Buone nuove per gli oltre 100 dipendenti Despar della Duegi-Cadla di Arezzo in quanto il 29 dicembre è stato firmato il contratto di acquisto che sancisce ufficialmente il passaggio dei primi 11 punti vendita dei 15 che GMF spa (società del Gruppo Unicomm, presente nel centro Italia con l’insegna EMI) si era aggiudicati nell’asta pubblica di aprile 2015.
I lavoratori, attualmente in cassa integrazione dei supermercati Despar della società Duegi, saranno assunti da GMF secondo quanto previsto nell’accordo sindacale siglato il 21 settembre che prevede che il 60% dei lavoratori saranno richiamati con la riapertura delle unità di vendita, mentre quelli non assunti avranno priorità per le assunzioni che saranno fatte dall’azienda successivamente.
«L’acquisizione è stata molto complessa – ha dichiarato Giancarlo Paola, amministratore delegato di GMF – ma la nostra azienda ha deciso di perseguirla con la consapevolezza che il momento economico richiede un grande sforzo per il rilancio dei punti vendita chiusi purtroppo ormai da molti mesi. Questa operazione si somma al nutrito programma di sviluppo che il Gruppo Unicomm realizzerà nel corso del prossimo biennio».
Shoprite sceglie la “spesa intelligente”. E coinvolge in questo progetto il frigo di famiglia.
Grazie a una recente partnership con MasterCard, l’insegna vuole infatti offrire ai clienti un altro strumento per fare la spesa facilmente e senza soluzione di continuità, integrando il suo popolare servizio di spesa on-line, ShopRite da casa, con Groceries by MasterCard, l’app pre-caricata nel nuovo frigorifero Samsung Family Hub. In questo modo i consumatori potranno effettuare l’ordine direttamente dal proprio frigo, scegliendo tra la consegna a domicilio e il click and collect.
Il nuovo elettrodomestico, che ha debuttato lo scorso 5 gennaio, sarà in vendita dal prossimo maggio.
“Grazie alla partnership con Groceries by MasterCard – ha commentato Joe Sheridan, presidente e chief operating officer di Wakefern Food Corp – siamo in grado di rendere la vita ancora più facile ai nostri clienti che potranno ricorrere in ogni momento al servizio di spesa on demand (sia per rimpinguare la dispensa, sia nel caso in cui vogliano sperimentare una nuova ricetta!). La nuova tecnologia incorporata nel frigorifero Samsung Family Hub è infatti una finestra “casalinga” sui nostri punti vendita.”
Lo stato delle strade, la gestione dei rifiuti, il decoro urbano e la criminalità: sono queste secondo i commercianti romani le aree di interventi più urgenti per ridare smalto a una città in decadenza che, in controtendenza con il resto del Paese, non dà segni di ripresa. Anzi, negli ultimi due anni sembra aver peggiorato i servizi. È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio Roma appena presentata ed effettuata dal 18 al 24 dicembre intervistando le imprese del commercio al dettaglio e del turismo di Roma nelle aree presso Città del Vaticano e i percorsi giubilari.
Oltre sette commercianti su 10 infatti (il 73%) ritengono che lo stato generale dei servizi della città di Roma sia peggiorato negli ultimi due anni (autunno 2013 – autunno 2015). Per il 68,6% delle imprese lo stato del proprio quartiere è peggiorato rispetto ai due anni precedenti (autunno 2011 – autunno 2013). Il dato è accentuato presso le imprese del commercio al dettaglio, presso quelle residenti nell’area limitrofa Città del Vaticano e presso quelle con oltre 9 addetti. Occorre intervenire, indipendentemente dal Giubileo, perché ne hanno bisogno la città, i cittadini, le imprese, i turisti: a pensarla così è praticamente la totalità delle imprese romane intervistate.
Dall’Anno Santo non ci si aspetta molto, e quasi nessuno parla di “effetto Giubileo” come si parlava l’anno scorso di “effetto Expo”: per circa sei imprese su 10 i ricavi delle imprese nel 2016 rispetto al 2015 rimarranno invariati, mentre per quasi 9 imprese su 10 resteranno invariati i livelli di occupazione. Solamente il 13,2% pensa che l’opportunità del Giubileo, così come è stata gestita, porterà un qualche genere di miglioramento dell’andamento della propria impresa. I benefici più rilevanti riguarderanno la sicurezza (54,9%) e forse il decoro urbano (42,6%) e i trasporti pubblici, ma non la situazione delle periferie. Solo il 36,7% delle imprese ritiene che il Giubileo si concluderà con un successo per lo meno dal punto di vista commerciale e dell’immagine della città. Non solo: gli intervistati pensano che sia anche peggiorata l’appeal della città sui turisti stranieri.
Secondo il presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra: “Il tema centrale e’ una caduta di fiducia: siamo partiti con un annuncio del Giubileo che aveva creato molte aspettative ma più passa il tempo più le imprese stanno perdendo la speranza. Roma sta andando in controtendenza rispetto ai dati a livello nazionale che stanno andando verso una lieve ripresa. Il mio omologo di Milano, ad esempio, pochi giorni fa ha illustrato una prospettiva di rimessa in moto della città ma io a Roma non posso dire lo stesso. Roma e’ una eccezione a livello nazionale rispetto alla crescita. Le imprese danno un quadro preoccupante della gestione della città negli ultimi anni e non si tratta di un giudizio politico ma registriamo i dati su ciò che va e su ciò che non va. L’immagine della città si sta piegando su se stessa, non ha uno sguardo positivo. Rispetto al Giubileo, le imprese stanno percependo difficoltà a ottimizzarlo, in particolare per quelle più prossime delle aree giubilari. L’unico vero tema che viene percepito è che aumenterà il livello di sicurezza per l’Anno Santo”.
Bel colpo per Cogest Retail, la società che gestisce il Bicocca Village di Milano. Steak ‘n Shake, l’iconica insegna di fast food fondata negli USA nel 1934 e sbarcata quest’anno in Italia, ha aperto nel Bicocca Village il primo ristorante in un centro commerciale europeo. Il brand, sviluppato dal master franchisee per la Lombardia, ha scelto la location di Bicocca per una serie di fattori, tra i quali il target giovane della galleria – che sorge in prossimità di uno dei più importanti poli universitari a livello regionale – e la complementarietà dell’offerta, ben equilibrata tra shopping, entertainment e leisure, anche grazie alla presenza di un multisala e una palestra con la più alta frequentazione d’Italia. Il ristorante è stato posizionato nel corpo antistante il centro, su una superficie di circa 500 mq. A breve nella stessa struttura, che si affaccia direttamente sulla piazza esterna, apriranno altre importanti insegne di ristorazione.
“Grazie a un’offerta ricca e diversificata, il centro si è già affermato come destinazione preferita per i consumi fuori casa di un bacino che somma alla popolazione residente e universitaria anche una forte componente di uffici e terziario,” spiega Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo di Cogest Retail, società di gestione di Bicocca Village. “Il successo riscosso dal format nei primi due giorni di apertura conferma l’interesse del pubblico nei confronti di progetti che sappiano conciliare qualità, servizio ed experience, come nel caso di Steak ‘n Shake.”
Lucia Viti e Diana Rusconi, amministratrici di Meneghina Ristorazione Srl, master franchisee di Steak ‘n Shake per la Lombardia, illustrano così le ragioni che le hanno portate a investire sul brand: “Il pubblico italiano, e in particolare quello milanese, è estremamente ricettivo rispetto ai format internazionali, è curioso e ama sperimentare, ma se da un lato è molto attento all’aspetto estetico di un concept, dall’altro è abituato alla qualità, soprattutto quando si parla di alimentazione. Ecco perché riesce ad apprezzare una formula che, da oltre 80 anni, lega la propria notorietà alla genuinità e alla freschezza dei prodotti, preparati al momento dell’ordine. Siamo sicure che Milano saprà riconoscere l’eccellenza del nostro brand.”
Una giornata tutta dedicata ai centri commerciali, quale settore strategico per l’economia italiana, quella in programma il 16 dicembre a Milano e organizzato dal Consiglio nazionale dei centri commerciali.
Il Christmas Meeeting si aprirà infatti con il convegno Due miliardi di visitatori verso: Terzo settore, Cultura, Istituzioni aperto dal punto sullo stato del settore e sull’evoluzione del ruolo del “mall” in uno scenario di trend e cambiamenti a cura del presidente del Cncc e Head of Retail Beni Stabili SIIQ Massimo Moretti e con l’intervento di Giuseppe Roma, senior advisor CENSIS e Segretario Generale RUR. Il confronto sarà poi con personaggi politici e istituzionali (Linda Lanzillotta, Vicepresidente del Senato, Claudia Mannino, Parlamentare, Francesco Paolo Sisto, Parlamentare e Presidente di Commissione, Trifone Altieri, Parlamentare), rappresentanti del terzo settore (Massimo Maria Molla, Presidente AVIS Milano) e giornalisti (Roberto Giacobbo, vice direttore RAI 2).
Incontri e tavole rotonde saranno poi dedicati ad approfondire alcuni temi come temporaryshops, tourism retail, progettazione integrata dei centri commerciali, sostenibilità, food experience, omnicanalità & e-commerce, retail mix, con la presenza e il coinvolgimento attivo dei principali player del settore.
Il Christmas Meeting sarà anche l’occasione per la proclamazione dei vincitori del Cncc Marketing & Reatailer Awards, l’iniziativa alla prima edizione organizzato con lo scopo di coinvolgere tutti gli attori della filiera, e quindi anche le insegne che hanno scelto il canale di vendita dei centri commerciali, e di creare un dialogo aperto e una contaminazione potenziante tra i vari settori dell’industria dei centri commerciali, che hanno come punto di riferimento il Cncc, stimolando la crescita e la qualità dell’offerta nelle shopping gallery e promuovendo una cultura dell’eccellenza e dell’innovazione.
Scaffali in legno riciclato realizzato da artigiani locali tra Brescia e Bergamo, scuri per dare più risalto al prodotto, piastrelle bianche e fasce nere da cui risaltano i colori sgargianti dei saponi e delle confezioni, aria vintage, che richiama gli anni ’50 inglesi ma anche le vecchie cucine di campagna e il mondo del circo; esposizione “verticale” per categoria (prima era tutto un po’ mischiato); migliore utilizzo dello spazio e più chiarezza espositiva dovuta anche all’aumento delle referenze (200 nuove quest’anno su un totale di 300): sono queste le novità del nuovo corso di Lush, azienda inglese specializzata in cosmesi naturale che in Italia ha 30 pdv diretti e 6 in franchising.
Abbiamo visitato il punto vendita di corso Buenos Aires, il primo a Milano a “cambiare pelle”. In 35 mq tante sono le novità rispetto al passato. I primi negozi già vent’anni fa esibivano quel look shabby chic, legno chiaro riciclato, ceste, scritte a mano su lavagna che ormai vanno per la maggiore un po’ ovunque. Forse per questo l’azienda guidata da Mark Constatine ha deciso di differenziarsi e guardare avanti. Partito dal flagship di Oxford Street inaugurato lo scorso aprile, il restyling interesserà per ora la parte europea degli oltre 900 pdv Lush in 50 Paesi.
Alessandro Andreanelli, Amministratore Delegato di Lush Italia, ci ha spiegato il senso dell’operazione. «Nel 2015 Lush ha celebrato il suo 20° anniversario e per festeggiare al meglio questa ricorrenza abbiamo inaugurato un imponente flagship store a Londra, nella centralissima Oxford Street. È il negozio Lush più grande al mondo, si sviluppa su tre piani e su una superficie di quasi 1.000 mq, e rappresenta l’emblema dell’innovazione del brand. A seguito dell’apertura di Oxford Street abbiamo avviato un progetto di restyling dei punti vendita in tutta Europa. Anche l’Italia si è allineata a questo progetto, che segue in tutto e per tutto il concept inaugurato con Oxford Street, a partire dal restyling del punto di vendita di Padova a settembre. Il nostro progetto accoglie in pieno la rinnovata filosofia del brand che si propone di coinvolgere sempre più il cliente anche a livello emotivo, accogliendolo in ambienti capaci di regalare una shopping experience unica e avvolgente».
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Nei negozi rinnovati, oltre all’estetica, i clienti troveranno altre novità e di che genere? «Grazie al progetto di restyling ci poniamo l’obiettivo di comunicare, attraverso ogni più piccolo dettaglio nel punto vendita, i valori chiave che da 20 anni contraddistinguono Lush: lo spirito innovativo che si fonde alla forte artigianalità e alla costante attenzione all’ambiente, l’offerta di prodotti freschi, fatti a mano, 100% vegetariani, realizzati utilizzando materie prime equosolidali e rigorosamente non testati sugli animali. I nostri punti vendita vogliono coinvolgere i clienti in una shopping experience distintiva e si propongono di rappresentare e raccontare al meglio le peculiarità del brand: abbiamo inventato i nostri prodotti in maniera non tradizionale e offriamo ai clienti prodotti freschi e auto-conservanti in un’industria orientata a far durare i prodotti anni e anni. Con l’apertura di Oxford Street inoltre abbiamo introdotto quasi 60 nuovi prodotti, da rivisitazioni di prodotti iconici a vere e proprie innovazioni di settore, come ad esempio i dentifrici solidi e le gelatine da doccia».
La Galleria San Federico a Torino, tra la stazione di Porta Nuova e le piazze San Carlo e Castello, non lontano da dove nacque nel 1854 la prima cooperativa di consumatori, ospita Fiorfood Coop, un po’ supermercato di qualità e ristorante di altrettanta qualità, con libreria. Un centro di aggregazione e riferimento per torinesi e visitatori, che nei 1300 metri quadri su due livelli possono trovare il Fiorshop, il bistrot e il ristorante by La Credenza, il caffè Fiorfiore.
Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop
«È un nuovo modello di negozio inteso come luogo da frequentare, da vivere, dove fare la spesa a prezzi convenienti e poterli degustare sapientemente preparati» afferma il presidente di Nova CoopErnesto Dalle Rive. «È il primo di una serie di negozi che intendiamo aprire nei centri città della nostra regione, ma mi auguro che possa diventare un format anche per le altre Cooperative del sistema Coop. Nova Coop – prosegue – ha colto la sfida, anche economica, che questa iniziativa racchiude in sé, ritenendo che a questi anni di crisi si risponde con una forte capacità di innovazione e cogliendo l’opportunità del cambiamento. Siamo consapevoli che la crisi al termine ci ha consegnato un consumatore cambiato, più consapevole e frugale, più etico e più responsabile, più equilibrato. Ad esso ci rivovolgiano con tutto il portato dei valori racchiusi nei prodotti Coop che trovano la sintesi perfetta nel concetto di alta qualità accessibile a tutti, cui abbiamo voluto aggiungere il pay off Cibo ed emozioni».
Così Fiorfood, che ape i battenti il 3 dicembre, nasce per questo consumatore, per il quale la convenienza delle 2500 referenze a marchio Coop nelle varie linee incarna questi valori.
Il negozio, dicevamo, si sviluppa su due piani, con il Fiorshoop, dove oltre ai prodotti Coop sitroverano altri prodotti di eccellenza e quelli di Libera, e le aree ristorative affidate agli chef stellati Giovanni Grasso e Igor Macchia de La Credenza di San Maurizio Canavese, che preparano i piatti utilizzando i prodotti Coop con due formule: il ristorante e il bistrot, a prezzi accessibili, tanto che il vino è proposto agli stessi prezzi dello scaffale. Per chi ha fretta e per l’arco della giornata dal caffè all’aperitivo c’ė il bar Fiorfiore che serve anche centrifugati freschi di frutta e verdura. «Abbiamo stimato che i ricavi di Fiorfood arriveranno per il 55% dalla ristorazione e per il 45% dalla vendita», spiega Dalle Rive.
A far da ponte ai due corpi del negozio c’è lo spazio Lux, dove ritornano a Torino le Librerie Coop con 5000 titoli, ma con la possibilità di accedere a un catalogo di 100 mila titoli attraverso il servizio Bananarepublic, tramite schermo touch. Ma per il momento non è possibile l’acquisto online in negozio. Un piccolo neo, controbilanciato però da una idea fulminante del progettista Paolo Lucchetta, che ha inserito l’enoteca proprio nello spazio della libreria, dove poter spillare con i moderni dispenser il vino direttamente dalla bottiglia, portarsi il calice al tavolino e degustare il vino consultando un libro.
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Commentando il lavoro svolto, che ha visto l’impiego di materiali moderni ma con un richiamo alla tradizione, visto la storicità del luogo, Paolo Lucchetta di Retail Design afferma: «Questo progetto si inserisce nel tema della valorizzazione del patrimonio architettonico italiano. Progettare un format innovativo come Fiorfood su patrimoni dell’edilizia storica richiede la consapevolezza dell’esistente e la sensibilità nel cogliere le tracce del passato e inserirle in una dimensione di contemporaneità».
L’intervento, che ha richiesto un investimento da parte di Novacoop di 2 milioni di euro, si inserisce nel programma di riqualificazioni immobiliari Urban Up di Unipol, proprietario dell’area di Galleria San Federico, che l’ha commercializzata. «Con FioFood e la prossima apertura di un punto vendita H&M il processo di riqualificazione – afferma Massimiliano Morrone, responsabile Asset & Management RE ed SGR Immobiliare di Unipol – può ritenersi concluso. Oggi Galleria San Federico torna ai torinesi forte della presenza di marchi importanti come è Fioffood Coop, Aspesi, Maont Blanc, Gucci, Ferragamo e Apple Store, solo per citarne alcuni».
«È una iniziativa innovativa e fuori dagli schemi tradizionali di Coop – riprende Dalle Rive – anche per come è stato progettato, facendo ricorso a un team di lavoro trasversale all’interno della cooperativa, che oggi è una delle più importanti imprese del Piemonte. Fedeli a questo ruolo, nei prossimi cinque anni investiremo 200 milioni di euro per la realizzazione di tre superiore in coerenza con questo punto vendita, il primo dei quali a Torino in Via Botticelli, un progetto che è stato iniziato vent’anni fa e che ha avuto continue interruzioni per questioni burocratiche. Questi investimenti prevedono 500 nuove assenzio che con l’indotto e le attività collegate potranno agevolmente raddoppiare».
Inaugurata qualche giorno fa al Centro Sarca di Milano (Sesto San Giovanni) rinnovato, prosegue fino al 31 gennaio l’iniziativa Le Biosfere, tre padiglioni tematici per consentire ai visitatori di seguire e vivere tre percorsi esperienziali: BioSfera Alpi, BioSfera Mediterraneo e BioSfera Nutrizione.
I percorsi si sviluppano su due canali: attraverso la biodiversità italiana e alla scoperta della salutare dieta mediterranea. In ogni biosfera si entra in un habitat specifico, curato anche dal punto di vista tecnologico per consentire una esperienza sensoriale e interattiva, con monitor touch, proiezioni immersive grazie a video proiettori che animeranno a 180 gradi gli spazi e area lab dotata di moduli sensoriali.
Nelle Biosfere Alpi e Mediterraneo si possono sentire i profumi e le essenze, ascoltare i suoni, vedere e toccare gli ambienti tipici delle montagne alpine o della macchia mediterranea. Le scenografie nelle biosfere sono infatti composte da vere piante e display interattivi che raccontano caratteristiche, differenze e storie dei rispettivi habitat. Anche temperatura e umidità percepite sono quelli propri dei diversi territori. Nella BioSfera Nutrizione i display mostrano in cosa consiste la dieta mediterranea, che dal 2010 è patrimonio dell’umanità per l’Unesco, quali sono le regole di una corretta alimentazione e il giusto stile di vita con consigli e trucchi dal mondo della gastronomia.
Oltre che all’interno delle biosfere, questi contenuti possono essere scoperti attraverso il Sentiero della conoscenza, un percorso che permette, con l’app Biosfere creata per l’occasione, di approfondire i temi della manifestazione. C’è anche un luogo ludico: La valle dei selfie, dove i visitatori immersi in paesaggi tipici delle Alpi e del Mediterraneo possono scattarsi delle foto, che verranno pubblicate sulla pagina Facebook di Centro Sarca.
Il progetto Le BioSfere, ideato dall’agenzia di pubblicità Amikaj di Milano, lancia un nuovo concetto di Mall Experience, che Igd Spa sta proponendo all’interno dei centri commerciali di sua proprietà, ed in modo particolare il Centro Sarca, uno dei suoi fiori all’occhiello ed oggetto di recente restyling.
Pastificio Di Martino inaugura il primo pasta store monomarca italiano all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Novantadue metri quadrati per un’esposizione di oltre 100 formati di pasta di Gragnano IGP al primo piano della Boarding area, l’area prima degli imbarchi.
Il progetto architettonico, firmato dall’architetto e designer Marcello Panza, punta all’emozione: nei materiali, nella scelta dei colori e nell’esposizione, tutto parla di italian style e di pasta intesa come “convivialità, piacere, tradizione”. In primo piano i formati lunghi avvolti a mano nella tipica carta blu, la carta maccheroni, che porta con sé il gusto autentico della pasta italiana di qualità. Sugli scaffali a vista i 100 formati del Pastificio inclusi i formati speciali, la linea integrale e quella biologica; le scatole di latta dal sapore rétro per le confezioni regalo, una linea di piatti in ceramica realizzate artigianalmente su disegno esclusivo ed ancora i grembiuli ed altri gadget aziendali. Completano l’offerta le ceramiche di Vietri dipinte a mano della storica manifattura Solimene di cui lo store Di Martino è rivenditore in esclusiva nell’Aeroporto di Napoli e una linea di ceramiche di design del collettivo irpino Bhumi Ceramiche. Per raccontare la pasta al pubblico italiano e internazionale in transito in aeroporto è stato realizzato anche un grande pannello retro illuminato in cui per ogni formato di pasta viene indicata in un’unica facile tabella intensità, versatilità, condimento e abbinamento consigliato.
Con l’apertura del primo store monomarca Pastificio Di Martino inaugura il brand Di Martino air con cui aprirà nei prossimi 18 mesi altri 16 punti vendita negli Aeroporti internazionali di tre continenti. La pasta come ambasciatrice italiana nel mondo, questo il progetto di Di Martino air. Entro il 2016 apriranno i pasta store a Roma e a Venezia e a seguire la pasta di Gragnano Igp sbarcherà negli Aeroporti di Dubai, Singapore, Taipei, Tokio, Shanghai, Pechino, Hong Kong, New York, San Francisco, Chicago, Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam.
È nello storico edificio di Schrannenhalle il primo store europeo di Eataly, in apertura oggi: 4600 metri quadrati all’insegna del “Mangia meglio, vivi megli”, organizzato su due piani con ristoranti, pizzeria Rossopomodoro, mercato con oltre 10 mila referenze tutte nell’area dell’eccellenza alimentare italiana.
La formula è quella consolidata dell’insegna creata da Oscar Farinetti e dai suoi uomini. Di nuovo c’è la partnership siglata da Eataly Distribuzione con Signa Retail per sviluppare il concept in Germanoia, Austria e nella Svizzera tedesca, avendo dato vita a Eataly Distribution Deutschland GmbH. Signa Retail, non è un partner qualsiasi, perché ad esso fanno capo catene di ristoranti operanti nel mercato tedesco (Le Buffet), insegne come Karstadt Warenhaus, The KaDeWe Group e Karstadt Sports e le attività di real estate nei tre Paesi.
«Eataly è il più dinamico concept di retail food in Europa – afferma il Ceo di Karstadt e Signa Retail Stephan Fanderl – e dopo l’apertura di Monaco abbiamo in programma almeno altri cinque punti vendita entro il 2021. Intendiamo anche valutare se alcuni aspetti individuali del concept di Eataly possono trovare attuazione in spazi più piccoli.Ciò significa che il Gruppo KaDeWe e Karstadt Warenhaus stanno valutando il potenziale di Eataly, se possa essere complementare oppure sostituivo al format di ristorazione Le Buffet».
La scelta di Monaco di Baviera per la prima realizzazione europea, furoi dall’Italia, come ulteriore tappa dell’espansione internazionale, è stata per Eataly una scelta naturale. «I tedeschi amano il cibo italiano e gli abitanti di Monaco considerano la loro città come quella più a nord d’Italia. Come sempre quando apriamo negozi fuori dall’Italia ricerchiamo la partnership con operatori locali affidabili e di qualità. Lo stesso è stato con Signa Retail per i nostri piani di sviluppo nei Paesi di lingua tedesca», è il commento del Ceo di Eataly Luca Baffigo Filangieri.
L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti.
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