CLOSE
Home Authors Posts by Carmela Ignaccolo

Carmela Ignaccolo

Carmela Ignaccolo
775 POSTS 0 COMMENTS

Coronavirus: impatto sul reddito e distanza sociale. Lo studio Kantar

Lockdown causa Coronavirus: cosa ne pensano i cittadini?

In generale emerge un livello molto alto di supporto alle azioni intraprese dal proprio Governo, ma preoccupazione per la sanità pubblica e una elevata comprensione delle diverse precauzioni da prendere per limitare la diffusione del virus.

Queste le evidenze principali del  uno studio realizzato (rigorosamente online) da Kantar nei Paesi del gruppo dei G7, tra il 19 e il 21 marzo.

Scendendo nel dettaglio emerge che 7 cittadini su 10 (71%) nei paesi del G7 dichiarano che il Coronavirus ha già impattato sul loro reddito, con l’Italia all’85, US e Canada (75%).Quasi i tre quarti degli intervistati (73%) sono (molto o abbastanza) preoccupati per la propria salute. Ma ancora di più, 8 persone su 10 (82%) si dichiarano preoccupate per l’eventuale contagio di famigliari ed amici, con una percentuale che arriva al 93% degli intervistati in Italia.

Sul fronte della comunicazione, i notiziari TV sono considerati la fonte più affidabile per quanto riguarda le informazioni relative al virus in paesi quali Italia, Francia, Germania, Giappone e Regno Unito, mentre per i canadesi è il Governo e per gli Stati Uniti il medico/operatori sanitari. 

E del servizio pubblico, cosa si pensa? I cittadini di Canada, Germania e Gran Bretagna sono più propensi a pensare che i servizi pubblici nel loro paese siano pronti a far fronte all’epidemia e alle sue conseguenze. In Francia sono i più scettici, gli italiani hanno una posizione intermedia:

  • Il 65% in Canada afferma che il servizio pubblico è preparato molto/abbastanza bene
  • 57% in GB
  • 56% in Germania
  • 47% negli Stati Uniti
  • 44% in Italia
  • 43% in Giappone
  • 33% in Francia

Mentre per quanto riguarda l’operato dei Governi, l’Italia è d’accordo (76%), il Canada piuttosto (66% molto o abbastanza) e anche la Francia (61%). Ma purtroppo la lezione di paesi più in difficoltà come il nostro o la Cina (e ora anche la Spagna) non sembrano essere utili: negli USA solo il 53% approva le misure prese dal Governo ed in Giappone addirittura solo il 35%.

“Gli Italiani – ha commentato Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel, Insights Division – Kantar – hanno compreso l’importanza delle misure prese dal Governo per arginare la diffusione del virus e le stanno implementando come richiesto: il sentimento comune è quello di voler fare il proprio compito per riuscire a superare l’emergenza e poter ritornare alla normalità. Kantar è impegnata su diversi fronti per comprendere il nuovo contesto, in ambito politico sociale ma anche economico, con studi come questo che servono da bussola per poter navigare attraverso i grandi rischi ma anche le opportunità che nasceranno da questo momento: spesso sono infatti proprio i nostri cittadino, gli utenti, i consumatori che con il loro senso comune illustrano la strada alle istituzioni e alle aziende”.  

 

Le chiavi per resistere (e ripartire) secondo Tindeo

Consumi stravolti: a chi troppo (GDO e alimentari) e a chi niente (abbigliamento, beauty e moda).

Ergo: anche le sfide del retail sono cambiate, puntando sull’on-line.

Una strategia univoca non può esistere, ma qualche consiglio non fa mai male: ecco i punti chiave proposti da Tiendeo.it, per affrontare questa crisi e uscirne con il minimo impatto:

Potenziare la comunicazione online

Che si disponga e-commerce o meno, la comunicazione attraverso i canali digitali sarà al centro di questo periodo: se una cosa è certa, è che i consumatori si rivolgono all’online per rimanere informati e rifornirsi.

Più specificamente, l’e-commerce in questo scenario, guadagna punti di forza. Nel caso di retailer che sono stati costretti a chiudere i loro punti vendita, questa via sarà la loro principale risorsa per continuare a generare entrate e mantenere i propri clienti, mentre  supermercati e farmacie devono diversificare la loro domanda tra canali online e offline in modo efficiente.

Audiences locale per un impatto di qualità

Il confinamento in casa comporta una limitazione della mobilità, perché se i cittadini vanno a comprare i generi di prima necessità devono farlo negli stabilimenti più vicini. È per questo motivo che durante la progettazione di una strategia di digital marketing e in particolar modo in questo periodo, sarà essenziale segmentare attraverso la geolocalizzazione, al fine di raggiungere un target vicino ai punti vendita.

Ampliare la portata a un target interessato

Uno dei grandi vantaggi del canale online è la grande quantità di informazioni che fornisce riguardo agli interessi degli utenti, consentendo di profilare e iper-segmentare campagne di marketing. Raggiungi gli utenti che hanno consultato prodotti simili alla tua offerta e hanno mostrato interesse per la tua categoria per aumentare la conversione delle tue azioni.

Scegliere i formati più adatti

La redditività della pubblicità su supporti fisici come cartelloni pubblicitari o autobus, ad esempio, si è ridotta drasticamente per ovvi motivi, e la distribuzione di brochure stampate è stata interrotta: è tempo di scommettere sui formati online come alternativa per continuare a comunicare contenuti e aggiornamenti. Utilizza formati online che indirizzano rapidamente i consumatori verso i tuoi punti vendita fisici e il tuo e-commerce. Un catalogo dinamico, ad esempio, consente di aggiornare i contenuti in tempo reale in base allo stock disponibile; può contenere link che indirizzano i consumatori al tuo ecommerce; e allo stesso tempo evita i costi di creazione e progettazione, processi che si complicano a causa della situazione di confinamento.

Flessibilità e comunicazione costante

La situazione attuale è molto complicata per tutti, e cambia alla velocità della luce. Se i rivenditori vogliono davvero fidelizzare i clienti, devono garantire una comunicazione fluida e trasparente per trasmettere un messaggio di rassicurazione e pubblicizzare le misure che l’azienda sta adottando al riguardo. Questo si può fare attraverso i diversi canali dell’azienda o addirittura, se necessario, crearne di nuovi.

I consumatori devono sentirsi supportati dalle aziende e le aziende devono diventare facilitatori e aiutarli a rendere più sopportabile questa delicata situazione. È necessario essere flessibili e fornire soluzioni ai problemi che possono sorgere a causa dell’isolamento (consegne, resi, cambi, ecc.). Il servizio clienti diventa un motore essenziale che crea fiducia.

Quando il virus costringe il retail a cambiare passo. E strategie

Se le botteghe alimentari di un tempo  (non moltissime, ormai e, soprattutto, localizzate in alcunee aree e molto meno in altre) stanno vivendo un momento di rivincita, perché preferite dai consumatori esasperati, come risorsa per gli approvvigionamenti d’emergenza (benché non necessari), ci sono altre piccole attività commerciali fortemente penalizzate dal recente lockdown.

Per questo cominciano ad attivarsi iniziative volte a promuovere e sostenere le piccole imprese in difficoltà.

E’ per esempio con questo spirito che, PrestaShop lancia #RestartFromHome, un progetto di “facilitazione” per chi vuole avviare la propria attività online, “ripartendo” da casa.

Partendo dalla pagina restartfromhome.com, gli interessati possono accedere a risorse gratuite, tra cui corsi di formazione, tutorial, guide, mentoring one to one e sconti e promozioni da parte dei diversi operatori della filiera dell’e-commerce: agenzie, soluzioni di pagamento, di spedizioni, di hosting e molto altro ancora.

“Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dei commercianti italiani questa soluzione di social learning, estremamente innovativa e completamente gratuita, per aiutarli a fronteggiare questo momento di difficoltà per la loro attività- ha commentato Luca Mastroianni, Head of International di PrestaShop, augurandosi che
“Una volta passata la crisi, queste competenze rimangano un patrimonio per loro prezioso per integrare e innovare la propria attività, ogni volta che ne sentiranno la necessità”.

Stesso spirito costruttivo,  è quello della start-up “Riparto da Casa” fondata dal Ceo di Velvet Media Bassel Bakdounes, con il supporto del know how del web developer Andrea Ballan

In questo caso, però, il modello di business è quello dello scont solidale. In pratica, le aziende propongono delle offerte sul sito internet www.ripartodacasa.it e gli acquirenti danno fiducia adesso comprando servizi scontati. Questo garantisce alle imprese di fatturare pur stando chiuse e quindi di coprire i costi di struttura e di stipendi, e contemporaneamente permette al consumatore finale di aiutarle, ma anche di accaparrarsi voucher convenienti che potrà utilizzare quando l’emergenza sarà passata. “Fai ripartire l’Italia assieme a noi”, questo il payoff dell’iniziativa.

“Dal primo giorno – ha raccontato Ballan – abbiamo capito quanto il Coronavirus avrebbe impattato l’economia italiana abbiamo deciso di fare qualcosa per far ripartire l’economia italiana. Palestre, ristoranti, negozi di vicinato, studi professionali e pmi: tutti possono iniziare a vendere online con noi. E lo possono fare subito e del tutto gratuitamente”.

 

 

Coronavirus: il nuovo consumatore post-traumatico secondo GfK

Blocco totale tra le pareti di casa. E l’Homo consumatore, come vive questa condizione imposta a tempo (in)determinato?

A registrare i primi effetti di questo lockdown sulle abitudini dei consumatori italiani, interviene il monitoraggio settimanale GfK. I dati salienti si possono così riassumere:  cresce ovunque il livello di preoccupazione e gli acquisti si concentrano sui beni di prima necessità, mentre ambiano le strategie per fare la spesa e rimane freddo il giudizio sui Brand.

 

La situazione nel dettaglio

Un primo dato certo, dunque, è che crescono ancora le preoccupazioni degli italiani, sia quelle connesse alla diffusione del Coronavirus (+11%) sia quelle per la situazione economica attuale e futura. Aumenta anche la paura di non trovare nei negozi i prodotti di cui si ha bisogno (specialmente al Sud).

Quanto ai consumi, è evidente come si concetrino sempre di più sui beni essenziali. In questi giorni i consumi non rappresentano un’evasione dalle difficoltà quotidiane e cala la voglia di fare acquisti, anche online. Gli italiani mettono nel carrello soprattutto prodotti di prima necessità (pane, latte, farina, zucchero…), prodotti per l’igiene personale, disinfettanti, acqua e surgelati; tra le categorie che resistono ci sono i libri, che tornano ad essere un bene “necessario” per un numero crescente di persone.

In questa situazione, emergono pure nuove strategie per fare la spesa: dopo la prima settimana di acquisti “compulsivi” ma poco organizzati e una seconda caratterizzata da un incremento della frequenza degli acquisti, durante la prima settimana di lockdown gli italiani sembrano aver elaborato nuove strategie. L’importo medio della spesa cresce del +26% e si fanno acquisti più attenti, per evitare di dover tornare spesso in negozio. Si annullano le differenze tra giorni infrasettimanali e sabato (solitamente il più importante per la spesa) a cresce ancora la penetrazione del canale online (+16%).

L’insieme di queste abitudini in nuce o già ben delineate, tratteggia un nuovo consumatore, condizionato dall’esperienza che sta vivendo. L’isolamento forzato in casa, infatti, sta cambiando sicuramente anche il modo in cui gli italiani si rapportano con i Brand. Rispetto alla settimana scorsa, GfK registra un giudizio maggiormente positivo sulla Distribuzione, mentre le Aziende sono sempre viste come poco attive, poco vicine. Mai come oggi i consumatori chiedono ai Brand una maggiore capacità di entrare in sintonia con il sentiment del momento. Rimane da capire cosa cambierà quando tutto questo sarà finito: le Aziende avranno a che fare con un consumatore “post-traumatico”, con nuove abitudini di consumo, nuove paure, nuovi stili di vita e desideri inespressi che verranno a galla alla fine della quarantena.

Emergenza Covid-19: Metro propone di aprire a tutti i consumatori

Fare la spesa ai tempi del Coronavirus, può diventare un’impresa ardua per molti: file, controlli, tempi contingentati, nonostante l’impegno e gli sforzi della GDO. Per questo METRO Italia, supporta ADM nel chiedere la possibilità di aprire temporaneamente e in via eccezionale i propri punti vendita, normalmente dedicati ai possessori di partita IVA, anche al consumatore finale. E vista la sua struttura, il canale del Cash and Carry, che conta circa 380 punti vendita in Italia, può certamente supportare il nostro Paese in questo momento di emergenza senza precedenti.

“Il mondo dei consumi fuori casa, com’è noto, è sicuramente uno dei principali settori che dall’inizio dell’emergenza ha subito immediatamente conseguenze molto dure, seppur necessarie.” afferma Tanya Kopps CEO di METRO Italia “L’assortimento dei nostri punti vendita può soddisfare anche i bisogni dei consumatori che oggi sono costretti a lunghe code fuori dalle insegne della GDO. Anche per questa ragione, con l’Associazione Distribuzione Moderna, stiamo cercando di ottenere la possibilità di aprire temporaneamente i nostri punti vendita ai consumatori finali. Oltre all’ampiezza e la profondità del nostro assortimento alimentare, i nostri spazi, molto ampi, favoriscono la possibilità di mantenere le corrette distanze di sicurezza e i nostri colleghi dei punti vendita sono preparati a gestire eventuali nuovi flussi. Inoltre, nelle nostre strutture commerciali sono in vendita formati di prodotto professionali che consentirebbero di acquistare in un’unica soluzione più prodotto e ridurre quindi il numero di spostamenti dei cittadini per fare la spesa. Tanti cittadini ci hanno già chiesto a gran voce la possibilità di approvvigionarsi presso i nostri punti vendita e in questo momento di emergenza vogliamo e possiamo fare la nostra parte”.

La proposta italiana ha comunque dei precedenti che ne rivelano la plausibilità: in altri Paesi, come in Austria e Francia, è infatti già stata concessa al Cash and Carry o è in corso di concessione, come in Germania, una deroga specifica a tempo determinato, per consentire allo stesso di vendere anche al dettaglio e quindi di poter rappresentare un ulteriore presidio fondamentale di approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità per la popolazione.

 

Idealo Days: due giorni a prezzi speciali per sostenere le attività

Conto alla rovescia per gli idealo days, un nuovo shopping event tutto italiano, in calendario lunedì 30 e martedì 31 marzo.

Una due giorni di shopping estremo, in cui sarà possibile acquistare prodotti dagli e-shop aderenti all’iniziativa con sconti a partire dal –10%. Sotto la guida di idealo, infatti, i maggiori negozi online italiani si sono riuniti per organizzare due giornate di sconti speciali per chi acquista online; obiettivo è quello di offrire al consumatore ulteriori occasioni di risparmio ma anche sostenere e incentivare l’economia digitale del nostro Paese. Tra gli shop che parteciperanno all’evento vi sono: bitiba.it, bpm-power.com/it, dochouse.it, echarme.it Echarme – La Tua Profumeria Online, elettrostock.it, emlineamoto.com, fcwebstore.it, gommeplanet.it, Monclick.it, nencinisport.it, ollo.it, pinkorblue.it, privalia, profumomaniaforever.com, sferaufficio.com, sportler.com/it, Yeppon.it, zooplus.it.  

L’iniziativa, che ha anche il patrocinio della Camera di Commercio Italiana per la Germania (ITKAM), riguarderà ogni settore dell’e-commerce italiano, dai più moderni smartphone al cibo per i nostri amici a quattro zampe passando anche per gli elettrodomestici e l’abbigliamento. Nel dettaglio, queste sono alcune delle categorie per le quali gli utenti potranno beneficiare degli sconti: smartphone e relativi accessori, grandi elettrodomestici, sneakers e scarpe sportive, prodotti per la fotografia, accessori auto e moto, giocattoli, prodotti di bellezza, articoli per il fai da te, accessori per bambini e neonati e infine prodotti per gli animali.

A partire da lunedì 2 Marzo 2020 gli utenti del portale hanno a disposizione una speciale Landingpage dedicata all’iniziativa dove potranno impostare i propri alert per la funzione prezzo ideale e ricevere così una notifica quando il prodotto richiesto avrà raggiunto la cifra desiderata. In questo modo gli e-consumer potranno acquistare articoli ad un prezzo decisamente scontato. Inoltre, durante gli idealo days del 30 e 31 Marzo 2020, sarà possibile vedere in un’unica schermata e per ogni categoria merceologica quali sono i prodotti maggiormente scontati, così da avere in un’unica pagina tutte le offerte migliori.

Gli idealo days nascono con l’idea di sostenere l’economia e gli e-shop italiani che secondo un recente studio di idealo nel 54,7% dei casi offrono ai consumatori l’offerta più vantaggiosa in termini economici (in confronto ai grandi colossi dell’e-commerce). Inoltre, in giornate speciali per l’e-commerce, come per l’appunto gli idealo days, questa quota potrebbe superare il 60%, con evidenti vantaggi per gli utenti in termini di maggiori opportunità di risparmio.

Gli idealo days, che avranno luogo dalla mattina del 30 Marzo fino alla mezzanotte del 31, forniscono agli e-consumer italiani un’ulteriore possibilità di risparmio, da sommarsi agli sconti che garantisce già quotidianamente un portale di comparazione prezzi.

“Nel pieno spirito di idealo, l’obiettivo dell’iniziativa – afferma Fabio Plebani, Country Manager per l’Italia di idealo – non è solo quello di raggiungere e far risparmiare il maggior numero di utenti, ma anche quello di sostenere lo sviluppo degli e-shop italiani, avviando al tempo stesso una discussione tra gli addetti ai lavori sul bisogno di rinnovamento dell’e-commerce italiano. Questo, in alcuni casi, è ancora troppo legato ai big player del settore, nonostante siano spesso i negozi italiani a proporre le migliori offerte in termini economici. Speriamo che questo sia solo l’inizio di un nuovo format digitale di shopping online e che nel tempo diventi un vero e proprio evento speciale per il risparmio e per gli acquisti online degli italiani.”

Emergenza sanitaria: sono le patate il prodotto più ricercato

Allarme Covid 19: i rifornimenti alimentari sono diventati un must. Nonostante le rassicurazioni, da più parti, sul fatto che non ci sia penuria di alimenti. Ma quali sono i prodotti più gettonati, nelle ultime tre settimane?

Senza dubbio le patate, le cui vendite, come dimostrano i dati IRI Infoscan Census relativi alle vendite nel periodo 17 febbraio-8 marzo 2020, hanno registrato un incremento del +25,4%, mentre nell’ultima settimana del periodo di riferimento, il dato è salito al +28,3%. del prodotto si apprezzano caratteristiche quali lunga shelf-life, costo contenuto, versatilità di utilizzo e obbligo di cottura.

In merito, Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato della Romagnoli F.lli Spa di Bologna ha commentato: “Stiamo registrando un incremento di oltre il 30% delle richieste di patate da parte dei nostri clienti della Distribuzione Organizzata e della Gd. Per soddisfare la crescente domanda, ci siamo organizzati con doppi turni, garantendo comunque, al nostro personale, massimi livelli di sicurezza ed un premio di produzione quale riconoscimento per l’impegno e la dedizione mostrata ogni giorno”

Ad ulteriore rassicurazione del mercato, Romagnoli conferma l’avvio della raccolta delle patate novelle di Siracusa, che permetterà di garantire continuità di fornitura di prodotto Italiano nelle settimane a venire “L’aumento dei consumi di patate sul mercato italiano, ha anticipato un trend che si sta via via riscontrando in altri Paesi europei – sottolinea Romagnoli. Cambiamenti legati agli effetti connessi al Coronavirus avranno impatti considerevoli anche per le aziende attive nel settore sementiero e, di conseguenza, sull’intera filiera pataticola in cui la nostra azienda ricopre un ruolo di riferimento. Una sfida epocale che siamo pronti ad affrontare con impegno e responsabilità”.

                                                                                                

Coronavirus: l’importanza di schermare i lavoratori a contatto con il pubblico

Per sostenere gli operatori di quei comparti che non si possono fermare di fronte all’emergenza COVID-19, come i farmacisti e gli addetti impiegati nel settore alimentare, COVISTOP (Strategie di Controllo e Vigilanza per la salute degli Operatori) ha realizzato una barriera parafiato impermeabile pensata da Eurostands e disegnata dall’architetto Alessandro Ballocchi.

Durante uno scambio verbale, uno starnuto o un colpo di tosse, infatti, accade frequentemente che si emettano particelle di saliva creando condizioni sfavorevoli al mantenimento dello stato di salute.

Per ridurre tali rischi è possibile posizionare tra gli operatori e gli interlocutori la barriera parafiato COVISTOP al fine di consentire di lavorare quotidianamente con maggiore sicurezza. Disponibile in sole 24 ore, è uno strumento che può essere installato autonomamente in modo semplice e rapido, contribuendo ad arginare il contagio e garantendo una protezione immediata contro il virus.

“In soli due giorni di lavoro abbiamo convertito la fabbrica e messo in produzione questo prodotto – spiega Maurizio Cozzani, Amministratore Delegato di Eurostands – L’obiettivo è tutelare la messa in sicurezza del nostro sito produttivo andando a ricercare alternative che ci consentono di mantenere in moto i nostri macchinari durante questi difficili giorni che il nostro settore sta affrontando. Una risposta che la nostra azienda, con l’entusiasmo e la convinzione delle donne e degli uomini di Eurostands, ha saputo dare in maniera compatta e unita.”

La barriera parafiato è realizzata in plexiglass, un materiale infrangibile, riciclabile al 100%, resistente agli urti e, non da ultimo, di facile gestione igienica quotidiana. Essendo costituita da un’unica lastra di PMMA, infatti, la manutenzione è semplice da effettuare mediante l’utilizzo di panni non abrasivi e prodotti disinfettanti detergenti antistatici facilmente reperibili in commercio.

 

Covid-19: penuria mascherine protettive. L’offerta di AliExpress

E’ aumentata di quasi tredici volte la frequenza con cui vengono effettuate ricerche relative alle maschere, da quando è scopiata l’emergenza sanitaria innescata dal coronavirus. A pubblicare il dato è AliExpress, uno dei marketplace retail globali di Alibaba Group. AliExpress ha risposto con misure che assicurino un prezzo equo sulla propria piattaforma, prendendo provvedimenti nei confronti di quei venditori che hanno aumentato immotivatamente il prezzo degli articoli più richiesti sfruttando la grande domanda di questo momento. Inoltre è in contatto con produttori e distributori certificati cinesi per facilitare la fornitura di materiale medico e protettivo, come maschere e guanti, al prezzo di fabbrica. La piattaforma cross-border continua a lavorare intensamente per garantire consegne tempestive in tutta Europa, sfruttando l’hub logistico di Cainiao, il braccio logistico di Alibaba, presso l’aeroporto di Liegi (Belgio). In questo modo, è in grado di gestire rapidamente le consegne da un minimo di 3 a un massimo di sette giorni.

Inoltre, la piattaforma ha reso disponibile un’ampia gamma di prodotti molto richiesti, come il gel igienizzante per le mani (disponibile sulla piattaforma al prezzo di fabbrica) o articoli per il fitness e le attività indoor, particolarmente ricercati dalle numerose persone che in questo momento sono costrette a stare in casa.

AliExpress ha anche messo a disposizione, sulla homepage del proprio sito, un manuale, pubblicato e distribuito dalla Jack Ma Foundation e Alibaba Foundation in collaborazione con il First Affiliated Hospital, Zhejiang University School of Medicine, che contiene indicazioni utili e best practices basati sull’esperienza maturata in Cina e che hanno portato a esiti positivi nel trattamento di pazienti affetti dal Covid-19. Attualmente il manuale è disponibile in lingua cinese e inglese, mentre le versioni in lingua italiana, coreana, giapponese e spagnola saranno rilasciate a breve.

 

 

Coronavirus: Monte Zovo attiva un’assicurazione per i propri dipendenti

L’azienda Monte Zovo di Caprino Veronese proprietà della famiglia Cottini, in questa fase di emergenza sanitaria innescata dal Covid-19, oltre ad attuare tutte le disposizioni normative previste per contenere il contagio nei luoghi di lavoro, ma ha anche messo in campo delle iniziative per tutelare ulteriormente la salute e per sostenere il morale del proprio personale. Monte Zovo ha attivato una copertura assicurativa per tutti i dipendenti, a sostegno di eventuali spese nel caso in cui venisse contratto il virus. Tutti i lavoratori sono stati omaggiati con un pasto completo, con pasta fatta a mano e altre prelibatezze realizzate da un ristorante locale, accompagnato da un vino Monte Zovo. Nell’omaggio anche una lettera con il consiglio di godersi il pasto in compagnia dei propri familiari e con serenità. Per far fronte inoltre alla carenza dei dispositivi sanitari di protezione individuale, Annalberta Cottini si è incaricata della cucitura a mano di mascherine, in tessuto lavabile e sterilizzabile a 100° C, distribuite ai dipendenti come ulteriore supporto.
Monte Zovo non resta ferma nemmeno dal punto di vista produttivo. Continua il lavoro commerciale e di marketing ed è allo studio l’implementazione del sistema di acquisto online e consegna a domicilio dei prodotti dell’azienda. Per tutto il periodo dell’emergenza verrà inoltre garantita la consegna gratuita nell’area di Verona. Si rinnova così l’attenzione per il territorio, che caratterizza da sempre la conduzione aziendale della famiglia Cottini, riaffermata di recente anche con il progetto Bio Verona. Monte Zovo è infatti tra i soci fondatori del neonato Bio Distretto della Produzione della Comunità del biologico e dell’Agro biodiversità di Verona, Valpolicella, Baldo, Garda, Lessina.
“Per noi è fondamentale non farsi prendere dallo sconforto – commenta Diego Cottini, titolare con la moglie Annalberta e i figli Mattia e Michele – non solo nella speranza che tutto si risolva quanto prima, ma anche per continuare, per quello che possiamo, a dare linfa vitale al nostro sistema economico. Pensiamo infatti che ogni azienda debba fare la propria parte in questa fase così delicata per la nostra economia”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare