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Carmela Ignaccolo

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Distribuzione Moderna: 10 messaggi chiave per definire la sostenibilità

Quanto a sostenibilità, la distribuzione moderna  si è da tempo rivelata sensibile, riducendo – per esempio – le plastiche e le emissioni. Il raggio d’zione è senza dubbio ampio, ma c’è un ambito – soprattutto- in cui può continuare a lavorare con l’intento di massimizzare i risultati: è quello della Marca del Distributore, che negli anni ha acquisito un ruolo sempre più didattico, divenendo un vero e proprio educatore.

“La MDD – spiega infatti Giorgio Santambrogio, presidente di ADM – esprime immagini e valori dell’insegna che rappresenta”.

“La marca del distributore – conferma  Valerio De Molli,  Managing Partner e CEO di The European House- Ambrosetti – ha un ruolo attivo di educatore e garante verso il consumatore al quale offre risposte concrete in merito a sostenibilità e prezzi accessibili”.

Un tema attuale e sentito, dunque, introdotto dalla  conferenza organizzata a Milano da ADM e The European House- Ambrosetti, e che verrà affrontato  durante il Convegno di apertura di MarcabyBolognaFiere con la presentazione del position paper “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile del paese”.

Sono 10 i messaggi chiave che, all’interno del paper, definiscono la sostenibilità. Di fatto però unitario è l’assunto: per la Distribuzione Moderna, sostenibilità non è altro che la volontà di indirizzare lo sviluppo sostenibile del Paese e di avere rapporto costruttivi con i fornitori, una leadership proficua, in modo da consentire loro investimenti in ottica sostenibile. Lo scopo? Generare una filiera responsabile e un circuito virtuoso tra produzione, distribuzione e consumo.

Va da sè, allora che che il ruolo dei fornitori non si esaurirà in quello di meri copacker, saranno al contrario dei veri e proprio MDD partner. “Un’evoluzione non solo semantica – si affrettano a precisare Santambrogio  e De Molli – bensì sostanziale”. E questo per le forti implicazioni etiche e di responsabilità verso i clienti consumatori.

Il compito attribuito alla MDD, non deriva solo dal fatto che la sostenibilità oggi è un trend indiscutibile, ma anche dall’autorità acquistata negli anni dalla Marca del distributore, che oggi vale 10,8 miliardi di euro ed è in grado di spiegare per il 30% la crescita di fatturato registrato dall’alimentare nel suo complesso. Non basta: con 410 mila occupati la distribuzione e la sua MMD oggi  creano una quota significativa di occupazione luingo tutta la filiera.

E poi dalla sua il retail ha anche la crescente attenzione ambientale che ha consentito un significativo recupero delle eccedenze (cresciuto di 6 volte negli ultimi 7 anni). Non è un caso, infatti, che La MDD è uno dei pochi settori in grado di impattare direttamente o indirettamente su tutti i 17  Sustainable Development Goal dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

 

 

 

Largo Consumo: cresce il fatturato nel terzo trimestre. I dati Nielsen

Nel terzo trimestre 2019 il fatturato del largo consumo in Italia è cresciuto del +1,9%, innescato da un aumento dei volumi del +1,9% vs. il medesimo periodo dell’anno precedente, a parità di prezzi. Prima dell’Italia si posiziona la Spagna (fatturato +2,7%, volumi +0,3%, prezzi +2,4%). Seguono il Regno Unito (fatturato +1,0%, volumi -0,1%, prezzi +1,1%), la Francia (fatturato +0,7%, volumi -1,3%, prezzi +2,0%) e la Germania (fatturato -0,9%, volumi -1,9%, prezzi +1,0%).

Questi alcuni dei dati emersi dal report trimestrale Nielsen Quarter by Numbers, che monitora l’andamento macroeconomico e del
largo consumo in 15 Paesi dell’Unione Europea e in 15 altri Paesi del continente europeo

“Il terzo trimestre e la chiusura dell’anno a +1,7%, confermano che il 2019 è stato un anno positivo per l’Italia, con una crescita del largo consumo moderata ma continua dall’inizio dell’anno, collegata principalmente alle performance positive delle regioni del Sud. – dichiara Laurent Zeller, amministratore delegato di Nielsen Connect Italia – A fronte di un’inflazione in costante calo dal terzo trimestre del 2018, anche la pressione promozionale si contrae, favorendo quindi gli acquisti seppure in un periodo di relativa calma come questo.”

L’ammontare della spesa nel largo consumo nel continente europeo in generale cresce del +2,2% nel terzo trimestre del 2019 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, una percentuale spiegata da una crescita dei prezzi del +2,5% e da un calo contenuto dei volumi del -0,3%.

Rispetto alla media europea, l’Italia dunque si colloca al di sotto per fatturato complessivo (+1,9% vs. +2,2%) ma nettamente sopra media nei volumi di vendita (+1,9% vs. -0,3%) mentre è al di sotto della media dell’aumento dei prezzi (0% vs. +2,5%).

A livello di formati, le vendite crescono soprattutto negli specialisti drug (+5%), nei discount (+4%) e nei supermercati (+1,8%) – dichiara Romolo de Camillis, Retailer Services Director di Nielsen Connect Italia “Per quanto riguarda i comparti, invece, i trend più positivi sono quelli del fresco, dei surgelati e del pet care.”   

A livello di contintente continua la crescita sopra media della Turchia (+17,4%) sempre grazie all’inflazione e in generale tutta l’Europa dell’Est mantiene numeri molto positivi.

Natale e saldi: l’identikit del consumatore secondo Google

Come si comportano gli italiani in fase di acquisti natalizi e/o in saldo?

Ce lo racconta Google con il suo primo Global Retail Study, ricerca commissionata a Ipsos con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del percorso di acquisto tra l’online e l’offline in Italia e nel mondo. Il risultato? Gli italiani spendono metà del proprio tempo online e l’altra metà in negozio. Anche nei casi in cui l’acquisto non viene finalizzato online tramite piattaforme di e-commerce, gli italiani considerano internet una componente fondamentale nel loro processo di acquisto. Il 96% ha infatti dichiarato di aver usato il web in una o più fasi dell’acquisto: per cercare informazioni su un prodotto, l’indirizzo di un negozio o per guardare un video. Il dato è in linea con quello degli altri paesi europei.

Il consumatore è omnichannel

Il consumatore italiano si muove con facilità da una ricerca online a una passeggiata fra le vetrine, cercando un’esperienza fluida in cui trovare sempre maggiori informazioni, soddisfare la propria curiosità e infine trovare il prodotto che maggiormente risponde alle proprie esigenze. Il percorso di acquisto non è prevedibile e diretto, perché le persone continuano ad ampliare e restringere le opzioni: cercano informazioni, confrontano le offerte di più retailer e passano dall’offline all’online in maniera totalmente spontanea. Il 36% degli italiani intervistati dichiara infatti di fare ricerche online mentre si trova in un punto vendita; in generale, le persone intervistate dichiarano di usare internet principalmente per cercare un nuovo prodotto (46%) o un nuovo brand (49%) o un oggetto che hanno già visto da qualche parte (44%). Inoltre, leggono recensioni e raccomandazioni utili (46%) e controllano la disponibilità di un prodotto prima di recarsi in negozio (33%).

 

Cosa si aspettano i consumatori dai retailer
L’esperienza di acquisto passa ovviamente anche da quanto i retailer sono capaci di soddisfare le esigenze espresse dai consumatori, relativamente al processo di acquisto online. A questo proposito Google, per il secondo anno, ha commissionato a Kantar una ricerca su questo tema, che ha analizzato le risposte di 35.500 consumatori in 17 paesi EMEA.

Dallo studio emerge che, sebbene ci sia stato un generale miglioramento delle caratteristiche degli e-commerce, è ancora ampio il margine di miglioramento in termini di offerta e per incontrare i bisogni dei consumatori. Il 72% degli italiani intervistati dichiara di essere molto soddisfatto dall’esperienza di acquisto online, sebbene il 60% si aspetti un più rapido tempo di caricamento del sito in questione, e quasi la metà dei consumatori intervistati vorrebbe avere a disposizione un numero maggiore di metodi di pagamento, nonché essere certo dei tempi di spedizione.

I consumatori di oggi sono più curiosi, esigenti e soprattutto alla ricerca di un’esperienza di shopping integrata, sia che scelgano di comprare su una piattaforma e-commerce, sia che si trovino in un negozio fisico. Più della metà degli intervistati dichiara infatti di cercare online informazioni prima di effettuare un acquisto e il 42% visita diversi siti internet prima di decidere cosa comprare e da quale retailer. Allo stesso tempo, i consumatori sono impazienti: infatti, quasi il 60% si aspetta di consultare un sito che si carichi velocemente e il 57% ritiene  importante che esso abbia un processo di pagamento semplice e veloce, mentre per il 45% è rilevante tracciare i tempi di consegna e avere la consegna garantita entro una certa data.

Gli italiani che acquistano online sono mediamente più fidelizzati rispetto ai consumatori di altri mercati: solo il 12% infatti decide di non tornare a fare acquisti da quello che definisce il suo rivenditore preferito, contro una media globale del 22%. Gli italiani sono quindi fedeli, ma anche molto esigenti. Fra le aspettative prioritarie spiccano: la necessità un sito e-commerce semplice da navigare e facile nella ricerca di prodotti (60%), con descrizioni dettagliate, nonché la presenza di foto e video dei prodotti (56%) e infine la presenza di recensioni di altri utenti che hanno già acquistato il prodotto (42%).

Metodologie delle ricerche Ipsos e Kantar

Global Retail Study, Ipsos ha realizzato per conto di Google un sondaggio online nel Marzo 2019 su più di 500 consumatori in Italia e quasi 8.000 consumatori in 27 paesi nel mondo, 18+ in merito agli acquisti della settimana precedente al sondaggio (Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Emirati Arabi, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Sud Africa, Sud Corea, Turchia, Ucraina, Vietnam).

CX Retail Research, Kantar ha realizzato per conto di Google un sondaggio in merito all’esperienza di acquisto online dei consumatori, su 35.500 intervistati in 17 paesi, di cui 2.000 in Italia (Arabia Saudita, Danimarca, Emirati Arabi, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Portogallo, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Ucraina, Turchia, Russia). Gli intervistati hanno risposto alle domande facendo riferimento alle ultime 3 esperienze di acquisto dei settori Abbigliamento, Arredamento, Elettronica, Generi Alimentari e multicategoria.

Gruppo Végé e Metro: nasce un’alleanza d’acquisto triennale

E’ fatta: Gruppo Vegè e Metro inaugurano il 2020 con un’alleanza d’acquisto inedita della durata triennale e focalizzata sul mercato dei consumi fuori casa. In questo modo i due know how avranno modo di trovare una sinergia, spiega l’Ad di Gruppo Vegè Giorgio Santambrogio.

“A fattor comune verranno messi infatti quattro driver fondamentali – prosegue  – Santambrogio – l’interesse per l’away from home, l’eccellenza nella negoziazione,  la consolidata esperienza nella distribuzione e l’approccio trasversale ai vari format”.

Tanti gli aspetti da definire ancora, ma tante pure le aspettative.  Al punto che per fine 2020 si prevede di raggiungere un fatturato di 11 miliardi, “complici”, ovviamente, le tre recentissime novità: l’accordo con Metro – apunto – l’ingresso di Bennet (poco prima di Natale) all’interno del Gruppo e l’apertura a Multicash.

“L’alleanza conclusa con Metro Italia rappresenta un ottimo risultato a coronamento di un 2019 decisamente ricco di soddisfazioni. Iniziare il nuovo anno con questo accordo, è molto importante per noi, in quanto è un altro passo fondamentale nel percorso di crescita a tutti i livelli del Gruppo – ha dichiarato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé. “Andiamo a interfacciarci, infatti, con un’impresa di assoluta eccellenza per cultura aziendale, specializzazione e organizzazione.”
“Siamo molto soddisfatti di questa alleanza con Gruppo VéGé, che ci consentirà di mettere a valore le rispettive esperienze ed aree di forza, con l’obiettivo di migliorare l’offerta delle nostre soluzioni di prodotti e servizi pensati per i clienti professionali e con uno sguardo costante anche ai clienti finali, che dettano i trend del mercato dei consumi fuori casa. Questo rafforza la strada intrapresa per diventare sempre di più il partner d’elezione dei Professionisti Horeca (Hotels, Restaurants, Catering)” – commenta Tanya Kopps, Amministratore Delegato di METRO Italia.

Amazon: a Natale vendite record. Tecnologia e giocattoli tra i prodotti più “in”

Amazon: Natale da record grazie ai clienti in tutto il mondo. Alcuni dei prodotti più venduti durante questa stagione natalizia nel mondo sono stati: Echo Dot, Fire TV Stick con telecomando vocale Alexa, L.O.L. Surprise! Glitter Globe Bambole della serie Winter Disco, iRobot Roomba 675 Robot, HAUS LABORATORIES, Carhartt, AmazonBasics, e prodotti Champion. Le categorie più acquistate in Italia sono state Giocattoli (quelli più di tendenza sono stati quelli di costruzioni), Casa, Libri e Telefonia Mobile con decine di milioni di articoli ordinati. 

Inoltre più persone hanno provato Prime in questa stagione di vacanze rispetto a qualsiasi anno precedente – infatti, in una sola settimana, a livello globale, più di 5 milioni di nuovi clienti hanno iniziato la prova gratuita di Prime o hanno iniziato l’abbonamento a pagamento. 

E non basta: nel 2019, la rete di consegna dedicata per l’ultimo miglio di Amazon ha consegnato oltre 3,5 miliardi di pacchi ai clienti in tutto il mondo. Inoltre durante le festività natalizie, il numero di articoli consegnati con consegna gratuita in un giorno e con Consegna Oggi dove disponibile, è quasi quadruplicato rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione, rendendo questa stagione nataliazia la più veloce di sempre per i clienti Amazon.

BEST-SELLER AMAZON E TENDENZE STAGIONALI

Oltre ai giocattoli altre categorie popolari a livello globale  sono state: moda, articoli per la casa e bellezza.

 

Per quanto attiene alla moda, alcuni dei marchi più popolari che i clienti hanno acquistato su Amazon nel mondo durante le vacanze includono Carhartt, Champion, Adidas e Amazon Essentials. I clienti hanno ordinato milioni di accessori per il freddo per tutta la famiglia durante le vacanze, da marchi noti come Columbia, Pendleton e Calvin Klein a marchi Amazon come Goodthreads e marchi emergenti come State Cashmere.Stivali da neve, cardigan e berretti a maglia sono stati alcuni dei prodotti più amati dai clienti in questa stagione, insieme alla giacca Orolay, meglio nota come “Amazon Coat”.Molto apprezzati anche cappotti eleganti e testurizzati delle marche preferite, tra cui Alo Yoga e Daily Ritual, nonché brillanti piumini di Staples by the Drop e Amazon Essentials.Dalle fasce leopardate ai maglioni maculati, le stampe animalier sono state tra le preferite dei clienti Amazon in tutto il mondo. 

LA SPESA ALIMENTARE SU AMAZON 

Il numero di clienti Prime che hanno provato la consegna di generi alimentari per la prima volta durante le festività è aumentato di oltre l’80% a livello globale e in questa stagione è stato ordinato più del doppio dei prodotti rispetto all’anno precedente. In crescita la spesa spesa sana e salutare anche durante la stagione natalizia: i prodotti più venduti nella categoria generi alimentari includono avocado, spinaci, mirtilli e pere. 

INTRATTENIMENTO AMAZON 

Con miliardi di streming in tutto il mondo, Amazon Music continua ad essere leader nell’ascolto della musica in streaming durante queste feste. Durante il periodo di uscita del mini-documentario di Amazon Music sul successo di Mariah Carey, “All I Want for Christmas is You”, la stessa canzone è rimasta al primo posto della classifica su Amazon Music da fine novembre. In questa stagione, i clienti si sono divertiti con Prime Video – durante le feste i clienti Prime hanno guardato più Amazon Originals che mai. Decine di milioni di clienti Prime hanno guardato in streaming contenuti Amazon Original durante le feste, come la serie premiata con l’Emmy e il Golden Globe, The Marvelous Mrs. MaiselJack Ryan di Tom ClancyThe ExpanseThe ReportThe Aeronauts e The Kacey Musgraves Christmas Special

Saldi Invernali e mondo digital: l’indagine Idealo

Saldi invernali, appuntamento immancabile ogini anno.Per capire quanto i saldi invernali coinvolgano anche il mondo digitale, idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha analizzato l’appuntamento 2019 per scoprire le percentuali di risparmio possibili e soprattutto quando conviene completare gli acquisti.

Considerando un periodo temporale medio da inizio Gennaio a fine Febbraio 2019 – ovvero quando i saldi sono nel pieno delle proprie potenzialità e l’interesse dei consumatori è ancora alto – idealo ha rilevato come la settimana più conveniente sia stata l’ultima di Febbraio, al contrario quella più cara, quindi con meno offerte, è stata la terza di Gennaio

I prodotti più convenienti online durante i saldi 2019

Sempre analizzando i primi due mesi del 2019, i prodotti maggiormente convenienti sono stati gli pneumatici estivi (-33,0% nella settimana più conveniente rispetto a quella più cara durante i saldi invernali) – a dimostrazione del fatto che acquistare articoli al di fuori della stagionalità di utilizzo è il modo migliore per risparmiare – ci sono stati poi gli stivali (-30,8%) e altoparlanti (-27,1%). Ancora, giacche per outdoor (-22,7%), prodotti per la cura del viso          (-16,5%), console di gioco (-15,4%), zaini (-12,6%), lavatrici (-10,3%), obiettivi fotografici (-10,0%) e frigoriferi (-10,0%).

Analizzando, invece, l’interesse dei consumatori digitali è possibile vedere come questo si sia concentrato in particolar modo nella prima settimana di Gennaio, ad inizio delle offerte. Viceversa, i giorni con meno intenzioni di acquisto sono stati quelli della terza settimana di Febbraio e della quarta, probabilmente quando ormai i consumatori avevano già acquistato ciò che li interessava.

Sempre analizzando l’interesse degli e-consumer italiani è possibile vedere come durante i saldi 2019 alcuni prodotti abbiano visto un notevole aumento delle relative ricerche online rispetto al periodo precedente, in particolar modo: scarpe da corsa (+79,4%), caschi da moto (+55,3%), scarpe da ginnastica (+46,9%), pneumatici estivi (+35,0%), giacche outdoor (+27,9%). fotocamere mirrorless (+24,0%), prodotti per la cura del viso (+23,8%), lavatrici (+22,5%), obiettivi fotografici (+15,9%), lavastoviglie (+15,2%), piani cottura (+14,5%) e infine frigoriferi (+13,3%). I saldi invernali diventano quindi occasione per comprare scontati oltre ai grandi elettrodomestici e agli pneumatici estivi, prodotti di uso comune come le macchine fotografie o anche abbigliamento.

La funzione “Prezzo ideale”

Analizzando la funzione “prezzo ideale” presente su idealo – che consente agli utenti di impostare un proprio prezzo ideale per un dato prodotto e di ricevere poi un alert quando il prezzo viene raggiunto, o è addirittura inferiore – permette di capire non solo qual è stata la percentuale di risparmio richiesta dagli italiani ma anche per quale tipologia di prodotti.

Analizzando complessivamente le 30 categorie più cercate su idealo Italia è possibile vedere come lo sconto medio richiesto dagli utenti sia stato pari al -13,87% e abbia in particolar modo riguardato gli stessi prodotti maggiormente cercati in questo periodo, a dimostrazione di come gli italiani non solo siano consapevoli delle effettive possibilità di risparmio, ma conoscano anche la stagionalità nella quale è meglio comprare un dato prodotto.

 

Metodologia

Per realizzare questo studio idealo ha preso in esame esclusivamente i dati del proprio portale italiano nel periodo dal 1° Gennaio al 28 Febbraio 2019.

Conad e l’operazione Auchan: sfida al futuro

Un 2019 tutto da festeggiare per Conad. E non solo perchè – in termini di quote – aggancia il leader del mercato (13,4%) attestandosi al 13,3%, ma anche perché chiude con un fatturato di 14,3 miliardi di euro e una crescita del 5,9%, pari a un incremento di 800 milioni rispetto all’anno precedente.

E grazie a un patrimonio netto che si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+4% rispetto al 2018) l’insegna è in grado di affrontare con la necessaria solidità economica il piano degli investimenti 2019-2021: 1,2 miliardi di euro complessivi, di cui 482 milioni stanziati per il 2020 finalizzati a interventi sulla rete di vendita, a processi di innovazione.

Infine, forte di 3.651 punti di vendita (aumentati di 118 negozi rispetto al 2018 anche in virtù dell’integrazione dei primi 66 dalla rete Auchan) l’insegna ha al suo attivo una produttività a metro quadro pari a 6.660 euro (era di 6.510 euro lo scorso anno), superiore ai 5.740 euro della media di mercato, con una superficie media di 666 mq (fonte: GNLC, I semestre 2019).

Ma cosa si prevede per l’anno che sta per debuttare?

Due gli asset di sviluppo: prossimità e attrazione.

Se sulle piccole superficie la strategia di Conad è già avviata e rodata negli anni, sarà sulle grandi superfici (frutto dell’acquisizione dei 27 Iper Auchan) che si giocherà la sfida più nuova.

I nuovi negozi Spazio Conad, infatti, avranno il compito di declinare la convenienza in termini di qualità, servizi, prezzi, innovazione, digitalizzazione e territorialità. Basta insomma con la banale equazione: grandi superfici – offerta abbondante. L’obiettivo è quello di virare con decisione verso  concept più esperenziali. La nuova equazione sarà allora: tempo trascorso/mq = vendite/ mq.

In questo scenario, come si inquadra  l’operazione Auchan e quali sviluppi sarà destinata ad avere?

“L’innesco dell’operazione – spiega l’ad Francesco Pugliese – è stata la complementarietà, in termini di formati e di mercati, esistente tra Conad e Auchan.

Al 30 novembre sono 66 i punti di vendita Auchan che hanno cambiato insegna e 2.409 gli addetti del gruppo francese riassorbiti. Il problema esuberi è innegabile, ma ad oggi lo abbiamo ridotto del 50%, anche se purtroppo non si può garantire il saldo zero. Conad sta facendo del suo meglio e rammento che un fondo d’investimento si sarebbe mosso in ben altro modo…”.

Nel raccontare l’operazione, Pugliese non rinuncia alla grinta che lo contraddistingue e che gli fa concludere: “Oggi Conad non sta chiedendo aiuti statali, ma sarebbe auspicabile che lo Stato iniziasse a prevedere interventi futuri, sempre più probabili viste le attuali dinamiche del mercato.”

PMI: fatturato e utile netto in crescita. I dati della ricerca SME Pulse

Le Piccole e Medie Imprese italiane? Non se la cavano male. Anzi. Lo conferma la ricerca SME Pulse, condotta da American Express su circa 3000 PMI di 12 Paesi europei. Lo studio registra infatti una crescita sia a livello di fatturato che di utili, nonostante l’instabilità politica ed economica. Un buon indice di gradimento è stato espresso inoltre nei confronti dei servizi finanziari riservati alle attività, ritenuti complessivamente soddisfacenti.

Scendendo nel dettaglio, vediamo che la ricerca ha riscontrato una crescita del fatturato tra lo 0,1% e il 2% durante lo scorso esercizio per il 65% delle Piccole e Medie aziende italiane, ed una stima per il prossimo anno tra il +2 e il +5% per il 69% di esse. È possibile individuare la medesima tendenza in merito all’utile netto, attestato per il 55% entro il 2% del fatturato, oltre che ad un miglioramento, nei prossimi tre anni, a livello di bottom line e net profit margin tra il 2 e il 5% del fatturato, per il 58% delle PMI.

Per quanto riguarda i rischi che minacciano le PMI, American Express ha voluto delinearne un quadro, individuando l’instabilità politica e normativa, al primo posto per il 70% di esse. Al secondo posto, l’instabilità economica del mercato domestico per il 69% delle aziende e per il 44% il rischio del costo del debito. Tra i fattori esterni che sono visti come un ostacolo al raggiungimento del successo dell’azienda, le tasse (62% delle PMI), la normativa (58% delle PMI) e la crescita dei costi (53% delle PMI).

Sul piano delle previsione, poi, emerge che l’81% delle imprese prevede un aumento della produttività entro il 5% e più della metà di queste (51%) considerano la situazione economica, globale e domestica, positiva. Solo il 4% esprime un giudizio negativo sulla produttività.

La fiducia nella crescita da parte delle PMI rappresenta un punto chiave nella determinazione dei principali obiettivi a lungo termine, l’aumento del fatturato si configura come fattore primario (85%), mentre il 48% mette al primo posto la creazione di una reputazione positiva.

Ma qual è la prospettiva di finanziamento per mettere in moto la crescita? Tra le diverse soluzioni possibili, l’89% delle aziende predilige il circolante, a seguire i prestiti bancari (65%) e i prestiti su garanzia (58%), il trend resta invariato anche nelle proiezioni che interessano i prossimi tre anni, probabilmente per merito dell’alto indice di gradimento espresso riguardo le attuali opzioni offerte dal mercato finanziario (71%). Inoltre, nel processo decisionale per la scelta delle future opzioni di finanziamento un ruolo preponderante è rappresentato dalla propensione alle opzioni di rimborso flessibile (53%), ai Low Fees (45%) e alla semplicità di applicazione (42%).

“In questo studio emerge il profilo di un’Italia sicura, che sostenuta dall’incoraggiante ottimismo delle PMI, è pronta a confrontarsi con obiettivi importanti” – ha dichiarato Davide Grassani, Sales Director SME Global Commercial Services Italia, American Express. – “Siamo orgogliosi di essere da sempre un partner strategico per queste imprese, vero tessuto dell’economia del Paese, e di continuare a lavorare per garantire servizi innovativi dedicati a coloro che decidono di investire su espansione e sviluppo internazionale. Attraverso la comprensione delle prospettive e delle esigenze delle PMI, possiamo supportarle al meglio in un percorso di crescita”.

 

Carrefour Italia acquisisce da Conad 28 pdv ex Auchan

Carrefour Italia ha annunciato la sigla di un accordo per l’acquisizione da Conad di 28 punti vendita ad insegna Auchan dislocati in Lombardia, soprattutto nella città di Milano, e principalmente del formato di prossimità con superficie compresa tra 150 e 600 mq.

Con questo accordo il Gruppo rafforza il proprio presidio in un’area geografica, quella lombarda, dalle forti potenzialità di sviluppo a favore di formati sempre più in linea con le nuove abitudini di acquisto dei consumatori italiani.

Il completamento dell’operazione, i cui dettagli non sono resi noti, è previsto nei primi mesi del 2020 e prevede la salvaguardia del personale di vendita.

Questa transazione è coerente con il Piano di Trasformazione quadriennale 2019-2022 annunciato nel febbraio scorso che prevede uno sviluppo dei formati di prossimità in aree geografiche strategiche, e segue di poche settimane l’annuncio della firma di due importanti accordi di master franchising con Apulia Distribuzione ed Etruria Retail, grazie ai quali Carrefour Italia ha ampliato la propria rete franchising di oltre 500 punti vendita nel Centro e Sud Italia.

Pam Franchising e Lekkerland Italia: nuova partnership

Pam Franchising – società del Gruppo Pam e aderente al Gruppo Aicube – e Lekkerland Italia hanno siglato un accordo di partnership che vedrà le due aziende collaborare a partire dal 1° gennaio 2020.

La Partnership commerciale instaurata tra le due organizzazioni verterà sulla gestione degli accordi di acquisto in ambito alimentare, principalmente dolciario e beverage, ma coinvolgerà anche il non food.

 “Siamo molto soddisfatti di aver siglato questo accordo con un partner di rilievo come Lekkerland che è leader in Italia nella distribuzione di prodotti dolciari e d’impulso nel normal trade dichiara Andrea Zoratti, Consigliere Delegato di Pam Franchising Questa partnership rappresenta una tappa importante nella strategia di sviluppo di Pam Franchising che permetterà una crescita importante del fatturato Aicube. Abbiamo inoltre già in programma per il prossimo futuro altre alleanze commerciali strategiche.” 

“Nella strategia di sviluppo del gruppo Lekkerland è assolutamente imprescindibile riuscire ad instaurare una proficua collaborazione con una catena della grande distribuzione per fronteggiare le sfide future e soprattutto il continuo inasprirsi delle condizioni di mercato.dichiara Antonio Sareni, Presidente di Lekkerland Italia Il nostro è l’unico gruppo del canale impulso che ha le caratteristiche per sviluppare un rapporto duraturo con questa tipologia di catene, siamo entusiasti di questa opportunità.”

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