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Anna Muzio

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L’alveare, dal produttore al consumatore via web

Una sorta di Gas, gruppo di acquisto solidale, tecnologico, un modo per fare la spesa a km 0 direttamente dalle mani dei produttori, ma senza allontanarsi dalla città: è l’Alveare che è appena sbarcato anche a Firenze. L’iniziativa, nata in Francia sotto l’insegna “La Ruche qui dit Oui”, ha raccolto oltre un milione di persone in Europa dal 2011 ad oggi, con oltre 700 punti di raccolta. Partiti da Torino nel marzo 2015, oggi gli Alveari in Italia sono un centinaio, e fanno riferimento a oltre 350 piccole e medie imprese dell’agroalimentare, con una rete di 16mila persone tra consumatori, gestori e produttori. Quello di Firenze è il primo Alveare della Toscana, ma ce ne sono già altri due “in costruzione” ad Arezzo e Piombino.

Il modello si basa su una piattaforma web in cui si incontrano domanda, ovvero un gruppo di consumatori che gravitano su una stessa città, e offerta, le piccole e medie imprese che si trovano in un raggio massimo di 250 km dalla città stessa (nel caso di Firenze la distanza media è di 17 km). Dopo essersi iscritti online, si scorre la lista di prodotti disponibili nell’Alveare di riferimento, dalla pasta agli ortaggi, da olio e vino ai salumi, dalle uova al caffè, si ordina e si paga online. Un giorno alla settimana i consumatori passano a ritirare la spesa nel punto prestabilito, dove si crea un vero e proprio mercato temporaneo, con produttori e consumatori che si incontrano, si conoscono, e si consegnano le merci. Con la possibilità da un lato di assolvere al bisogno di fiducia di chi acquista, e dall’altro alla necessità per chi produce e vende di conoscere le esigenze dei clienti. Piace la flessibilità del modello e la capacità di limitare gli sprechi, riducendo a zero il tasso di invenduto. Ideato per massimizzare la resa per il produttore e la personalizzazione per il consumatore.

L’iscrizione è gratuita e non c’è un acquisto minimo: si paga solo quando e se si compra e si conosce già in partenza a quanto ammonta il ricarico sul prezzo applicato dal produttore. La quota stabilita è del 16,7%, divisa a metà tra Gestore e piattaforma, in modo da coprire le spese. Un ricarico così basso è possibile proprio grazie alla community: ogni Alveare può contare su almeno 100 iscritti, il che consente di ammortizzare i costi.

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Responsabile dell’Alveare fiorentino è la blogger Chiara Brandi (www.forchettinagiramondo.com), che si occuperà di selezionare i produttori locali, ma anche di creare e animare la comunità dei consumatori. «Sono rimasta stupita che in città nessuno avesse creato una comunità di questo tipo – dice Chiara Brandi – e quando ne ho sentito parlare mi sono subito attivata con i coordinatori nazionali. Conoscevo già molti produttori locali grazie al mio blog dove parlo principalmente di cibo legato ai territori, e ho cercato di inserire quei prodotti che io per prima avrei voluto trovare sulla mia tavola». 

Eccellenze gastronomiche e chef in mostra a Bergamo con GourmArte

Un momento dell'edizione 2015.

Duecento prodotti e 24 grandi chef, per una tre giorni in cui presentare le eccellenza enogastronomiche del nostro Paese, accuratamente selezionate, con una formula sempre gradita ovvero quella dell’assaggio: è GourmArte, che si terrà a Fiera Bergamo dal 26 al 28 novembre.

Lo spazio è strutturato in due grandi aree: una dedicata all’esposizione delle eccellenze selezionate sul territorio italiano (e non solo), l’altra occupata dal Ristorante dove 24 tra i migliori cuochi d’Italia, che si alternano ogni giorno nelle cucine a vista dirigendo le loro brigate.

Nell’area espositiva-degustativa si spazia dai Missoltini al Caviale; dallo Strachitunt allo Storico Ribelle (è il nuovo nome del Bitto Storico); dal Lambrusco allo Champagne; dal Salame al Jamon Iberico Pata Negra, dal caviale made in Brescia alla tartare di Bue Piemontese; dall’olio extravergine dei laghi Lombardi a quello pugliese; senza dimenticare i tanti dolci natalizi a partire dai panettoni, il caffè, le confetture, il miele, i distillati, prodotti biologici e per vegani. E ci sarà un solo produttore a rappresentare il suo prodotto “di punta”, accuratamente selezionato

Sul fronte dei vini oltre alle varie etichette (dal Franciacorta nelle varie tipologie al Moscato d’Asti; dallo Sforzato al Chianti Classico; dal Moscato di Scanzo al Passito di Pantelleria), i visitatori interessati potranno assistere in esclusiva alle presentazioni delle guide di settore “Vitae 2017”, curata dall’AIS, e de “I vini d’Italia 2017” edita da l’Espresso che, per l’occasione, concentrano l’attenzione sulla rassegna dei migliori vini di Lombardia.

«Vogliamo dare la possibilità al consumatore gourmet di accedere a una serie di prodotti presentati in uno stesso luogo, e con la possibilità di essere apprezzati al meglio – dice Elio Ghisalberti, ideatore di GourmArte -. Ci distinguiamo per la selezione rigorosa dei prodotti e dei protagonisti chiamati a rappresentare il saper fare in campo agroalimentare. Siano essi produttori, i contadini, gli allevatori, gli artigiani o i vignaioli che hanno mantenuto viva una tradizione strettamente legata al territorio ed al modo di interpretarlo; le aziende che si sono messe in luce per l’elevata qualità di quanto producono, per l’etica e le capacità imprenditoriali e progettuali dimostrate nel corso degli anni; le realtà di produzione o di selezione che si sono distinte per avere svolto un’opera di divulgazione di prodotti particolarmente ricercati provenienti dai territori d’origine. E naturalmente i cuochi e ristoratori chiamati a rappresentare al meglio la cucina italiana tradizionale e contemporanea».

Il tutto ha un prezzo accessibile: 10 euro l’ingresso con degustazioni, e 10/15 euro a piatto compreso un bicchiere di vino nell’area Ristorazione, dove si può mangiare seduti».

Boxpark, temporary nei container, punta al food e apre a sud di Londra un nuovo sito

Un’idea originale e funzionale, utilizzare container per navi come temporary store e un ambiente cool ravvivato da un frizzante calendario di eventi: si chiama Boxpark il concept partito nel 2011 con la moda e che ora apre un nuovo sito a sud di Londra, a Croydon, interamente dedicato al food&beverage.

È una sorta di galleria commerciale molto particolare, ideata da Roger Wade, progettato dallo studio di architettura BDP e che ha aperto il primo sito a Shoredich, quartiere trendy di Londra, con un focus sulla moda. Ma senza dimenticare lo street food, proprio come in un mercato rionale. L’area aperta è costituita da container ristrutturati per accogliere “spazi economici e flessibili” che accolgono marchi lifestyle, caffetterie, ristoranti e gallerie d’arte o esposizione di artisti e artigiani. Il tutto condito da un ricco calendario di eventi: nel nuovo sito di Croydon ne sono previsti 200 in un anno: concerti, laboratori, corsi, dj set.

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Ogni container, dipinto di nero, si sviluppa su due piani. Al centro del nuovo spazio di Croydon un bar da 300 posti a sedere, specializzato in birra e cocktail, dove si svolgono anche gli eventi.
Boxpark Croydon bar

Uno spazio realmente innovativo che unisce la tendenza sempre più diffusa dei temporary (ci sono piccoli artisti, stilisti e artigiani che hanno la possibilità di farti conoscere ma anche marchi noti come Kiehl’s hanno deciso di pendere uno spazio), il trend del mangiare e bere bene anche in chiave street food e la leva dello spettacolo e dell’entertainment, che fa da collante all’intera espereinza di visita.

Tanti modi per trasformare un container: la gallery di Boxpark Shoreditch

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Dalla lattina al cartone, premiata la portoghese Guloso

Passare dalla lattina al cartone consente di risparmiare energia nelle fasi di trasporto ad esempio. L’azienda portoghese Guloso ha dunque deciso di cambiare radicalmente i packaging delle proprie conserve di pomodoro, passando dalla tradizionale latta a confezioni i  Tetra Recart. ed è stata premiata con il prestigioso Distribution Master Product Award 2016, uno dei più prestigiosi premi commerciali del paese.

Presentato annualmente dalla rivista di settore “Distribuição hoje”, il premio viene conferito alle aziende che hanno ottenuto risultati significativi in termini di efficienza di distribuzione o di impatto a scaffale. I prodotti a base pomodoro di Guloso hanno vinto in entrambe le categorie, grazie al passaggio dalla lattina al cartone per alimenti Tetra Recart.

«Ringraziamo i nostri distributori per la fiducia dimostrata verso questa nostra innovazione, e siamo lieti che anche i consumatori apprezzino i vantaggi di questo nuovo contenitore. Lo trovano più leggero, più facile da maneggiare e più rispettoso dell’ambiente. Allo stesso tempo preserva il gusto e la freschezza dei nostri pomodori portoghesi» ha spiegato Tânia Caria, Brand Manager di Guloso.

Guloso, appartenente al Gruppo Sugal e tra le maggiori aziende al mondo per la lavorazione del pomodoro, ha trasferito tutta la propria gamma a base di polpa di pomodoro da lattine a contenitori Tetra Recart, compresa la polpa di pomodoro fresco, la polpa di pomodoro con aglio, con cipolla e basilico e con origano.

Coop, ai terremotati il 10% delle vendite Pl di questa settimana

Continuano le azioni di solidarietà delle insegne della Gdo nazionale a favore delle persone colpite dai terremoti in Centro Italia: Coop da lunedì 7 novembre e per una settimana devolve il 10% delle vendite dei prodotti a marchio venduti nei 1100 punti vendita.
L’impegno minimo di devoluzione è fissato a 3 milioni di euro. Avviate anche azioni promozionali di supporto ai prodotti dei territori colpiti. Le azioni di solidarietà avviate da soci e consumatori a partire da fine agosto che, attraverso donazioni libere e contributi versati con il meccanismo dei punti accumulati facendo la spesa, hanno già superato quota 700.000 euro.

CoopVoce, l’operatore mobile di Coop, ha invece attivato la donazione di 2 euro al numero 45500 della Protezione Civile, oltre a accreditare gratuitamente a seguito dell’ultimo sisma 20 euro ai propri clienti residenti nelle aree colpite.

I fondi raccolti, in accordo con gli organismi partecipativi delle singole cooperative e di concerto con l’Associazione Nazionale-Ancc, saranno indirizzati verso uno specifico intervento di ricostruzione in linea con le esigenze espresse dalle popolazioni colpite e dalle amministrazioni locali.

Continua anche la raccolta fondi che consente ai clienti di versare contributi per le popolazioni colpite dal terremoto sul conto istituito appositamente con questo obiettivo.

Epson preme l’acceleratore sulla Csr e nomina Henning Ohlsson direttore Europa

Henning Ohlsson.

Preme l’acceleratore sulla Corporate social responsibility l’azienda giapponese Epson che, per aumentare l’impegno verso la sostenibilità e accelerare il conseguimento degli obiettivi fissati in Europa ha annunciato che Henning Ohlsson, già Ad di Epson Germania, assumerà anche la carica di direttore Corporate Social Responsibility (CSR) per l’area EMEAR (Europa, Medio Oriente e Russia).

Epson, azienda impegnata nei settori stampa, dispositivi indossabili, robotica e comunicazione visiva, vanta una lunga tradizione nello sviluppo di soluzioni di precisione efficienti e compatte in grado di aumentare la produttività e l’efficienza, riducendo al minimo l’impatto ambientale. Questa nomina conferma l’impegno di lunga data dell’azienda verso la sostenibilità in Europa, con iniziative nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa a livello globale risalenti agli anni ’40. La visione di Epson riguardo all’ambiente in prospettiva futura è contenuta nell’Environmental Vision 2050, un piano ambientale a lungo termine definito nel 2008 che si pone l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni di CO durante l’intero ciclo di vita di tutti i prodotti e servizi dell’azienda entro il 2050.

La nomina di Henning Ohlsson avviene in concomitanza con la pubblicazione del report 2016 sulla sostenibilità, che descrive nel dettaglio le azioni in materia di responsabilità sociale d’impresa intraprese dall’azienda per lo sviluppo responsabile di prodotti eco-sostenibili, le iniziative volte a consolidare i valori e le competenze dei dipendenti, le attività svolte per migliorare la corporate governance e i programmi volontari attuati nelle comunità locali in cui Epson opera. Iniziative che rispetto a 10 anni fa hanno permesso di ridurre le emissioni di CO2 del 43%, quelle di rifiuti del 33% e l’utilizzo dell’acqua del 55%.

Henning Ohlsson lavora in Epson dal 2004 ed è attualmente amministratore delegato di Epson Germania, dove ha contribuito allo sviluppo di importanti iniziative per aumentare l’efficienza energetica in campo IT e ridurre sia i rifiuti sia le emissioni di CO. Prima di entrare a far parte di Epson, Ohlsson era direttore generale di Motorola EMEA. Egli vanta una vasta esperienza a livello internazionale nel settore dell’elettronica di consumo e dell’IT.

«In qualità di direttore per la responsabilità sociale d’impresa, cercherò di aumentare ulteriormente i vantaggi ambientali offerti dalla nostra gamma di prodotti non solo garantendo la conformità normativa, ma anche incrementando la consapevolezza e l’impegno dei dipendenti nelle iniziative CSR a livello locale e regionale» ha spiegato Ohlsson.

Coop prima insegna senza olio di palma, completata l’uscita in 200 prodotti a marchio

Dopo l’annuncio di maggio era iniziata la “exit strategy” per sostituire l’olio di palma con altri oli vegetali dai prodotto a marchio (Dossier Efsa: Coop toglie 120 prodotti all’olio di palma dagli scaffali); ora l’iter è terminato, e Coop diventa la prima insegna europea della Gdo “Palm free”. Lo ha dichiarato in una nota la catena, che specifica come “benché molti prodotti Coop non abbiano mai impiegato né il palma né altri grassi tropicali, come ad esempio tutte le linee dedicate ai bambini e la linea “Vivi Verde” da agricoltura biologica, il processo di sostituzione avviato da Coop ha comportato anche alcune rinunce (come nel caso di alcuni gelati) perché non è stato possibile riformulare vari prodotti con altri oli/grassi a parità di analoghe caratteristiche organolettiche e di durata”.

Sei mesi dunque sono stati necessari per la sostituzione in una serie di prodotti (oltre 200) quali biscotti, gelati, merendine ed omogeneizzati. L’olio di palma è stato sostituito principalmente con oli monosemi, tra cui anche olio di oliva ed extravergine, più equilibrati dal punti di vista nutrizionale rispetto al palma, notoriamente ricco in grassi saturi, ma anche sotto accusa nel dossier stilato dall’Efsa per la presenza di alcuni composti contaminanti, residuo del processo di estrazione.

«Non intendiamo fare demonizzazione gratuita, non è nel nostro stile –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, commentando la scelta – abbiamo applicato il principio di precauzione che caratterizza le azioni di Coop a tutela dei nostri soci e consumatori. Per noi la sostituzione non è stata banale, bensì un processo complesso su cui abbiamo investito importanti risorse necessarie per procedere alla riformulazione nutrizionale dei prodotti. Un discorso a parte meritano anche i benefici in termini ambientali generati dalla nostra scelta».

 

Amazon punta alla dispensa, più facile acquistare i prodotti di uso quotidiano

Amazon lancia nuove modalità per fare la spesa online: dopo il fresco, la consegna in un’ora e gli accordi con insegne nostrane (U2 e NaturaSì), ecco arrivare due modalità per attirare il cliente rendendo più conveniente e automatico l’acquisto dei prodotti d’uso quotidiano.

Si chiamano Iscriviti e Risparmia e Amazon Pantry e sono dedicati alla spesa che non si sceglie, quei prodotti di uso quotidiano quali alimentari confezionati e prodotti per la cura della casa, cibo per animali e prodotti per la cura della persona.

 

Consegna automatica con Iscriviti e risparmia

La comodità della consegna mensile automatica, uno sconto fino al 10% sui prezzi già bassi di Amazon e la consegna standard gratuita: sono i vantaggi diIscriviti e Risparmia. Quando un cliente si iscrive, crea automaticamente gli ordini ricorrenti secondo la frequenza scelta. Disponibile gratuitamente per tutti i clienti, il servizio può essere disattivato in qualsiasi momento. Tra le migliaia di prodotti tra cui scegliere:

  • Bevande (RedBull, Nescafé, tè Pompadour…)
  • Generi alimentari a lunga conservazione e snack (pasta Barilla e De Cecco, riso Gallo, caramelle Haribo, pane e biscotti biologici Matt…)
  • Articoli per la pulizia e la cura della casa (Vileda, Finish o Scottex).
  • Prodotti di bellezza e per la cura della persona (Maybelline, Olay, Denivit).
  • Vitamine e integratori alimentari (Optimum Nutrition, Hyper).

 

Il carrello sulla porta di casa con Amazon Pantry

Amazon Pantry fornisce ai clienti Prime la possibilità di acquistare beni di prima necessità a prezzi bassi, con un costo fisso di consegna di 3,99 euro a scatola Amazon Pantry, che contiene l’equivalente di un carrello della spesa: fino a 20 kg di peso o 110 litri di volume. Quando un ordine supera il 100% di una scatola, viene utilizzata una nuova scatola. La consegna avviene in 2-3 giorni in tutta Italia. Aggiungendo un primo articolo Amazon Pantry al carrello, si inizia una scatola. Durante tutto il processo di acquisto, i clienti possono monitorare a colpo d’occhio la quantità di prodotti aggiunti e il grado di riempimento della scatola sia in volume sia in peso, in base ai prodotti inseriti.

La nuova selezione Pantry include migliaia di prodotti di qualsiasi formato e quantità:

  • Bevande (latte Granarolo o Parmalat, acqua Vera o San Pellegrino, succhi di frutta Valfrutta).
  • Alimenti a lunga conservazione e snack (passata Mutti, pasta Barilla, biscotti Gocciole, patatine Pai).
  • Prodotti per bambini (Mellin, Plasmon e Chicco).
  • Cibo per animali di brand (Gourmet, Kitekat, Purina).

Tra le nuove funzionalità che rendono la spesa ancora più intuitiva c’è la possibilità di visualizzare gli Ordini passati e creare la Liste della spesa, e la possibilità di aggiungere i prodotti direttamente dai risultati della ricerca.

listaspesa

«In Amazon siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per far risparmiare ai clienti tempo e denaro perché sappiamo che possono avere una vita molto indaffarata – spiega François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna – . Investiamo e innoviamo per offrire loro due servizi di acquisto unici e altamente convenienti che rendono più semplice l’acquisto di prodotti di uso quotidiano con un click, senza dover trasportare pesanti borse ed evitando le lunghe code, in una selezione davvero ampia dei marchi più apprezzati in Italia, ora consegnati direttamente a casa o presso l’indirizzo prescelto».

Pam Panorama passa parte dei volantini al digitale, con DoveConviene

Pam Panorama testa il volantino digitale e parzialmente lo adotta affidandosi alla piattaforma DoveConviene, e assicurandosi un risparmio del 50% mantenendo inalterati i risultati di traffico in negozio.

Da sempre attenta a soluzioni innovative da proporre ai propri clienti, l’insegna ha lavorato con DoveConviene effettuando un test di 12 mesi da luglio 2015 a giugno 2016. Obiettivo: verificare l’efficacia del volantino digitale. Dopo di che, per razionalizzare l’investimento destinato alla stampa e alla distribuzione del volantino cartaceo con una riduzione tra il 10% e il 15% su alcune aree selezionate, il gruppo ha deciso di reinvestire il 50% di questo budget su DoveConviene, con un restante 50% di risparmio.

Con 19 milioni gli utilizzatori di smartphone, in Italia il 72% dei quali si informa online prima di effettuare acquisti in negozio, i tempi sembrano dunque maturi per un passaggio almeno parziale al digitale. Il volantino digitale è non solo strumento essenziale per portare traffico nel punto vendita fisico, ma risulta anche essere un mezzo efficiente per ottimizzare il mix carta-digitale. “Lo smartphone è sempre più cruciale nell’influenzare l’ultimo miglio tra pianificazione e acquisto in negozio” spiega Andrea Bianchi, Country Manager di DoveConviene.

 

La riduzione della distribuzione cartacea è stato operata con attenzione a livello di singolo bacino, in relazione a tre fattori principali: composizione, contesto competitivo e propensione all’utilizzo del digitale. Il traffico in-store e i fatturati sono risultati invariati, confermando un’efficacia del volantino digitale due volte superiore alla carta.

La misurabilità consentita dal volantino digitale (modalità di consultazione, localizzazione delle letture e insight sugli shopper) diventa poi un importante vantaggio strategico che permette al retailer di acquisire una conoscenza sempre più approfondita dei propri clienti, utile a sviluppare azioni di marketing e comunicazione sempre più targettizzate e mirate.

“Oggi un retailer che guarda al futuro non può prescindere dalla centralità del digitale nella relazione con il proprio consumatore. Grazie all’utilizzo dei dati forniti dal partner possiamo gestire le nostre attività promozionali in modo più efficace, sia in termini di copertura del target che di creazione di contenuti di maggiore interesse” ha detto Carlo Farinati, marketing manager di Pam Panorama.

La piattaforma DoveConviene ha 10 milioni di shopper in Italia e 20 milioni nel mondo.

Come i social cambiano la spesa, Waitrose svela i trend del food 2016

Identitario, sociale, salutare, fotogenico: è questo il cibo nel 2016 secondo il quarto Waitrose Food and Drink Report appena pubblicato. Frutto dell’analisi di milioni di dati derivati dalla spesa in una delle principali (e più cool) insegne britanniche, ma anche dal lavoro di analisti ed addetti ai lavori, il Report scatta una fotografia dei consumi in fatto di cibo e bevande nell’anno in corso (un po’ come fa il rapporto Coop in Italia, anche se con un angolatura molto più limitata).

Il cibo, e di conseguenza la spesa, sono specchio della società e mutano a seconda della sua evoluzione. L’avanzata del digital e la consuetudine sempre più diffusa di pubblicare foto di cibo sui social ha davvero influenzato il nostro modo di mangiare e di presentare il cibo. Un britannico su cinque ha postato food nell’ultimo mese, il 9% nell’ultima settimana, e il 44% ha confessato di mettere più impegno nel preparare una pietanza rispetto a cinque anni fa, se sa che avrà buone probabilità di essere fotografata e diffusa sui social, mentre il 39% dichiara di mettere più cura nella presentazione (l’immancabile impiattamento dei talent culinari che affollano i canali tv).

Le ricette colorate e stilose, belle per la vista e non necessariamente per il gusto, sono in grado di decretare, soprattutto nei Paesi anglosassoni (ma il trend è già ben instaurato anche da noi) il successo di pubblico (e di vendite) di toast all’avocado e frullati, colorati e fotogenici.

Ecco gli altri trend individuati dal rapporto:

Porzioni più piccole specie per gli snack dolci Non si rinuncia ma si riduce: le vendite di mini hot cross bun (sorta di pane all’uvetta pasquale) sono aumentate quest’anno del 165%.

Più fresco e più leggero lo è il cibo che si mette in tavola rispetto a soli cinque anni fa per il 60% degli intervistati

Viva i Sandwich le vendite sono aumentate del 5% nel 2016 nel Regno Unito. I best sellers?Gamberetti e maionese e salmone affumicato e formaggio

Avanti gli avanzi il 34% degli interpellati congela più cibo rispetto a cinque anni fa e le vendita di contenitori per riporre il cibo sono aumentati del 37%, perché sempre più persone conservano gli avanzi per riutilizzarli anziché buttarli

Gin, un gran ritorno– Quest’estate i tre alcolici più venduti da Waitrose erano tutti gin, e il gin ha contato per un terzo di tutte le vendite di alcolici

Bevande zuccherate dure a morire Le usano durante il pranzo 2/3 dei britannici, insieme a bevande calde; solo 1/3 beve acqua

Il boom del rosé Quest’estate le vendite di vino rosé hanno registrato uno straordinario +104%, spinte dalla moda (che impazzava su Instagram) del “frosé”: una sorta di sorbetto di vino rosé, fragole o limone e ghiaccio tritato.

 

I cibi più “in” del 2016…

Secondo il rapporto, nel 2016 alcuni alimenti hanno fatto il salto da giovani promesse a star del carrello. La voglia di novità, ma anche di salute e sostenibilità, ha quindi portato fortuna a Alghe (in insalata, o per i più avventurosi come sostituito degli spaghetti), Churros (dolci fritti spagnoli), Vegetali “brutti” (hanno iniziato a comparire sugli scaffali in funzione di lotta allo spreco), Acqua di cactus (alternativa trendy all’acqua di cocco), Semi e cereali alternativi (da mettere nelle insalate ma anche come opzione gluten-free: le vendite di grano saraceno sono aumentate dell’82% e di semi di chia del 62%); Cibo abbrustolito, Farina di cocco, Picanha (taglio di carne sudamericano); Cibo Vegano (anche nella variante eterodossa “con uova”, Bao (panini cinesi ripieni al vapore).

 

…E quelli che saranno sotto i riflettori nel 2017

Yogurt alle verdure Alla carota, barbabietola, patata dolce o pomodoro, questa novità proveniente dagli USA potrebbe arrivare sui nostri scaffali l’anno prossimo. Leggermente dolce ma non troppo, si accompagna a vari tipi di cibo.

Kit per cucinare per bambini.. gourmet Per mamme attente alla salute e al gusto ma a corto di tempo arrivano i kit per cucinare con tutti gli ingredienti prepesati e una ricetta semplice e veloce, ma non banale.

Salse leggere La panna è out, i purè di verdure decisamente “in”

Poké Già imperversa nei blog di cucina di casa nostra il Poké, l’insalata di pesce crudo marinato hawaiana, e qualcuno pensa diventerà il “nuovo sushi”

Un cocktail per un profumo Ha iniziato Givenchy al Café Royal di Londra ma potrebbe guadagnare fan l’idea di abbinare un cocktail alla nota del profumo preferito.

L’intero rapporto è scaricabile a questo link.

Leggi anche le tendenze della spesa evidenziate nei rapporti precedenti:

I trend della spesa 2015 secondo Waitrose: piccola, frequente, informale e flessibile (2015)

Waitrose rivela le tendenze del food (2014).

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