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Leroy Merlin apre a Torino la terza Ecoisola RAEE del Piemonte

Leroy Merlin Festeggia “l’eco-terzeto” piemontese. Con quello di Torino, infatti sale a tre il numero di pdv dotati di Ecoisole  RAEE del consorzio Ecolight per la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici in Piemonte. Dopo quelli di Collegno (TO) e Moncalieri (TO), anche qui – dunque – sarà possibile conferire gratuitamente rifiuti come trapani, piccoli elettroutensili, lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti, telecomandi, chiavette usb ma anche smartphone, tablet, rasoi elettrici, e piccoli elettrodomestici. Tutti i cittadini, clienti e non di Leroy Merlin, possono così facilmente contribuire alla raccolta dei RAEE e ad un maggiore rispetto dell’ambiente.
«I rifiuti elettronici rappresentano un’importante risorsa perché sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso. Se correttamente raccolti e trattati possono fornire significativi volumi di materie prime e seconde come plastica, metalli e vetro», spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE. «Con le EcoIsole abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sui rifiuti di piccole dimensioni che sono quelli più difficili da raccogliere: meno del 15% di questi rifiuti segue un corretto percorso di raccolta, recupero e smaltimento». Le Ecoisole rispondono a due esigenze importanti: essendo localizzate in aree commerciali ad alta frequentazione, agevolano il cittadino-consumatore nel riciclare correttamente il proprio rifiuto. Inoltre, questo sistema dà una risposta concreta agli obblighi previsti dall’Uno contro Zero. Prosegue Dezio: «In vista dei nuovi obiettivi indicati dalla normativa RAEE, è importante individuare strumenti innovativi per poter intercettare i rifiuti elettronici e agevolare i cittadini al loro conferimento».
«L’attenzione all’ambiente e il coinvolgimento dei nostri stakeholder in questo percorso hanno sempre contraddistinto il nostro operato», premette Davide Alaimo, capo progetto Supply Chain Negozio Leroy Merlin. «Dotando anche il nuovo punto vendita di Torino in via corso Giulio Cesare 424, vogliamo incentivare e sensibilizzare i nostri clienti (e non) verso la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, trasformando un obbligo di legge in un’opportunità per tutta la comunità”.

I numeri delle Ecoisole

Con quest’ultimo posizionamento, salgono a 18 le EcoIsole installate da Ecolight in prossimità dei  punti vendita italiani sono 18:  3 in Emilia Romagna, 5 in Lombardia, 4 in Veneto, 1 in Toscana, 2 nel Lazio e 3 (appunto) in Piemonte. Sono oltre 16 mila le persone che hanno utilizzato questi servizi e più di 13 le tonnellate di piccoli RAEE raccolte.

Le modalità di raccolta
L’EcoIsola RAEE è di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) e interamente automatizzata. Per conferirvi i rifiuti, al consumatore è richiesto di indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e identificarsi con la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. A conferma dell’avvenuto conferimento, al termine viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei RAEE. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta, con grande beneficio per l’ambiente.

Sushi Daily cucina giapponese personalizzata e take away

Sushi Daily (catena del gruppo KellyDeli) è nata nel 2010 in Francia ed è diventata indiscussa leader del settore in Europa in soli sei anni. Oggi conta 500 fully-serviced stand sushi in sette Paesi del Vecchio Continente. Merito della qualità delle materie prime e del concept originale e accattivante: un corner shop di cucina giapponese con un vasto assortimento di box pronti per la vendita e un servizio di show cooking quotidiano che permette di scegliere tra quasi 150 ricette realizzate al momento e personalizzabili a seconda dei propri gusti.
“L’Italia, dove Sushi Daily opera dal 2013, rappresenta il secondo mercato europeo”, spiega a inStore Vincenzo Vicari country manager di Sushi Daily per l’Italia. Che abbiamo incontrato per conoscere le strategie di sviluppo e le opportunità di business di Sushi Daily.sushisoy-13

Cominciamo dello sviluppo di Sushi Daily in Italia.
Siamo presenti all’interno delle catene Carrefour, Il Gigante, Pam Panorama, Iperal, Conad e Iper e La grande i con 136 chioschi, ma l’obiettivo è arrivare a quota 160 nel 2017. Visto che seguiamo da vicino l’avviamento delle attività, ci siamo dedicati al mercato del Sud solo quando la nostra struttura si è rafforzata e consolidata abbastanza da consentirci un servizio puntuale ovunque. All’inizio abbiamo quindi consolidato la nostra presenza nel Nord e Centro Italia. Tra l’altro, queste sono le regioni dove la cucina giapponese da moda è diventata fenomeno culturale e dove, di conseguenza, è più comune l’abitudine al consumo di sushi e affini. Ecco perché abbiamo aperto il primo corner a Milano, capitale italiana del sushi (al Carrefour di Assago, ndr).

Dove le prossime aperture?
A Rivarolo Torinese, Bolzano, Roma e Lecco.

E veniamo alla vostra offerta food.
In menu non mancano classici come sushi, maki, nigiri, temaki e sashimi, ma anche molte proposte con pesce cotto e alternative innovative come il California Maki tartufo e rucola, un bocconcino di riso ripieno di salmone, rucola e un bastoncino di tartufo nero prodotto da Urbani Tartufi. Crediamo nell’importanza della varietà dell’assortimento e in certi periodi dell’anno proponiamo delle ricette temporanee. Per questo Natale, per esempio, abbiamo ideato i Vassoi Bento Sushi Celebration, disponibili fino al 10 gennaio in due tipologie, ciascuna con sei ricette esclusive. Oltre a temari con salmone affumicato e semi di sesamo, sushi ebi e il wakame cali roll, la novità sono i roll al mango, declinati nelle versioni salmone e pollo, come anche gli avocado nigiri. sushisoy-19

Chi sono i clienti di Sushi Daily?
Consumatori dalla capacità di spesa media che amano il prodotto fresco, evitano i cibi troppo grassi, sono curiosi e apprezzano le cucine etniche.

Quali sono le vostre strategie di comunicazione?
Puntiamo su assaggi ed eventi che rendano protagonista il cliente, mentre non proponiamo mai sconti diretti sulla merce.

Perché Sushi Daily è un’opportunità di business per gli imprenditori?
Oltre alla qualità e bontà del cibo, a fare la differenza è il format. I nostri punti vendita offrono una food experience che coinvolge, rassicura e fidelizza. Non solo vendiamo prodotti artigianali, seppur standardizzati, sempre freschi di giornata e preparati in loco, ma cuciniamo davanti ai clienti. La clientela può quindi seguire passo per passo la realizzazione delle ricette: dalla cottura del riso al taglio del pesce e delle verdure, fino all’imballaggio. Last but not least, garantiamo un’igiene rigorosa, la tracciabilità totale su tutti i prodotti che sono sottoposti ad analisi microbiologiche periodiche e a controlli costanti per garantirne l’eccellenza, e una formazione seria e approfondita per i gestori imprenditori affiliati.

A proposito, che tipo formazione garantite?
Prepariamo i futuri imprenditori, nonché il personale del corner, attraverso la nostra accademia di sushi dove offriamo corsi della durata di minimo otto settimane articolati in teoria, pratica, management. In seguito, assicuriamo l’affiancamento nella fase di avviamento del chiosco.

L’identikit del vostro gestore ideale?
Imprenditori di origine giapponese o asiatica, motivati, flessibili e appassionati di cucina orientale, con o senza una pregressa esperienza nel settore del food.

A quanto ammonta l’investimento iniziale?
Dipende, comunque è inferiore ai 50 mila euro.

In quanto tempo si raggiunge il break even?
Ogni realtà è diversa, ma generalmente in 18 mesi.

Regole per i corner?
In genere il chiosco nei supermercati è situato nel reparto del fresco, spesso davanti all’ortofrutta. Quanto alle misure, variano dai 12 ai 17 metri quadrati.

Quante risorse sono necessarie nel chiosco?
Dai 3 ai 5 addetti.

 

Nicole Cavazzuti

Fattorie Garofalo apre 2 Mozzarella Bistrot a Roma Ostiense e a Torino Porta Nuova

Fattorie Garofalo va di nuovo a segno con altri due Mozzarella Bistrot. Uno nella nuova galleria della stazione ferroviaria di Roma Ostiense, grazie ad un accordo con Cento Stazioni FS, l’altro nella stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, nel quadro della ristrutturazione della stazione del capoluogo piemontese e in virtù di un accordo con Grandi Stazioni FS.

I Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot di Roma Ostiense e Torino Porta Nuova, offriranno l’ormai consueto mix di prodotti bufalini da consumare freddi, in abbinamento ad insalate e contorni fantasia, seguiti da gustose macedonie di frutta. Il tutto abbinato a vini di qualità e con la possibilità di gustare un assortimento di alta gastronomia rigorosamente Made in Italy.

“Valorizzare la Mozzarella di bufala campana, arrivare direttamente al consumatore, sono questi gli obiettivi del gruppo – afferma il presidente Raffaele Garofalo, che spiega – per fare questo stiamo sviluppando una strategia che è partita con il travel retail, localizzando nostri ristoranti e caffetterie in importanti luoghi di transito in Italia, nelle stazioni ferroviarie di Napoli Centrale (Fattorie Garofalo Mozzarella to Go) e Roma Termini (Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot) ed in importanti aeroporti come Napoli Capodichino e Torino Sandro Pertini, dove ormai stiamo consolidando una numerosa clientela”.

“Ora puntiamo anche ad insediarci in luoghi significativi di grandi città e centri commerciali seguendo lo sviluppo di un progetto di espansione di respiro internazionale – conclude Garofalo – con le apertura di Milano nel Megastore di Mondadori e di Parigi, nel centro commerciale di Évry 2, uno dei più grandi di Francia”.

Nel 2017…

Le prossime localizzazioni – nel quadro dello sviluppo di un progetto internazionale del retail diretto che prevede investimenti per 6 milioni di euro l’anno – sono a Milano, nel Megastore Mondadori di via Marghera 28, al Centro commerciale Fiumara di Genova e nella stazione FS di Napoli Piazza Garibaldi.

Per il 2017 è prevista anche l’inaugurazione di un mozzarella bar nel centro commerciale Évry 2 a Parigi.

Gruppo VéGé annuncia l’ingresso di Supermercati Piccolo tra le imprese socie

Gruppo VéGé festeggia con sprint la fine dell’anno e annuncia per il 2017 l’ingresso nel Gruppo di Supermercati Piccolo, realtà della distribuzione all’ingrosso e dettaglio, attiva da 70 anni principalmente nell’area metropolitana di Napoli.

L’accordo siglato con Supermercati Piccolo rappresenta un ulteriore successo nella politica di crescita e aggregazione portata avanti da Gruppo VéGé. Con questa mossa infatti, il Gruppo guidato da Nicola Mastromartino rafforza la propria leadership nello strategico scacchiere della GDO della Campania.
Supermercati Piccolo “porta in dote” una rete di vendita profondamente radicata nel territorio dell’hinterland di Napoli, composta a oggi da 13 punti vendita di proprietà, tra superette, supermercati e cash & carry, per una superficie netta complessiva di 12.270 mq, cui a breve andranno sommati i 19.000 mq del nuovo CE.DI.
Le stime del 2016 portano il network di Supermercati Piccolo a registrare un fatturato di oltre 150 milioni di euro. La rete vendita, inoltre, è affiancata da attività produttive nell’agroalimentare articolate su uno zuccherificio e altri opifici.

Supermercati Piccolo, la storia
Impresa con una grande trazione familiare, Supermercati Piccolo, definita da molti “l’esselunga del sud”, è stata fondata nel 1946 a Sant’Anastasia (NA) come piccola attività commerciale nel settore della vendita di cereali e mangimi, cui ben presto ha fatto seguito l’avvio della vendita di generi alimentari.
L’oculata espansione nel Retail intrapresa a partire dal 1988 da Michele Piccolo, figlio primogenito dei fondatori, ha condotto Supermercati Piccolo nel novero delle migliori aziende della Campania per solidità finanziaria e per fiducia riscossa sia presso i fornitori sia presso il consumatore finale.

Michele Piccolo
Michele Piccolo

“Abbiamo individuato in Gruppo VéGé il partner in chiave nazionale più affine per storia, valori e progettualità alla filosofia che guida la nostra azienda da 70 anni a questa parte” – dichiara Michele Piccolo, Presidente di Supermercati Piccolo. ”Insieme a Gruppo VéGé vogliamo proseguire nel piano di potenziamento della rete vendita e costruire il futuro del nostro brand, garantendogli di essere sempre più un punto di riferimento nella cultura del cibo di qualità e nella distribuzione alimentare del Centro-Sud Italia.”

“Accogliamo con entusiasmo l’ingresso in Gruppo VéGé di Supermercati Piccolo, un’impresa che non solo vanta una storia importante di dedizione al lavoro e di crescita sostenibile, ma si colloca anche tra i migliori esempi in Campania di Retail che combina il meglio della tradizione del commercio al dettaglio, una produttività al mq. da primato e una forte apertura all’innovazione” – commenta Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

POPAI cambia nome e diventa Retail Institute of Italy

POPAI Italia, nel corso dell’Assemblea dei soci dello scorso 15 dicembre 2016, ha deciso all’unanimità di cambiare il nome dell’Associazione in Retail Institute of Italy.

Questo mutamento di denominazione è conseguente all’abbandono dello stesso nome da parte della capofila storica USA e frutto della partnership che l’Associazione ha stretto con EHI , realizzata con l’obiettivo di rivedere la propria vision, partendo da un allargamento della mission interna. La nuova mission dell’Associazione, infatti, sarà condivisa con quella di EHI, e le tradizionali attività dedicate alla nostra business community si allargheranno a tutte le sfere del retail. Le due realtà lavoreranno a stretto contatto, collaborando professionalmente per offrire nuove iniziative ed opportunità, estendendo il proprio network sia livello nazionale sia, soprattutto, a livello internazionale. In particolare, Retail Institute of Italy avrà l’opportunità di rafforzare la propria attività in Germania, Austria e Svizzera. I soci potranno così beneficiare del reciproco supporto, ad esempio nella realizzazione di ricerche approfondite o eventi dedicati, come avverrà per Euroshop, al quale l’Associazione parteciperà in qualità di maggiore espositore nazionale.

Le attività

Retail Institute Italy continuerà ad operare per sviluppare la cultura e le conoscenze legate al commercio, mediante l’organizzazione di eventi, conferenze, seminari, viaggi di studio, award, ecc. Queste attività vedranno invariato lo spirito associativo esente da fini di lucro e volto esclusivamente a fornire servizi sempre più mirati e di alta qualità, rivolto ad una business community caratterizzata da produttori, brand, distributori, agenzie di pubblicità e di promozione, enti di ricerca, aziende di servizi commerciali e di settori tecnologici destinati al commercio, nonché tutte le imprese che riconoscono l’utilità del marketing-at-retail.

Questo cambiamento costituisce un’importante opportunità per l’Associazione di beneficiare dell’alto valore riconosciuto e dell’eccellente reputazione che da anni caratterizza l’European Retail Institute.

Gli organismi dirigenti rimangono invariati. Gli uffici restano collocati in Corso Europa 5 a Milano.

Chi è EHI

EHI è un istituto di ricerca, formazione e consulenza dedicato all’industria del retail e ai suoi partner, fondato nel 1951. Con circa 60 dipendenti, il network di EHI comprende 700 aziende provenienti dalle industrie del retail, dei beni di consumo e durevoli.

 

 

Chef Express apre a Fiumicino “Attimi by Heinz Beck”, il ristorante “a tempo”

Chef Express, società del Gruppo Cremonini, ha aperto il nuovo ristorante “Attimi by Heinz Beck” realizzato nell’aeroporto di Fiumicino. Nei nuovi spazi, all’interno della food court, Aeroporti di Roma aveva previsto anche un ristorante di alto livello con servizio al tavolo, e Chef Express ha risposto alla sfida coinvolgendo uno chef pluristellato di fama internazionale come Heinz Beck.

Il nuovo ristorante è situato nella food court del nuovo Molo E (imbarchi extra Schengen), al livello superiore nell’area partenze dopo i controlli di sicurezza. Occupa una superficie totale di 260 mq e ha 70 posti a sedere. Vi lavoreranno circa 50 persone. Ideazione, immagine architettonica e progettazione sono dell’arch. Massimo Iosa Ghini.

L’offerta del nuovo ristorante si basa sui “menu a tempo”, ovvero menu  adeguati al tempo che il cliente può passare in attesa della partenza (30-45-60 minuti). Con la possibilità di prendere anche un solo piatto in pochi minuti, o addirittura ordinare un take away.

Secondo Cristian Biasoni, AD di Chef Express, “la realizzazione di Attimi rappresenta la dimostrazione che anche nei luoghi di viaggio si può trovare un’esperienza food di ottima qualità a prezzi medi paragonabili ad un comune ristorante cittadino”.

Chef Express a Fiumicino    

Il brand è presente nello scalo romano dal 1996 e oggi conta all’interno del principale scalo romano circa 300 dipendenti per 21 punti di vendita, tra cui 8 bar/snack Mokà, 5 ristoranti, un emporio, 2 pizzerie RossoSapore, 2 gelaterie, 2 Bagel Factory, un Wine Bar. Sempre a Roma, è presente anche nell’aeroporto di Ciampino, con 4 bar Mokà, una pizzeria RossoSapore, un Ristorante Gusto. In Italia è presente in altri 8 aeroporti italiani, oltre Fiumicino e Ciampino: Trieste, Milano Linate, Milano Malpensa, Genova, Bergamo Orio al Serio, Parma, Pisa, e Cagliari.

Simply ai fornelli con Giorgione al Mercato Centrale di Firenze

Simply debutta ai fornelli al fianco di Giorgione nella suggestiva cornice del Mercato Centrale di Firenze. Ricette semplici per riscoprire i sapori di una volta e il piacere di mangiare insieme. Sono stati  gli ingredienti speciali dell’evento “Un giorno in cucina con Giorgione” ospitato alla scuola di cucina Lorenzo de’ Medici, all’interno del mercato fiorentino. L’oste umbro ha cucinato insieme ai 28 fortunati, che hanno partecipato al concorso indetto da Simply Etruria, master franchisee del gruppo Auchan per i negozi a insegna Simply dell’Italia centrale, aggiudicandosi la possibilità di cucinare con Giorgione.ungiornoincucinacongiorgione7

Un regalo super gradito per i cuochi amatoriali che, sotto la guida dell’oste umbro, ci sono cimentati nella preparazione di due piatti: “Maltagliati alle brassiche” come primo e “Petti di pollo alla Giorgione”, come secondo. Ad accompagnare i piatti e la degustazione finale anche il Consorzio Vino Chianti Classico, che ha messo a disposizione dei partecipanti al contest gli spazi dell’Enoteca Chianti Classico all’interno del Mercato Centrale di Firenze proponendo un doppio abbinamento con un Chianti Classico DOCG per il primo piatto e un Chianti Classico Riserva DOCG per il secondo. Tra aneddoti e consigli preziosi per realizzare un perfetto menù delle feste il “gigante buono” ha condito il cooking show con tanti suggerimenti per preparare piatti semplici che riportano ai sapori della campagna.

Old Wild West: migliore catena d’Italia nel CNCC Retailer Award 2016

Old Wild West, format di punta di Cigierre SpA , è risultata la catena di ristoranti numero uno in Italia per lo sviluppo e la shopping experience, nella sezione Ristorazione&Food, alla seconda edizione del CNCC Retailer Award 2016.

Cigierre ha inoltre conquistato anche il premio speciale messo in palio da Svicom – real estate manager – main sponsor del CNCC Retailer Award 2016 che ha riconosciuto l’eccellenza dell’azienda udinese per la capacità di saper sviluppare e innovare attraverso format e concept sempre nuovi, con prodotti originali e attività di marketing e comunicazione inedite.

Ai due riconoscimenti si somma un altro recente successo: il Retailer of the year 2016-2017, prestigioso titolo a livello nazionale decretato dai consumatori, che Old Wild West ha ricevuto un mese fa, per la terza volta nella sua storia.

Vapiano, dopo l’espansione in Medio Oriente, l’obiettivo è l’Italia- La Gallery

Vapiano è un format globale che si identifica con un`offerta e un`immagine tipicamente italiane. Tuttavia non è ancora presente nel Bel Paese. Ma non è detta l’ultma parola: oltre all’incremento di punti di ristorazione nel Middle East in vista di Dubai Expo 2020, infatti, tra gli obbiettivi del franchisor con sede in Germania, spicca pure l`apertura di una rete italiana.

 

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Vapiano: dopo gli Emirati il retailer tedesco guarda al Bel Paese

Vapiano, un format globale che si identifica con un`offerta e un`immagine tipicamente italiane. Ma perché non è presente nel Bel Paese? A questa domanda il CEO di Vapiano Mario C. Bauer risponde lasciando intendere concreti propositi di fattibilità per un futuro non molto lontano: «In Italia il livello di competizione è molto elevato. Da un lato il tessuto imprenditoriale mostra una prevalenza di ristoratori privati che in ogni angolo del territorio esprimono una buona qualità. Dall’altro lato la ristorazione a catena nel vostro Paese attecchisce meno velocemente rispetto ad altri stati europei, come Francia e Spagna, che al momento consideriamo un target primario.

mario-c-bauer-picEcco perché per investire in Italia stiamo cercando partner professionali che siano in grado di supportarci con la formula della joint venture e con l`obbiettivo di aprire almeno 20 punti di vendita in franchising».

Un secondo obiettivo di sviluppo inerente la rete di affiliati riguarda il Medioriente e in particolare gli Emirati Arabi Uniti (EAU) in vista di Expo 2020. Attualmente il gruppo può vantare a Dubai due location in altrettanti mall e una su strada. A ogni buon conto, il piano di aperture dichiarato, in ossequio alla road map dell`evento planetario che, in questa tornata mediorientale, sarà dedicato alla gestione delle risorse energetiche e all`alta tecnologia (“Connect the mind, create the future” è il claim), è quello di realizzare 8 location intorno ai 400 mq di formato, all`interno dei più importanti punti commerciali e turistici della città: Mall of Emirates, Marina Mall Abu Dhabi, Jumeirah Road, Sheikh Zayed e Aeroporto nel quartiere di Garhoud per citarne alcuni. Tra l`altro nei prossimi 12-18 mesi è prevista un`apertura ad Abu Dhabi: «In Medioriente –dice Bauer- ci aspettiamo una crescita turistica notevole. Le condizioni di affiliazione sono le stesse che applichiamo in Europa, tuttavia mentre nel vecchio continente le trattative sono gestite attraverso rapporti privati diretti, in EAU è sempre necessario il supporto di intermediari del settore immobiliare». Il riferimento è alle grandi compagnie, come per esempio, Nakheel (creatrice degli arcipelaghi artificiali di Dubai meglio noti come Palm Island) o Emaar (proprietaria del Burj Kalifah, il grattacielo più alto del mondo) che negli Emirati si stanno occupando della progettazione e della realizzazione delle grandi opere edilizie, in uno stato, come gli EAU, che, tra gli svariati obbiettivi inclusi nel suo indirizzo politico, ambisce a diventare il punto di riferimento turistico e commerciale nel segmento del lusso in Medioriente.

Un`architettura tutta italiana

Attualmente Vapiano conta 170 ristoranti in 31 paesi distribuiti su 4 continenti, un numero di aperture che si è perfezionato in soli 14 anni. «Nessun franchisor europeo del segmento fast-casual dining –dice Bauer- può vantare una crescita così rapida». A testimonianza di un modello di offerta e di un format collaudati che si esprimono al meglio in location di 800-1000 mq, non si dimentichi che a stabilire le linee guida del layout di Vapiano, sin dall`epoca della fondazione, avvenuta nel 2002 è stato chiamato l`architetto Matteo Thun, tuttora consulente dell`insegna.

Mentre per l`ambiente e gli arredi è previsto l`impiego di essenze materiche sempre vere e naturali come il marmo legno grezzo, piastrelle di varia natura ed alcune erbe di giardino sparse dappertutto, una seconda particolarità concernente le formule di servizio che determinano il percorso del cliente, sono altresì i punti di somministrazione in front cooking per pasta, pizze e insalata, dove è possibile richiedere una personalizzazione della ricetta stabilendo un rapporto esclusivo con lo “chef va pianista” di turno: «In ogni parte del mondo –specifica Bauer- i best seller della nostra clientela sono la pasta alla carbonara e alla bolognese e la pizza al salame. Ed altri piatti con buone performance, soprattutto in Medioriente, sono la pizza Margherita e i piatti a base di pollo».

Sempre nell`ambito delle cooking-station sono servite le bevande analcoliche una volta pronti i piatti. Vino birra e alcolici, in genere, sono somministrati al bar all`ora di pranzo oppure su ordinazione, con servizio al tavolo, la sera.

L`identificazione con la cultura gastronomica della nostra penisola oltre che dalle ricette è connotata anche dal menu, sempre rigorosamente stampato italiano, con traduzioni nella lingua locale.

Stabilito che in merito all`assortimento in alcune regioni Vapiano osserva le abitudini religiose del Paese ospitante – per esempio nei Paesi arabi è previsto un menu halal -, i franchisee di tutto il mondo hanno l`obbligo di inserire nel menu una serie di piatti-core che rappresentano il 20% dell`offerta.

 

Le condizioni di affiliazione a Vapiano

Fee d`ingresso :                        50.000

Contrattazione:                         esclusivamente con operatori locali

Royalty:                                    6-8% secondo la redditività al mq

 

Marco Oltrona Visconti

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