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Retail Tour Kiki Lab, un webinar alla scoperta dei trend e delle innovazioni

Dopo il successo dei Ki-Best di Brescia e Milano, Kiki Lab ripropone i contenuti del retail tour virtuale in 15 città del mondo, in un Webinar l’11 dicembre alle 17.30.

Costo di partecipazione : 200€. È previsto uno sconto: 50% per i lettori di inStore

Per informazioni e iscrizioni: contattare Kiki Lab: 030 22.16.81 – kiki@kikilab.it – www.kikilab.it

Fabrizio Valente guiderà i partecipanti attraverso le tendenze del settore, presentando con dati e immagini le aree Retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero.

Il webinar presenta con dati e immagini le aree retail visitate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno: catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso; alimentare e non alimentare; servizi e ristorazione rapida; salute e tempo libero, rappresentativi di 9 tendenze principali.

Servizio 360°. «Ogni donna tedesca lo sa, e lo impara da bambina. Ogni negozio DM è uno spazio accogliente sia per provare i primi trucchi da ragazzina, sia per cambiare i pannolini ai figli», spiega Désirée Carraro. «Con tanti dettagli di servizio: pulsanti per far aprire una cassa se le code si allungano e lenti di ingrandimento sui carrelli per facilitare la lettura delle etichette».
Personalizzazione. Nivea è uno dei brand più popolari nel mondo intero. Nei suoi flagship oggi offre con successo non solo i prodotti, ma anche  servizi e personalizzazioni.
Efficienza per i clienti. «Nel negozio di Luxottica Sunglasses Hut di Times Square a New York ad accogliere i clienti c’è un dj con musica a palla. E, fuori, un distributore automatico di occhiali, in funzione anche col negozio aperto» spiega Valente.
Multisensor. Nel nuovo format aperto nel Centro Commerciale urban chic di ‘So Ouest’, Leclerc valorizza l’assortimento con un’ampia scala di prezzi. Come quelli della cantina da 1,90 fino a oltre 7.000 euro per le bottiglie pregiate, con un sommelier a disposizione per le degustazioni e gli eventi. Paris.
Scelta2. In una società che invecchia è possibile lanciare con successo concept che superano i format tradizionali. Acuitis a Parigi integra prodotti e servizi per migliorare la vista con quelli per migliorare l’udito.
Coinvolgimento attivo. «Che cosa ci fa una donna con il velo in aeroporto con un trolley in una mano  e l’altra mano impegnata a fare gesti strani nel vuoto? Semplice, è nel corner retail di Angry Bird a Doha, il famoso videogioco dei simpatici ‘uccellini arrabbiati’, che sta giocando con un sistema di interazione a distanza» – spiega Valente. Doha.
Tech e digital. Un concept a New York di occhiali 100% a marca privata, con prezzi accessibili e ottima qualità, che parte con l’on-line e poi apre negozi. Warby Parker, in una logica cross-canale, ha anche realizzato il progetto di uno scuolabus arredato come una biblioteca che porta in giro per gli USA le nuove collezioni.
Storytelling. Il nuovo concept di Nespresso a Londra racconta la storia del brand e l’essenza del prodotto attraverso un’esperienza educativa, innovativa e personalizzata. I clienti possono così sperimentare divese miscele e vivere la filosofia della marca.
Greentailing. Il produttore inglese Nudie Jeans (oltre 1.750 punti vendita rivenditori nel mondo) ha aperto 4 flagship ‘repair shop’ dove offre ai clienti riparazioni gratis. A vita. Sono anche previste spedizioni a casa, sempre gratuite, di kit di riparazione.

Tre retailer su 4 investiranno in tecnologia nel 2015

La presentazione della ricerca: tra gli intervenuti Monica Gagliardi di OVS, Marco Titi di Unieuro, Luca Sorichetti di Esselunga e Lorenzo Tazzi di Patrizia Pepe.

Tecnologia e retail: un binomio vincente, ma non sempre facile da affrontare. A che punto siamo in Italia? Il tema è scottante, e non a caso è stato colto dalla School of Management del Politecnico di Milano che ha presentato il primo Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, risultato di una survey sui 250 retailer top nel Bel Paese. La ricerca ha analizzato, in particolare, il livello di adozione delle innovazioni nel 2014 o in precedenza e il potenziale interesse per il 2015. La fotografia che ne è risultata tra luci e ombre conferma il grande interesse e la consapevolezza della necessità di innovare: 3 retailer su 4 dichiarano di voler implementare ben 3 progetti nel 2015. Rimane però ancora confuso il processo di innovazione digitale in Italia: tanti progetti, ma strategie poco chiare.

Finora pochi investimenti, soprattutto nel back-end

back-end Va detto subito che l’investimento in innovazione digitale in Italia è ancora limitato, pari a pochi decimi di punto percentuale del valore del venduto e circa il 15% del totale degli investimenti annuali. Ma l’interesse cresce: nel 2014 si registra un incremento medio dell’investimento del 25%.

Su che cosa si è investito finora? I retailer italiani fino a oggi si sono concentrati sulle innovazioni digitali nel back-end, per la maggiore certezza che possono assicurare in termini di riduzione dei costi e/o miglioramento delle performance.

Un ritardo che si può spiegare anche con la struttura tutta particolare del commercio italiano, estremamente frammentato e fatto di tante piccole realtà con scarse capacità di investire e ancora meno competenze nell’hi-tech. A Giugno 2014 in Italia erano presenti circa 950.000 esercizi commerciali (esclusi ristoranti e bar), di cui l’80% a sede fissa (770.000 negozi, in calo dello 0,1% circa rispetto al 2013). Questi esercizi sono riconducibili a circa 650.000 imprese di vendita al dettaglio, pari al 18% di quelle di tutta Europa (EU 27): una volta e mezza le imprese presenti in Francia, il doppio di quelle in Germania e il triplo di quelle in UK. Di conseguenza, il fatturato medio delle imprese italiane vale la metà di quelle francesi, un terzo di quelle tedesche e un quarto di quelle inglesi.

Tecnologia nel PDV prossima tappa

quali tecnologieI casi esteri lo confermano: la shopping experience è la chiave per battere le Dot Com e passa giocoforza per una adozione “intelligente” della tecnologia nel punto vendita.

Il cliente è sempre più connesso, anche quello italiano. Nel 2014, gli internet user italiani sono 37 milioni e i web shopper 16 milioni, in crescita del 14% rispetto al 2013. E poi c’è il boom del Mobile: 45 milioni di smartphone e 11 milioni di tablet, con il 90% degli utenti smartphone che utilizza il device all’interno del punto vendita: il 42% per confrontare prezzi, il 30% per inviare messaggi o foto relative agli acquisti e il 25% per cercare informazioni aggiuntive sui prodotti appena visti. È chiaro che in un tale contesto le potenzialità della tecnologia all’interno dello store per agganciare e ingaggiare il cliente sono altissime, in un’ottica multicanale. Ad esempio, per acquistare online una referenza non presente in negozio e farsela consegnare a casa o andarla a ritirare in un altro negozio della catena, come consente di fare l’App di OVS. Si va dai camerini smart ai chioschi per richiedere uno sconto personalizzato sul prodotto preferito (molto utilizzato secondo Esselunga), dal digital signage con vetrine intelligenti (per contare chi entra in negozio e chi no, e individuare le aree “fredde” del punto vendita) al grande capitolo dei pagamenti contactless, anche in mobilità effettuati dal commesso in vari punti del negozio. I retailer intervenuti lo hanno dimostrato: qualcosa è già stato fatto, molto resta ancora da fare.

[segue]

Anna Muzio

Accordo Powa-Setefi rivoluziona i pagamenti con lo smartphone

Nel mondo del mobile payment le acque si stanno agitando. Dopo l’arrivo di Apple Pay con l’iPhone 6 è ora la volta di Powa Technologies che ha siglato un accordo di partnership con Setefi per offrire ai retailer un nuovo metodo di accettazione dei pagamenti con smartphone e tablet.

È questo il cuore dell’accordo tra Powa Technologies, la start up inglese specializzata nella realizzazione di soluzioni innovative per l’e-commerce e Setefi, leader nel mercato italiano nel settore dell’acquiring con oltre 290.000 terminali gestiti.

Setefi, specializzata nei pagamenti con moneta elettronica per tutte le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo, di cui gestisce oltre 13 milioni di carte, integrerà i servizi offerti da Powa Technologies, tra cui la rivoluzionaria soluzione di vendita al dettaglio PowaTag, che consente ai commercianti convenzionati di disporre di un  nuovo modo multicanale per vendere i loro prodotti.

PowaTag è un’innovativa soluzione di mobile commerce che consente di effettuare degli acquisti ovunque e in qualsiasi momento con lo smartphpone in due semplici click, attraverso una serie di triggers tra cui Qr code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media.

L’app, inoltre, consente ai retailer  di coinvolgere  in  maniera interattiva i consumatori che potranno ricevere, direttamente sul loro smartphone,  informazioni sul prodotto e su eventuali offerte speciali e programmi fedeltà.

La partnership prevede  che Setefi  fornirà la tecnologia Powa ai suoi 50 clienti principali nell’arco di 6 mesi.

«I consumatori italiani – ha dichiarato il Ceo e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner –  hanno dimostrato un forte desiderio di voler  utilizzare nuovi metodi di pagamento per  gli acquisti online e mobile, perciò i retailer  sono sotto pressione per fornire loro soluzioni in grado di soddisfare il bisogno di semplificare e velocizzare il processo di acquisto».

L’accordo consentirà inoltre ai retailer di offire ai consumatori un nuovo canale di vendita, che  permetterà loro di effettuare un acquisto ovunque e in qualsiasi momento.

«PowaTag – ha aggiunto il Ceo di Setefi, Maurizio Manzotti –  è uno strumento molto importante per i nostri clienti, che possono innovare  le loro imprese  grazie a questo nuovo canale di vendita. La partnership con Powa ci permetterà di consolidare la nostra posizione di leader per il mercato italiano nel settore dell’acquiring e allo stesso modo consentirà ai nostri clienti di rimanere all’avanguardia nel settore in rapida evoluzione dei pagamenti mobile».

Da JDA e IBM offerta integrata per l’ambiente omnichannel

Nel nuovo ecosistema omnichannel, l’evasione degli ordini nelle diverse modalità, come il click & collect, ma con lo stesso livello di efficienza tale da soddisfare le aspettative dei consumatori, è uno dei temi più critici. Che ha come corollario una supply chani integrata. Senza una visione dinamica dell’intera supply chain, le aziende sono obbligate a prendere decisioni affrettate basate su informazioni statiche, che generano processi di evasione, metodi di spedizione e gestione dell’inventario inefficienti.

L’accordo annunciato tra JDA Software e IBM intende consentire alle organizzazioni di offrire una customer experience eccellente, tramite l’elaborazione e l’evasione informata degli ordini, nel modo più efficiente ed economico possibile.

Ad esempio, quando un cliente acquista un capo online da un retailer di abbigliamento, entrano in gioco molteplici fattori che possono influire in modo dinamico e sinergico sulla redditività della transazione, ad esempio: il cliente desidera la consegna a domicilio o presso un punto vendita? L’articolo è disponibile presso il punto vendita prescelto  o l’ordine deve essere evaso tramite una location alternativa? Magazzino e negozio dispongono delle risorse sufficienti per evadere l’ordine in modo tempestivo? Grazie alle soluzioni combinate di IBM e JDA, questi problemi verranno risolti in tempo reale in background, applicando la conoscenza della pianificazione e dell’allocazione dell’inventario del retailer durante l’elaborazione dell’ordine. Questo consente al retailer di prendere la migliore decisione possibile per l’evasione di ordini multicanale, al momento della vendita e nel modo più redditizio

L’accordo tra JDA e IBM consente di sincronizzare completamente l’acquisizione e la gestione ordini grazie a una pianificazione precisa, che fa leva su tutte le informazioni relative a canale, inventario, capacità di evasione e consegna dell’ordine. Le soluzioni JDA Intelligent Fulfillment e Labor Productivity, abbinate alle soluzioni IBM Commerce and Order Management, riveleranno il costo reale dell’evasione di un ordine, consentendo alle aziende di tenere sotto controllo in modo più reattivo l’inventario e le allocazioni di risorse,  e di mettere in atto decisioni che possano soddisfare le aspettative dei clienti, garantendo i necessari livelli di  sostenibilità economica. La disponibilità della soluzione, distribuita sia in modalità on premise che cloud attraverso SoftLayer, una società IBM, è prevista per la fine della primavera 2015.

Differenze inventariali, cosa succede in Italia

Differenze inventariali, una piaga di dimensioni internazionali che affligge un po’ tutti i paesi e che a livello globale nel 2014 ha avuto un costo di 96 miliardi di euro. Sono questi i dati più eclatanti che emergono dall’edizione 2014 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, promosso da un fondo indipendente di Checkpoint Systems.

In Italia le differenze inventariali, in calo all’anno scorso, si attestano all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti e una maggiore spesa, di circa 94 euro a persona.

Oltre il 75 % delle differenze inventariali sono imputabili ai furti, compiuti dai clienti per un 53,4% e dai dipendenti per il 22%. Seguono gli errori amministrativi (16,3%) e le frodi da parte dei fornitori (8,3%).

Quasi il 65 % dei taccheggiatori ha un’età compresa tra i 18 e 45 anni a livello mondo, mentre in Italia la fascia si concentra tra i 30 e 45 anni. Infine, evidenzia che i furti da parte dei clienti sono effettuati soprattutto nei negozi specializzati in prodotti di bellezza ed alimentari, principalmente superstore e discount, mentre quelli ad opera dei dipendenti si verificano soprattutto nei negozi di elettronica e di articoli sportivi.

Gli articoli più rubati, in Italia e in Europa, sono quelli più facili da nascondere e da rivendere; i settori maggiormente colpiti sono l’Alimentare, con vini e superalcolici al primo posto, seguiti da carne fresca e formaggi, il Fashion, dove i prodotti più a rischio sono giubbotti in pelle, calzature ed accessori moda, mentre per l’Health&Beauty, sono, in ordine, i prodotti per il trucco, le creme per il viso e le lamette. Infine gli I-Phone, smartphone e videogames continuano ad essere tra i prodotti globalmente più rubati.

Il nostro Paese è una delle Nazioni in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati, arrivando a oltre 2,5 miliardi di euro nell’ultimo anno.

In specifico, in Italia è cresciuta molto anche l’etichettatura alla fonte, in particolare tra i Retailer del settore alimentare, generando un risparmio considerevole e, inoltre, il 42% degli intervistati dichiara di avere in programma l’aumento del numero di referenze (SKU) protette.

 

 

Gruppo ISA apre a Sassari la prima Nonna ISA Station. Anche per auto elettriche

Isa stationIl Gruppo Isa, associato al Gruppo VéGé in Sardegna, ha inaugurato a Sassari la prima stazione di servizio Nonna Isa Station, presso il centro commerciale La Piazzetta nella Zona Industirale Predda Niedda.

La stazione di rifornimento dispone di 8 pompe “bianche” per l’erogazione di benzina e diesel a prezzi vantaggiosi per i clienti. Nella prima fase di lancio il rifornimento di carburante sarà assistito da personale.

«Siamo entrati nella distribuzione di carburanti con l’obiettivo di offrire ancora più servizio e convenienza ai consumatori», dichiara Michel Elias, Amministratore Delegato Gruppo Isa SpA. «Noi crediamo nell’ambiente e nell’innovazione sostenibile. Scegliendo di dotare le nostre stazioni di postazioni per la ricarica delle auto elettriche abbiamo voluto essere i primi a disporre di un servizio che nei prossimi anni sarà sempre più richiesto».

La caratteristica esclusiva e differenziante del nuovo impianto risiede infatti nella presenza di una centralina Green point, per la ricarica delle auto elettriche all’interno della stazione di servizio, la prima in assoluto in Italia.

Si tratta di una vera e propria “stazione nella stazione” che offre un servizio unico per l’isola e nuovo in campo nazionale. Il consumatore, infatti, può affidare l’autovettura elettrica al personale addetto alla centralina e recarsi con tranquillità a fare shopping nel centro commerciale adiacente, dato che un ciclo di ricarica richiede circa un’ora di tempo.

Questo progetto prevede l’apertura nel medio termine di ulteriori stazioni di servizio con la medesima insegna presso gli altri ipermercati del Gruppo Isa.

A Le Gru è già Natale con una installazione di suoni e luci

Fiocchi di neve che di giorno brillano al sole e che si illuminano di notte, cavallini in movimento e ingranaggi dorati sono alcuni degli elementi della grande installazione intitolata “La fabbrica della magia del Natale” allo Shoppingville Le Gru di Grugliasco alle porte di Torino: i meccanismi scenici proposti dai designer made in IED prendono spunto dalla “vocazione metalmeccanica” della Città di Torino, per ricreare l’atmosfera di una fucina creativa dove bielle, ruote, pulegge e meccanismi di precisione di chapliniana memoria, si trasformano in un’ esperienza di luci e di festa aperta a tutti.

È ciò che da qualche giorno caratterizza la grande facciata del grande centro commerciale, un progetto frutto di una nuova collaborazione fra Shopville Le Gru e Istituto Europeo di Design, due realtà che lavorano sul territorio con una visione comune sul futuro: esaltare le attività locali, accogliere e amplificare anche nel contesto commerciale opportunità e qualità, parlare di cultura e promuovere un calendario di appuntamenti legati alle eccellenze.

L’installazione è composta da 130.000 lampadine a decoro delle due piazze principali del Centro, 30 alberi di Natale alti 3 metri, un albero da 5 metrie uno da 8, con appesi oltre 2.000 soggetti a specchio e 665 soggetti luminosi. 8 innovativi proiettori 3D show lighting animeranno le facciate esterne, accogliendo il pubblico che entrerà nel Centro. Questi sono alcuni dei magici elementi che coinvolgeranno la struttura di Le Gru in un grandioso esperimento per rendere ancora più speciale l’esperienza del Natale.

Il progetto La Fabbrica della Magia del Natale delle giovani designer Francesca Aghemo eGiulia Vittoria Canova dove meccanismi semplici e complessi si uniscono nella celebrazione del movimento, un invito alla magia dove ognuno di noi trova parte ed è protagonista, con l’augurio che l’essere sempre in movimento, sia un atteggiamento positivo e condiviso per un futuro migliore.

Lidl si conferma Insegna dell’anno anche per il 2014-2015

Lidl è sto eletti Insegna dell’anno 2014-2015 bissando il successo ottenuto lo scorso anno, quando la manifestazione si “Retailer of the Year”. Il cambio di nome, deciso per portare l’iniziativa ancora più vicina ai consumatori, non è stata l’unica novità di questa edizione. Quest’anno per la prima volta si sono avuti finalisti in tutte le 27 categorie, molte delle quali hanno avuto fino a cinque insegne finaliste (numero massimo consentito). Questo significa che più consumatori hanno espresso la propria opinione in più ambiti, consentendo ad un maggior numero di catene di raggiungere la quota di 380 valutazioni necessarie per accedere in finale.

Qualche dato: sono state raccolte 143.564 valutazioni complessive (131.660 nel 2013);

400 le insegne valutate (387 nel 2013) di cui 116 finaliste (88 nel 2013). Il voto mdio è stato 6,7 (6,8 nel 2013).

Il premio è legato a un’indagine da cui è emerso che per il consumatore italiano i temi legati al prezzo (livello dei prezzi, promozioni e rapporto qualità-prezzo) contano di più che per la media dei consumatori europei. Confrontando inoltre i dati di quest’anno con quelli dell’anno scorso si nota una maggiore importanza di promozioni, assortimento e livello dei prezzi.

Oltre al vincitore assoluto, ecco l’elenco degli altri vincitori per ciascuna categoria.

Abbigliamento Uomo Conbipel

Abbigliamento Donna Pimkie

Abbigliamento Bambino & Puericultura H&M

Intimo & Lingerie Tezenis

Bigiotteria & Accessori Donna Bijou Brigitte

Gioielleria & Orologeria Stroili Oro

Borse & Pelletteria Carpisa

Calzature Pittarello Calzature

Erboristeria Bottega Verde

Farmacia & Parafarmacia Parafarmacia Benessere

Profumeria Yves Rocher

Ottica Salmoiraghi & Viganò

Ipermercati Auchan

Supermercati Lidl

Ristorazione Servita Eataly

Ristorazione Veloce McDonald’s

Giocattoli Toys Center

Librerie Mondadori Store

CD DVD & Videogiochi Media World

Articoli Sportivi Decathlon

Arredamenti Ikea

Articoli per la Casa Ikea

Fai-da-te Leroy Merlin

Prodotti per Animali Isola dei Tesori

Automotive Carglass

Elettronica & Informatica Media World

Telefonia Media World

La manifestazione è stata promossa da Q&A Research & Consultancy e SEIC – Studio Orlandini.

Il settore Motorola dedicato ai retailer passa in Zebra

L'ultimo arrivato in casa Motorola è il computer palmare TC70.

Enterprise Business, la divisione di Motorola Solutions che produce computer portatili, tablet e scanner per codici a barre per il retail, è stata acquisita dalla corregionale Zebra per 3,45 miliardi di dollari: quasi l’intero valore di Zebra, un produttore di stampanti per codici QR ed etichette per il tracking di pacchi e articoli. La scommessa è quella di cogliere le opportunità di un mercato in fortissima espansione per aziende e retailer, quello che fa capo alla cosiddetta Internet of Things o Internet delle cose, in cui oggetti di uso comune dotati di sensori sono in grado di collegarsi al Web e possono quindi godere di tutte le caratteristiche che hanno gli oggetti nati per utilizzare la rete, con finalità di monitoraggio e controllo. Motorola concentrerà tutto il suo business sulle soluzioni per la sicurezza di clienti quali esercito e forze di polizia.

«La fusione ci permetterà di offrire soluzioni molto più complete a quei retailer che vogliono acquisire dalle loro operazioni fisiche l’analisi dei dati – ha dichiarato al “Chicago Tribune” il Ceo di Zebra Anders Gustafssond -. La compagnia sarà in grado di fornire analitiche per migliorare i processi come la gestione dell’inventario in tempo reale».

Motorola ha recentemente presentato la sua ultima “creatura”: il Symbol TC70, un computer palmare touch con il sistema operativo Android KitKat che unisce in un dispositivo robusto e durevole la facilità di utilizzo di uno smartphone alle funzionalità necessarie per l’operatività professionale quotidiana. Supportato da 50 applicazioni, può essere utilizzato per la gestione della forza lavoro e delle informazioni su item specifici, per il controllo dei prezzi, la vendita assistita, la gestione del magazzino nel settore retail, negli hub di logistica, negli spazi aperti dei centri commerciali o nella banchina di ricevimento esterna.

Bennet inaugura un nuovo iper consumer friendly

Bennet si rinnova, nella comunicazione e nel rapporto con i clienti, inaugurando l’ipermercato di Colle Umberto.

Tante le novità a cominciare dalla struttura che, con i suoi 110 dipendenti, è progettata in modo da coniugare essenzialità, rigore espositivo e pulizia a un’atmosfera coinvolgente.

Consumer friendly anche l’innovativa suddivisione in settori che, partendo dal concetto di complementarietà tra i prodotti, semplifica le modalità di accesso aprendo a una nuova concezione di esposizione.

È in questo senso che nascono reparti come il “Mercato dei freschi”: una vera e propria piazza dove passeggiare tra i banchi dei prodotti freschi e freschissimi. La stessa esperienza ovviamente è offerta in tutti i reparti, ribattezzati per l’occasione con nomi evocativi e dall’immediata comprensione come per esempio La Casa, Il Tempo Libero, La Cantina, La Colazione, La Bellezza, La Teleria e La Tv.

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Questa nuova impronta si estende anche all’attrezzatura che, vantando caratteristiche tipiche degli specialisti, rende tutto ordinato e accessibile offrendo un assortimento che risulta vario ma non “affollato”. In questo modo viene offerto un rapporto con i prodotti più coinvolgente e diretto ai clienti che nel momento della scelta non si sentono disorientati.

I servizi

Questo rapporto di familiarità va oltre i prodotti e raggiunge anche alcuni servizi speciali, offerti sia all’interno del punto vendita che fuori. All’interno dell’ipermercato si apre un mondo di possibilità: si può scegliere tra 23 casse a disposizione, di cui 6 fai da te, dove si può selezionare il metodo di pagamento preferito, si possono anche pagare i bollettini postali, attivare un cellulare appena acquistato o richiedere la consegna a domicilio di un acquisto ingombrante. Al tempo stesso, la pagina web dedicata offre al cliente altre opportunità, come scegliere i libri online prima di ritirarli in store, stampare le foto scegliendo il formato preferito e scaricare la propria musica preferita scegliendo tra più di 3.500.000 di brani.

Sostenibilità

L’unicità di questo ipermercato vanta anche una particolare attenzione per l’ambiente che, grazie ad alcune innovazioni, ha fruttato un risparmio energetico di circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali e ha permesso l’ottenimento della classe energetica A.

Un risultato ambizioso, reso possibile da un’impiantistica all’avanguardia che comprende: un impianto geotermico che utilizza l’acqua della falda per la climatizzazione, pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto, illuminazione interna ed esterna a LED, refrigerazione alimentare basata su un innovativo impianto centralizzato e banchi dei prodotti freschi e surgelati dotati di porte con doppio vetro e bassi consumi.

I vantaggi di alcune di queste innovazioni tecnologiche sono direttamente percepibili e fruibili dai clienti stessi possessori della carta Bennet Club che, ad esempio, tra i 1150 posti auto gratuiti possono trovare delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche da utilizzare gratuitamente durante i loro acquisti.

Persino l’inquinamento acustico è stato ridotto utilizzando all’esterno asfalto fonoassorbente, sintomo di una propensione all’eccellenza che si estende a 360°.

 

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