4 giorni, 107 postazioni gioco Touch&Win, 82 Tablet in dotazione alle hostess per il controllo completo del concorso, 171 hostess coinvolte, 8 sessioni di formazione in altrettante città che hanno coinvolto le hostess nelle settimane prima dell’evento.

“Siamo estremamente soddisfatti – commenta Marco Barbagli, fondatore e Managing Director di Ideasfera -che Gallerie Commerciali Bennet abbia creduto in un progetto a medio termine, grazie al quale è stato possibile trarre il massimo beneficio dall’applicazione di una politica di CRM verso i suoi clienti.”

“La nostra società – prosegue Lorenzo Rizzi, socio e Sales Director di Ideasfera – è continuamente in grado di innovare e rinnovarsi al proprio interno per offrire al mercato e ad un cliente come Gallerie Commerciali Bennet, con il quale collaboro da oltre venti anni, servizi e strategie sempre innovativi e concreti, che portano a risultati certi e misurabili.”

Retail Food Service: appuntamento il 5 luglio a Milano

Retail Food Service: torna il convegno di Retail Institute Italy dedicato  a uno dei settori più in ascesa grazie allo sviluppo ormai parallelo della ristorazione moderna e dei specialty food stores.

Il 2016 ha segnato in Italia un anno molto interessante per il mondo della ristorazione di massa, grazie al successo delle insegne internazionali dei quick & casual restaurant, a dimostrazione che la globalizzazione della ristorazione “popolare” è un fenomeno irreversibile e di grande impatto.

Nel corso del convegno, verranno racconate nuove formule interessanti dal punto di vista del concept e del design, mettendo a confronto innovazione nazionale e straniera.

Tra le aziende che interveranno: Autogrill, Ikea, Burger King Italia, Cibiamo e Thun

Il convegno avrà luogo Milano in data 5 Luglio 2017, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, presso la sede di Coop Lombardia e Fondazione TOG.

L’accesso è consentito previa registrazione.
Per info e iscrizioni: convegni@retailinstitute.it

Horizontal Retail 1. La ricerca di Kiki Lab – Ebeltoft Italy

Horizontal Retail 1, la ricerca di Kiki Lab – Ebeltoft Italy curata da Fabrizio Valente, verrà presentata a Milano il 27 giugno e racconterà – per immagini – i trend del retail: localismo, personalizzazione, socializzazione e co-progettazione alcune delle strategie più adottate.

 

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