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Prénatal continua il suo progetto di retail design con il Gruppo Masserdotti

Prénatal ha scelto il Gruppo Masserdotti come partner tecnologico per un ampio progetto di retail design, che riguarda sia l’allestimento di nuovi punti vendita, sia il restyling di negozi già esistenti dislocati su tutto il territorio nazionale. Il progetto, iniziato nel 2016, proseguirà anche nel 2017 con nuovi interventi.

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L’azienda bresciana si è impegnata nella realizzazione e nell’installazione di grafiche decorative, promozionali e rappresentative del brand, sia all’interno sia sulle vetrine dei negozi Prénatal. Le stampe, destinate a diverse applicazioni, comprendono: rivestimenti filmici applicati a copertura completa delle vetrine; adesivi murali per la decorazione delle pareti con il logo, per l’identificazione delle categorie merceologiche esposte, delle directory di reparto, per le indicazioni delle offerte e la personalizzazione degli scaffali. Attraverso la stampa diretta sono state prodotte pannellature, anche di grande formato, con immagini di forte impatto e messaggi promozionali dedicati al programma di loyalty promosso dall’insegna. Il team di installatori specializzati del Gruppo Masserdotti ha portato a termine la messa in opera del nuovo look di ciascun negozio in tempi record, da uno a tre giorni in base alla metratura dei punti vendita.

“Grazie all’utilizzo delle più moderne tecnologie a supporto della visual communication, siamo in grado di offrire un’ampia varietà di applicazioni sempre più evolute, facilmente adattabili alle esigenze di comunicazione e di restyling del settore retail e installabili in tempi brevi. – spiega Alberto Masserdotti, CEO dell’omonimo Gruppo – Il continuo aggiornamento tecnologico è mirato a sperimentare le combinazioni più efficaci tra sistemi di stampa e materiali. L’obiettivo è offrire il valore aggiunto di supporti high-tech e performance elevate in ambito squisitamente estetico ma anche di impatto ambientale. In questo progetto di re-design, la qualità dei nostri prodotti e la competenza specializzata del nostro team hanno sicuramente contribuito a valorizzare la percezione del brand Prénatal”.

 

 

Iperal con Cefla anche nel nuovo iperstore di Besana Brianza

Iperal ha scelto di continuare la collaborazione con Cefla per il suo secondo iperstore aperto a Besana Brianza (MB), un punto vendita, di 1.800 mq, costruito recuperando l’area della Fratelli Citterio, da tempo dismessa, per sostituire lo storico supermercato aperto nel 2000. Per il nuovo iperstore di Besana Brianza Cefla ha fornito tutto il suo know-how: a partire dall’ingresso con il carrello “Carty” da 180 litri con le parti in plastica colorate di blu, per continuare con gli scaffali ultra-slim System10, allestiti all’interno e progettati per soddisfare le esigenze espositive sia food sia non food.

La scaffalatura
La scaffalatura

Questa tipologia di scaffalatura è infatti pensata per combinare leggerezza, solidità e design, riducendo l’ingombro e mantenendo una portata adatta a ogni tipo di merce.

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Il box informazioni

Ancora frutto della progettualità Cefla e del suo brand Zenith Shop Design è il box informazioni in legno e accessibile da tutti i lati e con numerosi punti d’ascolto e un’ampia praticità per gli operatori.

Barriera casse
Barriera casse

, ecco anche la barriera casse, composta da 9 banchi Futura Plus da 345 cm, predisposti per l’impianto di posta pneumatica e pensati per migliorare la qualità delle postazioni di lavoro per l’operatore e una miglior user experience del cliente.

Conad cresce del 7,5% e punta sul marchio d’insegna come asset strategico

Con un fatturato di circa 3 miliardi di euro e una crescita del 7,5 per cento, la marca Conad rappresenta il 30 per cento di un mercato che vale 10 miliardi di euro. La quota si attesta al 27,4 per cento sul Largo consumo confezionato, staccando di 8,2 punti percentuali la media Italia, salita al 19,2 per cento dal 18,8 dell’anno precedente (fonte: IRI, nov 2016). Per semplificare: quasi un prodotto su tre venduti è a marchio Conad. Marchio che si conferma uno degli asset strategici del gruppo distributivo, dietro al quale c’è il lavoro di 620 fornitori.

La marca Conad registra una crescita generalizzata, al punto di essere leader nel 45 per cento delle categorie e occupare la seconda posizione nel 75 per cento in virtù del migliore rapporto tra la qualità dei prodotti, paragonabile a quella della marca industriale, e la convenienza, con prezzi inferiori del 25-30 per cento. Qualità controllata con 650 mila analisi e circa 2.500 visite ispettive agli stabilimenti, con un investimento complessivo cresciuto di oltre il 10 per cento lo scorso anno.

“Oggi la marca Conad vale circa un terzo del mercato della marca del distributore in Italia. È un dato importante, risultato dell’impegno e della validità del lavoro svolto da dieci anni a questa parte ponendo il prodotto a marchio tra gli obiettivi al vertice della strategia del nostro sistema”, commenta il direttore commerciale di Conad Francesco Avanzini. “Per l’anno in corso abbiamo in programma la realizzazione di moltissimi progetti di sviluppo relativi ai prodotti e di rivisitazione delle gamme. Potenzieremo e miglioreremo i brand nel nostro portafoglio tramite innovazione e segmentazione all’interno delle varie categorie –  attualmente quelle in cui siamo presenti sono più di 300 – per presidiarle nel modo migliore con il marchio Conad”.

Food & Retail, Fattorie Garofalo inizia da Milano la collaborazione con Mondadori Store

Con un investimento di circa 6 milioni di euro Fattorie Garofalo punta sugli spazi retail (dopo stazioni e aeroporti) per il suo format, Mozzarella Bistrot (vedi Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot: un nuovo concept alla Stazione Termini).

In questo senso va l’accordo di collaborazione con Mondadori Retail, che debutterà il 19 gennaio 2017 con l’inaugurazione del Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot nel Mondadori Megastore di via Marghera 28 a Milano.

Intanto, il 10 gennaio scorso ha aperto i battenti il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot posto nel Centro Commerciale Fiumara di Genova.

Fattorie Garofalo, azienda a capo di un gruppo imprenditoriale con base a Capua (Caserta) impegnato nella filiera bufalina, dalla produzione di latte alla commercializzazione di Mozzarella di bufala campana Dop, carne e altri derivati bufalini, e che fattura circa 70 milioni di euro l’anno, entro il 2017 prevede altre aperture di Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot in Italia, a cominciare da quella della stazione ferroviaria di Napoli Piazza Garibaldi, al momento prevista per fine febbraio. 

«La strategia di espansione del gruppo prende finalmente corpo: partita con il travel retail, intercettato un importante centro commerciale come Genova Fiumara, approda all’esaltazione del binomio food di qualità – cultura, grazie all’inaugurazione del Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot nel Mondadori Megastore di via Marghera a Milano – dice Raffaele Garofalo, presidente di Fattorie Garofalo . Quest’ultima localizzazione ci riempie d’orgoglio, la consideriamo un importantissimo viatico per la nostra futura espansione».

Due le localizzazioni immediatamente precedenti di Fattorie Garofalo, effettuate nel periodo natalizio appena decorso – nel quadro dello sviluppo di un progetto internazionale del retail diretto che prevede investimenti per 6 milioni di euro l’anno: nella stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, in forza di un accordo con Grandi Stazioni Retail, e nello scalo ferroviario di Roma Ostiense, grazie ad un’intesa con Cento Stazioni FS. Per il 2017 è prevista anche l’inaugurazione di un mozzarella bar nel centro commerciale Évry 2 a Parigi.

L’offerta dei Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot comprende un mix di prodotti bufalini da consumare freddi, in abbinamento ad insalate e contorni fantasia, seguiti da macedonie di frutta. Il tutto abbinato a vini di qualità e con la possibilità di gustare un assortimento di alta gastronomia rigorosamente Made in Italy.

Lo sviluppo della strategia di investimento nel retail diretto prevede un investimento medio annuo compreso tra i 5 ed i 6 milioni di euro, accordi commerciali in tutto il mondo, il coinvolgimento di chef stellati per la predisposizione di piatti adatti ad una clientela internazionale eppure sempre basati su prodotti bufalini, e una ricaduta in termini occupazionali importante: sono in corso tra le 90 e le 100 assunzioni, effettuate direttamente dal gruppo Garofalo.

Spesa online in Sicilia grazie a Commerciale GiCap SpA e Risparmiosuper.it

Spesa online al Sud Italia: debutta il primo e-commerce della GDO siciliana, grazie a un progetto  di Commerciale GiCap SpA  (impresa socia di Gruppo VéGé) in collaborazione con Risparmiosuper.it, che ha curato l’architettura web e la messa a punto del servizio.

Nicola Mastromartino Presidente Gruppo VéGé
Nicola Mastromartino Presidente Gruppo VéGé

Il nuovo servizio, che al momento copre l’intero territorio della città di Messina da Torre Faro sino al comune di Roccalumera, è di particolare rilevanza strategica in quanto modello di riferimento che apre la strada alla realizzazione di progetti di e-commerce da parte delle altre imprese socie di Gruppo VéGé.
La piattaforma di e-commerce mette a disposizione la comodità di un servizio di spesa online che garantisce la possibilità di programmare la consegna a domicilio in tre fasce orarie (10:00/12:00, 16:00/18:00 e 18:00/20:00) oppure l’orario di ritiro degli acquisti presso il punto vendita.

L’offerta disponibile sulla piattaforma di e-commerce Quiconviene rispecchia fedelmente la filosofia dell’insegna sia in termini di ampiezza e profondità assortimentale sia di convenienza, con costi di consegna decisamente competitivi: 3,50 € per una spesa che va da 40 a 100 euro, gratis per importi superiori. Il pagamento dei prodotti avviene alla consegna tramite carta di credito, bancomat o contanti.

“Il mercato è cambiato, ma soprattutto sono cambiati le abitudini e i punti di riferimento del consumatore, che oggi sempre più utilizza il web sia per soddisfare le sue esigenze sia come metro di valutazione dei servizi” – dichiara Giovanni Capone, Direttore Vendite di Commerciale GiCap. “La nostra è una scommessa che dischiude nuovi scenari per l’azienda. Stiamo valutando tempi e modalità per introdurre la spesa online anche nei nostri punti vendita presenti a Palermo, Lipari e in diverse città della Calabria.”
Barbara Labate, CEO di Risparmiosuper.it, commenta il varo del servizio a Messina:- “Siamo fieri di aver contribuito al lancio del primo e-commerce in Sicilia mettendo a disposizione di Commerciale GiCap la nostra esperienza e il miglior supporto tecnologico possibile per valorizzare una tradizione di eccellenza nel servizio al cliente.”
“La piattaforma di e-commerce attivata per la prima volta a Messina da Commerciale GiCap è la dimostrazione lampante della straordinaria vitalità, del coraggio e dell’intraprendenza delle imprese socie di Gruppo VéGé” – sottolinea Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé. “In questo progetto, infatti, emerge a tutto tondo la capacità di guardare al futuro, avviando un progetto innovativo di vendita che introduce una shopping experience completa, personalizzata e gratificante, in linea con ciò che oggi chiede l’individuo-consumatore.”

I sei trend digitali del 2017 che i Retailer non possono ignorare

Sei: sono sei i trend digitali che nel 2017 varrà la pena seguire con attenzione e sfruttare con lungimiranza. Parola di Oliver Guy, Global Industry Director for Retail di Software AG, che – in proposito – afferma: “I retailer che sfrutteranno al meglio questo ‘retail moment’ saranno veramente capaci di soddisfare le promesse al cliente in quanto disporranno di una visibilità completa delle scorte in tempo reale, introdurranno dispositivi tecnologici nei loro negozi e riusciranno a prevedere i desideri dei consumatori”.

Ma vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta per quest’anno:

1)A come “Amazonizzazione”

Ci si troverà di fronte ad un’ulteriore “Amazonizzazione” del settore retail, con nuove realtà entranti sul mercato che – così come i retailer già presenti – troveranno nuovi modi per vendere, soddisfare e consegnare prodotti a clienti esigenti, nonché spesso impazienti.

2) C come (nuovi) Canali

Sempre meno intermediazione: i retailer si connetteranno a nuovi canali per coinvolgere direttamente i clienti, sfruttando anche il “conversational commerce”. Esempi in questa direzione: Amazon Echo, i Bot su Facebook Messenger o Siri della Apple.

3) Nuovi approcci

La completa visibilità del magazzino e delle scorte in tempo reale diventerà concreta: molti retailer realizzeranno che un programma rip-and-replace per i principali sistemi di merchandising, stoccaggio e assortimento dei punti vendita non rappresenta la soluzione migliore né la più rapida. I più intraprendenti cercheranno di ricorrere ad altri approcci, come l’utilizzo dell’in-memory caching insieme al messaging ad alta velocità al fine di fornire in tempo reale i livelli di giacenza lungo ogni sede, canale, negozio e spedizione.

4) Hi tech per attrarre i clienti

Innovazione sempre più spinta per non deludere la clientela che si reca nel negozio fisico. E i retailer si stanno attrezzando in tal senso, ricorrendo ad innovazioni come robot in grado di fornire indicazioni, chioschi per gli ordini in-store e “specchi magici” per provare i vestiti.

5) L’IoT in cucina

L’IoT diventerà parte integrante delle cucine con dispositivi quali Amazon Echo, Hiku e altri ancora che permettono ai clienti di aggiungere prodotti alle loro liste della spesa. Il conversational commerce sarà un precursore dell’Intelligenza Artificiale e del “cognitive commerce”, che si diffonderà negli anni a venire.

6) Anticipare i desideri dei clienti

L’avvento della “customer experience preventiva” permetterà ai retailer di gestire le aspettative dei clienti sempre più all’inizio del processo di vendita. Ciò, a sua volta, potrà aiutare i retailer a consolidare l’attaccamento emotivo al loro marchio, grazie alla possibilità di offrire ai clienti quello che desiderano prima che essi si rendano conto di volerlo.

Valmontone Outlet, grazie al recente restyling, chiude positivamente il 2016

Il Valmontone Outlet chiude positivamente un anno ricco di novità (il secondo della gestione Promos) dedicato al rilancio della struttura grazie all’ampio piano di restyling iniziato a gennaio 2015 e focalizzato su tre macro aree: property, marketing e commerciale.

L’anno appena concluso è stato caratterizzato dall’apertura della nuova Food Court, la prima in un outlet, con un nuovo ingresso dedicato e orari prolungati rispetto al centro. La corte occupa un’area di 3.000 mq e ospita 7 unità commerciali con brand della ristorazione noti a livello nazionale ed internazionale: Alice Pizza, Burger King, Casa Angelesi (marchio della catena di Farinella), Cono, KFC Kentucky Fried Chicken, La Piadineria, Old Wild West.

Importanti novità anche tra le nuove boutique: Denny Rose, Nivea, RefrigiWear, Swarovski, Tempur, Original Marines, Primadonna, Barbuti, Pianura Studio, Converse, Guess, Boutique Nespresso e l’alta pasticceria Petit Bouclè.

valmontoneoutlet_lqNel 2016 il Valmontone Outlet è stato scelto come meta di shopping e divertimento da più di 6.5 milioni di visitatori (+5,7% rispetto all’anno precedente).

Tomaso Maffioli, Amministratore Delegato di Promos commenta: “Chiudiamo questo secondo anno di gestione positivamente, con un fatturato  in crescita del 6% e con un incremento pari al 13% dall’inizio del nostro mandato. I dati positivi raccolti sono una conferma dell’efficacia e del gradimento, da parte della nostra clientela, degli investimenti fatti in nuovi format – come quello della Food Court, con i primi incrementi, in termini di visite, già riscontrati nelle primissime settimane di attività -, della valorizzazione dell’offerta fashion e della crescente attenzione dedicata all’intrattenimento nel centro.”

TALLY WEiJL, un 2016 ricco di successi. Un 2017 dedicato allo sviluppo rete

TALLY WEiJL ha chiuso il 2016 all’insegna del successo in Italia, festeggiando 10 anni di presenza nel nostro Paese  e un fatturato di oltre 400 milioni di euro. Per il gruppo svizzero, che conta più di 3000 dipendenti e oltre 800 negozi nel mondo, l’Italia si è confermata nel 2016 come il primo mercato del gruppo. La strategia di sviluppo nel nostro paese ha visto l’apertura di negozi monomarca in maniera sempre più capillare sul territorio. TALLY WEiJL ha inaugurato 28 nuovi punti vendita, diretti ed in franchising, inserendo location prestigiose come Il Centro ad Arese, il più grande shopping center d’Italia, il centro commerciale GrandApulia in Puglia ed  i centri storici di Taranto e Lucca.

“Il 2016 è stato un altro anno positivo per TALLY WEiJL Italia. Abbiamo raggiunto l’ambizioso traguardo dei 200 punti vendita sul territorio nazionale, celebrato con l’apertura del negozio di Mestre il 3 novembre, ma non ci siamo fermati, ed ora siamo già a quota 206” afferma Marco Dellapiana, country manager di TALLY WEiJL Italia. Il piano di sviluppo 2017 prevede l’apertura di almeno 20 negozi, diretti ed in franchising e il restyling dei punti vendita esistenti con il nuovo concept di negozio, che racchiude gli elementi che caratterizzano il DNA del marchio rielaborati in chiave moderna, così da rendere la shopping experience ancora più coinvolgente.

Caffè Kimbo debutta nel nuovo terminal T3 di Fiumicino (area extra Schengen)

Nel nuovo terminal T3 di Fiumicino inaugurato nell’area extra Schengen nasce il primo punto in Italia “Caffè Kimbo, Espresso da Napoli”, la vera caffetteria napoletana gestita da Autogrill

Già aperto con grande successo nel 2015 nell’aeroporto di Francoforte, il nuovo concept store si pone in Italia come un vero e proprio flagship per l’azienda di caffè partenopea.

Sono proprio i valori del brand Kimbo – familiarità, convivialità e tradizione – che hanno ispirato la realizzazione di uno spazio moderno e accogliente che al tempo stesso contiene numerosi rimandi alle tradizionali ambientazioni dei bar napoletani e a Napoli. Uno spazio deputato ad accogliere al meglio i passeggeri in transito, ma anche quelli che, appena arrivati, o appena rientrati in Italia, provano il desiderio di uno speciale benvenuto.

Caffè Kimbo Espresso da Napoli racconta dei tre talenti di Kimbo: la selezione delle materie prime e delle migliori origini, la miscelazione dei diversi caffè, e la tostatura, vera e propria arte di cui Kimbo è custode.

Una parete dello store è interamente dedicata al talento della miscelazione e della tostatura, con 7 silos che espongono 7 diversi blend Kimbo, descrivendone le caratteristiche organolettiche e sensoriali, miscele che il consumatore potrà acquistare e portare con sé.

Due saranno le miscele in somministrazione con la macchina Espresso.

E inoltre grande protagonista sarà la Cuccuma, la tradizionale caffettiera napoletana, che tanto successo sta riscuotendo in Italia e all’Estero e con la quale si possono preparare un caffè napoletano tradizionale oppure un black coffee all’Americana.

 

Lo store è stato concepito a misura di viaggiatore e riesce a far coesistere armonicamente la praticità del banco delle caffetterie delle grandi catene internazionali con lo stile tradizionale del bancone classico italiano: il consumatore può optare per un coffee-to-go se ha poco tempo, oppure accomodarsi in uno dei corner della lounge in attesa dell’imbarco.

 

Per garantire al viaggiatore un’immersione completa nella tradizione della caffetteria napoletana, l’offerta dello store è arricchita da una serie di prodotti di pasticceria partenopea: sfogliatelle ricce e frolle, babà, capresine, sciù, e una selezione di prodotti rustici tipici dello street food preparato nei vicoli della città antica.

 

A completare l’atmosfera napoletana dello store, il corner Kimbo Enterteinment, dove sono esposti numerosi oggetti legati al mondo del caffè napoletano: caffettiere, cuccume, tazzine, caffè in latta e tante altre curiose idee dedicate agli amanti della bevanda nera.

 

Coop fotografa il 2017 degli italiani. Su spesa, tecnologie, casa, rallenta il potere d’acquisto

Guardano al futuro tutto sommato con fiducia gli italiani che tornano a voler sperimentare nel 2017 e, seppur non immaginano di cambiare radicalmente stile di vita, ritengono che cresceranno i costi delle utenze e quelli per la mobilità, sognano vacanze all’estero e, per la prima volta dopo molti anni, pensano di aggiungere valore al carrello della spesa alimentare: queste le evidenze del sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche, il supporto d’analisi di Nielsen e i contributi originali di GFK, Demos, Doxa, Nomisma e Ufficio Studi Mediobanca.

 

Cosa sale e cosa scende

A dispetto di un Paese fermo gli italiani amano sperimentare: il 93% dei campione intervistato si dichiara incuriosito da nuovi prodotti e servizi. E in cima ai desiderata gli italiani mettono proprio il supermercato senza casse, senza file che sfrutti il riconoscimento automatico (è interessato il 74%); segue la casa domotica (73%), il frigorifero “smart”, il camerino virtuale, e fa la sua comparsa nella lista delle preferenze il maggiordomo virtuale (lo vorrebbe testare il 43%).

tecnologie2017

Passando alla spesa, nel carrello vince il 100% italiano, dunque la provenienza sicura, e tutti i diktat della spesa degli ultimi anni, dal tipico/tradizionale al Km 0 al biologico, dal vegetariano al free-from, ma anche al pronto per l’uso. Eppure non manca nella fascia alta il desiderio di prezzi bassi, soprattutto nella fascia più giovane (dai 18 ai 29 anni).

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quadroScendendo dai desideri alla realtà, il 2017 farà segnare un rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie che fino al 2016 avevano potuto godere di fattori favorevoli ma transitori; di conseguenza il ciclo dei consumi, dopo un biennio a ritmi superiori all’1%, subirà una battuta d’arresto (la stima si attesta su uno 0,7%) dovuto al rallentamento dei redditi e soprattutto alla ripresa dell’inflazione.

In questo quadro è giocoforza operare delle scelte. E dunque, cosa crescerà e cosa perderà terreno nel borsino dei consumi delle famiglie italiane? In crescita figura la solita telefonia (+8%), gli acquisti tecnologici di computer e altri accessori (+ 7,3%), i servizi ricreativi (+ 2,8%); mentre scivolano invece ancora più in basso le spese per la manutenzione della casa, i giornali, i libri.

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Lo stesso mood indirizzerà le intenzioni di spesa degli italiani. Le utenze, il carburante e le spese sanitarie sono i comparti dove il numero di famiglie che prevedono di spendere di più superano quelle che immaginano di risparmiare. Questo è vero anche per la spesa alimentare dove, per la prima volta dopo molti anni, gli italiani che contano di aggiungere valore al carrello alimentare (+13%) sono quasi il doppio rispetto a quelli che pensano di comprimere ulteriormente la spesa (+8%). La Gdo, che nel 2016 ha sofferto una lunga stagione deflattiva, chiude l’anno in perfetta parità rispetto al 2015 beneficiando comunque di un piccolo miglioramento delle vendite nelle ultime due settimane del 2016, che però non supera un +2% ed è concentrato fortemente nei giorni pre-natalizi.

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Il 2017 porterà probabilmente anche nuovo dinamismo nel mercato immobiliare e nei comparti ad esso collegati (arredamento ed elettrodomestici): in tempi di bassi tassi d’interesse e di turbolenza dei mercati finanziari ritorna la casa come sogno nel cassetto degli italiani. Rimarrà in crescita la spesa per i viaggi (la indica come spesa sicura o possibile l’80% degli italiani).

 

Viaggi, svago e benessere nelle spese dei Millennials

I Millennials sono quelli che con più probabilità affronteranno un viaggio in futuro (85% contro il 73% dei Baby Boomers). E sono ancora i Millennials a spingere per l’acquisto di servizi legati a benessere e svago: iscrizione in palestra (prevista dalla metà dei giovani), abbonamento per il teatro o lo stadio (il 36% dei Millennials indica questa voce di spesa, contro il 27% della Generazione X), così come la sottoscrizione di abbonamenti di Pay TV (39% dei giovani contro 30% degli adulti e il 19% degli over 50) sono le tre dimensioni di consumo a cui i giovani non intendono rinunciare.

 

Più speranza nel 2017

Alla fine, il rapporto con la sua indagine di fine anno fotografa un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli.

Tra le parole con cui gli italiani descrivono l’anno che è appena iniziato persiste la triade che già aveva caratterizzato il 2016 ovvero “speranza” (la usa il 33% del campione, era il 33,8% un anno fa), “cambiamento” (12% a fronte di un 14,3%), “timore” (10% rispetto a un più robusto 14,2% del 2016). Scostamenti però tutto sommato poco significativi a dimostrazione di una condizione di stallo che accomuna Italia e italiani. Ancora fra le parole più rappresentative del 2017 “ripresa” e “crisi” registrano l’identico indice di gradimento (entrambe sono state scelte dall’8% del campione) quasi come se l’una neutralizzasse l’altra. La speranza è la ciambella di salvataggio a cui si aggrappano tutti, con qualche sfumatura di genere (il 75% degli uomini utilizza aggettivi positivi per l’anno che verrà rispetto al 70% delle donne), mentre sono più i giovani a inseguire il sogno del rilancio (78% dei Millenials contro il 74% dei Baby Boomers).

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