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illy Iperespresso Y3.3, ora disponibile in altri tre colori

Manca meno di un mese a San Valentino e la illy Iperspresso Y3.3 potrebbe rappresentare un’idea regalo da fare al proprio partner.

Per coloro che sono particolarmente attenti alle novità di design, la Y3.3 è la soluzione perfetta: una macchina da caffè espresso dalle linee pulite che offre un’esperienza d’uso facile e intuitiva, con massima sintesi tra estetica e praticità.

Oltre al classico rosso illy, la macchina disegnata dall’architetto Piero Lissoni è ora disponibile in tre nuove tinte pastello: arancio, giallo e verde, in aggiunta alle varianti già presenti (bianco, nero e azzurro).

 

Aldi, un 2022 di crescita, riconoscimenti e attenzione per ambiente

Il 2022 è stato un anno di risultati importanti per ALDI che dal suo arrivo in Italia nel 2018 ha raggiunto e superato l’ambizioso traguardo delle 150 aperture sul territorio nazionale. L’impegno di offrire prodotti di qualità al prezzo più basso in sinergia con la costante valorizzazione dei collaboratori e l’attenzione alla sostenibilità hanno rappresentato i tre driver principali della strategia di sviluppo di ALDI nel 2022 e determinato un percorso di continua crescita ed evoluzione al fianco delle esigenze dei consumatori. 

Quest’anno l’azienda ha tagliato il traguardo dei 150 negozi presenti in 6 regioni del Nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna). Un risultato importante raggiunto grazie all’impegno e alla dedizione di un organico efficiente che, in Italia, nel 2022, conta circa 3.000 collaboratori (+49% rispetto al 2020 e +23% rispetto al 2021). I collaboratori, la cui età media stimata si aggira attorno ai 32 anni, hanno potuto beneficiare, nel corso del 2022, di oltre 5.800 ore di formazione erogate da ALDI (+15% rispetto al 2021).

Con oltre 1.000 nuove posizioni aperte nel 2022, il gruppo ha dato un’importante accelerazione al proprio piano di recruiting, a conferma dell’interesse dell’azienda verso un progetto di espansione costantemente improntato al futuro. La crescente attrattività dell’azienda è stata confermata anche dalle recenti certificazioni “Most Attractive Employer 2022” di Universum e il “Company for Generation Z” di Radar Academy. Due riconoscimenti che hanno premiato ALDI per la sua capacità di attrarre talenti e per l’attenzione che riserva alle nuove generazioni.

Michael Gscheidlinger, Country Managing Director Italia di ALDI, sottolinea: “L’Italia è un territorio chiave per il successo di ALDI e ci ha permesso di raggiungere risultati importanti a dispetto delle difficoltà degli ultimi anni, tra pandemia e scenari conflittuali tra Russia e Ucraina, aggravati dai rincari dei costi energetici e delle materie prime. Siamo lieti che la nostra presenza sul territorio possa rappresentare uno stimolo per il consumatore e un punto di riferimento affidabile per una spesa conveniente. L’attenzione alle esigenze dei clienti e le responsabilità a favore dell’ambiente ci guideranno anche nel 2023. Continueremo a consolidare la nostra offerta discount per essere punto di riferimento di qualità per i clienti italiani”.

2022: UN ANNO DI PREZIOSI RICONOSCIMENTI
Fin dal suo arrivo in Italia, la qualità dell’offerta ALDI è stata premiata con importanti riconoscimenti: con il traguardo di 15 awards e sigilli ottenuti in ambito discount, prodotto, per le policy di HR e per la Vision2030 che fa della sostenibilità il suo principale punto di forza, il 2022 si è attestato come l’anno più premiato di sempre.

“Il 2022 è stato incredibile. Accanto ai sigilli di Altroconsumo che ci ha riconosciuti come “Discount preferito dai Consumatori” e “Discount Salvaprezzo in Italia. Prodotti più economici”, siamo stati eletti “Insegna dell’anno 2022 – 2023” nella categoria “Supermercati Convenienti” e “Migliore Insegna 2023” nella categoria “Discount”. Risultati che, accanto a quelli ricevuti in ambito HR e sostenibilità, ci rendono orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti in Italia” commenta ancora Gscheidlinger.

ALDI PER L’AMBIENTE
L’impegno di ALDI per l’ambiente ha toccato un traguardo significativo nel 2022: il raggiungimento della neutralità climatica. Fin dal suo ingresso in Italia nel 2018, ALDI ha costantemente lavorato per migliorare le proprie best practices a livello ambientale e sociale per non produrre alcun impatto sul clima grazie a politiche di riduzione dei consumi energetici, sino all’abbattimento e alla compensazione delle proprie emissioni residue di gas a effetto serra.

Dall’apertura nel 2021 del primo punto vendita a emissioni zero di Moniga del Garda (BS), che risponde al nuovo standard di prototipo costruttivo, il più alto livello di efficienza energetica dell’azienda, ALDI ha proseguito il suo percorso verso la sostenibilità prevedendo l’inaugurazione di altri store dalle prestazioni energetiche efficienti. Lo store concept adottato presenta, infatti, consumi energetici inferiori di oltre il 15% rispetto alla media degli altri negozi. Lo sviluppo di un’espansione sempre più attenta alla sostenibilità. Rispetto al 2018, i consumi energetici si sono ridotti del 7%. La presenza di 86 impianti fotovoltaici ha permesso, nel 2022, di produrre 4,5 milioni di kWh di energia green e di diminuire le emissioni di CO2 di 2.383 tonnellate.

Entro il 2025 ALDI si impegnerà nel ridurre del 26% le emissioni di gas serra (rispetto al 2016) dovute alle attività operative quotidiane, ed entro il 2024 incoraggerà i suoi fornitori strategici a fissare obiettivi di riduzione delle loro emissioni. L’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente passa, inoltre, anche da un confezionamento responsabile come quello portato avanti nell’ambito del progetto di ottimizzazione dei materiali delle confezioni “ALDI, Missione Im-Ballo!”: a oggi sono 57 gli articoli in assortimento con packaging privi di materie plastiche, in materiali riciclati o riciclabili, tra cui quelli nati dalla partnership con Plastic Bank e realizzati al 100% con rifiuti di plastica recuperati dagli oceani.

L’impegno e le iniziative portate avanti a favore di un futuro ecosostenibile sono parte integrante del progetto “Oggi per domani”, l’iniziativa di sostenibilità di ALDI Italia che da cinque anni mira a perseguire una crescita aziendale etica e responsabile a 360°.

Le nuove direttrici di cambiamento della distribuzione moderna

Il Position Paper realizzato per ADM e presentato ieri a MARCA volge l’attenzione al futuro del settore e individua 9 direttrici di cambiamento su cui la distribuzione moderna dovrà orientarsi da qui al 2030: dalle evoluzioni socio-demografiche alla polarizzazione della ricchezza, dalla territorialità alla concentrazione del mercato, dall’offerta di servizi inediti alla omnicanalità, dall’attenzione alla sostenibilità alla inclusività e attrattività, nell’ottica di favorire partnership ed alleanze.

Il Paper analizza in modo particolare il futuro del settore agroalimentare rispetto a un mercato interno che vede un progressivo invecchiamento della popolazione italiana compensato principalmente dagli stranieri, un elevato tasso di disoccupazione giovanile (29,7%) e la più elevata percentuale a livello europeo di giovani NEET – che non studiano e non lavorano (23,1%).

“Questa situazione rischia di andare a comprimere i consumi, incidendo negativamente su un mercato domestico che vede già da un decennio una sostanziale stabilità della domanda – ha commentato Valerio De Molli, Managing partner e CEO di The European House – Ambrosetti: gli over 65 hanno un fabbisogno calorico inferiore rispetto alla popolazione adulta, un ammanco nella domanda che non può essere compensato dai giovani, se non lavorano, né dalle famiglie straniere che hanno un potere d’acquisto più basso rispetto a quelle italiane. In Italia inoltre esiste una forte polarizzazione della ricchezza che si va accentuando con un aumento esponenziale delle persone in povertà assoluta, passate dal 3,9% nel 2009 al 9,4% nel 2021. Compito della distribuzione moderna, attraverso la MDD, è di democratizzare una spesa alimentare di elevata qualità e sostenibile”.

Alla luce di questi cambiamenti dello scenario di riferimento, il Paper disegna il futuro della distribuzione moderna che ruota intorno a una serie di direttrici:

· Rimodulazione di un’offerta integrata di prodotti e servizi in grado di rispondere a nuovi bisogni dei consumatori riassumibili in 4 macro categorie: Food experience (prodotti rich in, free from e ad alto contenuto di servizio); Benessere e wellness (servizi parasanitari, nutraceutica); Tempo libero e famiglia (animali, viaggi); Servizi (telefonia, pagamento bollette). Il percorso di evoluzione è già in atto, coinvolge ad oggi oltre 500 punti vendita in cui sono stati aperti parafarmacie, ottici, bar, benzinai, pet store, profumerie.

· La sostenibilità come denominatore comune nell’introduzione di nuovi prodotti alimentari e nella revisione di quelli già presenti a scaffale. Il tema è molto sentito dal 62% degli italiani e viene spesso unito alla richiesta di origine nazionale e sicurezza alimentare delle referenze. Un impegno delle insegne che trova un riscontro anche nel percepito dei clienti verso la MDD: il 55% la considera attenta ai temi legati all’ambiente e alla sostenibilità e il 50% la ritiene attenta ai temi etici e sociali.

· Crescita della quota di MDD. In questo contesto anche la MDD evolverà verso le nuove esigenze dei consumatori: sarà più focalizzata sui prodotti premium, più sostenibile, allargherà l’offerta e sarà ancora più attenta alla valorizzazione dei prodotti locali. Nel percepito del 72% dei consumatori la MDD alimentare risponde all’esigenza di conciliare qualità e prezzo e per il 67% permette l’acquisto di prodotti bio a un prezzo contenuto. Dà anche un grande contributo alla distribuzione su tutto il territorio nazionale dei prodotti certificati del made in Italy: in media ciascuna insegna propone 125 referenze DOP e IGP a Marca del Distributore.

· Omnicanalità e digitalizzazione. L’uso della rete per fare acquisti sta entrando nelle abitudini anche degli italiani (il 74% usa la connessione a questo scopo), perciò gli spazi online e off line della Distribuzione sono destinati a diventare rapidamente un ecosistema unico e omnicanale. Le aziende della distribuzione moderna si confronteranno quindi con un ripensamento della propria offerta di servizi nei due spazi, integrando le piattaforme e-commerce come strumento di relazione e di fidelizzazione dei clienti.

· Cambierà anche l’approccio verso il mondo del lavoro, puntando all’incremento di nuove competenze qualificate. La compenetrazione tra fisico e digitale comporta infatti un aggiornamento dei sistemi logistici, delle attività di marketing e della distribuzione stessa dei prodotti che richiederà l’introduzione di nuove figure professionali, come il data analyst e il visual merchandiser. Compito della DM sarà far vivere e raccontare “il bello di lavorare nel retail”.

· Per ampliare i servizi offerti la DM dovrà inoltre allacciare nuove partnership intra e inter settoriali con tutta la filiera agroalimentare, ma anche con altre filiere, come quella farmaceutica o della cura degli animali, centri medici, agenzie viaggi, etc..

Al convegno inaugurale di Marca 2023 sono intervenuti nell’ordine: Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere Group, Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna, Nando Pagnoncelli, Presidente IPSOS con un focus su clima economico e sociale in Italia, Valerio De Molli, Managing Partner di The European House – Ambrosetti, Gianmaria Marzoli, Vice Presidente IRI che ha tracciato una fotografia della MDD nel 2022, On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare; On. Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, in videocollegamento, Marco Pedroni, Presidente di ADM (Associazione Distribuzione Moderna).

Spumanti low cost, unica categoria tra i vini in crescita nella Gdo nel 2022

Si chiude un anno di riposizionamento per le vendite dei vini in grande distribuzione (e retail) in Italia. Nel 2022, l’unica voce chiaramente positiva – rileva l’Osservatorio Uiv-Ismea su base Osservatorio Ismea-Nielsen IQ – è relativa alla categoria “Altri spumanti Charmat” (diversi dal Prosecco), che ha archiviato il 2022 con una crescita tendenziale in volume del 13% (+22% nei discount), a fronte di un calo generale degli acquisti allo scaffale che supera il 6% con perdite sopra la media per la tipologia dei vini fermi (-7%) e in particolare per le Doc rosse che scendono in doppia cifra (-11%).

L’exploit degli spumanti low cost – il cui prezzo medio a 4,4 euro/litro registra un aumento molto più contenuto dei listini rispetto ai competitor – è lo specchio del limitato potere di acquisto degli italiani nell’ultimo anno (i più costosi spumanti a Metodo classico chiudono – dopo un 2021 da incorniciare – a -9%, gli Champagne a -25%, anche per effetto delle limitate disponibilità) ma allo stesso tempo evidenzia tutta l’ormai irrinunciabile centralità raggiunta dalle bollicine anche tra le mura domestiche. Il saldo 2022 delle vendite in grande distribuzione chiude in passivo anche sul fronte dei valori (-2%, a 2,94 miliardi di euro).

Focus 2022 vs 2019
Secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, dal 2019 al 2022 le bollicine hanno registrato un incremento nei volumi commercializzati in Gdo del 17%, con crescite ancora più nette per il Prosecco (+31%) e per gli “Altri spumanti Charmat”, che chiudono il triennio a +32% (34 milioni di bottiglie nel 2022). Per il segretario generale di Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti: “Il divario tra le performance degli spumanti e il resto del mercato è sempre più evidente e l’effetto non è stato affatto neutro. A pagare le spese di un carrello che vede gli spumanti protagonisti dei consumi quotidiani, è probabilmente il vino fermo (-8%) e in particolare i rossi, che nel periodo considerato scontano una contrazione dell’11%”.

Per il responsabile Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea, Fabio Del Bravo: “Quello che osserviamo dall’immediato pre-Covid a oggi è un cambiamento con pochi precedenti delle abitudini al consumo degli italiani, che considerano ormai gli spumanti un vino a tutto pasto, svincolato da ricorrenze e festività e a cui non si è disposti a rinunciare neanche di fronte all’erosione del potere d’acquisto”.

Le Do
Se ovviamente il saldo dell’ultimo anno delle principali denominazioni e indicazioni geografiche segue l’andamento generale negativo, uno sguardo in prospettiva di medio termine aiuta a inquadrare meglio quali sono i vini che strutturalmente hanno imboccato una fase involutiva e quali invece stanno ripiegando sui valori pre-Covid dopo la fiammata 2020/21. Fra i primi, vanno annoverati alcuni rossi Igt sia che provengano da vitigni autoctoni che da vitigni internazionali. Tra le Dop le battute d’arresto sono numerose e spaziano dal Piemonte alla Sicilia. Quelli in fase di rientro verso la “normalità” sono invece Montepulciano d’Abruzzo, Chianti, Salento (quindi Negroamaro), Lambrusco Emilia e Rubicone Trebbiano. Poi ci sono anche quelli (pochi a dir la verità fra i big seller) in fase positiva, nonostante volumi negativi nell’ultimo anno: Sangiovese Rubicone, Vermentino di Sardegna, Verdicchio, Castelli Romani, Valpolicella.

E-commerce
Il saldo negativo in volume più pesante (2022 vs 2021) lo si ritrova nell’e-commerce, con -15% cumulato tra vini e spumanti e picchi maggiori per le tipologie più pregiate, come per esempio gli spumanti metodo classico (-21%). Il canale, al contrario del retail fisico, ha sperimentato diffusi segni negativi sui prezzi, con listini in media a -10%. Dopo aver sperimentato un vero e proprio boom delle vendite nel 2020 (da 2,6 a 8 milioni di litri) e un ulteriore incremento nel 2021 (9 milioni), il segmento pare destinato ad assestarsi sui livelli dell’anno pandemico, e quindi aver interrotto la crescita.

Michela Bettoni è il nuovo Direttore Commerciale di Iper Montebello

Dal primo gennaio 2023 Michela Bettoni ha assunto il ruolo di Direttore Commerciale di Iper Montebello SpA, la business unit del gruppo Finiper dedicata agli ipermercati con insegna Iper La grande i.

Prima donna in azienda con questa carica, Michela Bettoni ricopre le responsabilità di Direzione Vendite, Acquisti, Carburanti, IperDrive e Logistica.

Originaria della bergamasca, Michela Bettoni ha un’esperienza ventennale nell’insegna Iper La grande i, dove ha ricoperto ruoli di crescente importanza nelle vendite, fino ad assumere le responsabilità di Capo Area e Direttore dei punti vendita più rappresentativi come Rozzano e Seriate.

Iper La grande i
Iper La grande i rappresenta una delle più importanti realtà nel panorama nazionale della Grande Distribuzione Organizzata, tra le poche interamente di proprietà italiana. Con 22 punti vendita in 4 regioni, fa parte del Gruppo Finiper, nato nel 1974 ad opera dell’imprenditore Marco Brunelli. La mission del Gruppo Finiper è rendere la qualità accessibile a tutti. Ampiezza dell’assortimento, qualità, sostenibilità, convenienza e italianità sono i principi ispiratori che guidano le scelte di Iper La grande i.

Kinder e Disney insieme per una nuova promozione

Kinder accompagna da sempre genitori e figli nei piccoli momenti di gioia condivisa e all’inizio del 2023 si unisce a Disney per festeggiare il suo 100° Anniversario.

Scegliere la propria storia preferita all’interno dell’ampia ed emozionante selezione Disney potrebbe essere sfidante. Da oggi però, grazie alla nuova promozione di Forni Kinder e Disney, sarà possibile non solo collezionare diversi libri illustrati, ma soprattutto personalizzarli scegliendo tra i grandi classici come Il Re Leone, Pinocchio e La Carica dei 101, passando per le più recenti uscite come Encanto, Luca e Coco, senza tralasciare l’imperdibile saga Star Wars e il mondo degli eroi Marvel.

Averli è semplicissimo. Basterà collegarsi al sito www.kinder.com (sino al prossimo 7 aprile)  e inserire i codici che si trovano all’interno delle confezioni di merendine Kinder (Kinder Brioss, Kinder Colazione Più, Kinder Pan e Cioc, Kinder Colazione Più integrale) che riportano il logo della promozione Disney, per ricevere direttamente a casa la propria storia del cuore in un’inedita versione personalizzata.

Accendendo al sito, quindi, sarà possibile selezionare uno tra i 20 racconti Disney proposti o, in caso di indecisione, sarà divertente scoprire attraverso un piccolo quiz il racconto più affine e – dopo aver inserito il proprio nome (o quello della persona a cui regalarlo) insieme ad una foto – si potrà ricevere all’indirizzo scelto il libro illustrato Disney personalizzato. Ma non saranno solo il nome e la foto a renderlo unico e davvero speciale: all’interno del racconto, infatti, si potranno scoprire anche frasi, giochi e divertenti quiz.

Al termine della personalizzazione della propria storia del cuore sul sito Kinder, sarà inoltre possibile scaricare anche una colazione creata ad hoc per ogni racconto: da quella perfetta per le giornate più fredde in stile Frozen, a quella ispirata a Il Re Leone che permetterà di iniziare la giornata con allegria o quella che si rifà a Coco per una carica di buon umore già dal mattino, per finire con un inizio “spaziale” di giornata ispirato alla saga di Star Wars.

Per i più entusiasti, infine, sarà possibile anche collezionare 8 protagonisti iconici delle più amate storie Disney grazie ai pack di Kinder Brioss, Kinder Colazione Più, Kinder Pan e Cioc e Kinder Colazione Più integrale aderenti all’iniziativa che, per questa occasione, si trasformano in personaggi 3D.

Bennet NFT Club, parte il progetto basato su tecnologia blockchain

È stato lanciato ufficialmente lunedì scorso 16 gennaio il Bennet NFT Club, il primo progetto di loyalty realizzato da un’azienda del settore GDO basato su tecnologia blockchain e Non Fungible Tokens. Un sistema interamente realizzato in Italia da Smiling, Innovation Company di Milano specializzata in blockchain per il marketing.

A chi si rivolge il Bennet NFT Club
Bennet NFT Club è una piattaforma loyalty dedicata ai clienti appassionati di tecnologia di qualunque età, con un’attenzione particolare ai millennial e ai “clienti del futuro” che guideranno i nuovi trend di acquisto, con iniziative nuove e sperimentali. Si tratta di un’iniziativa che non ha precedenti in Italia nel settore della GDO, e comunque pochissimi a livello internazionale, che si inserisce in un trend di progetti Web 3.0 / Blockchain estremamente innovativi, oggi sperimentato solo da multinazionali attive nel mondo dello sport e dell’entertainment.

“Siamo molto fieri del nostro progetto di loyalty basato su un community token realizzato grazie alla tecnologia blockchain e NFT che già sta riscuotendo un notevole successo – hanno affermato dalla sede di Bennet. Il Bennet NFT Club è stato annunciato nel mese di dicembre 2022 in fase teaser con una landing page sul sito eCommerce Bennet.com e in poche settimane, il numero dei registrati è superiore agli NFT disponibili per questa prima fase di lancio (2.700 in totale). Bennet ha investito in questo progetto prima di tutto per sperimentare, ma la prima risposta del pubblico è estremamente incoraggiante. Siamo curiosi di entrare nel futuro (digitale e blockchain) insieme ai nostri clienti e molto motivati ad aggiungere una nuova tappa in quel percorso di sviluppo che ha reso la nostra azienda punto di riferimento per l’innovazione digitale in Italia e all’estero”.

Come funziona il Bennet NFT Club: pacchetti disponibili
Il Bennet NFT Club è un’iniziativa aperta a tutti, clienti tesserati (sono oltre 2 milioni in Italia) e non: chiunque può accedere alla pagina web dedicata e iscriversi fornendo i propri dati personali e collegando il proprio wallet blockchain (Metamask o altri). All’utente vengono proposti tre collezioni di Non Fungible Tokens per un totale di 2.700 oggetti digitali differenti offerti, il cui design di base prende le mosse dalle nuove shopping bag di Bennet realizzate da IED-Istituto Europeo di Design nel 2022 (https://www.bennet.com/shopper-bennet-ied).

Le tre collezioni NFT by Bennet hanno tre fasce di costi differenti e, corrispondentemente, tre pacchetti di vantaggi differenti, e tutti offrono la possibilità di partecipare ad un concorso che ad oggi non ha precedenti: i premi in palio sono infatti sei NFT quotati, mintati sulla blockchain da primari brand quali Gucci, Nike, Adidas e The Sandbox (uno dei più noti metaversi).

I pacchetti attualmente disponibili per accedere al Bennet NFT Club oggi sono:

1) NFT Platinum, del costo di 30 euro comprensivi dei seguenti vantaggi:
25 euro di buoni sconto spesa in qualunque supermercato Bennet,
un esclusivo NFT della nuova Collezione Shopper Bennet in collaborazione con IED Milano,
la nuova Shopping bag Bennet 2023 designed by IED,
la possibilità di partecipare al concorso per l’estrazione di un NFT The Sandbox, di valore pari a 1.900 euro, e un NFT “RTFKT x Nike Dunk Genesis HMN Cryptokicks”, di valore pari a 970 euro.

2) NFT Gold, al costo di 25 euro comprensivi dei seguenti vantaggi:
20 euro di buoni sconto spesa in qualunque supermercato Bennet,
un esclusivo NFT della nuova Collezione Shopper Bennet in collaborazione con IED Milano,
la nuova Shopping bag Bennet 2023 designed by IED,
la possibilità di partecipare al concorso per l’estrazione di due NFT della linea 10 KTF Gucci Grail, uno di valore pari 960 euro l’altro da 810 euro.

3) NFT Silver, al costo di 20 euro comprensivi dei seguenti vantaggi:
15 euro di buoni sconto spesa in qualunque supermercato Bennet,
un esclusivo NFT della nuova Collezione Shopper Bennet in collaborazione con IED Milano,
la nuova Shopping bag Bennet 2023 designed by IED,
la possibilità di partecipare al concorso per l’estrazione di un NFT “RTFKT x Nike Dunk Genesis HMN Cryptokicks” di valore pari a 740 euro e un NFT della linea “Adidas Originals” di valore pari a 700 euro.

Con questo innovativo progetto di loyalty Bennet inizia un percorso a più fasi che punta a garantire ai propri clienti nuovi servizi e vantaggi esclusivi attraverso il differente tipo di interazione tra mondo fisico e virtuale messo a disposizione dal metaverso. Un’interazione che assumerà forme diverse anche rispetto al brand e porterà valore aggiunto per il cliente e per la community. Entro il 2026, dicono infatti le previsioni di Gartner, il 25% della popolazione passerà almeno un’ora al giorno nel metaverso tra lavoro, shopping, formazione, social media e/o intrattenimento.

Un concorso senza precedenti
Tutti gli NFT by Bennet, inoltre, offrono la possibilità di partecipare (per la prima volta) ad un concorso che mette in palio 6 NFT il cui ultimo valore sul mercato si situa tra i 700 e 1.900 euro sulla base di una quotazione pubblica: ogni singolo NFT, infatti, ha una storia di compravendite multiple e tracciate su Opensea, su cui sono stati acquistati appositamente per essere messi in palio. Questi 6 NFT sono stati originariamente “mintati” (ovvero “prodotti sulla blockchain”) e poi messi in vendita all’asta su Opensea da prestigiosi brand Internazionali quali Adidas, Nike, Gucci e The Sandbox. I 6 NFT sono infatti pezzi singoli parte delle note collezioni Adidas Originals, RTFKT-Nike Dunk Genesis Cryptokicks, 10 KTFGucci Grail nonché dal noto Metaverso The Sandbox; tutti i 6 NFT sono attualmente visibili ma non disponibili sulla pagina Opensea di Smiling https://opensea.io/smiling-blockchain da cui verranno poi trasferiti ai vincitori che li potranno re-immettere e quotare sul mercato e/o disporre mediante il proprio wallet in altro modo.

Le diverse applicazioni degli NFT nel settore della distribuzione
Gli NFT o Non Fungible Token, nati come strumenti per digitalizzare oggetti collezionabili che nel 2021 hanno generato una spesa pari a 41 miliardi di dollari, stanno diventando uno strumento particolarmente interessante per la valorizzazione dei brand e la creazione di valore aggiunto. “Smiling è stata tra i pionieri in Italia nella realizzazione di applicazioni per gli NFT, lanciando uno dei primissimi progetti al mondo applicati all’e-commerce: gli ‘EATABLE TOKENS’ di Italiaregina.it, il più grande shop online verticale per la vendita all’estero di eccellenze alimentari italiane – ha aggiunto Giorgio D’amore, CEO della Innovation Company. Insieme a Bennet ora vogliamo cambiare il futuro della loyalty. In questo momento di mercato in cui molte aziende agiscono con estremo timore, Bennet invece si lancia insieme a noi in una nuova avventura che gli utenti mostrano di gradire prima ancora che parta. Da notare che questo è solo un primo passo, abbiamo altri cantieri aperti in questo ambito che lanceremo nel prossimo futuro”.

Qualitaly presenta il suo restyling a Marca

Cooperativa Italiana Catering, azienda operante nel settore distribuzione al Food Service, presenta al Marca a Bologna il rinnovato brand Qualitaly e il nuovo packaging dei propri prodotti. Il brand nato nel 1993, rinnova il look per festeggiare i suoi trent’anni. Già noto nel settore della ristorazione professionale per la qualità della linea grocery, Cooperativa Italiana Catering ha deciso di estendere il marchio anche agli altri settori, che già commercializzava con brand diversi, declinando così la gamma su più linee di prodotto e su tre diverse temperature. Qualitaly diventerà così la prima marca trasversale per il settore ristorazione professionale.

Un packaging sobrio ed elegante adatto ad una fase matura e maggiormente consapevole del brand, ma soprattutto attenta alla comunicazione del suo contenuto, fiore all’occhiello della Cooperativa. Una maturità acquisita con l’esperienza, approfondita da studi attenti e ora sottoposta ai test rigorosi dello Chef stellato Lucio Pompili. Lo Chef marchigiano è conosciuto per la sua maniacale attenzione alle materie prime, tantoché procaccia e produce molti dei prodotti che utilizza al suo ristorante Symposium di Cartoceto (PU). Chef Pompili è non solo il Brand Ambassador del brand Qualitaly, ma un vero e proprio mentore.

Viviamo un contesto oltremodo critico per il settore Food Service. La complessità è data dalla somma di diversi fattori, tra cui i principali sono: pandemia, contrazione della domanda, surriscaldamento, scarsità di materie prime, aumento dei costi, mancanza di personale. La gestione dei ristoratori è quantomai complicata e la tentazione di abbassare la soglia della qualità delle materie prime, nel tentativo di contenere i costi, davvero concreta. Eppure questo condurrebbe a un circolo vizioso senza fine, laddove invece il CIBO costituisce un bene primario per la salute dell’uomo e del pianeta stesso.

La filiera produttiva e distributiva assume sempre più il ruolo del paladino del CIBO, chiamata ad assumere un senso di responsabilità ascendente: formare e diffondere una condotta professionale orientata alla sostenibilità. È Qualitaly la freccia che scocca Cooperativa Italiana Catering con l’arco dello Chef Pompili. Una gamma di prodotti rigorosamente selezionati per la gastronomia che abbiano una resa idonea per essere dosati correttamente senza produrre sprechi di CIBO, ma anche di tempo, di energie e di risorse. Qualitaly è una proposta anti-spreco testata e dichiarata nei packaging dei prodotti. Un marchio Chef to Chef da dieci in condotta.

La distribuzione moderna tutela il potere d’acquisto degli italiani

In un anno caratterizzato da molte criticità – dall’inflazione più alta degli ultimi trent’anni alla guerra in Ucraina, dal caro energia alle problematiche in alcune catene di approvvigionamento – la Distribuzione Moderna ha investito notevoli risorse per tutelare il potere d’acquisto degli italiani, trasferendo solo in parte i rincari della filiera sui consumatori. Le aziende distributive hanno assorbito una parte molto significativa di aumento dei prezzi per un valore di 3,9 miliardi di euro, consentendo un risparmio medio per famiglia fino a 77 euro al mese.

Il dato emerge dal Position Paper L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della Distribuzione Moderna, realizzato da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna, di cui è stata presentata un’anticipazione ieri a Milano nell’ambito della conferenza stampa dedicata al convegno che aprirà la fiera Marca by BolognaFiere 2023, in programma a Bologna il 18-19 gennaio. Il paper sarà presentato integralmente nel corso del convegno inaugurale di Marca mercoledì 18 gennaio a cui ha già confermato l’intervento in presenza il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, On. Francesco Lollobrigida, e, in videocollegamento, il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, On. Valentino Valentini.

L’analisi del paper delinea l’importanza fondamentale del settore distributivo italiano nella filiera agroalimentare: è responsabile dell’80% degli acquisti attraverso una rete di 25mila punti vendita e sui 600 miliardi di euro di fatturato complessivi della filiera (50 miliardi dei quali derivanti dall’export), 155 miliardi sono generati dalle aziende della Distribuzione Moderna, con un valore aggiunto diretto di 25,6 miliardi.

Nel complesso, la Distribuzione Moderna contribuisce al valore aggiunto italiano per oltre 52 miliardi di euro; questo dato include quello generato direttamente (25,6 miliardi), quello indiretto (21,3 miliardi), cioè derivante dalle filiere di fornitura e subfornitura, e il valore indotto (5,2 miliardi) generato dagli occupati nella Distribuzione Moderna e nelle filiere attivate.

Significativo anche il sostegno del settore all’occupazione in tutte le aree geografiche della Penisola, da Nord a Sud, dalle città ai piccoli centri, grazie alla presenza omogenea dei punti vendita su tutto il territorio nazionale. In particolare, nel Mezzogiorno il settore è al 4° posto per incidenza degli assunti, e in termini di lavoro femminile e giovanile registra rispettivamente un +32% e +67% degli occupati rispetto alla media nazionale. Complessivamente, con un aumento di oltre 58mila occupati dal 2013 al 2021 (6º settore economico su 245 in Italia per crescita occupazionale dal 2013), la Distribuzione Moderna ha circa 440mila occupati diretti (+3,1% vs 2019) e sostiene una rete di 3,3 milioni di addetti, considerando anche le filiere attivate.

“Negli ultimi anni, tra Pandemia e caro vita, la Distribuzione Moderna ha dimostrato di essere un asset strategico dell’economia del Paese, sia per il valore aggiunto che riesce a generare sia per il contributo occupazionale, in particolare di giovani e donne”, afferma Marco Pedroni, Presidente di ADM. “Ha dimostrato inoltre di essere un attore responsabile della filiera: nell’anno appena trascorso ha contribuito significativamente al contenimento della spinta inflattiva sui prodotti alimentari, assorbendo una parte dei rincari e tutelando così il potere d’acquisto delle famiglie a basso reddito, quelle su cui pesano maggiormente gli aumenti. Un ruolo di calmiere sociale che continua a svolgere per quanto possibile, ma che vista l’impennata inflattiva deve vedere l’impegno non solo di tutta le imprese del largo consumo, ma anche delle istituzioni. E’ innegabile la necessità di un’azione del Governo di sostegno dei consumi, a favore in particolare delle famiglie più fragili. Un Paese che vuole tornare a crescere è necessario adotti una adeguata politica di sostegno dei consumi che rappresentano oltre il 60% del PIL del Paese”.

Il Convegno sarà l’occasione per fare un punto sul mercato della Marca del Distributore (MDD), quest’anno anche grazie a una survey condotta tra alcuni dei principali business leader del settore e delle aziende MDD partner.

Dai dati elaborati emerge il ruolo determinante della MDD nel contenimento dei prezzi al consumo. Secondo le stime di The European House – Ambrosetti, sui dati messi a disposizione da IRI, a fine 2022 il fatturato della Marca del Distributore è pari a 12,8 miliardi di euro (+9,4% rispetto al 2021) con una quota di mercato del 20,8%, quasi raddoppiata rispetto al 2003. La MDD ha anche consentito un effetto di democratizzazione della spesa alimentare, coniugando la convenienza all’elevata qualità e a un approccio sempre più sostenibile, come confermato dal 72% dei consumatori (da survey IPSOS ai consumatori italiani, 2022).

“La MDD ha progressivamente conquistato la fiducia dei consumatori che la percepiscono come una risposta affidabile e soddisfacente alla ricerca di un buon rapporto qualità-prezzo – commenta Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti. Il progressivo apprezzamento ha favorito anche la crescita economica di molte medie e anche piccole aziende fornitrici, arrivando a determinare il 60% dell’incremento del fatturato dell’industria alimentare nel mercato domestico”.

Dall’analisi dei bilanci di 651 aziende espositrici a Marca, emerge che tra il 2013 e il 2021 le aziende MDD partner hanno avuto performance migliori rispetto alla media dell’industria alimentare e, secondo la survey realizzata da The European House – Ambrosetti e somministrata, in collaborazione con BolognaFiere, agli MDD partner espositori a Marca 2023, la tendenza si conferma per l’anno appena concluso: 7 aziende su 10 dichiarano un aumento di fatturato, di cui il 27,1% in un range tra il 10-20% e il 24,1% tra il 20-30%. Questo grazie anche alle relazioni di lungo periodo instaurate con le aziende della Distribuzione Moderna: oltre un terzo del campione dichiara di avere contratti di collaborazione superiori agli 8 anni.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare il programma della diciannovesima edizione di Marca by BolognaFiere, organizzata in collaborazione con ADM e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Camera di Commercio di Bologna. Marca by BolognaFiere è l’unica fiera dedicata alla marca commerciale in Italia, la grande vetrina dove si espongono i prodotti food e non food dell’eccellenza italiana a Marca del Distributore. La manifestazione è anche l’unica a livello internazionale a offrire un grande spazio espositivo alle 22 principali insegne della Distribuzione Moderna che siedono nel Comitato Tecnico Scientifico della fiera. Un’occasione importante per andare alla sostanza del business, toccare con mano i prodotti e chiudere i contratti tra aziende di qualità e i retailer interessati a proporre prodotti con il proprio marchio. La diciannovesima edizione di Marca by BolognaFiere si annuncia già in crescita, con oltre 900 espositori e centinaia di buyer di altissima qualità provenienti da tutto il mondo.

“Marca by BolognaFiere è la prima fiera dell’anno – afferma il Presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolarie si sta ormai affermando come una delle fiere più importanti dell’agroalimentare. La sua formula molto smart e molto veloce, due giorni di business puro, continua a incontrare sempre più interesse nelle catene distributive e nelle aziende che producono. Siamo orgogliosi di offrire ogni anno la sede più autorevole dove stringere accordi tra chi compra e chi vende, favorire la crescita e l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese grazie ai rapporti con le insegne della Distribuzione Moderna”.

 

American. For Real Bread Lovers, parte la nuova campagna di Morato

Morato, azienda di riferimento del mondo della panificazione, torna on air con la campagna di comunicazione “American. For Real Bread Lovers”, dedicata proprio alla linea di pani ispirati alla tradizione americana.

“American. For Real Bread Lovers”, il claim della campagna, ritorna con una pianificazione omnichannel, che prevede una rilevante copertura sulle principali emittenti televisive, sul canale Out Of Home nella città di Milano e sul digital omnichannel. La campagna, firmata da Integer e pianificata da Digital Address (sigla del gruppo Adtelier) per celebrare la linea a stelle e strisce del brand Morato, sarà on air dal 15 gennaio per tre settimane con uno spot da 15”, con una programmazione sulla TV lineare che coinvolgerà le principali reti Mediaset, Discovery e Sky. Inoltre, lo spot verrà veicolato e supportato sui principali canali social e digital del brand (Facebook, Instagram e Youtube), e in ottica total video.

Per quanto riguarda la pianificazione del canale out of home, la campagna prevede una domination nella città di Milano con una visibilità di forte impatto in location strategiche, a partire dal 16 gennaio fino al 15 marzo. Lo spot e i contenuti video dedicati alla linea American verranno diffusi nei circuiti delle metropolitane, nella stazione di Cadorna e nei maxi schermi di Gae Aulenti e di altri punti di grande passaggio in città. Inoltre, verranno brandizzati “American” i tram cittadini, che gireranno per le principali location del centro di Milano.

“Questa campagna rappresenta un importante investimento a sostegno della linea più iconica del brand”, spiega Silvia Raffaello, Head of Marketing di Morato, “che torna on air con una creatività dal forte valore simbolico, con l’obiettivo di veicolare e rafforzare i valori differenzianti del nostro brand e dei nostri prodotti. La nostra intenzione è di proseguire il racconto di marca anche nei prossimi mesi, continuando a consolidare il legame di relazione con i nostri bread explorers, che condividono con noi lo spirito di apertura al cambiamento e all’innovazione”.

American è la linea di prodotti Morato ispirati allo stile americano “on the road”: dal pane per sandwich a quello per hamburger, per hot dog fino al nuovissimo Wrap, la gamma American unisce sapore e sofficità ad una estrema praticità di consumo.

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