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Differenze inventariali, cosa succede in Italia

Differenze inventariali, una piaga di dimensioni internazionali che affligge un po’ tutti i paesi e che a livello globale nel 2014 ha avuto un costo di 96 miliardi di euro. Sono questi i dati più eclatanti che emergono dall’edizione 2014 del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail, promosso da un fondo indipendente di Checkpoint Systems.

In Italia le differenze inventariali, in calo all’anno scorso, si attestano all’1,09% delle vendite, per un valore pari a 3,1 miliardi di euro di perdite annue per gli esercenti e una maggiore spesa, di circa 94 euro a persona.

Oltre il 75 % delle differenze inventariali sono imputabili ai furti, compiuti dai clienti per un 53,4% e dai dipendenti per il 22%. Seguono gli errori amministrativi (16,3%) e le frodi da parte dei fornitori (8,3%).

Quasi il 65 % dei taccheggiatori ha un’età compresa tra i 18 e 45 anni a livello mondo, mentre in Italia la fascia si concentra tra i 30 e 45 anni. Infine, evidenzia che i furti da parte dei clienti sono effettuati soprattutto nei negozi specializzati in prodotti di bellezza ed alimentari, principalmente superstore e discount, mentre quelli ad opera dei dipendenti si verificano soprattutto nei negozi di elettronica e di articoli sportivi.

Gli articoli più rubati, in Italia e in Europa, sono quelli più facili da nascondere e da rivendere; i settori maggiormente colpiti sono l’Alimentare, con vini e superalcolici al primo posto, seguiti da carne fresca e formaggi, il Fashion, dove i prodotti più a rischio sono giubbotti in pelle, calzature ed accessori moda, mentre per l’Health&Beauty, sono, in ordine, i prodotti per il trucco, le creme per il viso e le lamette. Infine gli I-Phone, smartphone e videogames continuano ad essere tra i prodotti globalmente più rubati.

Il nostro Paese è una delle Nazioni in cui gli investimenti in prevenzione sono aumentati, arrivando a oltre 2,5 miliardi di euro nell’ultimo anno.

In specifico, in Italia è cresciuta molto anche l’etichettatura alla fonte, in particolare tra i Retailer del settore alimentare, generando un risparmio considerevole e, inoltre, il 42% degli intervistati dichiara di avere in programma l’aumento del numero di referenze (SKU) protette.

 

 

Gruppo ISA apre a Sassari la prima Nonna ISA Station. Anche per auto elettriche

Isa stationIl Gruppo Isa, associato al Gruppo VéGé in Sardegna, ha inaugurato a Sassari la prima stazione di servizio Nonna Isa Station, presso il centro commerciale La Piazzetta nella Zona Industirale Predda Niedda.

La stazione di rifornimento dispone di 8 pompe “bianche” per l’erogazione di benzina e diesel a prezzi vantaggiosi per i clienti. Nella prima fase di lancio il rifornimento di carburante sarà assistito da personale.

«Siamo entrati nella distribuzione di carburanti con l’obiettivo di offrire ancora più servizio e convenienza ai consumatori», dichiara Michel Elias, Amministratore Delegato Gruppo Isa SpA. «Noi crediamo nell’ambiente e nell’innovazione sostenibile. Scegliendo di dotare le nostre stazioni di postazioni per la ricarica delle auto elettriche abbiamo voluto essere i primi a disporre di un servizio che nei prossimi anni sarà sempre più richiesto».

La caratteristica esclusiva e differenziante del nuovo impianto risiede infatti nella presenza di una centralina Green point, per la ricarica delle auto elettriche all’interno della stazione di servizio, la prima in assoluto in Italia.

Si tratta di una vera e propria “stazione nella stazione” che offre un servizio unico per l’isola e nuovo in campo nazionale. Il consumatore, infatti, può affidare l’autovettura elettrica al personale addetto alla centralina e recarsi con tranquillità a fare shopping nel centro commerciale adiacente, dato che un ciclo di ricarica richiede circa un’ora di tempo.

Questo progetto prevede l’apertura nel medio termine di ulteriori stazioni di servizio con la medesima insegna presso gli altri ipermercati del Gruppo Isa.

A Le Gru è già Natale con una installazione di suoni e luci

Fiocchi di neve che di giorno brillano al sole e che si illuminano di notte, cavallini in movimento e ingranaggi dorati sono alcuni degli elementi della grande installazione intitolata “La fabbrica della magia del Natale” allo Shoppingville Le Gru di Grugliasco alle porte di Torino: i meccanismi scenici proposti dai designer made in IED prendono spunto dalla “vocazione metalmeccanica” della Città di Torino, per ricreare l’atmosfera di una fucina creativa dove bielle, ruote, pulegge e meccanismi di precisione di chapliniana memoria, si trasformano in un’ esperienza di luci e di festa aperta a tutti.

È ciò che da qualche giorno caratterizza la grande facciata del grande centro commerciale, un progetto frutto di una nuova collaborazione fra Shopville Le Gru e Istituto Europeo di Design, due realtà che lavorano sul territorio con una visione comune sul futuro: esaltare le attività locali, accogliere e amplificare anche nel contesto commerciale opportunità e qualità, parlare di cultura e promuovere un calendario di appuntamenti legati alle eccellenze.

L’installazione è composta da 130.000 lampadine a decoro delle due piazze principali del Centro, 30 alberi di Natale alti 3 metri, un albero da 5 metrie uno da 8, con appesi oltre 2.000 soggetti a specchio e 665 soggetti luminosi. 8 innovativi proiettori 3D show lighting animeranno le facciate esterne, accogliendo il pubblico che entrerà nel Centro. Questi sono alcuni dei magici elementi che coinvolgeranno la struttura di Le Gru in un grandioso esperimento per rendere ancora più speciale l’esperienza del Natale.

Il progetto La Fabbrica della Magia del Natale delle giovani designer Francesca Aghemo eGiulia Vittoria Canova dove meccanismi semplici e complessi si uniscono nella celebrazione del movimento, un invito alla magia dove ognuno di noi trova parte ed è protagonista, con l’augurio che l’essere sempre in movimento, sia un atteggiamento positivo e condiviso per un futuro migliore.

Lidl si conferma Insegna dell’anno anche per il 2014-2015

Lidl è sto eletti Insegna dell’anno 2014-2015 bissando il successo ottenuto lo scorso anno, quando la manifestazione si “Retailer of the Year”. Il cambio di nome, deciso per portare l’iniziativa ancora più vicina ai consumatori, non è stata l’unica novità di questa edizione. Quest’anno per la prima volta si sono avuti finalisti in tutte le 27 categorie, molte delle quali hanno avuto fino a cinque insegne finaliste (numero massimo consentito). Questo significa che più consumatori hanno espresso la propria opinione in più ambiti, consentendo ad un maggior numero di catene di raggiungere la quota di 380 valutazioni necessarie per accedere in finale.

Qualche dato: sono state raccolte 143.564 valutazioni complessive (131.660 nel 2013);

400 le insegne valutate (387 nel 2013) di cui 116 finaliste (88 nel 2013). Il voto mdio è stato 6,7 (6,8 nel 2013).

Il premio è legato a un’indagine da cui è emerso che per il consumatore italiano i temi legati al prezzo (livello dei prezzi, promozioni e rapporto qualità-prezzo) contano di più che per la media dei consumatori europei. Confrontando inoltre i dati di quest’anno con quelli dell’anno scorso si nota una maggiore importanza di promozioni, assortimento e livello dei prezzi.

Oltre al vincitore assoluto, ecco l’elenco degli altri vincitori per ciascuna categoria.

Abbigliamento Uomo Conbipel

Abbigliamento Donna Pimkie

Abbigliamento Bambino & Puericultura H&M

Intimo & Lingerie Tezenis

Bigiotteria & Accessori Donna Bijou Brigitte

Gioielleria & Orologeria Stroili Oro

Borse & Pelletteria Carpisa

Calzature Pittarello Calzature

Erboristeria Bottega Verde

Farmacia & Parafarmacia Parafarmacia Benessere

Profumeria Yves Rocher

Ottica Salmoiraghi & Viganò

Ipermercati Auchan

Supermercati Lidl

Ristorazione Servita Eataly

Ristorazione Veloce McDonald’s

Giocattoli Toys Center

Librerie Mondadori Store

CD DVD & Videogiochi Media World

Articoli Sportivi Decathlon

Arredamenti Ikea

Articoli per la Casa Ikea

Fai-da-te Leroy Merlin

Prodotti per Animali Isola dei Tesori

Automotive Carglass

Elettronica & Informatica Media World

Telefonia Media World

La manifestazione è stata promossa da Q&A Research & Consultancy e SEIC – Studio Orlandini.

Il settore Motorola dedicato ai retailer passa in Zebra

L'ultimo arrivato in casa Motorola è il computer palmare TC70.

Enterprise Business, la divisione di Motorola Solutions che produce computer portatili, tablet e scanner per codici a barre per il retail, è stata acquisita dalla corregionale Zebra per 3,45 miliardi di dollari: quasi l’intero valore di Zebra, un produttore di stampanti per codici QR ed etichette per il tracking di pacchi e articoli. La scommessa è quella di cogliere le opportunità di un mercato in fortissima espansione per aziende e retailer, quello che fa capo alla cosiddetta Internet of Things o Internet delle cose, in cui oggetti di uso comune dotati di sensori sono in grado di collegarsi al Web e possono quindi godere di tutte le caratteristiche che hanno gli oggetti nati per utilizzare la rete, con finalità di monitoraggio e controllo. Motorola concentrerà tutto il suo business sulle soluzioni per la sicurezza di clienti quali esercito e forze di polizia.

«La fusione ci permetterà di offrire soluzioni molto più complete a quei retailer che vogliono acquisire dalle loro operazioni fisiche l’analisi dei dati – ha dichiarato al “Chicago Tribune” il Ceo di Zebra Anders Gustafssond -. La compagnia sarà in grado di fornire analitiche per migliorare i processi come la gestione dell’inventario in tempo reale».

Motorola ha recentemente presentato la sua ultima “creatura”: il Symbol TC70, un computer palmare touch con il sistema operativo Android KitKat che unisce in un dispositivo robusto e durevole la facilità di utilizzo di uno smartphone alle funzionalità necessarie per l’operatività professionale quotidiana. Supportato da 50 applicazioni, può essere utilizzato per la gestione della forza lavoro e delle informazioni su item specifici, per il controllo dei prezzi, la vendita assistita, la gestione del magazzino nel settore retail, negli hub di logistica, negli spazi aperti dei centri commerciali o nella banchina di ricevimento esterna.

Bennet inaugura un nuovo iper consumer friendly

Bennet si rinnova, nella comunicazione e nel rapporto con i clienti, inaugurando l’ipermercato di Colle Umberto.

Tante le novità a cominciare dalla struttura che, con i suoi 110 dipendenti, è progettata in modo da coniugare essenzialità, rigore espositivo e pulizia a un’atmosfera coinvolgente.

Consumer friendly anche l’innovativa suddivisione in settori che, partendo dal concetto di complementarietà tra i prodotti, semplifica le modalità di accesso aprendo a una nuova concezione di esposizione.

È in questo senso che nascono reparti come il “Mercato dei freschi”: una vera e propria piazza dove passeggiare tra i banchi dei prodotti freschi e freschissimi. La stessa esperienza ovviamente è offerta in tutti i reparti, ribattezzati per l’occasione con nomi evocativi e dall’immediata comprensione come per esempio La Casa, Il Tempo Libero, La Cantina, La Colazione, La Bellezza, La Teleria e La Tv.

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Questa nuova impronta si estende anche all’attrezzatura che, vantando caratteristiche tipiche degli specialisti, rende tutto ordinato e accessibile offrendo un assortimento che risulta vario ma non “affollato”. In questo modo viene offerto un rapporto con i prodotti più coinvolgente e diretto ai clienti che nel momento della scelta non si sentono disorientati.

I servizi

Questo rapporto di familiarità va oltre i prodotti e raggiunge anche alcuni servizi speciali, offerti sia all’interno del punto vendita che fuori. All’interno dell’ipermercato si apre un mondo di possibilità: si può scegliere tra 23 casse a disposizione, di cui 6 fai da te, dove si può selezionare il metodo di pagamento preferito, si possono anche pagare i bollettini postali, attivare un cellulare appena acquistato o richiedere la consegna a domicilio di un acquisto ingombrante. Al tempo stesso, la pagina web dedicata offre al cliente altre opportunità, come scegliere i libri online prima di ritirarli in store, stampare le foto scegliendo il formato preferito e scaricare la propria musica preferita scegliendo tra più di 3.500.000 di brani.

Sostenibilità

L’unicità di questo ipermercato vanta anche una particolare attenzione per l’ambiente che, grazie ad alcune innovazioni, ha fruttato un risparmio energetico di circa il 40% rispetto alle strutture tradizionali e ha permesso l’ottenimento della classe energetica A.

Un risultato ambizioso, reso possibile da un’impiantistica all’avanguardia che comprende: un impianto geotermico che utilizza l’acqua della falda per la climatizzazione, pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto, illuminazione interna ed esterna a LED, refrigerazione alimentare basata su un innovativo impianto centralizzato e banchi dei prodotti freschi e surgelati dotati di porte con doppio vetro e bassi consumi.

I vantaggi di alcune di queste innovazioni tecnologiche sono direttamente percepibili e fruibili dai clienti stessi possessori della carta Bennet Club che, ad esempio, tra i 1150 posti auto gratuiti possono trovare delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche da utilizzare gratuitamente durante i loro acquisti.

Persino l’inquinamento acustico è stato ridotto utilizzando all’esterno asfalto fonoassorbente, sintomo di una propensione all’eccellenza che si estende a 360°.

 

Lafayette Gourmet e Lafayette Maison, icona dello stile francese

Lafayette Gourmet e Lafayette Maison (il format dedicato alla casa e alla decorazione) unite sotto lo stesso tetto, in boulevard Haussmann a Parigi: ecco la recente scelta strategica di Galeries Lafayette con lo scopo di celebrare ancora più in grande lo stile di vita francese.

Il risultato? Una nuova grande casa di 7.500 m² e 5 piani (quelli un tempo occupati da Marks & Spencer), in cui le varie aree dello shopping danno il meglio di sé: spesa alimentare, ristorazione, enologia, attrezzi per la cucina, biancheria.

Particolarmente ricca l’offerta della ristorazione, che consta di 14 punti che spaziano da rosticcieri tipici allo stellato Ducasse, dal pasticciere Pierre Hermé al bar Cuiller.

 

L’organizzazione degli spazi

3° PIANO – L’ARTE DI RIGENERARSI:

Apparecchi di bellezza

Biancheria da casa

Corredo da letto

Bagno

2° PIANO – L’ARTE DI RICEVERE:

Arte della tavola

Biancheria da tavola

Profumi per ambienti

1° PIANO – L’ARTE DI CUCINARE:

Tutto per la cucina

Piccoli elettrodomestici

Enologia

Vini, Champagne e Alcolici

PIANO TERRA – L’ARTE DELLA DEGUSTAZIONE:

Gastronomia francese

Cucina da tutto il mondo

SOTTOPIANO – L’ARTE DI FARE LA SPESA:

Alimentari

Mercato

 

 

Il temporary store valorizza la marca. Il caso Strega Alberti

temporary strega 3In un contesto di crisi e di grande sofferenza della Gdo italiana, il canale della grande distribuzione non riesce a gestire e supportare la marca, che è costretta a trovare altre modalità per presentarsi sul mercato.   Uno su tutti, presentarsi in prima persona nel mondo del retail.  Gli esempi virtuosi che ci arrivano dalle esperienze al di fuori del Bel Paese, che riflettono trend recentemente esplosi anche in Italia, ci dimostrano che uno dei modi migliori per queste aziende per comunicare la propria storia e i propri prodotti è sfruttare la logica del temporary store. Si tratta infatti di una risposta commerciale capace  di generare valore per i consumatori attraverso una formula innovativa flessibile e leggera, che unisce obiettivi di comunicazione ad obiettivi di vendita.

Esistono così in Italia una lunga serie di aziende più o meno piccole,  fortemente radicate nel territorio di appartenenza, con storie che  spesso iniziano anche prima del secolo scorso e che ancora portano  avanti l’eccellenza italiana di cui sopra.  Si tratta di aziende con un’immensa eredità e un portato culturale, oltre che economico, di cui dovremmo essere orgogliosi. Purtroppo però, la maggior parte di queste aziende non riesce a far conoscere e riconoscere la propria importanza, non riesce cioè a sfruttare al meglio il proprio potenziale.

Prendiamo l’esempio di Strega Alberti di Benevento: una storia che si perde tra la Napoli borbonica ed i movimenti  mazziniani, con l’inizio già nel 1860 della produzione del mitico liquore omonimo, ispirato a leggende che identificano  la città di Benevento come antica sede di riti stregoneschi.

Fin dalla sua nascita, il legame tra Strega Alberti e la cultura è sempre stato forte: dalle illustrazioni liberty di Marcello Dudovich all’istituzione del Premio Strega, ai poster di Fortunato Depero, famoso per le opere d’ispirazione  futurista e per le loro applicazioni nel campo pubblicitario. Il mondo della memoria di Strega ha quindi la fortuna di avere autori, icone, forme e colori particolarmente adatti alle tendenze del mondo contemporaneo. Si è trattato quindi di adeguare la propria heritage ad  esigenze e tematiche attuali ed internazionali, offrendo un pezzo della  propria storia direttamente al consumatore finale.

temporay strega 2Così, all’interno di un complesso e sfidante progetto a cavallo tra il mondo della comunicazione e quello del retail, 4F è stato coinvolto nella progettazione dei nuovi temporary stores 2014, situati nelle stazioni ferroviarie di Roma Termini e Napoli Centrale. Le scelte di design, coerentemente con il riconoscimento del portato artistico di Strega, mettono in mostra il valore estetico del marchio, mantenendo le strutture utilizzate all’interno delle stazioni, già caratterizzate da grandi trasparenze, il più “invisibili” possibile per dare maggiore visibilità al prodotto.

Allo stesso modo, anche all’interno si è deciso di mantenere l’attenzione sul prodotto evitando complementi di arredo e accessori: tutta l’offerta è riposta su scaffalature aperte e bifacciali e l’unico elemento extra-prodotto presente  all’interno dei temporary stores è composto dai poster storici dedicati a Strega da Depero.

Gli scaffali sono realizzati in legno decapato grigio, che favorisce l’esaltazione  visiva del prodotto, intervallati da elementi in laminato rosso, che attirano  l’attenzione del cliente sulle categorie di prodotto più interessanti ed  innovativi.  L’isola degli sfusi ricorda le scatole di legno utilizzate pertemporary strega 4 contenere le erbe necessarie per produrre il Liquore Strega; la loro forma aperta e la loro  posizione rende l’isola movimentata e facile da leggere su tutto il perimetro.  Il prodotto è così disponibile alla portata del cliente a 360°, favorendo le operazioni di pick & mix dei prodotti.

a cura di Red-Marketing&Trade

A Londra la shopping experience passa per il cinema

Una sala cinema da 60 posti, con accesso diretto dal grande magazzino e una programmazione di qualità, rivolta a chi al cinema ama ancora andare e, nel frattempo, soffermarsi tra i reparti del “più grande grande magazzino del mondo”: Selfridges. Succede a Londra grazie alla partnership tra il retailer sempre a caccia di innovazioni e la catena di cinema indipendente Everyman.

È ormai chiaro a molti che è tempo di ripensare i formati del retail e iniettarvi nuove idee. Una strada può essere la tecnologia, certo: app interattive e digital signage possono fare la differenza e riportare il consumatore nel punto vendita. Ma ci sono altre vie da percorrere. Questa volta Selfridges sceglie un media al limite del “vintage” come il cinema, con una programmazione se non d’essai sicuramente che evita i grandi titoli da blockbuster (in programma oggi c’è l’ultimo film con Emma Thompson, Effie Gray). L’idea è attirare un cliente che vuole “staccare” dal tran tran quotidiano per sedersi su una poltrona comoda (i divanetti di velluto con tavolino tipici dei cinema Everyman) e guardarsi un buon film di qualità, prendendosi una pausa da smartphone, tablet e social networks. Anche l’ingresso, situato all’interno del supermercato, è decisamente retrò, con l’insegna illuminata a lettere mobili come i vecchi cinema americani.

Che si tratti di sinergia e non di mero affitto degli spazi poi si capisce al bar annesso, che offre vini e stuzzichini presi direttamente dalla gastronomia Selfridges.

Lo storico grande magazzino (ha aperto i battenti in Oxford Street nel 1909 e da lì non si è mai spostato) non è nuovo ad iniziative di questo tipo: a marzo ha inaugurato una rampa da skate, e in passato non si è fatto mancare una pista da pattinaggio, un sushi bar e un parrucchiere. Lo scopo, più o meno dichiarato, è quello di attirare il cliente svagato e infedele a staccarsi dal suo mondo virtuale e passare più tempo nel punto vendita.

Un’idea che potrebbe essere copiata, perché no, anche dalla GDO. Fare la spesa all’ipermercato può essere noioso: girare scaffali carichi di confezioni anonime una routine che si cerca di concludere il più in fretta possibile. L’effetto da boom economico di adorazione della merce è svanito da tempo e le alternative sono a potata di tutti: dall’e-commerce, rapido e indolore, al Gas o al mercatino degli agricoltori, ben più attrattivo e “caldo”. Sempre più, il consumatore del terzo millennio per uscire di casa (o dall’ufficio) e infilarsi in un punto avrà bisogna di un valido motivo. Chiamala, se vuoi, shopping experience.

Anna Muzio

Apre in Francia il primo negozio per l’e-commerce

Il negozio è situato all'interno di una stazione ferroviaria.

Si chiama Pickup Store ed è il primo negozio aperto in Europa dedicato all’e-commerce. Aperto dal numero uno delle spedizioni in Francia, Pickup, che possiede 7000 punti di raccolta soprattutto nella GDO (Casinò e Système U), si trova all’interno della stazione d’Ermont-Eaubonne (nella Banlieu nord parigina), ed è utilizzato per ritirare, cambiare e restituire gli articoli ordinati sul web. Dispone di un magazzino automatico che tratta fino a 150 pacchi al giorno ed è anche punto vendita per acquisti d’impulso: vino, cioccolato, caffè. Offre anche alcuni servizi grazie a una serie di partnership: chiavi e ciabattino, lavanderia, riparazione apparecchi audio e video. Non solo quindi un punto di click and pick, una modalità che i retailer stanno spingendo in quanto alternativa economica e più “facile” rispetto alle spedizioni a casa, il pdv vuole diventare uno store dove usufruire di prodotti e servizi tipicamente legati al viaggiatore pendolare. Tanto che la cosa non si ferma qui: secondo il sito del magazine Linéaires entro fine anno sono previste due nuove aperture, sempre in stazione: a Evry-Courcouronnes e a Paris Saint-Lazare. Le foto della gallery sono state pubblicate sul sito di Linéaires.

di Anna Muzio

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