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Molino Spadoni torna in tv a Cotto e Mangiato Il Menù

Molino Spadoni riconferma la sua partecipazione al cooking show cult di Italia 1 delle ore 12.10 “Cotto e Mangiato Il Menù”, che dal 25 ottobre sarà nuovamente in onda con l’ormai rodata conduzione di Tessa Gelisio affiancata dall’esuberante chef Andrea Mainardi. Le prime cinque puntate verranno trasmesse da un “set” d’eccezione: la Reggia di Venaria Reale. Protagoniste delle ricette proposte nel corso del programma saranno le farine del brand, immancabili in tantissimepreparazioni dolci e salate.

Il pranzo di “Cotto e Mangiato Il Menù” continua con le proposte originali di Menù Brunch e Nonsolopizza con lo Chef leader dei lievitati Renato Bosco, ma anche con la nuova versione di “Doppia Coppia” dove Gelisio e Mainardi verranno affiancati da coppie costituite da chef e talent insieme alle consorti o, ancora, con la gara dei giovanichefche si sfideranno per aggiudicarsi la borsa di studio firmata Cotto e Mangiato. Nel corso della stagione autunnale si assisterà poi ad una passerella di ospiti prestigiosi in location esclusive, tra cui Penati, Perbellini, Taglienti, Aliberti, Mascheroni, Cicero e tanti altri.

La sinergia tra Molino Spadoni e “Cotto e Mangiato Il Menù” rafforza una collaborazione di successo, in cui vengono valorizzati i prodotti core del brand, mostrandone al pubblico sia la vastità della gamma sia la versatilità in innumerevoli impieghi, con un progetto reso possibile dall’azione dell’editore RTI e del team Publitalia Brand On Solutions.

Buono e Solidale, l’iniziativa inclusiva di Despar Centro-Sud

Svolgeranno delle prestazioni lavorative regolarmente retribuite, al termine di un percorso formativo sul confezionamento e sulla promozione di uno dei prodotti tipici dell’autunno: l’uva. Sarà questo l’importante compito che un gruppo di ragazzi svolgerà per il secondo appuntamento di “Buono e Solidale”, il progetto dedicato all’inclusione di lavoratori con neuro-diversità promosso da Despar Centro-Sud in collaborazione con la Cooperativa WorkAut (lavoro e autismo).

Dal 18 al 27 ottobre, in esclusiva in tutti i punti vendita del Centro-Sud Despar, Eurospar ed Interspar, sono in vendita circa20.000 confezioni di uva mista senza semi da 1 kg preparate dai ragazzi, tutti maggiorenni, con la collaborazione del fornitore locale OP Agritalia. Il ricavato sarà devoluto alla Cooperativa WorkAut (lavoro e autismo) per il finanziamento di progetti futuri che consentano la necessaria continuità alle attività finalizzate all’inclusione e all’integrazione sociale dei ragazzi con neuro-diversità, resa ancor più difficile in questi duri mesi della pandemia.

«Per le persone con neuro-diversità questo tipo di esperienze socio-lavorative costituiscono uno stimolo importante per sentirsi sempre più parte della comunità – spiega Stefania Grimaldi, Presidente della Cooperativa Sociale WorkAut (lavoro e autismo). «Offrire con una sempre maggiore continuità opportunità lavorative è fondamentale per consentire lo sviluppo di abilità ed autonomie personali e garantire serenità e fiducia nel futuro sia ai lavoratori speciali che alle loro famiglie».

Aumentare e favorire le occasioni che permettano sempre maggiori opportunità di inclusione sociale sul territorio è uno degli obiettivi principali di Maiora, concessionaria del marchio Despar per il Centro-Sud, che dal 2019 è impegnata concretamente anche con il Comune di Trani per il progetto “Trani Autism Friendly”, favorendo e semplificando la fruizione dei servizi e l’accoglienza delle persone con disturbo dello spettro autistico all’interno dei propri punti vendita nella Città.

«Trovare un impiego è molto difficile per i ragazzi con neuro-diversità, ed è fonte di ansia e preoccupazione per le loro famiglie» – spiega Pippo Cannillo, Presidente e Amministratore Delegato di Despar Centro-Sud. «È compito anche delle imprese impegnarsi per costruire un ambiente di lavoro che tenga conto sia delle difficoltà quanto delle potenzialità di ciascuna persona. Per questo secondo appuntamento con il progetto “Buono e Solidale” abbiamo infatti raddoppiato le giornate di lavoro per i ragazzi, oltre al quantitativo di merce in vendita».

Eridania diventa un Marchio Storico di interesse nazionale

Il 10 settembre scorso, il marchio Eridania ha ottenuto il riconoscimento di “Marchio Storico di interesse nazionale”. Il logo distintivo del brand potrà così essere accompagnato, dal simbolo dell’iniziativa, l’immagine dell’Italia racchiusa nella scritta “Marchio Storico”. L’attestazione rafforza l’immagine dell’icona della dolcificazione sul mercato nazionale, testimoniando la validità del lungo percorso intrapreso nella ricerca della qualità che ha guidato un vero e proprio cambiamento culturale nel saper interpretare le tendenze di consumo valorizzando e innovando nell’assortimento la categoria zucchero e dolcificanti.

Possono beneficiare del “Marchio Storico di interesse nazionale” quelle aziende tradizionalmente legate al territorio italiano che hanno registrato il marchio d’impresa da almeno 50 anni, o per le quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo del marchio in associazione ai propri prodotti o servizi per lo stesso periodo. Operativo dall’aprile 2020, il Marchio Storico vuole essere uno strumento di valorizzazione del know-how e dell’italianità, particolarmente utile per la brand image delle imprese che si trovano a competere in un mutato cotesto economico e sociale. L’acquisizione di “Marchio Storico” è soggetta ad apposita iscrizione nel Registro speciale istituito presso l’UIBM, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

“Essere annoverati tra i marchi storici di interesse nazionale ci riempie di orgoglio e testimonia il valore storico della nostra Azienda. Lo consideriamo un punto di arrivo fondamentale per la conferma della nostra identità profondamente radicata sul territorio, dei valori e del legame con il tessuto nazionale” – commenta Alessio Bruschetta, Direttore Generale Eridania Italia S.p.A. “Siamo orgogliosi di essere storicamente all’avanguardia da oltre un secolo. Nei nostri oltre 120 anni di storia questi valori hanno sempre rappresentato i pilastri fondanti dell’Azienda e questo risultato rappresenta una conferma che la direzione intrapresa di valorizzazione e innovazione del nostro marchio nella triplice dimensione: ambientale, nutrizionale, sociale, è quella giusta”.

IGD ed IGC, siglato l’accordo per la cessione di supermercati stand alone

IGD comunica di aver siglato con ICG un accordo avente ad oggetto la cessione di un portafoglio di ipermercati e supermercati c.d. “stand alone” per un valore pari a 140 milioni di euro, in linea con il book value al 30 giugno. L’operazione verrà finalizzata entro il 25 novembre 2021.

Si tratta di un portafoglio composto da cinque ipermercati (ubicati a Livorno, Schio, Lugo, Pesaro e Senigallia) ed un supermercato (a Cecina), che genera ca. 7,7 milioni di euro di ricavi d’affitto annui netti, con contratti di lunga durata. Tutti gli immobili ceduti sono c.d. “stand alone”, quindi non collegati a gallerie di proprietà IGD, in questo modo confermando la strategia del Gruppo di prediligere la piena proprietà del centro commerciale (galleria + ipermercato), che consente maggiore flessibilità e velocità nel rispondere ai cambiamenti del contesto e alle necessità degli operatori.

ICG è una società globale di asset management, quotata al London Stock Exchange, con masse gestite al 30 giugno 2021 pari a $ 65,2 miliardi. ICG e IGD costituiranno un fondo di investimento immobiliare chiuso (REIF di diritto italiano) gestito da Savills Investment Management SGR S.p.A., in cui verranno apportati gli immobili, e del quale ICG deterrà il 60% delle quote e IGD il restante 40%, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il portafoglio nei prossimi anni e venderlo sul mercato alle migliori condizioni possibili. Al netto della quota reinvestita nel fondo, IGD incasserà dalla cessione ca. 112 milioni di euro al momento del closing, previsto nel quarto trimestre 2021. La transazione è condizionata all’ottenimento di un finanziamento per almeno il 50% del valore degli asset.

La dismissione del portafoglio era già prevista nel Piano Strategico 2019-2021 ed è finalizzata alla riduzione della leva finanziaria del Gruppo, con il Loan to Value che risulterebbe pro-forma al 30 giugno pari al 46,7%, in calo di 2,4 punti percentuali e previsto in ulteriore miglioramento a fine anno grazie alla positiva generazione di cassa attesa nel secondo semestre; inoltre consente al Gruppo, unitamente alla liquidità disponibile (pari a ca. 44 € mln al 30/06/2021), di avere le risorse per coprire già quasi interamente le scadenze finanziarie del 2022.

Questa operazione è stata portata a termine in un periodo contraddistinto da diversi segnali positivi di recupero per il portafoglio IGD. In particolare, gli ultimi dati indicano che nel mese di agosto le vendite degli operatori nelle gallerie italiane del Gruppo hanno superato del 3,7% il livello dell’agosto 2019. Inoltre, è da sottolineare il riscontro positivo ottenuto da Fitch Ratings, che ha confermato il rating Investment Grade BBB- modificando l’outlook da Negative a Stable; la revisione dell’outlook si basa sulla migliorata visibilità dei redditi da locazione, favorita dalla graduale ripresa degli ingressi e delle vendite dei tenants nei centri commerciali di IGD, come sopra detto.

“Siamo molto soddisfatti di questa operazione che conferma la qualità dei nostri asset, ceduti ai valori di perizia del giugno scorso” ha dichiarato Claudio Albertini, Amministratore Delegato di IGD. “Come già affermato in passato, i proventi della dismissione ci permettono di ridurre sensibilmente il Loan To Value e di ottenere risorse finanziarie a copertura delle future esigenze a tutto il 2022; ipotizzando non ci siano nuove restrizioni legate a un peggioramento del quadro sanitario, anche alla luce dei buoni andamenti operativi e delle prospettive per i prossimi mesi, riteniamo che si siano creati i presupposti per tornare a distribuire nel 2022 un dividendo ai nostri azionisti, come auspicavamo”.

Chad Brown, Investment Director of Sale & Leaseback presso ICG, ha dichiarato: “Per ICG si tratta di un attraente accordo, supportato da solidi andamenti commerciali e dai sottostanti fondamentali di settore. Gli investimenti immobiliari nella distribuzione alimentare sono un target chiave per il fondo Sale & Leaseback e continueremo a cercare attivamente opportunità in tutta Europa. Siamo lieti di iniziare la collaborazione con IGD e i conduttori degli immobili”.

Nasce Foodu, il primo modello di filiera partecipativa nell’agroalimentare

Il progetto è nato nel giugno del 2020 in piena pandemia, quando anche il solo gesto di fare la spesa al supermercato era vissuto come conquista di libertà nell’intricato sistema di restrizioni. Ma anche in questa “zona franca” la libertà dei consumatori più attenti avrebbe incontrato non poche resistenze: sugli scaffali, spesso, si trovano prodotti selezionati sulla base di scelte di marketing e profitto, che talvolta non tengono conto a sufficienza della qualità e del gusto.

In questo contesto ha preso piede l’idea di due trentenni pugliesi di Palo del Colle, piccolo centro alle porte di Bari, che hanno sviluppato e lanciato Foodu, una nuova piattaforma di e-commerce partecipativo, dove i decisori finali sono i consumatori. Obiettivo della startup food-tech fondata da Antonella Fasano e Paolo Pannarale, è quello di sperimentare il primo modello di filiera agroalimentare in Italia in cui è la community dei consumatori che propone e decide cosa mettere in vendita. Chiunque può unirsi alla community di Foodu: esperti indipendenti ne valutano la qualità, mentre un gruppo di consumatori, veri e propri “clienti speciali” chiamati Approver, testano in anteprima i prodotti a prezzi scontati valutando il gusto. Solo se il prodotto è sano e anche buono, allora viene messo in vendita per tutti su Foodu.

«In soli 12 mesi abbiamo coinvolto oltre 1.000 persone e realizzato circa 22.000 consumer test–commenta Antonella Fasano, Founder e CEO di Foodu. La gente partecipa perché da un lato impara a riconoscere la qualità di nuovi prodotti, confrontandoli con quelli a scaffale nei supermercati, dall’altro offre recensioni utilissime per la selezione del nostro paniere, che al momento conta circa 500 prodotti, ma ha l’obiettivo di portarli in poco tempo a 1.500, base minima per fare una spesa completa».

Per espandere la propria presenza nel mercato della spesa online, coinvolgere nuovi soci e accompagnare anche i produttori in un processo di trasformazione “consumer centric”, Foodu lancia dal 21 ottobre online su Mamacrowd, la sua prima campagna di equity crowdfunding: la startup punta a raccogliere un massimo di 300.000 €, equivalente al 14,2% delle quote societarie. Il segmento di mercato di riferimento è quello della spesa online, un mercato in crescita esponenziale, che ha fatto registrare un +112% rispetto all’anno precedente, nel 2020.

«Con il coinvolgimento del consumatore, oltre ad altre tipologie di investitori, rendiamo la nostra visione completa, rendendo partecipi i clienti finanche nel nostro capitale sociale – prosegue Antonella Fasano. La risposta della nostra community è stata straordinaria. Del resto alcuni dei nostri clienti avevano già deciso di investire in Foodu, ancor prima del lancio della campagna».

Il modello Foodu, fondato sui tre pilastri della salubrità, sostenibilità e filiera,vuole stravolgere le logiche attuali, mettendo al centro il consumatore e partendo da una reale domanda di mercato: l’89% dei piccoli e medi produttori intervistati hanno dichiarato di immettere sul mercato i propri prodotti senza farli testare preventivamente dai consumatori. Nel rispondere a questa esigenza dei medio-piccoli produttori, Foodu ha implementato anche una linea di servizi B2B, una piattaforma di consumer science digitalizzata a servizio dei produttori: «Il coinvolgimento del consumatore è uno dei principali trend di mercato, anche nel settore agroalimentare – spiega Paolo Pannarale, Founder e CTO di Foodu. Il nostro Community Test digitalizzato aiuta il produttore ottenere tutte le informazioni necessarie a migliorare il prodotto in maniera estremamente semplice e ad un budget consono».

Il coinvolgimento del consumatore è uno dei principali trend di mercato, anche nel settore agroalimentare. I consumatori non sono più dei soggetti passivi; non si accontentano di subire le scelte dei brand, né di limitarsi a “fare una scelta” tra i brand a disposizione. Il rapporto tra aziende e consumatori si baserà nell’immediato futuro sempre più su forme di dialogo di tipo attivo e partecipativo, da cui possono emergere importanti scambi costruttivi.

Granarolo entra nel mercato del Gorgonzola DOP

Granarolo annuncia l’acquisizione della Mario Costa S.p.A., storico produttore di Gorgonzola DOP con più di 100 anni di storia, che ha fatto della qualità una missione. L’acquisizione prevede l’acquisto a regime del 100% delle azioni (oggi possedute dai due fratelli Fileppo Zop).

Mario Costa S.p.A. sviluppa un fatturato di circa 15 milioni di Euro (dato 2020) e lavora circa 20.000 tonnellate di latte/anno lombardo proveniente dal comprensorio definito dalla DOP. Appena fuori Novara si trova un caseificio tecnologicamente all’avanguardia e concepito secondo criteri di sostenibilità. Il fatturato è sviluppato principalmente sul mercato italiano, l’export rappresenta il 31% del fatturato e i paesi principali raggiunti oggi sono in Europa (es. Gran Bretagna) e oltreoceano (es. Giappone e Stati Uniti).

“Siamo particolarmente soddisfatti dell’acquisizione della Mario Costa S.p.A.”, ha commentato il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari. “Rappresenta la prima acquisizione del Gruppo dall’inizio della pandemia e l’attuazione dell’importante piano strategico 2021-2025 che si focalizzerà principalmente sulla valorizzazione delle eccellenze italiane nel nostro paese e all’estero. L’acquisizione consente a Granarolo di lavorare più latte italiano, entrare nel mercato del Gorgonzola con un brand storico, un prodotto di alta qualità e uno stabilimento all’avanguardia. Il gorgonzola è presente nei cataloghi dei principali retailer mondiali e siamo certi di poter contribuire a rafforzare la presenza del brand Mario Costa nei paesi in cui esso opera e di poter ampliare il raggio d’azione in quei paesi in cui Granarolo opera da più tempo o che ha identificato come paesi target. Al nostro fianco rimarranno i fratelli Fileppo Zop e i 32 dipendenti storici del caseificio”.

“Riteniamo che da questo accordo con Granarolo possano nascere le condizioni per un posizionamento premium del nostro Gorgonzola. Un’azienda di filiera e vicina ai territori, con una forte vocazione alla qualità e all’internazionalizzazione come Granarolo saprà da una parte salvaguardare la tradizione e l’eccellenza della nostra DOP e dall’altra trovare nuovi estimatori in Italia e all’estero”, hanno commentato Federica e Davide Fileppo Zop.

Quali retailer fanno più promo? L’indagine di Tiendeo

Per i consumatori le offerte rappresentano uno degli elementi centrali al momento di decidere dove recarsi a fare i propri acquisti, e se usate con attenzione aiutano a risparmiare notevolmente sul bilancio familiare, soprattutto a lungo termine. Il risparmio è fatto di tante piccole abitudini quotidiane che vanno coltivate e che è bene accogliere all’interno della propria routine, al fine di evitare sprechi di denaro e di energia, cercando di dare sempre il giusto valore alle persone, al lavoro, alle cose, e proteggendo il nostro pianeta.

Proprio per questo, in concomitanza con la Giornata Mondiale del Risparmio che ricorre il 31 ottobre, Tiendeo.it, compagnia leader nei servizi drive-to-store per il settore retail ed esperti in cataloghi digitali, ha analizzato i volantini dei retailer italiani per scoprire quali sono quelli che durante l’anno hanno fatto il maggior numero di promozioni.

Al primo posto tra i retailer che offrono ai consumatori il maggior numero di offerte, si posiziona Coop, seguita da Conad e Carrefour. La categoria dei supermercati e degli ipermercati è quella con più promozioni, seguono elettronica e abbigliamento.

Coop, Conad e Carrefour sono i retailer con più promo attive durante l’anno
Analizzando i cataloghi dei retailer italiani dell’ultimo anno, ad avere il maggior numero di promo e offerte è Coop, seguono Conad e Carrefour. Le offerte includono tutti i tipi di promozione, come ad esempio sconti diretti, sconti sulla seconda unità, o 3×2.

Ecco la classifica completa di supermercati e ipermercati:
1. Coop (16,04%)
2. Conad (11,68%)
3. Carrefour (9,32%)
4. Penny Market (3,47%)
5. Famila (2,18%)
6. Bennet (2,06%)

Supermercati e discount i retailer con più offerte, seguono elettronica e moda
La categoria con il maggior numero di offerte è quella dei supermercati, che insieme ai discount riuniscono oltre l’80% delle offerte. A seguire è la categoria elettronica e informatica (3,4%), e completa il podio la categoria abbigliamento, scarpe e accessori (2,5%). Tutto per la casa e arredo (2,4%) e bricolage e giardino (2%) completano la top 5.

Acqua & Sapone, Il Libraccio, Trony, Zalando e Zooplus si aggiudicano il primo posto nelle rispettive categorie merceologiche
Ad aggiudicarsi i primi posti tra i retailer che fanno più offerte nelle categorie diverse da supermercati, troviamo Trony per elettronica e informatica con il 24,4% nella sua area merceologica, Zalando per abbigliamento, scarpe e accessori (6,1%), Happy Casa per tutto per la casa e arredo (12%), Bricofer per bricolage e giardino (21%), Acqua & Sapone per cura della persona e bellezza con il 17,5%, Il Libraccio per libri e cartoleria (35,4%), Eden Viaggi (15,6%) per il settore vacanze e viaggi, Zooplus per quanto riguarda la cura e l’alimentazione degli animali (33,1%).

Magrini porta le sue Delizie al TuttoFood di Milano

Non un semplice piatto di pasta ma un trionfo di sapori. Dal 22 al 26 ottobre Magrini Le Delizie parteciperà al TuttoFood di Milano con una serie di degustazioni pensate per coinvolgere il pubblico specializzato in un’esperienza gastronomica all’insegna dei migliori condimenti della tradizione italiana.

L’appuntamento si svolgerà all’ora di pranzo presso lo stand di FCSI Italia (pad. 7 stand E49/E57/F50/F58), società di consulenza operante nel settore foodservice & hospitality. La pasta cucinata direttamente in stand dagli chef dell’associazione e servita ai tavoli dai ragazzi dell’istituto alberghiero di Milano, verrà accompagnata da due condimenti: cacio e pepe, e pesto alla genovese, entrambe referenze che hanno segnato la storia e il successo di Magrini Le Delizie, da oltre 40 anni specializzata nella produzione artigianale di sughi e salse di alta qualità per ogni occasione di consumo.

Dalla fondazione del 1978 a oggi Magrini ha saputo sviluppare un’ampia offerta che conta circa 20 referenze di immediato utilizzo, suddivisa nelle due linee di prodotto: Cuore di Salsa comprendente il meglio delle salse italiane per condire pasta, carni e crostini e Cuore di Pesto che racchiude tutto il meglio dei pesti italiani. Ispirati fedelmente alle ricette regionali e realizzati in maniera esclusivamente artigianale, tra gli altri spiccano i pesti, alla siciliana, ai pistacchi, alla ligure, come le salse, tra cui carbonara, gricia, amatric,iana boscaiola, tartufata, allo zafferano, alle noci, fino al crostino toscano.

Caratteristica distintiva di ogni referenza è l’utilizzo d’ingredienti scelti, l’accuratezza e l’artigianalità della lavorazione e il rispetto della tradizione, unito all’impiego di impianti e attrezzature all’avanguardia. Un approccio che in questi decenni ha permesso all’azienda di soddisfare il palato di un pubblico gourmet e raffinato, sempre alla ricerca di sapori autentici e capaci di rispecchiare il variegato patrimonio gastronomico italiano, da portare in tavola con facilità grazie all’alto contenuto di servizio delle confezioni. Bastano infatti pochi minuti per portare in tavola la grande tradizione italiana, buona, sana, genuina.

“I nostri sughi e pesti – afferma Alessandro Vagli, amministratore delegato di Magrini – non sono né pastorizzati né sottoposti a trattamento ad hpp, ma tramite il mantenimento della catena del freddo riusciamo ad avere prodotti da banco frigo con una shelf life di 70-90 giorni per tutta la gamma e 30-40 giorni per la carbonara, con una flessibilità produttiva non comune”.

Diffondere nel mondo prodotti alimentari italiani autentici riconosciuti dai consumatori di tutto il mondo come eccellenti per gusto e qualità. Questa è la mission aziendale, inaugurata 40 anni fa da Cesare Magrini e oggi portata avanti dalla figlia Carla, suo marito Alessandro Vagli, presente nella direzione aziendale fin dagli albori, la loro figlia Alessandra e con il supporto di un management qualificato e di uno staff di produzione altamente consapevole ed esperto. Sono loro i portavoce della nuova visione aziendale in cui tutte le attività, dalla selezione delle materie prime alla lavorazione e alla vendita, sono protese verso un unico obiettivo: garantire la sicurezza e laqualità dei prodotti offerti. Una sfida e un impegno che poggia su solide fondamenta, rappresentate da 40 anni di tradizione e successi, ma anche daun presente caratterizzato da recenti investimenti che delineano un’idea chiara del futuro e la capacità di interpretare le esigenze del mondo Retail e Ho.Re.Ca, rispondendo con prodotti artigianali che nel rispetto della tradizione sono veloci e facili da utilizzare per condire la pasta, ma anche carni e crostini, coprendo così tutte le occasioni di consumo.

Rapporto Censis-Confimprese, rialzo positivo dei consumi

È stato presentato pochi giorni fa il 2° Rapporto Censis-Confimprese, realizzato con il contributo di Nhood, società di servizi immobiliari focalizzata sugli immobili a uso misto e sulle riqualifiche urbane, nonché attore primario del mondo dei centri commerciali, che è sempre a supporto e sostegno del mondo retail anche attraverso il contributo a studi e ricerche mirati alla realizzazione di report utili al settore. Dal Rapporto sono emersi risultati molto interessanti che manifestano un grosso incremento nell’andamento del mondo del retail e dei consumi: in particolare, la spesa delle famiglie supererà i 1.000 miliardi di euro a fine anno. Dopo il +14,2% nel secondo trimestre del 2021, quest’anno i consumi aumenteranno di 60 miliardi rispetto all’anno scorso. Cresce la voglia di canali fisici del retail: il 65% degli italiani vuole tornare nelle piazze dello shopping. Il Rapporto è stato presentato da Francesco Maietta, responsabile dell’area politiche sociali Censis, e discusso da Francesco Montuolo, executive vice president Confimprese, Ettore Papponetti, Head of Commerce & Leasing Nhood Italy e Massimiliano Valerii, direttore generale Censis.

Ettore Papponetti, Head of Commerce & Leasing Nhood Italy: “Phygital, esperienzalità e sostenibilità sono tra le tendenze evidenziate dal rapporto stilato da Censis e Confimprese e trovano nel Centro Commerciale un luogo ideale di realizzazione, sia per la naturale conformazione e grandezza dei suoi spazi, sia perché la sinergia tra proprietà, gestione e operatori può fare la differenza nel rendere i luoghi d’acquisto fisici attrattivi e desiderabili quanto quelli digitali. Siamo già al lavoro su questi punti chiave, sia negli assetattualmente gestiti che in quelli in via di sviluppo, come Merlata Bloom Milano: siamo infatti fortemente orientati verso progetti costruiti in partnership con i tenant e che generino un triplo impatto positivo – sulle Persone, sul Pianeta, sul Profitto -, considerando sempre quest’ultimo come una naturale conseguenza di un’attività sostenibile”.

Il rimbalzo dei consumi
Alla fine dell’anno la spesa per consumi delle famiglie sfonderà il muro dei1.000 miliardi di euro. Nel secondo trimestre del 2021 i consumi degli italiani si sono già ripresi del 14,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 (33 miliardi in più), con una netta inversione di tendenza rispetto al -5,4% registrato nel primo trimestre dell’anno. L’incremento a consuntivo d’anno ammonterà a 60 miliardi in più rispetto all’anno scorso, un tesoro prezioso per rivitalizzare l’economia reale. Complessivamente la pandemia ha bruciato dieci anni di crescita dei consumi. Ma, se non ci saranno nuovi stop sanitari, a Natale si prevedono almeno 9 miliardi di spesa in più rispetto allepassate festività. È quanto emerge dal 2° Rapporto Censis-Confimprese, realizzato con il contributo di Nhood.

Le tigri del consumo
Sono 4,5 milioni gli italiani che, forti di redditi rimasti intatti e di risparmi forzosi dovuti all’impossibilità di poterli utilizzare durante la pandemia, ora sono pronti a spendere per i consumi più di quanto facessero nel periodo pre-Covid. Usciti dall’emergenza, il 57,2% degli italiani tornerà a spostare soldi dal risparmio ai consumi, per andare oltre le scarsità imposte dal periodo recente. Più la paura allenta la presa, più crescono le tigri del consumo.

Il ritorno del retail
Il rimbalzo dei consumi sarà favorito dalla stanchezza degli italiani, per troppo tempo costretti in casa e ormai saturi di una sovrabbondanza di interazioni digitali nelle loro vite. Il 51,9% non sopporta più gli incontri da remoto per il lavoro, lo studio o le relazioni interpersonali. Il 52,8% ritiene che il digitale sia eccessivamente presente nelle proprie vite e che ora c’è bisogno di un riequilibrio con il mondo fisico. Il 65% (il 77,4% tra i giovani) vuole tornare a trascorrere tempo fuori casa per incontrare gli amici, mangiare insieme, divertirsi, fare shopping. L’insofferenza per i divieti e la vita da remoto spingerà in alto il retail.

Cresce la voglia di shopping nei canali fisici del commercio
Il 64% degli italiani ha nostalgia degli acquisti nei negozi fisici, nei centri commerciali, nelle piazze dello shopping, anche riducendo il ricorso all’e-commerce. Lo dicono più le donne (67,6%) e le persone benestanti (69,8%). La normalità per gli italiani è fatta anche di shopping fisico, da cui traggono emozioni e benessere.

I nuovi driver degli acquisti
Utilizzare ogni tipo di informazione disponibile per decidere cosa acquistare e dove farlo: ecco il potere rinforzato del consumatore con cui il retail dovrà misurarsi. Il 64,9% degli utenti di internet cerca informazioni su aziende, prodotti e servizi. Il 53,4% confronta i prezzi dei prodotti e servizi per valutare le diverse opzioni. È questo l’importante contributo del digitale: i consumatori sono diventati più forti grazie ai flussi informativi facilmente accessibili a chiunque e ovunque per giudicare, scegliere, acquistare. L’e-commerce è ormai una realtà consolidata: il 51,6% degli internauti (il 62,3% delle persone più istruite, il 64,6% dei 30-44enni) ha effettuato almeno un acquisto online nell’ultimo mese. Dopo la pandemia ogni consumatore costruirà la sua spesa personale combinando canali fisici del retail ed e-commerce.

«È un’Italia che ce la fa– spiega Mario Resca, presidente Confimprese – quella che il Censis fotografa dopo i 19 mesi di pandemia che hanno messo a dura prova la tenuta del retail. La stabilità del governo Draghi, la ripresa dell’economia italiana che è tra quelle europee a più alta crescita, la voglia di normalità unita ai risparmi degli italiani sono il vero vaccino dell’Italia post Covid19. Oggi, qualche incognita potrebbe provocare temporanee frenate come la scarsità di materie prime su scala globale, la mancanza di manodopera specializzata e l’inflazione. Per questo è necessario rassicurare gli italiani con politiche di welfare e incentivi volti a proteggere e promuovere il loro benessere economico e sociale».

MD investe sul vino, +13,2% di bottiglie vendute

MD continua ad affermarsi come insegna della grande distribuzione sempre più lontana dai canoni del discount, una crescita che si evince anche dalle nuove proposte del reparto vinoin continua evoluzione. MD in questi mesi ha infatti sottoposto lo scaffale vini a una profonda revisione che oggi lo presenta arricchito e razionalizzato inserendo etichette di pregio e di tendenza, e un’ampia scelta di DOCG, DOC, IGT, vini locali e biologici.

In MD insomma quello dei vini non è più un reparto “accessorio” ma un anello importante per l’insegna italiana, che contribuisce a fidelizzare i clienti e ad attrarne di nuovi, anche grazie ad una precisa strategia: dare al cliente la certezza di acquistare un prodotto di qualità al giusto prezzo. Un obiettivo reso possibile, oltre che dalla ricerca costante di prodotti premium e attuali, da uno stringente Protocollo di analisi chimico-fisiche e organolettiche che si è tradotto nel 2020 in oltre 600 controlli sui vini proposti. E il consumatore sembra gradire: dopo un 2020 di vendite record, sostenute dall’anomalia rappresentata dalla pandemia, la crescita a doppia cifra in volume e valore si conferma anche nel 2021 che registra alla settimana 39 un +13,2% di bottiglie vendute e un +12,7% di fatturato alle casse.

Dati che promettono di far chiudere l’anno con un segno decisamente positivo rispetto alle più contenute previsioni per il settore di un 2021 in cui il consumo casalingo e quindi l’acquisto in grande distribuzione di vini ha pagato lo scotto della ritrovata normalità fuoricasa.

“L’obiettivo di MD è fare dei vini una “famiglia” di richiamo: il consumatore deve poter scegliere di fare la spesa in MD anche per i vini”, ha spiegato Giuseppe Cantone, direttore commerciale MD S.p.A., intervenendo alla tavola rotonda “Il mercato del vino nella distribuzione moderna: nuovi equilibri e nuove opportunità”, che si è svolta questa mattina al Vinitaly di Verona.

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