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Gennaro Esposito “regala” 25 ricette a MD e LD

Gennaro Esposito, chef due stelle Michelin del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense, da gennaio arricchisce con le sue ricette i volantini di MD e LD.

Esposito è famoso per l’attenzione che mette nella ricerca delle materie prime e ha accettato di realizzare delle speciali ricette gastronomiche per MD usando alcuni prodotti in vendita in esclusiva nei punti vendita MD/LD, che fa capo al Cavalier Patrizio Podini, la cui attenzione per la qualità viene garantita da controlli “alla fonte” e lungo tutta la filiera.

Schermata 2016-01-25 a 11.09.11Le ricette sono in tutto 25: due al mese per tutto il 2016, pubblicate sui volantini distribuiti nei 725 punti vendita del Gruppo, che porteranno nelle case di tutt’Italia un po’ della maestria e della cordialità dello chef partenopeo.

Quindi sarà possibile per i clienti MD, ricetta alla mano, mettere nel carrello quanto occorre per realizzare le creazioni dello chef anche a casa, dimostrando che passione ed esperienza, unite a buoni prodotti di sicura qualità, consentono a tutti di cimentarsi con l’alta cucina.

“Ho accolto con piacere l’invito che mi ha rivolto il Cav. Patrizio Podini di “ispirare” i suoi clienti con le mie ricette, anche perché condividiamo la stessa passione per i prodotti del territorio” ha commentato Gennaro Esposito. “Sarò felice di ricevere i commenti di quanti proveranno a realizzare le mie ricette perché ho voluto badare anche alla semplicità, oltre naturalmente al gusto e alla bellezza del piatto”.

“Con Gennaro Esposito celebriamo anche il nostro legame con il territorio campano da cui 22 anni fa sono partito con la fondazione di MD che oggi è arrivato a conquistare una diffusione nazionale di cui siamo molto orgogliosi” ha commentato Patrizio Podini.

Da metà marzo negli ipermercati i nuovi Gift on Pack di Corvo, bianco e rosso

L'espositore legato all'iniziativa.
L’espositore legato all’iniziativa.

Un tappo in silicone con quattro segnabicchieri colorati a forma di animali (farfalle, uccelli, gufi) a chi acquisterà una bottiglia di Corvo Bianco o di Corvo Rosso: è l’iniziativa di Consumer Marketing negli ipermercati di tutta Italia di Gruppo Duca di Salaparuta al via da metà marzo. I gift on pack sono ideati in partnership con Brandani, azienda di articoli da regalo e per la casa contraddistinti dal caratteristico Italian Style.

Con questa iniziativa Corvo sottolinea l’importanza data alle attività strategiche di Consumer Marketing nel punto vendita, che nel corso degli ultimi anni si sono andate a sostituire alle tradizionali attività promozionali. Non più quindi una logica basata esclusivamente sul prezzo ma sulla costruzione di una Brand Identity forte e distintiva e sul desiderio di creare un rapporto solido con il consumatore.

 

Spumador innova il look della sua iconica bottiglia da 25 cl

Spumador, azienda nella rosa dei maggiori produttori di bevande analcoliche in Italia, innova la sua iconica linea di bibite gassate con l’attuale formato di bottiglia in vetro da 25cl,  dalle linee semplici e ricercate, che dona nuova luce alla genuinità del contenuto. Dedicate a questo formato, tre nuove bibite accostano le intramontabili Nera 1938, Spuma Bianca e Ginger, variando le tradizionali ricette italiane attraverso l’utilizzo dei migliori frutti locali. Nascono così la nuova Gazzosa, Tonica e Chinotto, tutte rivisitate nel gusto, per un mix di sapori autentico.
Il nuovo design della bottiglia di vetro monodose presenta etichette trasparenti che esaltano il colore naturale degli infusi e degli ingredienti della linea, dando nuova vita alle classiche bibite interpretandole in chiave moderna.  Accanto al nome, sulla bottiglia compare ora in primo piano anche la composizione, che caratterizza il prodotto grazie all’attenta selezione di materie prime di altissima qualità.
Le nuove bibite riprendono le ricette della tradizione esaltandone il gusto grazie a materie prime di elevatissima qualità, come il Limone Femminello del Gargano IGP, il più antico d’Italia, coltivato nell’area costiera nota come “i giardini d’agrumi”, ricco di oli essenziali e di aromi tipici. Anche il  Chinotto di Savona fa parte degli ingredienti mediterranei che concorrono alla realizzazione di un prodotto unico e inimitabile. Coltivato esclusivamente nel territorio costiero tra Varazze e Finale Ligure, è noto per il suo colore verde brillante ed è caratterizzato da un succo amaro e acido, un profumo deciso e una buccia ricca di sostanze aromatiche e digestive, che lo rendono la base perfetta per la rinomata bevanda.
GAZZOSA – La Gassosa Spumador viene preparata utilizzando l’infuso del Limone femminello del Gargano, un frutto i cui oli essenziali donano alla bevanda un intenso profumo, che rendono la Gazzosa una bibita fresca e dissetante, ottima da sola e come base per cocktail.
TONICA – La Tonica Spumador, dal tipico retrogusto amaro, è arricchita dall’infuso del Limone femminello del Gargano, le cui caratteristiche donano alla bevanda un intenso profumo citrino. Classica base dei più famosi cocktail, l’acqua tonica Spumador si può gustare anche da sola, con ghiaccio e una fetta di limone.
CHINOTTO – Il Chinotto Spumador racchiude il sapore tipico del rinomato Chinotto di Savona, il cui infuso dona alla bevanda il caratteristico gusto agrumato, che accompagna e arricchisce il dolce e profumato aroma. Il Chinotto di Savona è una delle bibite più amate anche per aperitivi o come ingrediente base per rinfrescanti cocktail.
Le tre nuove proposte Spumador affiancano e completano le storiche bibite dell’azienda: la Spuma Nera 1938, la Spuma Bianca e il Ginger, tutte realizzate senza conservanti e dolcificanti artificiali.  L’alta qualità dei prodotti utilizzati si riflette nella sapienza delle tecniche produttive che realizzano gli infusi mediante  lunghi e meticolosi procedimenti che si svolgono ancora oggi nella sala essenze di Spumador.
NERA 1938 –  Il sapore intenso dell’infuso di dieci erbe selezionate e lavorate nella sala essenze rende la Nera 1938 Spumador inconfondibile. La sua ricetta, ancora oggi segreta, è rinomata per il suo gusto unico e originale.
BIANCA –  La ricetta originale, la sua storia e il suo gusto rendono la Spuma Bianca un vero must della più autentica tradizione di bibite originali italiane. Il suo sapore particolare rende la Bianca perfetta anche come base per i cocktail più ricercati.
GINGER – Il gusto inconfondibile e amaro dell’assenzio romano e il profumo degli agrumi rendono il Ginger Spumador inimitabile e il più amato. La sua gustosa fragranza dona una piacevole sensazione di freschezza che disseta in ogni momento della giornata.

Pinocchio sugli sci beve Aquavitamin del portfolio di San Benedetto

Pinocchio sugli Sci, una delle gare di sci più importante al Mondo dedicate ai bambini da 8 a 16 anni è giunta alla 34ma edizione: anche quest’anno è presente Acqua Minerale San Benedetto.  Dal 27 Dicembre al 13 Marzo la manifestazione prevede 24 selezioni in tutta Italia e le finali nazionali e internazionali all’Abetone dal 2 al 9 Aprile.
Nel corso degli anni Pinocchio sugli sci ha annoverato tra i suoi vincitori grandi nomi dello sci alpino come Deborah Compagnoni Karen Putzer, Max Blardone, Peter Fill e tanti altri che già fanno parte del “circo bianco” internazionale.
San Benedetto disseterà tutti i partecipanti di Pinocchio sugli Sci con Aquavitamin, l’innovativa bibita analcolica con vitamine in Acqua Minerale San Benedetto, in grado di apportare vitalità e benefici al nostro organismo.  Il prodotto è dedicato a tutti coloro che svolgono una vita attiva, attenti al proprio benessere e con uno stile di vita giovanile e dinamico.  Ogni bottiglia da mezzo litro fornisce un alto apporto di vitamina C e il 25% del valore nutrizionale di riferimento di vitamine e altre sostanze nutritive. Aquavitamin è disponibile in quattro gusti freschi e dissetanti, con quattro diverse aree funzionali: BEAUTYou al gusto frutti rossi, un alleato per l’idratazione e la tonicità; GENyouS, al gusto kiwi/mela/melograno, per ritrovare vitalità ed energia; IfeelGOOD al gusto limone, un aiuto per mantenere in forma le difese naturali; READYtoGO al gusto arancia, una piacevole pausa rinfrescante per ritrovare lo sprint. Non poteva mancare anche il T Surf, il thè pensato per i piccoli sportivi nel formato da 20cl pratico e maneggevole. Nei due gusti pesca e limone, è ideale per avere sempre a portata di mano un rinfrescante e dissetante thè da gustare in modo insolito e divertente tra le piste da sci…basta infatti strappare la linguetta e inserire la cannuccia telescopica in dotazione e il gioco è fatto!

MDD: le aziende raccontano la loro esperienza di copacker

Come vivono le aziende di marca il fatto di essere fornitori della distribuzione peri i prodotti a marchio?
Lo abbiamo chiesto ad alcune di loro, in rappresentanza delle rispettive categorie merceologiche.
A tutti sono state poste le stesse domande: consistenza e trend delle pl nel rispettivo settore, quota sul loro fatturato, criticità e opportunità connesse con l’essere partner della gd per la fornitura dei prodotti a marchio, confronti tra le dinamiche nella gdo estera e italiana.
Seppure nelle peculiarità di ogni comparto emerge, dalle parole degli operatori, una tendenza alla crescita del peso delle private label, anche se non sempre ai tassi registrati negli anni passati, con focalizzazione anche nei segmenti premium.
La grande distribuzione è vista come un partner  esigente in termini di garanzie relative agli standard qualitativi, al contenuto di servizio, alla flessibilità produttiva, ma la capacità di rispondere a tutte queste richieste contribuisce alla crescita aziendale e prefigura l’instaurarsi di rapporti continuativi fidelizzati.
Infine una nota è doverosa: per stendere questa inchiesta è stato contattato un numero piuttosto alto di aziende, per poter dare uno spaccato il più completo possibile del mercato.
Solo quelle che vedete hanno accettato di metterci la faccia.
Si possono solo ipotizzare i motivi di questa ritrosia ad esporsi: forse per alcune aziende la private label non rappresenta  una opportunità di business così interessante, oppure non amano che il loro brand venga associato con questa attività, temendo di che ne venga sminuito, seppure in un ambito strettamente riservato agli addetti ai lavori.
Qualunque siano i motivi sembrano non tener conto del grande valore che il consumatore attribuisce alle marche della distribuzione che, chissà, potrebbero diventare per i fornitori degli indici di qualità ancora più forti delle certificazioni che esse stesse richiedono.

Carlo Pessina, Amministratore Delegato Norda SpA

Schermata 2016-01-18 a 14.08.04Nel nostro settore le PL valgono circa il 9% del mercato complessivo e certamente quest’anno – grazie alla stagione estiva molto calda – la quota salirà di qualche punto. Inoltre i trend di mercato segnalano un crescente interesse dei consumatori verso i prodotti Premium delle linee PL; è questa una strada da valutare, anche se nel settore delle acque minerali non è facile pensare a un posizionamento di questo tipo. Una valida proposta in questo senso consiste nel pensare ad altre modalità per muovere questo mercato, ad esempio con il progetto di affiancare ai formati tradizionali – 2,0 L., 1,5 L. e 0,5 L. – un nuovo contenitore da 1 L.
Finora le PL rappresentano il 30/35% del nostro fatturato e quest’anno il trend è sicuramente in crescita grazie anche alle condizioni climatiche favorevoli. L’ingresso di Norda in questo settore risale alla metà degli anni Novanta. Infatti siamo stati i primi a produrre PL nel settore delle acque minerali e nel canale GDO.
Abbiamo maturato una profonda conoscenza di questo mercato così da essere in grado di soddisfare le domande e le richieste dei Retailers in termini di qualità, controlli di filiera, sicurezza.
Nello stesso tempo questo ha consentito all’azienda di crescere qualitativamente grazie ai diversi Audit che le catene con cui collaboriamo effettuavano annualmente presso i nostri siti coinvolti nel co-packaging.
In questo modo si sono creati e consolidati rapporti con diverse aziende di cui siamo oramai fornitori da molti anni.
Quanto all’estero, attualmente non abbiamo in produzione PL destinate all’esportazione ma stiamo dialogando con alcune aziende e pensiamo di concretizzare questi progetti nel 2016.

Paolo Isolati – Direttore Generale di FBF

Schermata 2016-01-18 a 14.08.18FBF è una realtà vocata alla produzione di merende per conto della distribuzione. Dalle nostre linee vengono “sfornate” circa 2 Milioni di merendine ogni giorno confezionate con i marchi delle principali catene della distribuzione italiana, per le quali FBF è azienda di riferimento per il bakery dolce.
Nel nostro mercato di riferimento, le merende appunto, la PL detiene una quota a volume a totale Italia di ca. il 23 % (2° player del mercato dopo Mulino Bianco), ben al di sopra della quota media della PL in Italia (18%).
Ancora più rilevante la quota della PL nella Croissanteria (segmento che vale oltre il 37 % del mercato complessivo delle Merende) in cui la marca del distributore gode di una quota del 35,3%. (Fonte: Iri AT 25 ottobre 2015).
Sicuramente vi sono ancora spazi di crescita per questa quota, considerando le medie europee della quota PL in tutti i mercati del FMCG, anche se con tassi sicuramente inferiori a quelli fatti registrare negli ultimi 5 anni, dove la quota PL è cresciuta di oltre un punto percentuale ogni anno.
Fbf da quasi un decennio, si è guadagnata il ruolo di “partner leader” della Distribuzione su questi prodotti, grazie ad un approccio commerciale orientato verso una logica “win win” e grazie a cospicui investimenti produttivi, mirati al miglioramento di prodotto e di processo ed ad ottenere le massime performances in tema sia di qualità di prodotto che di sicurezza.
La nostra Società infatti, oltre a tutte le certificazioni inerenti il processo e l’organizzazione produttiva (ISO 9001: 2008, IFS/BRC), ha ottenuto anche il Certificato ISO 14001 e 18001 (Ambiente e Sicurezza) e la certificazione SA 8000 (Etica).

Luca Zocca, Direttore Marketing di Pedon

Schermata 2016-01-18 a 14.08.42Come dato medio delle pl relativamente al LCC la quota è ferma al 18%, mentre nella nostra categoria di riferimento dei cereali, legumi e semi siamo oltre al 30%. In generale vediamo che il segmento primo prezzo non cresce più in Gdo a causa del forte disinvestimento della marca del distributore, dovuto anche all’impatto delle politiche promozionali delle marche leader nel segmento mainstream.Si registra invece una ripresa del segmento premium, le tendenze messe in atto dalle aziende vanno infatti a previlegiare la ricerca da parte del consumatore di un valore aggiunto nel prodotto, come alti contenuti salutistici e di benessere ed elevata qualità al giusto prezzo.
Allo stesso tempo però si arresta la crescita delle promozioni, che perdono efficacia in termini di vendite a scaffale.Le PL rappresentano circa il 70% del nostro fatturato, produciamo oltre 100 linee a marca del distributore. Questo dato in Italia è stabile, mentre all’estero è sicuramente destinato a crescere.
La criticità è rappresentata senz’altro dall’alto livello di servizio che dobbiamo garantire e dal time to market, spesso molto compresso in quanto i retailer hanno la necessità di arrivare con un’offerta a scaffale in tempi ridotti. Tra le opportunità rientrano sicuramente la possibilità di sviluppare nuovi prodotti e nuovi concept di prodotto, che poi possiamo replicare e trasferire su un altro mercato, e lo sviluppo di interessanti business con un alto grado di fidelizzazione del cliente, che ci garantiscono vendite e marginalità importanti.Lavoriamo attualmente con i principali retailer esteri in 25 Paesi del mondo.
Rispetto alla situazione italiana, sui mercati internazionali osserviamo delle dinamiche più innovative e una diversa gestione della categoria rispetto alla GDO italiana. Riscontriamo un’evoluzione non solo nel prodotto, che è sempre più rispondente ai nuovi trend di comportamento, di consumo e di stile di vita, ma anche nel packaging e nei format di vendita.

Pierantonio Invernizzi, Direttore Commerciale di Inalpi

Schermata 2016-01-18 a 14.08.53Nel nostro settore di riferimento (fettine, formaggini, burro) le PL pesano circa il 32%. Nel breve-medio periodo non evidenziamo particolari incrementi o decrementi, a nostro avviso, così significativi da determinare un cambiamento del trend in corso. Il peso delle PL sul nostro fatturato globale è di circa circa il 20%, che rapportato sul fatturato della sola divisione consumer diventa circa il 70%.
Questo ultimo dato andrà gradatamente al ribasso, grazie alla crescita distributiva dei nostri brands. In questo modo sarà possibile equilibrare i nostri fatturati con i retailers.
Le opportunità di essere partner della GD, per i prodotti a loro marchio sono molteplici. Instaurare un rapporto di collaborazione e fiducia reciproca è alla base di obiettivi comuni quali la ricerca della sicurezza e salvaguardia della qualità dei prodotti, avendo come unico punto di riferimento il consumatore finale e dove i rapporti di negoziazione tra le parti sono molto meno complessi quindi più fluidi e veloci.
Le criticità possono nascere dalla mancanza di uno solo degli obiettivi comuni sopra enunciati e, comunque, sono dettate dall’interpretazione diversa che ognuna delle parti ha nel progetto.
In relazione alle PL prodotte per la GD estera, non riscontiamo differenze, grazie anche all’internazionalizzazione delle politiche commerciali delle catene che sono presenti in più stati.

di Elena Consonni

Marca del distributore, il suo futuro passa da premium e bio

Benché qualche segnale di ripresa della fiducia inizi a fare capolino tra le rilevazioni ufficiali, gli italiani spendono meno: dal 2007 a oggi – dice il rapporto Coop 2015 – la crisi è costata 75 miliardi di euro di minori consumi. E le insegne delle distribuzione non hanno potuto che prenderne atto. Stretti tra la guerra dei prezzi sferrata dall’avanzata dei discount e l’offerta gourmand di operatori di fascia alta (si pensi ad Eataly), i principali gruppi del settore stanno quindi ridisegnando le proprie strategie. E in questo percorso – raccontano le stesse insegne a In Store – un ruolo centrale è recitato dalla marca privata che, dopo un 2014 complessivamente stagnante, quest’anno sembra avere ritrovato smalto. Le private label possono del resto contare su più frecce al proprio arco: consentono di compensare la ormai fortissima pressione promozionale, permettono di fidelizzare i clienti e, non ultimo, di creare una brand identity di marca. A patto però che siano approcciate in modo corretto. Il che, in buona sostanza, significa agire su più fronti.

Qualità & prezzo

Il primo aspetto da valutare – suggeriscono i player del settore – è rappresentato dal bilanciamento tra

Erica Fiore
Erica Fiore

le politiche di prezzo, la qualità e la varietà dei prodotti in catalogo. «La convenienza – spiega Erica Fiore, responsabile offerta, display e marca privata di Simply Italia – unita alla qualità dei prodotti e all’ampiezza dell’assortimento, rappresenta il driver principale per costruire un’architettura di categoria differenziante rispetto ai competitor, in linea con le aspettative del cliente e in grado di generare quei volumi necessari per costruire un circolo virtuoso di crescita. È però d’obbligo trovare un sano equilibrio: il prezzo da solo non basta, così come non basta soltanto la qualità se associata a un “out of pocket” troppo impegnativo per il consumatore. Allo stesso modo, è necessario cogliere i cambiamenti in atto nelle abitudini di consumo dei nostri clienti e costruire un assortimento in linea con questi trend».
Una priorità, quest’ultima, condivisa anche da Mario La Viola, direttore marketing e format Crai Secom:

Mario La Viola
Mario La Viola

«A guidare deve essere un’attenta politica di category management. E in questa prospettiva è fondamentale saper leggere e intercettare le tendenze emergenti. Ovviamente la politica di pricing resta importante, ma – e ce lo stanno dicendo i consumatori – non rappresenta più il primo driver di scelta. Oggi il cliente pretende prodotti di sempre maggior qualità, capaci di garantire sicurezza e tracciabilità delle materie prime. Prodotti associati a servizi eccellenti. E, come detto, ci chiede grande attenzione verso i nuove trend».

La comunicazione

Germano Ottone
Germano Ottone

Un altro asset da non dimenticare è la capacità di interagire con i clienti. «Le strategie saranno sempre più fondate sulla comunicazione relativa all’attenzione che si riserverà ad elementi cardini quali la certificazione dei prodotti e dei fornitori, la qualità, l’impatto ambientale» rileva Germano Ottone, responsabile Mdd Sisa.
«Il comparto delle Pl – conferma anche La Viola – potrà tornare a crescere se seguiranno investimenti destinati alle comunicazione e, aggiungo, riservati anche e soprattutto a contenuti informativi, editoriali e qualificanti circa i prodotti». Il dialogo con i consumatori, insomma, pare costituire una leva imprescindibile. Anche perché si rivela uno strumento tutt’altro che fine a se stesso, ma funzionale a precisi obiettivi di business. «Come per tutti i prodotti – conferma Luca Vaccaro, responsabile Mdd di Selex – anche nel caso della marca privata, più siamo e saremo bravi a comunicare i nostri valori, maggiori saranno i

Luca Vaccaro
Luca Vaccaro

risultati in termini di venduto».

Prospettiva locale

Va poi considerato che, in un Paese molto variegato sotto il profilo culinario come l’Italia, anche le specificità locali possono rivelarsi significative nella gestione della marca privata. «La nostra mission – racconta La Viola – sottolinea l’importanza del territorio. Non a caso il nostro pay off – “Nel cuore dell’Italia” – riflette la vocazione “locale” di Crai e il valore aggiunto della relazione. Princìpi, questi, che trovano espressione anche attraverso il nostro prodotto a marchio: il gusto di assaggiare l’Italia nelle sue diversità sta infatti oggi alla base di Piaceri Italiani, la linea premium firmata Crai che va alla scoperta delle eccellenze gastronomiche del nostro Paese. Inoltre, abbiamo voluto identificare i prodotti locali con il logo “A due passi da qui”, così da evidenziare i valori della vicinanza, sottolineare l’importanza della stagionalità e rafforzare il coinvolgimento della comunità del territorio. Abbiamo, insomma, creato un mondo di riferimento dove far convivere eccellenze e storie locali e distribuzione nazionale». Ma altrettanto vale anche per VéGé. «Vogliamo disporre di uno “zoccolo duro” nell’assortimento in grado di essere affiancato intelligentemente da

Marco Pozzali
Marco Pozzali

ulteriori prodotti che incontrino esigenze locali di consumi, di scaffale, di formato e naturalmente di prezzo – sostiene Marco Pozzali, responsabile marca distributore di Gruppo Végé -. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che la ricchezza della nostra DO risiede proprio in una rete eterogenea presente in piazze  molto differenti e con format di vendita che spaziano dal negozio di prossimità all’ipermercato».

I segmenti emergenti

Agli occhi delle catene distributive, però, le maggiori opportunità di espansione della private label sono affidate alla crescita di specifiche categorie merceologiche. Un punto sul quale tutti si trovano d’accordo. «Per quanto riguarda il lancio dei nuovi prodotti – chiarisce Vaccaro -, Selex si sta concentrando sempre più sullo sviluppo delle linee specialistiche». E in questa prospettiva, l’approccio della catena si prepara ad essere molto strutturato. «Le marche del distributore – continua Vaccaro – stanno sempre più evolvendo verso un concetto di “marca” con propri valori e un proprio posizionamento. E questo ragionamento vale ancora di più se ci riferiamo proprio alle linee specialistiche».
Nello stesso contesto si muovono poi anche le strategie di Coop e Simply: «Sul fronte della nostra

Roberto Nanni
Roberto Nanni

marca privata – sottolinea Roberto Nanni, responsabile strategia prodotto a marchio Coop Italia – chiuderemo il 2015 con un forte recupero delle vendite a quantità, ottenuto grazie a una incisiva azione di riposizionamento dei prezzi verso il basso in una logica di “prezzi bassi tutti i giorni”, e a incrementi fino a doppia cifra nelle vendite delle linee a valore aggiunto. Penso, in particolare, a Fior Fiore (premium), Viviverde (bio nel food e eco nel non food) e Bene.sì (salute e benessere)».
«L’incremento dell’1,5% registrato a fine ottobre dalla nostra Mdd – gli fa eco Fiore – è trainato da un trend a doppia cifra messa a segno dai segmenti bio e premium, dove siamo presenti con la nostra linea Passioni». Il che fa ben sperare anche guardando al futuro: «Posto che il prodotto a marchio Simply è uno dei nostri pilastri strategici e ci guida nella costruzione dei nostri assortimenti – continua la manager -, il 2016 ci vedrà impegnati in un grande processo di sviluppo con l’obiettivo di coprire il maggior numero di bisogni attraverso la Pl. Le previsioni sono quindi senz’altro di crescita, sia in termini di giro d’affari che di quota sui nostri scaffali». Un ottimismo, quello della catena del gruppo Auchan, non certo isolato. «Confidiamo – prevede anche Ottone – in una impennata positiva delle vendite dei prodotti Mdd di Sisa, alla luce di nuove politiche commerciali e di marketing sui brand dove enfatizzeremo in particolare le linee premium di eccellenze italiane e i prodotti dell’area bio, benessere e salute».
Al coro si aggiunge poi anche La Viola: «Il mercato sta vivendo un continuo processo di evoluzione dei consumi e dei bisogni dei consumatori e questo si traduce in nuove opportunità anche per lo sviluppo della private label, e in particolare per alcune sue categorie merceologiche. Mi riferisco, in buona sostanza, a trend quali il biologico, il cosiddetto mondo light e quello delle intolleranze, del senza glutine, del delattosato.
Abbiamo infatti molto chiaro come tutto il comparto healthy living sia un’area da presidiare. Va detto però che anche il segmento premium manterrà interessanti livelli di crescita».
E proprio sull’alto di gamma intende puntare VéGé. «Per la nostra linea Delizie VéGé – conferma Pozzali – il 2016 sarà l’anno del consolidamento su categorie importanti e di manutenzione degli assortimenti, ma rappresenterà anche il momento di esordire nel segmento premium, magari senza relegarlo ai confini nazionali».

Paolo Paronzini
Paolo Paronzini

Una linea sulla quale si pone peraltro anche Unes. «Già in questo 2015 – stima Paolo Paronzini, direttore marketing & comunicazione e responsabile sviluppo packaging marca privata di Unes – ci aspettiamo un ulteriore incremento della Pl, complici in particolare le brillanti performance registrate dalla nostra linea premium il Viaggiator Goloso.
La Mdd è del resto un pilastro importante della nostra strategia: per U2 rappresenta infatti una quota di mercato superiore al 38%, ben più elevata, quindi, rispetto alla media del mercato italiano.
E questo anche in virtù del fatto che la nostra insegna ha scelto di non utilizzare la leva promozionale rendendosi così più libera di muoversi – e agire – su altri fronti, come appunto quello della Pl».

La sfida di internet

In un quadro, quindi, sostanzialmente positivo, qualche preoccupazione per i retailer potrebbe tuttavia venire dal web. Già, perché secondo indiscrezioni piuttosto insistenti, confermate anche da fonti autorevoli della stampa americana, a breve potrebbero comparire sulla piattaforma online di Amazon prodotti per la casa, latte, caffè, cereali, pasta e altri alimenti per il target baby, tutti rigorosamente a marchio. L’obiettivo del colosso americano sembra chiaro: scuotere gli equilibri del mercato, proponendo prezzi inferiori rispetto ai competitor, pur mantenendo standard qualitativi elevati. Senza contare che il focus sul cibo di Amazon non si limita qui: Bezos ha infatti puntato anche sulla divisione Fresh, specializzata nelle consegne a domicilio di prodotti alimentari e pasti caldi. Le insegne non potranno quindi stare a guardare. «Stiamo analizzando la discesa in campo di Amazon, che lancia oggi la sua sfida al mondo distributivo facendo leva su dinamiche molto diverse da quelle che governano il commercio tradizionale – racconta Paronzini -. Un nuovo competitor, dunque, al quale intendiamo rispondere puntando proprio sulle nostre marche private e sulle loro capacità di fidelizzare il cliente, andando oltre l’affezione per i singoli brand.
In questa prospettiva, sono dunque in fase di test alcuni prodotti che potrebbero presto entrare nelle fila delle nostre due gamme di Mdd, U! Confronta & Risparmia e la già citata il Viaggiator Goloso. Puntiamo inoltre su un canale di spesa online: stiamo infatti testando il servizio che dovrebbe diventare attivo tra febbraio e marzo 2016. E anche in questo ambito, concentreremo gli sforzi in modo particolare sulla marca privata». Per la Pl pare insomma prepararsi una stagione di crescita e rilancio.

di Manuela Falchero

Capodanno gourmet: quest’anno per alimenti si spenderanno 2,5 miliardi di euro

Tornano a crescere i consumi a Capodanno: quest’anno per il cenone si prevede saranno spesi complessivamente 2,5 miliardi di euro, 140 milioni in più rispetto all’anno scorso. Lo rivela un’indagine di Swg e Confesercenti.

Si preferisce tagliare insomma piuttosto sui divertimenti (lo ha fatto il 31% degli italiani) e non lesinare sulle spese per la tavola: secondo Coldiretti/Ixe’, ogni famiglia spenderà in media 95 euro a famiglia, il 25% in più dello scorso anno. Gli italiani spenderanno tra 126 e 250 euro il 25% della popolazione (il doppio rispetto al 13% del 2014), e sale dall’1 all’8% quella di chi destinerà al cenone più di 250 euro. Il 67% spenderà invece tra 75 e 125 euro.

 

Spumante panettone e salumi sul podio

Spumante e panettone, e, nonostante gli allarmi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che solo pochi mesi fa hanno provocato un crollo dei consumi, cotechino o zampone sono gli alimenti che più compariranno sulle tavole di fine anno, e a loro sarà destinato il 70% delle vendite: questi ultimi saranno acquistati da oltre due italiani su tre (67%) spesso in accoppiata con le lenticchie (80%) e secondo Coldiretti ne saranno consumati 6,5 milioni di chili con una netta preferenza per i cotechini e ben 20 milioni di chili di carne e salumi. L’uva non mancherà sulle tavole del 59%, e, se le ostriche attireranno l’attenzione solo del 13% degli italiani, il 58% non rinuncerà al salmone.

Secondo la Cia-Agricoltori Italiani «È innegabile che il numero di ‘vegetariani’ e ‘vegani’ è in sensibile crescita (oltre 4 milioni) ma in questi due giorni di banchetti sono molti quelli che ‘disubbidiscono’ al loro credo alimentare». Circa un vegetariano su 10 contravverrebbe proprio a Capodanno le regole della propria dieta.

Insomma, sottolinea la confederazione agricola, nella due giorni pantagruelica, a farla da padrone è la carne di suino, seguita dalla quella bovina, utilizzata principalmente per dar vita al brodo del primo dell’anno, e dalle carvi avicole. Conti alla mano, calcola la Cia, ”gli italiani spenderanno, nelle prossime ore, circa 160 milioni di euro nell’acquisto di carne.

Il 2015 sarà ricordato anche come annus mirabilis per lo spumante nazionale: saranno oltre 56 milioni le bottiglie che saranno stappate durante le feste, contro i 2,5 milioni delle “bollicine” straniere. Ben l’85% di queste saranno costituite da spumanti di qualità, con un’indicazione geografica specifica, secondo una nota dell’Unione Italiana Vini. Ingente la quota di export, con 190 milioni di bottiglie stappate all’estero secondo una stima della Coldiretti. Le esportazioni sono trainate dal prosecco (+29%), e si assesteranno su 362 milioni di bottiglie (+13% sul 2014) con un aumento della richiesta del 48% in Gran Bretagna, del 22% negli Stati Uniti (primo e secondo mercato) e in Germania (+5%) al terzo posto. E persino i francesi hanno aumentato le richieste, del 9%. La classifica delle bollicine è guidata dal Prosecco, seguito da Asti, Trento Doc e Franciacorta. E quest’anno per la prima volta secondo Coldiretti saranno stappate all’estero più bottiglie di spumante che di champagne, anche se a valore le bollicine francesi restano inarrivabili (990 milioni di euro contro 3 miliardi) con un prezzo medio a bottiglia di 17,1 euro al litro per i francesi (25,3 euro per lo Champagne) contro i 3,57 dei nostri spumanti.

Infine, quasi due italiani su tre (63%) staranno a casa, nella propria abitazione (39%) o da amici o parenti (32%), in 9 milioni secondo Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi trascorreranno il Capodanno al ristorante.

Fiducia in calo a dicembre secondo Istat per consumatori e imprese

Sarà l’avvicinarsi delle feste più consumiste dell’anno, la paura del terrorismo e l’instabilità geopolitica o forse il blues di fine anno, tant’è, la fiducia dei consumatori e delle imprese cala in questo dicembre 2015. Lo rivela l’Istat che segnala come l’indice del clima di fiducia dei consumatori (espresso in base 2010=100) è calato a 117,6 da 118,4 del mese precedente. Quanto alle imprese l’Iesi, Istat economic sentiment indicator scende a 105,8 da 107,1 di novembre. Resta dunque la flessione, anche se entrambi gli indici confermano i livelli elevati registrati nei mesi precedenti.

A diminuire però sono tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori, con un calo maggiore per le componenti economica e corrente che passano, rispettivamente, a 152,9 da 157,9 e a 109,1 da 111,6; meglio va invece la componente personale (a 104,5 da 105,0) e quella futura (a 127,3 da 128,0). Per contro però peggiorano le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese (a -24 da -20 e a 25 da 31). Insoddisfazione anche sull’andamento dei prezzi nei passati 12 mesi, con un saldo che aumenta a -16 da -19. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -11 da -20. Aumenta il saldo delle attese di disoccupazione (a 2 da -8).

Riguardo le imprese, il clima di fiducia nel commercio al dettaglio cala (a 109,1 da 115,0) ma migliorano le attese sulle vendite future (a 29 da 24) ma peggiorano sensibilmente i giudizi sulle vendite correnti (a 13 da 32).

Nel 2015 9 milioni nei Cci gestiti da Promos. Food court e un nuovo design district nel 2016

Chiude un 2015 positivo nonostante le difficoltà del comparto Promos, che gestisce due centri commerciali: Valmontone Outlet (Roma) e Palmanova Outlet Village. In attesa che nel 2016 apra il nuovo Scalo Milano. Da gennaio ad oggi sono stati infatti registrati oltre 9 milioni di visitatori (+3% rispetto al 2014), e un fatturato totale in crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Inoltre, sono stati siglati 51 nuovi contratti di leasing con brand di primaria importanza, per 9.650 mq di GLA (Superficie Lorda Affittabile) complessiva. Ben 24 di questi contratti sono relativi a nuove aperture. Tra queste: Manila Grace e Aldo Bruè a Palmanova, Liviana Conti, Braccialini, Jeep, O Bag, Sandro Ferrone, Melluso e Stroili Oro a Valmontone.

 

Valmontone punta sulla food court

A poco meno di un anno dall’inizio della gestione Promos, il Valmontone Outlet conferma la sua leadership di outlet più frequentato d’Italia, con 6,2 milioni di visitatori nei 12 mesi, e picchi di visitatori nel weekend di oltre 50.000 persone al giorno (30.000 persone in 4 ore in occasione del Black Friday del 27 novembre 2015). Nel corso del 2015 è stato avviato un importante piano di restyling, che vedrà il suo completamento nel corso del prossimo anno. Sono state inoltre ideate nuove attività promozionali e occasioni di shopping a prezzi ulteriormente scontati, oltre alla proposta di un ricco calendario di eventi gratuiti e partnership strategiche per favorire l’attrazione di flussi turistici. E il 2016 si apre con importanti novità: l’avvio di iniziative di alto livello nell’ambito dell’incentive travel e la realizzazione del primo esempio di Food Court in un outlet italiano. Occuperà un’area di 3.000 mq, con 10 unità commerciali in cui troverà spazio un’offerta gastronomica di qualità, con caffè, ristoranti, pizzerie e fast food, dai format innovativi, con un alto livello di servizio e fortemente distintiva rispetto alle altre strutture commerciali nel bacino di utenza.

 

Nel 2016 apre Scalo Milano, tra fashion, food e design

Nel 2016 è previsto il debutto di Scalo Milano, l’innovativo City Style ideato e sviluppato da Promos, che aprirà alle porte del capoluogo lombardo. Uno spazio votato all’eccellenza dei mondi Fashion, Food e Design – per la prima volta insieme in un progetto organico.

Elemento di forte distinzione, presentato al recente Mapic 2015, sarà il Design District: un’area di 18mila mq, ispirata ai celebri design district di Miami e New York, che, con circa 40 unità a metratura variabile, ospiterà un’offerta di alto livello, dal mobile ai complementi, con protagonisti gli showroom e le boutique monomarca di tutti i grandi nomi italiani dell’arredo e del lifestyle. Un modello di distribuzione fortemente innovativo e di grande attrattività per il settore casa e arredo, grazie alle sempre più importanti sinergie con le altre categorie merceologiche presenti a Scalo Milano (la moda e l’enogastronomia di alto livello), nonché alle iniziative previste in campo formativo (con la Scuola di Alta Formazione Fondazione Machina Lonati Fashion and Design Institute) e artistico (con il progetto Piazze d’artista avviato ad Artissima 2015).

«In questo particolare momento storico è fondamentale lavorare per potenziare l’attrattività delle strutture – ha commentato Tomaso Maffioli, Amministratore Delegato di Promos -. Per questo abbiamo da tempo avviato un percorso di innovazione, per tutte le strutture del nostro portafoglio, fatto di idee nuove e investimenti concreti. Vogliamo favorire una graduale trasformazione del mercato, convertendo le strutture esistenti in vere e proprie destinazioni per il tempo libero. Gli ottimi risultati del 2015, sia in termini di visitatori che di fatturato, confermano ancora una volta la validità della nostra strategia e ci motivano per le sfide future».

Steak ‘n Shake arriva in Italia e apre al centro commerciale Bicocca Village

Bel colpo per Cogest Retail, la società che gestisce il Bicocca Village di Milano. Steak ‘n Shake, l’iconica insegna di fast food fondata negli USA nel 1934 e sbarcata quest’anno in Italia, ha aperto nel Bicocca Village il primo ristorante in un centro commerciale europeo. Il brand, sviluppato dal master franchisee per la Lombardia, ha scelto la location di Bicocca per una serie di fattori, tra i quali il target giovane della galleria – che sorge in prossimità di uno dei più importanti poli universitari a livello regionale – e la complementarietà dell’offerta, ben equilibrata tra shopping, entertainment e leisure, anche grazie alla presenza di un multisala e una palestra con la più alta frequentazione d’Italia. Il ristorante è stato posizionato nel corpo antistante il centro, su una superficie di circa 500 mq. A breve nella stessa struttura, che si affaccia direttamente sulla piazza esterna, apriranno altre importanti insegne di ristorazione.

“Grazie a un’offerta ricca e diversificata, il centro si è già affermato come destinazione preferita per i consumi fuori casa di un bacino che somma alla popolazione residente e universitaria anche una forte componente di uffici e terziario,” spiega Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo di Cogest Retail, società di gestione di Bicocca Village. “Il successo riscosso dal format nei primi due giorni di apertura conferma l’interesse del pubblico nei confronti di progetti che sappiano conciliare qualità, servizio ed experience, come nel caso di Steak ‘n Shake.”

Lucia Viti e Diana Rusconi, amministratrici di Meneghina Ristorazione Srl, master franchisee di Steak ‘n Shake per la Lombardia, illustrano così le ragioni che le hanno portate a investire sul brand: “Il pubblico italiano, e in particolare quello milanese, è estremamente ricettivo rispetto ai format internazionali, è curioso e ama sperimentare, ma se da un lato è molto attento all’aspetto estetico di un concept, dall’altro è abituato alla qualità, soprattutto quando si parla di alimentazione. Ecco perché riesce ad apprezzare una formula che, da oltre 80 anni, lega la propria notorietà alla genuinità e alla freschezza dei prodotti, preparati al momento dell’ordine. Siamo sicure che Milano saprà riconoscere l’eccellenza del nostro brand.”

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