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Anna Muzio

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Kiwari con couponHub porta i Big Data nell’eCouponing

L’investimento in una campagna, pubblicitaria o promozionale, non può più prescindere dall’analisi dei Big Data, tramite strumenti di analisi, ROI e comunicazione integrata via email. Il principale problema incontrato dalle aziende nell’effettuare le campagne di couponing è infatti la mancanza di riscontri in tempi accettabili sulla performance ed il conseguente rischio di over-redemption. Il nuovo couponHub di Kiwari BuonMercato è una piattaforma a disposizione di chi fa campagne di eCouponing utile per pianificare la campagna, verificarne l’andamento in tempo reale, ottimizzare gli investimenti di comunicazione in funzione dei risultati effettivi e fare followup mirati sui consumatori-clienti, attraverso strumenti di email marketing integrati.

Copia di couponHubPer ogni campagna di eCouponing intrapresa, CouponHub segmenta i risultati in funzione delle località e dei profili dei consumatori coinvolti. Inoltre, grazie al cruscotto RoiMonitor, rende immediatamente disponibili al cliente anche i risultati effettivi delle campagne di comunicazione intraprese per fonte di traffico (es. sito, DEM, display, ecc.) in termini di click, landing, registrazioni, stampe e sellout da parte dei consumatori, per ottimizzare gli investimenti in comunicazione. Il couponHub permette inoltre alle aziende di sfruttare il patrimonio di contatti che la campagna di eCoupon ha generato attraverso la registrazione dei consumatori. Integrato all’interno del couponHub c’è anche lo strumento di eMail Marketing Email Marketing Tool.

Attraverso un unico strumento è dunque possibile monitorare e gestire con efficacia l’intero ciclo delle attività di eCouponing: dall’erogazione, al sell-out fino alle promozioni a seguire sui consumatori registrati. Tutto ciò per promuovere le vendite dei prodotti (industria e PAM della distribuzione), incrementare il traffico sul punto vendita (distribuzione) e rafforzare la conoscenza e il relazionamento con i propri consumatori-clienti.

Quest’ultima innovazione trasferisce sul mondo del couponing il grande potenziale insito nell’uso dei Big Data e trasforma la mole di dati complessi tracciabili attraverso l’eCoupon in informazioni facilmente fruibili su cui basare una strategia digitale di comunicazione con i consumatori.

Il pollo “tutto d’un pezzo” Sadia dopo gli spot tv lancia una nuova referenza

Conquistare anche quei clienti salutisti che guardano con diffidenza li “elaborati di pollo” industriali, surgelati o non, che costituiscono il 70% del mercato potenziale: è questo l’obiettivo primario della linea Premium di Sadia, composta per il 100% da tranci interi di filetto di pollo.
La la gamma dei Premium è costituita, insieme al capofila Cordon Bleu, da Cotoletta e Nuggets e da giugno, arriverà la nuova Cotoletta agli Spinaci, anch’essa totalmente priva di carne separata meccanicamente. La linea Premium è appena stata protagonista di una campagna TV appena conclusasi sulle reti RAI.

Sadia fa parte del gruppo brasiliano BRF, responsabile del 9% del commercio internazionale di proteine e settima azienda alimentare nel mondo per capitalizzazione di mercato. Nel 2014 BRF ha avviato una nuova struttura amministrativa in Brasile e in altri Paesi, per aumentare la flessibilità e il potenziale di crescita. Nel 2014 ha aperto il suo 57esimo stabilimento nel mondo e primo nel Medio Oriente, ad Abu Dhabi. L’azienda dispone anche di 47 stabilimenti in Brasile, 7 in Argentina e due in Europa (nel Regno Unito e nei Paesi Bassi).

Le promo smart di Lidl: lanciata in Francia una serie web dedicata al Bbq

Lidl nel suo percorso da discount a innovatore, è impegnato – specie all’estero va detto – in una serie di campagne promozionali davvero originali. L’ultima viene dalla Francia ed è una serie web di cui è appena stata pubblicata la prima puntata. Il tema è “caldo”, per popolarità e stagionalità: la griglia o barbeque. I protagonisti sono cinque volti noti, cantanti e attori francesi. Le dinamiche sono quelle ormai onnipresenti del reality e del talent con contest finale: i web-spettatori sono invitati a votare chi ha realizzato la grigliata più riuscita tra Aude, Sinclair, Ophélie, Léa e Jhon Rachid, riuniti in una villa sul mare e impegnati ognuno a realizzare la grigliata perfetta con il proprio ingrediente preferito. Non manca lo chef (quello vero) che dà consigli e fa un po’ di scuola di cucina. Il vincitore si aggiudicherà lo “Spiedino d’oro”.

Un modo per pubblicizzare i propri prodotti, dagli ingredienti alle mille attrezzature per il Bbq certo, ma soprattutto per proporsi come insegna giovane, dinamica e innovatrice. Non solo: la serie web fa parte di un grosso investimento in pubblicità e promozione (che vede Lidl superato in Francia solo da Carrefour secondo il sito Linéaires): una strategia davvero insolita e un allontanamento dalle logiche di un discount, divenuto ormai concorrente temibile delle insegne più tradizionali.

Esselunga apre a Casale Monferrato. Previste altre aperture e 2500 assunzioni in due anni

Un nuovo supermercato di 2500 mq, ma anche il rinnovo della viabilità in tutta l’area e un parcheggio pubblico. Così Esselunga entra a Casale Monferrato (AL) con il suo 151° punto vendita, seconda apertura del 2015 dopo quella di via Adriano a Milano, nonché quarto negozio della provincia di Alessandria e 15° in Piemonte.

Situato in via Rita Levi-Montalcini, nelle vicinanze di piazza Castello il negozio, con 2500 metri quadri di superficie di vendita, è dotato di un ampio parcheggio a raso e interrato per 560 autoveicoli. Oltre al supermercato, che si trova nell’area ex Demar, Esselunga ha realizzato tre nuove strade, intitolate a Rita Levi-Montalcini, Andrea Monzeglio e Monsignor Luigi Novarese; inoltre ha completato la viabilità cittadina con altre tre rotatorie e costruito un parcheggio pubblico su due livelli con 130 posti auto. All’interno del nuovo negozio sono impegnati 100 dipendenti, di cui 57 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno; di questi, 27 sono di Casale Monferrato.

Oltre ai reparti “classici” frutta e verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 450 prodotti, pescheria con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito, macelleria, gastronomia ed enoteca con 700 etichette anche piemontesi, il pdv di Casale Monferrato dispone di un forno con panettieri specializzati che offre 18 varietà di pane fresco sfornato di continuo durante l’intero arco della giornata., e un bar Atlantic, una realtà consolidata nel campo della ristorazione presente in 73 negozi Esselunga.

Non si arresta dunque il piano di sviluppo previsto che porterà, nel prossimo biennio, a ulteriori 2500 assunzioni.

Paradosso ortofrutta: ne mangiamo meno di quanto pensiamo, ma il trend è in crescita

Tutti pazzi per frutta e verdura? Fa bene, lo dicono tutte le ricerche, protegge da tumori e malattie cardiovascolari. Gli chef stellati l’hanno ormai rivalutata e la propongono come il nuovo caviale. Eppure, ne consumiamo meno di 15 anni fa. Lo hanno rivelato a un convegno Sg Marketing a Fruit Innovation.

Eppure, secondo Claudio Scalise di Sg Marketing “se l’intento è quello di creare valore all’ortofrutta non dobbiamo pensare di rincorrere i volumi che si sviluppavano 10-15 anni fa. Negli ultimi anni i componenti delle famiglie sono calati, abbiamo assistito ad una destrutturazione dei pasti e un cambiamento di consumo con una progressiva razionalizzazione delle quantità e una riduzione degli sprechi, dovute principalmente alla crisi. Il cibo è tornato al centro delle relazioni attraverso programmi tv dedicati e al successo degli chef, a cui si aggiunge un numero crescente di community dedicate al food”. Senza dimenticare il boom del vegetarianesimo, che in Italia conta oggi 8 milioni di seguaci. Un panorama che consente di guardare al futuro dell’ortofrutta con ottimismo.

La conferma viene da un’analisi consumer condotta da Sg Marketing sul comportamento del consumatore nei confronti dell’ortofrutta nel punto vendita. Che rileva un ruolo dell’ortofrutta sempre più importante nel pasto del futuro. I numeri parlano di una progressiva riduzione del consumo di carne a favore dei legumi, e della sostituzione dei carboidrati con frutta e ortaggi. La percezione dei consumatori ad un aumento degli acquisti ortofrutticoli e ad un riavvicinamento alla categoria è dovuto, secondo lo studio, all’accresciuta attenzione a temi quali il salutismo e il benessere, al “fattore vegan” e alla consapevolezza che il consumo quotidiano di ortofrutta sia insufficiente. Prezioso il contributo fornito da un panel di insegne nazionali che hanno portato la loro testimonianza sul lavoro effettuato nella valorizzazione dell’ortofrutta nei loro punti vendita, una categoria strategica per la grande distribuzione, dove avviene il 66% degli acquisti di frutta e verdura.

Ortofrutta in Gdo tra mercato, comunicazione e territorio

Come gestisce la Gdo il reparto ortofrutta? Nadia Caraffi, category ortofrutta di Coop Centrale Adriatica, parla delle politiche adottate dalla catena incentrate su territorio, tradizione, lavoro e gusto per dare valore al comparto ortofrutticolo, anche attraverso la formazione ad hoc di addetti al reparto. A livello commerciale Caraffi sottolinea l’assenza di offerte a volantino per l’ortofrutta (a parte IV gamma e prodotti trasformati) mentre si preferisce puntare su prezzi convenienti tutti i giorni. Massimo Silvestrini, direttore sviluppo vendite e formazione PFT Market di Carrefour, ha presentato il format studiato per valorizzare l’ortofrutta, “reparto di benvenuto” all’interno dei punti vendita del retailer, puntando su differenziazione dalla concorrenza (con fornitori locali, servizio ad hoc per le eccellenze, qualità, ricerca delle eccellenze ortofrutticole, esposizione valorizzante) e la modernità (strutture innovative). Gian Marco Guernelli, category manager ortofrutta di Conad, ha parlato delle linea Sapori&Dintorni che, attraverso il legame con la territorialità e l’attenzione alla qualità, punta a rappresentare sul punto vendita la regione, il territorio e la tradizione. Gabriele Nicotra, direttore acquisti di Unes Supermercati, ha raccontato come la catena distributiva organizza nei punti vendita gli spazi del reparto ortofrutta, luogo di commercio e comunicazione di progetto e allestito come un mercato con l’obiettivo di soddisfare le esigenze del cliente.

Pizza Hut trasforma il cartone di pizza in un proiettore

È proprio vero non ci sono limiti alla creatività umana quando si tratta di vendere. Pizza Hut, nota catena di ristorazione fast con locali in tutto il mondo, ha lanciato ad Hong Kong un servizio di consegne davvero originale: la pizza ordinata non solo arriva a casa in una scatola a scelta tra quattro “temi”, ma si trasforma in un proiettore che consente di guardare un film.
Proprio la coppia pizza e film, amata in tutto il mondo evidentemente, è stata la molla che ha fatto scattare l’idea dei creativi dell’agenzia Reed Collins: perché non fornire al cliente entrambi, in una volta sola?

Dentro la scatola c’è una lente per proiettare sulla parete, sistemata nell’apposito slot del cartone, le immagini del film scelto, visualizzate dal proprio smartphone grazie a un QR Code. Il cartone è, ça va sans dire, a tema cinematografico: fantascienza, romantico, horror o avventura. Nel video è svelato il funzionamento del tutto.

Non è la prima volta che Pizza Hut utilizza la tecnologia per migliorare l’esperienza del cliente, intrattenendolo. Come con la pizza costruita e ordinata su un tavolo con schermo touch screen. Si chiama entertainment (o pizza-tainment com è stato chiamato). Buona visione!

 

A Cittaducale (Ri) un nuovo Cash & Carry C+C di GMF (Selex)

Ha aperto a Cittaducale, cittadina a pochi chilometri da Rieti, il nuovo Cash & Carry C+C di GMF Spa, realtà distributiva di Ponte San Giovanni (Pg), che fa capo al Gruppo Unicomm di Vicenza (associato a Selex Gruppo Commerciale). La nuova struttura ha una superficie di 3.000 mq di cui 2.500 di vendita, ed è dotata di un parcheggio di 100 posti auto di cui 30 coperti. Ha un organico di 20 addetti e dispone di 4 casse.

Riservato a una clientela di professionisti dei settori alimentare e ristorazione, ha in assortimento oltre 10.000 referenze alimentari, grocery e non food, che va dai freschissimi all’attrezzatura professionale. Particolare attenzione è dedicata ai reparti dei freschi, con proposte sempre attente e mirate alle esigenze dei clienti e un’ampia offerta di tipicità regionali: ortofrutta, salumi e formaggi, macelleria, pescheria. La cantina presenta un’accurata selezione di vini di qualità, pensata per ogni esigenza della piccola e grande ristorazione.

Non mancano le due linee a marca commerciale rivolti alla clientela professionale: Sù per gli alimentari, e Vanto per la detergenza professionale.

Si può vendere frutta rovinata dal maltempo? Waitrose pensa di sì

Coniuga spreco zero e solidarietà nei confronti degli agricoltori, dunque sostenibilità sociale e ambientale, l’iniziativa della catena inglese Waitrose di vendere mele (dichiaratamente) rovinate dal maltempo, in 263 pdv del Regno Unito. Questa volta la causa è l’ondata di grandine che ha colpito il Sudafrica, ma la proposta non è nuova: quest’anno erano già state messe in vendita mele inglesi che presentavano buccia scolorita o leggermente butterata a causa del maltempo, ma il primo progetto di questo tipo risale al 2011.
Commenta Greg Sehringer, buyer mele di Waitrose: “Sono ormai otto anni che teniamo in magazzino mele rovinate dal maltempo, e ora siamo orgogliosi di sostenere non solo i nostri agricoltori nel Regno Unito ma anche quelli all’estero che sono stati colpiti da eventi atmosferici inaspettati. È una testimonianza del fatto che riteniamo i nostri clienti abbastanza svegli da capire che questa frutta sarà deliziosa come sempre, anche se l’aspetto di queste mele non è perfetto come al solito”. Il prezzo del sacchetto da sette mele “rovinate” è di 2 sterline.

L’iniziativa non è nuova: ha fatto storia la campagna sui “brutti ma buoni”, i “Légumes moches” dell’insegna francese Intermaché e il consorzio Melinda vende mele “non perfette” nell’aspetto con il marchio “MelaSì”. Ma sono gocce nell’Oceano. Coldiretti in questi giorni lancia l’allarme: la grandine, provocata dal brusco cambiamento di stagione, sta danneggiando irrimediabilmente le verdure e la frutta sugli alberi, come ciliegie, albicocche e fragole, provocando milioni di euro di danni nelle nostre campagne. Perché non replicare anche da noI? Il cliente è pronto, magari anche stimolato dalla popolarizzazione delle tematiche di Expo? O forse “Energie per la vita nutrire il pianeta” è solo un vuoto slogan, come sostengono i critici della kermesse milanese?

Pam ha ridotto le scorte del 15% grazie alla tecnologia Jda

Ottimizzare i processi di previsione e rifornimento dei centri di distribuzione, razionalizzando la gestione delle scorte, e contribuendo a salvaguardare la propria redditività: è lo scopo della soluzione JDA Advanced Warehouse Replenishment, che assicura una buona gestione del magazzino, un servizio clienti reattivo ed elevati livelli di disponibilità dei prodotti. Adottata nei punti vendita Pam dal 2011, l’implementazione di JDA Advanced Warehouse Replenishment, rispetto al precedente inserimento manuale dei dati, ha consentito una riduzione del 15% delle scorte complessive, il miglioramento del servizio e la disponibilità dei prodotti. “Riduzione delle scorte equivale a riduzione dell’investimento finanziario, ciò ci permette di continuare a servire i nostri clienti al meglio, offrendo loro valore e convenienza” ha affermato Marco Benettin, Direttore Logistica, Acquisti Non Food e  Approvvigionamento del Gruppo PAM.

Le funzioni principali  

“Ora quando prendiamo decisioni riguardanti la gestione delle scorte, sappiamo di aver fatto la scelta giusta al momento giusto” spiega ancora Benettin. “Ad esempio, siamo in grado di sapere se, considerate le scorte disponibili in un dato momento, uno specifico fornitore è per noi più o meno redditizio. La soluzione ci aiuta a determinare se le condizioni di vendita o altre condizioni commerciali, come la quantità minima dell’ordine, siano le  migliore ottenibili”. La soluzione definisce i criteri della gestione delle scorte sulla base di fattori economici, bilanciati con gli obiettivi del servizio, permettendo all’azienda di utilizzare le proprie scorte in modo molto più strategico. Gruppo PAM può mantenere lo stock per promozioni e negozi specifici sulla base delle informazioni relative al punto vendita. Può anche attribuire priorità agli ordini in base a urgenza e redditività, un approccio che prima non era possibile.

Una delle migliori funzionalità di JDA Advanced Warehouse Replenishment è proprio l’alto livello di automazione. “La soluzione offre una serie di leve facili e veloci da utilizzare”, ha osservato Benettin. “Mantenendo la nostra attuale performance e gli obiettivi della società, possiamo riesaminare e ottimizzare costantemente queste leve, per pianificare meglio le nostre priorità di consegna in base all’urgenza dell’ordine”.

JDA Advanced Warehouse Replenishment offre un’automazione lineare, ma contrassegna anche le eccezioni, in modo che i responsabili dei processi possano rispondere molto rapidamente, secondo le esigenze. “I nostri processi di rifornimento ora sono molto fluidi – ha concluso Benettin -. La soluzione certifica e analizza costantemente i dati storici e verifica le eccezioni. Possiamo sapere esattamente cosa sta accadendo e a cosa dobbiamo prestare attenzione con un alto livello di precisione”.

NaturaSì protegge il bio con soluzioni Checkpoint Systems

Individuare una soluzione per abbattere le perdite sul punto vendita, garantendo una maggiore disponibilità dei prodotti a scaffale e migliorando così l’esperienza d’acquisto del cliente: è questo il motivo per cui NaturaSì, catena specializzata nel biologico, ha deciso di dare il via ad un programma di protezione delle referenze sul punto vendita con il supporto di Checkpoint Systems.

La crescente domanda per il bio si è tradotta nell’esigenza di dotarsi di strumenti di protezione del prodotto e di gestione dell’inventario adeguati, senza i quali cresce il rischio di continue rotture di stock e di clienti insoddisfatti.
Partendo dai dati sulle differenze inventariali di NaturaSì, Checkpoint Systems ha potuto pianificare e lanciare una serie di test tra giugno e dicembre 2014, su un punto vendita campione.
NaturaSì ha installato antenne antitaccheggio e applicato etichette antitaccheggio per la protezione di piccoli prodotti e dei freschi. “Come risultato dell’implementazione del programma di prevenzione, è stato registrato un calo delle differenze inventariali pari al 50% (dato riferito a gennaio 2015) – spiega Domenico Mosca, Responsabile Acquisti No Trade – . Le categorie che hanno beneficiato maggiormente del programma sono stati i prodotti food freschi e l’erboristeria”.

“Siamo orgogliosi che NaturaSì abbia ottenuto ottimi risultati in termini di riduzione delle differenze inventariali grazie alla collaborazione con Checkpoint Systems. Siamo accanto al Retailer per supportarlo nelle sfide quotidiane che la gestione dei punti vendita comporta in termini di sicurezza, ma anche di visibilità della merce. Un prodotto sempre disponibile a scaffale migliora l’esperienza d’acquisto del cliente, aumentando le vendite del Retailer”  ha commentato Alberto Corradini, Sales Director di Checkpoint Systems.
NaturaSì ha scelto Checkpoint Systems per la realizzazione del Bio Store all’interno del Biodiversity Park di EXPO 2015. In particolare, NaturaSì sarà presente nel padiglione del Biologico e del Naturale che rappresenta il cuore del Biodiversity Park, un luogo per conoscere la produzione biologica attraverso il racconto della filiera di un’agricoltura eco, sicura e sostenibile.

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