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Italiani e surgelati: IIAS stila un vademecum per accrescere le conoscenze

Gli italiani amano i prodotti surgelati: 9 su 10 li consumano abitualmente e, secondo un’indagine AstraRicerche per IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, negli ultimi cinque anni, oltre 4 connazionali su 10 (39,3%) ne hanno aumentato il consumo, in particolare uomini (43%), giovani (Gen Z 50%, Millennials 45%) e famiglie con bambini (48%). Pratici, sicuri, anti-spreco e sempre a portata di mano, i surgelati sono cresciuti non solo in popolarità ma anche in termini di conoscenza e consapevolezza da parte dei consumatori, che li portano a tavola sempre più spesso, riconoscendone il valore. Ma cosa sanno gli italiani e cosa invece ancora ignorano di questi prodotti entrati ormai a pieno titolo nelle nostre abitudini alimentari quotidiane? IIAS ha indagato e ha sviluppato un vademecum con alcune informazioni utili per scoprire “cosa c’è dietro a un surgelato”.

“Gli italiani hanno dimostrato un apprezzamento sempre crescente per gli alimenti surgelati, che scelgono e conoscono bene. Li prediligono per il gusto, come dimostra oltre la metà dei consumatori che dichiara di sceglierli per bontà, consistenza e percezione di freschezza. Li acquistano anche per la loro convenienza economica, perché, se si considera il costo totale – tra prezzo del prodotto, tempi e costi di preparazione e valore del cibo sprecato – i surgelati consentono un risparmio notevole ma, nonostante siano sempre più presenti nei nostri freezer, ci sono ancora aspetti dei surgelati che i consumatori conoscono meno e su cui invece possiamo fare corretta informazione” spiega Giorgio Donegani, Presidente IIAS.

Surgelati: quanto ne sanno gli italiani? Molto, ma non tutto…
La survey IIAS-AstraRicerche ci conferma che amiamo i surgelati e abbiamo imparato a conoscerli bene. Ad esempio, il 68,4% dei nostri connazionali sa che “congelato” e “surgelato” non sono sinonimi e il 64,5% del campione dimostra di sapere che non è possibile surgelare in casa, perché la surgelazione è una tecnica applicabile solo a livello industriale. Dall’altro lato però, solo poco più 3 italiani su 10 (31%) sanno che non è possibile acquistare prodotti surgelati sfusi, perché, per legge, devono sempre essere preconfezionati, al fine di garantire la maggiore sicurezza, o non sa che le verdure surgelate conservano per lungo tempo le stesse proprietà nutrizionali delle fresche (poco più di 1 consumatore su 2) o ancora ignora che i surgelati non contengono conservanti (59,9%), poiché la loro lunga durata è garantita esclusivamente dal freddo.

Sulle curiosità del comparto, i giovani sono i più preparati: il 45% degli italiani, soprattutto Gen Z e Millennials, conosce il trattamento di scottatura prima della surgelazione, che esalta il colore dei prodotti e si chiama blanching. Per quanto riguarda, invece, le giuste tecniche di scongelamento, solo 4 italiani su 10 sanno che il metodo più corretto consiste nel togliere il prodotto dal freezer e riporlo in frigorifero per qualche ora; mentre solo il 15% – in particolare i più giovani – sa che un prodotto surgelato, una volta scongelato può essere ricongelato a livello domestico, solo a patto che venga prima cotto.

“Chi sceglie i surgelati sa tutto o quasi di loro. Oltre alle campagne di informazione, ad aiutare i consumatori a compiere scelte sempre più consapevoli ci pensano le etichette dei nostri prodotti. Circa 8 intervistati su 10 ci hanno detto di controllare scrupolosamente le indicazioni relative a tempi e modalità di cottura dei prodotti surgelati. Anche questo è un chiaro segnale di quanto sia cresciuta l’attenzione verso la qualità e la sicurezza alimentare. Inoltre, l’86,4% di chi consulta le etichette conferma di impegnarsi a seguire fedelmente le indicazioni riportate, segnale di una maggiore consapevolezza verso gli alimenti che si mettono nel carrello”, continua Donegani.

Il vademecum sui surgelati
#1 “Congelato” e “surgelato” non sono la stessa cosa. I cibi congelati sono portati lentamente a temperature tra i -7°C e i -12°C (che per il pesce e la carne arrivano a -18°C) e conservati a temperature tra i -10°C e i -30°C. La lentezza del processo di congelamento comporta la formazione di cristalli d’acqua di dimensioni elevate, che al momento dello scongelamento, determinano la rottura delle pareti cellulari, con parziale perdita dei valori nutritivi e organolettici dell’alimento. I surgelati, invece, subiscono un raffreddamento ultrarapido ed efficiente, in cui i cibi raggiungono in brevissimo tempo i -18°C. Proprio la rapidità della surgelazione determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando pressoché intatti i contenuti naturali dell’alimento e le sue qualità nutrizionali.

#2 A casa non si può “surgelare”. La surgelazione è un processo tecnologicamente avanzato, applicabile solo dalle industrie. A livello domestico è possibile solo congelare, ma le qualità organolettiche e nutrizionali di un cibo congelato sono inferiori rispetto a quelle dei surgelati, che invece conservano a pieno le caratteristiche originali, la struttura e il sapore dell’alimento fresco.

#3 Scongelare un prodotto surgelato a temperatura ambiente è sconsigliato. Il modo migliore per farlo è metterlo direttamente in pentola/padella/forno o qualche ora in frigorifero, oppure se si ha fretta imbustato sotto l’acqua corrente. È sconsigliato, invece, lo scongelamento con acqua calda e quello a temperatura ambiente, per evitare lunghe soste del prodotto surgelato a una temperatura non controllata.

#4 I surgelati non contengono conservanti. In un prodotto surgelato, per Legge, non si può aggiungere alcun conservante allo scopo di prolungarne la vita. Il processo di surgelazione è sufficiente per produrre alimenti sicuri. È sempre il freddo che garantisce poi la lunga durata dei prodotti surgelati. Parlando di additivi aggiunti, altra fake news riguarda la credenza per la quale le verdure surgelate avrebbero un colore brillante perché piene di coloranti. Invece questo avviene perché, prima della surgelazione, gli ortaggi vengono sottoposti ad un adeguato trattamento termico (blanching) necessario per disattivare gli enzimi che ne potrebbero causare il deterioramento ed è così che si fissa il colore naturale, che risulta ancora più brillante.

#5 Verdure e pesce surgelato sono analoghi ai freschi in termini di valore nutritivo. Le verdure surgelate conservano al meglio non solo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali (vitamine, proteine e carboidrati), ma anche la stessa struttura e il sapore dei prodotti “freschi” originali, fino alla data di scadenza. Anche le proprietà nutrizionali del pesce surgelato sono analoghe a quelle del fresco, entrambi fonte naturale di macronutrienti (tra cui proteine nobili e acidi grassi omega-3), ma anche ricchi di micronutrienti come vitamine (A e D) e sali minerali (iodio e selenio).

Pizza italiana negli States, Roncadin inaugura uno stabilimento a Chicago

Roncadin alla conquista degli Stati Uniti. Il gruppo friulano ha appena inaugurato il nuovo stabilimento di Chicago – Vernon Hills (Illinois), un polo produttivo da 7.000 metri quadri e un’opportunità per 100 addetti dove la prima linea produttiva installata potrà sfornare fino a 30 milioni di pizze surgelate all’anno, specialità realizzate con materie prime selezionate, ingredienti gourmet e procedimenti rappresentativi della migliore tradizione italiana, destinate a un mercato, quello nordamericano, che vale 6 miliardi di dollari. Per il 2025 il fatturato previsto di Roncadin INC è di 78 milioni di dollari; a regime arriverà a 200 milioni di dollari. Il taglio del nastro, avvenuto il 18 novembre, si è trasformato in un evento che ha coinvolto i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda, fornitori, partner e i vertici del gruppo, compreso Edoardo Roncadin, il fondatore appena nominato Cavaliere del Lavoro e padre dell’attuale amministratore delegato Dario Roncadin.

“Il nuovo stabilimento di Chicago, frutto di un investimento di 30 milioni di euro, è un passo importantissimo per la crescita di Roncadin, la realizzazione di un progetto al quale lavoriamo duramente da anni e che aprirà a nuove e grandi opportunità per il Gruppo Roncadin e le sue persone, nonché per la filiera e il Made in Italy legato alla produzione della pizza surgelata – dichiara l’Amministratore Delegato Dario Roncadin -. Produrre direttamente negli USA per noi vuol dire poter servire al meglio un mercato strategico, dove siamo entrati nel 2013 importando le pizze prodotte a Meduno. In tutto il Nordamerica (USA e Canada) le nostre specialità sono risultate subito molto apprezzate, diventando riconosciute per le loro caratteristiche autenticamente italiane: il 68% sono destinate alle marche dei distributori locali, mentre il brand Roncadin rappresenta il 32% delle vendite”.

Intuite le potenzialità di questo mercato, Roncadin si è ben presto messa al lavoro per poter avere una presenza diretta: la scelta è caduta su Chicago, la “città del food” statunitense, al centro di un’area di notevole importanza logistica. L’acquisto della struttura è avvenuto all’inizio del 2023, nell’estate di quell’anno sono stati assemblati in Italia i materiali che costituiscono la linea produttiva attuale, il cui montaggio è iniziato a dicembre ’23. A questa linea, nei progetti dell’azienda, se ne affiancherà a breve una seconda (sempre della capacità di 30 milioni di pizze all’anno, che porterà quindi a raddoppiare i volumi); Roncadin sta inoltre valutando la possibilità di installare una linea dedicata alle pinse. Ogni linea richiede il lavoro di 100 addetti circa. A Chicago opera un reparto R&D indipendente e la direzione dell’azienda è affidata ad Alessio Lucchese, CEO di Roncadin INC: friulano, si è trasferito nel 2013 negli USA con la famiglia per seguire il progetto sin dall’inizio ed elaborare il piano di sviluppo della produzione per i prossimi anni. “Sono estremamente orgoglioso di vedere quanto Roncadin, in questi dieci anni, abbia contribuito alla diffusione dell’autentica pizza italiana negli Stati Uniti. Tutto ciò grazie a un team, formato da persone italiane e americane, che valorizza la diversità e la ricchezza di ogni individuo. Non vediamo l’ora di partire e di dimostrare cosa sapremo fare” ha detto Lucchese.

“Il business di Roncadin avrà grandi benefici dalla possibilità di rispondere ancora più velocemente alle richieste del mercato locale, dove essere presenti direttamente rappresenta, per i nostri clienti, una garanzia di affidabilità – prosegue Dario Roncadin. Al contempo si libera capacità produttiva nel nostro stabilimento di Meduno, attualmente quasi al limite: perciò potremo servire meglio anche il mercato italiano ed europeo. Non dover trasportare i prodotti dall’Italia agli USA inoltre comporta un significativo risparmio di emissioni inquinanti, e questo per una Società Benefit e B Corp come Roncadin è un tema importante. Infine, avere uno stabilimento a Chicago sarà un’opportunità per tutti i dipendenti del gruppo, che se vorranno potranno partecipare a programmi di scambio e fare esperienza negli Stati Uniti. Stiamo anche pensando di organizzare iniziative che coinvolgano i figli dei nostri dipendenti”.

E per il settore agroalimentare italiano quali saranno le ricadute? “La missione di Roncadin è quella di portare la pizza e le eccellenze italiane nel mondo: il nostro lavoro e quello della filiera diventerà ancora più conosciuto. Ne abbiamo già avuto un esempio con i macchinari, che sono costruiti in Italia da maestranze italiane” conclude l’AD. Proprio per l’internazionalizzazione Roncadin ha ricevuto un finanziamento da 14 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo, che si inserisce nell’accordo di collaborazione fra le due realtà sul tema delle filiere.

Penny rafforza il presidio a Roma e apre il 27° store della città

Ha aperto ad angolo tra Via Fiorentini e Via Bergamini, nella parte est della città, il 27° Penny di Roma. A due mesi dall’inaugurazione del punto vendita di Roma Borghesiana e a un anno da quello in Via Cave di Pietralata, si rafforza così la presenza del brand in zona Tiburtina e si consolida la presenza pure nella regione Lazio, raggiungendo quota 32 store.

Quello di Via Fiorentini/Via Bergamini è un locale commerciale abbastanza ampio che vede già la presenza di altri servizi. Penny disporrà di una superficie di 800 mq con circa 520 mq di vendita e con parcheggi esclusivi per la clientela. Lo spazio è stato oggetto di un’importante ristrutturazione dei locali anche nella parte esterna, in modo da caratterizzarlo quanto più possibile allo standard del brand. Nel nuovo store l’esperienza d’acquisto dei clienti è resa più confortevole e semplice anche grazie alla macelleria e gastronomia servite, nonché dalla presenza di una vasta scelta di prodotti di pasticceria e uno spazio dedicato al pesce fresco. Il punto vendita conta circa 2000 referenze e punta principalmente sui freschi e super freschi, valorizzando i produttori locali e le eccellenze tipiche del territorio.

L’apertura del nuovo Penny prevede l’impiego di nove collaboratori, tra addetti vendita e specialisti, selezionati sul territorio.

Sostenibilità: FRoSTA lancia la nuova Paper Bag approvata da Legambiente

FRoSTA immette sul mercato la nuova Paper Bag, la busta per i surgelati composta al 90% di carta. Con la nuova Paper Bag l’azienda è riuscita a ridurre di un ulteriore 67% la quantità di plastica rispetto alla confezione precedente. Un risultato finora unico sul fronte dei surgelati in busta: per questo progetto, frutto di anni di ricerca e sviluppo, FRoSTA ha ricevuto l’approvazione di Legambiente che ha apposto il proprio logo sulle sue nuove confezioni con la dicitura “Prodotto consigliato da Legambiente”, inserendo il dettaglio nella sezione del sito dedicata come unico prodotto Food.

La nuova Paper Bag FRoSTA permette di abbattere l’impatto ambientale in modo drastico, la CO2 footprint ridotta del 65% rispetto alle confezioni fatte totalmente di plastica presenti oggi sul mercato del surgelato. Se per ogni 100 grammi di materiale, l’imballo in plastica tradizionale ha emissioni di CO2 intorno ai 285.89 grammi, l’attuale Paper Bag ne ha solo di 99.54. Inoltre la carta utilizzata nelle confezioni FRoSTA è come sempre certificata FSC, ente che supporta la gestione forestale responsabile e gli inchiostri sono totalmente a base di acqua. Tutto questo ha permesso di migliorare la classe di riciclabilità della confezione passando da C a B, come da standard ufficiale approvato da Aticelca, il sistema di valutazione ufficiale di riciclabilità della carta in Italia. Al momento sono cinque i prodotti FRoSTA a utilizzare per primi il nuovo imballaggio da settembre 2024, ma in modo graduale il passaggio riguarderà tutto l’assortimento FRoSTA coinvolgendo circa 40 prodotti.

Da anni, l’impegno di FRoSTA non è solo rivolto a produrre cibo gustoso e naturale, ma si concretizza in azioni di sensibilizzazione che vedono l’azienda al fianco di Legambiente da ormai cinque anni per la sostenibilità ambientale. In occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, che si celebrerà il prossimo 21 novembre, FRoSTA rinnova il suo impegno per l’ambiente unendosi a Legambiente in attività concrete di riqualificazione del territorio e durante due appuntamenti di sensibilizzazione, in giro per l’Italia, presenterà la nuova Paper Bag. “Si tratta di un’ulteriore tappa di una collaborazione ormai consolidata tra le due realtà, Legambiente e FRoSTA, diverse ma complementari, che da anni si supportano e lavorano insieme per cercare di pensare e realizzare opere concrete per la salvaguardia dell’ambiente, supportandosi a vicenda. Impegno concreto sottolineato proprio da momenti come questi che ci vedono ancora una volta fianco a fianco sul territorio. La nostra ambizione come FRoSTA è diventare di esempio per altre realtà industriali come la nostra, perché per avere un impatto significativo serve essere sicuramente concreti, ma soprattutto uniti e numerosi. Questo è sicuramente uno dei principali obiettivi che condividiamo con gli amici di Legambiente” sottolinea Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA Italia.

“Siamo molto felici di poter lavorare ancora una volta insieme a FRoSTA, un’azienda che crede fermamente nella sostenibilità e nella necessità di fare squadra per il bene del Pianeta e delle comunità – ha aggiunto il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti -. La Festa dell’albero 2024 sarà l’occasione per aggiungere un ulteriore importante tassello a questa collaborazione ormai storica, passando dalla condivisione dei principi all’azione concreta sul territorio. Insieme metteremo a dimora nuovi alberi, che sono i nostri più grandi alleati contro la crisi climatica, contribuendo a migliorare la qualità della vita degli ecosistemi e delle persone”.

Gli appuntamenti per la giornata dell’albero
La prima tappa è prevista per lunedì 25 novembre, nell’Oasi di Monza, gioiello naturale per i cittadini. In questo luogo le recenti alluvioni hanno causato dei gravi danni alla vegetazione, danneggiando habitat delicati e la perdita della segnaletica che promuoveva la biodiversità. Il team di FRoSTA e Legambiente saranno di nuovo insieme per riqualificare quest’area naturale e per valorizzarla attraverso una nuova segnaletica. Questo evento evidenzia l’importanza della manutenzione e della protezione attiva degli spazi naturali, soprattutto in un’epoca di cambiamenti climatici che rendono più frequenti fenomeni atmosferici estremi.

La seconda tappa sarà in Molise, a Pietracatella (CB), venerdì 29 novembre. In questo secondo appuntamento il Team FRoSTA e Legambiente metteranno a dimora un frutteto per i cittadini e le cittadine che vorranno usufruirne e fare la raccolta dei frutti. La piantumazione di alberi da frutto non solo arricchisce la biodiversità locale, ma offre anche un’opportunità alle persone di prendersi cura e di godere dei frutti della terra.

Despar, on air il nuovo spot che umanizza i valori dell’insegna

Al via “Casa Despar”, la nuova campagna di Despar on air con un articolato piano di comunicazione che, dal 17 al 30 novembre, porta l’insegna dell’abete in TV, sulle piattaforme online e sulle principali emittenti radiofoniche. Lo spot, ideato dall’agenzia di comunicazione integrata Life, umanizza i valori distintivi di Despar, qualità e convenienza, trasformandoli in una coppia di opposti, autentica e, a volte, in contrasto. Lei, attenta agli ingredienti, alla provenienza dei prodotti, alla lettura delle etichette, rappresenta la “qualità”. Lui, un tipo più sbrigativo, molto attento agli sconti e alle offerte, raffigura il prezzo. Attorno a questi due personaggi è costruito il nuovo spot che, attraverso dialoghi ironici e istantanei, propone sketch divertenti in stile sit-com italiane, con tanto di sigla creata ad hoc. 

Lo spot TV, in formato da 15’’ e 30’’, sarà on air per due settimane sui canali Rai, Mediaset, con passaggi durante i programmi più seguiti dei palinsesti, e su Sky on Demand. Insieme allo spot TV, la campagna viene diffusa sui canali social, in particolare Facebook e Instagram, e all’interno dell’offerta degli online video (Youtube, Mediaset Infinity) con una programmazione geotargetizzata sulle piattaforme più utilizzate dal pubblico web. Completa la pianificazione il ritorno dello spot “Casa Despar” sulle principali emittenti radiofoniche nazionali nel periodo 24 – 30 novembre, con oltre 700 passaggi su realtà di primario livello di ascolti.

“Per la nuova campagna abbiamo scelto di giocare sull’ironia e sull’immediatezza del linguaggio narrativo della sit-com, per esplorare un nuovo approccio nel modo di raccontare i valori della nostra Insegna, mettendo al centro il concept della “Casa Despar” dove il cliente trova qualità e convenienza, che diventa anche il claim del nuovo spot” commenta Ombretta Putzu, Responsabile Marketing e Comunicazione di Despar Italia.

“Abbiamo ideato il nuovo spot Despar con un approccio innovativo” – prosegue Alberto Tivoli, Amministratore unico di Life -. Qualità e convenienza, i protagonisti del racconto, rappresentano due valori apparentemente in contrasto, ma che in ‘Casa Despar’ trovano il loro equilibrio, incarnando perfettamente il messaggio del brand. È una scelta creativa che non si limita a comunicare un messaggio di valore, ma introduce un nuovo approccio narrativo nel settore della Gdo, grazie all’ironia e al format della sit-com. La collaborazione tra Life e Despar, ormai al suo secondo anno, si consolida ulteriormente, confermando una visione strategica condivisa per raggiungere risultati sempre più importanti”.

Riapre il Conad City di Cecina: restyling per spazi e assortimento

Ha appena riaperto il Conad City di Cecina (Livorno), in via 2 Giugno: il punto vendita si presenta rinnovato negli spazi e nell’assortimento, offrendo alla comunità locale un’esperienza d’acquisto funzionale e di qualità, con grande attenzione alla valorizzazione delle tipicità toscane e alla sostenibilità.

I reparti sono stati riorganizzati in modo da migliorare la percorribilità e l’esperienza di spesa. L’ortofrutta, ampliato sia negli spazi che nell’offerta commerciale, propone prodotti freschi e stagionali provenienti da fornitori locali e della linea de “I Nostri Ori”. Nel reparto macelleria i clienti potranno trovare tagli di carne selezionati con cura, con opzioni di pronto a cuocere. La gastronomia, ricca di referenze “ready to eat” e provvista di girarrosto e pizzeria, offre la possibilità di ordinare pizze e focacce, mentre la panetteria e la pasticceria esaltano le eccellenze locali sia con prodotti realizzati all’interno del supermercato che con referenze provenienti dai panifici della zona. Presente pure la cantina dei vini che propone etichette selezionate per celebrare la qualità della viticoltura toscana e italiana. Completa l’offerta l’area healthy con prodotti biologici, senza glutine, senza lattosio e vegani.

“Dopo un periodo di chiusura, ridotto al minimo per diminuire il disagio, il negozio riapre i battenti rinnovato sia negli spazi che nell’assortimento – affermano i soci Conad Nord Ovest Nedo, Michele e Luca Costagli. Oltre al restyling del punto vendita, abbiamo ampliato il numero delle referenze dei prodotti a marchio Conad, garanti di qualità e convenienza, e i prodotti del territorio, incrementando l’offerta con nuovi fornitori locali, ritenendo importantissimo valorizzare le tipicità e le tradizioni Toscane, ma anche sostenere l’economia locale”.

La sostenibilità è uno dei pilastri del nuovo Conad City di Cecina, il quale ha adottato soluzioni come gli impianti di refrigerazione a risparmio energetico e l’illuminazione a LED, per ridurre l’impatto ambientale. Inoltre il punto vendita ha installato le etichette elettroniche che garantiscono efficienza nella gestione dei reparti e riducono lo spreco della carta. Situato in un’area strategica, tra Cecina e Marina di Cecina, il punto vendita si estende su 400 mq ed è dotato di un ampio parcheggio. Il Conad City di Cecina offre ai clienti una serie di servizi che includono pagamento con buoni pasto, convenzioni per celiaci, servizio di spesa online nella modalità “Ordina&Ricevi”, pagamento bollettini, ricariche telefoniche e Wi-Fi gratuito. Attiva, infine, la nuovissima convenzione con BluVet per la cura degli amici a quattro zampe.

Il Conad City di via 2 Giugno è aperto tutti i giorni. Dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 20:15 e la domenica, dalle 8:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 20:00.

Black Friday, meno budget rispetto al 2023. In calo la tecnologia

Le promozioni del Black Friday di fine novembre sono attese da quasi la metà degli italiani, ma uno su quattro spenderà meno rispetto all’anno scorso. Per 3 italiani su 10 è già tempo di primi acquisti natalizi, ma il 27% del campione dichiara che quest’anno non farà regali. A novembre intenzioni d’acquisto in calo del 7,2% rispetto a ottobre. Sono alcune delle evidenze raccolte dall’Osservatorio mensile Findomestic.

Quasi metà degli italiani (47%) attende il prossimo Black Friday per fare acquisti, ma solo l’11% spenderà più dell’anno scorso, il 37% la stessa cifra e il 26% di meno. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic di novembre infatti, l’appuntamento promozionale più atteso dell’anno rimane quello dei saldi (32% del campione contro l’11% che preferisce il “venerdì nero”, mentre per il 46% sono entrambi importanti) che prenderanno il via dopo un Natale che si prospetta all’insegna di sorprese e regali per oltre il 70% delle persone: il 33% si sta già muovendo ora per acquistarli, il 39% ci penserà all’ultimo, mentre quasi 3 italiani su 10 (il 27%) non pensano di acquistare regali.

“Il clima di persistente preoccupazione sembra raffreddare la febbre da Black Friday – spiega Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic –. Secondo la nostra ultima indagine il grande evento promozionale autunnale non sembra in grado di scuotere il consumatore e di “sbloccare” i consumi delle famiglie italiane, ancora attanagliate da tutta una serie di ansie e timori che inducono alla prudenza anche con l’avvicinarsi del “venerdì nero” e del Natale. Il caro prezzi si conferma la principale preoccupazione nel Paese, anche se l’Istat certifica che l’inflazione è ormai sotto controllo. A questa si lega anche la preoccupazione per il calo del potere d’acquisto familiare (39%) e solo dopo vengono i temi globali come il cambiamento climatico (38%) e i conflitti in corso (35% del campione). Questo contesto di timore e incertezza, unito alla percezione di una situazione economica familiare problematica da parte di oltre 4 persone su 10, influisce sulla propensione al consumo: oggi è un buon momento per comprare solo per il 26% del campione che abbiamo coinvolto nell’indagine”.

Secondo calo consecutivo
Secondo l’Osservatorio Findomestic le intenzioni d’acquisto a novembre sono in calo per il secondo mese consecutivo: -7,2% rispetto a ottobre. Una flessione che coinvolge quasi tutte le categorie e che sembra vanificare i tre mesi consecutivi di crescita da giugno a settembre quando la propensione al consumo si era avvicinata ai livelli massimi di gennaio 2024. Soltanto l’auto usata risulta in positivo (+5,4%) mentre quelli che pensano di comprare un’auto nuova calano del 6,9%. Stabili sui livelli del mese precedente le intenzioni di acquistare motoveicoli. Dopo 4 mesi di crescita consecutiva, gli elettrodomestici grandi registrano la flessione più marcata (-21%) ma anche la propensione all’acquisto dei piccoli cala dell’8,8%. Nel campo dell’efficienza energetica solo pompe di calore (+0,7%) e impianti di isolamento termico (in linea con ottobre) si distaccano da una tendenza negativa che coinvolge impianti fotovoltaici/termici (-19%), infissi (-10,8%), caldaie a condensazione (-8,9%) e più in generale la volontà di ristrutturare (-9%). La tecnologia non fa eccezione in questo contesto: la propensione ad acquistare TV è in discesa dell’8,9%, i PC dell’11,5%, i tablet del 10,9% e gli smartphone del 15,9%. Male anche il settore mobile che vede ridursi le intenzioni d’acquisto dell’8%. Anche nel comparto tempo libero il segno meno è dominante: attrezzature e abbigliamento sportivi perdono l’8,6%, il fai-da-te il 10% e la propensione a viaggiare con la flessione del 10,8% scende su livelli inferiori rispetto a quelli registrati a novembre 2023.

Sprechi alimentari, 1 italiano su 3 butta cibo buono fraintendendo le etichette

Sembra che gli italiani siano consapevoli dell’impatto dello spreco alimentare e dichiarano di conoscere il significato delle etichette, ma quando di tratta di passare dalla teoria alla pratica non sempre mettono in atto quanto appreso con azioni concrete e coerenti. A evidenziarlo un sondaggio condotto da Too Good To Go in collaborazione con Opinium che indaga sulla corretta interpretazione delle etichette alimentari da parte degli italiani e sull’utilizzo dei propri sensi quando si tratta di cibo. L’indagine è stata realizzata in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) che si celebra dal 16 al 24 novembre e che quest’anno è dedicata proprio al tema dello spreco alimentare.

La differenza tra “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”
Quando si osserva un prodotto, occorre prestare attenzione e capire quali sono le principali differenze tra le due etichette esistenti. Mentre la data di scadenza “da consumare entro” serve a garantire la sicurezza alimentare, motivo per il quale oltre la data indicata il prodotto non dovrebbe più essere consumato, la dicitura “da consumare preferibilmente entro” riguarda invece il termine minimo di conservazione degli alimenti, e quindi si riferisce alla data di miglior qualità del prodotto. In questo secondo caso, se conservati correttamente, gli alimenti possono essere consumati anche dopo tale data, e affidarsi ai propri sensi può essere la soluzione per evitare un inutile spreco di cibo ancora buono e adatto al consumo. Poiché il 10% degli sprechi alimentari domestici è dovuto a un’errata interpretazione delle etichette, chiarire sulle intenzioni e i comportamenti degli italiani, è un modo per sensibilizzare ulteriormente sul tema.

Poca fiducia nei propri sensi. I Millennials i più attenti
Secondo l’indagine condotta da Too Good To Go, sebbene l’81% dei consumatori italiani si dichiari consapevole del significato dell’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro”, quasi un terzo (30%) ammette di buttare spesso o sempre il cibo una volta superata tale data. Tra i più “spreconi” gli appartenenti alla Generazione Z (42%) mentre i Millennials (21%) sembrano essere i più attenti. Proprio i Millennials sono anche i più inclini a utilizzare i propri sensi come strumento principale per valutare lo stato dei prodotti (67%) a differenza invece della maggior parte degli italiani (65%) che si affida principalmente alle etichette e che dichiara di non fidarsi completamente del proprio buon senso quando si tratta di cibo (52%). “Ogni anno, tonnellate di cibo perfettamente commestibile continuano a essere sprecate nelle nostre case, spesso a causa di fraintendimenti sulle etichette alimentari. Occorre quindi rivedere i nostri comportamenti. Quello che fa quotidianamente Too Good To Go è contribuire ad accrescere la consapevolezza sul tema dello spreco, non solo mettendo a disposizione gli strumenti più adatti per ridurlo, ma anche ispirando cambiamenti nelle abitudini di consumo e promuovendo una migliore conoscenza e comprensione delle etichette dei prodotti alimentari” ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director di Too Good To Go Italia.

L’Etichetta Consapevole di Too Good To Go per ridurre lo spreco in ambito domestico
Per affrontare questo problema, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 l’iniziativa “Etichetta Consapevole” in collaborazione con alcune delle principali aziende di beni di consumo del mondo, tra cui Unilever, Danone, Carrefour, Nestlé e Bel Group, invitando le persone a utilizzare i propri sensi e ad osservare, annusare e assaggiare un prodotto che ha superato la data “da consumarsi preferibilmente entro” per valutarne lo stato. Ad oggi, In Italia, l’etichetta “Osserva, Annusa, Assaggia” conta 47 brand aderenti al progetto ed è presente su oltre 300 referenze, venendo stampata annualmente su oltre 390 milioni di confezioni. Secondo l’indagine di Too Good To Go, più di un terzo degli intervistati (36%) dichiara di aver visto o sentito parlare dell’etichetta, in modo particolare anche in questo caso, i Millennials (58%). “Oggi l’Etichetta Consapevole di Too Good To Go è presente in 15 Paesi, vanta 532 partner attivi in tutto il mondo, ed è stampata su 6 miliardi di prodotti ogni anno. Siamo orgogliosi di lavorare con così tante aziende e di riuscire a generare un così grande impatto in modo allargato, guidando i consumatori verso comportamenti più consapevoli, attenti e sostenibili per il Pianeta” conclude Cerisola.

Tre nuove salse per Heinz: Ketchup Pickle, Mayo Spicy e Ketchup Zero

Sono tre le novità targate Heinz: Ketchup Pickle, Mayo Spicy e il nuovo formato di Ketchup Zero.

Ketchup Pickle è una versione del classico tomato ketchup arricchita dal sapore rinfrescante e piacevolmente acidulo dei cetriolini. Il risultato? Un tocco innovativo che dà nuova vita a ogni piatto, rendendolo più vivace e accattivante. Questo ketchup è perfetto per chi ama i sapori freschi e senza compromessi, grazie all’assenza di coloranti, aromi artificiali e conservanti. Lanciato con successo nel Regno Unito, ha già conquistato il cuore dei consumatori più giovani, aggiungendo un tocco gourmet alla categoria delle salse.

Mayo Spicy invece è indicata a chi cerca un gusto deciso e insolito. Questa maionese vegana porta una ventata di esotismo grazie alla nota piccante della Sriracha, il famoso condimento thailandese a base di peperoncino. Cremosa come la classica ma dal sapore intrigante e speziato, è ideale per arricchire qualsiasi piatto, dai sandwich alle pietanze di pesce. Mayo Spicy risponde alla voglia di sperimentazione culinaria di chi ama viaggiare con il gusto: oggi infatti, il 55% dei consumatori globali è attratto dall’esplorazione di nuovi sapori (Kantar Global Monitor, 2022). Questa salsa si inserisce perfettamente nella “culinary fusion”, dove le tradizioni mediterranee incontrano note esotiche per esperienze gustative inedite.

Infine Ketchup Zero, nel formato ridotto da 220 ml. Pratico e versatile, il formato piccolo è ideale per chi desidera provare una salsa senza eccessi, perfetta per abbracciare uno stile di vita sano e consapevole. Eletto Prodotto dell’Anno 2024, nel formato classico da 400ml, è l’emblema dei trend alimentari contemporanei, dove la scelta “zero” e “free from” domina il panorama.

Branca, sostenibilità al centro della strategia di crescita. Gli obiettivi per il 2025

Nel 2023 il valore generato dal Gruppo Branca ha raggiunto oltre 380 milioni di euro. Questo risultato, sostenuto dalla continua espansione internazionale e dalla forza dei suoi brand storici, dimostra la capacità di crescita dell’azienda. A livello contabile, il valore economico del fatturato consolidato risulta pari a 355 milioni di euro, segnando un -16% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa apparente flessione è attribuibile all’impatto del tasso di conversione iper-inflattivo dei pesos argentini in euro, applicato per il mercato argentino – da sempre una roccaforte strategica e seconda sede del comparto del Gruppo attivo nella produzione e commercializzazione di spirits. In realtà, al netto dell’effetto di conversione, l’esercizio registra un aumento reale in valore e volumi, a riprova dell’ottima performance del Gruppo. Questo incremento sostanziale si riflette anche nell’utile netto, in crescita del +47%, a dimostrazione della solidità e dell’efficienza della gestione finanziaria del Gruppo Branca.

“Viviamo in un mondo in costante evoluzione, dove non dobbiamo lasciarci sorprendere, ma essere previdenti e proattivi. Il 2023 ci ha messo alla prova con molte sfide, dall’inflazione alla crisi globale, ma abbiamo dimostrato che, quando si è preparati, si può affrontare qualsiasi situazione. Abbiamo continuato a investire nelle persone, nelle tecnologie e nei mercati” ha commentato il Presidente Niccolò Branca, che aggiunge: “Per noi, la sostenibilità non è solo un dovere morale; rappresenta una reale opportunità di crescita condivisa. Il nostro impegno per la qualità e il rispetto verso persone e ambiente si traduce in un modello di business che aspira a generare valore duraturo. Crediamo fermamente che solo un’impresa responsabile possa costruire un futuro migliore per tutti, fondando il proprio successo su radici salde e una visione lungimirante”.

L’azienda prosegue il proprio percorso di crescita responsabile, puntando alla riduzione dell’impatto ambientale e alla valorizzazione delle comunità. Per il Gruppo, il 2023 ha segnato un impegno concreto e continuativo in ambito ambientale, sociale e di governance, dimostrato attraverso risultati significativi che testimoniano l’efficacia delle scelte strategiche e il valore della visione aziendale.

Impegno ambientale
Il Gruppo Branca ha registrato importanti progressi nella riduzione dell’impatto ambientale a livello globale, con una diminuzione complessiva delle emissioni totali di CO₂ pari al 10% rispetto all’anno precedente, ottenuta grazie all’adozione di impianti più sostenibili e al miglioramento dell’efficienza energetica in tutte le aree produttive. In Italia, nello specifico, il Gruppo ha ridotto le emissioni di CO₂ del 13% e i consumi energetici dell’8% rispetto al 2022, dimostrando l’efficacia delle politiche di efficientamento adottate. L’ottimizzazione dei consumi idrici rimane un tema importante, con un incremento dell’uso del 20%, su cui il Gruppo sta attuando nuove strategie di ottimizzazione. L’implementazione di pratiche di economia circolare e l’adozione di tecnologie sostenibili in tutte le sedi produttive confermano il ruolo di Branca come leader nella produzione responsabile e nell’impegno verso la sostenibilità.

Valore sociale
Sul fronte sociale, il Gruppo Branca, in particolare nella parte attiva nella produzione e commercializzazione di spirits, ha incrementato la propria forza lavoro dell’8%, raggiungendo un totale di 341 dipendenti, il 99% dei quali assunti a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato, con l’obiettivo di mantenere questa percentuale nel tempo, a conferma dell’impegno verso la stabilità e il benessere delle persone. Il Gruppo ha inoltre investito nella crescita professionale dei dipendenti, con oltre 10.800 ore di formazione erogata nel 2023, includendo programmi su competenze tecniche e trasversali, salute e sicurezza sul lavoro, e benessere psico-fisico.

Governance e resilienza economica
Sotto la guida di Niccolò Branca, esponente della quinta generazione della famiglia, il Gruppo continua a fondare la propria visione sull’Economia della Consapevolezza – un modello gestionale che coniuga crescita economica, responsabilità sociale e rispetto per l’ambiente. Questo approccio, basato sui quattro pilastri di Sostenibilità, Consapevolezza, Qualità e Cura, rafforza l’impegno del Gruppo nel mantenere elevati standard qualitativi e nel perseguire un “utile generativo” che crea valore condiviso.

Mercati e Volumi
Nel 2023 il Gruppo Branca ha consolidato la propria presenza in oltre 160 mercati, registrando una crescita significativa in Europa, Stati Uniti e Argentina, e una recente espansione nel Sud Est Asiatico. I mercati al di fuori dell’Italia rappresentano circa l’80% del fatturato globale, sostenuto da una domanda in costante aumento. La strategia del Gruppo punta a consolidare un forte interesse per i brand in portfolio sia in Italia che sui mercati internazionali, grazie a marchi iconici come Fernet-Branca, Brancamenta, Stravecchio Branca, Antica Formula, Carpano, Punt e Mes, Borghetti e Grappa Candolini, oltre a Vodka Sernova e Gin Spirito Blu, che mantengono un posizionamento competitivo e rilevante. In Italia, Branca ha ulteriormente rafforzato la propria posizione registrando performance positive per tutti i brand. Il volume di prodotto imbottigliato ha raggiunto quasi 80.000 tonnellate, a conferma della solida posizione dei prodotti Branca sia a livello nazionale sia internazionale.

Gli obiettivi per il 2025
Con il 2024 ormai prossimo alla conclusione, il Gruppo Branca si prepara ad aprire un nuovo capitolo di crescita internazionale nell’ambito della produzione e commercializzazione di spirits, che vedrà una progressiva espansione delle occasioni di consumo e una presenza sempre più solida dei suoi prodotti a livello globale. Nel 2025, che celebra il 180° anniversario di Branca, il Gruppo proseguirà su questa traiettoria grazie a una strategia mirata di “de-stagionalizzazione” e “de-regionalizzazione” dei consumi, estendendo il consumo e la distribuzione dei suoi brand a oltre i confini stagionali e geografici tradizionali. Accanto a questo, Branca punta a raggiungere nuove fasce di consumatori, guidata dal motto ‘Novare Serbando’ – un principio che, di generazione in generazione, ha permesso all’azienda di combinare qualità e innovazione nel rispetto della tradizione. Questo motto riassume come il Gruppo gestisca il presente e si proietti verso il futuro, preservando i valori che hanno reso solida l’impresa familiare. Questa espansione proseguirà nel rispetto dei principi ESG, con un modello di business che integra la sostenibilità in ogni fase della catena del valore, rafforzando l’impegno del Gruppo verso una crescita armoniosa e responsabile.

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