12oz torna in grande stile nel cuore di Milano (dopo l’apertura- circa un anno fa – dello store in via Torino) aprendo una nuova location in Piazza del Duomo.
12oz nasce da un’idea di David Nathaniel, imprenditore milanese e fondatore della NDD società leader nella distribuzione di caffè americano negli hotel di lusso di tutta Italia. Ed è proprio dal caffè che tutto prende vita, a partire dal nome, 12oz, che altro non è che la misura (in “once”) del bicchiere medio. 12oz si ispira agli Stati Uniti anche per gli Ozy, drink a base di caffè con panna montata e diversi topping (farciture) e bagel, muffin, donut e altre prelibatezze tutte da scoprire nel comparto food.
L’impronta cosmopolita di 12oz si ritrova anche nel design dei propri store, curato dagli architetti Bergamo e Davidovici. Ogni dettaglio è stato studiato per rappresentare far vivere al cliente la vera esperienza 12oz, a partire dal tema presente sui bicchieri e sui muri che sembra raffigurare un insieme di strade di una moderna metropoli, passando per i lampadari con la tipica forma a bicchiere rovesciato, fino ad arrivare al bancone, con il rivestimento in alluminio che ricorda le diner anni ’50 made in USA.
Per valorizzare e ampliare la sua offerta food con l’introduzione di gustosi chefsandwich e shake salad per il pranzo, 12oz ha avviato una collaborazione con lo chef Umberto Vezzoli (T. Bistrot – Milano).
Il punto vendita di Piazza del Duomo segna una svolta per 12oz, che ha visto, oltre all’ampliamento del menù, anche un importante lavoro in termini di marketing e comunicazione grazie alla nuova collaborazione con Ideasfera. Sono nati così i freecoffeedays, appuntamenti durante i quali viene offerto gratuitamente il caffè americano. La collaborazione con Ideasfera sta portando a importanti cambiamenti nel format: oltre a quelli già citati, sono previsti anche un restyling completo dei menù, che verranno completamente digitalizzati e proiettati su schermi lcd ad alta risoluzione. In questo modo, si avrà la possibilità di proiettare e quindi di promuovere un prodotto diverso a seconda del momento della giornata. Anche la comunicazione istituzionale è stata rivisitata per evidenziarne il carattere trendy del format e allo stesso tempo la qualità dei prodotti.
Marco Barbagli, fondatore di Ideasfera, ha riconosciuto le potenzialità del progetto 12oz e supporta l’azienda nel suo percorso di crescita e sviluppo. Un percorso che vedrà un’imminente nuova apertura in una location esclusiva di Milano: Piazza Gae Aulenti. L’apertura è fissata per martedì 13 dicembre. Nel 2017 partirà un progetto di sviluppo in franchising, seguito da Linker, una divisione di Mediatel (società cui fa capo anche Ideasfera) e continuerà la collaborazione, con l’obiettivo di espandere 12oz su scala nazionale e di accrescere la penetrazione del mercato grazie alle nuove strategie di marketing e comunicazione a cura di Ideasfera.
Macchine da caffè per uso domestico: il settore cresce sensibilmente. A dirlo i dati di Monclick e di GFK che confermano come il comparto sia dominato dalle macchine a capsule Single Serve Espresso o monodose, che a giugno 2016 hanno rappresentato il 66,3% delle unità vendute e il 47,3% del valore delle vendite totali del mercato.
Si tratta di un segmento che continua a crescere in maniera sostenuta, infatti rispetto a luglio 2014 registra un aumento del 13,8% sui pezzi venduti e del 7,9% a valore. A incentivare il trend anche il fattore prezzo che, nella categoria, è in media il più basso delle macchine da caffè per uso domestico: 73 Euro, in calo del 5,2%.
E le macchine da caffè tradizionali, che fanno?
Pur continuando a rappresentare la seconda fetta per dimensioni del totale vendite, tuttavia registrano un calo del 15,7% delle vendite a unità e dell’8,2% a valore. E non le aiuta il prezzo (mediamente in crescita) che si aggira attorno ai 115 euro nel periodo considerato.
La carica delle superautomatiche
Indicate per chi ama il caffè macinato al momento (sono infatti dotate di un macinacaffè incorporato)
le superautomatiche registrano un picco di crescita del 43,7% a unità e un +55,6% a valore. Questa tipologia di prodotto ha ancora un peso minoritario in termini di pezzi venduti (5,6%), però a valore rappresenta ben il 20,9% dell’intero mercato. Le superautomatiche costituiscono il segmento premium delle macchine da caffè, come dimostra il prezzo medio di 385 Euro registrato nel periodo luglio 2015 – giugno 2016.
Per la Moka un epitaffio, dunque?
Non ancora. Per fortuna, infatti, c’è chi proprio non vi rinuncia, infatti rappresenta ben il 28% dei pezzi venduti. Interessante anche il trend delle caffettiere elettriche che coprono il 16% degli ordini.
Pesce on -line: Amazon varca un’altra frontiera, con buona pace dei più conservatori che prima di comprarlo, del pesce vogliono vedere l’occhio.
Amazon, dal canto suo, assicura di fornire merce di qualità, fresca e selezionata, in quanto sceglie con cura i propri fornitori e provvede a un’attenta conservazione dei prodotti prima e durante la consegna al cliente.
L’offerta ittica I nuovi prodotti si aggiungono agli oltre 20.000 disponibili e acquistabili sull’app Amazon Prime Now, il servizio per i clienti Prime che offre consegne in un’ora o in finestre di due ore a Milano e in 46 comuni dell’hinterland milanese dalle 8.00 a mezzanotte, 7 giorni su 7.
All’interno della nuova selezione pesce, i clienti Prime Now possono acquistare branzini, orate e sardine già pulite, mazzancolle, filetto di gallinella o di merluzzo nordico, persico africano, pesce spada, platessa, trota salmonata e salmone; trancio e filetto di salmone al pepe rosa o con patate, diverse qualità di burger di pesce, carpaccio di polpo, insalata di polpo con patate e olive taggiasche, insalata di mare e legumi. Tutti questi prodotti verranno così consegnati direttamente al piano a casa o in ufficio in un’ora o in finestre di due ore.
La carne Inoltre, a partire da oggi, anche la selezione carne di Amazon Prime Now si amplia con nuove prelibatezze a base di bovini, suini e polli, come l’hamburger allo speck, la luganega nella versione classica, al finocchietto o al peperoncino, la tartare di bovino e poi ancora pollo fritto, alla messicana o alla orientale.
Cogliere i segnali inviati da un consumatore che, pur in un contesto ancora deflattivo, è pronto a mettere nel carrello prodotti di valore. È questa la sfida che si apre davanti a retail e industria, stando alle indicazioni rilasciate da Iri nell’ambito del convegno “Industria e Distribuzione: come cooperare per ottimizzare la filiera?”, organizzato da Fiera Milano Media, con la testata inStore, in collaborazione con Nagel-Group
Filippo Schianchi, Senior Account Manager Nagel-Group, società logistica che vanta una collaudata esperienza di collaborazione con la distribuzione, come confermato dalla solida partnership che la lega al Gruppo Finiper.
“Complessivamente – ha detto Cristina Lazzaroni, client service account director di Iri – il comparto Lcc vive una stagione ancora faticosa, con l’alimentare chiamato a sostenere volumi e fatturati: il food è infatti l’unica voce in totale territorio positivo, con un +1,1% a volume e un +1% a valore nel progressivo aggiornato a settembre 2016. La spinta a una netta crescita, insomma, ancora non si vede. Lo shopper, del resto, deve destreggiarsi tra i tanti allarmi lanciati sull’alimentazione e la necessità di operare scelte consapevoli. E deve anche fare i conti con il retaggio di una crisi che ha imposto molta attenzione agli sprechi. In questo scenario, tuttavia, si stanno mettendo in evidenza nicchie merceologiche capaci di generare valore”.
Macrotrend del food, andamento dei prezzi, focus sui freschi
“Gli esempi non mancano – continua Lazzaroni -. Penso innanzitutto al biologico: l’incidenza di carrelli che contengono almeno una referenza bio tocca ormai quasi il 7% a totale canali, l’8,6% se ci riferisce ala dato aggregato Iper + Super. Ma altrettanto vale anche per il segmento relativo alla categoria soia/vegetale, che nel 2015 ha messo a segno un giro d’affari di 130 milioni di euro. E ancora, analogo discorso si può fare per i prodotti senza lattosio che sempre nel 2015 hanno sfiorato quota 400 milioni di euro, e per una new entry nella gdo, il sushi, che nell’ultimo anno ha raggiunto gli 80 milioni di euro”.
Si stanno insomma facendo strada nuovi trend di consumo che non mancano, e non mancheranno, di influire sulle vendite delle intere macrocategorie. “Se si prende in esame il fresco, ovvero il reparto che traina l’andamento degli acquisti alimentari – ha osservato ancora Lazzaroni – si delineano dinamiche opposte legate appunto a tendenze emergenti”. E così, a voci che segnano flessioni anche a doppia cifra si contrappongono referenze in piena crescita. “Sia i distributori sia le grandi marche – ha concluso Lazzaroni – hanno quindi l’opportunità di cavalcare i trend emergenti lavorando sull’ampliamento dell’offerta”.
Il valore della marca per un consumatore sempre più fedele all’esperienzialità legata al brand
Un’opportunità che l’Idm ha peraltro già ben presente. “Il concetto di marca – ha spiegato Ivo Ferrario, direttore Comunicazione e Relazioni esterne di Centromarca – si sta estendendo a territori nuovi, come il naturale, il biologico o il tipico. E sappiamo che nelle scelte dei consumatori questi elementi sono diventati ormai parte della cultura comune da cui non si può più prescindere. L’offerta dei brand non può quindi più essere eterodiretta, ma deve tenere contro di quanto viene suggerito dagli stessi shopper. Vi è comunque ancora molto lavoro da fare per adeguare industria e distribuzione a questo nuovo scenario. In particolare, penso che l’Idm dovrà intervenire su tre aspetti: la riorganizzazione interna, con una forte integrazione tra funzioni; la comunicazione, sfruttando in modo adeguato le opportunità del digital; le attività alla base dei processi di creazione del valore, ormai molto diversi da quelli del passato”.
Idm e distribuzione: come cambiano le relazioni
In questo contesto, quindi, la relazione tra distribuzione e industria di marca è destinata a rafforzarsi. Fino a diventare una vera e propria partnership. Gli interventi raccolti durante la tavola rotonda seguita al convegno promosso da InStore e Nagel-Group non lasciano dubbi: questa è la direzione da intraprendere.
Fonte: IRI Banca Dati ECR – Totale Italia Iper + Super
“Insieme al retail – ha osservato Roberto Bechis, amministratore delegato diMeggle Italia – l’industria deve puntare sullo storytelling, comunicando meno, ma meglio. Ma il vero tema, se si parla di partnership, è la disponibilità a mettere in comune i dati”. “Il profitto si può perseguire insieme – gli ha fatto eco Luca Fontana, responsabile vendite Bergader Italia -. Per raggiungere questo obiettivo, però, è importante condividere le informazioni: così si conseguirebbero risparmi che le aziende potrebbero poi investire in qualità, servizio al consumatore e innovazione”.
E dello stesso avviso sono anche le insegne. “Lavorare in partnership è un fatto culturale che va migliorato, perché porta benefici per tutti – ha osservato Nicola Morchio, direttore logistica e controllo di gestione di Gruppo Finiper-. In particolare, deve essere affrontato il nodo dei dati che, stando alla mia esperienza, non investe solo i rapporti tra industria e distribuzione, ma tocca anche la filiera interna delle insegne, perché spesso le informazioni complessive non sono condivise”.
“Già in tempi non sospetti – ha aggiunto Nicola Zanchin, area manager freschi Aspiag Service – abbiamo diffuso i nostri dati per dimostrare che puntiamo verso lo stesso traguardo: fare trovare al consumatore il prodotto sullo scaffale. Ora tuttavia credo siano maturi i tempi per fare un passo in più: costruire insieme l’innovazione”.
Alleanze su fronte logistico: Finiper e Nagel-Group
La collaborazione sembra dunque rappresentare un modello vincente. E a confermarlo è anche l’esperienza illustrata durante il convegno da Finiper, che dal 2013 ha scelto Nagel-Group come proprio partner strategico in ambito logistico. “Insieme abbiamo dato vita – ha spiegato Nicola Morchio, direttore logistica e controllo di gestione di Gruppo Finiper – a un progetto improntato all’ottimizzazione dell’intera filiera, agendo su spazi, risorse, tratte e standardizzazione dei processi”. Un progetto complesso, quindi, costruito su una precisa logica tailor made. “Si tratta di un modello confezionato su misura – ha confermato Filippo Schianchi, senior account manager di Nagel-Group – caratterizzato da un flusso teso, da una forte adattabilità al contesto e da una estrema modularità”. Una formula che, dopo quattro anni di verifica sul campo, ha portato buoni frutti a entrambi gli attori coinvolti. Ma non solo. Perché anche i fornitori sembrano gradire.
Testi di Manuela Falchero
Foto di Filippo Poletti
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Pagamenti in cassa (automatiche e con operatore) tramite smartphone attenderanno i clienti di Coop Liguria, a partire nelle prossime settimane.
Ad annunciarlo, nel corso del Forum Retail di Milano, è stato Giovanni Clavarino, Responsabile Organizzativo ipermercati e innovazione Coop Liguria e Presidente di Energya SpA. Come sistema di mobile payment per gli iper e i supermercati Coop Liguria ha scelto Mobysign, un’app in grado di garantire i più alti livelli di sicurezza, una user experience facile e intuitiva. I clienti, previa registrazione sull’app Mobysign (www.mobysign.com/it), potranno pagare leggendo un QR code con il cellulare e confermare l’acquisto con l’impronta digitale o digitando un PIN sullo smarthphone. Con Mobysign lo smartphone può essere utilizzato da solo o a supporto di altri dispositivi, come la cassa del supermercato, la pagina web sul PC dove vogliamo fare login o acquisti. Il primo centro commerciale ad utilizzare l’app Mobysign sarà “L’Aquilone” di Genova Bolzaneto. App che sarà utilizzabile anche presso altri esercenti e che se scaricata attraverso l’app iCoop darà diritto ad ulteriori promozioni esclusive del mondo Coop.
Bellussi presenta in edizione limitata il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG per Fior Fiore Coop, la linea che seleziona l’eccellenza dei prodotti alimentari, offrendo il meglio della cultura gastronomica del nostro Paese e non solo.
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG è un vino spumante bianco realizzato vinificando le migliori partite di uva del territorio DOCG di Conegliano e Valdobbiadene, coltivate e raccolte a mano per non alterare le caratteristiche e le qualità dei singoli grappoli, e sapientemente lavorate da mani esperte secondo il Metodo Charmat.
Uno spumante extra dry dal perlage persistente, delicatamente profumato e armoniosamente equilibrato che racchiude tutto il savoir faire e l’eccellenza Bellussi.
Una partenrship importante per Bellussi Valdobbiadene che entra così a far parte del meglio della cultura enogastronomica selezionata da Coop, quattrocento prodotti realizzati a partire dalle migliori materie prime abbinando sapientemente lavorazioni artigianali con processi di produzione innovativi. Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Fiorfiore COOP sarà in vendita a partire da metà Novembre.
Bath & Body Works, marchio americano appartenente allo stesso gruppo di Victoria’s Secret, debutta (in collaborazione con Percassi) con il suo primo store in centro città in Italia. Per l’esattezza a Milano, in via Torino 21. Per il brand leader nei prodotti per la cura del corpo e nelle fragranze per l’ambiente si tratta del terzo negozio in Italia, dopo quelli di Arese e di Oriocenter aperti nei mesi scorsi sempre in collaborazione con l’azienda Percassi. Tra i prodotti che le clienti potranno trovare nel nuovo store i Bath & Body Works Hand Soap & Sanitizers, che comprendono anche l’esclusivo igienizzante per le mani nelle diverse profumazioni in formato tascabile, i prodotti per la cura del corpo della linea True Blue Spa, così come le irresistibili body lotion della Signature Collection, le acque profumate per il corpo dell’Aromatherapy e le candele aromatizzate della collezione White Barn Home Fragrance. Come già avviene negli store di Arese e Oriocenter, anche in quello di Milano il personale di vendita qualificato inviterà le clienti a provare personalmente l’ampia gamma di prodotti BBW.
Bonduelle continua il percorso di innovazione e differenziazione in IV gamma, con l’ampliamento delle linee “Le Selezioni” e “Insalata del giorno”. All’interno de Le Selezioni Bonduelle presenta Mix di Stagione: Mix D’Autunno, D’Inverno, Di Primavera e D’Estate: una ricetta diversa per ogni stagione dell’anno, caratterizzata sempre da ingredienti freschi e rispettosi del naturale ciclo delle materie prime. Proposti nel formato da 125g, i mix avranno un packaging ad hoc, dedicato allo specifico periodo dell’anno che rappresenta. Un fresco gusto di limone è, invece, la caratteristica principale della nuova referenza Le Selezioni Acetosetta, mix unico ed originale, composto da foglie di acetosa, radicchio e songino. Mix di Stagione e Acetosetta si affiancano alle già esistenti Le Selezioni Lattughella e Trio Freschezza. Per l’Insalata del Giorno, invece, Bonduelle propone la nuova versione mix Croccante. Ideale per gli amanti della croccantezza dell’insalata, si affianca all’attuale mix Tenera, perfetta invece per chi apprezza i gusti più delicati. La gamma Insalata del Giorno è unica nel suo genere perché entrambe le sue ricette vengono cambiate periodicamente – sulla base del raccolto del momento – per creare di volta in volta mix differenti, freschi e vitali, adatti a soddisfare le più diverse esigenze dei consumatori.
Selex conferma anche nel 2016 una crescita significativa, testimoniata da un fatturato pari a 10.350 milioni di euro ( + 4%) e da una quota di mercato salita all’11,7% (IRI: iper+super+superette+C+C). Nel 2017 è prevista un’ulteriore crescita del + 4,2% che porterà il giro d’affari a 10.780 milioni. Un andamento in controtendenza rispetto al mercato, a conferma del dinamismo delle imprese socie del Gruppo Selex.
I dati sono emersi dall’assemblea dei soci di fine anno svoltasi nella sede della Centrale del Gruppo a Trezzano sul Naviglio (Milano), nel corso della quale sono stati presentati anche il programma di sviluppo e il budget per il 2017.
Le imprese socie hanno stanziato 215 milioni per realizzare nel prossimo anno 57 nuovi punti di vendita in tutta Italia e per la ristrutturazione e l’ampliamento di 53 unità esistenti, con la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro. Le aperture interesseranno le principali tipologie di vendita e in particolare i supermercati tra 1.500 e 2.500 mq di superficie, format di punta del Gruppo Selex.
“Guardiamo con fiducia al futuro partendo dai buoni risultati delle aziende del Gruppo e, pur non mancando le difficoltà, continuiamo ad investire per innovare e migliorarci – ha commentato Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – Anche nel 2017, le nostre imprese proseguiranno nel loro cammino di sviluppo. Negli ultimi dieci anni, tra aperture e ristrutturazioni, il nostro Gruppo ha investito oltre 2 miliardi di euro”.
Per il prossimo anno sono previsti investimenti rilevanti anche nella comunicazione delle marche del distributore Selex, che ricoprono una parte sempre più importante dell’offerta commerciale, segnando incrementi di anno in anno. Premiate dai consumatori soprattutto le linee specialistiche del bio, del salutistico e dell’alto di gamma, che registrano una crescita del + 15%. Una parte importante del budget 2017 è riservata poi allo studio di nuove formule commerciali e nuovi formati, per rispondere ai rapidi cambiamenti delle abitudini di acquisto e di consumo.
“I risultati del 2016 hanno grande valore perché ottenuti in un anno difficile, caratterizzato da forte deflazione – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – Anche gli indicatori economici e patrimoniali delle imprese socie sono in progressione e ci spingono a continuare nel lavoro avviato da qualche anno di forte rinnovamento dei punti di vendita e dell’offerta”.
Non ci sono più i cinquantenni di una volta. E nemmeno i settantenni. Oggi il target compreso tra i 50 e i 75 è andato ben oltre i clichè di qualche anno fa.
Perchè si tratta di persone attive e impegnate con un reddito superiore rispetto alla media del nostro paese (50-59 anni, +9% – 60-74 anni, +13% Fonte: Oss. Cetelem/TNS **) e quindi molto “appetibili” da parte di tanti brand.
Al Convegno “Consumi Senior : Tendenze ed esigenze di un mercato in crescita”, organizzato da CDV a Milano si è discusso il tema, cercando di approfondire e riscoprire questa realtà che oggi in Italia rappresenta il 42% della popolazione e su cui le aziende possono riflettere con l’obiettivo di valorizzare il consumatore “Senior” e metterne in luce i valori, le emozioni, la voglia di impegnarsi e di contribuire.
“Si tratta di un segmento eterogeneo – ha detto Christian Vaccani, Senior Research Executive KANTAR TNS, prendendo parte all’evento. Possiamo distinguere fra “Younger Senior” (50-74 anni – in Europa il 77% dei Senior, di cui molti cosiddetti Silver Digital – connessi***) e “Older Senior” con più di 75 anni (in Europa 23%)***. In Italia parliamo di circa 19 milioni di individui, quasi un terzo della popolazione italiana: un segmento oggetto di attenzione non solo per la propria quota di consumo, ma anche per il modo di interpretare il rapporto brand-consumatore, la percezione e la fedeltà alla marca.
Guidano il cosiddetto fenomeno del “down-aging” secondo cui tutte le generazioni vivono come avessero 10 anni in meno, in termini di stile di consumo e valorizzazione dei plus dell’età.
Una delle priorità più sentite è la famiglia: esprimono infatti preoccupazione per la situazione economica di figli e nipoti (64% Molto o Abbastanza Preoccupati – media Europa**) da un lato e di genitori/parenti, dall’altro (53%): un ruolo perno generazionale importante a livello sociale. D’altronde, fra i 50-59enni, il 43% in Europa ha ancora figli in casa (dato che scende al 17% fra i 60-75enni)**.
Vita attiva
In Italia, 1 Senior su 2 dichiara di frequentare attività culturali almeno 1 volta al mese (teatro, cinema, musei, etc), mentre in Europa, solo 1 su 3. Una dimensione importante è quella della vita associativa e delle iniziative di portata sociale: il 40% dei Senior (50-75enni)** in Italia si dedica a questo tipo di attività almeno una volta al mese. Si condivide l’esperienza di sentirsi utili, si da valore al proprio tempo, si prendono responsabilità e si aprono nuove relazioni sociali.
Hanno a cuore il loro benessere e la salute. Vogliono mantenersi in forma, invecchiare bene: prestano attenzione al benessere fisico. Fanno Sport (in Europa** il 53% dei 50-59enni 48% fra 60 e 75 anni, almeno 1 ora a settimana) e Passeggiate (39% fra i 60-75 anni cammina per più di 4 ore a settimana**) ed è in Italia, Francia e Spagna che il tasso di pratica sportiva mensile è il più elevato**.
Seniores e media
Sono dunque attivi, socialmente aperti ed impegnati, connessi con il mondo. Le prime generazioni di “migranti” digitali che hanno utilizzato il pc nella loro vita professionale, arrivano oggi alla pensione ben informati e multi-device.
L’approccio al digitale è prevalentemente funzionale (per 1 Senior su 2 in Italia, connesso*), ma l’importanza della rete nella vita dei Senior cresce progressivamente. Conquistati da internet soprattutto per l’aiuto nel mantenimento delle relazioni (messaggi, condivisioni sociali) o per la possibilità di entrare in contatto con pari (forum), utilizzano oggi internet anche come fonte di informazione nel processo d’acquisto.
Attenti alla pubblicità dei Brand, come dichiara il 55% dei Silver Digital italiani (verso un 43% della media europea**), considerano la marca un criterio importante di scelta (1 su 3)**.
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