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Anna Muzio

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Più eco e meno caro il packaging dell’acqua nel futuro

Acqua in bottiglia, dove vai? Due le tendenze principali di un settore che nel mondo è in grande crescita: la riduzione dei costi, tramite nuove tecniche di imbottigliamento e il contenimento dei costi del packaging, e la sostenibilità e riciclabilità delle confezioni.

Il nuovo rapporto sull’innovazione nel packaging dell’Acqua in Bottiglia di Zenith International ha individuato quattro temi chiave per l’innovazione di prodotto: oltre a sostenibilità e riduzione dei costi, c’è la creazione di prodotti di nicchia con articoli limited edition e la differenziazione del brand.

“Le innovazioni più recenti nel packaging si sono focalizzate sulla continua riduzione dei costi, dalla produzione all’immagazzinamento al trasporto, ma sono evidenti anche nella riduzione del peso delle bottiglie, nell’uso di meno materiale per i tappi e le etichette e nelle confezioni multipack. La riduzione dell’impatto ambientale è stata la seconda tendenza chiave specie nella scelta dei materiali, con plastiche di provenienza vegetale e colle che non ostacolino il riciclo” ha spiegato l’Ad di Zenith Richard Hall.

Anche se le innovazioni che tutti notano, in realtà, riguardano il design e l’estetica dei prodotti di nicchia creati per differenziarsi sugli scaffali.

Premium Bottled Water Innovation
Le 12 tendenze dell’acqua in bottiglia high-end secondo il Premium Bottled Water Innovation Report di Zenith.

Da questo punto di vista il canale premium, che da tempo esiste e cresce anche nelle acque, mette in campo designer famosi e sorgenti che vantano una storia secolare o millenaria e punta su concetti chiave per la promozione quali purezza, mineralità, alcalinità e durezza.

Paesi come Germania, Italia, Francia e Spagna hanno consumi pro capite da 100 a oltre 200 litri all’anno. Il Paese con il più grande volume di mercato di acqua in bottiglia è il Messico, con quasi 260 litri pro capite annui. Ma nel settore stanno entrando nuovi grandissimi mercati come la Cina, che quest’anno potrebbe superare gli USA come primo mercato mondiale e che vive grossissimi problemi di inquinamento delle falde ma anche di contaminazione dell’acqua imbottigliata localmente.

Nonostante la concorrenza anche le acque aromatizzate stanno vivendo in alcuni mercati una crescita e mantengono interesse del consumatore vivo grazie al restyling del brand, a nuovi formati e proposte di serie “limited edition”.

 

Un punto vendita più smart grazie alla tecnologia

Cosa può fare la tecnologia nel punto vendita, per incrementare la shopping experience e renderla più fluida, far tornare la voglia di entrare ed acquistare senza dimenticare la connessione con il mondo del digitale? Lo ha spiegato Econocom con i suoi partner tecnologici al salone del franchising di Milano, dove ha presentato il negozio 2.0. Nella gallery alcune soluzioni.

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Abbiamo intervistato Enrico Tantussi, country manager di Econocom Italia, digital service provider europeo che da 40 anni aiuta le aziende a progettare e governare l’innovazione scegliendo piattaforme, dispositivi e soluzioni applicative di ultima generazione

“Nel retail in Italia siamo al punto zero o quasi: cerchiamo di far capire come le tecnologie possono rendere la shopping experience più coinvolgente e completa. Nel retail management ogni fase di back end e di front end contribuisce alla shopping experience. E in ogni fase c’è un cluster di tecnologie che concorre all’ottimizzazione”. Ma la domanda da parte del cliente finale c’è? “No perché non c’è offerta, è necessario diffondere la cultura. I primi retailer che utilizzeranno queste tecnologie ne beneficeranno immensamente, poi seguiranno tutti gli altri. Chi fa l’apripista vince, come hanno fatto Esselunga e Coop con i lettori self-scanning. In alcune aree di Eataly Milano è già possibile effettuare i micro pagamenti tramite smartphone. La richiesta tecnologica è esponenziale. Oggi l’esperienza d’acquisto non è avvincente come potrebbe essere.”

La tecnologia, però, costa. “Noi proponiamo soluzioni ASA (As a Service), si paga una fee per l’uso delle tecnologie non le tecnologie stesse, il che evita di dover fare investimenti imporatanti.”

Qualche case history? “Coin ha adottato l’uso di iPad (loro volevano delle macchine fotografiche non comprendendo le potenzialità del tablet) per mandare dal marketing centrale agli shopping manager dei vari pdv di tutta Italia l’allestimento delle vetrine con i prodotti da inserire, e Pirelli ha risparmiato tre anni del nostro canone solo con la sostituzione di lampadine a LED nella sede. Brico e Leroy Merlin hanno messo le etichette elettroniche risolvendo il grosso problema del cambio continuo dei prezzi: con un click si aggiornano in tutta Italia. Dainese, che ha 50 pdv in tutta Europa, una volta faceva formazione presso la sede in Veneto, oggi la fa tramite iPad con un programma localizzato secondo la lingua e con il catalogo prodotti aggiornato in tempo reale. Il risparmio è notevole”.

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Conad sponsorizza lo sport del territorio, “sano” e locale

L'Ad di Conad, Francesco Pugliese con il Presidente CONI Giovanni Malagò e il Presidente Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso al convegno "Imprese e sport: cooperazione vincente" a Roma al Salone d'Onore del CONI.

Salute, corretta alimentazione, sport: sono i capisaldi del vivere bene sposati da Conad, che non a caso lo sport, da anni, sostiene. Tra le catene della GDO più attive, nel 2013 Conad ha impiegato 5,9 milioni euro, 4 dei quali destinati ai settori e alle squadre giovanili degli sport “Cenerentola” quali beach volley, calcio a 5, canottaggio, golf, karate, mountain bike, pallamano, pattinaggio, vela e judo, coinvolgendo, insieme alle più “gettonate” atletica leggera, calcio, ciclismo, motociclismo, pallacanestro, pallavolo, rugby e tennis, oltre 71.500 atleti di 1.022 società sportive.

Per lo più non si tratta di grandi sponsorizzazioni dunque ma piuttosto dell’impegno a sostenere realtà locali fatte di giovani e di appassionati. Piccola grande “eccezione alla regola” è la Scherma Modica, di cui Conad è title sponsor da quasi 20 anni e che annovera tra i propri allievi campioni olimpionici del calibro di Giorgio Avola, medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi del 2012 e medaglia d’oro a squadre e di bronzo individuale ai Campionati Mondiali.

“Abbiamo a cuore l’impegno di motivare tanti potenziali protagonisti ad una sana pratica sportiva – ha fatto notare l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese -. Lo sport aggrega, educa alla convivenza civile e alla tolleranza, contribuisce ad avvicinare le persone. Per questo sosteniamo tante associazioni sportive presenti nei territori in cui operano le insegne e i soci Conad sponsorizzando squadre, eventi e manifestazioni che avvicinano i giovani ai sani principi dello sport praticato. Un ulteriore modo per restituire al territorio quanto il territorio ci dà”.

E un impegno per gli imprenditori dettaglianti dei 3.019 punti di vendita associati alle catena, sparsi in 108 province italiane.

Nostromo Premium, un tonno di qualità e sostenibile

Sostenibili nelle metodologie di pesca, che avviene secondo pratiche artigianali che utilizzano ami e lenze, lavorati a mano e confezionati in vasetto di vetro: sono le qualità che hanno permesso ai filetti di Tonno Nostromo di qualità Premium Pole & Line di resistere alla contrazione dei consumi e registrare quest’anno una crescita del 29% a volume rispetto al 2013.

La seconda azienda nel settore in Italia con quote di mercato del 9% (Dati IRI – febbraio 2014), dal 1993 parte del gruppo spagnolo Calvo, ha deciso di puntare su un approvvigionamento sostenibile e responsabile. Su tutte le navi del Gruppo sono presenti osservatori esterni per controllare le operazioni. Gli equipaggi seguono 50 ore di formazione in materia di pratiche di pesca e gli scarti di tonno sono inferiori all’1%.

Sulla flotta di pescherecci di proprietà vige il rispetto del Codice di condotta FAO per la pesca sostenibile. Infine, Nostromo e Calvo partecipano a cinque progetti di scienza applicata, e condivide il 100% dei dati di pesca a favore di enti scientifici e autorità di gestione in ogni regione.

Altro cardine del gruppo è la trasparenza verso i consumatori: su tutte le confezioni di Filetti di Tonno all’olio di oliva Pescato a canna in vasetti in vetro da 200 grammi l’etichetta riporta le informazioni sulla materia prima, la provenienza, la specie e il luogo di pesca.

Etichette alimentari, tra un mese si parte e solo il 43% è pronto

Fonte Indicod-Ecr

C’è consapevolezza diffusa delle aziende sull’attuazione del Reg. UE 1169 sulle etichette alimentari, la cui attuazione partirà il 14 dicembre, ma anche incertezza sulla effettiva compatibilità dei prodotti etichettati.

Secondo l’Osservatorio GS1 Italy | Indicod-Ecr 9 aziende alimentari su 10 sono a conoscenza dell’imminente entrata in vigore del Reg. UE 1169/2011 sull’etichettatura dei prodotti alimentari e in linea di massima ne conoscono i contenuti (così dichiara l’81,2%). E infatti praticamente tutte le aziende dichiarano di stare lavorando per mettere in regola le etichette dei prodotti ma, al momento, solo due su 10 pensano che i loro prodotti siano conformi alla normativa, la maggior parte ci sta lavorando e un modesto 43% ritiene che i propri prodotti abbiano raggiunto una “buona” compatibilità con i requisiti richiesti.

Il regolamento mira ad uniformare le informazioni presenti sulle etichette in 27 nazioni europee, stabilendo anche criteri di leggibilità, ed ha lo scopo di garantire che i consumatori effettuino decisioni di acquisto informate sulla base di dati come, ad esempio, la tabella nutrizionale, gli ingredienti, gli eventuali allergeni e le istruzioni per l’uso.

Fiducia delle aziende in calo, GDO la più ottimista

Alto e bassi nella percezione dell'andamento della GDO negli ultimi otto anni: il settore per il prossimo semestre è tra i più ottimisti.

L’Osservatorio economico GS1 Italy | Indicod-Ecr, che ogni sei mesi dal 2005 rileva il sentiment delle imprese del largo consumo associate, giunto alla XIX edizione, registra un clima di fiducia in discesa (da 69 della precedente edizione a 64) e così le aspettative per il futuro (da 83 a 76). Ciò è dovuto a vari fattori: la situazione economica (percezioni che da 45 scendono a 39 e aspettative che da 68 arrivano a 49) e il giro di affari (ancora in flessione, ormai da sette edizioni).

girodaffariTra tutte le imprese coinvolte nella rilevazione (imprese del largo consumo, grande distribuzione organizzata, aziende manufatturiere e dell’ingrosso) c’è da dire che la GDO resta la più ottimista, con un’attesa per il prossimo semestre di un leggero rialzo del giro d’affari (+0,3, in calo però rispetto al semestre precedente) e un clima di fiducia generale superiore alla media (73).

Mentre per tutte le categorie percepiscono un andamento dei prezzi rallentato nel loro settore. Non solo: nel prossimo futuro si attende un ulteriore ritocco verso il basso.

“Le aziende rispondono ad una situazione economica ancora incerta – commenta Marco Cuppini, direttore del Centro Studi di GS1 Italy | Indicod-Ecr – e procedono un po’ a singhiozzo: la fiducia prosegue nel suo andamento altalenante influenzata da timidi segnali di ripresa e previsioni di instabilità, ancora non superata definitivamente”.

In controtendenza ma non sufficienti a influenzare il dato medio sulla fiducia sono infine i numeri relativi a investimenti e occupazione, che crescono in termini di percezioni, e per quanto riguarda la seconda, anche in termini di attese (frutto probabilmente delle aspettative legate alla nuova legge sul lavoro).

SBS, nuovi accessori smart sotto l’albero

Musica, sport e fitness, rigorosamente on-the-go: ormai i dispositivi mobili ci seguono ovunque andiamo, ci controllano e ci intrattengono. È un movimento trasversale che copre quasi tutte le fasce di età: facile pensare che quest’anno a Natale, al posto del libro o dell’orologio poco smart, ci saranno sotto l’albero gadget appartenenti alla grande famiglia dell’elettronica da consumo: dalle cuffie agli accessori per smartphone, dai dispositivi per il fitness e lo sport agli altoparlanti.

SBS, azienda piemontese specializzata nella distribuzione di accessori per telefoni cellulari, smartphone e tablet, propone alcune novità che saranno proposte attraverso le più grandi catene nazionali di distribuzione e nei negozi specializzati.

Tra le cuffie spicca il design delle Studio Mix DJ, bianche con Union Jack, mentre i freddolosi apprezzeranno le cuffie FIOCCO, un crossover tra cuffia e copri orecchie che consente di ascoltare musica e parlare al telefono senza sfilare guanti e cappello. Sono dotate di microfono e tasto risposta. Più agili e discreti sono gli auricolari bluetooth.

Per sentire la musica in compagnia c’è Piper, uno speaker Bluetooth che grazie al tasto di risposta si trasforma in vivavoce. È predisposto anche per contenere una scheda SD ed essere quindi trasformato in un lettore Mp3.

Alla famiglia in grande sviluppo dei dispositivi per lo sport e il fitness appartiene la HD SPORT CAM SBS, con sensore CMOS che rende le immagini più nitide e luminose. Risoluzione HD 1280 x 720 pixel e 2” monitor LCD

Il braccialetto go fitness e la fascia toracica sono collegate a un’App, scaricabile gratuitamente su tutti i sistemi operativi, che tiene traccia dell’attività fisica e della qualità del sonno.

bikeAgli amanti della bici che non si spostano senza il loro dispositivo hi-tech che tiene traccia delle loro performance è dedicato il supporto per bicicletta, anti-pioggia, anti umidità e resistente a tutte le condizioni meteo. Il sistema touchscreen rimane protetto ma comunque accessibile.

Per ricaricare il proprio smartphone senza prese c’è il power bank SBS. Il dispositivo è dotato di 2 luci led che indicano la fase di ricarica. All’interno della confezione è incluso un cavo micro-usb per la ricarica, ma è anche possibile utilizzare il cavo del proprio smartphone. Ha un’autonomia di oltre 15 ore.

Iso 22004, una guida alla certificazione alimentare

La gestione della sicurezza agroalimentare (FSMS) deve seguire linee guida rigide e riconosciute a livello internazionale, se si vuole vendere sul mercato interno e ancora più se si vuole puntare sull’export (un punto forte del sistema agroalimentare italiano). Ma spesso le richieste da implementare, riunite sotto la certificazione ISO 22000, sono complicate e richiedono chiarimenti e una guida ulteriore. La nuova certificazione ISO 22004 fornisce proprio questo. Si presenta come un’integrazione e una guida alla 22000, che contiene in realtà tutte le specifiche per attuare un corretto sistema di gestione della sicurezza alimentare ed è presente in 138 Paesi.

Spiega Claus Heggum, che fa parte del team che ha sviluppato il nuovo standard: “Se state progettando un  sistema di controllo alimentare e avete difficoltà a capire la differenza tra le varie misure di controllo a disposizione nel vostro programma di controllo dei rischi, l’ISO 22004 vi aiuterà a capire la differenza tra PRP, OPRP e CCP, cosa non sempre facile! Inoltre, vi farà capire la differenza tra monitorare, verificare e validare e aiuterà gli utenti ad adattare la certificazione 22000 alle loro specifiche necessità”.

Per la cronaca, le PRP sono le precauzioni di base come lavare le mani e mantenere la zona delle operazioni pulita. CCP comprende le misure principali e più efficienti di riduzione del rischio, come una cottura in grado di uccidere i batteri. OPRP infine è una misura di sicurezza intermedia, come la conservazione in frigorifero.

La certificazione è utile per tutti gli attori della filiera, dal produttore al distributore.

John Lewis, successful Christmas advertising

John Lewis, the successful British retailer, has given us a lesson in advertising, showing that even a Christmas advertisement can be successful, funny, even moving, without being banal and without pushing the fat man in the red suit down the chimney. Christmas indeed only appears at the end, while Monty the penguin, the protagonist of the commercial, has already become a viral star on social networks (on YouTube alone there have been almost 11 million views, already exceeding those of the 2013 hare and bear advert). Following the final “twist”, the Call to Action, “Give someone the Christmas they’ve been dreaming of”, and the reference to the now indispensable multichannel triad: “John Lewis in store – online – mobile”. What can we say? A lesson in style.

Curiosity: Monty is not a real penguin but an animation created on the computer; the commercial cost 1 million pounds and the entire campaign 7 million with the involvement of social media; the song is “Real Love” by John Lennon sung by Tom Odell, the same that last year was the soundtrack to the Burberry Christmas commercial.

John Lewis, una pubblicità di Natale riuscita

John Lewis, retailer britannico di successo, ci dà una lezione di advertising mostrandoci che anche una pubblicità natalizia può essere riuscita, divertente, perfino commovente, senza essere banale ed evitando di sbattere il grassone dal vestito rosso giù per il camino. Il Natale invero compare solo alla fine, mentre Monty il pinguino, protagonista assoluto dello spot, è già diventato una star virale sui social network (solo su YouTube le visualizzazioni sfiorano gli 11 milioni, e hanno già superato la pubblicità 2013 con la lepre e l’orso). Dopo il “colpo di scena” finale la Call to Action, “Regalate a qualcuno il Natale che ha sognato”, e il richiamo alla ormai irrinunciabile triade multicanale: “John Lewis in negozio – online – su mobile”. Che dire? Una lezione di stile.

Curiosità: Monty non è un pinguino vero ma un’animazione realizzata al computer, lo spot è costato 1 milione di sterline e l’intera campagna 7 milioni con il coinvolgimento dei social, la canzone è “Real Love” di John Lennon cantata da Tom Odell: la stessa che l’anno scorso faceva da colonna sonora allo spot natalizio di Burberry.

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