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Anna Muzio

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I robot entrano da Walmart, da gennaio al via in 50 punti vendita

Fare la spesa con un robot a fianco che si indiraffa avanti e indietro controllando l’assortimento sugli scaffali sembra materiale da film di fantascienza, ma dal gennaio prossimo sarà realtà in una cinquantina di supermercati Walmart americani, a partire da El Paso e Fort Worth in Texas e Jacksonville in Florida (ma un test preliminare è già stato effettuato in Arkansas, Pennsylvania e California).

I robottini sono alti circa 60 centimetri e hanno la funzione di controllare gli scaffali identificando prontamente mancanze di prodotto o prezzi o etichette sbagliati, ma, non avendo nessun tipo di braccio, non possono fisicamente riallocare i prodotti. La loro sarà una funzione di controllo continuo, con uan frequenza molto maggiore di quanto può fare al momento il personale “umano”. Maggior efficienza dunque e nessun licenziamento di personale, assicurano da Walmart, che sarà anzi libero di proporre un servizio più puntuale al cliente, dando informazioni e promuovendo le vendite.

C’è da dire che la guerra tra la prima insegna mondiale della Gdo Walmart e il gigante dell’online Amazon sta davvero dando il via a una successione di innovazioni tecnologiche che il retail non vedeva da tempo immemore.

Molte delle novità vanno nel senso di esentare dai compiti più noiosi o ripetitivi sia il cliente sia i dipendenti. Tra gli altri esempi, i distributori automatici giganti installati lo scorso luglio per consegnare l’intera spesa direttamente al cliente nel punto di pick-up, e i robot che fanno la spesa al posto del cliente, direttamente in magazzino.

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Dalla scienza alla trasparenza, cinque tendenze food per il 2018

Le tendenze alimentari sono in continua evoluzione, spinte dalle mode nate sui social, da chef creativi e da programmi e nuovi prodotti. Ogni anno puntuale arriva una classifica dei trend e questo di Mintel è la prima della lista per il 2018. Ecco come mangeremo, o cosa sarà nei nostri pensieri il prossimo anno in fatto di cibo secondo la società di ricerche americana.
Niente si rivoluzionario, ma piuttosto aggiustamenti di filoni già presenti da alcuni anni. Come la tracciabilità e la trasparenza, a qualsiasi livello di prezzo. L’alimentazione oggi più che mai è percepita non come semplice necessità nutritiva, ma come un mezzo per assolvere alle proprie necessità fisiche ma anche emozionali e psicologiche. E, se si cerca l’emozione, le consistenze particolari certamente risvegliano interesse. Sullo sfondo, la crisi alimentare prospettata da un aumento della popolazione mondiale e dal continuo prosciugamento delle risorse del pianeta che si cercherà di contrastare ingegnerizzando l’agricoltura e trasferendo in laboratorio la produzione di certi alimenti a bassa sostenibilità, prima fra tutte la carne. Sul fronte della distribuzione, la proliferazione dei canali di vendita alimentari porterà a un aumenta della personalizzazione di prodotto.
Ecco i 5 trend del 2018 secondo Mintel.

 

Trasparenza totale
Aumenta la diffidenza del consumatore che sempre più chiede rassicurazioni non solo sulla provenienza di un alimento e sula sua salubrità ma anche sulla sostenibilità dell’intero processo, cui si chiede una sorta di “patentino etico”. “La prossima onda dell’etichetta pulita sfiderà i produttori e i distributori a democratizzare la trasparenza e la tracciabilità in modo che i prodotti siano accessibili a tutti i consumatori, indipendentemente dal loro reddito”.

 

Pratiche alimentari autoimposte

La vita è sempre più frenetica e stressante, e l’alimentazione diventa il luogo dove trovare un bilanciamento e un equilibrio. Da qui una serie di prescrizioni anche auto imposte e la ricerca di cibo e bevande che incontrino il proprio desiderio di positività, da incorporare nella propria e sempre più personale definizione di benessere e salute.

 

Nuove Sensazioni

Secondo Mintel, “le consistenze sono il più recente strumento per coinvolgere i sensi e assicurare esperienze degne di essere vissute”.
Il 2018 sarà l’anno delle consistenze inaspettate che donano suoni, sensazioni e soddisfazione nuove. Una vera e propria “ricerca di esperienze reali” specie da parte delle generazioni più giovani, “che cercano connessioni con il mondo reale, e anche momenti da condividere sia di persona sia online”.

 

Trattamento preferenziale
La personalizzazione è già qui, portata dalla diffusione della spesa online e dalle opportunità tecnologiche che offre, dalle promozioni mirate ai servizi di abbonamento e di riordino automatico. Le opportunità per le insegne sono molteplici: “la tecnologia può portare a raggiungere nuovi livelli di efficienza, ma anche a creare prodotti suggerendo combinazioni e accostamenti e, in ultima istanza, a rendere la spesa ancora più semplice e immediata, efficiente e conveniente che mai”.

 

Il ruolo della scienza

Una rivoluzione tecnologica sta investendo (anche) la filiera agroalimentare, con nuove aziende che sperimento la produzione in laboratorio anziché nei campi (dove comunque anche qui sta entrando la tecnologia 2.0).
“Mentre i laboratori e cibi e bevande sintetici stanno emergendo solo ora, la tecnologia alla fine sarà utilizzata per progettare prodotti migliori dal punto di vista nutrizionale, il che aumenterà la base di consumatori di alimenti progettati in laboratorio oltre le persone con una coscienza ambientalista, per raggiungere persone alla ricerche di consistenza, efficacia e purità negli ingredienti”.

 

«Nel 2018, ci saranno grandi opportunità per produttori e distributori che vogliono aiutare i consumatori a riconquistare la fiducia nel cibo e nelle bevande e alleviare lo stress attraverso diete bilanciate ed esperienze alimentari memorabili. Inoltre, sta nascendo un capitolo eccitante nel quale la tecnologia aiuterà le marche e i retailer a creare connessioni personalizzate con i consumatori, mentre compagnie intraprendenti stanno usando la scienza per creare una nuova generazione di alimenti e bevande sostenibili» sintetizza Jenny Zegler, Global Food and Drink Analyst di Mintel,

ViviSmart arriva alla frutta, Coop, Barilla e Danone promuovono la dieta mediterranea

La frutta e le sue infinite virtù sono i protagonisti della seconda tappa del progetto “ViviSmart”, che si propone di avvicinare gli italiani a uno stile di vita più corretto attraverso la conoscenza dei vari elementi della dieta mediterranea. Un’iniziativa nata dall’alleanza tra tre colossi del settore alimentare (Barilla, Danone, Coop Italia), il mondo delle cooperative di consumatori (Coop Italia, Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop) e quello delle fondazioni no profit (Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition,  Fondazione Istituto Danone).  Il progetto interessa quattro città (Milano, Genova, Parma e Bari) con un bacino potenziale di utenti di 2,5 milioni, e coinvolge 1.500 bambini della scuola primaria e i loro nuclei familiari, più di 100 famiglie, 25 medici di medicina generale e 16 punti vendita.

Il viaggio iniziato con l’acqua prosegue quindi con la frutta, un vero toccasana per il nostro corpo. Ricca di antiossidanti e vitamine che difendono dall’ossidazione dei radicali liberi e di fibre che regolano l’assorbimento di zuccheri e grassi e il loro livello nel sangue, è un importante strumento di idratazione grazie all’elevatissima percentuale di acqua, vicina al 90%. Mangiare almeno tre porzioni di frutta di stagione al giorno è considerato fondamentale dai nutrizionisti.

 

Informazione, concorso fotografico e interventi in famiglia

Ma come si articola il progetto “ViviSmart”? Prima di tutto c’è uno step informativo. All’interno dei punti vendita scelti nella prima fase del programma verranno posizionate vere e proprie “stazioni” che proporranno un flusso regolare di informazione dedicate. C’è poi un concorso che mette in palio vari premi e al quale si potrà partecipare scattando una foto smart con la frutta, registrandosi sul sito www.progettovivismart.it, scaricando la app dedicata al programma. In questo modo si avranno anche sul proprio smartphone tutte le informazioni, gli approfondimenti, le notizie, i consigli dei nutrizionisti e i punti vendita che aderiscono all’iniziativa.

Il progetto “Vivi Smart” è ad alto tasso di tecnologia. Grazie alla piattaforma www.progettovivismart.it e all’’hashtag #abcdpervivismart, si conta di sensibilizzare le famiglie al tema delle abitudini alimentari, accrescendo il grado di consapevolezza in tema di alimentazione equilibrata. Il progetto pilota, che interessa cento famiglie nel periodo che va da settembre 2017 a maggio 2018, ha l’obiettivo di sviluppare un pionieristico modello di intervento che, attraverso strumenti mirati e counseling, punta a stimolare e favorire il cambiamento dello stile di vita di un gruppo di famiglie con almeno un bambino di età compresa tra i 6 e i 10 anni e con problemi di sovrappeso in almeno uno dei componenti del nucleo. I progressi saranno monitorati e valutati attraverso parametri predefiniti, da cui deriveranno preziose informazioni scientifiche.

Nel corso della prima fase del progetto “ViviSmart” verranno portate avanti le diverse iniziative di sensibilizzazione sui vari target e i medici avranno un ruolo importante nel rendere maggiormente consapevoli le famiglie delle proprie scelte alimentari. Al termine di questa fase, aBCD (l’alleanza Barilla Coop Danone) condividerà in modo aperto e trasparente i risultati ottenuti e, se questi saranno soddisfacenti, proporrà l’iniziativa a livello nazionale, tramite l’allargamento dell’alleanza ad altri partner e istituzioni, l’apertura e l’adattamento della piattaforma e dei suoi contenuti ad un pubblico più ampio.

Verdurina o scherzetto? ICA lancia vegetali a tema “horror” per Halloween

ICA, insegna della Gdo svedese, coniuga salute e divertimento proponendo frutta e verdura al posto dei dolci per la festa più horror e bislacca dell’anno: Halloween. La classica zucca, ma anche i ragni di patata blu, i dadi di Troll di patate dolci, le testine di peperoni gialli, il cervello zombie di cavolfiore e poi barbabietola pre-cotta, satsumas e mele Golden Delicious sono proposti come alternativa agli ipercalorici dolcetti che tradizionalmente si regalano ai bambini ad Halloween, decisamente più sana, senza scordare il tradizionale tema “horror”.

«Le buone abitudini alimentari e l’attività fisica in età precoce sono la base per una salute migliore per tutta la vita. Halloween, una festa che tradizionalmente è legata al consumo di dolci e caramelle, ci ha ispirato per creare un divertente e spaventoso assortimento con opzioni più salutari» ha spiegato Paula Frösell, dietista presso ICA Sweden.

Per Halloween ICA ha inserito in assortimento 1000 tonnellate di zucca svedese, 75 tonnellate di carote e 50 tonnellate di patate azzurre, appositamente coltivate in Svezia. La gamma contiene 12 tra frutti, tuberi e verdure. Tutti i prodotti hanno pacchetti giocosi ispirati ad Halloween. Durante la settimana di Halloween inoltre i reparti di frutta e verdura sono stati trasformati in “giardini dei mostri”.

 

ICA collabora con Generation Pep, un’organizzazione senza scopo di lucro creata su iniziativa della Principessa Vittoria di Svezia. L’obiettivo è quello di creare un movimento popolare per la salute dei bambini e dei giovani.

Tra i consigli alle famiglie quello di farsi aiutare dai bambini a fare la spesa, ma anche, una volta a casa, a risciacquare, pelare e tagliare frutta, verdura e tuberi.

L’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità, raccomanda che i bambini dai 4 ai 10 anni consumino 400 grammi di frutta e verdura ogni giorno, e 500 grammi per i bambini più grandi.

DuePiù (Végé) punta sul Drug nel Nord-Est, con Sirene Blu e Kuadrifoglio

Salgono a 93 i punti vendita Due.Più a insegne Sirene Blu e Kuadrifoglio nel canale specializzato Drug in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lombardia, frutta del piano di espansione della società consortile socia di Gruppo Végé. La più recente apertura riguarda il drugstore di 600 metri quadri a insegna Sirene Blu a Tarcento (Ud) in via Olinto Marinelli 6. La formula proposta si basa su ampiezza di assortimento nel beauty e home care, allargato al benessere e al pet-care, esperienza d’acquisto dedicata e convenienza.
Prossimo step a gennaio 2018 quando debutterà un punto vendita in provincia di Vicenza, a conferma della volontà del Consorzio di rafforzare il proprio presidio su un territorio, il Veneto, dove il canale self service Drug è contrassegnato dalla presenza di insegne competitive a livello nazionale ed è tutt’ora in piena effervescenza.
I nuovi punti vendita vanno ad aggiungersi alle aperture realizzate da DuePiù nel corso del 2017 ad Arsego (350 metri quadri), nel padovano, e a Tripoli-San Giorgio di Mantova (500 metri quadri) nell’hinterland di Mantova per quanto riguarda l’insegna Kuadrifoglio, e a Padova (430 metri quadri) e Belluno (600 metri quadri) per l’insegna Sirene Blu.
La strategia di rafforzamento, intrapresa all’inizio dell’anno, ha portato da 88 a 93 i punti vendita, e persegue coerentemente il piano di sviluppo territoriale delle due reti che fanno capo al Consorzio DuePiù, nato nel 2008 come sodalizio tra le imprese Centrodet S.p.A. di Resana (TV) e Rossi S.r.l. di Campodarsego (PD), consorziatesi allo scopo di implementare una negoziazione con l’industria che potesse ottimizzare la crescita e lo sviluppo delle rispettive insegne: Sirene Blu e Kuadrifoglio.

Tutto ciò si traduce in un’espansione a Nordest e in un ulteriore consolidamento della presenza di Gruppo VéGé nel comparto degli specializzati Drug, dove già opera attraverso le imprese socie Gargiulo & Maiello S.p.A., Bava Srl, Detercart Lombardo e i consorzi Comipro ed In.Prof.
«Stiamo mantenendo i propositi formulati a gennaio scorso, quando abbiamo ufficializzato l’adesione a Gruppo VéGé. Avevamo un percorso di crescita da attuare: fare rete e diventare più grandi per fornire servizi migliori ed essere competitivi in un canale dove le realtà specializzate locali o regionali ormai si confrontano con i colossi della GDO. Siamo più che mai convinti che la strada imboccata sia quella giusta, e le nuove aperture ne sono la dimostrazione concreta» dichiara Giulio Muner, Direttore Commerciale di consorzio DuePiù.
«In meno di un anno abbiamo visto confermato dai fatti quanto avevamo apprezzato sin dal primo approccio con i responsabili del consorzio DuePiù: una realtà solida, ben radicata nel territorio, dotata di format di vendita estremamente validi e con un potenziale di crescita ancora da esprimere – commenta Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Per questo siamo entusiasti di affiancare e sostenere DuePiù nella sua brillante politica di espansione in un contesto regionale e di mercato che, a nostro avviso, offrono ancora importanti margini di sviluppo alle organizzazioni che sapranno mettere in campo le giuste sinergie in termini di servizi, assortimenti e convenienza per il cliente finale».

Altromercato lancia due prodotti dell’economia carceraria

C’è un po’ tutto ciò che fa impresa sociale e prodotto sostenibile nei due nuovi prodotti nati dalla partnership Altromercato, la maggiore organizzazione del commercio equo e solidale, e Reverse, impresa sociale impegnata nella progettazione e nella realizzazione di arredi, allestimenti e installazioni in modo sostenibile, artigianale e su misura: economia circolare, impatto sociale con il ricorso all’economia carceraria, sostenibilità ambientale e riuso creativo, innovazione.

Provengono infatti da Reverse IN, il laboratorio di falegnameria attivato nella casa circondariale di Montorio, a Verona, e incentrato sulla lavorazione artigianale di materiali di scarto e legni utilizzati, di recupero o certificati FSC, la scatola in legno del cofanetto T.sana e l’alzatina in legno del set Degusto, i primi due prodotti da cui parte la collaborazione.

T.sana è una confezione in legno, riutilizzabile, che racchiude due varianti di tisane dal mondo, Relax, a base di camomilla, anice e menta, e Infuso ai frutti di bosco, prodotte dagli agricoltori di UPPM, realtà che favorisce la tutela delle zone rurali e la convivenza tra i diversi gruppi etnici in Bosnia Erzegovina, e una tazza in porcellana realizzata da Craft Link in Vietnam, che valorizza antiche tradizioni supportando gruppi di artigiane e artigiani locali. 
Nel set Degusto il moderno design made in Italy dell’alzatina da servizio in legno prodotta da Reverse si unisce a quattro varietà uniche di condimenti biologici per i formaggi: il miele Millefiori dall’Argentina, ideale per accompagnare formaggi caprini e di media stagionatura; il miele monorigine Fior di Atamisqui, dalle note intense e persistenti tendenti alla nocciola, che ben si sposa con formaggi vaccini e stagionati come il parmigiano; una salsa piccante rossa, dalla texture cremosa e dal retrogusto pungente tipico dello zenzero, compagna perfetta per affettati delicati o formaggi freschi; la salsa alla senape, con anacardi e curcuma e semi di senape, condimento per secondi come bolliti e arrosti o formaggi erborinati. Sarà disponibile nella seconda metà di novembre.
I prodotti realizzati dalla collaborazione tra Altromercato e Reverse si potranno trovare nelle Botteghe Altromercato su tutto il territorio nazionale e online sul sito www.altromercato.it

Con l’eCommerce consegne a +69% nel 2021, richiesti più spazi per la logistica urbana

Aumenta l’eCommerce esponenzialmente (si prevede un incremento del 69% del volume di consegne entro il 2021) e cresce il bisogno di consegne nell’ultimo miglio, di conseguenza si registrerà nelle principali città europee un forte incremento della richiesta di spazi per la logistica urbana. Lo riporta una recente ricerca di Cushman & Wakefield, che nel report Urban Logistics utilizza il “Modello di Spazio Urbano” sviluppato in collaborazione con P3 Logistic Parks per quantificare la richiesta totale di spazi urbani per la logistica nei più importanti mercati europei dell’eCommerce, in base ai volumi attuali e futuri delle vendite online.

 

Londra la più richiesta, a Madrid e Barcellona il maggior incremento

In termini di popolazione e potere di acquisto, è senz’altro Londra il più importante e maturo mercato dell’eCommerce in Europa, con una richiesta attuale di spazi urbani per la logistica di 870.000 metri quadri. Si prevede che nel 2021 la richiesta supererà gli 1,2 milioni di metri quadri (+42%). 

RICHIESTA DI SPAZI URBANI PER LA LOGISTICA IN ALCUNI MERCATI EUROPEI
Fonte: P3 Logistic Parks e Cushman & Wakefield.

 

Segue la Germania, secondo mercato chiave dell’eCommerce in Europa, sia per il numero di grandi città sia per il vantaggio acquisito dallo shopping online rispetto al resto del continente. Si prevede che la richiesta di spazi nei mercati tedeschi aumenterà del 77%, ciò nonostante i 370.000 metri quadri di spazi richiesti a Berlino, il mercato più importante tedesco, saranno meno di un terzo di quelli richiesti a Londra.

I mercati europei dell’eCommerce meno maturi beneficeranno dalla forte crescita delle vendite online che faranno aumentare i livelli della domanda entro il 2021. Il più elevato incremento della domanda in termini percentuali è previsto in Spagna, con Madrid e Barcellona che registreranno un incremento del 102% toccando rispettivamente i 360.000 e 167.000 metri quadri. La richiesta di spazi urbani per la logistica a Varsavia, un mercato relativamente piccolo che ha superato le previsioni di crescita dei volumi dell’eCommerce negli ultimi due anni, dovrebbe aumentare del 90% passando dagli attuali 43.000 metri quadri agli 82.000 previsti entro il 2021.

Per Milano, unica città italiana presa in considerazione dalla ricerca, è prevista una crescita del 75,5% nella richiesta di spazi urbani per la logistica, passando dagli attuali 73.000 ai 130.000 metri quadri circa stimati nel 2021.

Il report mostra anche che il costo delle consegne urbane è elevato e rappresenta fino al 50% del costo della supply chain in Europa per un totale di 70 miliardi di euro e con una previsione di crescita del 7-10% nei prossimi cinque anni. Le soluzioni immobiliari sono attualmente offerte nelle zone periferiche e non all’interno delle città, sia per il valore più elevato delle possibili destinazioni alternative, sia per l’opposizione esercitata dagli stakeholder cittadini nei confronti della logistica.

«Considerando che vengono fatti sempre più acquisti online, è fondamentale che le nostre grandi città abbiamo la capacità di gestire l’aumento del volume delle consegne in tutta Europa – dice Lisa Graham, Head of Logistics Research & Insight di Cushman & Wakefield EMEA -. Secondo il nostro Modello di Spazio Urbano ci sarà una crescita sostanziale in tutta Europa. In prospettiva, sarà fondamentale per i retailer online e per gli spedizionieri utilizzare spazi urbani per la logistica per soddisfare le crescenti aspettative dei clienti in termini di rapidità e affidabilità delle consegne, e allo stesso tempo per ridurre i costi al fine di giustificare canoni di locazione più elevati»

 

Per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, +14,5% nella Gdo

Segna un ottimo +14,5%  a valore sul 2016 nei primi nove mesi del 2017 nella Gdo il top di gamma del Prosecco, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. 

In uno scenario generale che registra la ripresa dei consumi nella grande distribuzione organizzata (+2% dei volumi e +2,2% dei fatturati) anche il comparto degli spumanti conferma ottime performance, con il fatturato che raggiunge complessivamente 378 milioni di euro e oltre 76 milioni di bottiglie vendute. In particolare, nei primi nove mesi del 2017 gli spumanti si confermano una categoria trend setter e mostrano una crescita del 10,3%a valore e del 7,9% a volume.

In questo scenario il principale motore di crescita a volume è il Prosecco in generale, mentre spetta al Conegliano Valdobbiadene Superiore DOCG il ruolo di locomotiva del valore. Una delle 73 DOCG italiane comprendenti i vini di migliore qualità e di più antiche tradizioni nonché massima espressione qualitativa nello scenario del Prosecco, rappresenta il 54% del fatturato totale delle vendite di Prosecco in GDO e il trend di crescita continua a essere positivo; in particolare rispetto al 2016 si registra un +14,5% a valore e + 10,9% a volume. Questo vale in tutto il territorio nazionale con la seguente ripartizione geografica: bene il Nord-Ovest con un +16,7%, mentre il Nord-est segna un +10.5% e il Centro Sud il. + 12,4%. Il maggiore incremento lo segnala però il Sud Italia, che segna un segna un +25% di vendite.

Conad (e i suoi clienti) sostengono la ricerca medica, 140mila euro donati all’INT

È stato consegnato ieri a Milano il contributo di 140mila euro che Conad ha raccolto in favore dell’Istituto Nazionale dei Tumori. Il frutto di una collaborazione che lega la maggiore organizzazione di imprenditori dettaglianti indipendenti associati in cooperativa e l’ente che sostiene la ricerca medica e scientifica. La cifra, destinata a finanziare le attività di ricerca della Struttura complessa oncologia medica 3 “Tumori Testa-Collo” e le iniziative rivolte al benessere dei pazienti oncologici, è il ricavato della campagna di solidarietà lanciata durante le scorse feste natalizie in tutti i punti di vendita Conad e nel corso della quale sono state acquistate 280 mila stelle di Natale. L’iniziativa sarà ripetuta nelle prossime festività natalizie dal 6 al 9 dicembre.

I tumori testa-collo comprendono tutte le forme che originano nella regione della testa o del collo, a eccezione di occhi, cervello, orecchie ed esofago. Costituiscono una famiglia di tumori molto eterogenea che rende ciascun gruppo passibile di approcci diagnostici e terapeutici molto diversi fra loro. Nel sesso maschile nella fascia d’età tra 50 e 69 anni sono la quinta neoplasia più frequente e la settima più comune in Europa. In Italia nel 2017 sono attesi circa 9.400 nuovi casi di tumori testa-collo, 7.200 tra gli uomini e 2.200 tra le donne. I fattori di rischio che accomunano tutti i tumori del distretto testa-collo sono l’alcol e il fumo, che causano almeno il 75% di tutti i casi. La miglior prevenzione è l’astensione da alcol e fumo, anche perché i soggetti colpiti da questi tumori possono sviluppare anche seconde neoplasie a causa della prolungata esposizione a questi fattori di rischio.

Il contributo è stato consegnato alla Sala Biblioteca dell’Istituto Nazionale dei Tumori a Milano, alla presenza di Enzo Lucchini, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori, di Luigi Cajazzo, Giovanni Apolone e Lisa Licitra, rispettivamente direttore generale, direttore scientifico e direttore della Struttura complessa oncologia medica 3 (tumori testa-collo) dell’Istituto Nazionale dei Tumori e di Francesco Pugliese, amministratore delegato Conad.

«L’iniziativa promossa da Conad – dice Lucchini – prevede per il secondo anno consecutivo la vendita delle stelle di Natale e la donazione di parte del ricavato al nostro istituto. Si tratta di un’importante testimonianza di solidarietà. È anche una dimostrazione che la fruttuosa collaborazione tra pubblico e privato, insieme ai consumatori, può costituire un’alleanza vincente nella lotta contro il cancro, in favore della scienza e, in ultima analisi, a tutto vantaggio del paziente».

«Il nostro istituto – aggiunge Caiazzo – è da sempre un punto di riferimento per i tumori rari in Italia e in Europa. Grazie all’iniziativa del professor Paolo Casali, fin dal 1996 l’INT ha attivato uno scambio tra professionisti che si è evoluto nel tempo fino a diventare una rete strutturata a livello nazionale che vede proprio l’INT come coordinatore di alcune sue parti».

Quanto alla cifra raccolta da Conad, secondo Pugliese è la testimonianza che «anche in uno scenario economico profondamente mutato, molti italiani fanno la propria parte nel costruire una società più moderna e più equa, in cui ogni cittadino abbia accesso alle cure più innovative. La ricerca in campo medico e scientifico è un ingrediente essenziale per garantire il diritto alla salute: un’impresa che voglia definirsi responsabile e crescere con la comunità in cui opera ha il dovere morale di contribuire a questo processo».

Oggi m’allargo in altri settori, da Amazon (sport) a Ikea (caffè) a Zalando (beauty)

In prima fila c’è ancora Amazon, ma ultimamente sembra che siano svariati i “big” del retail che decidono di ampliare la propria proposta in settori “di sponda” rispetto al proprio, o addirittura del tutto nuovi.

Zalando, dotcom tedesca specializzata nell’eCommerce fashion, annuncia che dalla primavera 2018 inizierà a vendere anche cosmetici aprendo una sezione Beauty sul sito, affiancando a borse, scarpe e vestiti cosmetici, creme e trucchi. Si partirà dalla casa madre in Germania, poi seguiranno gli altri Paesi europei. Non solo: i progetto c’è anche l’apertura di u negozio fisico a Berlino, sempre dedicato alla cosmesi.

Amazon dopo aver conquistato il grocery e infiniti altri settori (qualcuno ricorda che era partito vendendo libri?) ora punterebbe a creare una propria linea di abbigliamento sportivo, con un marchio proprio. La notizia ufficiosa è apparsa su Bloomberg che spiega come la compagnia di Jeff Bezos avrebbe avvicinato alcuni produttori di abbigliamento sportivo taiwanesi che già lavorano per Gap, Uniqlo e Kohl’s. L’obiettivo sarebbe quello di aumentare l’assortimento per mantenere il cliente, volatile per definizione, coprendo i “buchi” lasciati dai brand (che sono spesso riluttanti a cedere ad Amazon l’intero loro catalogo) con prodotti private label che però hanno nomi di fantasia, e dunque non necessariamente vengono collegati direttamente al gigante dell’eCommerce. Intanto, in assenza di conferme dal diretto interessato, il settore trema, e dopo il leak di Bloomberg le azioni di alcuni grandi player come Lululemon, Under Armour e Nike hanno perso quota in Borsa. Sullo sfondo, il grande incremento che sta vivendo il settore dell’abbigliamento, sportivo e non, nelle vendite online con incrementi a due cifre di anno in anno

Di tutt’altro genere l’accordo che Ikea (che per la cronaca ha ceduto allo spirito dei tempi annunciando che dal 2018 inizierà a vendere i suoi prodotti online, forse proprio tramite Amazon) ha siglato per vendere un caffè monorigine dall’Uganda. L’ingresso nell’alimentare avviene però all’interno delle partnership a sfondo sociale intraprese dal gigante svedese dei mobili. L’accordo per 3 o 5 anni è stato siglato con Kawacom Ltd., che lavora ed esporta il caffè prodotto da piccoli coltivatori della regione del Nilo Bianco. Il caffè sarà disponibile nei negozi Ikea a partire da questo autunno in 30 Paesi. Secondo Bloomberg, Ikea ha già attivato 19 partnership a sfondo sociale con piccoli produttori e artigiani che trovano sbocco nei punti vendita Ikea con circa la metà della propria produzione annua. Sarebbero coinvolti circa 10mila piccoli produttori e, per quanto riguarda l’alimentare, i prossimi potrebbero essere cacao e noci.

Dal non food al food, anche Muji ha aperto ai prodotti alimentari che inizierà a vendere anche in Italia, mentre in Giappone già allinea sugli scaffali snack, pasti istantanei e ha aperto alcune caffetterie con proposte naturali a Singapore. Ma questa dei ristoranti nel retail, in fondo, è un’altra storia…

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