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Solo il 6,2% dei prodotti in GDO ha un packaging 100% riciclabile

La sostenibilità ambientale deve essere una priorità: e i pareri sono sempre più concordi su questo punto. Basti pensare che secondo un recente sondaggio pubblicato da Environmental Leader ben il 74% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto dal packaging sostenibile. Ma se molto è stato detto, poco è stato fatto: secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy infatti soltanto il 25,4% dei prodotti alimentari nella GDO riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltirne correttamente la confezione e solo il 6,2% dei prodotti ha un packaging completamente riciclabile. Questo significa che il 74,6% dei prodotti non riporta alcuna informazione. Carenze che rappresentano un enorme problema per l’ambiente: il peso del packaging determinato dagli acquisti di prodotti di largo consumo degli italiani nel 2019 ammonta infatti a quasi 3 milioni di tonnellate. Il futuro però appare più roseo: un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum stima che il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%), registrando un tasso annuo di crescita composto del 7,4%. Sono sempre di più infatti le aziende che investono sulla sostenibilità, come l’italiana Vitavigor, pronta a lanciare una nuova linea di snack con carta 100% riciclabile.

Ma quali sono le aree merceologiche che comunicano maggiormente la riciclabilità dei packaging sulle etichette? Secondo lo studio di Osservatorio Immagino di GS1 Italy, ai primi posti possiamo trovare l’ortofrutta (43,7%), il freddo (41,5%) e la drogheria alimentare (31,8%), seguiti dal fresco (26,5%), il cura casa (24,3%) e le carni (14,6%). Le percentuali dei prodotti che indicano la possibilità di riciclo restano basse invece per quanto riguarda le bevande (14,6%), il pet care (13,1%) e la cura persona (11,5%). Per quanto riguarda invece i prodotti all’interno delle singole categorie merceologiche, l’acqua minerale trionfa con il 100% delle referenze dichiarate totalmente o largamente riciclabili sull’etichetta. Poco più in basso, con oltre il 90% delle referenze, abbiamo il cura casa, con prodotti per detergenza bucato e stoviglie, le bevande piatte e gassate, le carni e l’ortofrutta, mentre intorno all’80% ci sono i prodotti di drogheria alimentare, del fresco, del freddo e del petcare. Infine, fra i prodotti con il minor grado di riciclabilità del packaging ci sono i preparati e i piatti pronti (41,2%), i prodotti da ricorrenza (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%).

“Diventa sempre più importante comunicare al consumatore le informazioni sulla riciclabilità per favorirne la consapevolezza, aiutarlo nelle scelte d’acquisto e soprattutto nel corretto smaltimento del packaging di prodotto – ha spiegato Samanta Correale, Business Intelligence Senior Manager GS1 Italy – Affinché l’intero processo sia virtuoso, infatti, è necessario che arrivi fino in fondo”.

Consumi: la sostenibilità guida le scelte. La ricerca di GfK

Oggi più che mai la sostenibilità e l’attenzione per la salvaguardia del pianeta sono in cima alle preoccupazioni dei consumatori. Secondo quanto emerge dalla ricerca GfK #WhoCaresWhoDoes sulla Sostenibilità e le preoccupazioni ambientali, un numero crescente di consumatori sta modificando i propri comportamenti per effetto della crescente sensibilità ai temi ambientali. A livello europeo, una famiglia su tre (35%) ha smesso di acquistare determinati prodotti e/o servizi a causa del loro impatto negativo sull’ambiente o sulla società.

Anche i consumatori italiani si dimostrano molto attenti alla sostenibilità: il 30% dichiara di evitare i prodotti con imballaggi in plastica e il 36% ha smesso di acquistare certi prodotti e servizi a causa del loro impatto negativo; una percentuale che sale al 65% per il segmento degli Eco Active, che comprende i consumatori più ingaggiati dalle tematiche ambientali.

Gli italiani sono in media ben disposti anche rispetto al tema del riciclo e dichiarano di riciclare molto di più rispetto alla media mondiale. Dalle ricerche GfK emerge però che per il 58% delle famiglie è ancora poco chiaro cosa succede ai prodotti quando vengono riciclati.

Un altro aspetto importante è quello degli imballaggi: oltre la metà delle famiglie italiane si aspetta che le aziende mettano a disposizione confezioni fatte da materiale riciclabile al 100%, di materiali alternativi alla plastica o di plastica biodegradabile.

Guardando invece alle categorie di prodotto dove gli shopper ritengono di avere un’influenza maggiore in termini di sostenibilità, per l’Italia troviamo ai primi posti l’home e il personal care; a livello europeo, invece, si piazzano in cima alla classifica frutta e verdura.

La sostenibilità e l’attenzione per la salvaguardia del pianeta sempre più centrali per i consumatori. Un dato che nessun Brand può permettersi di ignorare, anche perché ben il 62% degli italiani preferisce compare prodotti da aziende che dimostrano attenzione all’ambiente.            

L’influenza delle nuove generazioni

Secondo quanto emerge dallo studio GfK, in Europa i responsabili degli acquisti famigliari vengono influenzati nelle loro scelte principalmente dai figli (45%), seguiti dagli amici (42%), dal coniuge (37%) e dai genitori (19%). Le opinioni dei membri più giovani delle famiglie contano di più di quelle dei politici (14%), dei media (13%) e delle celebrità (9%). Di conseguenza, per produttori e retailer oggi è ancora più importante tenere conto dell’orientamento delle generazioni più giovani rispetto alle tematiche ambientali per impostare le proprie strategie di crescita future.

I consumatori ci credono

Secondo i risultati della nostra ricerca, i consumatori sono sempre più convinti che i propri comportamenti di acquisto possano avere un effetto positivo sull’ambiente. Secondo il 40% degli intervistati, sono soprattutto i produttori di beni e servizi a poter fare la differenza nel ridurre l’impatto ambientale, seguiti dai governi con il 35%.

A livello europeo, 3 famiglie su 10 preferiscono evitare di acquistare prodotti con un imballaggio in plastica. In un momento come quello attuale – in cui l’emergenza COVID-19 ha messo al centro le tematiche di igiene e sicurezza – è ancora più significativo rilevare che così tanti consumatori cercando di liminare la produzione di rifiuti in plastica da imballaggio.

La percentuale di consumatori che cerca di evitare i rifiuti in plastica varia da Paese a Paese, ma ovunque risulta in crescita il segmento dei consumatori Eco Active, vale a dire di colore che si sentono responsabili in prima persona e stanno modificando i propri comportamenti di acquisto. A livello europeo questo segmento arriva a pesare il 24% e la Germania è il paese che vanta il maggior numero di consumatori Eco Active (38%). Seguono in classifica l’Irlanda, la Slovacchia (25%), la Spagna (24%), l’Italia e la Gran Bretagna (entrambe 23%). In alcuni Paesi, in particolare Spagna e Francia, il segmento di consumatori Eco Active ha registrato una crescita significativa rispetto allo scorso anno. 

Un altro gruppo molto rilevante è quello dei consumatori Eco Considerer (43% del totale a livello europeo) che include coloro che si dichiarano preoccupati per i rifiuti in plastica e che modificano di tanto in tanto i propri comportamenti, ma che ritengono importante soprattutto un’azione più incisiva da parte delle aziende e dei governi.

 

Nota metodologica

I dati riportati in questo comunicato stampa si basano su ricerche condotte da GfK in collaborazione con Kantar ed Europanel in 24 Paesi. La rilevazione è stata effettuata a  giugno 2020. I 10 Paesi europei al quale si riferiscono i dati riportati nel comunicato sono i seguenti: Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Francia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia, Portogallo e Spagna. Il report GfK copre i seguenti Paesi: Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Russia e Slovacchia.

Qui un estratto della ricerca “Who Cares? Who does? Sustainability Concern and Action”

Cirfood insieme a Too Good to Go contro lo spreco alimentare

Da anni CIRFOOD è impegnata nel sostenere progetti di sensibilizzazione sul valore del cibo e sulla limitazione degli sprechi.

Per questo motivo, ha deciso di intraprendere una partnership con Too Good To Go, l’app anti-spreco nata in Danimarca nel 2015 , sensibilizzando gli utenti sull’importanza di un consumo consapevole.

L’app permette a ristoratori e commercianti di prodotti freschi di proporre ogni giorno le cosiddette Magic Box, delle “bag” con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata. 

Il primo passo ha visto l’attivazione del locale RITA presso il Centro Commerciale i Portali di Modena dove la sperimentazione ha avuto risultati sorprendenti in termini di consumatori attivi, di gradimento e, soprattutto, di impatto ambientale: in circa 3 mesi è stato evitato lo spreco di 635 Kg di CO2 (pari a 20 anni di luce LED accesa).

Visto il successo della prima esperienza, CIRFOOD ha deciso di ampliare il progetto coinvolgendo alcuni ristoranti self-service e bar RITA a Reggio Emilia: Midì Self, Midì Bar, Meridiana Self, Meridiana Bar, Ariosto Self e Ariosto Bar, oltre al Bar de “I Portali” a Modena.

Tramite l’app Too Good To Go, il ristorante avrà la possibilità di indicare ogni giorno la quantità di Magic Box disponibili, a seconda di quanto invenduto prevede di avere a fine giornata. Contemporaneamente, i consumatori potranno geolocalizzarsi, trovare il locale più vicino a loro e acquistare ottimi pasti a prezzi ridotti. 

“Da sempre CIRFOOD promuove un consumo consapevole, per un migliore stile di vita delle persone e per salvaguardare le risorse del Pianeta. La partnership avviata con Too Good To Go va esattamente in questa direzione, perché ci consente di dare nuova vita a cibi freschi e di qualità che, purtroppo, a fine giornata andrebbero sprecati. La tecnologia si dimostra un vero alleato: facilita e rende l’esperienza di acquisto semplice e intuitiva e alla portata di tutti”.  – spiega Marco Campagna, Direttore Innovation & Strategy di CIRFOOD.

“L’innovazione è nel nostro DNA e per questo abbiamo scelto di essere la prima impresa di ristorazione collettiva e commerciale in Italia ad aderire a questa novità. L’organizzazione è stata complessa, ma possibile grazie all’impegno di tutte le nostre persone, che hanno creduto nel valore di questo progetto, sostenibile da un punto di vista economico, ambientale e sociale. La sostenibilità è infatti uno dei valori guida di CIRFOOD, è un segno di responsabilità, di impegno sociale e a tutti gli effetti, di civiltà. Per questo, invito tutti a rimanere connessi, perché i locali CIRFOOD che nelle prossime settimane aderiranno a Too Good To Go saranno moltissimi.” – ha concluso Campagna.

“Too Good To Go va incontro alle esigenze di commercianti e utenti offrendo un sistema semplice ed intuitivo: basterà che i primi mettano sull’app la disponibilità di Magic box per la giornata, senza dover quali prodotti saranno presenti all’interno, basandosi sugli invenduti. I consumatori, invece, otterranno un notevole risparmio acquistando pranzi e cene a prezzi più che competitivi, riavvicinandosi agli esercizi commerciali di prossimità in tutta sicurezza”, aggiunge Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go.

“La collaborazione con CIRFOOD, azienda virtuosa nel campo della sostenibilità già da tempo, è per noi molto importante e ci permette di compiere un ulteriore passo verso la riduzione degli sprechi alimentari” Conclude Sapora.

La Magic Box ordinata potrà essere pagata tramite l’app con carta, con Paypal o con i servizi Apple Pay o Google Pay: basterà recarsi al negozio nella fascia oraria specificata, mostrare la conferma al negoziante tramite app e ritirare la Magic Box per scoprire cosa c’è dentro.

Debutta Bio Table, stoviglie monouso 100% biodegradabili

È disponibile per i pubblici esercizi la linea di stoviglie monouso per utilizzo alimentare 100% biobased, biodegradabile e compostabile, firmata Bio Table.

Un brand tutto italiano e “amico dell’ambiente”, che nasce dall’expertise e dalla vision innovativa di I.M.I S.p.A.: un progetto pioniere nel settore, che anticipa la direttiva europea che metterà al bando la plastica monouso solamente dal 2021:

“Siamo orgogliosi di aver intrapreso per primi questo ambizioso percorso di cambiamento a favore del nostro Pianeta – dichiara Carmine Caputo a capo dell’azienda – Siamo pronti alla conversione al 100%, portando tutta la nostra capacità produttiva sulla nuova linea totalmente green oriented e questo passaggio renderà questo specifico comparto dell’industria italiana competitivo a livello mondiale”.

La linea Bio Table è sinonimo di usa e getta green e sostenibile, soddisfacendo le attese di un consumatore sempre più sensibile alle tematiche ambientali.

La composizione dei prodotti, infatti, deriva dall’unione di materie prime biobased da colture sostenibilicome la canna da zucchero (la bagassa, la parte non utilizzabile per la produzione di zucchero) e il mais (gli stocchi non destinati al consumo alimentare) – e una volta smaltiti nell’organico si trasformano in humus, un fertilizzante perfetto per il terreno.

Le materie prime che compongono la linea sono state scelte in funzione del loro ciclo di vita, internazionalmente noto come LCA “Life Cycle Assessment”, che è alla base di uno sviluppo sostenibile consapevole e allo stesso tempo dell’impegno dell’azienda nel diminuire quanto più possibile l’impatto dei prodotti sull’ambiente, nel rispetto delle risorse naturali utilizzate. Inoltre è forte, e spicca a scaffale, il richiamo grafico del packaging al concetto di rispetto per la natura e all’eco sostenibilità

Tutta la gamma Bio Table è totalmente ecologica, atossica, adatta per venire a contatto direttamente con i liquidi e con gli alimenti: anche se sono prodotto biodegradabili non interagiscono con il cibo bloccando qualsiasi genere di contaminazione.

Sono infine conformi alla norma EN 13432 e certificati OK COMPOST da TUV Austria a livello europeo. Anche la filiera è interamente autenticata: l’intero percorso produttivo viene infatti tracciato attraverso standard BRC certificato da SGS, con i quali è possibile ricostruire la storia del prodotto, dalla materia prima fino allo scaffale sul quale viene venduta la singola confezione.

A testimonianza della qualità e dei molteplici asset di valore, ques’anno Bio Table ha siglato un’importante partnership con Legambiente che proseguirà per il corso del 2021. L’Associazione ambientalista italiana per antonomasia, ha infatti sposato l’essenza della nuova linea Bio Table firmata I.M.I. S.p.A.: un prodotto che parte dalla natura e termina restituendo nuova energia al pianeta, seguendo i principi dell’economia circolare.

Acquainbrick lancia una campagna di equity crowdfunding

La start up modenese nata nel 2019 Acquainbrick,  che eleva il brick in cartone a icona della rivoluzione “plastic-free”, lancia una raccolta fondi su Mamacrowd, per portare l’acqua sostenibile in tutta Italia.

La visione che sta alla base di questo progetto sta nel definire nuovi canoni del consumo per il settore beverage, sdoganando definitivamente un packaging già riconosciuto come il “tetrapak” anche per contenere un bene semplice, come l’acqua. Cercando prima di tutto di produrre una buona comunicazione delle sue caratteristiche, maggiormente sostenibili rispetto ad altri materiali, e successivamente innestare l’acqua in cartone in un contesto lifestyle sempre più aderente i cambiamenti della nostra società.

La missione pionieristica di Acquainbrick intende oggi procedere oltre: dopo aver abbattuto il traguardo del milione e duecentomila brick diffusi solo nel primo anno di lavoro, nei prossimi mesi (già dalla primavera 2021) vorrebbe aprire la produzione italiana nelle colline tosco-romagnole di Marradi, per garantire una maggior diffusione del prodotto, parallelamente aumentando il volume della comunicazione a supporto della cultura di questo moderno approccio all’idratazione in movimento. Per sostenere questo passaggio, Acquainbrick a scelto di avviare una raccolta di equity crowdfunding su Mamacrowd, che rappresenta un canale di connessione con nuovi potenziali investitori: attraverso la conoscenza del progetto, possono decidere di partecipare concretamente allo sviluppo economico ed essere essi stessi marketing booster pro-attivi.

“Siamo lieti di ospitare sulla nostra piattaforma questa campagna, Acquainbrick è una startup con obiettivi di crescita molto ambiziosi e una missione sociale che ci tocca tutti da vicino, la riduzione della plastica. Ci auguriamo che la campagna sia un trampolino per rendere questa rivoluzione sempre più capillare in Italia e non solo.” ha spiegato Dario Giudici, CEO di Mamacrowd.

La campagna crowdfunding è online dal 12 novembre 2020 per tutti coloro che desiderano investire nel cambiamento e sentirsi parte integrante di una lungimirante prospettiva.

“Gli investitori, privati o aziende, che entreranno in partnership con noi potranno beneficiare di agevolazioni fiscali, sconti e forniture gratuite di acqua in cartone. In collaborazione con ZeroCO2 regaleremo a tutti i nostri soci anche un albero, che ha ovviamente valore simbolico, per suggellare la partnership.” commenta Christian Creati, CEO di Acquainbrick. “L’obiettivo minimo della campagna è di 80mila euro, fino ad un massimo di 350mila, investendo buona parte del ricavato per puntare alla massima esposizione mediatica nel 2021. Metteremo a disposizione tipologie di quote differenziate e acquistabili a partire da 250 euro, quindi investimenti per tutte le tasche.”

 

Tetra Stelo Aseptic Edge Wingcap: il nuovo pack sostenibile di Granarolo

Granarolo lancia un nuovo packaging sostenibile per le referenze di latte della gamma Accadì Alta Digeribilità senza lattosio: la confezione Tetra Stelo Aseptic Edge Wingcap nata dalla sinergia di Granarolo e Tetra Pak. Il nuovo pack permette un contenimento delle emissioni di CO2, grazie al fatto di essere costituito per l’87% da materiali provenienti da fonti rinnovabili:

  • carta certificata FSC, proveniente da foreste gestite in maniera responsabile e da altre fonti controllate;
  • polimero ottenuto da canna da zucchero per le componenti del tappo, del collo del tappo e di due dei rivestimenti della confezione.

In questo modo l’azienda segna una nuova tappa nel percorso c intrapreso per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle proprie confezioni e allontanarsi dalla plastica nel contesto del proprio piano triennale per la sostenibilità, che ha come riferimento il Goal 12 “Consumo e Produzione Responsabili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Grazie all’utilizzo del polimero da fonte rinnovabile, è stato calcolato che questa confezione riciclabile a prevalenza carta permette una riduzione delle emissioni di CO2 del 20% rispetto alla stessa confezione che utilizza materiali convenzionali da polimero da fonte fossile, certificato da Carbon Trust, l’associazione non a scopo di lucro istituita per aiutare le Organizzazioni e aziende a ridurre il loro impatto in termini di carbonio in atmosfera. In particolare, la riduzione di emissioni di CO2 è stata calcolata attraverso la comparazione dell’impronta ecologica Carbon Footprint del pack standard (56g di CO2 eq. per kg di prodotto) rispetto al pack plant-based Tetra Stelo®, (45g CO2 eq./kg).

Il polietilene della plastica plant-based proviene dalla canna da zucchero, una fonte rinnovabile, che presenta le stesse caratteristiche chimico-fisiche e uguali performance del corrispettivo polietilene da petrolio, assieme a cui viene riciclato, ma al contempo ha un minore impatto sull’ambiente: grazie al fatto che la canna da zucchero, mentre cresce, assorbe CO2. La successiva produzione della plastica permette così ridotte emissioni di CO2, rispetto alla plastica fossile.

La confezione Tetra Stelo è stata lanciata sulle 3 referenze UHT di latte Accadì Alta Digeribilità da litro, andando a sostituire progressivamente le confezioni Tetra con plastica standard:

  • Granarolo Accadì Alta Digeribilità UHT 1% grassi 1l
  • Granarolo Accadì Alta Digeribilità UHT 0% grassi 1l
  • Granarolo Accadì Alta Digeribilità UHT 3% grassi 1l

“Oggi con Tetra Pak, partner storico di Granarolo, facciamo un grande passo avanti. Siamo orgogliosi di poter annunciare che in Italia la prima confezione Tetra Stelo® di latte sia Granarolo e che questa confezione derivi per l’87% da fonti rinnovabili. Serve però un ulteriore passo avanti che può venire anche dal momento che stiamo vivendo, un momento giusto per lanciare un grande progetto nazionale volto a ragionare lungo l’intero ciclo di vita del packaging (confezionamento e fine vita), coinvolgendo giovani ricercatori e istituzioni, utilizzando, laddove possibile, il Recovery Fund. Dobbiamo agire velocemente e su tutti i fronti, attuando azioni sinergiche costanti che portino a risultati riscontrabili”, ha commentato il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari.

Lidl Italia e MyFood, ancora insieme contro lo spreco alimentare

Si rinnova la partnership tra Lidl Italia e Myfoody, allo scopo di ridurre lo spreco alimentare.

Avviata nel Settembre 2019 con 55 punti vendita Lidl attivi tra Milano, Bologna e Torino, la collaborazione tra l’innovativa applicazione anti-spreco e la catena leader della GDO ha “allungato la vita” ad oltre 180.000 prodotti alimentari. Da oggi il servizio si amplia e raggiunge anche Roma, Firenze, Genova, Palermo e altre grandi città italiane – per un totale di 120 punti vendita Lidl su tutto il territorio nazionale.

Con l’attivazione del servizio nelle nuove città – prevista per inizio ottobre – gli utenti potranno visualizzare, attraverso l’app Myfoody, i prodotti prossimi alla scadenza resi disponibili con uno sconto del 30% all’interno degli store Lidl a loro più vicini, per poi recarsi in negozio ad acquistare i prodotti e contribuire così alla riduzione degli sprechi risparmiando allo stesso tempo.

“Il lungo isolamento dovuto all’emergenza sanitaria ha mutato le scelte di consumo degli italiani rendendoli più consapevoli rispetto alle scelte in fatto di acquisti alimentari. Basti pensare che nel periodo del lockdown, il cibo sprecato è calato del 25% rispetto all’anno precedente*. Per questa ragione, siamo particolarmente soddisfatti del prosieguo della partnership con Lidl, tra i leader della GDO in prima linea per lo sviluppo di iniziative a favore della sostenibilità ambientale, che ha confermato la fiducia nel valore del servizio da noi offerto, afferma Francesco Giberti CEO & Founder di Myfoody.

Alessia Bonifazi, Responsabile Comunicazione & CSR di Lidl Italia commenta: “La collaborazione virtuosa avviata l’anno scorso tra Lidl e Myfoody ha dimostrato come la lotta allo spreco alimentare sia diventata una priorità per tutti. L’estensione del servizio a 120 punti vendita Lidl darà la possibilità ad un numero ancora più ampio di clienti di poter fare una scelta di acquisto consapevole, allungando la vita di molti prodotti alimentari.”

A partire da novembre, la partnership prevede inoltre l’avvio di un’attività di comunicazione digital congiunta volta a sensibilizzare i consumatori sulle tematiche dello spreco alimentare e fornire consigli pratici per adottare uno stile di vita sostenibile. All’interno delle rubriche proposte e condivise sul sito e i canali social di entrambi i partner, verranno messi in evidenza i prodotti ortofrutta del mese, per valorizzare la stagionalità come scelta di consumo green e le ricette regionali anti-spreco, in linea con le iniziative di promozione dell’italianità dei prodotti a marchio già in atto da parte di Lidl.

La sostenibilità di Tetra Pak punta su alimenti, persone e futuro

School Milk, Indonesia

Tetra Pak pubblica online la 22esima edizione del Report di Sostenibilità.

Tre le macro-aree che presentano i risultati raggiunti nel corso del 2019 – Alimenti, Persone, Futuro.

L’impegno per la sostenibilità è da sempre al centro della promessa di Tetra Pak di proteggere alimenti, persone e futuro” – sottolinea Francesco Faella, Presidente Tetra Pak Italia. “Il report di sostenibilità è uno strumento fondamentale per condividere risultati e obiettivi con l’intera catena del valore con la quale, nella nostra visione, portiamo avanti in maniera sinergica l’impegno per un futuro più sostenibile. Un impegno che nel 2020, anche a fronte della pandemia Covid-19, si rinnova con ancora maggior forza e determinazione”.

Nella nuova edizione del report, sono disponibili aggiornamenti sui seguenti ambiti:

ALIMENTI – Tetra Pak è da sempre impegnata a garantire la sicurezza e la disponibilità degli alimenti ovunque, attraverso la collaborazione con clienti e partner e grazie alle innovative soluzioni per la lavorazione e il confezionamento degli alimenti. Inoltre, contribuisce alla creazione di catene del valore sostenibili partecipando a programmi di alimentazione nelle scuole e al modello Dairy Hub.

In evidenza:

  • 68 milioni di bambini hanno ricevuto latte o altri prodotti alimentari in confezioni Tetra Pak® presso le loro scuole
  • 56 paesi in cui sono stati realizzati programmi di alimentazione nelle scuole
  • 36.420 piccoli allevatori raggiunti dai Dairy Hub Tetra Pak e 389.470 litri di latte al giorno raccolti

PERSONE – Tetra Pak favorisce la crescita e lo sviluppo di tutti i suoi dipendenti promuovendo azioni che garantiscano una forza lavoro diversificata e una cultura inclusiva. È impegnata a proteggere e supportare le comunità in cui i fornitori operano, con l’obiettivo di garantire una catena del valore responsabile che tuteli i diritti umani e quelli del lavoro.

In evidenza:

  • +14% aumento delle donne ai livelli manageriali più elevati
  • ‐8% riduzione degli infortuni con perdita di ore lavorative presso i nostri siti produttivi
  • 66% di dipendenti che fanno uso del lavoro flessibile, attualmente disponibile in tutti i Paesi con oltre 50 dipendenti, afferma di essere più produttivo
  • 750 leader formati sulla leadership inclusiva
  • 148 nuovi partecipanti iscritti al nostro Future Talent Programme implementato a livello globale

    Forest with carton outline

FUTURO – Obiettivo strategico per proteggere il futuro sostenibile del pianeta è quello di essere leader nelle soluzioni a basse emissioni di carbonio a supporto di un’economia circolare e migliorare la sostenibilità nell’intera catena del valore, dall’approvvigionamento alla produzione sino alla fine del ciclo di vita dei prodotti. Questo include la riduzione delle emissioni e dei rifiuti, la tutela della biodiversità e degli ecosistemi, la costante disponibilità di acqua dolce e la promozione del riciclo e della circolarità.

In evidenza:

  • 4 anni consecutivi di inserimento nella Lista A del CDP. Tetra Pak ha ottenuto il punteggio più alto per gli impegni contro i cambiamenti climatici e la tutela delle foreste.
  • 1° azienda di confezionamento a lanciare cannucce di carta in Europa e a offrire confezioni con la certificazione Bonsucro Chain of Custody per i polimeri di origine vegetale.
  • 69% di energia rinnovabile nelle attività aziendali
  • 10 milioni di tonnellate di CO2e risparmiate nella catena del valore nell’ultimo decennio
  • 50 miliardi di confezioni Tetra Pak® riciclate

Il Report di Sostenibilità Tetra Pak 2020 è disponibile al seguente link

Largo consumo: i 5 trend sostenibili raccontati da Tiendeo.it

La crisi causata dal COVID-19 ha innescato un cambiamento all’interno del largo consumo: sempre più evidenze mostrano, infatt,i come i consumatori abbiano imparato (o stiano imparando) ad apprezzare di più la sostenibilità e le aziende che si fanno portatrici di questo valore.

A questo proposito, Tiendeo.it ha deciso di individuare ed  evidenziare i principali trend ecosostenibili che segneranno il futuro prossimo del consumo di massa:

  1. Il prezzo e l’eco contraddistinguono il carrello

La prima conseguenza del lockdown è stata quella di frenare gli acquisti compulsivi (passati in secondo piano) mentre, al contrario, è cresciuta l’abitudine di programmare l’acquisto in modo più razionale ed eco-sostenibile. Ne discende che  il prezzo sarà un fattore determinante, insieme ad una maggiore attenzione per la qualità e la provenienza degli alimenti, a favore di una vita più sana.

2. Il “made in Italy” acquista valore

La crisi economica provocata dalla pandemia ha portato alla chiusura di migliaia di attività locali, le piccole imprese sono le più colpite in questa situazione. Nel tornare alla normalità, i consumatori sentono che possono e devono fare la loro parte per uscirne al meglio, aiutando il commercio locale e i prodotti nazionali.

3. Meno carta e più digitale

L’online ha acquisito un peso indiscutibile nella comunicazione tra retailer e clienti proprio per il fatto di essere il canale più accessibile per tutti. Le circostanze hanno fatto sì che i supporti più tradizionali (fisici) perdessero perso la loro efficacia e la produzione di brochure e volantini cartacei (il formato pubblicitario protagonista nel consumo di massa), optando per la sua versione digitale, che ha permesso di testare i vantaggi offerti dal canale online. Il cartaceo nella maggior parte dei casi è stato ripreso dopo il lockdown, ma senza dubbio il mix di media quest’anno subirà una variazione a favore dell’online.

4. I vantaggi ambientali dello smart working

In questi mesi lo smart working si è imposto in tutti i casi in cui fosse possibile, al punto di trasformarsi in una nuova modalità di lavoro per molti cittadini, che comporta una riduzione negli spostamenti, nell’utilizzo del trasporto privato e, quindi, meno inquinamento. Sarà necessario tener conto che questo fatto causerà cambiamenti nella customer journey in termini di orari, giorni di maggior afflusso ai negozi e fedeltà ai retailer (aumenta il peso, ad esempio, dei supermercati situati nei centri urbani, più vicini ai consumatori).

5. Diversificazione degli acquisti: e-commerce e negozio fisico coesistono

Durante questo periodo, molte famiglie hanno scelto di provare per la prima volta o aumentare i propri acquisti online, e questo porterà a una maggiore diversificazione tra negozio fisico e e-commerce, che rappresenterà una sfida logistica per i rivenditori. Offrire ai clienti diverse opzioni come click & collect, consegna a domicilio o acquisto online conferirà valore aggiunto al punto vendita.

Tonno in scatola: crescono i consumi, ma sempre in ottica sostenibile

Nei mesi clou della pandemia il tonno in scatola ha registrato un incremento delle vendite a volume pari al +33,6% (Fonte: Iri), ma questa propensione non ha fatto dimenticare agli italiani  l’importanaza della sostenibilità anche per questa categoria di prodotti. Come rileva infatti l’indagine dell’Istituto Ixè realizzata per lOsservatorio Nutrizione e Benessere – promosso da Nostromo in collaborazione con ANDID, Associazione Nazionale Dietisti – il 71% dei consumatori ritiene che il concetto di sostenibilità sia importante anche per la pesca e per la produzione di tonno in scatola e di conserve ittiche in generale. La percentuale sale al 78% tra i più informati, 76% per chi mangia tonno in scatola una volta la settimana e 72% tra chi sceglie questo prodotto qualche volta al mese.

Nell’ambito delle conserve ittiche, la sostenibilità riguarda innanzitutto i metodi di pesca: per il 42,3% del campione di ricerca le aziende produttrici dovrebbero garantire il rispetto dei periodi di pesca e delle dimensioni del pescato, ed evitare pratiche poco rispettose del mare e della biodiversità, come la pesca a strascico. In seconda battuta, per il 13,3% degli intervistati, è importante l’impiego di confezioni amiche dell’ambiente (riciclabili, riutilizzabili, biodegradabili). Tra i più giovani questa sensibilità raggiunge il 33% degli intervistati, attenti anche al tema della riduzione dell’inquinamento del mare (25%) sia nella fase di pesca che in quella di lavorazione, mentre il dato medio su questo argomento si attesta al 12,2%.

Gli italiani intervistati confermano la rilevanza di questa tematica anche dichiarandosi disponibili a pagare in media l’8,5% in più per un prodotto “sostenibile”, mentre un consumatore su otto arriverebbe a spendere anche oltre il +10%.

In riferimento ai dati rilevati dall’indagine Ixè, ANDID sottolinea che “L’impegno in termini di sostenibilità rappresenta senza dubbio un plus importante per l’intero settore agroalimentare e proprio sulla filiera ittica sono stati avviati importanti progetti. È però necessario che le aziende lavorino sulle buone pratiche e sulla buona informazione, condividendo con il consumatore il proprio impegno ambientale e a garanzia di prodotti di qualità.”

Gli obiettivi del gruppo Calvo

E partendo da una visione che integra responsabilità, innovazione ed eccellenza, Gruppo Calvo – di cui Nostromo fa parte dal 1993 – ha predisposto un ambizioso programma, presentato nel 2019, che definisce 17 obiettivi di sostenibilità da raggiungere entro il 2025 in materia di protezione degli oceani, dell’ambiente e delle persone.

Una roadmap il cui grado di avanzamento è verificato annualmente da organismi indipendenti e consultabile su grupocalvo.com, con obiettivi definiti e misurabili distinti per ciascuna delle tre aree individuate:

  • Oceani. Tonno proveniente per il 100% da una pesca responsabile e sostenibile per tutti i brand del Gruppo; 100% dei prodotti finiti tracciabili fin dal momento della pesca (luogo, imbarcazione, specie, porto di approdo e stabilimento di lavorazione); riduzione del numero di FAD (Fishing Aggregating Devices) a 300 per peschereccio (dagli attuali 359 e a fronte del limite legale di 450) con impiego di dispositivi 100% biodegradabili; crescita dal 16% al 30% di catture senza l’utilizzo di FAD; progettazione di programmi di collaborazione per il miglioramento della gestione dei rifiuti in mare, con particolare attenzione allo smaltimento della plastica.
  • Ambiente. Anche l’efficienza è una priorità, e in questo senso Gruppo Calvo si impegna a ridurre del 10% il consumo di acqua ed energia, e le emissioni per tonnellata prodotta; ad accrescere dal 14% al 50% l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili; a valorizzare i rifiuti generati nel corso del processo produttivo per arrivare all’obiettivo “zero rifiuti” in discarica; a impiegare confezioni riciclabili al 95%, con una percentuale di materiali utilizzati per la produzione provenienti da fonti riciclate o certificate come sostenibili all’85%.
  • Persone. Crescita della presenza femminile nel direttivo dal 20% al 30%; aumento dal 37% al 44% di donne nel middle management aziendale; raggiungimento del 100% di audit sociali e ambientali effettuati su fornitori ad alto rischio di conformità; riduzione del 10% degli infortuni sul lavoro sia in termini di frequenza che di gravità. Tra gli impegni del Gruppo nei confronti delle persone, inoltre, il garantire che il 100% dei propri prodotti continui a essere sano e nutriente.

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