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CRAI presenta il nuovo catalogo premi per l’anno 2017/2018

CRAI presenta “Fedeltà che premia”, il nuovo catalogo premi per l’anno 2017/2018.
Dal 20 febbraio 2017 al 3 marzo 2018, i clienti delle insegne CRAI di tutta Italia potranno collezionare un punto per ogni euro di spesa, e scegliere gratuitamente uno dei premi del catalogo.
“Il catalogo ha come focus la famiglia, mettendo al centro il cliente e i suoi bisogni. – afferma Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo Crai – Vogliamo essere sempre più vicini alle reali esigenze dei clienti che ci frequentano quotidianamente, premiando la fedeltà attraverso premi belli e, soprattutto, utili.”

I premi
Sarà possibile scegliere tra:  tessili per la casa, accessori e utensili per la cucina, giochi per bambini sia puramente ludici che didattici, premi per il tempo libero, e per gli amici a quattro zampe.
L’attenzione che CRAI riserva quotidianamente al risparmio per i suoi clienti non poteva che riflettersi anche nel catalogo premi, così con la raccolta punti sarà possibile scegliere anche tra gift card, ad esempio di Trony del valore di 15 euro, o di Miglior Sorriso Dental Plus, per usufruire di sconti fino al 40% su servizi odontoiatrici. Tanti anche i buoni disponibili, per la pulizia e la cura della propria automobile o per ottenere delle ricariche telefoniche, oltre a un cofanetto Smartbox per vivere dei momenti all’insegna del benessere e del relax.
Inoltre, CRAI dà ai propri clienti la possibilità di richiedere dei buoni sconto da 3, 5, 10 e 20 euro da riscuotere sulla propria spesa all’interno del punto di vendita CRAI di fiducia.
Anche quest’anno CRAI propone all’interno del catalogo una sezione dedicata alla scuola: grazie ai buoni raccolti dai genitori sarà possibile fornire attrezzatture e materiale didattico alle scuole italiane pubbliche, private e paritarie.
E infine il supporto alla solidarietà: si riconferma la volontà di CRAI di sostenere la onlus Okapia, promotrice di progetti di scolarizzazione e formazione professionale in Africa. In particolare, destinatario dei fondi ottenuti attraverso la raccolta punti sarà il Progetto Scuola in Rwanda, volto alla costruzione di aule scolastiche e alla formazione di docenti nella nazione africana.

Rovagnati Bistrò Italiano: apre in Corso Garibaldi a Milano il secondo store

ROVAGNATI, sulla scia del primo aperto in Piazza XXV Aprile, ha inaugurato il suo secondo BISTRÒ ITALIANO a Milano, per offrire piatti raffinati e gustosi, caldi e freddi con tutta la bontà e la qualità dei salumi Rovagnati.

Il bistrò in Corso Garibaldi, aperto da martedì a domenica, dalle 10:00 alle 22:00, propone appetizer e light lunch, a base di salumi ROVAGNATI “ricettati”, protagonisti di abbinamenti gourmet. Si possono degustare i salumi in piatti originali e taglieri con nuove ricette per promuoverne il consumo in modi inediti.

Il  menù comprende preparazioni esclusive, come la Giardiniera di cetrioli con Mortadella Riserva Oro e salsa di uva fragola ed un classico della cucina milanese, reinterpretato in maniera originale, la Cotoletta Gran Biscotto. Tutte le ricette sono state ideate da rinomati chef, che hanno voluto combinare i sapori più significativi della cucina mediterranea con la qualità dei salumi ROVAGNATI.

 

I robot prenderanno il controllo del supermercato del futuro?

Si erano già visto a Expo i bracci meccanici che raccoglievano mele da un espositore, ma ora due notizie sembrano prefigurare un futuro di automazione per il supermercato del futuro: grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale potrebbero essere insomma delle macchine a gestire con efficienza l’intero processo della spesa, dalla distribuzione all’imbustamento (il pagamento non è già più un problema) e sostituire dunque quasi interamente gli addetti “umani”, come già avvenuto nell’industria. O perfino i clienti, invitati ad attendere fuori.

Sembra andare in questa direzione Amazon, che secondo indiscrezioni pubblicate sul New York Post starebbe progettando un supermercato su due piani tra i 1000 e i 4000 metri quadri di superficie con 4000 referenze a disposizione tra freschi e bevande, e magari anche farmaci, quasi interamente gestito da robot. Questi prenderebbero dagli scaffali i prodotti e imbusterebbero la spesa, la quale sarebbe consegnata attraverso finestre stile “drive in” ai clienti in attesa nelle loro automobili. O addirittura da droni pronti a consegnare direttamente nel parcheggio adiacente. Numero di impiegato “umani” necessario per questo “store del futuro”: tre. Sarebbe un format alternativo ad Amazon Go, aperto a Seattle su 180 metri quadri, per i 2000 punti vendita fisici che secondo il Wall Street Journal la dotcom di Jeff Bezos avrebbe intenzione di aprire solo negli USA. Con un minimo comune denominatore: ottimizzare i costi e aumentare i ricavi utilizzando meno personale possibile.

Dal Regno Unito arriva un’altra notizia, meno suggestiva ma più attuale, e che riguarda la logistica delle consegne online che ancora prima dei supermercati reali potrebbe arrivare a una quasi completa automazione: Ocado, leader nell’e-commerce sul fronte grocery, sta già testando un macchinario dotati di un braccio in grado di prendere articoli anche delicati (come frutta e verdura) senza danneggiarli e riporli in scatole pronte per la spedizione. Sviluppato dall’Università di Berlino e dal centro Disney Research di Zurigo, il robot ha mani di gomma controllate tramite getti d’aria. Il che combina la forza alla delicatezza, cosa che finora non è stata possibile e ha portato spesso nei testi alla rottura o danneggiamento degli articoli più fragili.

Ocado, che effettua 250mila consegne al giorno, ha già testato a Londra nella zona del magazzino principale consegne a casa tramite robot, sviluppati da Starship Technologies (vedi Metro Group testa i robot per le consegne a domicilio).

 

Magnifiche sorti e progressive insomma. Sul fronte dell’occupazione infatti lo scenario appare desolante. Come in un distopico futuro à la Teminator i supermercati potrebbe passare saldamente in mano alle macchine, precise, solerti, gentili, in grado di leggere i Big Data e dunque i nostri più intimi desideri arrivando a fare la spesa al posto nostro. Con buona pace di sindacati e scioperi per chiusure forzate. Dopo aver sconvolto l’industria insomma le macchine, che diventano sempre più intelligenti grazie ai progressi della IA, sembrano pronte a conquistare anche il commercio.

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Crescita lieve e moderata positività: le previsioni di Iri per il 2017

Crescita lieve sia per quanto concerne la spesa, sia per quanto riguarda i volumi acquistati, il tutto a causa di un rialzo generalizzato dei prezzi: questa la previsione elaborata da Iri per il 2017. Positività moderata, dunque, fermo restando che il quadro economico generale non venga scosso da repentini sbalzi.

Vediamo più nel dettaglio.

Secondo i principali analisti macroeconomici una fase inflazionistica ci sarà e avrà ripercussioni sui mercati di largo consumo, ma a causa della debolezza cronica della domanda sarà di bassa intensità. E questo fatto potrà rallentare lo sviluppo di alcuni trend di consumo quali l’aumento di valore del carrello della spesa (trading up). Ne consegue che nei canali fisici di vendita, si continuerà a registrare un aumento della quota dell’alimentare, ma questa tendenza perderà sprint.schermata-2017-02-07-a-10-37-09

E non basta: il rallentamento atteso della crescita del potere d’acquisto delle famiglie (erosione dei prezzi e minore spinta sul fronte politico ed economico) causerà un ulteriore appiattimento dei volumi acquistati.

Sul fronte della fiducia le cose vanno meglio: rispetto al 2016, infatti, si parla di un

un clima sociale relativamente più disteso, tuttavia la mancanza di una spinta significativa dall’economia reale ne attenuerà in gran parte i benefici.

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Ed eccoci al terzo “temibile” fattore: la stagionalità. Su questo punto le previsioni sono ottimiste: si ipotizza, infatti, un clima estivo nella norma che dà agio di sperare in un rimbalzo positivo per la domanda delle categorie stagionali. Specialmente per quanto riguarda le bevande

 

Retail Institute Italy: la forza del network. L’intervista con Daniele Tirelli

Retail Institute Italy: questo- per decisione unanime dell’Assemblea dei soci – è il nuovo nome di POPAI Italia.

Due i catalizzatori di questo processo: l’abbandono dello stesso nome da parte della capofila storica USA e la partnership che l’Associazione ha stretto con l’istituto di ricerca, formazione e consulenza EHI* Retail Institute Germany

foto-tirelli“Questa svolta – ci spiega il presidente Daniele Tirelli sancisce un cambio di passo maturato nel tempo, con l’obiettivo di ridisegnare il nostro perimetro di impegno professionale, estendere a 360° gli interessi nell’ambito del retail e creare un network internazionale per potenziare sinergicamente la ricerca e la formazione professionale di questo settore.

Oggi le associazioni professionali, travolte dall’impatto con la quarta … o quinta rivoluzione industriale, non possono subire passivamente l’ibridazione che le nuove tecnologie imprimono ai vari mercati di riferimento. Serve evolvere in direzione originale, rompere gli steccati che impediscono il dialogo e la reciproca conoscenza tra operatori un tempo separati.”

Matura da queste considerazioni, dunque, l’idea nuova di un network fondato sulla cooperazione spontanea di entità peraltro autonome…

Esattamente. Vogliamo sottolineare come la trasformazione del mondo retail sia un fenomeno globale, che non può quindi prescindere dal confronto costante con le realtà internazionaliDa qui l’accordo con EHI: la sinergia con Retail Institute Germany, seppur nel mantenimento della completa autonomia operativa, ci darà l’opportunità di rafforzare la nostra attività conoscitiva in Paesi come Germania, Austria e Svizzera, e al contempo offrirà ai soci nuove modalità di supporto, di dialogo e di arricchimento del know-how, in particolare per tutto ciò che riguarda la commistione con l’ecosistema dell’innovazione tecnologica e del digitale. Da qui pure la nostra partecipazione al FIRAE, il Forum for International Retail Association Executives, di cui abbiamo attualmente la presidenza e che riunisce 32 Paesi.

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Un momento di un Convegno dell’Associazione

In che modo questo cambio di passo farà sentire le sue conseguenze sul ricco carnet dei vostri appuntamenti istituzionali?

La presenza sempre più attiva negli ingranaggi internazionali ci consentirà di far leva sul coinvolgimento di speaker d’alto profilo i cui contributi saranno condivisi con gli associati in occasione dei diversi appuntamenti organizzati nel corso dell’anno. Quanto ai nostri incontri ormai storici, sono tutti riconfermati ma verranno ulteriormente valorizzati dal punto di vista dei contenuti proprio grazie ai nuovi apporti professionali resi disponibili dal nostro network internazionale.

Ci saranno anche diverse novità. Mi riferisco ad esempio alla prima edizione di “Supermarket 20-20”, in programma per la fine di marzo. Il tema di fondo sarà quello di allineare le diverse visioni di formati a libero servizio, con quello che accade fuori dai confini nazionali. Come il drive, il click & collect e l’e-commerce.

Infine, anche i nostri Tour, cioè le visite organizzate dall’associazione e dedicate al top e al middle management della distribuzione alla scoperta di flag store esteri, verranno potenziati con l’obiettivo di offrire sempre maggiori opportunità di confronto con realtà differenti e best practice innovative oltre i confini del nostro Paese.

L’attenzione alla formazione si riconferma dunque il vostro carattere peculiare…

Senza alcun dubbio. Il valore umano è la risorsa più preziosa di ogni azienda. Purtroppo oggi la frenesia dell’agire quotidiano tende a rendere marginale quello che dovrebbe invece essere prioritario.

Da qui il nostro impegno per rimettere sotto i riflettori la formazione offrendo un’offerta variegata e a vari livelli, finalizzata alla promozione di una maggiore consapevolezza degli scenari (nazionali, ma soprattutto internazionali) in cui prima o poi si sarà chiamati ad operare.

Non dimentichiamo, infatti, che tutto ciò che contribuisce ad arricchire il nostro bagaglio culturale prima o poi darà i suoi frutti.

 

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Fido va a fare shopping? Favorevoli e contrari

Fido tra gli scaffali del supermercato, intento allo shopping con il suo padrone? Si tratta di un tema assurto all’onore delle cronache, anche grazie a singole iniziative “di apertura” attuate da alcuni distributori.
In termini puramente legislativi, il D.P.R. 320/54 regolamento della polizia veterinaria, ammette l’accesso ai cani nei locali pubblici e mezzi di trasporto purché al guinzaglio, con alcune eccezioni come gli Ospedali e tra queste eccezioni vi sono i negozi di alimentari.
In realtà tale regolamento può variare di Comune in Comune, così le grandi catene si sono più o meno tutte organizzate per consentire l’ingresso, con, in teoria, l’esclusione dell’area alimentare e, a secondo dei casi, alcune limitazioni come il dovere tenere il cane nel trasportino o impedire l’accesso alle così dette “razze classificate come pericolose”.

Ma cosa dice in proposito il popolo del web?
Per appurarlo, abbiamo intercettato 986.714 mood nel web domestico, scritti spontaneamente da liberi consumatori in Social, Blog e Forum, nei 12 mesi compresi tra il 1° Ottobre 2015 ed il 30 Settembre 2016, eleggibili ai fini del presente rilevamento finalizzato ad analizzare il sentiment riguardo la presenza di cani all’interno di Negozi di prossimità/Minimarket, Supermercati, Ipermercati,
Mega Store e Centri Commerciali.
Come sempre, per scelta metodologica non abbiamo analizzato quanto scritto nel web domestico dalla stampa on line specializzata e non, in siti proprietari e proveniente da ogni altra fonte che non fosse riconducibile a sole opinioni lasciate spontaneamente da privati consumatori.
Chi ci legge abitualmente avrà notato che il volume dei pareri intercettati è inferiore alla media; il dibattito su questo argomento non infiamma la rete domestica, ma chi ne parla lo fa con grande coinvolgimento ed i pareri sono estremamente polarizzati.
L’ambiente web maggiormente utilizzato è rappresentato dai Blog (48%), seguito dai Forum
(36%), quindi vengono i Social col 16%.
Sono ascrivibili agli influencer il 47% dei pareri rinvenuti (ricordiamo inoltre che la media nazionale di influencer nel web domesticoe nel 2015 è stata circa il 25%).
Quasi il doppio la percentuale degli influencer, ciò conferma la maggior presenza di mood rinvenuti in Blog e Forum.

Sì e No
Vincono i favorevoli: 64% (36% i contrari). Queste le macro aggregazioni dei pareri favorevoli alla presenza dei cani nei pv della GDO (pareri multipli):

schermata-2017-02-02-a-15-32-49E queste le macro aggregazioni dei pareri contrari alla presenza dei cani nei pv della GDO (pareri multipli):

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Pro e contro nei vari canali
Attenzione a come si spalmano i pareri favorevoli e quelli contrari secondo la differente tipologia di pv:schermata-2017-02-02-a-15-35-11Mentre i pareri favorevoli sono equamente distribuiti tra le varie tipologie di pv, i pareri contrari nell’85% dei casi riguardano i Negozi di prossimità / Minimarket, i Supermercati e gli Ipermercati.
C’è chi si dice intenzionato a recarsi solo in pv che consentono l’accesso ai cani (31%, quasi la metà dei favorevoli) e chi si dice intenzionato a non fare la spesa dove sono ammessi i cani (7%, circa un quinto dei contrari).
Questo il profilo socio demografico dei netsurfer nazionali che digitano spontaneamente nella rete domestica pareri e opinioni sulla presenza dei cani all’interno dei pv della GDO:schermata-2017-02-02-a-15-45-26La provenienza dei pareri in base alle aree geografiche è la seguente: Nord 41%, Centro 31%, Sud e Isole 28%.
Segmentando la provenienza dei commenti in base all’urbanizzazione si ottiene la seguente distribuzione: aree metropolitane 36%, zone urbane 34%, aree suburbane 29%, piccoli insediamenti/
zone rurali 1%.

Conclusioni
Il problema per i contrari – che sono il 36% – sembra essere circoscritto soprattutto a Minimarket, Supermarket ed Ipermercati, sembra quasi non esserci per i Mega Store ed i Centri Commerciali; le
argomentazioni più menzionate da parte dei contwrari sono l’igiene, la sicurezza ed il fatto che di fatto la presenza dei cani non è esclusa dai reparti alimentari.
Da non sottovalutare che quasi la metà dei favorevoli si dice intenzionata a frequentare
solo pv che consentano l’accesso ai cani, mentre solo un quinto dei contrari si dichiara intenzionata a non entrare nei pv che permettono l’ingresso ai cani.

Retail Innovation 12: concept innovativi dal mondo. Il convegno di Kiki Lab

Retail Innovation 12: insieme a Kiki Lab alla scoperta del Retail mondiale. Dal Canada al Brasile (passando dagli USA, of course) fino alla Vecchia Europa (Svizzera, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Polonia e Romania). È un fiorire di concept innovativi che puntano sulla forza del brand (De Dames van HurkmansCrayola Experience) sull’interazione (Void General StoreBeauty Sisters, Vita Mojo, Ikea Kuchnia Spotkan, Seneca Anticafe) sulla responsabilità sociale (Tom Shoes) o sullo shopping “intelligente” e attrattivo (Canada Post Drive Thru, Pangea, Apodoc).

 

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Food & Beverage Forum: appuntamento per il 7 marzo 2017

IKN Italy – Institute of Knowledge & Networking presenta la quarta edizione di Food & Beverage Forum, l’unico evento dedicato alle innovazioni della logistica e del packaging nel settore alimentare presente sul mercato. L’appuntamento, che si svolgerà il prossimo 7 marzo all’Atahotel Expo Fiera di Milano, rappresenta un’occasione per confrontarsi sui temi della sostenibilità e leggerezza del packaging, della cold chain e shelf life, della riduzione degli imballi e dei rifiuti. Quest’anno l’evento si è, inoltre, arricchito di un Advisory Board, gruppo di Manager del settore che ha contribuito nel creare un’agenda di sicuro interesse per gli “addetti ai lavori”.

Per informazioni e aggiornamenti sul programma: www.food-bevforum.it – #foodbevforum

Personale, ma non troppo: il 28% degli italiani accetta di condividere dati con i brand

Personale, ma non troppo: sempre più consumatori oggi sono disposti a derogare alla propria privacy, condividendo i propri dati personali con brand e retailer.

A patto, però, di ricevere qualcosa in cambio: servizi, promozioni o un’esperienza di acquisto più rapida e personalizzata.
Secondo un’indagine internazionale di GfK – che ha coinvolto oltre 22.000 persone di 17 paesi – circa un quarto degli intervistati (27%) si è dichiarato d’accordo con la possibilità di condividere i propri dati personali in cambio di servizi e vantaggi. Mentre il 19% delle persone ha dichiarato di essere totalmente in disaccordo con questa idea.gfk_condivisione-dati-personali_tot_infografica

In Italia
Le risposte degli italiani si collocano leggermente al di sopra della media internazionale: il 28% degli intervistati ha infatti dichiarato di essere disposto a comunicare i propri dati in cambio di benefici di qualche sorta.

Se in merito la differenza tra i due sessi è pressochè nulla, la situazione cambia invece in rapporto all’età degli intervistati: emerge infatt chiaramente come i più favorevoli alla condivisione dei dati siano i trentenni (32%), seguiti dalle fasce d’età 20-29 anni (31%) e 40-49 anni (30%). Molto refrattari  sono gli over 60 con il 24%, ma (sorprendentemente) i più ostili sono i più giovani compresi nella fascia d’età 15-19 anni: ben il 31% degli intervistati, infatti, si dichiara fortemente in disaccordo.

L’indagine a livello internazionale

La Cina conta la percentuale più alta di persone disposte a condividere i propri dati personali in cambio di benefici: ben il 38% degli intervistati ha dichiarato di essere sicuramente disposta a farlo. Altri paesi dove la percentuale di persone favorevoli è più alta della media sono il Messico (30%), la Russia (29%) e appunto l’Italia (28%).

I cinque paesi con le percentuali più alte di persone fermamente contrarie alla possibilità di condividere i propri dati sono Germania (40%), Francia (37%), Brasile (34%), Canada (31%) e Paesi Bassi (30%).

L’età dell’intervistato sembra influenzare la facilità con cui si accetta di condividere i dati personali. Ventenni e trentenni sono in assoluto i più propensi a comunicare i propri dati: nella fascia 30-39 anni i favorevoli sono il 34%, mentre nella fascia 20-29 anni sono il 33%. A differenza di quanto succede in Italia, a livello internazionale gli adolescenti (15-19 anni) sono abbastanza favorevoli (28%) rispetto a questa opportunità.gfk_condivisione-dati-personali_paesi_infografica

Anche a livello internazionale non emergono  grandi differenze tra uomini e donne su questo tema: entrambi i generi si attestano al 27% di persone favorevoli. Tra le donne è però più alta la percentuale di chi si dichiara fortemente in disaccordo con la possibilità di condividere i propri dati in cambio di un vantaggio (21%, contro il 18% degli uomini).

Arcaplanet avvia “un’inaugurazione massiva”: aprendo contemporaneamente 17 pdv

Arcaplanet si fa in 17, inaugurando contemporaneamente 17 nuovi punti vendita: un’operazione che ha dato lavoro a 85 nuove risorse ed è supportata da una campagna territoriale del valore di 600.000 euro.

Con i nuovi store salgono a quota 183 i punti vendita in Italia su 15 regioni servite e a oltre 1000 dipendenti.
4 in Toscana, 3 in Lombardia, 3 in Veneto, 2 in Lazio come in Piemonte, 1 in Emilia, 1 in Friuli e 1 in Puglia.
Si tratta di negozi di grande superfici (in media 800 mq per un totale di 34 casse totali). Tutti gli store sono riforniti con assortimenti completi per il food e il non food per gli animali da compagnia grazie a oltre 10.000 referenze in vendita tra accessori e alimenti per cani, gatti, piccoli animali, roditori, pesci, anfibi e uccelli, un’ampia selezione trasversale di prodotti esclusivi e specializzati, dietetici e veterinari, di alimentazione biologica e vegetariana, cibo secco e umido, accessori dai tappetini igienici per cani alle lettiere per gatto, dai giochi ai guinzagli, ai “trasportini” ecc.
Oltre a tutti i prodotti innovativi, all’avanguardia e inaspettati presenti sugli scaffali, saranno disponibili inoltre in alcuni di questi dei servizi aggiuntivi come l’incisione personalizzata delle medagliette da guinzaglio, la toelettatura, ecc..
L’operazione straordinaria di inaugurazioni si inserisce nell’importante programma di sviluppo della giovane e dinamica azienda che, nei suoi primi 20 anni di vita, ha visto una forte crescita dimensionale sia di punti vendita che di fatturato e addetti, attraverso lo sviluppo e la continua innovazione di un layout del tutto simile a un supermercato dedicato solamente ai pet e agli ambienti da essi frequentati, con spazi moderni, personale competente e preparato e un grandissimo assortimento specializzato per tutti i tipi di animali domestici.
Dalla mattina di sabato 28 gennaio è prevista una giornata dedicata ai padroni e ai rispettivi animali domestici che durerà fino a sera. Ci saranno omaggi per tutti, il nuovo magazine Arca News in regalo, promozioni dedicate e tutte le novità pensate per l’alimentazione e il benessere degli animali da compagnia, in casa, all’aperto e in viaggio.
Per tutti sarà possibile iscriversi all’interno del circuito “ArcaCard”, la carta fedeltà che permette una serie di vantaggi di scontistica a punti e servizi dedicati. Per coloro che si presenteranno con il proprio animale, sarà possibile inoltre scattare una foto e riceverne subito la stampa attraverso il nuovo totem interattivo.

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