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Anna Muzio

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OECD and FAO: price of agricultural products in decline, protein and meat rising, grains and biofuels falling

Stable production and consumption, falling prices: according to the Agricultural Outlook 2015-2024 by OECD and FAO. The report by the two organisations shows a world divided into two, with the more affluent population groups of emerging countries demanding more animal proteins and sugar, whilst in the “Old world” these same products are increasingly the cause of illnesses related to obesity and overweight, especially amongst the poorer and less-educated groups.

Prices: cereals down, meat up

In 2014, the prices of cereals and meats have gone in opposite directions. Two years of abundant harvests have led to further pressure on cereal and oilseed prices. On the other hand, meat prices have hit record highs, due to factors such as herd-rebuilding and disease outbreaks.

In real terms, the prices of all agricultural products should decrease over the next ten tears thanks to growing productivity and lower input prices, which have outpaced slowing demand increases for staple foods, due to the slowing increase of per capita consumption which, in emerging economies is reaching saturation. This is in line with the century’s downward trend, but it is predicted that prices will remain higher than in the period prior to the 2007-08 rise.

Changing diet in emerging economies

Slowing population growth, urbanisation and rising per capita incomes have led to an increase in demand for food, and particularly for certain items like animal proteins. For this reason the price of meat and dairy products will remain high compared to cereals and oilseeds. In addition, the price of coarse seeds used for feed will rise. According to the director general of FAO, José Graziano da Silva, the increase of calories in the diet of developing countries “is good news”, but it is also true that these countries “remain significantly behind advanced economies, [and this] means that hunger in these countries could persist.” And that’s not all: malnutrition is also a problem: “developing countries now have to face problems of overweight, obesity and other diet-related non-communicable diseases”.

Biofuels no longer so cheap

The price of petrol at historical lows has led to a fall in the price of biofuels and cultivation is generally less profitable than in the past in the absence of incentives, and these are unlikely to be adopted by European or American governments. In Brazil on the other hand, the production of sugar-based ethanol will increase thanks to tax incentives and an increase in the mandatory ratio in petrol.  The cultivation of biofuels is also actively promoted by the Indonesian government.

Few exporters, more importers

An increase in farmland is predicted only in South America, whilst in Asia, Europe and North America the increase in production will be the result of improved productivity. Modest growth is predicted for Africa. It is predicted that the export of agricultural products will be increasingly concentrated towards few countries, whilst more countries will rely on imports.  This will lead to an increase in market fluctuations, caused by natural disasters or the introduction of particular trade measures. In general, it is thought that trade will grow at a slower rate than in the last decade. Nevertheless it will maintain a stable share in relation to global production. The report shows that if historical variations on yield, the price of oil and economic growth are maintained over the next decade, we should expect a strong crisis in international markets.

Increases and decreases on the global dinner table

The high demand of protein will lead to further growth in the production of edible seeds, in particular soy, especially in Brazil.

The increased demand of sugar in developing countries will help prices recover from record lows and could lead to investment in this sector. In Brazil, the leading producer worldwide, this will depend on the profitability of sugar in relation to ethanol from the same source.

It is predicted that fishing production will increase by 20% by 2024, with aquaculture possibly surpassing the production of capture fisheries in 2023.

Exports of dairy products will be concentrated towards four regions: New Zealand, the European Union, USA and Australia, where there are limited opportunities for domestic demand growth.

The price of cotton will fall due to the crisis of Chinese production, but could return to stable levels in the rest of the period; in 2024 neither real nor nominal prices are expected to reach the levels of 2012-14.

Ocse e Fao, prezzi dei prodotti agricoli in calo: proteine e carne su, cereali e biofuel giù

Produzione e consumi stabili, prezzi in calo: sono queste le Previsioni sull’Agricoltura 2015-2024 di Ocse e Fao. Il rapporto firmato dalle due organizzazioni mostra un mondo diviso in due, con le fasce di popolazione più benestanti dei Paesi emergenti che richiedono più proteine animali e zucchero, mentre nel “Vecchio mondo” gli stessi prodotti sono causa crescente di malattie legate a sovrappeso ed obesità, specie tra le fasce più disagiate e con meno istruzione.

Prezzi: cereali giù, carni su

Nel 2014 i prezzi di cereali e carni nel 2014 hanno preso direzioni opposte. Due anni di raccolti abbondanti hanno portato a una pressione ulteriore sui prezzi per cereali e oli di semi. Al contrario i prezzi delle carni, a causa di alcuni fattori come la ricostituzione delle mandrie e le epidemie, sono schizzati a livelli record.
In termini reali, i prezzi di tutti i prodotti agricoli dovrebbero diminuire nei prossimi dieci anni a causa della crescita della produttività e dalla diminuzione dei prezzi di ingresso, che hanno superato il rallentamento dell’incremento della domanda degli alimenti base, dovuto all’arresto dell’incremento di consumi pro capite che nelle economie emergenti si sta avvicinando alla saturazione. Questo è in linea con la tendenza al ribasso del secolo, ma si prevede che rimarranno più alti che nel periodo precedente l’aumento del 2007-08.

Cambia la dieta nelle economie emergenti

Il rallentamento della crescita della popolazione, l’urbanizzazione e l’aumento del reddito pro capite hanno portato ad un aumento del,a domanda di cibo, e in particolare di certi alimenti come le proteine animali. Per questo motivo il prezzo della carne e dei latticini resterà alto, rispetto a quello dei cerali e degli semi oleosi. Non solo: aumenterà per quanto riguarda i semi grezzi il prezzo di quelli usati come mangime. Secondo il direttore generale della FAO José Graziano da Silva l’aumento delle calorie nella dieta dei Paesi in via di sviluppo “è una buona notizia”, ma è anche vero che questi paesi “sono ancora molto indietro rispetto alle economie avanzate, e questo significa che la fame in questi paesi non è ancora sconfitta”. Non solo: anche la cattiva alimentazione è un problema “nel momento in cui anche questi paesi dovranno affrontare le malattie derivate dal sovrappeso e dall’obesità”.

Biocarburanti non più così convenienti
Il prezzo del petrolio ai minimi storici ha portato a un abbassamento del prezzo dei biocarburanti e la coltivazione è generalmente meno redditizia che in passato, in assenza di incentivi che non si pensa saranno adottati dai governi europei o americani. In Brasile invece la produzione di etanolo da zucchero aumenterà grazie alle detrazioni fiscali e a un aumento nella percentuale di etanolo che obbligatoriamente deve avere la benzina. La coltivazione di biocarburanti è anche intensamente promossa dal governo indonesiano.

Pochi esportatori, sempre più importatori

Solo in Sud America è previsto un aumento della superficie coltivabile, mentre in Asia, Europa e Nord America l’aumento della produzione deriverà solamente dal miglioramento della produttività. Modesta la crescita prevista in Africa. Si prevede che l’esportazione dei prodotti agricoli si concentrerà sempre più verso pochi paesi, mentre sempre di più si affideranno all’importazione. Ciò porterà a un aumento delle fluttuazioni del mercato, causate da disastri naturali o dall’adozione di particolari misure commerciali . In generale, ci si aspetta che il commercio crescerà a un ritmo meno sostenuto che nel decennio precedente. Mantenendo però una quota stabile in relazione ai consumi e alla produzione globale. Il rapporto evidenzia che, se saranno mantenute le variazioni storiche circa la raccolti, il prezzo del petrolio e la crescita economica nei prossimi dieci anni dobbiamo aspettarci almeno una forte crisi sui mercati internazionali.

Chi va su e chi va giù alla mensa globale
La forte richiesta di proteine porterà a un ulteriore crescita nella produzione di semi commestibili, in particolare della soia, soprattutto in Brasile.
La maggior domanda di zucchero da parte dei paesi in via di sviluppo aiuterà la ripresa dei prezzi ai minimi storici, e potrebbe portare a investimenti nel settore. In Brasile, maggior produttore mondiale, questo dipenderà dalla redditività dello zucchero rispetto all’etanolo ricavato dalla stessa fonte.
Si prevede che la produzione derivante dalla pesca aumenterà fino del 20% entro il 2024, con l’acquacoltura che potrebbe sorpassare la produzione di pesca diretta nel 2023.
L’esportazione di latticini si concentrerà ancor più verso quattro paesi: Nuova Zelanda, Unione europea, USA e Australia, dove sono scarse le opportunità verso un aumento della domanda interna.
Il prezzo del cotone si abbasserà a causa della crisi di produzione cinese, ma dovrebbe tornare a stabilizzarsi nel resto del periodo; nel 2024 in ogni caso si prevede che i prezzi, reali e nominali, non raggiungeranno i livelli del 2012-14.

Le affissioni artistiche di Esselunga per Expo diventano un libro

Hanno fatto parlare come spesso accade alle campagne pubblicitarie di Esselunga note per la loro creatività d’impatto, le affissioni della metropolitana milanese apparse in concomitanza di Expo a maggio e presenti fino a fine luglio: 30 nature morte di artisti europei dei secoli dal XVII al XX,  scelte da Philippe Daverio e riprodotte in grande formato su cartelloni che portavano, appunto, solo il nome dell’artista e le date di nascita  e morte, accanto al brand dell’insegna. Come a dire: guarda che testimoni ci siamo trovati (e come riusciamo a far parlare di noi anche se l’official sponsor di Expo per la Gdo è Coop).

COVER Daverio_Arte tavolaOra la mostra d’arte/campagna diventa un libro-catalogo firmato dallo stesso Daverio con Elena Maria Gregori Daverio, “Arte in tavola”, ed edito da Rizzoli in esclusiva per Esselunga. In libro sarà disponibile nei negozi Esselunga italiani fino a fine anno al prezzo di 9,80 euro. “Arte in tavola”, che è diviso in tre sezioni – la spesa, la cucina e la tavola -raccoglie nature morte alimentari, scene di cucina e sale da pranzo scelte, come sottolinea lo stesso Daverio “allo scopo di stimolare la fantasia e il buonumore”.

La campagna dunque prosegue. Nei prossimi mesi i Bar Atlantic dei negozi Esselunga saranno arricchiti dalle riproduzioni delle opere protagoniste della campagna e da qualche altra futura “sorpresa”. Anche in questo caso la regìa artistica è di Philippe Daverio, che martedì 7 luglio, alle 18,30, firmerà nel negozio di Porta Nuova a Milano, sotto la piazza del grattacielo UniCredit, le prime copie del volume edito da Rizzoli.

Visa: superano il miliardo i pagamenti contactless in Europa nell’ultimo anno

Oltre un miliardo, per la precisione 1,1 miliardi: sono i pagamento contactless effettuata in Europa negli ultimi 12 mesi su prodotti Visa. A riprova della crescente diffusione di questo mezzo di pagamento, ormai diffuso – come opportunità più che come utilizzo invero – anche in molti punti vendita della grande distribuzione.

I dati più recenti di Visa Europe confermano questa tendenza, evidenziando come ad esempio i volumi di spesa con pagamenti contactless abbiano raggiunto un totale di 1,6 miliardi di Euro nel solo mese di marzo 2015, un incremento a tripla cifra rispetto allo stesso periodo nel 2014.

Il Regno Unito è il paese leader in Europa per numero di carte contactless Visa, ve ne sono 49,6 milioni in circolazione, seguito dalla Francia, con un bacino di 20,3 milioni di carte; mentre la Spagna è leader nel continente per numero di terminali di accettazione di pagamenti contactless con un totale di 593mila dispositivi. Indietro l’Italia, che soffre un grave ritardo quanto a diffusione di pagamenti digitali rispetto al resto del Continente, ma che comunque ha in circolazione oltre 4 milioni di carte contactless Visa, con un network di accettazione di pagamenti contactless di oltre 300mila terminali abilitati, che portano il nostro Paese (potenzialmente quanto meno) al livello di un mercato maturo come quello polacco che comprende 354mila terminali e 14,5 milioni di carte contactless.

In tutto il continente sono ora in circolazione 131 milioni di carte Visa contactless che vengono utilizzate regolarmente in oltre 2,6 milioni di punti di accettazione, ed entro il 2020 la totalità dei terminali POS Visa in Europa accetteranno pagamenti in modalità contactless. Attualmente sono 240 le banche che in tutta Europa già emettono carte Visa contactless e la stragrande maggioranza dei titolari di un prodotto Visa avranno accesso a un dispositivo di pagamento contactless entro il 2020.

I dati di Visa Europe mostrano che i consumatori europei pagano contactless le spese quotidiane presso i negozi di alimentari e le drogherie, e per i pasti al ristorante. La modalità di pagamento contactless viene invece usata per pagare acquisti di importo superiore, quale per esempio la spesa alimentare settimanale, in paesi come la Repubblica Ceca, la Polonia e la Spagna, dove i titolari possono effettuare il pagamento avvicinando la carta al terminale e digitando il PIN sul display.

“I dati confermano che i consumatori europei sono sempre più consapevoli della comodità e della rapidità di questa tecnologia per pagare le spese di ogni giorno, e ne sono sempre più conquistati avendo effettuato ben oltre un miliardo di transazioni contactless nei soli ultimi 12 mesi. La popolarità di questo tipo di pagamenti sarà destinata a crescere ulteriormente con l’arrivo deila nuova generazione di pagamenti digitali, dove la comodità e la rapidità dei pagamenti contactless è estesa a soluzioni NFC mobile e wearable” ha commentato Sandra Alzetta, Executive Director Core Products di Visa Europe.

Coop Consumatori Nordest rileva Cooperative Operaie per 36 mln e aiuta i giovani con la raccolta punti

Oltre un secolo di storia che si era infranto in un fallimento: Cooperativa Operaie, attiva in Friuli Venezia Giulia e con 215.000 soci di cui 27.000 nella sola Trieste, è stata rilevata da Coop Consumatori Nordest, che, salvaguardando tutti i 278 posti di lavoro, ha acquisito dal concordato e inglobato nella sua rete gli 11 punti vendita delle Cooperative Operaie, compreso l’Ipercoop delle Torri d’Europa, il più grande di Trieste.” L’investimento complessivo è stato di 36 milioni di euro “senza un euro pubblico”, come ha tenuto a sottolineare Paolo Cattabiani, presidente di Coop Consumatori Nordest.

“C’è un patrimonio importante fatto di lavoro, di donne e di uomini, che vogliamo continuare a far vivere. Il passato non torna e il presente ci chiede nuove idee coerenti con i nostri valori: solo così potremo affrontare il futuro a vantaggio dei nostri soci, di tutti i nostri clienti, dei lavoratori e di tutto il tessuto sociale ed economico del territorio” si legge in un comunicato di Coop Consumatori Nordest che invita i soci della vecchia cooperativa ad aderire alla nuova. “Il 56% dei triestini ha ancora fiducia nelle cooperative: da oggi il nostro impegno sarà rivolto a conquistare l’altro 44%. Abbiamo lavorato sodo per riaprire in breve tempo i punti vendita ed abbiamo costruito un ricco piano di iniziative promozionali: nei prossimi mesi Lei potrà vedere crescere attività e servizi”.

La Cooperativa ha anche presentato i risultati dell’innovativo progettp AttivaGiovani, la raccolta punti che nei supermercati di Reggio Emilia ha raccolto più di 149.000 euro per finanziare tirocini formativi per giovani inoccupati o disoccupati del territorio reggiano. Il progetto è stato reso possibiel grazie al coinvolgimento di associazioni quali Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia, Agci Confcooperative, Legacoop, Legacoop Emilia Ovest e Legacoop Mantova, Confcooperative Mantova, che hanno fatto da ponte tra le domande, gli enti formativi accreditati e cooperative sociali, imprese e cooperative di comunità ospitanti. “Cresce la domanda di etica” come ha dichiarato Cattabiani a ReggioNelWeb “Nonostante questa sia la fase più bassa del paese, della responsabilità sociale, dell’etica e forse anche della reputazione della cooperazione, e noi, attraverso diverse linee di prodotto che offriamo ai consumatori, diamo risposte in linea con il tipo di domanda che ci pongono”.

 

Esselunga, la terza apertura del 2015 è a Sesto Calende

Ha aperto i battenti a Sesto Calende (VA), nell’area dell’ex vetreria Avir, il 152° punto vendita Esselunga. Su una superficie di vendita di 2500 metri quadri e con ampio parcheggio a raso e interrato per 630 autoveicoli, la nuova Esselunga sorge lungo la statale del Sempione, angolo via Vittorio Veneto.

All’interno del nuovo negozio sono impegnati 131 dipendenti, di cui 72 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno; di questi, 12 sono di Sesto Calende, parte del piano di sviluppo previsto che porterà, nel prossimo biennio, a ulteriori 2500 assunzioni.
I clienti disporranno dei reparti frutta e verdura sfusa e confezionata, con un’offerta di oltre 450 prodotti, pescheria, con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito, macelleria, gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 500 etichette. A Sesto Calende apre anche il 111° forno di Esselunga: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato di continuo durante l’intero arco della giornata.

Il nuovo pdv si trova nell’ex area industriale della ex vetreria Avir interamente bonificata. Esselunga ha riqualificato la viabilità cittadina con nuove rotatorie, piste ciclabili, la piazza della stazione e un’area verde. Una particolare attenzione è stata dedicata alla riqualificazione del torrente Lenza, grazie a un recupero naturalistico e a nuove sponde.

L’Esselunga di Sesto Calende, terza apertura del 2015 dopo quella di via Adriano a Milano e di Casale Monferrato, è il nono negozio della provincia di Varese dopo quelli di Castellanza, Gallarate, Induno Olona, Olgiate Olona, Saronno, Venegono, Masnago e viale Borri nel capoluogo.

Patented in Italy, the communicative, economic and sustainable dynamic label

It has all the characteristics to become the label for packaging of the future: it’s communicative, i.e. it relates a series of useful information onto a display. It’s sustainable, made entirely with recyclable materials: all of the electronic components are plastic or easily detachable from the plastic and all the electronic materials in the components are characterized by a low melting temperature which allows for the metal or metal oxides to be recycled through filtering. What’s more, the display powers itself with solar energy. And lastly, it’s economically sustainable.

It is called the “Etichetta Dinamica” (Dynamic Label), and has been patented by IIT, the Italian Institute of Technology and PoliMi – the Polytechnic University of Milan. It can be printed or incorporated into paper or plastic packaging.

The label is equipped with a photovoltaic energy source which automatically powers a control unit (an organic thin film transistor with low voltage supply) and a display screen (created in the form of a layer of an electrochromic screen). The control unit can send the desired messages to the display.

Lastly, the label is compatible with current production processes of packaging, adding a negligible cost.

Polimi e IIT brevettano l’Etichetta dinamica, “parlante”, economica e sostenibile

Ha tutto le qualifiche per diventare l’etichetta per imballaggi del futuro: è parlante, ovvero riporta su un display tutta una serie di informazioni utili. È sostenibile, cioè riciclabile perché interamente realizzata con materiali recuperabili: tutti i componenti elettronici sono plastici o facilmente separabili dalla plastica e tutti i materiali elettronici della componentistica sono caratterizzati da una bassa temperatura di fusione che permette il recupero di metalli o ossidi di metallo tramite filtraggio. Inoltre, il display che si autoalimenta con energia solare. Infine, è economicamente sostenibile.

Denominata “Etichetta Dinamica, è un brevetto di IIT, Istituto Italiano di Tecnologia e PoliMi – Politecnico di Milano. Può essere stampata o integrata sulla confezione di carta o plastica.

L’etichetta è dotata di una sorgente energetica fotovoltaica che autoalimenta un modulo di controllo (transistor a film sottile organico a bassa tensione di alimentazione) e un display di visualizzazione (realizzato nella forma di uno strato di materiale elettro-cromico). Il modulo di controllo è predisposto per inviare al display i messaggi desiderati.
L’etichetta, infine, è compatibile con gli attuali processi di produzione degli imballaggi, aggiungendo un costo trascurabile.

Rapporto commercio estero agroalimentare: saldo a +47% nel 2014

Fa il punto dei flussi import-export del 2014 il Rapporto del Commercio estero agroalimentare. Il valore del saldo del commercio con l’estero si è attestato intorno ai 43 miliardi di euro (+47% rispetto all’anno precedente). Performance positiva iniziata nel 2012, quando ha avuta luogo un’inversione di tendenza rispetto alla dinamica negativa verificatasi nella bilancia commerciale italiana a partire dal 2004. Lo sottolinea in una nota Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria autore del rapporto.
Le esportazioni, pari a circa 35 miliardi di euro, sono cresciute, rispetto all’anno precedente, in misura superiore alla media dell’economia in generale (rispettivamente 2,7% contro il 2% delle esportazioni totali). Tale performance positiva è da attribuirsi all’aumento dei volumi esportati (4,6%) a fronte di una diminuzione del loro valore (-1,8%). Le importazioni si sono attestate su poco più di 41 miliardi di euro registrando una crescita del 2,9%, in controtendenza rispetto alla media dell’economia (-1,6%).

Verso il Sud America la crescita maggiore
Passando a considerare le aree geografiche, spiccano le esportazioni verso il Sud America, aumentate del 10,6%, e quelle verso il Nord America del 6% circa. Le esportazioni verso l’UE-28 hanno invece segnato una variazione più contenuta rispetto all’anno precedente, pari al 2%. Dal lato delle importazioni, è da sottolineare l’aumento del 42% circa degli acquisti dal Nord America, mentre diminuiscono del 21% circa le importazioni dai Paesi Terzi Mediterranei Africani.

Import: in su crostacei e olio Evo. Export: pasta e vini al top
Quali sono i prodotti che hanno aumentato maggiormente le importazioni? In crescita l’aggregato dei crostacei e molluschi congelati (+15,3%), e dell’olio di oliva vergine ed extravergine (+17,6%), spinto dalle note difficoltà climatiche dello scorso anno. I primi quattro prodotti esportati si confermano invece pasta, conserve di pomodoro, vini rossi e rosati Dop confezionati, prodotti dolciari a base di cacao, tutti bandiere del Made in Italy, ma si evidenzia la crescita degli spumanti di oltre il 27% in un anno, e quella di panelli, farine e mangimi (+22,9%).
La “bilancia per origine e destinazione” mette in evidenza il peso dei prodotti destinati al consumo alimentare diretto, in totale circa l’84% per le esportazioni e il 52% per le importazioni.
Dal punto di vista della “bilancia per specializzazione commerciale” emerge che il peso degli aggregati di importazione ed esportazione netta sul totale rimane praticamente invariato rispetto al 2013.

«Il Rapporto sul commercio con l’estero dei prodotti agroalimentari – ha dichiarato Salvatore Parlato, Commissario Straordinario del CREA – è un appuntamento istituzionale di riflessione e approfondimento sulle evoluzioni degli scambi commerciali del sistema agroalimentare, nell’anno in cui ospitando Expo gli sguardi del mondo sono puntati sul nostro paese e sui suoi prodotti. Si è data particolare attenzione all’analisi delle voci per l’esportazione individuate con il termine Made in Italy, identificati dai consumatori all’estero come “tipici” del nostro paese, segnalando i principali mercati di destinazione dei prodotti e dei paesi clienti.
«Per quanto concerne i processi di internazionalizzazione – ha sottolineato Gianpaolo Bruno, Direttore dell’Ufficio per la pianificazione strategica, studi e rete estera dell’Agenzia ICE – il settore agro-alimentare sta assumendo una morfologia complessa, in cui i vantaggi competitivi sono sempre di più associati alla capacità delle imprese di presidiare le catene globali del valore, attraverso modalità di collaborazione strategica che raggruppino produttori di beni e servizi interdipendenti, anche dislocati in Paesi diversi, al fine di creare valore percepito per i consumatori finali»

The Mad Box esplora le potenzialità del digital signage nella Milano di Expo

Effetti sempre più stupefacenti e d’impatto, grazie alle grandi superfici e alla tecnologia LEd: questo offre il digital signage oggi, grazie a installazioni sempre più d’impatto volte a stupire e attirare un’attenzione sempre più difficile da ottenere da parte del consumatore del Terzo Millennio. Ci si cimenta dunque The Mad Box, società con una consolidata esperienza nel campo del digital signage e focalizzata sui mercati del digital out of home, retail media e delle web platform, scegliendo la Milano in gran fermento per l’Expo per ampliare il suo portfolio di spazi in città.

Il progetto “Road to Expo” è un viaggio ideale verso la fiera che comprende tre installazioni principali: DIGIMAXI VISION DUOMO, oltre 180 mq espositivi che interessano l’intera superficie del palazzo storico situato tra via Torino e via Mazzini, che affaccia direttamente su Piazza Duomo, THE CUBE, un cubo galleggiante di 8m di lato posizionato nella Darsena fresca di restyling che ospita le creatività di diversi brand e WELCOME TO EXPO, un impianto di 100 mq che amplifica il circuito di Digital Signage in partnership con Fiera Milano e che, grazie alla sua posizione strategica, garantirà una copertura mediatica straordinaria dei visitatori diretti verso Expo.

“Nell’era della digitalizzazione i ledwall stanno conquistando sempre nuovi spazi nelle nostre città e The Mad Box è in prima linea con la sua tecnologia per offrire ai propri clienti la massima visibilità e agli utenti innovative soluzioni di mobile infotainment”, ha commentato Alessio Abbateianni, CEO di The Mad Box.
TMB non è solo concessionaria media ma anche digital service per l’ideazione e lo sviluppo di piattaforme tecnologiche integrate di entertainment marketing e interazione mobile. I suoi oltre 2000 mq di impianti DOOH e le 3500 installazioni Led nel mondo lo rendono il gruppo leader di mercato in Italia nella raccolta di digital e media retail.

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