CLOSE
Home Tags Retail

Tag: Retail

Retail e Grande Distribuzione sul podio nella top ten di Jobrapido

Retail e Grande Distribuzione svettano in cima. Ma ottimo piazzamento anche per Risorse umane,   Informatica e Manifattura: sono questi i settori maggiormente attivi (agiugno) nella ricerca di personale in Italia, in Germania e nei Paesi Bassi.
I risultati emergono dall’analisi condotta da Jobrapido nell’ambito del suo semestrale “Osservatorio sul mondo del lavoro”.

Con i suoi 202 mila annunci di lavoro, in Italia è il settore del Commercio/Retail/GDO quello più attivo nella ricerca di personale. Nella top 3 dei settori “a caccia di talenti”, il secondo gradino del podio va all’ambito Amministrazione/Risorse Umane, presente con 93 mila annunci, seguito dalle 85 mila offerte del comparto dei Servizi. Altrettanto ricercati sono gli impieghi nel settore della Manodopera; nel mese di giugno, infatti, gli annunci specifici per questo comparto lavorativo sono circa 80 mila.

La top 10 degli annunci di lavoro per tipologia in Italia (giugno 2016):

Schermata 2016-07-05 a 16.06.58
Germania e Baesi Bassi

Secondo lo studio, a guidare la classifica delle offerte di lavoro in Germania è  invece il comparto Informatico, con 457 mila job post, il secondo posto lo ottiene il settore Manifatturiero con le sue 388 mila offerte, mentre il settore Logistica e Trasporti, con 327 mila job post, si colloca in terza posizione.

Schermata 2016-07-05 a 16.09.09

Mentre nei Paesi Bassi, con 153 mila annunci, è il settore Manifatturiero a raggiungere la prima posizione, l’ambito IT (93 mila offerte) a raggiungere la seconda posizione, a cui seguono Commercio ed Export con 59 mila annunci.

Schermata 2016-07-05 a 16.12.10

“Abbiamo analizzato diversi mercati nel corso del mese di giugno, e in ciascuno di essi abbiamo constatato che la ricerca di personale è in forte attività – ha affermato Rob Brouwer, CEO di Jobrapido – Lo studio che abbiamo condotto ha evidenziato come il comparto Informatico tedesco sia tra i più attivi nella ricerca di personale, insieme all’ambito Manifatturiero (540 mila job post tra Germania e Paesi Bassi) segno di una crescente attenzione non solo verso le attività digitali, ma anche verso la produzione industriale più tradizionale. Il numero di annunci dedicati al comparto Commercio/Retail/GDO presenti in Italia, invece, ci permette subito di avere un’idea della straordinaria forza di questo importante settore economico”.

Chef Store Arno: uno “spazio sosta” dove è sempre il cliente a decidere

Chef Store Arno, il market autostradale di Chef Express (Gruppo Cremonini), nell’area di servizio Arno Ovest, ha rinnovato il suo look. Grazie a Zenith Shop Design, società di Cefla,  lo store ha infatti realizzato un radicale restyling negli arredi.

totaleChef Express Arno totale

Un’immagine nuova, quella scelta da Chef Express, caratterizzata da un’idea centrale: creare uno spazio di sosta, non una via d’uscita con un percorso forzato, come avviene attualmente in quasi tutti i market autostradali. Il risultato è quindi un layout multipercorso (“fast” più veloce per uscire, “slow” per i prodotti tipici regionali, “tech” che privilegia elettronica, telefonia, ecc.) dove è il cliente a decidere dove andare, all’interno di uno spazio reso attrattivo dalle zone espositive ordinate secondo un’organizzazione modulare.

ledChef Express Arno particolare led
Led: particolare

Arredi peculiari
Superfici ed elementi in legno caratterizzano il format. I prodotti tipici, espressione del territorio che ospita ciascun punto vendita, vengono proposti al consumatore anche grazie a tavoli ed espositori che richiamano un tradizionale mercato rionale italiano.
Altro tratto distintivo dei nuovi Chef Store è l’illuminazione, costituita da soluzioni flessibili a tecnologia LED, che conferiscono una marcata atmosfera al locale. L’illuminazione è prodotta dalla stessa Cefla nella sua nuova azienda C-LED, specializzata nei sistemi per il visual merchandising, l’interior e l’outdoor design e per l’illuminazione industriale. Di grande eleganza, infine, sono i montanti e le cornici che, evidenziando le scaffalature, fungono da punto focale e delimitano i diversi mondi merceologici, ciascuno di questi identificato anche da un colore dedicato.

Cefla Shopfitting ha curato anche i varchi di accesso dello spazio di vendita che, essendo in un’area di servizio, potrebbe venire chiuso nelle ore notturne. A tal fine è stata creata un’apposita soluzione utilizzando lamiere speciali, simulando l’effetto di una serranda.

“Siamo particolarmente soddisfatti del risultato di questa personalizzazione – commenta Mario De Santis direttore tecnico di Zenith Shop Design – e di aver contribuito, con il nostro know-how e il nostro prodotto, a questo importante risultato ottenuto da Chef Express, che certamente alza notevolmente l’asticella della qualità dell’ambiente e dell’accoglienza nei punti vendita all’interno di un’area di servizio”.

Temporary Store: Häagen-Dazs, il gelato newyorkese, debutta a Milano

Temporary Store, una formula sempre più apprezzata, che ha fatto venire l’acquolina in bocca anche al famosissimo gelato newyorkese Häagen-DazsTM. Non a caso, infatti il premium brand di General Mills, distribuito in Italia dal gruppo Eurofood, ha deciso di rafforzare la presenza sul mercato italiano puntando sul proximity marketing e inaugurando il suo corner all’interno della Stazione Cadorna.
Per il debutto di Häagen-DazsTM, Eurofood ha scelto di affidarsi ancora una volta alla consolidata esperienza di Adverteam, con cui vanta una lunga e proficua collaborazione. Per questo esclusivo progetto di retail, l’agenzia milanese “around the line” ha ideato il concept, progettato l’allestimento e gestito il coordinamento delle attività.
Adverteam_temporary Haagen Dazs_4Il risultato sarà sotto gli occhi di viaggiatori, turisti, curiosi, pedolari e …. golosi: infatti dal 29 giugno al 31 luglio il flagship, situato proprio al centro della stazione ferroviaria, rimarrà aperto 7 giorni su 7, dalle 11 alle 21.30, per proporre un’ampia selezione di prodotti, dalle inconfondibili pinte alle minicups, in versione singola o multipack, fino alla novità 2016: i golosi stecchi. E per chi non sa rinunciare a nessun gusto, disponibile anche l’esclusiva borsa refrigerata, per mantenere intatta la freschezza del proprio gelato.
A supporto dell’attività di proximity marketing, Adverteam ha gestito la pianificazione di videocomunicazioni sul circuito Expomedia presente nello scalo ferroviario, incluso il ledwall esterno.

Gruppo Selex cresce del 5,6% vs 2014 e stanzia 152 milioni per le nuove aperture

Gruppo Selex cresce ancora e consolida la sua presenza sul territorio. Nel 2015 il fatturato complessivo è arrivato a 9,95 miliardi di euro, con un incremento del 5,6% rispetto al 2014.  Positivo anche l’andamento dei primi quattro mesi del 2016. Da gennaio a fine aprile il Gruppo ha infatti registrato un aumento del + 4,9% se si considerano tutti i canali e le aperture di nuovi punti di vendita. I risultati sono stati presentati nel corso dell’Assemblea annuale Selex, tenutasi il 1 luglio a Siviglia (Spagna), con approvazione del bilancio 2015.

Il dato sulla crescita Selex a rete costante sempre nei primi quattro mesi dell’anno è + 0,7%, in controtendenza rispetto al settore della grande distribuzione italiana, che ha invece registrato un trend negativo, pari a – 1,3% ( iper + super, dati Nielsen). Selex rafforza la sua posizione al terzo posto tra i retailer, con una quota di mercato dell’11,6% (dati IRI, gennaio 2016) e conferma una stima di chiusura anno a 10,25 miliardi di fatturato.

Al buon andamento del Gruppo Selex hanno contribuito anche le performance dei prodotti a marca del distributore. In particolare le linee specialistiche premium e quelle salutistiche hanno registrato nei primi quattro mesi dell’anno un incremento delle vendite del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

I risultati positivi conseguiti nei primi quattro mesi dell’anno premiano l’impegno di Selex  sul fronte del miglioramento continuo dell’offerta, in particolare nei reparti più strategici come i freschissimi e l’area salute e benessere.

«Abbiamo lavorato in questi mesi per rinnovare la rete, migliorare la specializzazione dei reparti emergenti e rafforzare il posizionamento distintivo delle nostre insegne – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex- Parallelamente abbiamo presidiato attentamente l’area convenienza. Lo scorso anno grazie alle promozioni, i consumatori che hanno fatto la spesa nei nostri punti di vendita hanno risparmiato 450 milioni di euro».

Il programma di sviluppo

Per le nuove aperture (69 le unità previste entro la fine dell’anno) e la modernizzazione di punti di vendita esistenti, che porteranno all’assunzione di centinaia di nuovi collaboratori, sono stati stanziati 152 milioni di euro.

«Nonostante il 2016 non abbia ancora visto l’affermarsi di una ripresa robusta dell’economia – ha detto Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – il nostro Gruppo ha scelto di proseguire con decisione sulla strada dello sviluppo, studiando moderni formati di punti vendita radicati nel territorio e sempre attenti alle nuove tendenze di consumo e alle tradizioni delle comunità in cui operano».

Alviero Martini veste il gusto

Alviero Martini, lo stilista viaggiatore, è stato scelto dall’Antica Distilleria Petrone per “vestire” una collezione di cinque liquori tipicamente italiani.

Il risultato?

denim pistacchio scontornatoUna collezione fashion di liquori il cui packaging riprende la stampa del nuovo pattern con i timbri del passaporto della collezione di pelletteria Passport firmata da Alviero Martini. E così le bottiglie delle creme aromatizzate, espressione della tipica tradizione italiana della distilleria, sono rivestite da un involucro con la stampa dei timbri del passaporto nei colori in tono con il contenuto: bianco per il Limoncello, azzurro denim per la crema al Pistacchio, marrone per la crema Cappuccino, arancione per quella al Melone e infine nero per la Guappa, un’inedita miscela di latte di bufala e brandy invecchiato.

Presentata con successo al recente Vinitaly, la linea di liquori fashion è venduta sia come singola bottiglia sia nell’elegante kit arricchito da un porta passaporto della collezione Passport firmata ALV. La distribuzione avviene in selezionate enoteche e negozi specializzati, nonché presso i duty free shop degli aeroporti per un acquisto o un regalo da esportare nel mondo come emblema di stile e gusto tutto italiano.

 

 

 

Continua il Kiabi Job Dating, prossime tappe a Verona e Caserta

Un piano serrato di aperture nella Penisola per il retailer di fast fashion francese Kiabi (leggi Kiabi punta sull’Italia e sui centri commerciali, con un nuovo layout) sta portando a una serie di selezioni di personale nelle città presso cui apriranno dei nuovi store, con una metodo particolare: il Job Dating. In soli sette minuti i candidati dovranno convincere i selezionatori di essere la persona giusta per lavorare nei nuovi store.

Il prossimo appuntamento si terrà martedì 5 luglio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 a Verona presso il locale “VIA ROMA 33”, dove saranno selezionate 20 persone per il nuovo punto vendita che aprirà presso il Centro Commerciale Auchan di Bussolengo.

Martedì 12 luglio dalle ore 18.00 alle ore 22.00 presso il locale “CONTEMPORANEO ECCELLENZE” di Caserta in Via Giuseppe Mazzini 16 avverrà invece la selezione di altre 20 persone per il nuovo punto vendita di Marcianise che aprirà presso il Centro Commerciale Campania.

Prendendo spunto dall’idea degli speed date americani, gli appuntamenti al buio nei quali, in meno di 7 minuti, è possibile incontrare l’anima gemella, Kiabi con queste selezioni ricerca una squadra capace di esprimere i valori del brand: colore, divertimento e unicità. Ragazzi giovani, studenti o neolaureati, con una forte passione per la moda e occhio per le tendenze, si potranno conquistare il proprio ruolo all’interno dei team KIABI superando una prova di recruiting davvero unica. Tutti gli interessati in cerca di un nuovo impiego dovranno presentarsi nel locale e, curriculum alla mano, convincere Kiabi di essere il candidato perfetto, in 7 minuti.

 

Grocerant, catene, food delivery: l’Italia sulla soglia del futuro

Una grande apertura al nuovo che ha portato all’ingresso, nell’ultimo anno, di catene straniere del fast food presenti in decine di Paesi, e che proprio ora scelgono di debuttare in Italia. Il mondo della ristorazione veloce in Italia è oggi una sorta di arena dove si stanno sperimentando nuove soluzioni e incroci, che vedono la barriera tra commercio e somministrazione assottigliarsi sempre più. «Ormai il cliente si aspetta di trovare il cibo sempre, ovunque, e di ogni tipologia della quale abbia desiderio al momento» ha spiegato Daniele Tirelli, presidente di POPAI ITALIA all’evento “Are you ready for the Grocerants?” terza edizione del convegno POPAI dedicato al settore del Retail Food Service. Dando un quadro dei nuovi format.
I Netstaurant, ad esempio, i ristoranti integrati con le logiche del web e dei social come il newyorchese 4Food. Nel punto vendita sulla 5a strada tramite vari dispositivi si può costruire il proprio hamburger, che al contrario dello storico Big Mac, che si voleva uguale in ogni punto del mondo, è estremamente personalizzato. Si compilano questionari per conoscere il proprio hamburger ideale, si socializza tra profili affini. E, secondo le logiche social, se il panino creato dal cliente ha successo (ovvero vende bene), questi ottiene un anno di pasti gratis.
Gli Everywhere Restaurant colgono invece la tendenza a portare l’insegna ovunque, tramite i truck. In USA l’hanno fatto Taco Bell e Starbucks, ed è un mercato che cresce del 25% l’anno secondo Technomic.
Le consegne a domicilio sempre più veloci e sofisticate vedono sempre negli States un operatore come GrubHub che in pochi anni ha raggiunto 44mila locali in oltre mille città. Ma nell’area sono scesi grandi player, da Amazon a Google a Uber.

In questo scenario, come evolveranno i supermercati? Servire cibo sottrae business o crea lavoro? Varie le soluzioni possibili. C’è chi prepara e serve nel punto vendita lo stesso prodotto che vende sugli scaffali (ad esempio la pizza da Whole Foods Market) e si è specializzato a organizzare il catering per qualsiasi tipo di evento od occasione speciale, dal matrimonio al compleanno come Kowalski: l’intero banchetto può essere ordinato online.
In Italia siamo agli inizi, sono partire esperienze interessanti come Carrefour viale Bezzi e iper la grande i di Arese, ma c’è ancora qualche zona d’ombra.
Una sorta di guida nel food retail del futuro ci viene da alcune esperienze, italiane ma soprattutto estere, di realtà che hanno da poco aperto nel nostro Paese.

 

Domino’s: la chiave è tecnologia e servizio
domino's«Siamo arrivati molto in ritardo: l’Italia è l’83° Paese per Domino’s – spiega Alessandro Lazzaroni, Marketing Manager di Domino’s Pizza Italia, oggi a Milano con 5 punti vendita che diventeranno presto 6. Nel mondo, sono 13mila per 10 miliardi di fatturato. Certo, portare la pizza americana nel Paese che la pizza ha inventato e che vanta 44mila pizzerie era una sfida improba, quasi impossibile. Come intendete vincerla? «Noi siamo specializzati nella consegna a domicilio, in un mercato estremamente frammentato dove manca il servizio. I 2/3 del nostro business viene dalle consegne a casa. Siamo una digital company che vende pizza. Raggiungiamo noi il cliente in vari modi: tramite App zero click (si può ordinare a voce senza toccare lo schermo), Twitter (basta mandare gli emoticon delle fette di pizza che si vuole a casa), sulla Samsung smart tv, in auto con Ford Synch, tramite smart watch, mentre in Australia sono già usate le consegne con un robot. Perché è l’ordine il momento clou della relazione con il cliente. L’acquisto deve essere molto semplice. Poi c’è il prodotto, buono, italiano, certificato. In Italia naturalmente puntiamo sulle eccellenze locali. E il servizio: assicuriamo la consegna in 30 minuti e con la pizza a una temperatura di almeno 70°C».
Nel locale la lavorazione è a vista, nella massima trasparenza. Una strategia che si completa con una politica di “localizzazione”. «Noi siamo nei quartieri e viviamo la vita di quartiere, integrandoci. Partecipiamo alle feste rionali e parrocchiali, siamo presenti negli eventi del vicinato. Prediligiamo aperture nella stessa città per motivi logistici: a Milano vogliamo arrivare a 15 locali, per coprire tutti i quartieri, poi passeremo a città vicine. Ora la gestione è diretta, nel 2017 partiremo con il franchising».

KFC tra franchising e drive alla conquista del Belpaese
kfc-arese-insideInsegna storica americana specializzata in pollo fritto, è entrata in Italia a fine 2014 con 2 ristoranti, ne ha oggi 6, tutti in centri commerciali, aprirà il 7° il mese prossimo e arriverà a 12 entro fine anno, puntando sul Drive (“ne apriremo uno ad ottobre per verificare se è un format che può fare la differenza”). In Cina apre un ristorante al giorno e ne ha oggi 4000. Nel mondo sono 20mila. «Il nostro obiettivo è aprire dove il cliente ci vuole. Ci svilupperemo con un franchising puro sviluppato per area, con imprenditori che avranno 20/50 locali. Ci concentreremo sui centri commerciali o sulle strade di grande scorrimento, evitando i centri città, per ora troppo costosi. Anche McDonald’s del resto, che ha aperto anni fa nei centri città per diffondere la marca, ora sta delocalizzando» spiega Corrado Cagnola, Ad di KFC Italy.

Fiorfood, progetti pilota da replicare nella rete
fiorfood«Perché abbiamo aperto Fiorfood? Avevamo in casa dei prodotti a marchio molto forti, e abbiamo pensato di ibridare per promuoverli. Il mondo però sta andando in direzione opposta, il focus è sulla somministrazione – dice Antonio Audo, Responsabile area progettazione – energy management Novacoop –. È un progetto pilota, un nostro primo approccio verso la ristorazione, che non è il nostro business primario, per sperimentare nuove forme che vorremmo replicare nella nostra rete di supermercati. È anche una vetrina, in centro a Torino in un edificio storico e prestigioso, un ex cinema, che serve anche a raccontare la storia della cooperativa. Nella rete stiamo sviluppando un format di superstore, riducendo i grandi format e concentrandoci sul food».

Foodora, consegna cibo d’alta gamma
foodoraLa tedesca Foodora è nata nel 2014 ed è presente oggi in 10 Paesi. Per ora in Italia consegna pasti da ristoranti a Milano e Torino. «Siamo un’azienda di servizi logistici con una doppia valenza: verso il cliente finale e verso il ristorante – spiega Massimiliamo Mesenasco, Head of Account Management Italy -. Ci distinguiamo dagli altri operatori perché consegnamo solo da ristoranti di livello medio-alto. Un’altra cosa che ci contraddistingue è la consegna in bicicletta. Solo a Milano abbiamo 300 fattorini. La gestione dell’ordine avviene tramite un algoritmo e va completata in 30 minuti. Il nostro cliente? Un professionista che fa tardi al lavoro, e ha una volontà e capacità di spesa anche doppia rispetto a chi ordina normalmente prodotti come la pizza. I pagamento avvengono in forma elettronica, in anticipo».

Coop primo distributore italiano con il 18,7% di quota di mercato

Coop primo distributore italiano: ancora una volta l’insegna riconferma il suo primato con il 18,7% della quota di mercato, un fatturato di 12,5 miliardi e un mantenimento dei livelli occupazionali (54.000 dipendenti).

Ad attestarlo i Bilanci 2015 delle imprese del sistema. La redditività complessiva dell’aggregato delle grandi Coop è in notevole miglioramento, un trend che dimostra la tenuta di Coop in un contesto economico reso difficile (e non vanno molto meglio i primi mesi del 2016) dalla crescente concorrenza e dalla complessità dei nuovi consumatori.

I punti di forza

Coop nel 2015, in linea con la missione cooperativa, ha rafforzato la strategia sulla convenienza anche a scapito dei margini sulle merci. È in fase di lancio il nuovo Prodotto a Marchio Coop che, generando  impatti positivi nel corso del 2015, ha inciso sulle vendite per oltre il 26%, un dato stabile rispetto al 2014. Positiva è l’alleanza internazionale con Leclerc, Rewe e Delhaize; Coopernic sta generando sul fronte degli acquisti significativi risparmi per Coop.

Le iniziative

Continua a crescere la base sociale delle cooperative che supera gli 8 milioni e mezzo di soci, si confermano le principali iniziative Coop sia con il mondo della scuola (i percorsi di educazione al consumo consapevole hanno coinvolto nel 2015 circa 268.000 studenti e oltre 15.000 insegnanti), che sul versante della lotta allo spreco (donate 5.143 tonnellate di merce per un valore complessivo pari a 24 milioni di euro).

La conferma

Marco Pedroni, riconfermato al secondo mandato come Presidente di Coop Italia, afferma: “Siamo di fronte a una sfida che come Coop vogliamo e dobbiamo affrontare rilanciando su una strategia che è quella del “cibo buono e sicuro per tutti”, guardando anche a quel 40% di famiglie che continua ad avere difficoltà. Per farlo manterremo alto il presidio sulla convenienza, senza perdere di vista i valori, rinnoveremo profondamente il Prodotto a Marchio Coop, conterremo i costi e continueremo a lavorare sul versante dell’innovazione, valorizzando l’esperienza avviata un anno fa in Expo”.

 

Shopping, un evento sempre più a dimensione famiglia

Shopping e figli: una contraddizione? Non in Italia, dove ben il 73% dei genitori il più delle volte porta con sé la prole a fare acquisti, e il 29% addirittura sempre (con picchi decisamente più alti al Sud e tra le coppie più giovani). Ecco quanto emerge dalla ricerca realizzata da Neinver, 2° player europeo nel settore degli outlet, in collaborazione con ANPE, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani.

Schermata 2016-06-29 a 15.35.09
DOMANDA: «Lei porta con sé il figlio/a/i a fare shopping (di abbigliamento, accessori)»

 

Quando

Lo shopping per l’80% degli italiani è concentrato nei weekend e per il 40% è vissuto come un’occasione familiare, percentuale che sale al 47% per i papà. È un momento giudicato positivamente dal 78% dei genitori, perché è capace di rasserenare (50%) e dare felicità (28%).

Dove e perché

Il 40% del campione propende per gli outlet, apprezzati per varie ragioni. Particolarmente graditi: la comodità di parcheggio (75%), le aree gioco (64%), gli spazi aperti per passeggiare (47%).

DOMANDA: «Cosa non deve mai mancare nel luogo dello shopping se si va con i bimbi?»
DOMANDA: «Cosa non deve mai mancare nel luogo dello shopping se si va con i bimbi?»

 

 

 

 

Laura Andreoletti, Country Manager di Neinver in Italia, ha confermato, con la sua dichiarazione, i risultati dell’indagine “Nei nostri centri il 50% circa dei visitatori viene con la famiglia, più della metà con bambini sotto i dieci anni”.

Dal canto suo, Luisa Piarulli, Presidente ANPE, ha commentato: “In una società complessa, nella quale predomina l’Avere piuttosto che l’Essere, educare allo shopping riveste un ruolo quanto mai significativo. Può rappresentare un’attività educativo-formativa utile nel percorso evolutivo e preziosa nella definizione di un’identità responsabile, purché sia vissuto come un evento piacevole e coinvolgente. Fare shopping con i genitori costituisce inoltre la premessa pedagogica per un’educazione al consumo consapevole e favorisce un primo approccio verso la comprensione dell’economia e dei suoi impliciti (risparmio, scelta, ponderatezza…)

Come

Qual è il comportamento dei bambini, in giro per negozi? È veramente incontrollabile? Contrariamente a quanto si possa pensare, le cose vanno meglio del previsto: solo 1 genitore su 4, infatti, lamenta che il proprio bimbo tocchi tutto ciò che vede, corra per il negozio (23%) o faccia i capricci perché gli si compri qualcosa a ogni costo (23%).Unico vero, grande “nemico” è la noia cui i piccoli reagiscono con broncio (1 su 2) pianti (9) e urla (11%), reazioni che mettono in difficoltà il 44% dei genitori.

DOMANDA: «Come reagiscono di solito i suoi figli di fronte a un NO? »-«E voi genitori, come reagite di fronte ad un capriccio?»
DOMANDA: «Come reagiscono di solito i suoi figli di fronte a un NO? »-«E voi genitori, come reagite di fronte ad un capriccio?»

Naturalmente le reazioni degli adulti sono variegate: si passa per esempio da un 10% che li rimprovera severamente, a un 3%, che, invece, cede alle richieste dei figli pur di metterli a tacere.

Come acquistano i genitori

Anche i piccoli hanno voce in capitolo: tanto è vero che il 58% dei genitori lascia sempre esprimere loro le proprie preferenze, mentre il 22% dichiara di non potersi esimere, visto che i propri figli hanno già dei gusti e uno stile ben precisi e solo il 20%, invece, sceglie senza tener conto di ciò che il bimbo chiede.

Tuttavia ciò non significa che gli adulti siano in balia della prole: solo il 20% dei genitori procede all’acquisto senza che ve ne sia effettiva utilità, ma esclusivamente per il piacere di gratificare i figli e meno ancora (15%) sono quelli che usano l’acquisto come “elemento di negoziazione”, legandolo al rispetto di un patto.

 

 

IKEA punta sullo shopping esperienziale con il nuovo Pick-Up & Order Point

IKEA inaugura a Cagliari il suo primo Pick-Up & Order Point d’Italia, che coniuga l’esperienza di acquisto in negozio all’e-commerce. Le celebrazioni sono avvenute alla presenza delle istituzioni locali e del Console Onorario di Svezia Roberto Corrias, che insieme agli ospiti, sono stati accolti dall’Amministratore Delegato di IKEA Italia Belén Frau.

“Il Gruppo IKEA ha scelto la Sardegna, un mercato di oltre un milione di abitanti da tempo all’avanguardia su temi come web e connettività, per testare un format commerciale che si avvicina sempre di più al centro della città” ha affermato Belén Frau, Amministratore Delegato di IKEA ItaliaL’impegno di IKEA sull’isola non riguarda solo Cagliari, visto che per avvicinarci sempre di più  ai suoi clienti sardi, da domani sarà attivo anche un punto di ritiro ad Olbia, oltre a quello già presente su Sassari”.

IKEA ha scelto Cagliari e la Sardegna per testare in Italia e in Europa un format commerciale che avvicina il punto vendita ai centri cittadini, unendo alcuni aspetti del negozio classico alla comodità dell’acquisto online da pc, tablet e smartphone.

Un nuovo format di prossimità che risponde alle esigenze d’acquisto dei consumatori e che scommette sull’e-commerce, offrendo punti di ritiro metropolitani con una selezione mirata di prodotti: una strategia commerciale che vedrà prossimamente anche l’apertura di un Pick-Up & Order Point a Roma al quartiere Collatino, dove saranno presenti anche un’area food e un reparto di vendita diretta.

Il nuovo Pick-Up & Order Point IKEA di Cagliari ha una superficie complessiva di 3.200 mq e rappresenta un investimento di 4 milioni di euro.

I primi clienti
I primi clienti

La presenza di IKEA in Sardegna ha una ricaduta occupazionale di 104 persone con oltre l’80% di personale sardo, tra occupazione diretta (vendita, logistica, servizio clienti e ristorazione) e indotto (trasporto e montaggio, sicurezza, manutenzione, pulizia ecc), gestito in outsourcing da aziende del territorio coinvolte nella filiera dell’attività IKEA. Le selezioni per l’assunzione dei collaboratori diretti sono state gestite attraverso agenzie di ricerca personale esterne all’Azienda.

Le previsioni per l’attività commerciale dell’anno fiscale 2017 vedono 27.600 ritiri al Pick-Up & Order Point, 5.400 consegne dirette a casa e 1.470 montaggi di mobili e cucine.

Numerosissimi i sardi che in questi anni hanno fatto acquisti sia presso i punti vendita della penisola che nel sito e-commerce IKEA.it/Compraonline: nel 2015 sono stati fatti acquisti dalla Sardegna per un totale di 3.307.000 milioni di euro, di cui 2.303.000 tramite il canale e-commerce (+455% rispetto al 2013) e 1.004.000 euro attraverso i 21 negozi IKEA Italia (+6% rispetto al 2013).

Il Pick-Up & Order Point rappresenta solo il primo passo del piano di espansione di IKEA in Sardegna e anticipa la successiva apertura di un punto vendita IKEA sull’isola, nell’area metropolitana di Cagliari.

 

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare