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Inaugurato a Gallicano il primo PetStore Conad della Garfagnana

Ha aperto a Gallicano, in provincia di Lucca, in via di Fondovalle, il primo PetStore Conad della Garfagnana, pronto ad accogliere i clienti e i loro amici pet con una vasta offerta di prodotti e servizi di qualità per la cura e il benessere degli animali.

Il nuovo store, situato all’interno della galleria commerciale e adiacente al punto vendita Conad, offre un’ampia gamma di prodotti con oltre 5.000 referenze in assortimento dedicate agli animali da compagnia. Presenti all’interno del punto vendita alimenti di qualità, accessori e prodotti dietetici, oltre ai parafarmaci veterinari. Il negozio propone ai clienti anche iniziative e servizi specifici per soddisfare i bisogni di tutti gli animali da compagnia, come l’incisione istantanea delle medagliette identificative, un box per la donazione di alimenti ai canili e gattili di zona, una bilancia per la pesa degli animali, una bacheca annunci ed un angolo ristoro per cani.

“Sono lieto e orgoglioso di poter inaugurare il primo PetStore Conad della Garfagnana e di poter offrire un ulteriore servizio, dedicato alla cura e al benessere dei nostri fedeli compagni, che completa i numerosi servizi offerti dal centro commerciale – dichiara Roberto Toni, Socio e neoeletto Presidente di Conad Nord Ovest. L’obiettivo è quello di creare uno spazio dedicato e specializzato con personale altamente qualificato grazie ad una formazione completa e mirata. Vogliamo rispondere sempre di più alle esigenze dei clienti ed alla cura dei loro affezionatissimi animali, che sono a tutti gli effetti componenti delle nostre famiglie: per questo motivo, offriamo prodotti di qualità a prezzi convenienti con una proposta commerciale ricca di contenuti”.

Il nuovo PetStore di via di Fondovalle si sviluppa su una superficie di circa 280 mq, dispone di due casse ed impiega 4 addetti, di cui 3 nuove assunzioni. È dotato inoltre di un impianto di illuminazione a led e delle migliori tecnologie che favoriscono la sostenibilità ed il risparmio energetico.

Il PetStore Conad è aperto tutti i giorni ed effettua orario continuato dal lunedì alla domenica dalle 8.00 alle 19.30. Nel giorno di apertura è prevista per i clienti la distribuzione di un utile shopper omaggio. Il numero di telefono per richiedere informazioni è lo 0583/7251.

Con questo nuovo punto vendita di Gallicano, Conad Nord Ovest ha all’attivo complessivamente 43 PetStore nei territori in cui è presente. Il negozio mette a disposizione dei clienti, oltre ai prodotti a marchio Conad, tutte le migliori marche dedicate al mondo animale, oltre ai vantaggi legati alla carta fedeltà o di pagamento Conad.

Milva Carletti è la nuova direttrice generale di Coop Alleanza 3.0

Coop Alleanza 3.0 rinnova il modello di Governance, integrando la direzione generale corporate con quella retail nella figura di Milva Carletti che assume così la carica di Direttrice generale e con essa la responsabilità del conseguimento degli obiettivi previsti nel piano di rilancio e inerenti agli aspetti commerciali che si aggiungono a quelli relativi a finanza, amministrazione e controllo, sistemi, partecipazioni e patrimonio immobiliare.

Si tratta di una scelta che punta a migliorare la semplificazione dei processi e a garantire efficienza e efficacia in perfetta sinergia con il piano di risanamento e rilancio.
La nuova governance si affida all’esperienza e alla competenza di Milva Carletti, già direttrice generale corporate della Cooperativa, e ha l’obiettivo di favorire il rilancio del prodotto a marchio, la riqualificazione dei punti vendita e la partecipazione dei soci, senza perdere di vista la strada dell’efficientamento che ha caratterizzato la prima fase del piano di risanamento chiusasi con il bilancio 2021 che vede le perdite ridursi sensibilmente.

Milva Carletti prima di approdare in Coop Alleanza 3.0, è stata Chief Corporate & Financial Officer di Gruppo UNA (catena primaria nell’ambito dell’hotellerie) e ha avuto un lungo percorso in Manutencoop (oggi Rekeep) culminato con l’incarico di Ceo. Ha maturato specifiche competenze in ambito finance ed è stata consigliere di amministrazione indipendente in IGD SIIQ, UnipolSai e in altre società del Gruppo Unipol, oltre a essere stata consigliere esecutivo e non esecutivo in società del gruppo Manutencoop.

Dal 2020 è stata Direttrice Generale Corporate di Coop Alleanza contribuendo a raggiungere gli importanti risultati di risanamento della Cooperativa. Nel nuovo incarico, Carletti seguirà, insieme al Presidente Cifiello confermato nella carica per un ulteriore mandato dal Consiglio di Amministrazione, la fase di rilancio e gli investimenti. Lo sviluppo della Cooperativa si realizzerà infatti nel triennio 2022-2024 con un investimento di 350 milioni, prevede nuove aperture e numerose ristrutturazioni di negozi nella logica della valorizzazione dei punti vendita avviata e l’incremento della quota di prodotti a marchio sempre più strategico per la Cooperativa.

“Sono orgogliosa di poter contribuire in questa fase cruciale della vita della Cooperativa. Le scelte coraggiose attuate negli ultimi due anni hanno cominciato a dare i loro frutti ma ora, nella fase di incertezza causata da guerra, coda lunga della pandemia e inflazione alle stelle, è fondamentale riuscire a portare a compimento il rilancio della Cooperativa senza perdere di vista i nostri valori fondanti che hanno caratterizzato anche la fase di risanamento” – ha commentato Milva Carletti, direttrice generale di Coop Alleanza 3.0.

“Coop Alleanza 3.0 è più solida e può tornare ad investire. Per farlo abbiamo scelto di unire le due direzioni generali, innovando la nostra governance e rendendo il sistema di gestione più snello ed efficace. La competenza di Milva Carletti è un asset strategico per la Cooperativa che le affida il delicato compito di attuare il piano di rilancio portando a compimento il lavoro iniziato con il precedente piano” – ha aggiunto Marco Cifiello, Presidente di Coop Alleanza 3.0.

Il Consorzio COMIPRO entra nel Gruppo Crai

Dal primo gennaio 2023 il Consorzio Comipro, precedentemente legato in un’alleanza d’acquisto col Gruppo VéGé, entrerà a far parte del Gruppo Crai, storica realtà della distribuzione moderna attiva in Italia da quasi cinquant’anni e leader nella multicanalità.

L’ ingresso contribuisce a rafforzare ulteriormente la Centrale Crai ed a consolidare il presidio del Gruppo nel canale drugstore, dove detiene la seconda posizione in Italia come quota di mercato pari a 31.4%.

Il Consorzio nasce nel 1981 come organizzazione collaborativa che racchiude al suo interno gruppi di imprenditori, grossisti, esperti del settore del cura casa e persona. Il suo obiettivo primario è di proporre accordi sempre vantaggiosi, di garantire l’ottimizzazione dei costi di approvvigionamento e distribuzione e soprattutto mantenere intatti i valori originari basati sul rapporto mutualistico e solidale.

Oggi il Consorzio Comipro, opera con 43 Consorziati specializzati nei settori cura casa e persona con una rete di 528 punti vendita diretti e affiliati, rappresentando una quota di mercato di 0,4 punti nel mercato drugstore e un fatturato alle casse superiore ai 390 milioni di euro.

“Grazie all’ingresso del Consorzio Comipro, Crai Secom rafforza ulteriormente la sua posizione di secondo player del settore cura casa e persona in Italia – afferma Giangiacomo Ibba, Amministratore Delegato del Gruppo Crai. Questo ingresso importante conferma che la direzione strategica che abbiamo intrapreso di dare maggior valore alle reti distributive che fanno parte del gruppo che rappresento è la strada giusta. Ringrazio Il Consorzio Comipro per la scelta poiché, con una presenza territoriale di valore e numericamente importante, esprime al meglio lo stesso spirito di multicanalità che caratterizza il nostro Gruppo”.

“In Crai abbiamo trovato una Centrale con una visione strategica del futuro allineata alla nostra. Siamo quindi molto soddisfatti di entrare a far parte del Gruppo – dichiara Vittorio Bagnasco, Presidente del Consorzio Comipro – e siamo certi che insieme rafforzeremo la nostra presenza sul territorio, continuando a valorizzare Imprese e Persone, valori da sempre imprescindibili che ci legano e accomunano”.

Nuovo packaging sostenibile per la carne irlandese di ABP Food Group

Quando si parla di sostenibilità alimentare, oggi il pensiero non va soltanto alla filiera produttiva, ma anche ai consumatori e alle loro scelte: secondo i dati raccolti da Bord Bia, ente governativo per lo sviluppo dei mercati di esportazione dei prodotti food&beverage irlandesi, per il 46% degli italiani anche ciò che mettiamo nel carrello della spesa può avere un impatto negativo sull’ambiente.

Negli ultimi due anni, il Bel Paese si è dimostrato tra i più consapevoli in materia di consumi alimentari, considerando che più della metà degli intervistati (56%) ha dichiarato che la sostenibilità è tra gli elementi che ne influenzano maggiormente le scelte in fatto di cibo. Il 76% appartiene alla categoria dei cosiddetti “scrutinisers”, per i quali prendersi qualche istante tra le corsie del supermercato per valutare attentamente i propri acquisti è cruciale.

Forte di questa consapevolezza, ABP Food Group, azienda particolarmente impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale della produzione di carne bovina a tutti i livelli, ha lanciato un nuovo packaging sostenibile per la carne irlandese, completamente compostabile e con il 75% di plastica in meno. ABP figura inoltre tra i fondatori del programma di sostenibilità agroalimentare Origin Green, che coinvolge il 90% della produzione di food&beverage irlandese all’insegna della salvaguardia dell’ambiente e che quest’anno festeggia i suoi primi 10 anni.

Tra i vari aspetti che contraddistinguono un prodotto sostenibile il packaging si configura quale elemento imprescindibile: il 56% degli italiani associa direttamente la sostenibilità alla presenza di un packaging sostenibile e totalmente riciclabile. Ben l’86% ha cercato, specialmente a seguito della pandemia, di fare uno sforzo per comprare sempre più prodotti con imballaggio ridotto e, per il 79% del campione, in futuro questo diventerà un elemento determinante negli acquisti. Il packaging sostenibile va dunque ad aggiungersi al metodo di allevamento in armonia con la natura e all’alimentazione grass-fed, già da tempo i maggiori punti di forza della produzione irlandese di carne bovina, nonché tra i fattori che più influenzano le scelte d’acquisto dei consumatori di carne italiani.

Benessere umano, animale e ambientale sono strettamente connessi tra loro, e da sempre si uniscono per dare vita alla carne di manzo “buona per natura”.

Global Risk Landscape 2022, lo studio di BDO

BDO, una delle principali organizzazioni internazionali di revisione e di consulenza aziendale in Italia e nel mondo, ha pubblicato i dati relativi all’indagine Global Risk Landscape 2022, svolta su un campione di 500 C-level in tutto il mondo, che esplora le modalità con cui i manager si stanno concentrando sulla resilienza, efficienza e sostenibilità delle supply chain all’interno di un quadro globale dominato dall’incertezza, causata dalle tensioni geo-politiche, dalla crisi climatica, dagli strascichi della pandemia e dalle minacce derivate dagli attacchi informatici.

Secondo lo studio, le conseguenze legate al COVID-19 e alle misure per il suo contenimento hanno continuato a far sentire i loro effetti fino ad oggi, in particolare sulle supply chain, tanto è vero che il 48% degli intervistati ha riportato gravi interruzioni nella catena di approvvigionamento negli ultimi 18 mesi. Per trovare una soluzione a questi problemi, il 59% del campione ha creato delle supply chain alternative rispetto a quelle già esistenti, mentre un ulteriore 23% intende farlo nel corso dei prossimi 18 mesi. La metà dei rispondenti ha inoltre dichiarato di aver accorciato le catene di approvvigionamento, tramite anche il reshoring delle attività, e il 40% ha introdotto tecnologie di analisi dei dati relativi alla supply chain per permettere una loro migliore efficienza.

In questo contesto, il Global Risk Landscape ha fatto emergere che il principale fattore di rischio per le aziende è costituito dalle tensioni geo-politiche, indicate dal 78% degli intervistati. Questo fattore risulta legato al conflitto in Ucraina e alle conseguenti sanzioni che hanno colpito attività e patrimoni russi: a questo proposito, la survey di BDO ha rilevato che il 55% del campione ha stretto accordi con nuovi fornitori per cercare di mitigare gli effetti della guerra in Ucraina. Un altro elemento di incertezza emerso dalla ricerca è legato ai timori di una guerra commerciale fra USA e Cina, che porterebbe a un ulteriore peggioramento del quadro internazionale.

La seconda maggior fonte di rischio è rappresentata dalla trasparenza delle catene di approvvigionamento, come dichiarato dal 75% del campione. Una sua mancanza porta infatti a un crescente rischio reputazionale per l’azienda, per non essere in grado di raggiungere gli alti standard etici ormai richiesti dai consumatori, e a una maggiore difficoltà di comprendere e affrontare le sfide a livello regionale e locale, portando così a perdite in termini di denaro e tempo.

Il terzo maggiore rischio individuato dalla survey risiede nella minaccia degli attacchi informatici alle supply chain, indicato dal 72% dei rispondenti. Per prevenire e affrontare questa potenziale fonte di criticità, il 67% delle aziende intervistate ha dichiarato di aver effettuato investimenti nella digitalizzazione della catena di approvvigionamento negli ultimi 18 mesi e il 51% ha aumentato le risorse disponibili a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina.

Solamente il 22% del campione ha invece indicato i cambiamenti climatici e gli eventi meteorologici estremi fra le più alte priorità di rischi per il business, evidenziando un basso livello di priorità da parte di manager e organizzazioni per questi aspetti, in grado, però, di poter generare danni a livello finanziario e reputazionale. Inoltre, solo il 23% degli intervistati ritiene che gli eventi naturali avversi potranno avere un impatto significativo sulle attività aziendali e il 14% ha definito piani e processi per mitigare le possibili interruzioni alle supply chain causate dai cambiamenti climatici.

Infine, un’area di miglioramento nella gestione dei rischi per le organizzazioni è legata allo status dei Chief Risk Officer (CRO) nell’organigramma aziendale: lo studio di BDO ha infatti evidenziato che nel 29% delle aziende intervistate il CRO non fa parte del top management. A livello globale, tra le regioni in cui gli specialisti di gestione dei rischi occupano un posto nella direzione aziendale ci sono il Medio Oriente (nel 72% dei casi) e USA (nell’80%). In Europa questa percentuale si ferma al 44%.

UN FOCUS SULL’EUROPA
L’analisi dei dati relativi ai 100 manager C-level intervistati da BDO all’interno dell’area europea mostra che il 68% di essi individua il maggiore fattore di rischio per le organizzazioni nel conflitto in Ucraina, che ha portato un significativo aumento dei costi delle materie prime e delle fonti energetiche e una crescita dell’inflazione, oltre a difficoltà nell’approvvigionamento di semilavorati.

In seconda posizione, con una quota del 60%, si trovano i timori di un rallentamento dell’economia e di un recupero più lento del previsto dopo l’impatto della pandemia, che non viene più percepito come principale elemento di rischio in Europa grazie anche all’alto tasso di vaccinazione nel continente.

La survey ha inoltre mostrato che i manager europei hanno una sensibilità verso le questioni ambientali e il cambiamento climatico di gran lunga superiore rispetto alla media globale: i rischi derivati da eventi naturali imprevedibili e estremi sono stati infatti indicati dal 59% del campione, rispetto al 22% del dato globale. Questo perché l’EU Green Deal sta introducendo i fattori di rischio ESG nel risk management degli operatori dei mercati finanziari con il preciso scopo di impattare nella sostenibilità dell’economia reale; attraverso la leva della finanza sostenibile.

Gli intervistati europei non sembrano invece essere particolarmente preoccupati dalle minacce di attacchi informatici: solo il 42% ha dichiarato di aver aumentato gli investimenti in cybersecurity per mitigare i rischi di interruzione della catena di approvvigionamento in seguito al conflitto in Ucraina, rispetto al dato globale del 51%, e solo il 13% li ritiene il rischio principale per le organizzazioni.

Gdo e pharma al centro di investimenti immobiliari a Milano

La grande distribuzione e le farmacie si confermano gli asset più sicuri in cui investire a Milano, i rendimenti diminuiscono e gli immobili non perdono valore. Questo il dato emerso dal nuovo Snapshot Retail Capital Market, realizzato dal dipartimento di ricerca di WCG – World Capital Group, che fornisce una panoramica dei rendimenti immobiliari per gli edifici commerciali per il primo semestre 2022 in Italia.

Per quanto riguarda l’analisi dei rendimenti immobiliari di Milano, si è deciso di considerare tre quartieri coinvolti nei progetti appartenenti al Piano Rigenerativo: Farini, Porta Romana e City Life. Più nello specifico tutte le categorie analizzate (Gdo, sportelli bancari, negozi fashion, ristoranti e farmacie) hanno registrato variazioni al rialzo ad eccezione della Gdo e delle farmacie.

Focalizzandoci sui trend rilevati da WCG, i rendimenti di sportelli bancari e ristoranti sono aumentati dello 0,15% nel quartiere di City Life, che registra anche un aumento dei rendimenti dei negozi pari allo 0,14% così come il quartiere di Porta Romana. Gdo e farmacie, invece, registrano un calo dei rendimenti di poco inferiore allo 0,1% rispettivamente nei quartieri di Porta Romana e City Life.

Oltre al focus sulla città di Milano, lo studio mette a confronto i rendimenti degli immobili commerciali con quelli di tipo finanziario. Da tale comparazione è emerso che gli immobili commerciali, oltre a generare rendimenti più elevati rispetto ai titoli di stato, rappresentano un investimento più sicuro, stabile e meno soggetto a fluttuazioni.

“L’andamento delle attività analizzate si è mostrato omogeneo – dichiara Andrea Faini, CEO di WCG . Dal confronto dei valori dei rendimenti immobiliari complessivi emerge che questi, nel primo semestre 2021, sono aumentati rispetto ai valori registrati nello stesso periodo del 2021. Tuttavia è bene specificare che rendimenti maggiori, generalmente, corrispondo a immobili che hanno un profilo di rischio più alto. Al contrario gli asset che generano rendimenti minori rappresentano investimenti più sicuri. Per questo attività come Gdo e farmacie attirano l’attenzione degli investitori real estate”.

A Tagliacozzo apre un nuovo punto vendita Tigre

Lo scorso 14 luglio a Tagliacozzo è stato inaugurato il punto vendita “Tigre”. All’interno della struttura, che occupa complessivamente una superficie di 500 metri quadrati, lavoreranno nove addetti: il supermercato disporrà di 9.500 referenze, di cui 1300 freschi e sarà aperto dal lunedì al sabato con orario continuato, dalle 8:30 alle 20:00, la domenica dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.

“Con i fratelli Sorgi – ha dichiarato il Responsabile dell’Affiliazione di Magazzini Gabrielli SpA, Nico Silvestric’è un rapporto consolidato fatto di fiducia e reciproca condivisione: i nostri valori sono in loro innati, le loro eventuali problematiche diventano per noi questioni da risolvere con soluzioni vincenti. Siamo felici, lo dico a titolo personale e di Magazzini Gabrielli, che aprano un nuovo punto vendita in franchising Tigre”.

“Insieme a mio fratello Antonello – aggiunge Francesco Sorgi, titolare del punto vendita – lavoriamo nel settore da venticinque anni, da venti il nostro rapporto con Magazzini Gabrielli è di reciproca soddisfazione, abbiamo già dei punti vendita a Celano, Avezzano e Capistrello, è il nostro quarto Tigre. Il motivo? Con un partner come Gabrielli, possiamo concentrarci esclusivamente sull’attività imprenditoriale, senza che nient’altro ci possa preoccupare”.

Risovì Sushi Premium, per sushi e poké fatti in casa

Sono freschi, leggeri e stuzzicanti, ideali per ridestare l’appetito messo a dura prova dalla calura estiva e, soprattutto, piacciono tanto agli italiani: stiamo parlando del sushi e del poké, preparazioni della cucina etnica che sono ormai di casa nel nostro Paese.

Il sushi ha ormai da tempo conquistato il titolo di “piatto esotico” più amato dagli italiani (solo una percentuale del 4% non lo apprezza e, secondo una recente indagine UberEats/Nextplora, il 76% lo considera un cibo desiderabile tutto l’anno), mentre per quanto riguarda il poké, il boom registrato durante la pandemia non accenna a rallentare: lo scorso febbraio il piatto di origini hawaiiane è ufficialmente entrato a far parte del paniere Istat 2022 e si stima che il mercato italiano possa raggiungere i 143 milioni di euro nel 2024 (fonte: indagine Cross border growth capital).

Se la maggior parte degli italiani si affida ancora alla ristorazione, al delivery e ai corner specializzati della GDO per gustare queste specialità già pronte, sempre più numerosi sono però coloro che amano cimentarsi con la preparazione di sushi e poké anche a casa propria.

Riseria Vignola, storica azienda dell’Alessandrino specializzata nella selezione, lavorazione e commercializzazione di risi, cereali, farine e legumi di qualità superiore, risponde alle esigenze di questo target emergente con Risovì Sushi Premium e Risovì Sushi Premium Brown, risi dalle caratteristiche organolettiche che li rendono ideali per la preparazione di queste altre ricette della cucina etnica.

Per Risovì Sushi Premium, Riseria Vignola ha selezionato una tipologia di riso dai chicchi di piccole dimensioni, tondeggianti e panciuti particolarmente indicata per la preparazione del sushi. Di aspetto perlaceo, i chicchi possiedono un’elevata capacità di assorbimento e tendono a rilasciare amido, caratteristiche che li rendono teneri e morbidi al palato, garantendo inoltre una buona collosità. Il sapore ben bilanciato, infine, fa di questo riso la scelta ottimale per un utilizzo trasversale nella cucina etnica.

Risovì Sushi Premium Brown è una proposta di riso integrale nata per arricchire la preparazione di sushi, di altri piatti della cucina orientale e dei poké bowl con le sostanze nutritive e le fibre tipiche degli alimenti non raffinati. I chicchi, piccoli e tondeggianti, rimangono più sodi rispetto alla versione bianca e regalano nuove esperienze di gusto e benessere.

Entrambi i prodotti sono il risultato di una attenta selezione varietale e di una filiera 100% italiana, garantita dall’expertise di oltre 140 anni di Riseria Vignola.

Ce.Di. Sigma Campania apre un nuovo Superstore Sigma a Sperone

Ce.Di. Sigma Campania, player di riferimento della Grande Distribuzione al Centro Sud con 173 pdv distribuiti prevalentemente nelle province della Campania, del Lazio e del Molise, ha aperto un nuovo punto vendita a insegna Sigma in Corso Umberto 1 a Sperone (AV).

Un format moderno, nato per rispondere alle esigenze di una spesa quotidiana e sviluppato su una superficie di vendita di ca. 800 metri quadri che esprime al massimo i valori di prossimità che caratterizzano l’insegna, offrendo ai clienti l’opportunità di un’esperienza di acquisto conveniente, veloce e fortemente legata alla tradizione del territorio.

Nel nuovo Superstore, che propone 6000 referenze, ampio spazio è dedicato alla MDD (marca del distributore), dove a fianco alla linea mainstream Sigma si distinguono le linee specialistiche Gusto&Passione, Equilibrio&Piacere e VerdeMio che garantiscono alta qualità al giusto prezzo. Una varietà che permette di effettuare una spesa facile e completa al fine di soddisfare i gusti e le esigenze di tutti i consumatori.

L’assortimento è esteso e diversificato: punto di forza del Superstore, insieme alla proposta del reparto macelleria con carni provenienti da filiere di allevamento controllate e certificate, è il reparto dei freschi.

Dotato di un ampio parcheggio, il negozio conta 4 casse tradizionali e all’interno presenta monitor interattivi per meglio dialogare, anche in store, con i consumatori. Anche su questo nuovo punto di vendita, per esporre i prezzi, il retailer campano ha optato per le etichette digitali, preferendole al tradizionale cartoncino. Una scelta green confermata dall’utilizzo di impianti di refrigerazione di ultima generazione per garantire efficienza e sostenibilità. Nel pdv sono occupate 15 persone: personale qualificato e disponibile ad assistere i clienti durante la loro esperienza d’acquisto.

Il negozio sarà aperto tutti i giorni con i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.30, la domenica dalle 8.00 alle 13.30.

Menosale, ecco la nuova ricetta di Simmenthal

Il sale è un ottimo alleato in cucina e comporta benefici per l’organismo, ma senza esagerare. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il consumo giornaliero di sale per gli adulti dovrebbe essere inferiore a 5 grammi, nonostante i numeri siano ancora molto alti in tutto il mondo. Una sensibilità che sta progressivamente crescendo nei consumatori, sempre più attenti a dosare i quantitativi di sodio nella propria dieta: negli ultimi 10 anni l’assunzione media giornaliera tra gli italiani si è, infatti, ridotta del 12%.

A partire da questa consapevolezza e dalla volontà di rispondere concretamente alle esigenze dei consumatori, Simmenthal – brand della Business Unit Food di Bolton Group – ha scelto di ampliare la propria offerta con una nuova e innovativa ricetta che mantiene l’inimitabile gusto della Simmenthal ma con meno sale: si tratta di Simmenthal Menosale, preparata con tagli magri e selezionati provenienti unicamente da muscolo rosso di bovino e con gelatina vegetale e miele, con una riduzione del 26% di sale rispetto alla ricetta tradizionale.

Un valore aggiunto per un prodotto che rappresenta ancora oggi un’icona della tradizione alimentare italiana, altamente proteico e con solo l’1,5% di grassi, oltre che privo di glutine. Per queste sue proprietà nutrizionali viene spesso raccomandate nelle diete, a supporto di un regime alimentare sano e bilanciato.

Con questo nuovo lancio, Simmenthal prosegue il suo percorso di crescita e sviluppo: una storia iniziata nel 1923, che ha portato il marchio ad essere uno dei più iconici e apprezzati dagli italiani, diventato “uno di famiglia”, come recitava un famoso spot degli anni ‘60.

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