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Nuovo concorso Segafredo Zanetti, in palio anche un viaggio alla Hawaii

Segafredo Zanetti lancia l’iniziativa promozionale “Segafredo: lo conosci da sempre, lo riconosci ovunque”, per offrire ai suoi consumatori l’opportunità di gustare anche a casa un caffè di grande qualità.

Dal 1° aprile fino al 30 giugno 2024, ogni acquisto (del valore di almeno 12€) di prodotti Segafredo nei supermercati aderenti all’iniziativa permetterà di ricevere in regalo la tazzina Segafredo nella limited edition “Storie d’Italia”.

Con lo stesso scontrino i partecipanti avranno l’opportunità di vincere, attraverso estrazioni mensili, una macchina per caffè in grani super-automatica Gaggia, per assaporare  l’espresso italiano anche a casa. L’estrazione finale, inoltre, permetterà a un fortunato vincitore di volare alle Hawaii dove godersi un viaggio per due persone, con la possibilità di visitare in esclusiva la piantagione di caffè di Kauai per scoprire da vicino l’origine dell’eccellenza Segafredo.

Parte in tre punti vendita Crai di Torino il progetto per ridurre la plastica monouso

Ogni anno in Europa si producono due miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Tutto diventa rifiuto. 60 minuti di utilizzo medio e 100 anni per smaltirli. Un problema che l’Unione Europea ha scelto di affrontare con il nuovo regolamento sugli imballaggi che mira a ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio e promuovere un’economia circolare per gli imballaggi favorendo sistemi di prodotto come servizio, deposito con cauzione e “bring your own”, la possibilità di portare i propri contenitori da casa.

In questa linea che si inserisce il progetto Reusable Packaging Revolution presentato da Mercato Circolare Srl, Università di Torino e Aarhus University, in collaborazione con Around e Codè Crai Ovest, per il bando Eit Food – Poc (Proof of Concept) 2023-2025. L’obiettivo è ridurre l’utilizzo della plastica monouso degli imballaggi attraverso azioni che intervengono sulla Gdo e su diversi segmenti della cittadinanza, promuovendo un cambio di prassi e di comportamenti verso uno stile di vendita, di governance e di vita più sostenibile e green.

“Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino” racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare. “La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la Gdo, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l’università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini. Per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”.

Insieme a Codè Crai Ovest, sono stati individuati tre punti vendita di Torino, in cui saranno testate, fino alla fine di giugno, due diverse strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo dei contenitori riutilizzabili Around e quello di contenitori portati da casa.

“Abbiamo da subito scelto di aderire al progetto Reusable Packaging Revolution al fine di favorire un nuovo modo di fare la spesa, più attento e consapevole nei confronti dell’ambiente” dichiara Michele Poliseno, Presidente di Codè Crai Ovest. “Da sempre promuoviamo, all’interno dei nostri punti vendita, iniziative volte alla salvaguardia ambientale: dalla diminuzione della plastica alla riduzione dei consumi energetici. L’introduzione dei contenitori riutilizzabili ai banchi al taglio aggiunge un nuovo tassello al percorso che abbiamo intrapreso. La forza dell’insegna Crai è la prossimità, la vicinanza alle persone. Speriamo, con questo progetto, di contribuire a diffondere una sempre maggiore consapevolezza ambientale, diminuendo quanto più possibile gli sprechi e la produzione di rifiuti non necessari”.

I contenitori Around
In tre punti vendita Codè Crai Ovest di Torino è possibile acquistare i prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria facendosi servire nei contenitori riutilizzabili Around, al posto dei contenitori monouso. Dopo essersi registrati gratuitamente sull’app Aroundrs, il/la cliente potrà richiedere, senza alcun costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte. Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo. Semplice, efficace e senza costi, né per l’ambiente né per il cliente. “Questa sperimentazione nella Gdo per noi rappresenta un punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo perché siamo consci della grande sfida che ci aspetta e stiamo lavorando insieme a tutti gli operatori del settore per fare in modo che il riutilizzo del food packaging possa essere una soluzione in più per una riduzione significativa dei rifiuti e per mitigare l’impatto ambientale negativo derivante della produzione di imballaggi usa e getta” dichiara Daniele Cagnazzo, Co-Founder & CMO di Aroundrs.

I contenitori portati da casa
Da inizio maggio, in alcuni punti vendita Codè Crai Ovest e in alcuni banchi gastronomia del mercato della Crocetta, partirà una seconda sperimentazione che coinvolgerà un gruppo “pilota” di 50 persone nell’utilizzo di contenitori portati da casa. Nel corso del mese di aprile, infatti, sarà selezionato un gruppo di 50 persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate. Le persone selezionate, dopo una fase di formazione iniziale, si recheranno nei punti vendita coinvolti dalla sperimentazione utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco, i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.

Il monitoraggio
Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati. Mercato Circolare, Università di Torino ed Around elaboreranno i dati quantitativi raccolti attraverso la app Aroundrs, mentre una valutazione qualitativa sarà effettuata dall’Università di Torino attraverso dei focus group.

CSQA rileva Check Fruit per creare un polo della certificazione agroalimentare

CSQA ha rilevato il 100% del capitale sociale di Check Fruit. Tale acquisizione rappresenta un ulteriore passo nel progetto di crescita e sviluppo del Gruppo, che conta su 1,4 milioni di euro di fatturato, come riferimento nazionale nel settore della certificazione, assessment e formazione in ambito agroalimentare.

La decisione di acquisire Check Fruit, con oltre 33 milioni euro di fatturato, 270 dipendenti, 13 sedi in Italia e 3 all’estero, si inserisce in una strategia di medio termine al fine di creare un polo di eccellenza nel settore della certificazione nel settore agroalimentare con una forte competenza settoriale. Obiettivo è assicurare un servizio di certificazione di alto livello attraverso elevate competenze per ciascun settore merceologico. In tal senso è evidente il grande potenziale sinergico fra CSQA e Check Fruit, con una convergenza strategica di mission, obiettivi e profili di business nell’ottica di offrire servizi specializzati che rispondono alle esigenze delle aziende. I servizi offerti dal Gruppo, continueranno ad avere come obiettivo primario quello di creare valore aggiunto per le organizzazioni che li scelgono, aumentando le competenze settoriali, rafforzando la presenza sul territorio e garantendo ai clienti la garanzia e la fiducia data da organismi accreditati e riconosciuti per competenza, professionalità e terzietà.

“Questa acquisizione è importante nel progetto di crescita di CSQA e rappresenta un’opportunità per continuare a creare valore per i nostri clienti, in linea con la strategia aziendale. Ci permetterà di consolidare la nostra posizione di leadership a livello europeo e aumentare la nostra offerta di certificazioni di terza parte dedicate in particolare al settore ortofrutticolo” dichiara Pietro Bonato, Direttore Generale e AD CSQA.

“Si tratta di un’operazione fortemente accretiva resa possibile grazie alla complementarietà strategica con Check Fruit e a una comune visione aziendale: sostegno della qualità agroalimentare e dell’eccellenza italiana, competenza e innovazione. Inoltre rafforziamo sul territorio italiano la presenza e l’offerta di servizi innovativi rispondenti alle esigenze delle imprese” ha aggiunto Carlo Perini, Presidente e AD CSQA.

Mondelēz e Italia, un legame stretto che genera un valore di oltre 500 milioni

Nel 2022 Mondelēz International ha creato in Italia un valore di 514 milioni di euro. Alla sede di Milano si sommano due stabilimenti produttivi in Piemonte attraverso cui l’azienda ha generato un valore economico pari a 96 milioni di euro, con un impatto occupazionale complessivo di 1.359 posti di lavoro di cui 449 diretti e 910 indiretti.

A evidenziare i dati è il recente studio realizzato da Ref Ricerche intitolato “Il Gruppo Mondelēz International in Italia: impatto economico e sociale”, dal quale si apprende come nell’ultimo decennio il gruppo abbia investito 62,1 milioni di euro per lo sviluppo dei propri stabilimenti produttivi piemontesi nelle aree di qualità, sicurezza, innovazione e sostenibilità. Presso lo stabilimento di Capriata d’Orba (Al) vengono sfornati quotidianamente più di 16 milioni di biscotti a marchio Oro Saiwa – oltre a Tuc Cracker e a Tuc Sfoglie – utilizzando grano 100% italiano coltivato in oltre 5.000 ettari di campi di più di 450 aziende agricole distribuite sul territorio nazionale. Nel caseificio di Caramagna Piemonte (Cn), casa di Fattorie Osella, invece ogni giorno vengono lavorate 80 tonnellate di latte piemontese – proveniente da circa 20 allevamenti selezionati nelle province di Cuneo e Torino – per un totale di circa 28.530.000 litri di latte lavorati all’anno.

“Lo stretto legame tra Mondelēz e l’Italia si basa su un impegno costante verso il territorio e le filiere locali che si traduce in un impatto positivo sulle comunità e sull’ambiente in cui operiamo” afferma Silvia Bagliani, Presidente e Amministratore delegato di Mondelēz International Italia. “I continui investimenti volti a sviluppare le filiere italiane del grano e del latte per i nostri stabilimenti piemontesi rappresentano un esempio virtuoso di partnership tra i diversi attori coinvolti nella catena di fornitura e sono una testimonianza significativa del nostro impegno a creare valore condiviso per il Paese”.

L’impegno del Gruppo verso la sostenibilità
Nell’ambito della strategia del Gruppo “Snacking Made Right”, Mondelēz si pone l’obiettivo di guidare il cambiamento laddove può esercitare una maggiore influenza, ovvero lungo la catena di fornitura con programmi dedicati alle filiere di grano, latte e cacao, e su temi prioritari come packaging e clima. In Europa, Mondelēz International sta guidando la transizione verso un modello più sostenibile della filiera del grano con il programma “Harmony”. Nel 2022 in Italia il progetto ha coinvolto oltre 255 agricoltori partner, circa 3.760 ettari di campi grano, 130 ettari riservati a prati melliferi dedicati alla biodiversità, nei quali si sono osservate circa 615.000 api e 11 specie di farfalle. L’obiettivo di Mondelēz International è coltivare – entro il 2030 – il 100% del grano necessario per la produzione di biscotti in Europa secondo i principi della Carta Harmony Regenerative.

Per quanto riguarda la filiera del latte, lo stabilimento di Caramagna Piemonte (Cn) è impegnato in prima linea per il benessere animale. Dal 2016, infatti, il caseificio ha avviato un progetto volto alla valutazione del benessere delle vacche da latte secondo quanto previsto dal Disciplinare del Centro di Riferimento Nazionale del Benessere Animale dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia (CReNBA) ed è stato il primo in Italia ad aver concluso questo programma strutturato e ad avere ottenuto l’idoneità alla certificazione del benessere animale del 100% degli allevamenti che conferiscono il latte. Sui temi prioritari di clima e packaging, gli obiettivi di Mondelēz International sono quelli di azzerare le emissioni di Co2 entro il 2050 lungo tutta la filiera (Net Zero) e di rendere, entro il 2025, il 100% dei propri packaging disegnati per essere riciclati, ridurre la plastica vergine di almeno il 25% negli imballaggi in plastica rigida e del 5% in tutti i packaging (vs 2020).

L’attenzione per le persone e le comunità
Da sempre il Gruppo Mondelēz International in Italia mette al centro le proprie persone, impegnandosi a costruire un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato, che favorisca un autentico senso di appartenenza e valorizzi il talento di ciascuno. A conferma di ciò, nel 2024, il Gruppo si è posizionato tra le migliori 10 grandi aziende con oltre 500 dipendenti nella classifica ‘Best Workplaces Italia 2024’ di Great Place to Work. Nel 2023, sia gli stabilimenti in Piemonte che la sede di Milano hanno raggiunto un importante traguardo nell’ambito della parità di genere, conseguendo la certificazione di conformità alla norma UNI/PdR 125:2022. Più in generale, l’attenzione al benessere delle persone è sempre stata al centro della cultura aziendale di Mondelēz. ​Dal 2022, l’azienda ha introdotto “Workplace of the Future”, un nuovo approccio al lavoro basato sulla fiducia e la responsabilità delle persone e la flessibilità dei luoghi e tempi di lavoro, attraverso l’introduzione della settimana corta.

L’azienda si impegna inoltre a sostenere la genitorialità condivisa attraverso misure concrete in termini di flessibilità, permessi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dalla legge e il riconoscimento di un congedo extra di due settimane per i neopapà, per un totale di quattro settimane complessive. A conferma del percorso intrapreso, Mondelēz ha sottoscritto il “Codice di autodisciplina di imprese responsabili in favore della maternità”, lanciato dalla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella. L’attenzione dell’azienda verso le persone si estende anche a livello di comunità, dove Mondelez International si impegna a contribuire a uno sviluppo più sostenibile e inclusivo della società nel suo complesso. Attraverso il programma Changemakers, i collaboratori del Gruppo mettono a disposizione il loro tempo ed il loro talento in attività di volontariato scendendo in campo a fianco di diverse realtà no profit con cui l’azienda collabora. Il Gruppo vanta inoltre importanti collaborazioni sul territorio italiano con Ngo impegnate nel sostegno delle persone in condizioni di fragilità. In particolare, da anni si impegna a promuovere l’inclusione sociale al fianco di Next, l’Associazione che aiuta persone in difficoltà ad uscire dallo stato di fragilità attraverso il lavoro e supporta l’iniziativa Sos Spesa promossa da Fondazione Francesca Rava.

Epta cede a Purever Industries il business di celle frigorifere Misa

Epta, azienda attiva nel segmento della refrigerazione commerciale, ha siglato con un accordo con Purever Industries, player specializzato in soluzioni di isolamento all’avanguardia, finalizzato alla cessione del business produttivo e commerciale di celle frigorifere a marchio Misa. Nell’ambito dell’operazione è prevista inoltre la sottoscrizione di un accordo commerciale in base al quale Epta si è impegnata ad acquistare da Purever Industries celle frigorifere e prodotti a marchio Misa, al fine di garantire ai propri clienti un elevato standard qualitativo e un’offerta commerciale completa.

“L’accordo raggiunto con Purever Industries non soltanto arricchisce il nostro ecosistema di un nuovo partner con cui servire al meglio le esigenze dei nostri clienti, ma è coerente con i principi che abbiamo sostenuto: la totale necessità di una politica di aggregazione che possa portare know-how e sinergie per competere su un mercato sempre più globale e dinamico” afferma Marco Nocivelli, Presidente e Ceo di Epta. “La cessione di un’attività così specializzata costituisce un passaggio fisiologico per proseguire il percorso di consolidamento di Epta nel proprio core business, che permetterà di concentrare gli investimenti in sistemi e servizi completi di refrigerazione, ponendo il Gruppo un passo più vicino al suo obiettivo di diventare il leader globale del settore della refrigerazione commerciale, all’insegna dell’innovazione sostenibile”.

Il fondatore e Ceo di Purever Industries, Luis Coelho Borges, ha espresso la propria soddisfazione per il deal, sottolineando come “l’integrazione dell’attività di Misa, dei suoi collaboratori di valore, del know-how industriale di Pomezia, insieme alla sua rappresentanza commerciale internazionale, potenzino il Gruppo grazie a un marchio di prestigio e nuove competenze tecniche. Queste, insieme agli altri marchi quali Coldkit, Dagard e Taver, permetteranno a Purever Industries di consolidare la sua posizione in qualità di principale player europeo nel settore delle celle frigorifere modulari, nei Paesi dell’Europa meridionale e in particolare in Italia dove, alla fine del 2023, ha avviato Dagard Italia. Purever Industries vanta infatti una significativa esperienza e numerosi successi nell’integrazione di aziende di medie dimensioni, che hanno arricchito i suoi team di talento, competenze e diversità culturale. Siamo entusiasti di collaborare con il management e i dipendenti di Misa per questa integrazione, che condurrà ad un ulteriore sviluppo dell’azienda e verso un nuovo capitolo della sua lunga e illustre storia. Diamo il benvenuto a tutti i dipendenti di Misa nell’universo di Purever Industries, che conta oggi 11 siti produttivi in 6 Paesi e oltre 1.100 dipendenti.”

La partnership con Purever Industries risponde alla scelta strategica di Epta di concentrare gli investimenti e il proprio percorso di sviluppo sul core business del Gruppo, offrendo sistemi di refrigerazione efficienti e naturali per supportare i clienti nella transizione ecologica. Questa operazione è in linea con la strategia alla base della joint venture con Viessmann Refrigeration Solutions e dell’acquisto delle attività di refrigerazione di Heifo – operazioni comunicate al mercato rispettivamente lo scorso 18 luglio e 14 settembre 2023.

Attraverso l’integrazione di Misa, Purever Industries continua la sua espansione con un chiaro focus sull’innovazione e la generazione di valore. Tutte le aziende del Gruppo condividono infatti gli stessi principi mantenendo intatto il dna industriale, come dimostrato dall’ultima acquisizione, Taver, che si è unita a Purever Industries lo scorso novembre 2023. Queste ultime operazioni non solo consolidano la posizione di Purever Industries come principale produttore di celle frigorifere walk-in nella penisola iberica ma favoriscono il suo ingresso nel mercato italiano. Il closing dell’operazione è previsto il 31 maggio prossimo.

Italiani aiutati dai fringe benefit, in testa prodotti alimentari e carburanti

I fringe benefit sono uno strumento chiave per il benessere economico delle famiglie e per la ripresa dei consumi per i quali nel 2024, grazie alla leva del welfare privato, si stima una crescita dello 0,8% rispetto al 2023. Ad elaborare la previsisione The European House – Ambrosetti sulla base di una ricerca commissionata da Edenred Italia, tra i principali player nel settore degli employee benefit.

La ricerca mette in evidenza la stretta relazione tra l’andamento dei consumi e il ricorso da parte delle aziende ai fringe benefit, strumento di welfare aziendale messo a disposizione dei lavoratori sotto forma di buoni acquisto, esenti da IRPEF e addizionali comunali e regionali, utilizzabili per diverse tipologie di spesa, come alimentari, carburante, istruzione, genitorialità. Il ricorso ai fringe benefit ha preso impulso nel 2020, durante la pandemia, sulla spinta dei provvedimenti che ne hanno progressivamente ampliato la soglia di detassazione. Nella seconda metà del 2023, in particolare, l’introduzione con il Decreto Lavoro della soglia di detassazione differenziata, stabilita in 258,23 euro per la generalità dei lavoratori e alzata a 3.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico, ha permesso di incrementare del 3,4% i consumi delle famiglie rispetto al 2019, quando la soglia era fissata in 258,23 euro indistintamente per tutti i dipendenti. Il confronto è positivo (+1,5%) anche tra secondo semestre 2023 e 2022, quando la soglia venne alzata dapprima a 600 euro per tutti (Decreto Aiuti-bis, agosto 2022) e quindi a 3.000 euro (Decreto Aiuti quater) da novembre a dicembre 2022.

Allo stesso tempo, una survey condotta da The European House-Ambrosetti su un campione di 273 aziende, evidenzia come nel 2023 solo il 28% degli intervistati abbia offerto ai propri lavoratori fringe benefit per un controvalore fino alla soglia di esenzione massima di 3.000 euro. Il 40%, inoltre, dichiara di non avervi fatto ricorso, motivando la mancata adozione dello strumento con il timore di creare disparità e malcontento, causati dall’eccessiva differenza di trattamento tra lavoratori con e senza figli. D’altra parte, prosegue il sondaggio, per il 96% delle aziende i fringe benefit sono ritenuti un acceleratore di benessere e inclusione per i dipendenti che, per 4 intervistati su 5, devono poter usufruire di soglie di esenzione uguali per tutti, condizione quest’ultima che ne agevolerebbe un maggiore ricorso.

Per il 2024, la Legge di Bilancio ha stabilito l’aumento della soglia di detassazione per i dipendenti senza figli a carico da 258,23 a 1.000 euro e la corrispondente riduzione della soglia per i dipendenti con figli a carico da 3.000 a 2.000 euro. Secondo TEHA, questa nuova impostazione potrebbe favorire una maggiore adozione dei fringe benefit da parte delle aziende e, di conseguenza, impattare positivamente sui consumi delle famiglie, che nel corso dell’anno dovrebbero registrare una crescita dello 0,8% rispetto al 2023.

I fringe benefit restano uno strumento fondamentale per il benessere economico in una fase segnata da una forte pressione inflattiva, che ha eroso il reddito disponibile delle famiglie meno abbienti di oltre un terzo nel 2022 e di un ulteriore 4% nel 2023. In tale contesto, i fringe benefit hanno consentito di alleggerire i bilanci famigliari nelle voci di spesa soggette ai maggiori tassi di inflazione: nel 2023, oltre il 76% dei buoni acquisto rimborsati da Edenred è stato utilizzato per l’acquisto di prodotti alimentari (57%) e carburanti (19%), i cui prezzi hanno riportato tassi di inflazione più elevati della media. L’utilizzo dei fringe benefit, al pari di tutte le prestazioni di welfare aziendale, resta tuttavia uno strumento ancora sottoutilizzato e quindi con una relativa capacità di incidere sui redditi delle famiglie: mentre il welfare pubblico, per il quale nel 2021 la spesa è stata pari a 623 miliardi, ovvero il 34,9% del PIL (6° valore più elevato tra i paesi UE), sostiene il 37,6% delle entrate delle famiglie, le prestazioni private contribuiscono per appena il 2,7%.

Loyalty: Esselunga perfeziona il catalogo Fìdaty e la gestione dei premi

Esselunga ha scelto il Gruppo Epipoli, che abilita soluzioni di pagamento alternative per il retail, come partner per rivoluzionare il nuovo catalogo Fìdaty e ottimizzare la gestione dei premi.

Dall’8 aprile e fino ad ottobre 2024, oltre 5,5 milioni di clienti iscritti al programma loyalty potranno accedere alla sezione di virtual card MyGiftCard, studiata da Epipoli per Esselunga con la possibilità di assicurarsi i prodotti dei brand in ambito fashion & style, sport & elettronica e arredamento & casa. Il nuovo catalogo premi di Esselunga prevede infatti l’opportunità di utilizzare i punti Fìdaty per acquistare e redimere le gift card di Coin, Divani&Divani, Disneyland Paris, Dots eco, Fanatics, Foot Locker, Ikea, Lastminute.com, Mediaworld, OVS, Rinascente, Terranova, TheFork e Zalando.

“Supportare Esselunga in questa rivoluzione digitale del loyalty ci rende orgogliosi. Abbiamo saputo far crescere una partnership iniziata nel 2009 da pionieri, quando insieme a loro lanciammo per primi in Italia le gift card nei punti vendita della grande distribuzione. Oggi abbiamo raggiunto questo nuovo traguardo insieme, rafforzando il nostro ruolo di partner chiave nell’abilitare pagamenti alternativi” ha detto Gaetano Giannetto, Presidente e Fondatore di Epipoli.

Retail penalizzato da frodi informatiche, persi 32 miliardi nel 2023

Secondo un recente studio condotto dalla piattaforma tecnologica finanziaria Adyen in collaborazione con il Centre for Economic Business and Research, nel 2023 il settore retail ha perso circa 32,2 miliardi di euro a causa delle frodi nei pagamenti, la cifra più alta registrata in Europa lo scorso anno. In media le imprese italiane hanno perso 1,77 milioni di euro in seguito ad attacchi fraudolenti, considerando però che i retailer dell’ambito luxury fashion e i brand del food retail hanno perso rispettivamente 3,11 milioni di euro e 2,58 milioni di euro ciascuno. Complessivamente il 32% delle aziende italiane è stato vittima di attività fraudolente, attacchi cyber o ha subito fughe di dati negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 19% rispetto al 2022.

Il report ha anche rivelato che le aziende che hanno previsto una crescita dei ricavi pari o superiore al 100% nel 2024, sono anche quelle che hanno perso la somma più alta a causa di attacchi fraudolenti negli ultimi 12 mesi (pari a 13,9 miliardi di euro). Secondo Adyen, per sostenere una crescita rapida occorre utilizzare le giuste tecnologie per proteggere il proprio business e i propri clienti da minacce sempre più sofisticate.

Le attività fraudolente hanno un impatto anche sul portafoglio degli acquirenti. Più precisamente lo scorso anno il 31% dei consumatori italiani è stato vittima di frodi nei pagamenti, in aumento rispetto al 16% del 2022. Definite anche come furto d’identità, le frodi nei pagamenti si verificano quando un truffatore ruba il numero della carta di credito o di debito o i dati del conto corrente di qualcuno e utilizza le informazioni di pagamento per effettuare un acquisto non autorizzato. I consumatori vittime di frodi nei pagamenti nel 2023 hanno perso in media 494,58 euro ciascuno in Italia, un valore che è aumentato del 225% rispetto all’ultima indagine condotta da Adyen per il 2022. Nonostante l’aumento significativo delle attività fraudolente, poco più della metà delle aziende (il 59%) ha dichiarato di disporre di sistemi efficaci di prevenzione delle frodi, con un incremento di soli 3 punti percentuali rispetto ai dati del 2022 (56%).

L’impatto delle frodi sul comportamento dei consumatori
Il rischio di frode ha influenzato il comportamento dei consumatori durante gli acquisti, sia in negozio che online. Infatti, il 18% dei consumatori si sente meno sicuro quando acquista rispetto a dieci anni fa, a causa dell’aumento del rischio di frodi nei pagamenti. Di conseguenza, il 19% dei consumatori sceglie attivamente di comprare nei negozi che hanno misure di sicurezza più elevate e, quando si tratta di acquisti online, il 19% gradisce che i retailer chiedano loro di verificare la propria identità in almeno due modi diversi prima di effettuare l’acquisto, nonostante il disagio che ciò può causare.

La risposta delle aziende
Le aziende stanno valutando attivamente come poter rispondere alla crescente minaccia delle frodi, al fine di proteggere se stesse e i propri clienti. Il 35% ha preso in considerazione la possibilità di cambiare il proprio fornitore di servizi di pagamento con uno in grado di offrire migliori meccanismi di difesa dalle frodi. Inoltre il 49% ha iniziato a valutare come la propria azienda possa essere conforme alla Payment Services Directive 3 (PSD3), una Direttiva dell’UE che stabilisce regole più severe per tutelare i diritti e i dati personali dei consumatori nel settore finanziario.

Ortofrutta: Agrintesa entra nella cooperativa OSAS e approda nel Mezzogiorno

È stata formalizzata nelle scorse settimane dalle assemblee dei soci la fusione per incorporazione di Agrintesa con OSAS, cooperativa calabrese specializzata in produzioni frutticole. L’operazione, effettiva dal prossimo primo giugno, porta così il catasto frutticolo di Agrintesa oltre quota 9.300 ettari, a cui se ne aggiungono 7.300 di vigneto e 500 di ortaggi.

“Questa operazione sviluppa il bacino produttivo di Agrintesa permettendoci di ampliare ulteriormente il calendario di produzione e tutelandoci, al contempo, dal rischio climatico: in questo modo potremo offrire un servizio sempre migliore ai nostri partner della distribuzione” commenta Aristide Castellari, Presidente di Agrintesa. “Sono lieto che la nostra base sociale, con la quale ci siamo ampiamente confrontati negli ultimi mesi, abbia compreso l’importanza del progetto e le sue potenzialità: accogliamo al nostro interno una vera realtà cooperativa con la quale condividiamo interessi, valori e ideali e dove, come in Agrintesa, i produttori sono protagonisti”.

Nata nel 1962, OSAS oggi può contare su oltre 1.000 ettari coltivati dai soci nella Piana di Sibari e una compagine sociale da sempre specializzata e qualificata nella produzione di drupacee (pesche, nettarine e albicocche, con numerosi ettari di Ondine in pieno sviluppo) e agrumi, in particolare Clementine di Calabria IGP, con kiwi, cachi e arance ad arricchire il paniere. “Ad oggi OSAS è la cooperativa di riferimento nel proprio territorio” spiega il Presidente Luigi Nola: “la fusione in Agrintesa va nella direzione di garantire continuità e ulteriori opportunità di sviluppo ai produttori. Le basi su cui si è costruita questa operazione sono quelle della maggiore efficienza gestionale e dei migliori risultati economici per i nostri soci e giunge al culmine di un percorso sinergico avviato da tempo. Fin dal 2017 infatti OSAS, attraverso la società commerciale Campoverde, commercializza la propria produzione tramite Alegra, Brio e Valfrutta Fresco”.

“Questa operazione rappresenta un importante rafforzamento di Agrintesa” aggiunge il Direttore Generale, Cristian Moretti. “La nostra cooperativa crede da sempre nell’aggregazione e, pur mantenendo le radici in Emilia-Romagna, sta accrescendo la propria presenza in diverse regioni a forte vocazione ortofrutticola, diversificando così gli areali produttivi. Uno sviluppo che si basa su sinergie importanti fra soci, cooperativa e territori e che ci permette di perseguire la nostra mission: garantire risposte efficaci ai nostri soci produttori e ai nostri clienti generando continuità alla filiera ortofrutticola che rappresentiamo. Questa aggregazione va esattamente in tale direzione”.

Oriocenter, una nuova campagna per sottolineare l’unicità del mall

A trainare la nuova campagna di comunicazione di Oriocenter è un concept creativo che mira a rafforzare la brand awareness e la brand reputation del mall, oltre che mostrare le molteplici sfaccettature come contenitore multi brand, che sposa e abbraccia tutti i posizionamenti di mercato e tutte le categorie merceologiche.

Alla base della nuova campagna c’è infatti un pensiero basato sullo stupore, su ciò che è strabiliante. Il viso della donna rappresenta il pubblico di Oriocenter che viene colpito dalle luci riflesse prodotte dalle vetrine che ospitano i desideri. I colori presenti nel visual rappresentano invece la stagionalità che sta alla base delle collezioni moda presenti nel mall.

La campagna è declinata in uno spot che racconta il sogno di una donna rappresentata nel suo ambiente quotidiano e, allo stesso tempo, in un luogo le cui architetture ricordano gli spazi di Oriocenter. La narrazione onirica vede la ragazza danzare in movimenti sinuosi, che, tra frequenti cambi d’abito, si integrano con le immagini del sogno che la portano ad essere tutt’uno con le proposte Oriocenter che vogliono essere rappresentazione di tutte le categorie merceologiche: dalla moda allo sport passando per il beauty e l’offerta food. Protagonista dello spot è Manuela Saccardi, ballerina e coreografa nota per le sue collaborazioni artistiche con il mondo dello spettacolo – tra cui anche X Factor Italia.

Lo spot, visualizzabile qui, sarà on air sulle principali reti televisive nazionali e piattaforme on-demand tra aprile e maggio. Oltre alla tv, l’investimento comprende stampa, digital, social e una pianificazione OOH nel circuito Gae Aulenti a Milano, le affissioni nelle metropolitane di Milano e Brescia, oltre a quelle nelle aree di grande passaggio di Bergamo.

“Per lo sviluppo di questa campagna ci siamo ispirati alla filmografia di Wes Anderson conosciuto e diventato famoso per le sue creazioni di stile, e al lavoro dedicato al cubismo da artisti del calibro di Picasso, Max Ernst e Matisse, oltre ad altri artisti emergenti come Eduardo Recife, Joe Webb e Felician. Abbiamo poi proseguito lavorando su un mood board considerando la manipolazione e il fotocollage di John Heartfield e Hannah Höch, avanguardisti berlinesi, senza dimenticare le tendenze colore del mondo della moda” spiega Giovanni Rossi, dell’omonimo studio di marketing e comunicazione di Modena, consulente d’immagine di Oriocenter insieme ad AdverCity comunicazione e immagine, entrambi firme delle precedenti campagne.

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