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A Cielo e Terra un nuovo riconoscimento che certifica la sostenibilità aziendale

La vocazione per l’ecosostenibilità di Cielo e Terra viene riconosciuta ancora con la Certificazione Equalitas che suona come un’ulteriore conferma, in linea con lo standard B Corp che la cantina vicentina può già annoverare tra i suoi elementi distintivi, grazie all’attenzione su fattori chiave come governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti.

I progetti sviluppati da Cielo e Terra in questi ambiti hanno permesso di arrivare a essere la più grande azienda vitivinicola certificata in Europa, nonché una delle più grandi a livello globale. Cielo e Terra ha identificato tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU quelli più rilevanti per l’azienda e prevede l’autovalutazione mediante l’utilizzo del SDGs Action Manager costruito da BLab e UN Global Compact. Non solo, perché già nel 2021 Cielo e Terra ha colto la necessità di misurare l’impatto derivante dalle proprie attività adottando uno degli standard più riconosciuti del settore vino, già ottenuto e a inizio anno pienamente riconfermato: VIVA Sustainable. Si tratta del disciplinare del Ministero della Transizione Ecologica per la misura delle prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino che permette di sviluppare un’analisi di quattro indicatori – aria, acqua, territorio e vigneto – e di far verificare tali studi da un Organismo di Certificazione accreditato.

Altra importante riconferma arriva dal rinnovo del Sistema di Qualità Nazionale di produzione integrata (SQNPI) che sancisce il controllo e la certificazione da parte di organismi terzi ed indipendenti appositamente autorizzati (OdC). Tale certificazione prevede la definizione di Linee Guida Nazionali che rappresentano uno strumento di indirizzo volto ad una sempre maggiore armonizzazione delle “Norme Tecniche” regionali, nel rispetto delle peculiarità climatico/ambientali, colturali e fitosanitarie che contraddistinguono le diverse zone agrarie del territorio italiano. Indicano i criteri d’intervento, le soluzioni agronomiche e le strategie da adottare per la difesa delle colture ed il controllo delle infestanti, nell’ottica di un minor impatto verso l’uomo e l’ambiente, consentendo di ottenere produzioni economicamente sostenibili.

Al fine di garantire il rispetto delle peculiarità climatico/ambientali, ogni regione può differenziare le proprie norme tecniche dalle linee guida, motivando le scelte l’adozione dei disciplinari di produzione integrata regionali (approvati dal MIPAAF) e l’implementazione di un rigoroso sistema di rintracciabilità volto a dimostrare che i prodotti certificati provengano da aziende agricole che applicano i succitati disciplinari. Il SQNPI prevede un doppio livello di controllo finalizzato a dimostrare l’applicazione dei disciplinari di produzione integrata regionali in varie fasi di produzione: dalla fase agricola, trasformazione, confezionamento ed identificazione del prodotto finito attraverso il segno distintivo “Qualità sostenibile”. Il segno distintivo ministeriale “Qualità sostenibile” è quindi in grado di assicurare al consumatore la coltivazione dei prodotti secondo tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute dell’uomo.

Oltre alle tre importanti certificazioni, è rilevante anche l’attenzione rivolta da Cielo e Terra alla filiera carta, con la certificazione FSC di tutti i materiali a base cellulosica utilizzati per l’imbottigliamento e la distribuzione del vino: tappi di sughero (Amorim Cork), etichette (UPM Raflatac) e cartoni (DS Smith). Dopo l’eliminazione dell’uso di tappi raso tecnici passando a tappi raso in sughero, dal 2021 la cantina vicentina acquista infatti il 100% di tappi certificati FSC. L’acquisto di tappi Amorim Cork, la cui impronta carbonica calcolata in uno studio LCA risulta negativa grazie alla Co2 sequestrata nella fase forestale, hanno permesso di evitare l’emissione di diverse migliaia di tonnellate di gas serra lungo l’intero ciclo di vita.

A Mondelēz International la certificazione di Great Place to Work

Il Gruppo Mondelēz International, in Italia, ha conquistato la certificazione di Great Place to Work.

A tutti i dipendenti, nei mesi passati è stato sottoposto un questionario anonimo e dall’analisi dei risultati sono emerse le qualità all’interno dell’azienda: giustizia (92%), integrità (88%), ma anche engagement (86%) e senso di comunità (86%). L’ottenimento della Certificazione offre la possibilità di distinguersi agli occhi dei propri stakeholders e nel contempo un senso di orgoglio e motivazione ai propri collaboratori.

“Siamo particolarmente entusiasti di rientrare tra i Great Place to Work perché è stata la nostra stessa comunità a valutare positivamente la cultura aziendale che respiriamo ogni giorno. Da anni siamo impegnati sui temi della DE&I e sulla valorizzazione delle nostre persone a 360 gradi, questa certificazione conferma ancora una volta l’efficacia del percorso intrapreso e posiziona Mondelēz tra i migliori luoghi di lavoro in Italia” commenta Roberta Candileno, HR People Lead Italia di Mondelēz International.

Riconosciuta la certificazione Top Employer a Maiora

Maiora è ufficialmente certificata Top Employer. Si tratta del riconoscimento che attesta le eccellenze aziendali nelle strategie HR, ovvero di Risorse Umane, utili a contribuire allo sviluppo e al benessere delle persone, nonché a migliorare il loro ambiente di lavoro.

La certificazione Top Employer viene rilasciata dall’omonimo Top Employers Institute in seguito a un’analisi approfondita delle condizioni di lavoro aziendali, nel caso in cui soddisfino gli elevati standard internazionali richiesti in sei aree chiave in ambito HR. Queste ultime riguardano importanti tematiche, dalla governance aziendale all’organizzazione e sviluppo, dalla talent acquisition all’engagement e possibilità di carriera, fino ad arrivare alla mission e visione aziendale nonché ai suoi valori, progetti e ideali.

“Il 2024 si apre con l’importante traguardo di Maiora Top Employer, eppure per noi questo non rappresenta la fine di un capitolo, né tantomeno l’inizio di uno nuovo, quanto piuttosto della naturale evoluzione di un percorso, che porta con sé esperienza, determinazione e perseveranza” dichiara Pippo Cannillo, Presidente e AD di Maiora, che aggiunge: “questa certificazione è la traduzione pragmatica dell’attenzione che Maiora dedica ai propri collaboratori. Integrità e valore sono fondamentali per noi, per essere sempre a fianco di ogni membro di questa grande famiglia”.

Cipolla D’Argento a Pippo Caffo, ambasciatore della Calabria

“La Calabria e i calabresi dovrebbero essere grati a imprenditori illuminati e generosi come Don Pippo Caffo, ambasciatore nel mondo di un’immagine positiva e traino prezioso per l’intero paniere agroalimentare di questa terra”: a dichiararlo è Giuseppe Laria, il Presidente del Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp che insieme al direttore marketing Daniele Cipollina ha consegnato all’imprenditore vibonese la Cipolla d’Argento, opera scultorea realizzata dal maestro orafo calabrese Michele Affidato.

Ospitato presso la sede della Distilleria, all’incontro di venerdì scorso, 17 novembre, era presente anche Sebastiano Caffo al quale è stato consegnato il volume Gli anelli più preziosi di Calabria.

“Si tratta di un riconoscimento che abbiamo voluto tributare alla prestigiosa ed ultracentenaria esperienza familiare Caffo per il suo essere da sempre vicina al territorio e, in particolare, alle iniziative promosse dal Consorzio come la Tropea Experience” ha sottolineato Cipollina.

Caffè Borbone nuovamente premiato da EcoVadis

Anche nel 2023 Caffè Borbone riceve il Sustainability Rating di EcoVadis, il riconoscimento che premia le aziende che hanno dimostrato di essere conformi a un sistema di gestione solido relativamente ai criteri di sostenibilità.

Con la conferma del Silver Score, Caffè Borbone rientra nel 10% delle migliori aziende analizzate dal team di esperti internazionali di EcoVadis – oltre 100.000 in diversi ambiti dal 2007 – con un 92esimo percentile, un punteggio in miglioramento rispetto a quanto raggiunto nel 2022. Tutte le medaglie presentano range di punteggio variabili che, con il passare degli anni, diventano sempre più rigidi e sfidanti, aumentando in particolare la soglia minima per il raggiungimento della medaglia Gold.

“Questo riconoscimento è un’ulteriore prova del lavoro e dell’impegno che, quotidianamente, Caffè Borbone porta avanti in termini di processi produttivi, non solo investendo nella qualità delle materie prime con un approvvigionamento sostenibile, ma anche e soprattutto dimostrando l’amore verso il territorio”, afferma Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone. “Il raggiungimento di questo risultato è un significativo incoraggiamento per continuare in questa direzione, proponendo soluzioni sostenibili a basso impatto ambientale”.

La pasta Granoro premiata agli Italy Food Awards

La linea Granoro “Dedicato” è stata premiata nella categoria “pasta secca” in occasione della prima edizione degli Italy Food Awards, un riconoscimento ideato dall’Associazione Italy Food Awards e promosso da Crai col patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole. Il premio è dedicato all’industria dell’agroalimentare italiana che si propone di celebrare l’impegno e la competenza delle aziende del settore.

Un successo andato in scena lo scorso 18 febbraio a Villa Renoir a Legnano (Mi) con aziende di eccellenza premiate di oltre dieci categorie merceologiche arrivate da tante regioni italiane, dalla Sardegna alla Sicilia passando per Calabria, Marche, Molise, Abruzzo, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Umbria.

Prodotto, sostenibilità, packaging e impegno nella diffusione dei prodotti tipici sono stati i criteri previsti per la valutazione dei candidati, selezionati da una giuria di esperti che ha valutato la bontà dei prodotti e la loro conformità a quelli messi in vendita. Nelle scorse edizioni regionali (giunte tra la terza e ottava edizione) sono state oltre 1200 le aziende iscritte nelle varie categorie. Un riconoscimento atteso dall’industria dell’agroalimentare e che mai prima d’ora ha visto premiare un numero così importante di categorie alle quali ha fortemente creduto anche il Ministero delle Politiche Agricole, che da quattro anni riconferma il suo patrocinio.

Per Granoro questo importante riconoscimento rappresenta un’ulteriore conferma della propria politica aziendale. «Apprezziamo – spiegano da Granoro – l’idea di valorizzare e tutelare le piccole e grandi imprese che realizzano le specialità che hanno reso l’Italia celebre nel mondo. Questo riconoscimento ci inorgoglisce e ci sprona a proseguire il nostro impegno per la produzione di prodotti di qualità».

International Taste Institute premia ancora Caffè Borbone

Caffè Borbone conquista per il quarto anno consecutivo la giuria dell’International Taste Institute, l’ente che valuta e certifica il gusto di cibi e bevande di tutto il mondo.

Dopo averli sottoposti a un’attenta valutazione sensoriale, esperti gastronomici internazionali provenienti da oltre 20 Paesi hanno individuato nei tre prodotti di Caffè Borbone qualità e sapore unici, ritrovando in ognuno di essi una diversa sfumatura dell’aroma tipico del caffè napoletano, tanto riconoscibile quanto inimitabile. Protagonista è il gusto del caffè che i giurati hanno assaggiato con un blind test, quindi senza conoscerne il brand di appartenenza, per garantire un giudizio obiettivo e imparziale secondo i cinque criteri standard – prime impressioni, visione, olfatto, gusto e sensazione finale – definiti da regolamento e che costituiscono una esperienza multisensoriale completa. La somma dei singoli punteggi ha determinato poi il risultato finale tra l’80% e il 90% e l’assegnazione di due stelle su un massimo di tre.

Con un voto di 86.5%, il carattere della pregiata miscela Kikka 100% Arabica è stato definito “elegante e armonioso” con “una acidità elevata al palato” di cui è stato apprezzato il “gusto fruttato e amaro” che spazia dalle note floreali di frutti di bosco e limone alla dolce intensità del caramello e del cioccolato.

Rotonda, che ha ottenuto il punteggio di 81.4%, si è distinta per “l’intensa amarezza tipica di Robusta”, varietà dal gusto forte e corposo, “unita all’aroma elegante del cioccolato fondente”.

Il caffè ottenuto dalla miscela in grani Crema Superiore, che si è classificata con un totale di 80.2%, è stato valutato “potente, con un’acidità rinfrescante e note al palato di frutti rossi, legno, caramello e nocciola”.

“Siamo molto orgogliosi di aver ottenuto anche quest’anno un riconoscimento così rinomato e che conferma come il caffè, nella sua semplicità, riesca a suscitare grandi emozioni in palati raffinati e istruiti come quelli degli esperti dell’International Taste Institute” – dichiara Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone. “Siamo davvero soddisfatti che i giurati siano riusciti a cogliere e assaporare l’unicità del nostro caffè che, nato nel rispetto di una tradizione locale, continua a innovarsi per rispondere al gusto dei consumatori in Italia e nel mondo”.

L’International Taste Institute aveva assegnato il Superior Taste Award a Caffè Borbone anche in passato per tre anni consecutivi, premiando con due stelle Don Carlo Miscela Oro in capsule compatibili nel 2019 e nel 2020 e Miscela Nobile/Blu nel 2021.

Qualitaly, ricevuto a Marca il premio ADI Packaging Design Award

La sesta edizione del premio ADI Packaging Design Award si è tenuta al Marca Private Label Conference and Exhibition 2023 lo scorso 19 gennaio. Una commissione di esperti ha selezionato i vincitori tra le oltre 900 aziende espositrici. Il premio, nato per valorizzare i prodotti più innovativi nel comparto packaging è stato assegnato da una commissione di esperti formata da Anna Tortoroglio (Art Director, docente incaricata packaging presso Accademia Di Belle Arti, Bologna), Fabio Bignardi e Katia Mascia (DOC Design) Waldimiro Bendandi (Designer della comunicazione, art director) e Valentina Downey (Presidente ADI Delegazione Emilia-Romagna). La commissione ha ricercato i prodotti in grado di coniugare il packaging con l’innovazione e l’eccellenza progettuale. La Menzione d’Onore a discrezione della giuria è stata assegnata alla gamma di prodotti Qualitaly.

È stata Valentina Downey ad assegnare il premio ed esporre la motivazione: “Un riconoscimento per il progetto di immagine coordinata nel settore Food Service declinato in più categorie merceologiche, che dimostra attenzione alle necessità dell’utente in ambito professionale, favorendo l’utilizzo responsabile del prodotto in cucina attraverso il linguaggio cromatico e informazioni facilmente modificabili e trovabili”.

Cooperativa Italiana Catering, azienda operante nel settore distribuzione al Food Service, è quindi vincitrice con il rinnovato packaging dei prodotti Qualitaly. Il brand nato nel 1993, rinnova il look in occasione dei suoi trent’anni. Già noto nel settore della ristorazione professionale per la qualità della linea grocery, Cooperativa Italiana Catering ha deciso di estendere il marchio anche agli altri settori, che già commercializzava con brand diversi, declinando così la gamma su più linee di prodotto e su tre diverse temperature. Qualitaly diventa così la prima marca trasversale per il settore ristorazione professionale.

A ricevere il premio il Presidente di Cooperativa Italiana Catering Roberto Zanobi che esterna la sua gratitudine: “Grazie innanzitutto per questo premio, è una grande soddisfazione, ma soprattutto per il riconoscimento del progetto a cui la nostra Cooperativa tiene molto”. E ancora spiega la natura della Cooperativa che nasce per tutelare un tessuto di piccole-medie aziende del settore della distribuzione al Food Service, mercato del consumo fuori casa, oggi tutela dai colossi della commercializzazione web e dall’entrata nel settore di fondi di investimento esteri.

Le aziende associate si sono sempre distinte per la ricerca di prodotti di qualità contrassegnati dalla marca Qualitaly, una gamma di prodotti che abbraccia più categorie merceologiche, declinate su tre temperature. Con il nuovo restyling del brand, presentato al pubblico in occasione del Marca, la Cooperativa ha voluto non solo identificare maggiormente i propri prodotti con un design innovativo, ma fare del packaging uno strumento di comunicazione. L’etichetta è molto di più che un adempimento di legge. È arricchita da informazioni utili per dosare gli alimenti e utilizzarli al meglio.

I prodotti Qualitaly sono testati dallo Chef stellato Lucio Pompili, proprietario del ristorante Symposium di Cartoceto nelle Marche, che ne verifica la resa e restituisce i contenuti al packaging. Inoltre il linguaggio cromatico delle confezioni che distingue le singole categorie merceologiche dei prodotti è studiato per una miglior rotazione dei prodotti in dispensa. Il restyling della linea Qualitaly è progettato per ottimizzare l’uso degli alimenti ed evitare sprechi in cucina. Cooperativa Italiana Catering si fa così portavoce di una condotta responsabile nei confronti innanzitutto del cibo, ma anche dell’energia, nell’indicazione dei tempi di cottura. Qualitaly è una proposta anti-spreco testata e dichiarata nei packaging dei prodotti.

L’ideazione del nuovo packaging è basata su uno studio di settore effettuato dalla Dottoressa Manola Scomparin, Responsabile Commerciale della Cooperativa nell’ambito del Master di Filosofia Del Cibo e del Vino presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, promosso dalla Direzione e mosso dalla passione condivisa per la ristorazione e la volontà di: “Non vedere appiattita la più grande risorsa che abbiamo in Italia”, come sottolinea il Presidente Zanobi. La direzione artistica è stata affidata allo studio creativo PaperPlane che ha saputo interpretare nel packaging i valori della Cooperativa.

Ma questo riconoscimento non finisce nei giorni della Fiera perché “Chi viene selezionato per questo premio concorre al Premio per l’Innovazione ADI Design Index 2023 e i prodotti con questa pubblicazione all’assegnazione del premio Compasso d’Oro, il premio più antico e autorevole per il design mondiale” come ricorda Valentina Downey al termine della premiazione.

10 anni di Dedicato, il progetto di filiera Granoro

Nato nel 2012 come sfida al mercato e al territorio italiano, il progetto di filiera “Granoro Dedicato” festeggia il suo 10° Anniversario. Un percorso che ha premiato la volontà del pastificio pugliese, presente con i suoi prodotti in 180 Paesi al mondo, di avviare, primo del settore in Italia, un percorso di aggregazione che per primo ha coinvolto il settore primario (le aziende cerealicole pugliesi), portandolo a produrre grano duro di alta qualità per la produzione della propria pasta.

Un progetto basato sulla stretta collaborazione di più soggetti della filiera (agricoltori, prima trasformazione e seconda trasformazione) con lo scopo principale e condiviso, di realizzare una produzione alimentare sostenibile, di alta qualità, tracciata dal campo alla tavola. I risultati di questi anni l’hanno premiata.

A distanza di 10 anni, l’accordo di filiera vanta l’aggregazione di oltre 340 aziende agricole, una produzione di grano duro di alta qualità totalmente ottenuto in Puglia pari a 20.000 tonnellate che hanno permesso di consegnare al mercato circa 12.000 tonnellate di pasta “Granoro Dedicato” prodotta con grano 100% Puglia, distribuita in tutta Italia e in diversi paesi del mondo.

Un progetto che ha intercettato le istanze di politiche agronomiche sostenibili cogliendo la nuova sensibilità per queste tematiche. «Siamo consapevoli che stiamo vivendo un’economia di guerra – spiega Marina Mastromauro, Amministratore Delegato di Granoro. Gli effetti della pandemia prima e della guerra fra Ucraina e Russia dello scorso febbraio 2022 hanno interrotto molte catene di approvvigionamento, dalle materie da imballaggio fino all’energia, ma riteniamo che proprio nei contesti economici più difficili sia essenziale dare ancora più sostegno al territorio, forza allo sviluppo e alle nostre produzioni di qualità attraverso gli accordi con gli agricoltori».

Il sogno che con Dedicato è diventato realtà era produrre una pasta che avesse delle caratteristiche non riproducibili in altri areali d’Italia e del mondo, e portare la Puglia e l’Italia nel mondo. Ed è in quest’ottica che Granoro ha investito anche sulla produzione del Pomodoro e dell’Olio evo DOP e dei Legumi.

UNA NUOVA VARIETA’ DI GRANO IN ONORE DEL FONDATORE ATTILIO MASTROMAURO
Granoro, in collaborazione con il CREA – CI di Foggia e a coronamento dei primi dieci anni del progetto di filiera, ha deciso di costituire ed iscrivere nel registro nazionale una nuova varietà di grano duro che sarà denominata “Don Attilio” in omaggio ad Attilio Mastromauro, fondatore del Pastificio Granoro che insieme a sua moglie Chiara diede vita, nel 1967, a quella che oggi è una tra le più importanti realtà produttive italiane nel settore pastario. “Don Attilio” sarà una varietà medio-precoce, di taglia media, adatta agli ambienti tipici della cerealicoltura pugliese e dalle eccellenti performance qualitative. Lo sviluppo e la diffusione avverrà a partire dalla campagna granaria 2023/2024 e vedrà coinvolte le aziende agricole che partecipano al progetto.

UN PREMIO AGLI AGRICOLTORI
Il 10° anniversario del Progetto “Dedicato” Granoro lo festeggia con i protagonisti della filiera, gli agricoltori dalla cui sapienza si ottiene la materia prima d’eccellenza della pasta: il grano duro. Il Premio “Grano d’Oro” è un omaggio a coloro che si sono particolarmente distinti nella produzione del grano duro con cui l’azienda produce la propria pasta. Grazie alla loro maestria, alla loro passione, alla loro fedeltà Granoro può oggi garantire ai consumatori la migliore qualità possibile.

In occasione del 10° Anniversario Granoro ha premiato:

Guidone Antonio
Premio fedeltà

Sorrentino Giancarlo
Premio miglior contenuto proteico unitario

De Lucretiis Luca
Premio maggior produzione proteica per ettaro

Mascia Luigi Giuseppe Rosario
Premio miglior produzione proteica media triennale

Chieffo Donato (classe ’79)
Premio agricoltore più giovane

Parmacotto Group premiato a Industria Felix

Dopo un’inchiesta realizzata sui bilanci dell’anno 2020 di 700mila società di capitali con sede legale in Italia, Industria Felix Magazine, trimestrale di economia e finanza supplemento con Il Sole 24 Ore, ha assegnato a Parmacotto Group l’Alta Onorificenza di Bilancio nel 45° evento del Premio Industria Felix – L’Italia che compete 2022, 3a edizione nazionale.

Le Alte Onorificenze, riservate alle migliori performance gestionali, sono assegnate per ogni regione sulla base di criteri oggettivi alle aziende ritenute particolarmente affidabili a livello manageriale e finanziario, dopo essere state sottoposte all’attenzione di un Comitato Scientifico composto da economisti, imprenditori e manager di alto profilo.

La premiazione si è tenuta giovedì scorso 24 novembre 2022 presso l’Università Luiss di Roma, durante un evento che si è confermato tra i più stimati dalle imprese, proprio per la finalità del premio: costruire una comunità virtuosa per accrescere il benessere sociale, mettendo in rete le aziende tra di loro, con le istituzioni e il mondo delle università.

Parmacotto Group è risultato dunque tra le migliori imprese italiane del settore agroalimentare per performance gestionali e affidabilità finanziaria. Questo il risultato emerso a seguito dell’analisi compiuta e convalidata dal Comitato Scientifico della facoltà di Economia industriale dell’Università Luiss sotto l’egida della vicepresidenza nazionale di Confindustria.

“Siamo onorati di aver ricevuto questo premio che rappresenta un riconoscimento agli importanti risultati ottenuti dal nostro Gruppo sia in termini di crescita economica che del positivo impatto sul benessere sociale che ne consegue – ha precisato Andrea Schivazappa, AD Parmacotto Group. Nonostante il 2020 sia stato un anno difficile per tutti, siamo riusciti a continuare il nostro percorso di crescita a livello di fatturato e di consolidamento dei kpi economici e patrimoniali, avendo però sempre come prioritario il benessere delle persone che fanno parte della nostra comunità e che hanno potuto operare anche nei momenti più drammatici della pandemia in ambienti salubri e sicuri. Il fatturato che nel 2020 ha raggiunto i 100 mln cresce a 120 mln nel 2022, con una proiezione a 150 mln per il 2023. Siamo un Gruppo che conta circa 300 dipendenti e tre brand: Parmacotto, Boschi Fratelli e Parmacotto LLC negli USA, dove siamo orgogliosi di rappresentare la tradizione della nostra Food Valley” conclude Schivazappa.

“Ho iniziato il progetto Parmacotto nel 2018 con l’intento di rendere questo brand sempre più rilevante nei mercati nazionale e internazionali. Questo premio è la conferma che il lavoro fatto con tutto il team della Parmacotto Group sta andando nella giusta direzione e ci da la forza per affrontare le grandi sfide che ci aspettano nei prossimi anni” – aggiunge Giovanni Zaccanti, Presidente Parmacotto Group.

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