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Gruppo Marzotto: showroom virtuale con la piattaforma Bsamply

La società del Gruppo Marzotto, presenterà le proprie collezioni online grazie alla piattaforma Bsamply e all’app di realtà aumentata ICatalog. Un percorso intrapreso già lo scorso anno, ma che la pandemia ha reso fondamentale.

Gestire l’intero processo d’ordine senza un incontro fisico fra buyer e venditori, facendo fronte alle limitazioni imposte dalla situazione attuale e riducendo significativamente l’impatto ambientale: sono queste le motivazioni che hanno spinto Marzotto Lab ad accelerare il proprio processo di digitalizzazione. A fare da apripista saranno i marchi Redaelli Velluti, dal 1893 eccellenza italiana celebre per i suoi velluti di alta gamma per abbigliamento e arredamento, e Tessuti di Sondrio, leader nella produzione di tessuti in cotone, lino e misti per l’abbigliamento di alta gamma attivo sin dalla metà dell’Ottocento.

“Da ormai due anni a questa parte, l’online rappresenta per noi un progetto centrale. La situazione in cui ci troviamo oggi, però, l’ha reso una necessità ancor più stringente – spiega Luca Vignaga, CEO di Marzotto Lab, il contenitore sperimentale e fortemente orientato all’innovazione dello storico gruppo Marzotto – Abbiamo intrapreso il percorso verso il digitale con lo scopo di ripensare il processo di vendita per abbassarne l’impatto ambientale, con l’obiettivo futuro di integrare online e offline. Attualmente questi strumenti ci permettono di essere vicini e attenti ai nostri clienti, così da essere di massimo supporto nel processo di ideazione delle loro collezioni”.

A rendere possibile questa trasformazione digitale è stata Bsamply, la B2B sales platform che consente di esporre le proprie collezioni online attraverso la creazione di private showroom, nonché richiedere campioni e inviare ordini. Se l’anno scorso il suo utilizzo era strettamente legato alle manifestazioni fieristiche e permetteva ai clienti di consultare le specifiche e ordinare tramite web i tessuti visti presso lo stand di Marzotto Lab, quest’anno la digitalizzazione delle collezioni si rivela vitale per far fronte alle nuove esigenze imposte dal distanziamento sociale. Lo showroom virtuale di Marzotto Lab presente sulla piattaforma, infatti, è una vera e propria meeting room nella quale il buyer può dialogare con il venditore su appuntamento. La vendita online imita il più possibile quella tradizionale, un modo per far sì che il valore aggiunto dato dal capitale umano non venga meno. Per i clienti più affezionati, vi è poi la possibilità di svolgere l’acquisto in totale autonomia, comprando tessuti già conosciuti o scelti in passato. Non solo, a partire dal 15 luglio e fino al 15 settembre, Marzotto Lab prenderà parte a Bsamply tradeshow Project, una vera e propria fiera online che garantirà a fornitori di materie prime e brand di vivere un’esperienza a 360°.

A completare l’ambizioso progetto sarà poi l’app di realtà aumentata Tessuti di Sondrio ICatalogue. Sviluppata in collaborazione con SENSE Immaterial Reality, permetterà un’esperienza reale della collezione Ready 4 Life Tessuti di Sondrio, articoli a stock service sempre disponibili anche per ordini di piccole dimensioni. Grazie alla tecnologia 3D, infatti, sarà possibile visualizzare i tessuti in movimento sullo schermo del proprio smartphone, verificandone caratteristiche come la caduta, altrimenti difficili da percepire senza l’ausilio di una terza dimensione.

Fase 2: pronta la telecamere termica, capace di “chiudere le porte”

Si chiama “DET2000BT” e apparirà in Italia durante la “Fase 2” dell’emergenza: “Sembra un tablet, è uno strumento rivoluzionario: blocca le porte automatiche e manda un avviso vocale per lanciare l’allarme. È necessario per evitare nuovi contagi”- spiega Leonardo Borinato (Borinato Security) che è riuscito ad importare per primo in Italia questo modello.

Lentamente l’Italia tornerà alla normalità, la “Fase 2” dell’emergenza Coronavirus riaprirà aziende e uffici nei prossimi giorni. Ma per evitare nuovi contagi i luoghi pubblici e di lavoro dovranno tutti dotarsi di uno strumento che garantisca l’ingresso solo a chi non ha la febbre e indossa la mascherina. I giganti della tecnologia cinese hanno già risolto il problema, immettendo sul mercato modelli di telecamere termiche innovative, capaci di analizzare istantaneamente flussi di persone in aree di passaggio come stazioni e centri commerciali.

La risposta italiana a questa esigenza arriva da una innovativa telecamera termica, la DET2000BT, venduta in Italia con il marchio Bos dall’azienda Borinato Security di Val Liona, nel Vicentino. Si tratta un tablet, installato su un piedistallo, che viene collocato all’ingresso dei negozi. Il cliente si avvicina e in un solo secondo la telecamera legge con un sensore termico la temperatura corporea dal volto con una precisione di 0,3 gradi. Inoltre, vede se la persona porta o meno la mascherina. In caso di febbre o mancata protezione, una voce avvisa i presenti della violazione in corso, scatta un allarme che può bloccare le porte automatiche oppure avvisare l’addetto alla reception che qualcuno sta rischiando di moltiplicare il contagio.

 

La supply chain post Covid 2019, lo studio di Pwc

Mantenere il buon funzionamento della supply chain è particolarmente impegnativo in questo momento. Numerose catene di approvvigionamento sono colpite dall’epidemia Covid-19, che causa in tempi rapidissimi o picchi di domanda imprevisti o carenza di offerta. Ma alcune aziende (designate come “campioni digitali”, in quanto la gestione del rischio più efficace è uno dei vantaggi principali) sono in grado di adattarsi meglio alla situazione, e affermano anche di aver ridotto i costi della supply chain del 6,8% e aumentato i ricavi del 7,7%.

Questi sono alcuni dei principali risultati dell’indagine “Ecosistemi connessi e autonomi della supply chain 2025”, pubblicata da Pwc.

Lo studio ha identificato ciò che i campioni digitali fanno di diverso nella gestione delle proprie catene di approvvigionamento e presenta le capacità necessarie per stabilizzarle nella situazione attuale (ad esempio attraverso la trasparenza o la riconfigurazione più accurata e soprattutto più frequente).

Tra le evidenze emerse, risulta che la stragrande maggioranza delle aziende intervistate ha già iniziato a fare affidamento sull’intelligenza artificiale e sull’analisi dei dati per prendere decisioni migliori e ottimizzare la propria catena di approvvigionamento, con il 70% delle aziende intervistate che utilizzano l’IA in almeno un’area.

Queste includono una maggiore trasparenza lungo l’intera supply chain, l’ottimizzazione del costo del servizio, la segmentazione della catena di approvvigionamento e la pianificazione integrata. Tuttavia, i campioni digitali sono molto più avanti rispetto ad altre aziende nell’uso dell’IA. Oggi il 43% dei campioni digitali utilizza già l’IA per una maggiore trasparenza della supply chain, rispetto al solo 23% di tutte le aziende intervistate.

Gabriele Caragnano, Partner EMEA Operations Leader di PwC, afferma: “Ciò che colpisce è che i campioni digitali sono già molto avanzati nell’uso dei dati operativi, finanziari e di vendita per guidare la supply chain. Inoltre, utilizzano sempre più sistematicamente dati esterni non strutturati, come i dati provenienti dall’IoT e dalle applicazioni dei social media, nonché i dati dei propri clienti e fornitori”.

Un altro dato importante dello studio è che la logistica intelligente ha un grande potenziale per l’ottimizzazione dei costi ed è una priorità alta o assoluta per il 59% dei campioni digitali. “Non sono sorpreso”, commenta Gabriele Caragnano. “Dopo tutto, il 50% dei risparmi sui costi della catena di approvvigionamento può essere attribuito alla logistica intelligente.” È chiaro che anche qui i campioni digitali sono in testa: in tutti i settori e i paesi del sondaggio, meno di un quinto delle aziende (18%) ha indicato la logistica intelligente come priorità alta o assoluta.

L’implementazione di capacità logistiche smart sembra dipendere in modo particolare dalle dimensioni dell’azienda. Ad esempio, il 42% delle aziende con un fatturato annuo di oltre $ 5 miliardi ha già implementato la logistica intelligente, ma solo il 25% delle aziende con un fatturato compreso tra $ 3 e $ 5 miliardi lo ha fatto e la percentuale scende al 18% per quelle con un fatturato compreso tra 100 mln $ e il miliardo $. Le aziende più piccole, e questo è il caso più comune in Italia, spesso sono restie ad affrontare gli elevati investimenti necessari in tecnologie avanzate. “In molti casi, tuttavia, questa preoccupazione è infondata, perché gli investimenti nell’eccellenza della supply chain spesso si ripagano da soli in un breve periodo di tempo e numerose sono le opportunità di finanziamenti pubblici.”

Inoltre, le aziende intervistate ritengono che la trasparenza della supply chain sia molto importante e il 55% dei campioni digitali lo ha indicato come una priorità assoluta. “Le aziende si stanno muovendo sempre più verso ecosistemi della catena logistica globale che includono clienti, fornitori, operatori logistici e altri partner della catena logistica”, afferma Gabriele Caragnano.

Tra i campioni digitali, quasi due terzi (62%) hanno già raggiunto la trasparenza della catena di approvvigionamento. Al contrario, la media di tutte le aziende intervistate è solo del 33%. Alcuni degli elementi più importanti delle supply chain trasparenti includono la visibilità quasi in tempo reale di informazioni sui prodotti, finanziarie e logistiche. Ciò consente alle aziende di ottenere un’immagine digitale della propria catena di fornitura in tempo quasi reale e di utilizzare l’IA per predire o identificare fin dall’inizio interruzioni, rischi o iniziative potenziali di ottimizzazione.

Una maggiore trasparenza aiuta anche le aziende a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. “I clienti vogliono sempre più sapere da dove provengono i loro prodotti”, spiega l’esperto di PwC Gabriele Caragnano, aggiungendo “E le aziende con supply chain più trasparenti sono in grado di fornire queste informazioni. Allo stesso tempo, rendere i prodotti completamente tracciabili aumenta la qualità, perché le aziende possono tracciare tutti i prodotti e individuare, ad esempio, quando e dove i prodotti o le merci sono stati danneggiati durante il trasporto. Ciò è particolarmente vero per i campioni digitali, che eccellono in questo ambito”.

Lo studio suggerisce anche un percorso su come gestire con successo le supply chain nel post crisi. Gabriele Caragnano afferma che “le precedenti crisi ci hanno mostrato che molte aziende affrontano la sfida della trasformazione della propria supply chain all’inizio della fase di ripresa economica, dopo averne sofferto la debolezza nella fase di recesso”.

Vincenzo Grassi, Partner PwC Italia, commenta: “Il settore manifatturiero italiano si accinge a dover affrontare una fase cruciale dovendo garantire efficienza operativa, continuità delle attività produttive e flessibilità della catena logistica sia nella gestione dell’import di materie prime sia nella gestione dell’export dei prodotti finiti. E’, infatti, da considerare che l’Italia è il 6° esportatore al mondo di beni manufatti e che i prodotti manifatturieri esportati rappresentano l’80% dell’export complessivo. Secondo le elaborazioni di Confindustria, le esportazioni del nostro Paese potrebbero diminuire del 5,1%. nel 2020 a causa dell’emergenza COVID-19. La gestione della supply chain in senso esteso diventa una priorità fondamentale per tutte le aziende manifatturiere italiane”.

Modalità della ricerca

PwC che ha intervistato oltre 1.600 aziende in sette settori e 33 paesi per comprendere le loro attuali capacità di gestione della supply chain e i loro piani per il futuro.

Il rapporto include casi di studio sulle supply chain di aziende specifiche, tra cui IKEA, Bayer Crop Science Division, Nokia, Continental, TRUMPF e Advantest.

 

ePRICE e Carrefour Italia propongono online i box “gli Essenziali”

ePRICE in accordo con Carrefour Italia lanciano online la vendita de “gli Essenziali”, pratici box contenenti tipologie di prodotti preassortiti per uso quotidiano e declinati per tipologia di necessità di spesa.

La proposta iniziale include la vendita e la distribuzione di quattro tra Box alimentari e Kit tematici. Ad oggi sono acquistabili sulla piattaforma ePRICE tre Box alimentari – Box Vegetariano, Box Mare e Box Terra-, che permettono di comporre pasti per una settimana per due persone, sulla base di specifiche esigenze. Inoltre è acquistabile anche il Kit Cura Casa e Persona che contiene tutto il necessario per l’igiene personale e la pulizia della casa per circa due settimane.

Il kit spesa è composto da prodotti a marchio Carrefour oltre che da prodotti dei principali brand presenti nella grande distribuzione organizzata. Oltre alla vendita dei Box sulla propria piattaforma e-commerce, ePRICE si occuperà anche della consegna a domicilio su tutto il territorio nazionale, nel rispetto delle misure igienico-sanitarie indicate dalle autorità.

“Siamo molto soddisfatti di essere stati scelti da un player prestigioso come Carrefour Italia a conferma della validità della nostra piattaforma. Con questo accordo ampliamo ulteriormente la nostra gamma di prodotti affiancando ai prodotti high-tech e grandi elettrodomestici, le nuove categorie – commenta Gaetano Gasperini, Direttore Generale di ePRICE – L’avvio di vendita e distribuzione di box tematici correlati a bisogni primari ci consente di potenziare la nostra attività di vendita online in una fase di evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori, in linea con i cambiamenti del nostro stile di vita. In un momento così delicato per il nostro Paese, insieme a Carrefour Italia, con questa iniziativa vogliamo dare un contributo concreto e di vicinanza alla comunità.”

“Siamo molto contenti di questa nuova direzione che ha preso la nostra partnership con ePRICE – dichiara Roberto Simonetto, Direttore Commerciale di Carrefour Italia – Abbiamo voluto testare l’efficacia distributiva di uno dei più importanti canali di market place del panorama italiano, per amplificare e rafforzare la distribuzione di uno dei nostri attuali prodotti innovativi, “gli Essenziali” che in questo momento rappresentano un servizio utile per tutti i nostri clienti e che, realizzato in tempi record, testimonia l’orientamento di Carrefour Italia all’innovazione e al servizio, al fine di sviluppare, anche in questa situazione difficile per il Paese, un supporto concreto alle esigenze di spesa quotidiana di tutti i clienti.”

Fase 2: il vending ricomincia dalla distribuzione dei DPI

Fase 2: Necta, marchio di Evoca Group, scende in campo a supporto delle aziende.

L’idea è semplice: offrire i sistemi Vending per distribuire in modo controllato e potenzialmente continuo (24/7) mascherine e altri dispositivi di protezione individuale, anche noti come DPI.

Necta offre una gamma di 4 distributori di diverse caratteristiche e capienza che assolvono in modo sicuro ed efficiente alla distribuzione dei DPI. Le macchine sono facilmente posizionabili all’interno degli spazi aziendali (aree di lavoro o punti di accesso), di semplice utilizzo e manutenzione al punto di non richiedere personale dedicato.

I sistemi di stoccaggio e sgancio dei distributori Necta sono facilmente personalizzabili in base alle dimensioni e caratteristiche delle confezioni da gestire. La programmazione delle macchine consente l’erogazione e la continua disponibilità dei prodotti evitando assembramenti in momenti critici e il servizio a personale che accede ad orari non pianificabili; in alternativa la programmazione può ridurne l’utilizzo a specifiche fasce orarie identificate dall’azienda.

Un lettore di carte, denominato ‘Hi!’, applicato al distributore garantisce l’identificazione del singolo lavoratore autorizzando la consegna dei dispositivi a lui dedicati (tipologia e quantità stabilita dai responsabili della sicurezza aziendale) mantenendo tracciate le consegne ed evitando nello stesso tempo sprechi.

Dal lettore ‘Hi!’ il datore di lavoro ha inoltre la possibilità di scaricare i dati di consumo tramite l’applicazione ‘Hi! Manager’, disponibile per Android, controllando su base quotidiana il consumo dei DPI.

Tutti i componenti dei distributori Necta, inoltre, rispettano i più alti standard di qualità. Le superfici esterne sono facili da pulire con detergenti di uso comune senza subire deterioramenti. I vassoi sono robusti, lavabili e facilmente caricabili.

Il vano prelievo, con apertura ‘pull’ verso l’esterno, facilita il recupero degli articoli erogati minimizzando il contatto con la macchina. A sua volta il vano può essere facilmente sanificato alla fine di ogni turno di lavoro.

Le agenzie territoriali Necta, presenti sul territorio italiano, assisteranno le aziende nell’installazione e programmazione dei distributori, rendendone semplice e immediata la messa in opera. In aggiunta, il servizio post-vendita del Gruppo Evoca, garantirà supporto tecnico in caso di necessità.

I distributori, al termine dell’emergenza sanitaria, potranno essere convertiti anche in dispenser di attrezzature e materiali di consumo in modo che siano sempre disponibili, accessibili e monitorati.

PrestaShop: contro il ristagno del business, puntiamo sulla comunicazione

Si dovrebbe riprendere gradualmente e dal 18 maggio anche i negozi potranno ricominciare. L’ottimismo dei merchant nei confronti del presente e del prossimo futuro, tuttavia, è scarso, come rivela uno studio sull’impatto del Coronavirus sul commercio online condotto da PrestaShop.

L’emergenza sanitaria ha avuto ripercussioni su business di qualunque dimensione e settore, comportando una profonda riorganizzazione del lavoro e dei processi quotidiani. Il 71% degli e-merchant intervistati conferma, infatti, di aver intrapreso azioni specifiche per adattare la propria attività professionale alla complessa situazione globale. In un caso su due (49%) ciò si è tradotto, laddove possibile, in smart-working (49%), mentre un quarto dei rispondenti (26%) si è orientato sul part-time. Orari e sedi di lavoro non sono gli unici aspetti oggetto di revisione da parte dei merchant. Il 27% degli intervistati spiega, infatti, di aver introdotto alcune restrizioni alle consegne, mentre il 13% ha deciso di investire in un piano di comunicazione di crisi. Seppur in percentuale minore (8%), c’è anche chi si è trovato a sospendere in toto le vendite, chi ha cercato di dare un boost al giro d’affari proponendo la consegna gratuita della merce e chi, ancora, ha cercato di portare avanti l’attività adottando nuovi protocolli di igiene per tutelare la salute di dipendenti e clienti.

Criticità

Nonostante l’implementazione di queste e altre iniziative, ben più di due terzi (69%) crede che il servizio fornito ai propri clienti sia inevitabilmente degradato a causa delle misure di confinamento e il 65% dei commercianti online parla di un’interruzione della propria attività a causa del rinnovo della quarantena: di questi, il 44% prevede una chiusura complessiva di uno e due mesi, mentre la stessa porzione di rispondenti (44%) è meno ottimista e stima tra i tre e i sei mesi il periodo di sospensione delle vendite.

Indagando sulle motivazioni di queste previsioni, PrestaShop ha rilevato che oltre la metà dei merchant si aspetta una generalizzata mancanza di domanda (60%), mentre il 43% teme che lo stop sia reso necessario dalle crescenti difficoltà logistiche conseguenti al lockdown. Il terzo fattore che, secondo gli esercenti, minaccia la loro attività è la complessità in termini di approvvigionamento delle scorte (36%), mentre in un quinto dei casi (21%) a rappresentare una criticità difficile da sormontare è la tutela della sicurezza dei dipendenti.

Strategie di ripresa

Per tutti questi motivi, solo il 35% dei commercianti intervistati da PrestaShop si aspetta di registrare un aumento dell’attività del proprio e-commerce in questo periodo di emergenza, mentre oltre la metà (54%) degli esercenti che possiedono anche un punto vendita fisico afferma di non aver ancora notato una trasposizione online della propria attività offline.

In questo clima di sfiducia diventa quindi più che mai fondamentale studiare una strategia per impedire il ristagno del business e stimolarne la crescita. Per potenziare l’attività del proprio e-commerce circa due terzi (65%) dei commercianti intende puntare sulla comunicazione, dai social network all’e-mail marketing, da un lato consolidando la relazione con la propria clientela, dall’altro ampliandola. Al secondo posto dei mezzi utilizzati dai merchant per incrementare il business del proprio sito spiccano le offerte promozionali (36%), seguite dall’ottimizzazione dell’esperienza utente e dei contenuti (26%).

Convinto del ruolo chiave della comunicazione in un momento di crisi, il 37% dei commercianti conferma di non aver ridotto gli investimenti nelle campagne pubblicitarie. Analizzando le scelte di chi, invece, si è trovato a diminuire le spese in questo segmento, PrestaShop ha rilevato che il canale più penalizzato risulta essere quello delle campagne Google (32%), seguite da quelle pianificate su Facebook. La percentuale scende al 16% per altre piattaforme, quali Instagram, Amazon o Criteo.

“La crescita dell’e-commerce a seguito della complessa situazione attuale promette di avere effetti a lungo termine. Chi, ad esempio, prima del lockdown non aveva familiarità con il commercio virtuale, ma la sta acquisendo ora continuerà presumibilmente a utilizzare il canale di vendita online anche una volta terminata l’emergenza. In questo contesto è cruciale che i commercianti si facciano trovare pronti e siano nelle condizioni di offrire sempre ai clienti un’esperienza di shopping virtuale completa, efficiente e appagante” dichiara Luca Mastroianni, Head of International di PrestaShop. “Consapevoli delle criticità eccezionali che i merchant si trovano ad affrontare in questo periodo di incertezze, abbiamo messo a punto il programma di supporto RestartFromHome, una piattaforma di consulenza e social learning gratuiti per aiutare i piccoli e mdi esercenti a cogliere le opportunità messe a disposizione dell’e-commerce, avviando o potenziando il loro negozio virtuale” aggiunge Mastroianni.

Fase 2: telecamere per il controllo e la sicurezza

Dopo il lockdown, la riapertura deve essere graduale e prudente. Occorrono quindi strumenti per monitorare la situzione e garantire sicurezza.

Uffici, cantieri, banche, negozi, scuole, stazioni, aeroporti, ma anche supermercati, cinema, hotel, luoghi di svago e divertimento: sono tutti ambienti dove l’accesso deve essere tutelato, sull’intero territorio nazionale.

FEVERCAM, è la nuova gamma di termocamere per il controllo della temperatura, che svolge in maniera automatica e senza l’ausilio di personale dedicato, il controllo su tutte le persone in ingresso e in transito, individuando eventuali sintomi influenzali. Uno strumento non invasivo, con lettura istantanea e basata su un algoritmo che rileva l’esatta temperatura, analizzando il volto e senza interferire con le persone.

Recentemente il Garante per la Privacy ha riconosciuto la necessità dell’uso di questo tipo di strumenti, autorizzando le misure per il controllo della temperatura delle persone nei luoghi di lavoro. Una pratica che è utilissima anche nei luoghi pubblici. Se immaginiamo di recarci in un cinema, un ristorante, un hotel, per tutti noi avere la consapevolezza che ogni frequentatore sia verificato, è prima di tutto garanzia per la collettività e, al tempo stesso, un grande valore aggiunto per l’azienda che lo utilizza, in termini di responsabilità sociale.

Il funzionamento

Grazie a FEVERCAM è possibile eseguire una scansione biometrica del volto, abilitando in automatico l’accesso e la registrazione del soggetto. Il nuovo rivelatore ad infrarossi ad alta risoluzione di 1280×1024 pixel consente una precisione senza eguali. Massima affidabilità e stabilità nel tempo e tengono conto di ogni condizione e variabile, con un ottimo rapporto qualità/prezzo

Attraverso sistemi software di ultima generazione e una tecnologia brevettata, FEVERCAM garantisce un flusso di tracciamento dati continuo e di alta precisione, in grado di controllare e prevenire il contagio del Coronavirus. Le termocamere rappresentano infatti il supporto ideale per rilevare soggetti con potenziale stato febbrile, anche con ingenti flussi di individui in movimento.

La gamma

FC – 3K/6K è una termocamera con rilevatore della temperatura corporea estremamente preciso. Il suo design compatto la rende perfetta per essere installata in ogni ambiente. Progettata per monitorare il rischio di epidemie, è di semplice utilizzo. Dispone di un software di tracciamento e riconoscimento facciale istantaneo. Il sistema di rilevamento dispone di un algoritmo brevettato specifico per l’uso in ambienti ad alto transito. La misurazione corporea ed il conseguente allarme avviene in maniera istantanea, anche su più    individui contemporaneamente.

FC – DUAL è una termocamera dual-vision dal design compatto. Fornisce contemporaneamente sia le immagini ad infrarosso della temperatura corporea sia l’immagine naturale delle persone in transito. Indispensabile quando il transito avviene in rapida successione, registrando la temperatura dei soggetti in maniera simultanea. Termocamera specifica per gli accessi in ambienti presidiati sia pubblici che privati come uffici, cantieri ed in generale in ogni area con servizio di reception.

FC – PAD è una termocamera rivoluzionaria. Dotata di un software altamente innovativo, basato su un sistema misto con termografia ad infrarossi e analizzatore biometrico. Utilizza un sensore incorporato e una dinamica fotocamera da 2 Megapixel. Identifica immediatamente attraverso una scansione in 3D i tratti del volto della persona ad una distanza compresa tra 0,2-0,8 metri e, contemporaneamente ne rileva la temperatura corporea. Funziona anche se si indossa una mascherina protettiva in viso. Dispone di un software di gestione in grado di riconoscere 15.000 volti e archiviare 200.000 passaggi.

Italiani e lockdown: nascono a casa palestre e uffici. L’analisi Idealo

Con il lockdown totale gli italiani si sono trovati a dover passare in casa tutta la giornata, In molti quindisi sono attrezzati creando un angolo della casa dedicato all’home office e una piccola palestra con qualche attrezzo.

Un’analisi di idealo sulle categorie “Home fitness” e “Informatica” presenti sul proprio portale italiano, mette in evidenza, come entrambe siano cresciute notevolmente nell’ultimo mese rispetto al periodo precedente. Si parla infatti di un +3909,4% per i prodotti relativi al fitness, di un +122,7% per gli articoli di informatica e anche di un +260,8% per scanner e stampanti[1].

L’importanza di avere un piccolo angolo in casa per lo smart working

Quando bisogna lavorare da casa è importante avere una piccola postazione dedicata, che sia funzionale e soprattutto che eviti di distrarsi. Analizzando le categorie dedicate all’home office[2] dal 24 Febbraio al 14 Aprile 2020 – e confrontando questo periodo con le settimane precedenti[3] – idealo ha rilevato una forte crescita di molti articoli di informatica. Si tratta di: webcam (+96053,4%), altoparlanti per pc (+1137,8%), tavolette grafiche & accessori (+296,9%), notebook (+219,0%), mouse (+187,7%), tastiere pc (+183,6%), pennini capacitivi (+179,5%), tablet (+174,2%), ebook-reader (+164,6%), powerline (+109,6%), pc all-in-one (+102,4%), monitor (+89,0%), pc (+80,2%). In particolar modo, i dieci articoli maggiormente cercati dagli e-consumer italiani in questo periodo sono stati: webcam, notebook, tablet, periferiche, altoparlanti per pc, schede video, monitor, processori/cpu, router e schede madri.

Per quanto riguarda prodotti come scanner e stampanti[4], anche questi di particolare importanza quando si lavora da casa, idealo ha evidenziato come la categoria sia cresciuta del +260,8%[5]. Nel dettaglio, questi gli articoli a maggior crescita rispetto al periodo precedente: stampanti multifunzione (+374,4%), stampanti laser (+288,7%), accessori per stampanti (+225,3%), stampanti 3d     (+196,7%), scanner (+128,0%) e stampanti a getto d’inchiostro (+15,8%). Dati come questi dimostrano come gli italiani, a casa, siano stati probabilmente sprovvisti fino ad ora di articoli come stampanti o monitor, poiché la conversione al mobile ha ridotto drasticamente l’utilizzo di questi accessori.

Notevoli sono state le fluttuazioni dei prezzi per questi articoli. Nel dettaglio, tra le categorie che hanno avuto un ribasso medio ad Aprile rispetto a Febbraio vi sono le tavolette grafiche (-20,6%), monitor (-17,9%) ed e-book reader (-12,4%). Al contrario, quelle che hanno avuto un costo maggiore durante la crisi sono state: webcam (+50,0%), tastiere e case per PC (rispettivamente +36,9% e +36,6%).

Una palestra anche a casa

Analizzando i dati del proprio portale Italiano dal 24 Febbraio al 1° Aprile 2020[6], idealo ha rilevato un boom delle intenzioni di acquisto relative a prodotti fitness del +3909,4%. In particolar modo, la crescita delle intenzioni di acquisto è stata registrata a partire dal 9 Marzo in poi, fino al picco massimo del giorno 21 dello stesso mese, e l’interesse è tuttora molto elevato, pur essendo ormai a metà Aprile.

Qui di seguito i prodotti fitness che hanno maggiormente catturato l’attenzione degli e-consumer italiani, in ordine di interesse: tapis roulant, indoor cycling, pesi, cyclette, ellittica, attrezzi da palestra, panche fitness, vogatori, stepper, ginnastica e aerobica, yoga & pilates, allenamento funzionale, tappeti elastici.

In particolar modo, questi i prodotti che hanno evidenziato la crescita maggiore rispetto al periodo immediatamente precedente: tapis roulant (+10685,6%), indoor cycling (+9776,9%), tappeti elastici (+7350,0%), pesi (+6280,7%), ellittica (+3912,3%), panche fitness (+2656,3%), cyclette (+2095,2%), vogatori (+1879,2%), yoga & pilates (+1630,0%), allenamento funzionale (+1400,0%), stepper (+1254,5%), attrezzi da palestra (+850,4%), ginnastica e aerobica (+428,9%).

Analizzando i prezzi medi dei prodotti dedicati al fitness[7], idealo ha evidenziato come i relativi costi siano stati soggetti ad importanti fluttuazioni a Marzo rispetto a Febbraio. Tra le categorie maggiormente convenienti idealo ha evidenziato: yoga & pilates (-45,6%), ellittica (-40,8%) e indoor cycling (-33,7%). Quelle con un rincaro sono invece state: attrezzi da palestra (+25,5%), pesi (+16,9%) e ginnastica/aerobica (+9,9%). 

[1] Per realizzare questo studio, idealo ha analizzato esclusivamente i dati presenti sul proprio portale italiano mettendo a confronto il periodo oggetto dell’analisi con le settimane precedenti.

[2] Queste tutte le categorie oggetto dello studio: Alimentatore PC, Altoparlanti per PC, Case per PC, Chiavetta internet, Digital Signage, Dissipatore CPU, Hard disk esterno, Mouse, Notebook, PC, PC All-in-one, Powerline, Processore/CPU, Router, Scheda madre, Scheda video, Single Board Computer, SSD, Tablet, Tastiera PC Tavoletta grafica / Accessorio, Webcam.

[3] Ovvero dal 4 Gennaio al 23 Febbraio 2020.

[4] Nel dettaglio, idealo ha analizzato le seguenti categorie: Cartuccia per stampanti, Scanner, Stampante laser, Stampante multifunzione, Toner.

[5] Dal 24 Febbraio al 14 Aprile 2020 vs periodo precedente (dal 4 Gennaio al 23 Febbraio 2020).

[6] E facendo un confronto con il periodo immediatamente precedente dal 17 Gennaio al 23 Febbraio 2020.

[7] Ovvero Yoga & Pilates, Ellittica, Indoor Cycling, Stepper, Panche fitness, Cyclette, Tapis roulant, Vogatori, Tappeti elastici, Ginnastica e aerobica, Pesi, Attrezzi da palestra.

[8] Gli idealo days si sono svolti il 30 e 31 Marzo 2020, ma a partire dal 2 Marzo gli utenti hanno potuto impostare il proprio prezzo ideale per i prodotti desiderati grazie a una landing page creata appositamente sul portale italiano di idealo.

[9] Si parla invece di un +30,6% rispetto ad eventi simili organizzati dai big player del settore.

[10] Mangiare & Bere (+427,5%), Giocattoli & Gaming (+369,5%), Salute, Bellezza & Drogheria (+291,3%), Prodotti per animali (+236,7%), Arredamento & Giardino (+215,5%), Elettronica (+135,6%), Bambini & Neonati (+124,1%), Sport & Outdoor (+59,0%), Auto & Moto (+19,6%), Moda & Accessori (-3,3%).

Coop ha scelto Azerion per la sua campagna rivolta ai consumatori

Coop ha scelto Azerion, il principale network europeo di gaming online e entertainment, per promuovere una campagna realizzata in collaborazione con PHD Media a sostegno dei cittadini per aiutarli a mantenere un’idea di normalità nel fare la spesa e, per coloro che ne hanno bisogno, a riceverla a casa.

La campagna terminata  il 1° aprile sui giochi di Azerion comprendeva due creatività e veicolava un duplice messaggio: il primo di normalità e il secondo di un aiuto concreto alle persone più bisognose.

Attraverso la prima creatività, Coop ha scelto di diffondere un senso di normalità e di tranquillità ai propri clienti per ritrovare una quotidianità nel fare la spesa con la serenità di poter reperire tutti i prodotti di cui avessero bisogno. La seconda creatività della campagna, invece, è stata dedicata all’iniziativa a favore delle persone che si trovano ad affrontare un momento di difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Il brand collabora con il Dipartimento della Protezione Civile, l’Anci e numerose organizzazioni di volontariato per consegnare la spesa a domicilio a coloro che si trovano impossibilitati a recarsi presso i punti vendita.

Il progetto di COOP, promosso anche attraverso la campagna su Azerion, punta a raggiungere le 10.000 spese consegnate alla settimana e ha già coinvolto in tutta Italia 1.000 punti vendita in altrettanti comuni italiani e oltre 500 associazioni di volontariato.

Il risultato di questo lavoro realizzato da Azerion in collaborazione con PHD ha raggiunto livelli di engagement elevati. Il numero di click ricevuti a seguito della visualizzazione delle campagne (CTR) è stato fino a 5 volte superiore rispetto alla media di mercato grazie alla profilazione degli utenti e alla potenza del messaggio di Coop. La durata di visualizzazione dei video di entrambe le creatività è pari al 93% del tempo. Nello specifico, per la creatività a sostegno della collettività gli utenti hanno visualizzato il video per 14 secondi su 15, mentre per quello dedicato alla normalità di fare la spesa 5.5 secondi su 6.

“La campagna che abbiamo ideato per COOP conteneva un duplice messaggio particolarmente importante in queste settimane di lockdown nazionale e per questo motivo desideravamo diffondere questa bella iniziativa il più ampiamente possibile, coinvolgendo al tempo stesso la nostra audience di riferimento. Abbiamo scelto di sperimentare un nuovo canale: i giochi online, perché non solo stanno registrando un tasso di utilizzo elevatissimo – specialmente in questo periodo –, ma anche perché grazie alla professionalità del team di Azerion, abbiamo scelto il formato “In-Game Video” riuscendo così ad intercettare e coinvolgere attivamente un’ampia audience in un momento di relax e svago e quindi maggiormente propensa a visionare il messaggio della campagna” commenta Matteo Zelger, Senior Digital Manager di PHD.

Attive su tutti i device dal 26 marzo al 1° aprile, le creatività di Coop all’interno delle properties di Azerion sono apparse agli utenti nel formato definito In-Game Video. L’in-game video è una modalità che prevede l’inserimento di un contenuto video commerciale in full screen della durata massima di 30 secondi all’interno del gioco e che l’utente visualizza all’inizio di una partita. La garanzia per un brand è di distribuire il proprio contenuto adv in un ambiente 100% brand safe, privo di contenuti generati dagli utenti, di contenuti di cronaca, politica o gossip.

Nicolò Palestino, Country Manager Advertiser Solutions Italy di Azerion, commenta: “Coop ha diffuso sia un messaggio di voglia di normalità sia di sostegno e ha scelto una realtà come Azerion, che riesce a coniugare un elevato tasso di engagement, come dimostrato anche dai risultati della campagna, e al tempo stesso proteggere il contenuto da fattori di disturbo esterni. Un luogo virtuale in cui l’inserzionista incrementa la percezione positiva del brand diventando sponsor dell’intrattenimento degli utenti che proprio grazie all’esperienza pubblicitaria possono proseguire e personalizzare i giochi in maniera gratuita. La modalità in-game video proposta da Azerion è uno strumento efficace, adatto a diversi device e disponibile anche in programmatic nonché compatibile con tutte le principali piattaforme di buying utilizzate dai trading desk europei”.

 

Gambardella invita i consumatori a scegliere prodotti Made in Italy

Gambardella impresa socia di Gruppo VéGé, lancia un appello a tutti gli italiani: “tutti possiamo contribuire alla rinascita del nostro Paese sostenendo il sistema economico italiano con scelte consapevoli orientate al Made in Italy.

“Con questo appello presente in tutti i nostri punti vendita e sui principali media nazionali, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente ai clienti che da anni fanno la spesa da noi, per condividere il nostro impegno e raggiungere insieme un obiettivo importante: la rinascita del nostro Paese e il benessere per tutti”. dichiara Mario Gambardella Amministratore Unico della Gambardella SpA ,“Vogliamo solidità per le Aziende, sicurezza economica per i lavoratori e per le loro famiglie. Vogliamo un futuro per i nostri figli, ricco di opportunità, sorrisi e grandi occasioni. Oggi possiamo fare la nostra parte, scegliamo sempre i nostri prodotti, scegliamo la nostra Italia”.

“Sosteniamo con forza l’appello del nostro amico e socio Mario Gambardella e ribadiamo che Gruppo VéGé, insieme ai suoi 36 imprenditori che rappresentano oltre 3.500 supermercati in tutta Italia, si impegna per cercare di continuare a offrire un presidio di normalità e sicurezza agli italiani per garantire tutto quello di cui hanno bisogno e assicurare in tutte le case, ogni giorno, il necessario per fronteggiare senza ulteriori preoccupazioni questo difficilissimo momento”, afferma Nicola Mastromartino Presidente di Gruppo VéGé “Il nostro senso di appartenenza e di vicinanza al territorio ci spinge a fare squadra e valorizzare ancora di più i prodotti Made in Italy perché sono buoni, sicuri e perché in questo modo ciascuno di noi può contribuire a far ripartire il nostro Paese.”

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