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Consorzio Coralis, nuovo Cda: Graffione confermata Presidente, entra Roberta Gigante

Molte conferme e una novità nel Cda di Coralis. Il Consorzio, che in base a quanto emerso dall’assemblea annuale di bilancio ha una quota dello 0,2% sul totale retail e del 2,33% nel canale cash & carry, ha visto Roberta Gigante prendere il posto di Giuseppe Passarelli del Gruppo Pascar. Il resto del consiglio d’amministrazione è stato rieletto, a partire dalla Presidente Eleonora Graffione, affiancata dal Vice-Presidente Luigi Gianatempo e dai Consiglieri Francesco Curcio e Pierpaolo Schierano.

Laureata in economia e specializzata in International Marketing all’Università Bocconi, Roberta Gigante (nella foto a sinistra) ha lavorato per 9 anni in Esselunga, prima come junior buyer e poi come buyer di diverse categorie merceologiche. In questo periodo, ha avuto l’opportunità di occuparsi di vari progetti, come il lancio della marca privata Esselunga CheJoy e di Starbucks in esclusiva retail. La sua formazione è continuata nell’e-commerce, lanciando in Italia il servizio di q-commerce di Gorillas e costruendo da zero team, assortimenti e relazioni commerciali, in qualità di Head of buying. Oggi, con il fratello Pietro, ricopre un ruolo apicale nell’azienda di famiglia Gigante, realtà pugliese con sede a Noci (BA) attiva da tre generazioni e operante sia nel canale cash & carry sia nel retail. “Sono immensamente grata di questa nomina che mi dà la possibilità di osservare e di ascoltare chi fa ‘la piccola distribuzione organizzata’ da tantissimi anni – dichiara Roberta Gigante –. Spero di poter portare le mie esperienze all’interno del Consorzio per dare il mio contributo fattivo”.

Sono felice dell’entrata di Roberta Gigante nel nostro Cda – afferma Eleonora Graffione (nella foto a destra) – perché un’altra voce femminile può contribuire a portare un punto di vista differente e anche perché, se pur giovane, porterà all’interno del consorzio la sua variegata esperienza che sono certa si rivelerà un valore aggiunto. Inoltre, è bello vedere questo susseguirsi generazionale all’interno delle nostre imprese. Ringrazio Giuseppe Passarelli per il suo impegno nel Cda e auguro a Roberta buon lavoro. Mentirei se dicessi che non sono contenta della mia rielezione – aggiunge poi Graffione in merito al nuovo mandato ricevuto dai soci –. Spero di avere tutta l’energia necessaria per portare avanti Coralis. Certo è che non mi mancherà l’entusiasmo e la speranza di vederla crescere ancora”.

Nell’assemblea annuale di bilancio sono state condivise le strategie commerciali per il 2025 e le iniziative previste. Le prime pianificate sono l’annuale convention che si terrà ad Atene dal 24 al 27 aprile e un retail tour nel mese di settembre. Inoltre, a disposizione dei soci sono stati messi un nuovo progetto di formazione e un avanzamento dei lavori per quanto riguarda le 4 collezioni a marchio privato.

Caffè Borbone, i ricavi crescono dell’11,4% e arrivano a 334,5 milioni di euro

La Gdo mette il tubo al fatturato di Caffè Borbone. L’azienda di torrefazione campana archivia il 2024 con ricavi a 334,5 milioni di euro, in crescita dell’11,4% rispetto all’esercizio precedente. Le vendite in grande distribuzione organizzata hanno registrato un incremento del 32% e continuano a guidare lo sviluppo. Buone sono definite anche le performance sul canale digitale – che comprende e-commerce diretto, Amazon e portali specializzati – e sui mercati esteri. Il monoporzionato (cialde e capsule) fa segnare un progresso del 6% a volume.

Caffè Borbone ha dimostrato una grande capacità di far fronte alle sfide, ottenendo buoni risultati anche in un contesto di mercato estremamente complesso – dichiara Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone –. L’elevato costo del caffè all’origine, ed in particolare l’incremento di prezzo della qualità Robusta ai massimi storici, non ha penalizzato gli standard di qualità del nostro caffè in cui i consumatori continuano a riconoscere il gusto dell’espresso italiano associato al valore della sostenibilità. Uno dei nostri obiettivi è continuare la crescita sia in Italia sia all’estero, dove siamo quasi raddoppiati nell’ultimo triennio, puntando sul monoporzionato”.

Nata a Napoli nel 1999, Caffè Borbone è controllata dal 2018 da Italmobiliare Investment Holding, che ne ha acquisito il 60%, mentre il restante 40% rimane al fondatore Massimo Renda. Negli anni è diventata uno dei principali produttori specializzati di caffè in cialde compostabili e capsule compatibili: è stata la prima in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta; successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. Oggi conta oltre 330 dipendenti e produce 2,6 miliardi di unità di caffè porzionato all’anno. Lo stabilimento di Caivano (Napoli) si estende su una superficie di oltre 50.000 mq ed è alimentato da energia 100% rinnovabile. Caffè Borbone sottolinea infatti di dedicare particolare attenzione al contenimento delle emissioni climalteranti lungo tutta la catena del valore, un percorso che comporta la selezione e l’ingaggio dei fornitori, l’efficientamento dei processi produttivi, l’eco-design di prodotti e imballaggi e l’ottimizzazione della logistica.

Valsoia punta sui semi con Santa Rosa Fibra & Frutta

Un mix di frutta, ricco in fibre, con un’aggiunta di semi, per offrire una consistenza croccante. È questa la particolarità di Santa Rosa Fibra & Frutta, la nuova linea lanciata da Valsoia. Tre le referenze disponibili: Agrumi e semi di girasole; Fico, zenzero e semi di girasole; Albicocca, mandarino e semi di girasole. Santa Rosa Fibra & Frutta è stata introdotta in una selezione di punti vendita e, secondo quanto comunicato dall’azienda, ha ricevuto ottimi riscontri da parte dei consumatori. Feedback definiti da Valsoia estremamente positivi, a conferma dell’interesse per prodotti che uniscono innovazione, benessere e gusto.

Il lancio di questa nuova gamma è un ulteriore upgrade nella strategia di sviluppo di Santa Rosa – commenta Andrea Panzani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Valsoia –. Ci consente di rafforzare la presenza della nostra marca nel segmento del benessere, che continua a registrare una crescita significativa. Il successo della nostra linea Santa Rosa Zero Zuccheri Aggiunti, che nel secondo semestre del 2024 ha registrato un incremento del 33% delle vendite a volume – fonte: NIQ – ne è una prova tangibile”.

In linea con la strategia del gruppo, l’innovazione di prodotto è accompagnata da un supporto pubblicitario per rafforzare la visibilità e l’immagine della marca: lo spot Santa Rosa, dedicato alle confetture Santa Rosa Le Classiche, è in onda da questa settimana fino al 22 marzo.

Penny: 300.000 pasti salvati con Too Good To Go

Penny rilancia sulla lotta agli sprechi alimentari ed estende a tutta la sua rete la collaborazione con Too Good To Go. La partnership ha preso il via nel 2021 e ha raggiunto il traguardo di 300.000 pasti salvati, il che ha consentito di evitare l’emissione di oltre 810 tonnellate di CO2 e l’uso non necessario di 240.000.000 di litri di acqua e di 840.000 metri quadri di suolo per anno. Di qui la decisione di coinvolgere l’intera rete italiana di Penny, composta da oltre 460 punti vendita, per salvare dallo spreco i prodotti alimentari, tramite l’app di Too Good To Go. “A tre anni dall’inizio di questa collaborazione – dichiara Monica Dimaggio, Sustainability Manager di Penny Italia – siamo orgogliosi di aver coinvolto quasi l’intera rete vendita, generando un impatto concreto in termini di pasti salvati e riduzione delle emissioni di CO₂. Oggi celebriamo questi risultati insieme alla nostra community, consapevoli che il nostro impegno non si ferma qui. Le numerose iniziative di comunicazione che hanno supportato la partnership fino ad oggi continueranno a evolversi, con l’obiettivo di sensibilizzare sempre più persone su un tema fondamentale, in cui noi retailer possiamo fare davvero la differenza”.

Siamo entusiasti di questa collaborazione con uno dei protagonisti della Gdo italiana come Penny – afferma Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia –. I risultati ottenuti finora e la fiducia riposta in noi dimostrano che è possibile combattere lo spreco in modo concreto ed efficace. Too Good To Go rappresenta una soluzione ideale per le aziende della grande distribuzione organizzata che vogliono ridurre gli sprechi. Ringraziamo Penny e le migliaia di utenti che, insieme a noi, si sono già impegnati e continueranno a farlo in futuro, salvando cibo prezioso dallo spreco e adottando comportamenti sempre più consapevoli e responsabili per fare la differenza per il nostro Pianeta”.

Valfrutta entra nel registro speciale dei Marchi Storici

Non c’è quattro senza cinque: riveduto e aggiornato nella numerica, il detto si attaglia bene a Conserve Italia e all’iscrizione di Valfrutta nel Registro speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il brand si aggiunge agli altri quattro – Cirio, Yoga, Derby Blue, Jolly Colombani – del consorzio cooperativo che già potevano vantare lo stesso riconoscimento. “Valfrutta è molto più di un marchio: è l’essenza stessa di Conserve Italia, l’emblema della nostra filiera agricola cooperativa e della qualità della migliore agricoltura italiana – dichiara Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia (a destra nella foto in basso) –. Non è un caso se nel logo di Valfrutta, realizzato nella sua versione originaria nel 1972, a partire dagli anni ’90 si è deciso di inserire la definizione ‘cooperative agricole’ per evidenziare l’importanza di un patrimonio di proprietà collettiva, custodito dalle sapienti e laboriose mani di migliaia di agricoltori italiani riuniti in cooperative. L’iscrizione nel Registro dei Marchi Storici è un doppio tributo: innanzitutto ai nostri soci agricoltori che, con passione e dedizione, garantiscono ogni anno produzioni di qualità, così come a tutte quelle persone che operano nelle varie fasi della filiera per valorizzare al meglio le eccellenze della nostra terra, realizzando prodotti buoni e sicuri”.

Dal suo esordio sul mercato avvenuto all’inizio degli anni ‘70, Valfrutta ha conquistato milioni di famiglie italiane con prodotti premium che spaziano dai succhi di frutta alle conserve vegetali (in primis di legumi e mais dolce), dai derivati del pomodoro fino all’ortofrutta fresca, incarnando il concetto di “natura di prima mano” (il celebre payoff lanciato nel 1987) insieme all’autenticità e genuinità della produzione agricola italiana. “Siamo orgogliosi di questo traguardo, che conferma la forza e la credibilità di Valfrutta, tra le 20 marche del largo consumo italiano con maggior numero di acquirenti. Valfrutta opera sui diversi mercati: dalla Gdo con le gamme di succhi, conserve vegetali e conserve di pomodoro, al canale bar con l’offerta di succhi biologici e ai prodotti per la ristorazione con le gamme Valfrutta Granchef – afferma Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia (a sinistra nella foto in alto) –. Questo sigillo ufficiale non è solo un attestato di storicità, ma un’ulteriore garanzia per i consumatori e un segnale di solidità per i nostri partner commerciali, in Italia e all’estero. Chi sceglie i prodotti Valfrutta, sa di poter fare affidamento sull’italianità e tracciabilità della nostra filiera, in alcune gamme verificabile anche attraverso il QR Code, come accade nelle pesche in pezzi, nei legumi e nel mais dolce”.

Nell’ortofrutta fresca Valfrutta presidia il segmento premium con prodotti di eccellenza della filiera cooperativa italiana, promuovendo così il lavoro di migliaia di produttori impegnati nelle coltivazioni con pratiche agronomiche sostenibili e supportati da un gruppo che investe in innovazione tecnologica e varietale. L’iscrizione nel Registro dei Marchi Storici rafforza ulteriormente una marca che fa della genuinità, dell’autenticità e della qualità la sua cifra distintiva” aggiunge Raffaele Drei, Presidente di Valfrutta Fresco Spa, la business unit di Apo Conerpo a cui Conserve Italia (che ne è partner) ha concesso il marchio per la commercializzazione dei prodotti nel mercato del fresco.

PAC 2000A Conad testa la spesa con l’intelligenza artificiale

Si chiama Virgì ed è un sistema di supporto tecnologico alla vendita che, attraverso l’intelligenza artificiale, mira a ridefinire l’esperienza di spesa nei supermercati Conad. Il progetto è stato avviato da PAC 2000A Conad in partnership con Shopic, azienda all’avanguardia nelle soluzioni tecnologiche per il retail, e Gab Tamagnini, fornitore di tecnologia per la vendita al dettaglio. L’idea è quella di integrare un dispositivo sviluppato da Shopic su un carrello della spesa tradizionale, in alcuni punti vendita della rete PAC 2000A Conad. Grazie alla tecnologia di riconoscimento delle immagini di Shopic, Virgì trasforma il carrello in un assistente personale per il cliente. Il dispositivo, facilmente applicabile al carrello tramite una clip, è dotato di un’intelligenza artificiale avanzata che riconosce automaticamente i prodotti inseriti. Secondo quanto riferito da PAC 2000A Conad, in questo modo si velocizza la spesa, eliminando la necessità di scansionare manualmente i prodotti, si personalizza l’esperienza offrendo promozioni e suggerimenti mirati, si semplifica il pagamento, consentendo di evitare le code alle casse. In pratica, Virgì vuole essere un importante passo verso un’esperienza di acquisto “phygital”, che unisce i vantaggi dello shopping online alla concretezza del negozio fisico.

La soluzione clip-on di Shopic si distingue per la sua adattabilità e facilità di implementazione, consentendo ai retailer di innovare senza interventi complessi sull’infrastruttura esistente. La combinazione di visione artificiale avanzata e design intuitivo permette di ottimizzare le operazioni, aumentare l’efficienza e migliorare l’esperienza di acquisto. PAC 2000A Conad e Shopic dichiarano di essere al lavoro per definire gli ultimi dettagli del progetto e avviare la fase di test con i clienti. Il nome e il logo definitivi di Virgì saranno svelati al termine di questa fase. PAC 2000A Conad sottolinea che l’iniziativa rappresenta solo il primo passo di un percorso di innovazione più ampio, che vedrà la cooperativa impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate per offrire un servizio sempre più personalizzato ed efficiente ai propri clienti.

PAC 2000A Conad è la più grande cooperativa del Consorzio Conad in Italia, per dimensioni e fatturato, con una rete di vendita che si estende in 5 regioni. Con un fatturato di 5,28 miliardi di euro, un patrimonio netto di circa 969 milioni di euro, una quota di mercato del 20,24%, 1.525 punti vendita e 100 concept store (tra parafarmacie, negozi di animali, Ottico Conad e Distributori di Carburanti Conad Self), che generano un fatturato con oltre 7,19 miliardi di euro, è l’azienda leader nella Gdo nel Centro e Sud Italia.

PittaRosso riapre nel Parco Commerciale Grande Sud di Giugliano (NA)

Nuova vita per il negozio PittaRosso nel Parco Commerciale Grande Sud di Giugliano in Campania (NA), tornato in attività dopo circa un anno di chiusura. La nuova disposizione degli spazi è finalizzata a rendere l’esperienza di acquisto ancora più piacevole. L’azienda definisce la riapertura un importante traguardo, anche perché quello di Giugliano era uno dei punti vendita più performanti dell’intera rete PittaRosso, e conferma la riassunzione del personale precedentemente impiegato. Il negozio propone un assortimento rinnovato di scarpe e accessori per donna, uomo e bambino, oltre a una vasta selezione di calzature sportive. Per celebrare la riapertura, PittaRosso ha predisposto un piano promozionale che include un volantino con sconti fino al 50% su una selezione di articoli, un buono sconto su volantino del 20% su una spesa minima di 49 euro. Inoltre, nei primi giorni di apertura, effettuando una spesa tra 19,99 e 59,99 euro è previsto uno sconto del 20%, mentre per importi superiori a 60 euro lo sconto salirà al 30%. A poche settimane di distanza dal ritorno dell’insegna a Giugliano, il 20 marzo 2025, è prevista anche l’inaugurazione del nuovo punto vendita di Napoli Fuorigrotta. Situata al piano -1 di Upim in Viale di Augusto, 58, la superficie commerciale sarà interamente dedicata al reparto sport per donna, uomo e bambino. Anche in questo caso è in programma una speciale attività promozionale che coinvolgerà tutto l’assortimento.

Mdd al 39% di quota a valore nei sei principali paesi europei

Bilancio positivo a volume e a valore per le marche del distributore, che a giudizio di Circana stanno guidando una trasformazione significativa nel settore dei beni di largo consumo in Europa. Il rapporto Private Labels: Transformation for Growth evidenzia come la Mdd abbia saputo capitalizzare il cambiamento nelle abitudini di consumo, offrendo prodotti accessibili e di alta qualità, in linea con le richieste in continua evoluzione verso scelte di benessere, sostenibilità e valore. Nonostante le forti pressioni inflazionistiche nel largo consumo, le marche private hanno registrato una crescita del 9,4% nelle vendite a valore e un incremento del 2,2% a volume nei sei principali mercati europei (Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) con dati a marzo 2024. Con una quota di mercato del 39% in valore e del 46% in unità vendute, le Mdd si sono affermate come attori chiave del settore. “Le Mdd hanno ridefinito il panorama competitivo – dichiara Ananda Roy, Senior Vice President of Thought Leadership di Circana – non solo tramite prezzi più abbordabili, ma anche grazie ad un’offerta coerente di qualità, innovazione e sostenibilità. Il loro successo sottolinea un cambiamento più ampio nei consumatori, che scelgono in misura crescente marchi in linea con i loro valori, soprattutto nei segmenti benessere ed eco-friendly”.

Il rapporto evidenzia la maggiore penetrazione delle Mdd in categorie come alimenti freschi e refrigerati, cura della casa e della persona, con crescite significative negli alimenti per l’infanzia (+2,3pp) e prodotti per animali non alimentari (+2,2pp). Spagna (48%), Germania (43%) e Paesi Bassi (42%) sono i mercati con la maggiore penetrazione delle Mdd. Dal canto loro i marchi industriali hanno mostrato una ripresa modesta grazie a strategie promozionali aggressive. Nel Regno Unito è stato oggetto di promozioni il 43% delle unità vendute dai marchi industriali, che tuttavia continuano a rimanere indietro in termini di crescita complessiva. Il report di Circana delinea quattro strategie chiave per i brand che vogliono competere in modo efficace: diversificarsi in segmenti adiacenti, far crescere il settore attraverso l’innovazione, distinguersi in modo unico e collaborare strategicamente. I brand che si concentrano esclusivamente sulle promozioni senza investire nell’innovazione rischiano di rimanere indietro in un mercato sempre più dinamico.

L’INNOVAZIONE È FONDAMENTALE
Circana mette in evidenza anche un rallentamento nell’innovazione di categoria, con un calo del 17% nel lancio di nuovi prodotti, dovuto alle interruzioni della supply chain ed evidenzia la focalizzazione sulle gamme di prodotti principali. Questo fenomeno potrebbe trasformare il largo consumo in un vero e proprio “deserto dell’innovazione”, evidenziando la necessità sia per le Mdd che per i marchi industriali di dare priorità all’innovazione per stimolare la crescita organica. Si prevede che la Mdd continuerà il suo slancio di crescita grazie agli investimenti nell’espansione della gamma, nella premiumizzazione e nelle iniziative di sostenibilità. Le preferenze dei consumatori verso una vita più sana, il benessere e il consumo etico continueranno a influenzare le decisioni d’acquisto, rafforzando l’importanza di allineare l’offerta di prodotti a questi valori.

CAUTO OTTIMISMO SUL LARGO CONSUMO
Alla luce di una previsione di crescita del Pil per l’area Euro nel 2025 (+0,4 punti percentuali su base annua), Circana è cautamente ottimista per il largo consumo. Le marche del distributore continueranno a mantenere il loro forte slancio, trainate dall’espansione dell’offerta, da strategie di prezzo e innovazione di prodotto. I marchi industriali hanno il potenziale per ridurre il divario se si indirizzano verso l’innovazione e diversificano i loro portafogli. Man mano che entrambi i settori si adattano alle nuove esigenze dei consumatori, il panorama Fmcg si conferma dinamico e altamente competitivo anche nel prossimo anno. “Il 2024 è stato un anno cruciale per l’industria Fmcg – conclude Ananda Roy – con la Mdd che ha stabilito un nuovo standard di crescita e innovazione. Il 2025 sarà un anno decisivo per entrambi, in cui il successo a lungo termine dipenderà dalla capacità di innovare e connettersi con le esigenze in continua evoluzione dei consumatori. L’opportunità è aperta a tutti i brand per distinguersi e offrire prodotti in linea con le aspettative dei consumatori sempre più orientati al valore”.

Pam Panorama, accordo sul fotovoltaico con Iberdrola

A partire da gennaio 2026, i punti vendita delle insegne Pam, Panorama, Pam local e Pam City sul territorio italiano utilizzeranno energia da fonte fotovoltaica. È questo il risultato della stipula tra Pam Panorama e Iberdrola, prima utility europea per capitalizzazione di mercato, di un accordo Power Purchase Agreement (PPA) di tipo Off-site della durata di 10 anni, per un totale di 1.000 GWh. La partnership favorisce la competitività e accelera il processo di decarbonizzazione, permettendo una riduzione delle emissioni di CO2 annuali di oltre 38.300 tonnellate, pari al fabbisogno energetico di 40.300 famiglie.

L’accordo con Iberdrola – dichiara Alessandro Riolfo, Direttore Tecnico Pam Panorama S.p.A. (nella foto a sinistra) – rappresenta un passo concreto nel percorso di sostenibilità di Pam Panorama. Il nostro impegno verso la riduzione dell’impatto ambientale si traduce in scelte strategiche che coniugano innovazione, efficienza e responsabilità. Grazie a questa collaborazione, saremo in grado di alimentare i nostri punti vendita anche con energia rinnovabile, contribuendo significativamente alla decarbonizzazione del settore della Grande Distribuzione. Siamo convinti che investire in soluzioni sostenibili non sia solo un dovere verso l’ambiente, ma anche un valore per i nostri clienti e per le comunità in cui operiamo”.

Siamo fieri di supportare partner come Pam Panorama nella scelta di soluzioni energetiche orientate a un futuro più sostenibile e attento all’ambiente. L’accordo rappresenta l’attuazione della strategia di Iberdrola di privilegiare la commercializzazione di energia rinnovabile a partner industriali, offrendo soluzioni flessibili e vantaggiose per clienti leader nel loro settore” commenta Lorenzo Costantini, Direttore Commerciale di Iberdrola Italia. Entro il 2025, Iberdrola potrà vantare una capacità operativa di 400MW in Italia grazie all’imminente inaugurazione del suo terzo impianto operativo e al completamento dei lavori di costruzione di ulteriori quattro progetti fotovoltaici.

Tax Free Shopping, +44% di transazioni con l’abbassamento della soglia di spesa

A un anno dall’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al Tax Free Shopping, passata da 154,95 euro a 70,01 euro grazie all’azione del Ministero del Turismo, gli obiettivi di raggiungere una maggiore attrattività, democratizzazione e decentramento sono stati raggiunti. Lo comunica Global Blue – società leader nel settore – nel corso di Shopping Tourism–Il forum italiano, durante il quale ha presentato alcuni dati in esclusiva sul tema. La norma ha allineato la soglia alla media UE, consentendo all’Italia di non essere più il Paese con il minimo di spesa più elevato. Ciò si è subito tradotto in una maggiore competitività del sistema, producendo esiti positivi per l’intero comparto. Nel periodo febbraio 2024 – gennaio 2025, le transazioni Tax Free Shopping sono aumentate del +44%, si è registrato un +5% dei volumi di spesa e – soprattutto – sono stati attratti oltre 500.000 nuovi shopper che hanno acquistato esclusivamente tra i 70,01 euro e i 154,94, prevalentemente statunitensi (18%), latinoamericani (12%), svizzeri (9%) e turchi (7%).

La nuova soglia ha permesso una democratizzazione del Tax Free coinvolgendo nuove nazionalità. In particolare gli svizzeri, la cui contribuzione delle transazioni sotto la soglia ammonta al 17%, latinoamericani (13%) e turchi (8%). Sopra la soglia la quota era rispettivamente solo del 4%, 7% e 4%. Non solo, queste nazionalità registrano anche l’incremento delle transazioni più significativo: +83% per gli svizzeri; +64% per i latinoamericani; +67% per i turchi. La misura incentiva inoltre il decentramento dello shopping: con il nuovo limite minimo, la contribuzione alla spesa Tax Free delle 4 città principali (Milano, Roma, Firenze e Venezia) scende al 52%, una diminuzione di 25 punti percentuali rispetto al 77% registrato per gli acquisti oltre i 154,94 euro. Questo favorisce turismo e indotto nelle destinazioni che non rientravano abitualmente negli itinerari degli shopper stranieri e che vedono la loro quota di spesa Tax Free salire dall’11% al 27%. L’aumento delle transazioni è particolarmente significativo in mete come Catania (+73%), Como (+69%), Amalfi (+65%), Napoli (+63%), San Gimignano (+63%), Verona (+61%), Bellagio (+58%), Assisi (+54%) e Bologna (+50%).

Tale decentramento ha comportato un ulteriore beneficio: favorire gli acquisti verso il retail locale e il piccolo artigianato, da sempre legati al concetto di Made in Italy. Considerando solo questo segmento di mercato, è possibile constatare come le transazioni Tax Free siano aumentate del +56% e i volumi del +12%: numeri ben superiori rispettivamente al +44% e al +5% generati a livello nazionale. A fare da traino settori merceologici come pelletteria e borse (+56% di transazioni e +17% di spesa), scarpe (rispettivamente +85% e +29%) e profumi e cosmetica (+150% e +49%). “I dati del primo anno di riduzione della soglia di accesso al Tax Free Shopping – dichiara Stefano Rizzi, Managing Director Italy di Global Blue (nella foto in alto) – dimostrano che quanto raccontato alle istituzioni e agli stakehloder del settore nel corso degli ultimi anni aveva un suo profondo radicamento. Aver allineato l’Italia al resto d’Europa, portato mezzo milione di shopper esclusivi nella sola fascia di spesa 70,01-154,94 euro, attirato nuove nazionalità e rafforzato nuovi centri di shopping lontani dalle classiche destinazioni, favorendo al contempo il retail locale e il piccolo artigianato, è un successo non solo per noi operatori del settore, ma del sistema Italia nel suo complesso – a partire dal Ministero del Turismo – che ha voluto fortemente investire in questa norma”.

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