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CIA-Conad, marca del distributore a un soffio dal 40% nel 2024

Vendite alle casse arrivate a quota 3,12 miliardi di euro, con un incremento del +1,7% a rete corrente e del +2% a rete omogenea, per un totale di 115 milioni di scontrini emessi e un’incidenza del prodotto a marchio del 39,6% a valore. Ecco, in sintesi, il 2024 di CIA-Conad, una delle cinque cooperative del sistema Conad. A fine 2024, la sua rete comprendeva 257 punti vendita e 93 “concept store”, tra cui bar/ristoranti (30), parafarmacie (22), pet store (27), distributori di carburante (7) e negozi di ottica (7). CIA opera in Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini), San Marino, nelle Marche settentrionali (Pesaro-Urbino, parte di Ancona), in Veneto (Padova, Rovigo, Venezia, Treviso e Bussolengo-VR), Friuli-Venezia Giulia e in Lombardia (Milano città/provincia, Curno-BG, Merate-LC).
La cooperativa ha venduto merce ai propri soci per oltre 2,02 miliardi di euro (+1%). Il patrimonio netto ammonta a oltre 911 milioni di euro, di cui oltre 128 milioni costituiscono il capitale sociale. Il valore aggiunto, che misura la ricchezza generata e distribuita da CIA con la sua attività ai vari portatori di interesse, è stato di circa 165,8 milioni di euro. La maggior parte di questa cifra è stata destinata alla remunerazione dei soci imprenditori (43%), del personale (19%) e dell’azienda (22%).

I DATI SULL’OCCUPAZIONE
Nel complesso CIA-Conad (tra negozi, cooperativa, società di sistema) impiega circa 12.000 persone, oltre l’80% delle quali con contratti a tempo indeterminato. La forza lavoro nei punti vendita è prevalentemente femminile (69%) e include quasi 2.100 giovani sotto i 30 anni. La cooperativa sottolinea gli investimenti in formazione, con oltre 15.000 ore/uomo erogate. Tuttavia, la carenza di personale qualificato resta un problema cruciale. Per affrontarlo, nel 2024 CIA-Conad ha lanciato il progetto Academy, formando alcune decine di nuovi addetti per i punti vendita.

LO SVILUPPO E LA LOGISTICA
Le nuove aperture di punti vendita nel 2024 sono state 6: 3 pet store (Villa Verucchio-RN, Monselice-PD e San Vito al Tagliamento-PN), 2 ristoranti (Senigallia-AN e Monselice-PD) e il superstore di San Vito al Tagliamento (PN). Cinque ristrutturazioni totali hanno coinvolto lo Spazio Conad di Forlimpopoli (FC, nella foto in alto), il Superstore di Chiaravalle (AN), lo Spesa Facile di Monselice (PD), il Conad Boschetto di Riccione (RN) e il TuDay di via Locchi a Trieste. Le ristrutturazioni parziali sono state 31. A inizio luglio 2024 è partita l’attività del nuovo centro distributivo di Martellago (VE), che con i suoi 40.000 mq è adibito alla gestione delle diverse tipologie di merce per l’area del Triveneto e parte della Lombardia.

LE INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ
La cooperativa anche nel 2024 ha redatto il proprio bilancio di sostenibilità, nel quale si conferma l’impegno per l’adozione di soluzioni in ambito di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale legato alla flotta dei mezzi di trasporto. I punti vendita dotati di impianto fotovoltaico sono 63. Nel 2024 è stato ulteriormente ridotto di 9 milioni il numero dei volantini stampati e più di quattro negozi su dieci non effettuano più la promozione cartacea porta a porta. CIA-Conad ha inoltre continuato a promuovere il progetto SiAmo, coinvolgendo 152 fornitori locali di filiera corta e generando un fatturato all’acquisto di oltre 50 milioni di euro.
Quanto alle risorse impiegate nelle iniziative di mutualità esterna (sport, cultura, solidarietà, salute), come sponsorizzazioni ed erogazioni, sono state pari a circa 1,8 milioni di euro. Il recupero della merce invenduta, devoluta a onlus per finalità benefiche, ha avuto un valore di quasi 5 milioni di euro tra soci e cooperativa.

I PROGRAMMI DI FIDELIZZAZIONE
Nel 2024, il numero delle Conad Card è cresciuto del 4,11% sull’anno precedente, arrivando oltre 190.000 pezzi per un valore di spese pagate con questo sistema di 553 milioni di euro. Anche la Carta Insieme Digitale ha superato quota 454.000 carte attive. Significativo il valore delle spese pagate con il Conad Pay, oltre 64,5 milioni di euro, mentre la Prepagata Conad ha toccato quasi a quota 391.000 pezzi.
Anche nel 2024 – dichiara Luca Panzavolta, Amministratore Delegato di CIA-Conad – i risultati che abbiamo conseguito testimoniano la capacità del nostro sistema di innovare costantemente nell’offerta e nei processi, in un mercato pesantemente condizionato dall’incertezza globale. In questo quadro, siamo particolarmente orgogliosi del nostro impegno verso una cultura aziendale inclusiva, culminato nel conseguimento della certificazione di genere, un passo fondamentale per valorizzare appieno la forte responsabilità sociale che ci caratterizza e continuerà a guidare le nostre strategie per il futuro”.

Unione italiana vini: altro che dazi, il 50% significa embargo

La politica degli annunci di Donald Trump crea forti tensioni nel comparto vinicolo italiano. L’esternazione via social più recente (definirla ultima vorrebbe dire sottovalutare l’imprevedibilità del Presidente Usa) prospetta l’innalzamento al 50% dei dazi statunitensi su tutti i prodotti provenienti dall’Unione europea inizialmente a partire dal 1° giugno, termine poi rinviato al 9 luglio dopo un colloquio con Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. “La nuova minaccia del presidente Trump rappresenta un ulteriore fardello di incertezza per le imprese italiane, a partire da quelle del vino – commenta Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione italiana vini (Uiv) –. Da mesi ormai il settore, che negli Stati Uniti spedisce il 24% (1,94 miliardi di euro) dell’intero export enologico, non riesce più a programmare il proprio futuro, e questo è un danno enorme, a prescindere dall’entità del dazio. Per fare un esempio, in questi giorni le imprese italiane del vino stanno pianificando i bandi europei dell’Ocm Promozione, con investimenti per qualche decina di milioni di euro destinati agli Usa, principale target. Chiaramente, una minaccia di accisa al 50%, che più che un dazio sarebbe un embargo, sortisce l’immediato effetto di rinunciare, giocoforza, all’investimento. E con esso ai piani di sviluppo di un settore che vive sempre più di esportazioni. Chiediamo pertanto – conclude il presidente Uiv – a Bruxelles e a Roma di intensificare le trattative, perché il fattore tempo rappresenta ormai sempre più una discriminante fondamentale”.

Shopping, italiani primi in Europa nella caccia al risparmio

I consumatori italiani si confermano tra i più attenti d’Europa alle promozioni e sempre più propensi a integrare la tecnologia nel proprio percorso d’acquisto. È quanto emerge da “The State of Shopping 2025”, il nuovo report di Shopfully, tech company specializzata nel Drive to Store, che ha analizzato abitudini e comportamenti d’acquisto dei propri utenti in 8 Paesi europei (Austria, Bulgaria, Germania, Spagna, Francia, Ungheria, Italia e Romania). In un contesto in cui il potere d’acquisto è ancora sotto pressione e la gestione delle spese quotidiane richiede sempre più attenzione, gli italiani si confermano i più attenti in Europa al tema delle promozioni: il 98% degli intervistati considera sconti e offerte un elemento importante nelle proprie decisioni di acquisto, superando spagnoli (97%) e francesi (95%). Secondo il report, il 56% degli intervistati italiani non prevede un miglioramento della propria capacità di spesa nel prossimo anno, e infatti il 55% dichiara di concentrarsi maggiormente sulla ricerca di sconti e promozioni rispetto all’anno scorso.
Con i consumatori sempre più ricettivi verso l’utilizzo di strumenti digitali che li aiutino a spendere in modo più consapevole, tra le innovazioni più apprezzate, spiccano le app per individuare offerte in tempo reale (71%), che offrono un supporto concreto nel risparmio, seguite dal self-checkout (29%) e dalle esperienze di shopping virtuale (7%).

CRESCE LA CURIOSITÀ, MA RESTA UN GAP DI CONOSCENZA
Gli italiani si dimostrano sempre più interessati a integrare la tecnologia nel proprio percorso di acquisto: oltre 1 su 4 (27%) è pronto a utilizzare soluzioni tecnologiche durante lo shopping. Tra questi, il 17% degli utenti italiani già le utilizza, privilegiando funzionalità come il self-checkout nei punti vendita, le esperienze di shopping immersivo e gli assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale. Il restante 10% del campione dichiara di voler iniziare a farlo, con particolare curiosità verso il self-checkout, il virtual try-on e le soluzioni immersive. Questa apertura verso il digitale si riflette anche a livello europeo: in Germania e Spagna, rispettivamente il 31% e il 30% dei consumatori è propenso all’adozione della tecnologia per fare acquisti anche in negozio.
Questo crescente interesse verso l’innovazione tecnologica viene, tuttavia, rallentato da un diffuso divario di conoscenza e accessibilità verso questi strumenti. Se è infatti vero che oggi oltre 7 italiani su 10 (72%) ancora non li utilizza questo non appare tanto come indice di resistenza al cambiamento, quanto di una scarsa familiarità con alcuni strumenti tecnologici. Tra questi, infatti, il 25% ammette infatti di non sapere come si usano gli strumenti, mentre il 21% non li ha mai sentiti nominare e il 19% non è ancora in grado di percepirne le potenzialità e i vantaggi durante lo shopping.
Il retail è nel pieno di una trasformazione in cui la tecnologia e il digitale giocano un ruolo sempre più centrale nel rapporto tra retailer, brand e consumatori – commenta Stefano Portu, Ceo & Founder di Shopfully (nella foto in alto) –. Dalla nostra indagine emerge un consumatore che quest’anno dice di voler dedicare più tempo a cercare offerte e promozioni e si muove con sempre maggiore naturalezza tra online e offline e cercando esperienze d’acquisto più semplici e personalizzate”.

Biologico: il 57% degli italiani lo acquista, ma solo 1 su 10 sa cos’è

Entrambi i dati sono in qualche modo sorprendenti: il 57,5% degli italiani dichiara di acquistare prodotti bio almeno 2-3 volte al mese, ma solo un quarto della popolazione è in grado di identificarli correttamente. Anzi, ad essere più precisi appena l’11,6% degli italiani ha una conoscenza approfondita e corretta dei requisiti che definiscono un prodotto biologico. Il resto della popolazione è diviso tra chi è moderatamente informato ma confuso (30,9%), chi è molto confuso (33%) e chi non ha alcuna conoscenza (24,5%). In particolare, i più giovani appartenenti alla Generazione Z risultano i più esposti alla disinformazione sul tema. A dirlo è una ricerca condotta da Carrefour Italia insieme a Human Highway, svolta tra il 1° e il 7 maggio su un campione di 2.300 italiani, rappresentativo della popolazione italiana online per genere, età, zona di residenza e livello di istruzione. 

Ecco di seguito una rassegna dei falsi miti più diffusi: l’80% degli italiani crede erroneamente che nei prodotti bio non si possano usare in assoluto pesticidi, erbicidi o fertilizzanti (in realtà è consentito l’utilizzo di sostanze autorizzate); il 79,1% ritiene che non si possano somministrare farmaci agli animali, neanche in caso di necessità; un italiano su quattro associa i prodotti bio al chilometro zero, e uno su cinque pensa che siano prodotti esclusivamente da piccole aziende; il 50% crede che i prodotti biologici abbiano più vitamine e nutrienti di quelli convenzionali.

Un consumatore su quattro è “consapevole”, ovvero acquista prodotti realmente biologici riconoscendone correttamente gli elementi distintivi; il primo elemento di attenzione per identificare un prodotto bio è la scritta “Bio” o “Biologico” sulla confezione: ci fanno caso 6 acquirenti su 10. Gli altri elementi identificativi sono la “eurofoglia” (28,7% degli acquirenti) oppure una sigla/simbolo di un ente certificatore (27,3%). I prodotti bio acquistati più di frequente sono quelli freschi: frutta e verdura (il 63% degli italiani li compra almeno una volta a settimana, il 29% ogni volta che fa la spesa), uova, scelte dal 56% degli italiani almeno una volta a settimana, e latticini (il 45% degli italiani li acquista almeno una volta a settimana). Il prezzo si conferma come il primo inibitore all’acquisto per i non acquirenti (7 su 10), seguito dalla sfiducia verso i processi produttivi e di certificazione. Aspetti come il gusto o l’estetica dei prodotti influiscono poco sulle scelte di acquisto.

A margine, Carrefour puntualizza che a rendere davvero “biologico” un prodotto, secondo quanto stabilito dalla normativa europea (Regolamento UE 2018/848), è il rispetto di precisi criteri. Il prodotto deve provenire da agricoltura o allevamento biologico certificati, che escludono l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi, impiegando invece sostanze naturali autorizzate. Gli animali devono essere allevati secondo standard elevati di benessere, con accesso all’aperto, alimentazione biologica e limitato uso di medicinali. Inoltre, è obbligatoria la tracciabilità di tutta la filiera e il prodotto deve essere certificato da un organismo indipendente, riconoscibile in etichetta attraverso il logo europeo della “foglia verde” su sfondo verde, chiamato anche eurofoglia. Questi elementi permettono ai consumatori di distinguere con chiarezza i prodotti veramente bio da quelli che semplicemente appaiono più “naturali” ma non sono certificati.

Per rendere il biologico accessibile a un numero sempre maggiore di persone, Carrefour Italia ha inserito questo obiettivo al centro del programma di azioni concrete Act for Food, che promuove una filiera sempre più locale e sostenibile, favorendo produzioni italiane e biologiche. L’obiettivo è chiaro: diventare il marchio biologico più economico sul mercato, offrendo una gamma private label che unisce qualità, trasparenza e impegno per l’ambiente. In quest’ottica, Carrefour propone già 50 referenze Carrefour Bio a meno di 1 euro. “La nostra visione di transizione alimentare per tutti parte proprio da qui: rendere il biologico non un’alternativa per pochi, ma una possibilità concreta per ognuno – – afferma Alessandra Grendele, Direttrice Merci, Marketing e E-commerce di Carrefour Italia –. Investiamo sul nostro marchio Carrefour Bio con l’obiettivo di coniugare qualità, sostenibilità e convenienza, e sosteniamo molte piccole e medie aziende italiane nel loro percorso di conversione al biologico”.

Per favorire la diffusione del biologico, che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Transizione Alimentare per Tutti, Carrefour Italia promuove da diversi anni la “Festa del Bio”, iniziativa nata in Francia ed estesa anche in Italia da diversi anni. Il programma prevede un mese di eventi e iniziative speciali che coinvolgono tutti punti vendita sul territorio nazionale per raccontare le storie, i valori e i principi che guidano il settore del biologico. Tra le iniziative previste, oltre ad iniziative promozionali con sconti del 10% su prodotti biologici fino al 28 maggio, degustazioni ed eventi in punti vendita selezionati sul territorio nazionale.

Nova Coop archivia il 2024 con ricavi lordi per 1,2 miliardi di euro

Vendite lorde dell’intera rete commerciale pari a 1 miliardo e 209,4 milioni di euro (+1,24%) e utile netto di 12 milioni di euro: si è chiuso così il 2024 di Nova Coop, che ha avviato le assemblee dei soci – in totale 589.666 iscritti, dato in crescita di oltre 6.700 unità sul 2023 dopo anni di flessione – per l’approvazione del bilancio civilistico e consolidato. Nel 2024, le vendite della rete tradizionale di supermercati e ipermercati hanno pesato sui ricavi per un importo di 1 miliardo e 85 milioni di euro, realizzando una crescita sull’anno precedente del 1,74%. A rete assoluta è salito il numero di scontrini battuti (+3,19% per un totale di 33,68 milioni), seppur con una lieve flessione del valore della spesa media, dovuto principalmente all’aumento della frequentazione dei punti ristoro, sui quali Nova Coop ha scelto da tempo di puntare sviluppando il format Fiorfiore Cafè.

MDD A QUOTA 35% A VOLUME
Il carrello della spesa di soci e clienti si è riempito di oltre 77 milioni di pezzi di prodotti a marchio (+5 milioni), con un aumento dell’incidenza di queste referenze nel confezionato, dove hanno raggiunto il 35% delle vendite in quantità (+3%). La cooperativa quantifica in 126 milioni di euro gli sconti complessivi (+18 milioni) ai propri soci. Proseguito l’ampliamento delle aree coperte dal servizio di home delivery (431 i codici di avviamento postale ora serviti in Piemonte) ed in parallelo è cresciuto il numero di spese prodotte, pari a 108.812, per un valore complessivo pari a 11,36 milioni di euro (+5,90%). Le vendite lorde delle cinque stazioni di carburante a marchio Enercoop si sono attestate a 107 milioni di euro. La gestione finanziaria ha generato utili per un valore di 44,3 milioni di euro come frutto del mix originato dalla presenza in portafoglio di titoli ad un buon livello di rendimento e dei risultati della gestione attiva del portafoglio.

GLI INVESTIMENTI SULLA RETE
Sviluppo e ammodernamento della rete di vendita hanno beneficiato di oltre 26 milioni di euro di investimenti complessivi, che sono stati usati per la ristrutturazione del Parco Commerciale Gli Orsi di Biella, per la trasformazione dei due punti vendita di Bra (Cn) e Tradate (Va) in superstore, per l’apertura di un nuovo superstore a Ivrea (To), di un Enercoop ad Asti, della prima stazione di autolavaggio a Vercelli e per la cantierizzazione di un ulteriore Enercoop a Domodossola (Vb), di prossima apertura.
Nova Coop ha chiuso l’anno con 4.570 dipendenti e un tasso di assunzione con forme di occupazione stabile (contratto a tempo indeterminato o apprendistato) pari al 99,26%. Nel corso dell’anno sono stati attivati 193 nuovi contratti nell’ambito delle iniziative di ampliamento della rete e del fisiologico turnover. Ai dipendenti e ai loro familiari sono stati riservati circa 850.000 euro di sconti sulla spesa, oltre ai benefici compresi nel  piano di welfare aziendale, per fruire di servizi quali assistenza e cura domestica, percorsi di aiuto allo studio, campagne medico pediatriche, bonus asilo nido e borse di studio per i figli dei dipendenti frequentanti un percorso di secondaria superiore o l’università.

LE INIZIATIVE A FAVORE DEL TERRITORIO
Nova Coop sottolinea che tra i suoi scopi sociali è centrale il rapporto con i territori che ospitano i negozi. Nel 2024, tra le molte attività svolte, sono stati donati prodotti non più vendibili ma ancora consumabili a enti del terzo settore per un valore commerciale di 9,6 milioni di euro (+20%), pari a 1 milione 385.000 pasti offerti gratuitamente a persone in condizione di difficoltà attraverso il progetto “Buon Fine”; sono stati distribuiti gratuitamente materiali scolastici alle scuole piemontesi con il progetto “Coop per la scuola” per un valore di 504.000 euro, coinvolgendo 3.185 istituti; sono state realizzate 746 iniziative con le scuole nell’ambito dell’offerta formativa gratuita “Saperecoop” su attività di educazione al consumo consapevole, coinvolgendo 13.059 studenti.

PATRIMONIO E PRESTITO SOCIALE
Il patrimonio netto, alla fine del 2024, ammonta a 870 milioni e 536.000 euro, con un incremento di oltre 18 milioni di euro sull’anno precedente, determinato per circa 12 milioni dall’utile di esercizio e per la restante parte dall’avanzo di fusione relativo alle attività di scissione di Koru, società partecipata insieme ad altre cooperative che possedeva il 3,3% del gruppo assicurativo Unipol. A fine 2024 erano 85.627 i soci prestatori della Cooperativa, con un’incidenza percentuale sulla base sociale totale del 14,52%. L’indice del rapporto tra prestito raccolto e patrimonio della cooperativa corrispondeva a 0,75%. Il bilancio consolidato 2024 del Gruppo Nova Coop, che include i fatturati della cooperativa e quelli delle sue principali controllate Nova Aeg e Sviluppo Dora, registra un valore complessivo della produzione consolidata pari a 2 miliardi e 327 milioni di euro.
In un anno caratterizzato da un’inflazione ancora più marcata nel contesto delle materie prime alimentari, dall’aumento dei costi energetici e del lavoro, abbiamo continuato a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie – spiega Ernesto Dalle Rive, Presidente di Nova Coop – limitando per quanto possibile il trasferimento degli aumenti subìti sui prezzi di vendita per generare valore per la nostra comunità. Questo ha significato un forte impegno sul fronte dell’efficienza, una razionalizzazione interna dei costi e, inevitabilmente, un sacrificio sui margini. Una scelta coerente con i nostri valori, che ha ribadito ancora una volta la nostra missione mutualistica e sociale e ha accompagnato il nostro impegno nel difendere le quote di mercato, portandoci a incrementare in maniera significativa i volumi sull’anno precedente, a testimonianza di una dinamica commerciale vivace e ben radicata sul territorio. Inoltre, nel corso del 2024 abbiamo lavorato intensamente alla definizione del nuovo piano strategico che guiderà la nostra azione nei prossimi anni, identificando i tre driver fondamentali sui quali intendiamo puntare: l’innovazione, lo sviluppo e la competitività”.

Mauro Lusetti confermato Presidente di Conad

Nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Conad Consorzio Nazionale per il prossimo triennio: Mauro Lusetti è stato confermato Presidente, Vicepresidente è Giovanni Mastrantoni. L’aspetto più rilevante è la presenza di due rappresentanti per ciascuna delle cinque cooperative, a sancire il superamento delle passate frizioni. Il rinnovo del cda è avvenuto durante l’Assemblea dei Soci che ha approvato il bilancio 2024 di Conad Consorzio Nazionale. Dopo i preconsuntivi resi noti a fine dello scorso anno, i dati economici e finanziari di sintesi saranno diffusi una volta tenute le assemblee delle singole cooperative, chiamate anch’esse ad approvare il bilancio dell’ultimo esercizio. Oltre a Mauro Lusetti, Consigliere indipendente, e Giovanni Mastrantoni, Presidente di PAC 2000A, nel nuovo consiglio siedono: Danilo Toppetti, Amministratore Delegato di PAC 2000A; Roberto Toni, Presidente di Conad Nord Ovest; Adamo Ascari, Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest; Maurizio Pelliconi, Presidente di Commercianti Indipendenti Associati Conad; Luca Panzavolta, Amministratore Delegato di Commercianti Indipendenti Associati Conad; Luca Signorini, Presidente di Conad Centro Nord; Ivano Ferrarini, Amministratore Delegato di Conad Centro Nord; Emiliano Ciaschetti, Presidente di Conad Adriatico; Antonio Di Ferdinando, Amministratore Delegato di Conad Adriatico.

Oggi è una giornata importante per il Sistema Conad, che ha nominato un Consiglio di Amministrazione composto dai rappresentanti di tutte le cooperative associate a Conad Consorzio Nazionale – dichiara Mauro Lusetti (nella foto in alto) –. Sono onorato per la fiducia che il nuovo Consiglio di Amministrazione ha voluto accordarmi: siamo una delle più importanti realtà economiche del Paese, gli unici del panorama della Gdo a presentare una struttura composta da soci e dirigenti cooperativi che lavorano insieme allo sviluppo di nuove risposte alle esigenze dei clienti sia a livello locale, sia a livello nazionale. Una rinnovata e rafforzata unità che ci consente di affrontare le sfide che attendono la grande distribuzione organizzata nei prossimi anni, consolidando l’innovazione di prodotto, servizio e processo e implementando la digitalizzazione nel nostro business”.

San Benedetto torna on air con Elisabetta Canalis

Il Gruppo San Benedetto torna in comunicazione con una nuova campagna multisoggetto, ideata per valorizzare tre asset del brand: l’Acqua Minerale San Benedetto, San Benedetto Bar Specialist e San Benedetto Avena. Protagonista della campagna è ancora una volta Elisabetta Canalis. Ideati dall’agenzia The Beef, con la creatività di Vincenzo Celli, prodotti dalla casa di produzione Akita Film e diretti dal regista Federico Brugia, i nuovi spot sono trasmessi dalle principali reti televisive nazionali. La campagna è partita con i soggetti dedicati a San Benedetto Bar Specialist e San Benedetto Avena, per poi proseguire con lo spot dedicato all’acqua minerale. La strategia media, costruita per massimizzare copertura e frequenza, si sviluppa attraverso un media mix integrato su Tv, stampa (online e offline), digital video e social. La campagna dedicata all’acqua minerale utilizza un tono empatico, aspirazionale ma anche ironico, per valorizzare il posizionamento dell’Acqua Minerale San Benedetto come alleata quotidiana di equilibrio, benessere e cura di sé. A fare da filo conduttore è il claim “Non è un segreto”, accompagnato da un brano realizzato ed interpretato da The Kolors, che aggiunge un tocco di freschezza e contemporaneità. Gli spot sono previsti nei formati da 10”, 15” e 30”, per una pianificazione flessibile ed efficace nei diversi contesti media.

Il secondo soggetto è dedicato alla nuova linea Bar Specialist, sviluppata per il canale bar e pensata per rispondere ai nuovi trend del consumo fuori casa. La gamma comprende cinque mix di frutta per San Benedetto Succoso Zero e tre varianti di Thè San Benedetto nel formato in vetro da 0,20 l. Lo storytelling è leggero: ambientato all’interno di un bar, lo spot vede Elisabetta Canalis pronunciare la battuta “Notizia sorprenden-thè!” seguita da una sequenza di giochi di parole, che aggiungono tono ironico e rafforzano la memorabilità del messaggio. Gli spot saranno trasmessi nei formati da 7”, 10” e 15”.

Anche San Benedetto Avena entra nel piano di comunicazione con una campagna dedicata a sostegno del lancio nel mercato delle bevande vegetali di una linea 100% vegetale, naturalmente priva di lattosio, senza zuccheri aggiunti e fonte di vitamine. Il claim della campagna è “L’avena buona da bere”, sintesi di questo nuovo prodotto disponibile in 4 varianti. Gli spot sono nei formati da 7” e 15”. “Con questi nuovi spot proseguiamo un percorso comunicativo che dal 2021 ci vede affiancati a Elisabetta Canalis, volto che incarna in modo autentico i valori di naturale bellezza, equilibrio e stile di vita sano commenta Vincenzo Tundo, Direttore Commerciale e Marketing Italia Gruppo San Benedetto –. La campagna ha l’obiettivo di consolidare il nostro posizionamento nel mercato dell’acqua minerale, dove il brand San Benedetto è leader in Italia, e di rafforzare al contempo la nostra presenza nel canale bar, con una proposta distintiva come Bar Specialist. Un’offerta che si arricchisce anche con Avena, un prodotto innovativo nel mondo delle bevande vegetali, pensato per intercettare i nuovi trend di consumo. Il tutto unendo impatto emotivo, qualità produttiva e una pianificazione media ad alto valore strategico, per dialogare in modo sempre più efficace con i consumatori di oggi”.

In vigore il sigillo di garanzia sul tonno rosso

Foto: Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste

È entrato in vigore il 12 maggio l’obbligo di apporre un sigillo di garanzia su ogni esemplare di tonno rosso che arriverà nei porti siciliani o per il tonno pescato da palangari. Dal 26 maggio l’obbligo sarà esteso a tutti i porti italiani e per tutta la pesca professionale. Al momento dello sbarco e della convalida del documento elettronico di cattura (eBCD), il sigillo con ben visibile l’origine e altre informazioni verrà apposto per facilitare il tracciamento del pesce in tutte le fasi della commercializzazione, sia quando è presentato intero che eviscerato. “Con questa misura – spiega Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste – compiamo un ulteriore passo avanti nella lotta alla pesca illegale e nella tutela della filiera ittica virtuosa. Il sigillo permetterà di identificare ogni esemplare e assicurare che giungano sulle tavole degli italiani prodotti sicuri, certificati e garantiti”.

I sigilli – predisposti dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato – saranno distribuiti a tutte le Autorità Marittime coinvolte. L’obbligo si applica inizialmente agli sbarchi effettuati da unità autorizzate alla pesca con palangari e successivamente per tutte le catture di tonno. “Sostenere la pesca significa difendere il lavoro di chi, come i nostri pescatori, rispetta le regole e garantisce ai cittadini un prodotto di eccellenza. Con il sigillo di garanzia – conclude Lollobrigida – rafforziamo la credibilità del nostro sistema e valorizziamo una risorsa strategica per l’economia italiana”.

Positivo il commento di Coldiretti Pesca, che ha definito la misura “Un passo avanti verso la trasparenza rispetto a una situazione del settore ittico che, a causa di un’indicazione dell’origine obbligatoria ma poco chiara, rende oggi difficile distinguere sui banchi dei supermercati e delle pescherie il pesce nazionale da quello straniero. Senza dimenticare il pesce servito ai ristoranti, dove non c’è alcuna etichetta. Ma l’obbligo del sigillo contribuirà a ridurre soprattutto l’illegalità – conclude Coldiretti Pesca – tutelando il lavoro della flotta nazionale”.

Fatturato di 8,7 miliardi di euro per Deichmann, il leader europeo delle scarpe

Risultati record nel 2024 per Deichmann, il più grande rivenditore di scarpe in Europa. Il gruppo tedesco ha chiuso l’esercizio con un fatturato lordo di circa 8,7 miliardi di euro (7,5 miliardi di euro netti). L’incremento ammonta al +2,3%, depurato dagli effetti dei tassi di cambio. L’andamento positivo è stato conseguito anche grazie alle performance dei modelli di marca più costosi, che hanno incrementato il prezzo medio del venduto. Nel 2024 sono stati commercializzati oltre 180 milioni di paia di scarpe in tutto il mondo nei negozi e negli shop online. Presente attualmente in oltre 30 Paesi, il gruppo ha generato circa il 68% del suo fatturato al di fuori della Germania. Al 31 dicembre 2024 i negozi gestiti da Deichmann erano circa 4.700, un numero pari a quello dell’anno precedente, e i negozi online 40, mentre i dipendenti avevano raggiunto quota 49.900. “L’anniversario dei 111 anni della nostra azienda nel 2024 ha segnato oltre un secolo di continuo sviluppo positivo e di successi – dichiara Heinrich Deichmann, Chairman of the Management Board of Deichmann Se. –. Per questo motivo guardiamo al futuro con ottimismo nonostante le difficili condizioni del mercato. La nostra mission è offrire nei nostri negozi e online le ultime tendenze in fatto di scarpe per tutta la famiglia e brand di qualità a prezzi vantaggiosi, oltre a un servizio cordiale. Questa mission è al centro di tutto ciò che facciamo, ciò che ci distingue e che sta alla base del nostro successo”.

L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA
L’anno scorso il contesto di mercato è stato complesso, in quanto la spesa dei consumatori è diminuita in molti mercati. Deichmann sottolinea però che il suo concept ha comunque dato i suoi frutti, con una crescita del fatturato di oltre il 5% in Europa. Oltre a un’ampia selezione di top brand sportivi come Adidas, Nike, Puma e Fila, l’offerta comprende marchi di punta come New Balance. L’azienda ha inoltre acquisito i diritti del marchio di calzature Esprit per l’Europa e gli Stati Uniti e le licenze di Kappa e s.Oliver. Per completare l’assortimento, al portafoglio si sono aggiunti altri marchi popolari come Rieker, Buffalo e Bugatti, Crocs, Skechers, Tom Tailor, Bench e Dockers. Nata nel 1913, l’azienda è tuttora controllata interamente dalla famiglia fondatrice ed Heinrich Deichmann si dice certo di poter continuare a mantenere l’indipendenza commerciale e finanziare la crescita senza investitori esterni: “Gli ultimi anni hanno consolidato la nostra convinzione che puntare a una crescita mirata in un processo graduale sia la strategia giusta per la nostra azienda a conduzione familiare”.

LA PRESENZA IN ITALIA
Grazie al fatturato 2024 in crescita del 14% e alla vendita di oltre 5,5 milioni di paia di scarpe, Deichmann continua ad ampliare il numero di negozi monomarca in Italia. Nel 2024 sono stati aperti 26 nuovi store e altri 3 sono stati totalmente rinnovati con il nuovo concept di arredamento, portando la rete a quota 142. Da segnalare l’apertura a Palermo, in seguito alla ristrutturazione di Palazzo Monteleone, dimora storica dell’aristocrazia siciliana; il progetto ha mantenuto inalterata la struttura architettonica interna ed esterna, enfatizzandone il valore artistico e culturale. Salito anche il numero di dipendenti italiani, che a fine 2024 erano pari a 1.200. Entro la fine del 2025 sono previste 20 nuove aperture e investimenti pari a circa 13,56 milioni di euro. “L’Italia oggi è uno dei maggiori mercati europei, dove la moda da sempre riveste un ruolo particolarmente importante – afferma Salvo Romano, Amministratore Delegato di Deichmann Italia (nella foto in alto) –. Il nostro modello di business continua a funzionare e a crescere anche grazie all’aggiunta di marchi e modelli di tendenza solo per il mercato italiano; nelle ultime quattro stagioni abbiamo sviluppato circa il 30% dell’offerta proprio per i clienti italiani più attenti alle novità e alle tendenze della moda rispetto agli altri paesi europei”.
Il piano di sviluppo per l’Italia ha previsto anche il potenziamento del network logistico e distributivo. Grazie all’inaugurazione a ottobre 2024 del nuovo polo logistico di NCV – Cooperativa Autotrasporti Nuova Camp Veloci – presso il G-Park di Valsamoggia, oltre 30.000 rolltainer contenenti quasi 500.000 colli sono stati distribuiti alla rete di punti di vendita nel secondo semestre dell’anno.

GLI INVESTIMENTI PER IL 2025
Per il 2025 Deichmann annuncia investimenti pari a circa 420 milioni di euro, il livello più alto nella storia dell’azienda. Quest’anno sono previste l’apertura di 450 nuovi store, l’ulteriore modernizzazione della rete di negozi esistenti, dell’IT, della logistica, nonché l’inaugurazione di un campus aziendale presso l’head quarter di Essen. Anche gli investimenti nelle attività omnichannel sono stati e saranno intensificati. Le innovazioni e i servizi come “ship to home” o “click & collect” rivestono un oggi ruolo importante. Inoltre, molti negozi hanno introdotto e introdurranno dispositivi digitali per la misurazione del piede e del numero corretto di scarpe, che migliorano notevolmente l’esperienza d’acquisto dei clienti e sono molto utili soprattutto per la misurazione dei piedi dei più piccoli. Significativi gli investimenti nell’app che combina gli acquisti con un programma di fidelizzazione dei clienti, la misurazione digitale del piede e contenuti moda.

I PROGETTI DI SOSTENIBILITÀ
Sul fronte della sostenibilità, da oltre 50 anni la Fondazione Deichmann è impegnata in progetti sociali e umanitari, nonché iniziative volte a promuovere la partecipazione sociale in Germania e all’estero. Tra i circa 200 progetti sostenuti nel 2024, merita una menzione speciale un’iniziativa lanciata per aiutare la popolazione dell’isola di Madagascar ad affrontare i problemi più urgenti. I progetti di aiuto includono, ad esempio, la fornitura di acqua potabile a circa 300.000 abitanti dell’isola attraverso sistemi di pozzi su larga scala, opportunità di formazione mediante scuole agricole proprie e un’assistenza medica mirata con veicoli fuoristrada e cliniche mobili. In Italia Deichmann sostiene Scarpetta Rossa, Associazione di Promozione Sociale attiva dal 2014 nel contrasto della violenza di genere. Da ottobre 2023 i negozi italiani dell’insegna sono diventati centri di primo ascolto con l’obiettivo di offrire un aiuto concreto e di ampliare la rete di protezione indispensabile a chi ha bisogno di sostegno. Tutti i dipendenti sono stati formati dai volontari dell’associazione e possono fornire prima assistenza alle donne in difficoltà raccogliendo i loro contatti e trasmettendoli tempestivamente ai volontari di Scarpetta Rossa. L’impegno di Deichmann a favore di Scarpetta Rossa prevede anche una raccolta fondi in tutti i negozi presenti sul territorio italiano.

Mopur Crunch, croccantezza vegetale firmata Felsineo

Leggero, appetitoso e velocissimo da preparare: è così che FelsineoVeg SB presenta Mopur Crunch, un secondo fresco 100% plant based. Con un elevato apporto proteico, 26 grammi di proteine per la confezione da 80 gr, pari al 33%, e un contenuto ridotto di grassi saturi, Mopur Crunch è costituito da scagliette vegetali al Gusto di Pollo. Pronto in pochi minuti, può essere cotto in padella o nella friggitrice ad aria. L’azienda lo definisce estremamente versatile, utile per dare un tocco croccante e creativo a insalate, poke, panini e wrap offrendo un’alternativa originale alle solite pietanze.

Come le altre referenze Good&Green, è realizzato attraverso il processo produttivo esclusivo di FelsineoVeg, identificato con il brand Mopur, che utilizza farine di cereali e legumi e lievito madre, l’impiego del quale è protetto da un brevetto italiano, in una bilanciata combinazione per garantire gusto e consistenza. La tecnologia Mopur assicura, inoltre, l’integrità degli ingredienti grazie a una lavorazione naturale in tutte le sue fasi. Racchiuso in confezione monoporzione da 80 grammi, con un QR Code che guida a ricette e utilizzi, Mopur Crunch è disponibile in tutte le principali insegne distributive della Gdo a un prezzo consigliato di 1,99 euro.

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