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Anna Muzio

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Nel Centro Commerciale Campania a Marcianise arriva Lush, secondo nel Sud

Aprirà le porte venerdì 7 dicembre un ampio punto vendita Lush, brand etico di cosmetici freschi e fatti a mano, presso il Centro Commerciale Campania, in provincia di Caserta. Lush Campania si sviluppa su una superficie di 110 metri quadri, progettata interamente nel nome della sostenibilità e capace di raccontare i valori chiave che dal 1995 contraddistinguono il brand inglese: lo spirito innovativo che si fonde all’artigianalitàe all’attenzione all’ambiente, l’offerta di prodotti unici nel settore della cosmesi e al contempo freschi, fatti a mano, 100% vegetariani, realizzati utilizzando materie prime equosolidali, a supporto di progetti di rigenerazione ambientale e permacultura, rigorosamente non testati sugli animali e per il 42,9% privi di packaging, a testimoniare la continua battaglia contro ogni forma di spreco.

Il negozio Lush Campania ampia la presenza del brand nel Sud Italia e conferma il piano di sviluppo del brand, che nel 2017 ha visto l’apertura di quattro punti vendita a Roma. Il nuovo store Lush Campania èl’ottavo in un centro commerciale e il negozio numero 32 in Italia.

Lush Campania rappresenta uno spazio multisensoriale interamente progettato nel nome della sostenibilità. Gli arredi del negozio sono realizzati interamente a mano con legno proveniente da antichi fienili e cascine della Brianza; il sistema illuminotecnico èpensato nel pieno rispetto dell’efficienza energetica con un impianto di illuminazione LED. Gli arredi alternano il tradizionale legno a elementi colorati per dare movimento agli spazi.

La giornata di opening inizierà alle ore 9 con il tradizionale taglio dei knot wrap, i foulard in cotone biologico o materiale riciclato, alternativa sostenibile al packaging di Lush.
Ad accogliere i clienti saranno presenti i Lush Players, attori che daranno vita ai prodotti iconici del brand e animeranno la giornata diffondendo la magia della collezione natalizia e coinvolgendo gli ospiti in una fatata atmosfera di festa.

Esselunga apre un superstore a Milano: e arriva il co-working al bar

Esselunga apre oggi un nuovo superstore di viale Famagosta a Milano: di mercoledì come è usanza per ricordare la prima apertura proprio a Milano nel 1957 in viale Regina Giovanna. Il negozio, con 2.500 metri quadri di superficie di vendita disposti su due piani, presenta avanzate soluzioni tecnologiche che portano significativi risparmi di consumi energetici ed è conforme con i requisiti previsti per la certificazione in classe energetica A.

Tra le novità il Bar Atlantic, quinto di nuova generazione, prevede per la prima volta postazioni di co-working. Più ricco anche l’assortimento take away, dedicato a ogni momento della giornata, dalla colazione fino alla cena. Il bar, già presente in 92 negozi Esselunga, propone inoltre primi e secondi preparati al momento, hamburger classici e in edizione speciale e caffetteria.

All’interno del nuovo negozio saranno impegnati 137 addetti, 122 nel superstore e 15 nel Bar Atlantic, con l’assunzione di 75 persone. L’Esselunga di Milano viale Famagosta, 157° negozio della catena, èla terza apertura del 2018, dopo quelle di Pistoia Porta Nuova e Vimercate.

I clienti disporranno di tutti i reparti caratteristici del marchio Esselunga: frutta e verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 500 prodotti; pescheria, con personale dedicato che offre pesce fresco giàpulito; macelleria con banco assistito; gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 600 etichette.

Presente anche la panetteria con 20 varietàdi pane fresco sfornato per l’intera giornata, oltre a una vasta gamma di pizze e focacce, e la nuova pasticceria Elisenda. Alle casse, la tecnologia di Esselunga per snellire e gestire in autonomia la spesa prevede moderne casse self-scanning e self- payment con utilizzo di lettore.

Nell’ambito dei lavori per l’apertura, Esselunga ha riqualificato l’area circostante realizzando una rotatoria, un nuovo percorso ciclabile lungo la via Palatucci e una piazza pubblica con fioriere e porticato. È stata ripristinata la piazza esistente in corrispondenza dell’uscita della MM e sarà realizzato, e ceduto all’amministrazione comunale, anche un edificio destinato a residenza sociale temporanea che prevede, al suo interno, spazi dedicati per il Municipio.

L’Esselunga di Milano viale Famagosta è progettata dallo Studio Nonis. Dispone di un ampio parcheggio coperto a due livelli, riservato ai clienti, in grado di ospitare 540 autoveicoli.

I trend del 2019 nel nuovo rapporto Waitrose: tutti più sani e sostenibili

Per il sesto anno Waitrose lancia le previsioni su usi e consumi alimentari per i 12 mesi a venire. Un gioco per noi italiani, detentori della migliore cucina del mondo (a mani basse), ma che spesso rivela nuove tendenze e manie che, inevitabilmente, arrivano in qualche modo anche da noi. Ecco allora che anche quest’anno ci diamo un’occhiata volentieri al Rapporto Food & Drink di Waitrose & Partners 2018-19, che scoprire come la consapevolezza del nostro benessere e dell’ambiente stia avendo un’enorme influenza sul modo in cui acquistiamo e mangiamo oggi. Ecco i trend per il 2019:

 

Salute

Sembra un romanzo di fantascienza, ma l’uso tradizionale di intelligenza artificiale (AI) per migliorare la nostra salute e la dieta è dietro l’angolo. Grazie ad algoritmi, programmi per computer, app e tecnologia di riconoscimento vocale, saremo presto in grado di ricevere consigli accurati, aggiornati e personalizzati sul modo migliore per prenderci cura di noi stessi.

Attraverso i nostri smartphone, laptop o dispositivi in ​​stile Alexa, saremo in grado di visualizzare consigli dietetici personalizzati e liste della spesa su misura. Anche l’accesso ai servizi medici basati su telefono sta diventando sempre più popolare.

 

Il gelato

Il gelato sta avendo il suo momento. Non più relegato a feste per bambini o una giornata in spiaggia, il gelato sta entrando in una nuova era di indulgenza spinto dai maniaci di Instagram.

Prendendo spunto dal cibo di strada in Thailandia, Hong Kong e Taiwan, stanno spuntando nuovi locali alla moda nel Regno Unito che spingono il gelato verso il prossimo livello di esperienza sensoriale. Bubblewrap Waf e e Pan-n-Ice sono solo due produttori clondinesi he sperimentano nuove trame, colori e gustii.

E con le vendite dei gelati nei supermercati che hanno superato 1 miliardo di sterline quest’anno, la tendenza sia appena iniziata.

 

Il cibo dell’Africa occidentale

Dal Ghana al Senegal e dalla Nigeria al Mali, il cibo dall’Africa occidentale diventerà la Next Big Thing. Gli inglesi amano il cibo speziato e i sapori di questa parte del mondo sono davvero speciali. Sia che si tratti di pollo piccante yassa o di gustoso riso jollof, i piatti vengono spesso cucinati in una pentola, e si sposano perfettamente con la tendenza attuale per la condivisione. È una cucina dalla vivacità sorprendente.

 

Più amaro nella nostra vita

Dopo dolce, aspro e salato sembra che il loro cugino povero – l’amaro – stia arrivando. Già popolare in bevande come il Negroni e lo Spritz Aperol, il cibo amaro sta arrivando in un piatto vicino a te.

La cioccolata amara e il kale sono ormai mainstream, mentre i ristoranti stanno abbracciando la tendenza a carbonizzare il cibo su una fiamma nuda. E i palati stanno per abbracciare il gusto dell’amaro.

 

Novità nei CocktaiL

I cocktail entrano nelle cucine più avanzate e “rubano” nuovi ingredienti si aggiungeranno ai nostri drink. come l’acquafaba, l’acqua di cottura dei legumi montata che ha una consistenza simile agli albumi montati a neve, gli alimenti a spreco zero come la scorza di frutta e la buccia di verdura

Man mano che cambiano i gusti e lo stile di vita e aumenta la domanda di opzioni senza alcool (quasi un terzo dei giovani tra i 16 e i 25 anni non beve alcolici), i mixologist stanno diventando sempre più fantasiosi. Gli “alcolici analcolici” forniranno ancora più complessità di gusti.

Il sapore della cipolla sott’aceto e della barbabietola rossa stuzzicherà le papille gustative e si faranno strada le bevanda fermentate

“Essere consapevoli di come viviamo e mangiamo è diventata una priorità nel mondo di oggi – afferma l’amministratore delegato Rob Collins -. Man mano che diventiamo sempre più consapevoli della nostra salute, del benessere della nostra famiglia e di quello del pianeta, cambiamo il modo in cui acquistiamo, cuciniamo e mangiamo. Benvenuti nell’era del consumatore consapevole”.

 

Il rapporto è basato su una ricerca di mercato di OnePoll in tutta la Gran Bretagna e supportato dalla ricerca di focus group e dalla conoscenza di milioni di acquisti nei negozi di Waitrose & Partners e online e dagli esperti del settore alimentare e dello shopping.

Per i report passati:

Addio carrello benvenuto cestino, la spesa che cambia secondo Waitrose

Come i social cambiano la spesa, Waitrose svela i trend del food 2016

I trend della spesa 2015 secondo Waitrose: piccola, frequente, informale e flessibile

Waitrose rivela le tendenze del food

Mellin lancia la linea bio “Viaggio d’Italia:” eccellenze regionali a misura di bimbo

Mellin lancia la linea di alimenti per bambini biologica “Viaggio d’Italia”, un’esperienza alla scoperta delle eccellenze e dei sapori unici del nostro Paese.
L’elemento che contraddistingue i nuovi prodotti è, infatti, l’aver utilizzato materie prime biologiche scelte lungo tutto lo Stivale, per accompagnare il bambino in un percorso alla scoperta delle tradizioni alimentari della nostra penisola.
Mellin entra nell’alimentazione biologica con una modalità sicuramente distintiva: ponendo al centro del suo prodotto l’origine degli ingredienti, scelti con cura nelle regioni Italiane che offrono le migliori condizioni per la loro produzione e dove la loro coltivazione rappresenta una vera e propria tradizione ed eccellenza. L’elemento di continuità è la garanzia di sicurezza e specificità che gli alimenti per bambini riescono a garantire rispetto agli alimenti per adulti.
Mellin, da sempre attenta a quelle che sono le esigenze dei bambini e le richieste dei genitori, ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti in questo ambito e ha basato lo sviluppo della nuova linea su 3 principi: le eccellenze regionali italiane, il biologico e la sostenibilità. Secondo le ultime ricerche*, oltre il 74% della popolazione italiana ha grande interesse per il tema della sostenibilità, trend in continua crescita, e il 90% è preoccupata per i danni alla salute provocati dai pesticidi usati in agricoltura, portando il 52% a prediligere prodotti da agricoltura biologica.
Le materie prime sono state selezionate tra le eccellenze regionali italiane per fare scoprire ai bambini il gusto unico della nostra terra, sin dallo svezzamento, e per questo l’azienda ha viaggiato lungo tutta la penisola e raccolto quelle che secondo gli standard Mellin sono delle eccellenze in diverse regioni italiane. Il Biologico si esprime nella ricerca e utilizzo di ingredienti coltivati rispettando la natura, offrendo prodotti buoni e semplici, preservando il sapore originario delle materie prime. Infine, la sostenibilità, perché è fondamentale salvaguardare l’ambiente nel quale cresceranno i piccoli.
Grande attenzione è stata data all’eccellenza nella scelta dei fornitori, tutti di fiducia e tutti selezionati rigorosamente secondo elevati standard di qualità e sicurezza tra coloro in grado di fornire materie prime italiane di eccellenza. Tra queste Farro, Grano Duro Cappelli e Riso che saranno i protagonisti dei primi prodotti della gamma:

Gli italiani “aprono” agli insetti: per il 40% sarà “cibo del futuro”

A furia di parlarne ecologisti e nutrizionisti pare stiano per spuntarla e gli insetti – complice una maggiore consapevolezza verso lo stato non proprio di salute del nostro pianeta, i cambiamenti climatici e le difficoltà dell’agricoltura, la scarsa sostenibilità degli allevamenti di carne e anche la loro non perfetta salubrità – iniziano ad essere presi in considerazione come cibo buono e di qualità. Anche in un Paese tradizionalista e sovranista verso la cucina.

Lo rivela un’indagine di Doxa commissionata da Rentokil per indagare il sentimento degli italiani rispetto all’entomofagia. Che svela come il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro e sono in particolare i giovani tra i 18 e i 34 anni a dimostrare maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia.

Una disponibilità non solo teorica, ma che si conferma anche nell’assaggio. Difatti, 4 italiani su 10 mostrano un’apertura: trovando cibi a base di insetti nel menu del ristorante, il 19% li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre il 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli.

E se pasta e pizza non potranno probabilmente essere mai davvero sostituiti nella nostra alimentazione, gli italiani cominciano tuttavia a confrontarsi anche con il novel food, che porta sulle nostre tavole nuovi alimenti, tra cui insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni. Alimenti sdoganati da 1° gennaio 2018 da una legge Ue ma al momento per quanto ci risulta non ancora venduti dalla Gdo italiana (né presentati nei ristoranti). A differenza di quanto avviene già in Nord Europa, Spagna e nella vicina Svizzera.

Gli insetti sono alimenti ecosostenibili e ricchi di proteine e sono sempre più considerati come il vero cibo del futuro.  Secondo uno studio condotto dalla FAO nel 2013, oltre a essere ecosostenibile grazie alla facile reperibilità della materia prima, un’alimentazione a base di insetti è anche nutriente e ricca di proteine, grassi buoni, calcio, ferro e zinco e in generale più salubre rispetto a quella ‘tradizionale’.

 

Salutari ma diffidenze sulla produzione

L’Osservatorio Rentokil ha anche chiesto agli italiani cosa pensano degli effetti per la salute derivanti da questa particolare alimentazione, indipendentemente dal fatto che desiderino o meno assaggiare gli insetti. A sorpresa, 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo.

Nonostante la riconosciuta ecosostenibilità di cibi a base di insetti, però, il 73% degli italiani ritiene che la produzione degli stessi richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, e il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.

La riscossa dei giocattoli: i “tradizionali” aumentano le vendite del 12,1% sul 2013

Chi l’avrebbe pensato? Ma in fondo è giusto così perchè regalare un giocattolo a un bambino resta una delle tradizioni più importanti e a conferma di ciò cresce la spesa degli italiani proprio sul fronte dei “tradizionali”. L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy stima che nel 2017 la spesa complessiva per i giocattoli (esclusi videogiochi e giochi elettronici) abbia sfiorato 1,2 miliardi di euro, il 12,1% in più rispetto al 2013.

La fetta più grande della spesa riguarda i giochi per neonati e bambini in età prescolare, che mostrano un trend in crescita. I mattoncini per costruzioni rimangono il secondo segmento del mercato, mentre al terzo posto ci sono le bambole, spinte in particolare dal segmento “playset dolls & accessories”.

 

Le superfici specializzate superano la Gdo

Sono anche cambiate le abitudini di acquisto dei consumatori. Gli italiani si rivolgono soprattutto alle grandi superfici specializzate, che sono cresciute di oltre il 20% tra 2013 e 2017. L’anno scorso questo cluster di negozi, che fanno capo a un’impresa con almeno 10 punti vendita e che hanno oltre 250 metri quadri di superficie di vendita, è diventato il leader di mercato (con il 35,2% di quota), superando ipermercati e grandi supermercati (34,2%).

L’ampia scelta fornita ai consumatori e la presenza di aree dedicate a brand specifici hanno permesso alle catene specializzate di diventare un punto di riferimento per la scelta e per l’acquisto dei giocattoli e di superare ipermercati e grandi supermercati che puntano ai top seller con una grande spinta promozionale, soprattutto nei periodi più rilevanti nell’anno, come il Natale.

La capacità delle catene specializzate di creare emozione ed entertainment nei punti vendita è fondamentale nella competizione con il canale emergente dell’e-commerce, che l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy stima al 16% di quota. Una quota ancora marginale rispetto ai livelli ben più elevati che l’online raggiunge all’estero e che è molto condizionata dalla necessità del consumatore di vedere e toccare il prodotto prima dell’acquisto. Una caratteristica tipica del consumatore italiano, che lo differenzia da quello di altri Paesi.

Ecco “Botticelli”, il nuovo format superstore di Nova Coop al via a Torino

Fare la spesa “Presto e Bene” guidati dall’innovazione digitale, in un negozio attento al legame con il territorio e con una proposta di ristorazione di qualità attiva per tutta la giornata, dalla colazione alla cena: è questa la filosofia che guida la realizzazione di “Botticelli”, il nuovo format di superstore di Nova Coop inaugurato oggi a Torino nell’ex area Alfa Romeo, in via Botticelli 85.

Fare la spesa “Presto e Bene” èil concetto che ha guidato l’intera progettazione dello spazio, per offrire alla clientela un’esperienza di acquisto semplice e gratificante ma anche coerente con il tempo a disposizione, confermando allo stesso tempo l’ampiezza dell’offerta a scaffale e la possibilità di approfondire l’origine e le caratteristiche di ogni prodotto per effettuare una scelta di consumo consapevole.

Su una superficie di vendita di circa 3.500 metri con parcheggi coperti per 650 posti auto, la struttura si raccoglie intorno all’Ovale, uno spazio che testimonia l’identitàdi Nova Coop coniugando i servizi di informazione e consulenza a un approccio emozionale affidato ad attivitàesperienziali, come degustazioni e show cooking, per scoprire i prodotti proposti nel punto vendita. Nell’Ovale si concentra la proposta di freschi e freschissimi ma èanche il luogo nel quale poter effettuare “la spesa con il cuore”, grazie a un’offerta di vendita sobria, rispettosa e giusta; attenta alle diverse sensibilitàe abitudini alimentari, fortemente incrementata sul prodotto a marchio Coop.

[Not a valid template]Dispositivi tecnologici Per facilitare e arricchire l’esperienza del consumatore, i reparti gastronomia, il corner Bar e l’angolo sushi sono dotati di totem touch screen “Zero Attesa” connessi a un dispositivo portatile mediante il quale il cliente puòselezionare i prodotti e le quantitàdesiderate, prenotarli e ritirarli quando viene avvisato da un messaggio, senza attendere il proprio turno al banco. Grazie alla geolocalizzazione e a un totem informativo posto all’ingresso del supermercato èinoltre possibile individuare in pochissimo tempo la corsia o il reparto in cui si trova il prodotto cercato, riducendo il tempo dedicato alla spesa. Il punto vendita èdotato di 12 casse tradizionali, 5 self e 4 “fast lane” completamente automatiche.

La valorizzazione del territorio Nei mesi che hanno preceduto l’apertura, la Cooperativa ha condotto un’attivitàpreliminare di conoscenza e messa in rete delle realtàassociative locali, con le quali identificare e sviluppare temi e azioni comuni. Nascono da questo approccio le sinergie territoriali per la promozione di un corretto stile di vita e il coinvolgimento nelle attivitàludico-ricreative interculturali dei giovani che abitano nei dintorni.

Educazione alla nutrizione Presso il Superstore saràattivo, due volte a settimana, Info.food, il servizio in Italia di consulenza nutrizionale gratuita nei punti vendita Coop, lanciato a marzo 2018. Anche a Botticelli verranno attivati i progetti Buon Fine, per il conferimento dell’invenduto a enti caritativi locali, le attivitàdi Educazione al Consumo in favore di scuole e privati, i percorsi di protagonismo giovanile di Coop Academy, che disporranno di una presenza nello Spazio Socio Coop situato all’ingresso.

La ristorazione completa All’interno del negozio si trova il Ristorante con 50 posti a sedere che, a pranzo e a cena, propone una selezione di piatti curata dalla squadra di Fiorfood. Accanto a questo il Fiorfiore Cafèby Fiorfood offre un servizio tradizionale di caffetteria, aperitivi, piatti caldi e freddi in un binomio che èin grado di rispondere a qualsiasi esigenza, dalla colazione alla cena, passando dalla pausa di metàmattina allo spuntino pomeridiano. L’offerta ècompletata dal “Corner Sushi” con specialità preparate direttamente sul posto, di pronto consumo o adatte per il take away. Nello Spazio Ristoro è possibile consumare i freschi e freschissimi acquistati nell’Ovale oltre all’intera offerta ristorativa.

La Buona Occupazione Sono 214 le persone impiegate all’interno della struttura all’apertura. Il personale ècomposto al 70% da nuove assunzioni, il 30% èinvece rappresentato da trasferimenti da altri punti vendita. Sono state in tal senso accolte ben 63 richieste. La selezione dei candidati si è basata principalmente su criteri di alta professionalitàe di trasversalitàtra reparti. Il piano occupazionale contempla anche la crescita professionale con il passaggio dalla qualificadi addetto a capo o specialista per 10 risorse e 25 prolungamenti orari. Prolungamenti orari che hanno visto un incremento di addetti Full Time dell’11% rispetto a strutture con simile dimensionamento in Nova Coop, azione volta ad accrescere il senso di appartenenza e la fidelizzazione del nostro personale. Sono quasi 5000 le ore di formazione erogate ante apertura.

Lo spazio commerciale L’edificio commerciale nel quale è inserito il punto vendita Nova Coop, ospita al proprio interno anche una media superficie Trony di 900 metri quadri e costituisce il cuore di un piùvasto parco commerciale che si completeràentro il 2019. Saranno presenti ulteriori attivitàcommerciali su di una superficie di circa 2000 metri quadri e residenze per 2500 metri quadri, sviluppate intorno ad una piazza pubblica di circa 4500 metri quadri.

Servizi alla clientela Tra i servizi offerti troviamo gli informatori del Prestito Sociale e di EnerCasa Coop, lo spazio Socio Coop, un punto di riparazione per smartphone e tablet, la possibilitàdi ritiro dei prodotti ordinati sul sito Coop Online e diversi corner Temporary dedicati ai principali partner fornitori che presenteranno i loro prodotti.

“Il Superstore Coop Botticelli rappresenta un modello di negozio inedito in Piemonte – dichiara Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop – che risponde a una moderna concezione dell’esperienza di acquisto, pensata e calibrata per andare sempre piùincontro alle esigenze dei nostri Soci e Clienti. Questo nuovo punto vendita incarna la nostra visione del ruolo affidato alla grande distribuzione e testimonia ancora una volta la capacitàdi Nova Coop di leggere le trasformazioni in atto nella societàe nei consumi, proponendo modelli all’avanguardia senza mai trascurare la qualità, l’eticità e l’attenzione a temi sempre piùcruciali come la salute, l’impegno a soddisfare il consumatore e il rispetto per l’ambiente. Con quest’apertura Nova Coop conferma la sua capacitàdi radicamento sul territorio e l’attenzione a instaurare sinergie con le realtàlocali, portando a compimento importanti azioni di rigenerazione urbana”.

Auchan Retail, la blockchain arriva in Italia nel primo semestre 2019

Si profila sempre più come la tecnologia del futuro per rendere tracciabile e trasparente in modo incontrovertibile l’intera filiera alimentare la tecnologia blockchain: ora Auchan Retail, dopo il successo della sperimentazione in Vietnam insieme a Te-Food, una start-up tedesca, la applicherà a livello internazionale. In Italia dovrebbe arrivare nel primo semestre del 2019.

Dalla semina al piatto, tutte le fasi della vita di un prodotto saranno accessibili ai consumatori, in completa trasparenza e l’Italia partirà insieme a Francia, Spagna, Portogallo e Senegal.

Mobilitati tutti gli attori coinvolti nella vita di un prodotto. Produttori, trasformatori, logistica e distributori registrano ciascuno, in un’unica piattaforma, tutte le informazioni garantendo la tracciabilità end-to-end della catena. All’arrivo, grazie a un codice QR sull’etichetta del prodotto, tutte queste informazioni sono immediatamente accessibili al cliente. In completa trasparenza, il consumatore conosce così l’origine e il percorso preciso dei prodotti che consuma. In modo affidabile, tutti gli attori della filiera possono garantire la perfetta qualità di ogni singolo articolo.

 

Al via su carne e ortofrutta in 5 Paesi

La tecnica innovativa sarà applicata in Italia, insieme a BIG Group – Te-Food, nel primo semestre 2019 su una filiera di carne e una di ortofrutta. Il progetto interessa altri cinque Paesi: il Vietnam, dove è stato condotto il primo esperimento di questo tipo lo scorso anno, la Francia, la Spagna, il Portogallo e il Senegal. In Francia la blockchain è ora operativa sulla filiera delle carote biologiche; la filiera delle patate e del pollo saranno implementate rispettivamente nel mese di dicembre 2018 e febbraio 2019.
In Spagna per il maiale iberico e frutti esotici coltivati localmente, per poi proseguire in Portogallo e Senegal sulla filiera del pollo.

Per sviluppare la blockchain in tutti i Paesi in cui opera, e quindi in contesti di sicurezza alimentare molto eterogenei, Auchan Retail ha deciso di sperimentare il processo in Vietnam con Te-Food grazie a una soluzione blockchain pubblica denominata “FoodChain”.
La soluzione è stata completamente implementata con tre interfacce: uno strumento di gestione dello stock che consente alle autorità locali competenti di verificare i certificati rilasciati dalle aziende agricole, un’applicazione BtoB per i vari operatori nella catena di approvvigionamento per fornire dati sulla tracciabilità del prodotto e, infine, un’applicazione BtoC per il consumatore che consente di visualizzare il ciclo di vita del prodotto fino all’arrivo nel punto vendita.
Avviato come parte di un progetto governativo nella città di Ho Chi Minh City, l’esperimento condotto da Auchan Retail Vietnam ha avuto un grande successo. Ad oggi è applicato a 18.000 maiali, 200.000 polli e 2,5 milioni di uova e sarà presto applicato su altri prodotti, quali melanzane, mango e durian (frutto esotico maleodorante ma, pare, buonissimo e molto rinomato in Asia).
Agile e modulabile, la soluzione sviluppata da Te-Food fa parte dell’approccio globale-locale di Auchan Retail. Adattandosi agli strumenti di tracciabilità già utilizzati dai diversi Paesi e grazie a una interazione tra le diverse blockchain (pubbliche o private) esistenti sul mercato, consente una rapida implementazione e il rispetto delle pratiche locali.

Le aziende più social del Pet Food? Blogmeter fa la classifica

Sono Trainer, Hill’s e Royal Canin le marche di pet food che se la cavano meglio sui social: lo dice la nuova edizione della Top Brands di Blogmeter che, facendo leva sulla nuova piattaforma integrata di social intelligence Blogmeter Suite, ha analizzato tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter, Instagram e YouTube dei marchi di Pet Food presenti sul mercato italiano.

Dai 27 brand presi in esame è nata una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand risultati migliori per interazioni totali (escluse le views di YouTube), nel trimestre dal 1° luglio al 30 settembre 2018. Nell’analisi sono state valutate anche le performance relative al total engagement per i cinque brand risultati primi per total interactions.

 

Le migliori usano ironia, consigli e responsabilità sociale

La medaglia d’oro del rating stilato da Blogmeter va a Trainer, marchio Novafoods nato in Italia nel 1991. Trainer, che propone cibo per cani e gatti completamente naturale e Made in Italy, ottiene con la sua attività social oltre 273 mila interazioni totali e guadagna, nel periodo di riferimento, 16mila nuovi fan. A stimolare l’engagement sono soprattutto i consigli in pillole che vengono ironicamente proposti sulla pagina Facebook di Trainer come Gat-tips e Can-sigli.

Al secondo posto troviamo Hill’s Pet, specializzata in alimenti di mantenimento e dieteteci per animali domestici, che grazie ai suoi 83 post pubblicati su Facebook, nel trimestre, ottiene un engagement pari a 223 mila interazioni. L’hashtag #SalvaUnAmico utilizzato da Hill’s per promuovere la sua iniziativa contro l’abbandono, in collaborazione con Amici di Casa Coop, risulta essere il più engaging tra quelli usati dal brand.

Terzo posto per Royal Canin, che produce e commercializza alimenti per cani e gatti in base a taglia, stile di vita e razza specifica. Le oltre 216mila interazioni totali di Royal Canin provengono per il 90% dal canale Facebook del brand, dove sono stati pubblicati 72 dei 105 contenuti social totali e l’hashtag #nonabbandoniAMO risulta tra i più coinvolgenti del periodo. 

Quanto al resto della classifica, al quarto posto si posiziona Cesar che colleziona un total engagement pari a 59mila interazioni provenienti per il 100% dalla sua pagina Facebook. Il brand coinvolge i suoi follower attraverso Call To Action che invitano a pubblicare le foto o a condividere le storie dei propri amici a quattro zampe. Quinto posto per Schesir che ottiene 55mila interazioni (ben 312mila includendo le views di YouTube) e concentra oltre l’80% del suo total engagement proprio sul suo canale YouTube. Tra i video più apprezzati spiccano, per numero di visualizzazioni, quelli dedicati al contest indetto da Schesir, dal titolo: io e il mio cane/gatto viviamo dai Bio, in riferimento alla nuova linea di alimenti biologici lanciata dal brand. Infine, menzione speciale per Sheba, marchio dedicato esclusivamente ad alimenti umidi per gatti. Grazie alla sua campagna #graziegatto lanciata sui canali Facebook e YouTube, Sheba ottiene oltre 2,9 milioni di visualizzazioni e si aggiudica il premio di most viewed content della classifica di Blogmeter.

La Blogmeter Top Brands Pet Food è stata realizzata a partire da un panel di profili/pagine corporate ufficiali italiane delle principali aziende del settore di riferimento. Il valore “Total Interactions” rappresenta la somma delle interazioni ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): likes e comments. YouTube: likes, dislikes, comments. Mentre il valore “Source Engagement” rappresenta la somma delle interazioni (divise per fonte) ricevute dai singoli profili social come da dettaglio: Facebook: likes e reactions, comments e shares. Twitter: retweets e favorites. Instagram (solo profili business): like e comments. YouTube: views, likes, dislikes, comments.

La spesa online aumenta del 13% in tutto il mondo: i dati Kantar Worldpanel

Cresce l’e-commerce anche della spesa alimentare, in tutto il mondo: la conferma viene dagli ultimi dati di Kantar Worldpanel, che registrano un +13% di vendite online di generi alimentari a livello globale nei 12 mesi terminati a giugno 2018 e ora rappresentano il 6,3% di tutte le vendite di beni di largo consumo (FMCG) in tutto il mondo. In totale, le vendite di FMCG (online e offline) aumentano dell’1,6%  sebbene sia la crescita dell’e-commerce più lenta in cinque anni.

I maggiori contributi alla crescita del commercio elettronico di beni di largo consumo vengono dalla Cina continentale e dagli Stati Uniti, entrambi cresciuti del 30%, in linea con il tasso di crescita medio delle vendite globali di beni di largo consumo online nell’ultima metà del decennio. In termini di quota online delle vendite totali, le economie asiatiche sono all’avanguardia. La Corea del Sud è in testa alla classifica con una quota di mercato del 19,9%, seguita dalla Cina continentale (9,5%), dove l’accesso alle aree rurali è cruciale nell’espansione della penetrazione del commercio elettronico. Seguono Taiwan (8,0%), Giappone (7,6%), Regno Unito (7,2%) e Francia (5,6%).
 “>Seguono Taiwan (8,0%), Giappone (7,6%), Regno Unito (7,2%) e Francia (5,6%).

FMCG crescita a valore

Country

Total FMCG value growth (online and offline)

Online FMCG value growth

Globale

1.6%

13.0%

Cina

4.5%

30.0%

US

0.5%

30.0%

Taiwan

3.7%

23.4%

Corea del Sud

4.5%

20.0%

Spagna

3.3%

11.7%

Francia

1.3%

6.5%

UK

3.4%

4.6%

Giappone

-0.1%

1.2%

Fonte: Kantar Worldpanel, 12 medi terminanti a giugno 2018

 

Online FMCG velore vendite, % sulle vendite totali FMCG

E-Commerce quota a valore (%)

12 m/ a giugno 2017

12 m/a giugno 2018

Globale

5.8%

6.3%

Corea del Sud

16.6%

19.9%

Cina

7.3%

9.5%

Taiwan

6.5%

8.0%

Giappone

7.6%

7.6%

UK

7.1%

7.2%

Francia

5.2%

5.6%

Spagna

2.1%

2.3%

US

1.7%

2.2%

Portogallo

1.5%

1.7%

Malesia

1.0%

1.5%

Thailandia

0.8%

1.2%

Vietnam

0.3%

1.2%

Argentina

0.7%

1.1%

Brasile

0.1%

0.1%

Fonte: Kantar Worldpanel, 12 medi terminanti a giugno 2018

 

I pure players battono i retailer tradizionali
I giocatori online puri come Amazon, Alibaba e JD.com attirano nuovi acquirenti, mentre i rivenditori tradizionali vedono un calo dei clienti online. In Asia, i pure players hanno compiuto passi significativi nel consolidare la crescita del loro mercato nell’ultimo anno: nella sola Corea del Sud, i giocatori puri rappresentano ora l’84,5% del mercato FMCG online e attirano tre su quattro acquirenti di generi alimentari online.
Giocatori puri rispetto ai rivenditori tradizionali (offerta di mattoni e malta e e-commerce), percentuale di condivisione del valore online
 Quota di valore (%)

Pure players vs retailer tradizionali
% quota a valore dell’online

Value share (%)

Pure players

Retailer tradizionali

Global

58.3%

41.7%

Corea del Sud

84.5%

15.5%

Cina

98.9%

1.1%

Taiwan

67.5%

32.5%

UK

16.0%

84.0%

Spagna

21.0%

79.0%

Argentina

4.4%

95.6%

Source: Kantar Worldpanel, 12 months ending June 2018

 
Comportamenti d’acquisto: mobile, non sempre, arrivano gli abbonamenti
Quasi nove  acquirenti cinesi su 10 preferiscono utilizzare il proprio smartphone per fare acquisti online di FMCG. Per contro, solo il 29% degli acquirenti britannici preferisce il mobile: quasi la metà dei consumatori nel Regno Unito utilizza un laptop, così come francesi e spagnoli.
Eric Batty, direttore globale dello sviluppo del business e-commerce di Kantar Worldpanel, commenta: “Il fatto che il 90% dei consumatori cinesi utilizzino i loro smartphone per acquistare generi alimentari online è sconcertante e mostra cosa si può ottenere. I rivenditori e i marchi europei hanno molto da imparare – hanno un’enorme opportunità di aumentare le vendite tra un pubblico più dinamico ed esperto che preferisce fare acquisti in questo modo. Tuttavia, è fondamentale che adottino un approccio Paese per Paese per riconoscere i diversi dispositivi, siti Web e app che gli acquirenti scelgono di utilizzare in diversi mercati geografici “.

La consegna a domicilio di generi alimentari online è stata adottata da quasi tutti gli acquirenti online britannici e cinesi, ma c’è una crescita in Francia e in Spagna. Nel frattempo, i consumatori britannici si stanno progressivamente spostando verso un nuovo modello: gli abbonamenti, utilizzati dal 16,1% degli acquirenti online del Paese, rappresentano un’opportunità per il resto dell’Europa e nella Cina continentale.

“Solo un quarto della popolazione mondiale attualmente acquista i propri prodotti alimentari online, quindi sarà fondamentale attrarre nuovi acquirenti offrendo un’esperienza di shopping semplice e comoda, sia online che offline” afferma Stéphane Roger, global shopper e retail director presso Kantar Worldpanel.
rappresenterà . Mentre la terraferma
“Prevediamo che entro il 2025 oltre il 10% delle vendite globali di FMCG avverranno online. Cina e Stati Uniti continueranno a fare strada e i mercati asiatici rimarranno all’avanguardia nell’adozione online, ma c’è ancora molto da giocare in tutto il mondo, specialmente esplorando le opportunità di investire in mercati emergenti come India, Indonesia, Brasile, Messico e Africa”.

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