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Domenico Palladino

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Il Black Friday si afferma anche in Italia come giornata di picco per lo shopping

Manca meno di un mese al Black Friday 2019, l’evento che più di tutti negli ultimi anni è riuscito a diventare un vero e proprio punto di riferimento dello shopping pre-natalizio. In vista di questa importante ricorrenza, idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha deciso di rilasciare alcuni dati svelando, ad esempio, che nel corso dell’appuntamento 2018 le ricerche online sono aumentate del +47,6% rispetto alle quattro settimane prima. Paragonando, invece, il Black Friday 2018 con l’edizione precedente, idealo ha rilevato un aumento delle intenzioni di acquisto del +18,4%1.

Considerando i quattro giorni di sconti, ovvero da venerdì 23 a lunedì 26 Novembre 2018, il Black Friday stesso è la giornata che più di tutte ha attirato l’attenzione dei consumatori digitali: 32,6% di ricerche contro una media del 22,5% nei restanti tre giorni, a dimostrazione del fatto che nonostante le offerte proseguano per più giorni, è il venerdì la giornata nella quale si concentra il maggior interesse.

Tra le categorie merceologiche le cui ricerche giornaliere online sono maggiormente aumentate2 – in particolar modo in previsione dei notevoli risparmi previsti nel corso della giornata – idealo ha evidenziato casse altoparlanti (+363,9%), orologi sportivi (+152,1%), aspirapolvere (+148,0%), robot da cucina (+141,0%), tablet (+119,8%) e televisori (+108,7%). Relativamente ai singoli prodotti, invece, i cinque articoli in assoluto maggiormente cercati sono stati Google Home Mini, gli auricolari Apple AirPods di prima generazione, le scarpe Dr Martens 1460 donna, lo smartphone Xiaomi Redmi Note 5 e quello Xiaomi Mi A2 lite.

I Black Friday addicted

Nel 2018, tra gli utenti più attivi, al primo posto si è posizionata la fascia di e-consumer tra i 35 e i 44 anni (28,7%); sono seguiti i giovani tra i 25 e i 34 (21,9%) e in una posizione solo leggermente inferiore gli adulti tra i 45-54 anni (21,4%). Gli uomini anche nel 2018 si sono confermati i più appassionati con il 60,3% delle ricerche (le donne “solo” il 39,7%). La suddivisione tra ricerche da mobile, smartphone e tablet ha visto primeggiare la prima tipologia di dispositivi, utilizzata nel 58,5% delle ricerche. È seguito poi il dektop (34,3%) e infine il tablet (7,2%).

Tra le regioni italiane i cui cittadini hanno mostrato un aumento di interesse, idealo ha rilevato il Trentino Alto-Adige (+68,4%), l’Umbria (+57,8%), il Piemonte (+55,1%), il Veneto (+54,7%), la Lombardia (+51,9%) e la Toscana (+51,9%).

 

 

I 5 vantaggi dell’Intelligenza Artificiale nel retail

Il settore retail ha molto da guadagnare dall’avvento delle tecnologie di intelligenza artificiale. Secondo un recente studio, chi si affida alla Content Intelligence ottiene performance notevolmente migliori rispetto alle aziende che ancora non hanno implementato queste tecnologie. Un’azienda su due del settore ha aumentato il ROI sulla propria content strategy, ha ottimizzato la pianificazione dei contenuti digitali e soprattutto è riuscita a incontrare le aspettative dei propri utenti in termini di customer experience, migliorandone l’engagement. Lo afferma uno studio realizzato su scala europea da Forrester e THRON – enterprise content platform per la gestione intelligente dei contenuti di marketing – da oggi disponibile online in un webinar dedicato.

THRON accentra su un’unica piattaforma la gestione di foto, video, testi e prodotti, li distribuisce su diversi canali (sito, newsletter, app, etc) e ne misura le performance grazie all’AI, per mostrare agli utenti ciò che corrisponde ai loro interessi. 

Brand come Bennet, Carrefour, Unieuro hanno potuto testare per primi i vantaggi prodotti dall’AI sulla gestione dei contenuti digitali, affidandosi a THRON. Un approccio pionieristico che sembra ormai un percorso obbligato per le aziende nei prossimi anni. Secondo lo studio Forrester, infatti, solo il 20% dei brand in Europa rientra tra oggi gli “early adopter”, che fanno uso della Content Intelligence. Tra questi però, in media, si registra un aumento di nuovi clienti nel 23% in più dei casi, rispetto alle aziende che stanno ancora pianificando l’adozione di queste tecnologie. I benefici riscontrati riguardano anche altri importanti indicatori economici, come l’aumento dei ricavi per utente – rilevato nel 21% in più dei casi – e la crescita del margine operativo lordo (EBITDA), nel 13% in più tra le aziende early adopter.

Secondo un’analisi effettuata da THRON su un campione di brand del comparto Retail&GDO, i principali vantaggi prodotti dalla Content Intelligence, unita alla distribuzione centralizzata dei contenuti, riguardano 5 aree principali:

  • Riduzione dei tempi di gestione dei contenuti

Accentrando su un’unica piattaforma qualunque tipo di file di cui si serve un brand per comunicare al proprio pubblico (immagini, video, audio, documenti, testo, gallery, immagini 360°, etc), si riducono i tempi di gestione dei contenuti. L’intelligenza artificiale li classifica e permette di ritrovarli e modificarli più facilmente, ma soprattutto di misurarne le performance e veicolarli al pubblico giusto attraverso diversi touchpoint, che si tratti delle schede di un e-commerce in più lingue, di un catalogo digitale, di una promozione attraverso una DEM o una web-TV dedicata e via dicendo.

  • Processi di photo shoot più snelli, veloci e smart

Sfruttando un’unica piattaforma, si semplifica la collaborazione tra brand e agenzie esterne: dall’hub comune si può monitorare sempre lo stato d’avanzamento delle attività. Gli scatti del fotografo, ad esempio, sono caricati direttamente nell’archivio condiviso  e, così, i processi di approvazione all’interno dei team di marketing vengono velocizzati. Immagini e video, automaticamente arricchiti con le informazioni tecniche corrispondenti, confluiscono direttamente nelle schede prodotto dell’e-commerce, nei cataloghi o su altri touchpoint.

  • Dati uniformi sugli interessi degli utenti 

Ogni contenuto diventa un “recettore” delle preferenze degli utenti che visitano i canali del brand, grazie ai dati raccolti dalla Content Intelligence. Si tratta di dati di prima parte – dettaglio non trascurabile – uniformi (e strategici) con cui personalizzare e rendere più efficaci diverse iniziative di marketing automation.

  • Personalizzazione dei contenuti per migliorare l’engagement

Scegliendo automaticamente il contenuto giusto da proporre a ogni utente, in linea con i suoi gusti, se ne migliora il coinvolgimento. Gli algoritmi di AI, infatti, profilano gli utenti sulla base dei contenuti che hanno visualizzato. La personalizzazione è attiva su tutti i canali del brand, per creare percorsi di navigazione omnicanale e su misura.

  • Content delivery omnicanale: dall’e-commerce alle vetrine intelligenti

Quando un brand gestisce decine di siti e altri touchpoint, su mercati e lingue diverse, le piattaforme di CI permettono di trasferire, riprodurre e monitorare in tempo reale qualsiasi tipo di file, come foto e video di nuovi prodotti, ma anche spot promozionali. Il tutto senza dover ricorrere a diverse versioni dello stesso contenuto e con la possibilità di aggiornarlo o rimuoverlo da tutti canali con un click. 

Sfruttando i dati raccolti dalla Content Intelligence, è possibile offrire un’esperienza di navigazione personalizzata sull’e-commerce, ma anche distribuire contenuti aggiornati in tempo reale nei negozi di tutto il mondo, su digital signage, come vetrine e camerini intelligenti.

Berlin Packaging acquisisce Novio

Berlin Packaging e Novio Packaging hanno annunciato oggi l’accordo definitivo per l’acquisizione di Novio Packaging Group B.V., azienda con 160 dipendenti e sede nei Paesi Bassi, da parte di Berlin Packaging. Questa transazione strategica rafforza notevolmente l’offerta di prodotti in plastica di Berlin Packaging in Europa, accresce le competenze dell’azienda nei mercati verticali della cura personale, della farmaceutica, dei prodotti alimentari e dell’alimentazione sportiva e ne espande la presenza nell’Europa settentrionale. Tra le società europee di Berlin Packaging rientrano Bruni Glass, leader di mercato nei contenitori speciali in vetro, Bruni Erben, fornitore specializzato in chiusure, e altre quattro aziende acquisite nel 2019. L’ingresso di Novio Packaging tra le società europee di Berlin Packaging dà vita a un fornitore unico per i contenitori in vetro, plastica, metallo e per le chiusure, con una gamma completa di servizi per l’incentivazione del fatturato progettati per aumentare l’utile netto dei clienti.

Berlin Packaging è un’azienda valutata 2,6 miliardi di dollari, un fornitore di packaging rigidi e di servizi rivolti ad una clientela diversificata, in tutto il mondo e in tutti i settori industriali. L’acquisizione di Novio Packaging rappresenta la 13ª dal 2010 e la quinta nel 2019 per Berlin, in aggiunta alle ulteriori location strategiche nell’Europa settentrionale e meridionale. Questa rapida espansione amplia il raggio d’azione globale dell’azienda, che conta più di 1.300 dipendenti e oltre 130 sedi in Nord America ed è attiva in nove Paesi europei, Cina e Sudafrica.

Un’acquisizione che completa l’offerta europea

“L’acquisizione di Novio consolida totalmente la nostra posizione in Europa, consentendoci di aiutare clienti di qualsiasi dimensione, comprese le multinazionali, in tutti i settori di mercato, incrementando i loro risultati economici con i nostri prodotti e servizi di packaging” ha dichiarato Andrew Berlin, Presidente e Amministratore delegato di Berlin Packaging. “Avremo quindi formidabili opportunità di cross-selling, un solido canale di vendita e una piattaforma perfetta per proseguire la nostra espansione europea”.

“Avere un solido partner nell’Europa settentrionale apre nuove strade alla nostra offerta di contenitori speciali in vetro per il mercato alimentare, del vino e dei distillati” ha aggiunto Paolo Recrosio, Amministratore delegato di Bruni Glass, a Berlin Packaging company. “L’esperienza di Novio nelle plastiche ed in altri importanti mercati verticali ci permetterà di espandere le nostre attività nell’Europa meridionale, con maggiori vantaggi per i nostri clienti e permettendoci di raggiungere una crescita aziendale di livello superiore”.

“Abbiamo trasformato la nostra azienda da una piccola realtà con due dipendenti a uno dei fornitori leader in Europa nel settore dei contenitori in plastica” hanno commentato Erik Trum e Marck Jansen, fondatori e direttori generali di Novio Packaging. “Grazie al contributo di un colosso mondiale del calibro di Berlin Packaging, il business sta crescendo in maniera esponenziale, e tutto ciò porterà notevoli vantaggi ai nostri clienti, fornitori e dipendenti. Siamo certi che i clienti e i fornitori trarranno notevoli benefici dalla vasta offerta di Berlin e dalla sua presenza sul territorio, nonché dalla lunga esperienza e dalle solide competenze derivanti da questa unione”.

L’acquisizione non modificherà né l’organico né le strutture di Novio Packaging. La transazione è soggetta alle consuete condizioni di finalizzazione e dovrebbe concludersi entro 45 giorni. I dettagli finanziari non sono stati divulgati.

Berlin Packaging si è avvalsa della consulenza di De Brauw Blackstone Westbroek e Paul, Weiss, Rifkind, Wharton & Garrison (aspetti legali). Novio Packaging si è avvalsa della consulenza di Nielen Schuman (aspetti finanziari) e Allen & Overy (aspetti legali).

Lidl Italia cerca 20 area manager in tutta Italia

Lidl è alla ricerca di 20 Area Manager per rafforzare il proprio organico. Quello dell’Area Manager o Capo Area è un ruolo chiave all’interno della struttura vendite dell’Insegna. Il ruolo prevede, infatti, la gestione commerciale ed economica di più punti vendita e del relativo organico che può arrivare fino a 80 persone. Le candidature sono aperte sul sito lavoro.lidl.it

Il ruolo di Area Manager – Capo Area prevede la gestione di 5-6 Punti Vendita e del rispettivo organico, nonché fare da raccordo tra la sede regionale Lidl e il punto vendita garantendo il rispetto di standard qualitativi e l’applicazione delle norme e delle procedure aziendali negli store di propria competenza.

Questa ricerca si inserisce in un grande piano di recruiting annunciato da Lidl per il 2019 che prevede l’inserimento di oltre 2.000 persone in tutta Italia.

Retail e acquirenti internazionali: settembre record in Italia

L’autunno inizia con il piede giusto per il settore retail nostrano che ha registrato una crescita record nelle vendite Tax Free, pari al 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. La conferma arriva da Planet, società che offre soluzioni integrate per i pagamenti internazionali, inclusi i servizi di rimborso IVA, che nel suo ultimo Planet Intelligence Report ha evidenziato la perfomance dell’Italia in cui spiccano gli ottimi indicatori di Venezia.

Il mercato Tax Free settembrino in Laguna, infatti, ha fatto registrare un aumento delle vendite a turisti internazionali di ben il 25% rispetto al 2018, consolidando una crescita da inizio anno del 5%. Merito soprattutto dei turisti statunitensi che hanno acquistato circa 1 prodotto su 3 fra quelli venduti ai turisti internazionali nel mese di settembre (+46% rispetto allo scorso anno), con uno scontrino medio che supera i € 1.200. Fra le altre nazionalità di spicco, i viaggiatori cinesi si sono attestati sul 17% di market share, anch’essi con acquisti in crescita di ben il 27%, precedendo i turisti taiwanesi, russi e canadesi che hanno rappresentato, rispettivamente, il 12%, il 5% e il 4% nel computo totale delle vendite.

Per quanto riguarda la distribuzione dello shopping Tax Free fra le principali vie del Capoluogo veneto, guidano indiscusse Calle Larga XXII Marzo e Via San Moisè, con rispettivamente il 52% e il 26% di quota di mercato, mentre la crescita nelle vendite più rilevante è stata ottenuta da Mercerie Orologio (+47% di vendite Tax Free nel mese).

“Nel corso del mese di settembre, che ha decretato il record di crescita nel giro d’affari Tax Free per il nostro paese, la città di Venezia ha saputo distinguersi in modo particolare per capacità attrattiva del pubblico internazionale” commenta Sara Bernabè, General Manager di Planet in Italia, e continua: “Si tratta di un risultato che fa ben sperare per gli ultimi mesi dell’anno in cui la città potrebbe consolidare ulteriormente il bilancio del 2019”.

Grissini, cibo da re e imperatori. Amati da Napoleone e… dagli italiani

Sapevate che l’ultimo venerdì di ottobre è la giornata mondiale dei grissini? Si celebra infatti il Breadstick Day per dare degna rilevanza a una delle specialità italiane più amate. Nati secondo gli studiosi nel XVII secolo a Torino, i grissini sono stati apprezzati da figure storiche illustri come Napoleone Bonaparte, che creò un servizio di corriere dedicato al loro trasporto, Re Carlo Felice, che li sgranocchiava per passatempo al Teatro Regio, e Vittorio Amedeo II, che li prediligeva al pane. Una passione che coinvolge ancora oggi milioni di persone: ben il 71% degli italiani infatti considera i grissini come uno snack perfetto durante i vari momenti della giornata. Un apprezzamento che si estende ben oltre i confini del Belpaese dal momento che, come riportato dal Daily Mail, il vincitore di Masterchef Australia Adam Liaw ha ideato per i propri figli una ricetta a base di grissini e cioccolato, diventata virale in poco tempo. E ancora, come riportato su Usa Today, la catena di ristorazione statunitense Olive Garden ha proposto ai suoi clienti un particolare bouquet di grissini per celebrare San Valentino in maniera non convenzionale. Ma non è tutto, perché la passione per i grissini coinvolge anche il mondo social:su Instagram l’hashtag #grissini raccoglie oltre 61mila menzioni, mentre #breadstick e #breadsticks totalizzano quasi 200mila post.

Ma qual è il rapporto degli italiani con i grissini? I momenti in cui i grissini sono maggiormente protagonisti sono la cena (54%), il pranzo (45%) e lo snack pomeridiano (39%), mentre gli abbinamenti più gettonati sono quelli con salumi (69%), formaggi (60%) e salse (53%). Tra i maggiori estimatori in rete del grissino troviamo gli italiani tra i 30 e i 45 anni (39%), mentre le regioni breadstick-lover sono Piemonte (21%), Lombardia (17%) e Lazio (15%).

È quanto emerge da un’indagine promossa da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei grissini di Milano che ha deciso di celebrarli in occasione del Breadstick Day attraverso un monitoraggio online su circa 1400 italiani tra i 18 e i 60 anni su social, blog, forum e community, coinvolgendo un panel di 20 esperti tra docenti e nutrizionisti; una ricorrenza nata negli Stati Uniti e portata in Italia proprio dall’azienda del “Super Grissin de Milan”: “La passione per i grissini non conosce confini, soprattutto quando gli ingredienti di qualità e le ricette originali di una volta, come quelle di mio nonno Giuseppe, garantiscono un gusto e una croccantezza davvero inconfondibili – spiega Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Abbiamo deciso di celebrare anche in Italia questa passione proprio perché i nostri prodotti hanno oltre 60 anni di storia alle spalle e sono amati da grandi e piccini in tutto il mondo; un amore che ancora oggi ci spinge a innovare e investire in questo settore, ricercando i trend più amati nei diversi mercati a livello internazionale e creando grissini sempre più buoni e salutari”.

Ma quali sono i momenti della giornata preferiti per gustare i grissini? Dalla cena (54%) al pranzo (45%), dallo snack pomeridiano (39%) agli aperitivi (37%), fino allo spuntino mattutino (22%). E ancora, i grissini sono perfetti da sgranocchiare durante le pause in ufficio (19%) e pratici da portare con sé durante gite fuori porta (18%). Ma quali cibi vengono abbinati più di frequente sulla tavola degli italiani? Se l’abbinamento più apprezzato è quello con i salumi (69%), molto gettonati sono anche gli accostamenti con formaggi (60%), salse (53%), creme spalmabili (48%), vini e drink (31%), carni bianche o rosse (28%), verdure (23%), pesce (19%), sottoli e sottaceti (16%), ma anche da soli (46%). Ma non è tutto, perché la passione per i grissini coinvolge persone di tutte le fasce d’età: tra gli amanti dei breadstick i più giovani della fascia tra i 18 e in 29 sono il 30%, gli adulti della fascia 30-45 il 39%, fino ad arrivare alla fascia degli over 50 (31%). E ancora, da Nord a Sud i grissini continuano a essere uno degli alimenti più amati e postati in rete e sui canali social, soprattutto in Piemonte (21%), Lombardia (17%), Lazio (15%), Puglia (12%), Campania (11%), Emilia Romagna (9%) e Toscana (7%).

La popolarità dei grissini è davvero molto ampia, ma quali sono le ragioni storico-culturali secondo gli esperti? “La caratteristica principale della passione degli italiani verso i grissini è proprio la sua italianità – spiega Antonella Campanini, docente di Storia della cucina e delle Culture alimentari presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Cuneo – Seppur non abbiamo certezze storiche risalenti alla sua creazione, molti studiosi ritengono che l’inventore sia un fornaio piemontese, Antonio Brunero. Non c’è però concordia sulle ragioni dell’invenzione: c’è chi ritiene che sia stato creato per favorire la digestione di un rampollo di casa Savoia dalla salute cagionevole, altri pongono l’accento sulla necessità di essere sicuri che il pane, in un periodo di peste, fosse sufficientemente cotto per scongiurare il propagarsi dell’epidemia. In ogni caso ci troviamo nell’Italia del XVII secolo. Una storia comprovata del grissino però non è ancora stata scritta”.

Tra le qualità che contraddistinguono il “grissino perfetto” spiccano il gusto (46%), gli ingredienti naturali (37%), la croccantezza (33%), la leggerezza o scarso contenuto di grassi (28%) e l’assenza di additivi chimici o di OGM (24%).

Le proposte sul mercato delle differenti varietà di gusto però sono davvero numerosissime, ecco infine quali sono quelle più popolari in rete e sui social: oltre a quelli dal gusto classico (32%), tra i più apprezzati rientrano quelli arricchiti da semi di sesamo (18%), al rosmarino (16%), quelli realizzati con farine integrali come crusca di frumento o kamut (13%), al gusto pizza o insaporiti con pomodoro e origano (10%) e al gusto formaggio (8%) in differenti varietà. Un alimento non solo molto amato, ma anche amico del benessere e della salute, come sottolineato dal dott. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso l’Università Campus Biomedico di Roma: “Il grissino, oltre a rappresentare un alimento della tradizione italiana alimentare e culturale, costituisce uno dei modi migliori di introdurre la fonte più importante di energia, ovvero i carboidrati complessi. Nutrienti ed energetici dunque, ma non solo: basti pensare alla quantità di sali minerali e proteine vegetali, circa il 13% ogni 100g.

Se si scelgono quelli integrali si garantisce, inoltre, anche un buon apporto di fibra. Attenzione però a verificare l’utilizzo di olio di oliva tra i grassi aggiunti per assicurare la presenza di acidi grassi salutari e all’apporto calorico superiore a quello del pane”. Dello stesso pensiero è la dott.ssa Valentina Schirò, biologa nutrizionista specializzata in scienze dell’alimentazione: “Oltre ad essere ingrediente di antipasti e aperitivi, i grissini sono alternativi alimenti spezza-fame, se possiedono però alcune caratteristiche nutrizionali. In genere possiedono un elevato valore energetico per la presenza di grassi come lo strutto. Per limitare l’apporto calorico sarà opportuno scegliere quelli con olio extravergine di oliva e farine non OGM, meglio ancora se integrali: la presenza delle fibre favorisce un maggior senso di sazietà. Altro aspetto fondamentale dev’essere l’assenza di grassi idrogenati e un contenuto discreto di sale”.

Tetra Pak studia le applicazioni smart del grafene per l’industria alimentare

Tetra Pak ha aderito al progetto Graphene Flagship della Commissione Europea in qualità di rappresentante esclusivo dell’industria del packaging, con l’obiettivo di studiare le possibili applicazioni future del grafene nell’industria alimentare e delle bevande (F&B) tra cui lo smart packaging per integrare sensori flessibili ultra-sottili a base di grafene nelle confezioni come supporto dati per produttori, rivenditori e consumatori e l’innovazione dei materiali di imballaggio per fornire rivestimenti che consentano di ridurre l’impronta di carbonio nella supply chain del packaging.
 
Il grafene è un materiale a base di carbonio, uno dei più sottili conosciuti al mondo; ha lo spessore di un atomo, ma è anche incredibilmente resistente: circa 200 volte più dell’acciaio. È un eccellente conduttore di calore e di elettricità e ha un’ampia gamma di capacità di assorbimento della luce. Questo materiale potrebbe consentire innovazioni rivoluzionarie, con un illimitato potenziale di integrazione in quasi tutti i settori industriali.
 
Il prof. Konstantin Novoselov, fisico e premio Nobel, afferma: “Il grafene ha le potenzialità per rivoluzionare una serie di processi e di settori industriali. Da quando lo abbiamo isolato per la prima volta nel 2004, abbiamo assistito a un enorme successo e alla sua applicazione nel mercato dell’industria elettronica e automobilistica; non vedo l’ora di passare alla prossima fase del Graphene Flagship ed esplorarne le potenziali innovazioni nel settore del packaging”.
 
Sara De Simoni, vice president Equipment Engineering Tetra Pak, sottolinea: “L’adesione di Tetra Pak alla European Graphene Flagship è un esempio della nostra volontà di portare l’innovazione a un livello superiore. Essere l’unico rappresentante del nostro settore in questa iniziativa di ricerca è un privilegio e ci pone in prima linea nell’affrontare le future sfide del settore, attraverso la ricerca e lo sviluppo multidisciplinari insieme ai nostri partner industriali”.

Slow Food: “Sugar tax misura positiva se unita a educazione alimentare”

Periodicamente la proposta di una sugar tax entra tra le ipotesi della manovra di bilancio e ne esce poco dopo, generalmente in seguito alle proteste aziende che producono bevande gassate e altri prodotti ad alto contenuto di zucchero. Nella compagine di quanti fanno opposizione compaiono anche i produttori di zucchero italiani, anche se solo il 20% circa dello zucchero consumato in Italia è di produzione nazionale.

Per Slow Food “anche questa volta la storia si ripeterà, ma la gravità della situazione è evidente e non va sottovalutata. E se le tasse non sono mai di per sé una buona soluzione per risolvere i problemi e tantomeno una scelta strategica, bisogna comunque riconoscere che le esperienze dei Paesi in cui è stata applicata la sugar tax dimostrano un conseguente, notevole calo dei consumi di soft drink, come avvenuto in Francia, Norvegia, Messico, Cile e Ungheria. In Gran Bretagna invece la tassazione è progressiva rispetto alla quantità di zuccheri aggiunti, e ciò ha portato le aziende produttrici a ridurre il tenore zuccherino nelle bibite”.

A Berkeley, San Francisco, Oakland e Seattle, negli Stati Uniti, ad esempio, le entrate derivanti dalle tasse sulle bevande zuccherate vengono utilizzate per pagare programmi di nutrizione e attività fisica, frutta e verdura fresca per i destinatari del programma di assistenza nutrizionale supplementare.

“L’esempio statunitense – prosegue Slow Food – è quello più efficace, perché più incisivo nel lungo periodo. Anche in Italia la sugar tax sarebbe un buon punto di partenza, ma deve far parte di un progetto più ampio: è necessario accompagnare l’introduzione della sugar tax con norme che ne destinino i proventi all’inserimento nei programmi scolastici di percorsi di educazione alimentare e sensoriale,  per abituare il palato a gusti naturalmente dolci, nonché a progetti di miglioramento delle mense scolastiche. In questo modo, la tassa così impiegata non si configurerebbe come un ennesimo balzello, ma anzi sarebbe un mezzo efficace per intervenire alla radice nella lotta a sovrappeso e obesità infantili, con un effetto di miglioramento della prevenzione a tutto vantaggio del sistema sanitario”.

Friend of the Sea certifica Pesca Pronta Import Export

Friend of the Sea, lo standard di certificazione leader a livello mondiale per prodotti e servizi che rispettano e proteggono l’ambiente marino, ha annunciato di aver certificato Pesca Pronta Import Export SRL, uno dei principali distributori di pesce in Italia, per pratiche sostenibili. Con questa certificazione, Pesca Pronta può mostrare il marchio di qualità ecologica Friend of the Sea sui suoi prodotti di tonno pinna gialla.

“È molto importante per la nostra missione, nonché per l’ambiente in generale, che le principali aziende di distribuzione di prodotti ittici si impegnino a proteggere l’ambiente marino”, ha affermato Paolo Bray, direttore di Friend of the Sea. “Portare i frutti di mare dall’oceano alla tavola coinvolge molte aziende diverse che lavorano insieme. Più sono coloro che abbracciano pratiche sostenibili, meglio è.”

Allo stesso modo, il marchio Crudo Sicuro di Pesca Pronta garantisce un trattamento scrupoloso dei prodotti per garantire bassi livelli di potenziali parassiti e batteri, preservando allo stesso tempo le proprietà organolettiche del pesce, il suo sapore e la sua consistenza originale. La certificazione Friend of the Sea si applica ai prodotti di Pesca Pronta per la specie Tonno a pinna gialla, incluso il marchio Do’ Mari.

A Smau le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale e dei pagamenti digitali

L’intelligenza artificiale è entrata a pieno diritto fra le tecnologie che possono rendere più semplice la gestione delle aziende: si moltiplicano, infatti, le soluzioni di chatbot intelligenti per la formazione dei dipendenti, la gestione della knowledge base aziendale e la customer care. Non solo, i player tecnologici sono sempre più indirizzati a cucire su misura di specifiche esigenze nuovi tool, mentre in ambito fintech le novità più interessanti riguardano la gestione in sicurezza delle transazioni e soluzioni innovative per gli stessi pagamenti digitali. Sono questi i filoni che saranno più presenti nella 56ma edizione di Smau, dal 22 al 24 ottobre a Fieramilanocity: a proporli i grandi nomi del settore, ma anche molte startup innovative.

Le nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale sono alla base della presenza di molte startup che a Smau propongono di utilizzare l’intelligenza artificiale per rendere sempre più efficace la gestione di un’azienda.

Pigro (Reggio Emilia) è un assistente virtuale, facile da configurare, adatto al customer service o all’helpdesk aziendale a partire dalla knowledge base dell’azienda stessa (cioè tutta la documentazione disponibile in formato digitale, per es. manuali, schede prodotto, contenuti del sito etc): attingendo da essa il sistema processa le richieste degli utenti. Fuel (Ancona) implementa piattaforme di e-learning basate su chatbot per la formazione e autoformazione: per le imprese ha sviluppato Fuel for Business Digital Solutions, un servizio di digitalizzazione e automazione dei processi aziendali, con particolare focus sulla formazione. Ha anche sviluppato un kit Alexa Skill, che presenterà a Smau. In questo ambito sono anche le soluzioni ideate da Userbot (Milano), in grado di automatizzare i processi aziendali (come customer service, help desk interno, marketing automation e lead generation) grazie alle più avanzate ricerche in ambito di natural language processing e deep learning. Di intelligenza artificiale e non solo si occupa anche Fifth Ingenium (Milano): la startup di fatto integra questa e molte altre tecnologie, con una spiccata vocazione per ologrammi e realtà aumentata, per sviluppare prodotti innovativi per i settori del turismo, sanità e industria 4.0.

Venendo ai servizi studiati per specifici settori Luna Partner (Bologna), impegnata in diversi progetti digitali, ha sviluppato LUNAGEST, prodotto proprietario di firma grafometrica e gestione documentale cloud, con applicazioni in settore bancario e assicurativo. Mentre Aspera231 (Milano) si occupa di compliance aziendale, in particolar modo di “responsabilità amministrativa degli enti” secondo il Decreto legislativo 231/01. Per questo ha ideato 231inCloud, un applicativo web che aiuta l’utente a predisporre un Modello 231 in maniera rapida e precisa grazie a specifici tool necessari per effettuare l’analisi del rischio, e una serie di format personalizzabili.

Di consulenza, infine, si occupa HYLE (Ancona), che si propone come società di servizi di innovation management per progetti di product&project management, internazionalizzazione, business development, export management, go-to-market, spin-off aziendali. E anche Starting Finance Deal (Roma), società di consulenza e investimenti per startup e PMI innovative, con servizi di advisory (pitch, financial plan, legal, marketing etc.) e scouting investitori. È anche la più grande community finanziaria per millennial, con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per l’educazione e l’informazione finanziaria.

Sono molte, poi, le startup che si occupano di soluzioni finanziarie innovative, soprattutto nel settore dei pagamenti digitali. PlusAdvance (Potenza Micena, MC) è una piattaforma in cloud senza rischi che risolve i problemi legati alla gestione della liquidità nelle supply chain grazie al dynamic discounting: una soluzione win-win che consente al cliente di gestire il pagamento anticipato ai propri fornitori di alcune fatture approvate in cambio di uno sconto. Poi ci sono i pagamenti “virtuali” sviluppati da CIRCUITO IES (Capaci, PA), un network che utilizza un token digitale veicolato da un wallet app+card come strumento locale di scambio di beni e servizi. Un’applicazione è Eco-IES, un sistema premiante per l’attitudine alla raccolta differenziata dove la tracciabilità dei conferimenti, abbinati al singolo utente, è collegata al pagamento del tributo. Un progetto simile è eggPay di EggChain (Pieve Torina, MC): eggPay è un sistema di conti online che utilizza una “moneta” digitale locale senza appoggiarsi a banche, favorendo così la formazione di community di compensazione, dove debiti e crediti si compensano – appunto – attraverso la circolazione dei prodotti. Oppure ancora Scalapay (Milano), che propone un sistema che permette ai clienti di acquistare un prodotto in un e-commerce pagando in tre rate uguali senza alcun interesse: il vantaggio per gli store è veder diminuito il tasso di abbandono del carrello, ed essere pagati per intero poiché Scalapay si assume tutti i rischi di frode e credito.

Alla sicurezza delle transazioni ha pensato Banksealer (Milano), che ha creato un sistema di monitoraggio dei pagamenti che, grazie al machine learning, è in grado di rilevare anomalie che potrebbero essere potenziali frodi: in questi modo si evitano i danni provocati da un dipendente che cade vittima di un attacco di phishing. Mentre, passando alle piattaforme, Utego (Milano) è il primo aggregatore finanziario interamente italiano e indipendente: tramite un’app aggrega con una solo login tutti i dati dei propri conti correnti, i prodotti/servizi presenti sul mercato nel proprio marketplace e le informazioni finanziarie nel proprio tool di educational finanziario. Poi, The Best Equity (Legnano, MI) è una piattaforma di equity crowdfunding, autorizzata dalla Consob, che seleziona i progetti di crescita più innovativi e interessanti e li mette in contatto con i potenziali investitori. È specializzata, unica in Italia, nel crowdfunding per società sportive. E ancora Kibitzer (San Cataldo, CL) che ha progettato MamyCASH, un credit store dei mutui e anticipi fatture che gestisce il matching tra la domanda e lʼofferta di credito, provvede alla valutazione del merito creditizio, gestisce i flussi di denaro e il credit monitoring.

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