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D.it – Distribuzione Italiana: Bruna Lami entra nel CdA come Consigliere

Bruna Lami è un nuovo Consigliere nel Consiglio di Amministrazione di D.it – Distribuzione Italiana. La Lami vanta una lunga esperienza come socio della cooperativa Realco (ora presieduta da Andrea Artoni dopo le recenti dimissioni di Donatella Prampolini Manzini) alla quale è legata sin dal 1976. Ha iniziato la sua attività con un negozio della sua famiglia, per arrivare nel corso degli anni a gestire sedici punti vendita ubicati nelle province di Modena e Bologna.

Appassionata di coaching e counseling, nel tempo ha costruito rapporti duraturi e di fiducia con i collaboratori, contribuendo a creare occupazione con l’obiettivo di offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto personale e coinvolgente.

Bruna Lami ricopre anche il ruolo di presidente FIDA – Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari Modena e di presidente di Italy Discount.

L’intero CdA esprime soddisfazione per l’esperienza che Bruna Lami saprà portare nel gruppo di lavoro in vista degli obiettivi di crescita di D.it.

Agroalimentare italiano affossato dal cibo straniero: Coldiretti protesta a Bruxelles

Dal grano di Putin a quello canadese fatto seccare con il glifosato: nel 2023 in Italia è arrivato così tanto cibo straniero da raggiungere il record di 65 miliardi di euro di valore di importazioni agroalimentari. Si tratta di prodotti spesso provenienti da Paesi che non rispettano le regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori. A denunciarlo è Coldiretti sulla base di dati Istat in occasione della protesta a Bruxelles con migliaia di agricoltori guidati dal Presidente Ettore Prandini scesi in piazza con un corteo arrivato a pochi passi dal Parlamento europeo, dove si tiene il Consiglio dei Ministri agricoli.

“Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard garantendo il principio di reciprocità delle regole, poiché non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole” afferma Prandini, aggiungendo che “occorre lavorare per aumentare la produzione agricola agendo sul fronte dell’innovazione, con nuove tecnologie di miglioramento genetico per recuperare le produzioni in termini non solo di sostenibilità, ma anche in termini quantitativi e su quello dei contratti di filiera, fondamentali per aumentare il livello di aggregazione dell’offerta, caratterizzando e valorizzando qualitativamente il prodotto nazionale”.

Un vero e proprio attacco al patrimonio agroalimentare dell’Italia favorito dalle follie europee che fanno calare la produzione agricola nazionale spingendo – sottolinea Coldiretti – il deficit alimentare del Paese che è arrivato a produrre appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento.

Il prodotto simbolo di questa invasione è senza dubbio il grano. In Italia nel 2023 sono più che raddoppiate per un totale di ben oltre il miliardo di chili – denuncia la Coldiretti – le importazioni di cereale dal Canada trattato con glifosato secondo modalità vietate a livello nazionale. Ma se il Paese dell’acero resta il primo fornitore, la vera invasione che ha segnato il 2023 è quella di grano russo e turco aumentati rispettivamente del +1164% e del +798% secondo un’analisi pubblicata dal Centro Studi Divulga. Un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, che ha fatto calare in maniera significativa le quotazioni del prodotto italiano.

Ma a pesare ci sono anche gli accordi commerciali agevolati che portano in Italia prodotti coltivati spesso con l’uso di pesticidi vietati nell’Unione Europea – denuncia Coldiretti – che fanno concorrenza sleale ai prodotti italiani, deprimono i prezzi pagati ai produttori e rappresentano una minaccia per la salute dei cittadini. Si va dal riso asiatico che viene coltivato utilizzando il triciclazolo, potente pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2016, ma entra in Italia grazie al dazio zero, alle lenticchie canadesi, anch’esse fatte seccare con il glifosato, che rappresentano i 2/3 del totale importato nel nostro Paese. Ci sono poi le arance egiziane, oggetto di notifiche dal Rassf, il sistema di allerta rapido dell’Ue, per la presenza di Clorpirifos un pesticida bandito nell’Unione Europea dal 2020; le nocciole turche su cui pesa anche l’accusa del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti di essere coltivate con lo sfruttamento del lavoro minorile; i limoni argentini coltivati usando pesticidi tra cui propiconazolo, vietato dal 2019. Senza dimenticare il concentrato di pomodoro cinese che costa la metà di quello tricolore grazie allo sfruttamento dei prigionieri politici e fa abbassare le quotazioni del prodotto nazionale.

I cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi. Resta anche la minaccia dell’accordo Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, con le gravi inadempienze di molti Paesi sudamericani sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato dallo stesso dipartimento del lavoro statunitense.

On air il nuovo spot tv di Agromonte che rimarca il legame con la Sicilia

Agromonte torna in tv per raccontare il legame con la Sicilia e l’orgoglio di appartenenza ad una terra che conserva ancora tante autentiche tradizioni di famiglia, come quella della preparazione della salsa di pomodoro ciliegino. Dal 25 febbraio al 9 marzo, la campagna “O Venite in Sicilia” sarà on air con spot da 15 secondi sulle principali emittenti televisive RAI, Mediaset, La7 e, quest’anno, anche sul digitale Mediaset Infinity. Protagonista della comunicazione è sempre la Salsa pronta di ciliegino, simbolo del brand Agromonte.

Attraverso un’alternanza di immagini di terra e di mare, lo spot evoca le calde atmosfere della terra iblea. Una voce fuori campo, dal tipico accento siciliano, accompagna lo spettatore attraverso una narrazione che segue i diversi componenti di una famiglia riunita, “come i pomodori sul grappolo”, impegnata a preparare, ognuno con il proprio ruolo, la salsa di ciliegino. Un insieme di scene intimiste e bucoliche che raccontano di un rito reso immutabile nel tempo. Gli ultimi frame riprendono un grande pranzo conviviale: proprio quello della famiglia Arestia che, a partire dai capostipiti Carmelo e Ida, ai quattro figli fino ad arrivare alle nuove generazioni dei nipoti, s’incontra a condividere un pasto ricco e appetitoso, come vuole la tradizione gastronomica siciliana, tra cui il piatto di pasta condito con la salsa pronta di ciliegino. Lo spot si conclude con il packshot della Passata Siciliana con ciliegino, altro prodotto top seller di Agromonte, e della salsa pronta di ciliegino, da oggi denominata “L’originale”. È, infatti, recentissimo, il soft restyling della linea delle salse pronte che hanno accolto, sull’etichetta della loro bottiglietta ambrata da 330g, l’epiteto che permetterà di identificarle meglio e di chiamarle per nome.

“La televisione ha il grande potere di farci avvicinare al grande pubblico e di comunicare quei valori di famiglia e appartenenza che sono parte integrante del nostro brand. Per questo, sempre più sentiamo l’esigenza di rinforzare la nostra identità di marca, rimarcando la distintività con quanto ci rende unici” spiega Miriam Arestia, Responsabile Marketing di Agromonte.

AI generativa e AR/VR potrebbero risollevare il mercato della telefonia

Dopo le vendite record registrate durante la pandemia, il mercato delle telecomunicazioni al momento si trova in una fase di stallo. Senza innovazioni dirompenti, difficilmente si assisterà a una ripresa della domanda da parte dei consumatori. Gli esperti di GfK hanno individuato due tendenze che però potrebbero risvegliare i mercati degli smartphone e del gaming dal loro torpore: l’intelligenza artificiale generativa e la realtà aumentata/virtuale (AR/VR).

L’AI generativa farà crescere la domanda di smartphone
Le prestazioni degli smartphone continuano a migliorare, ma i consumatori hanno bisogno di applicazioni pratiche per sfruttare questa potenza. Se attualmente gli smartphone sono utilizzati principalmente per le app di messaggistica come WhatsApp e WeChat (72% degli utenti di smartphone a livello globale) o per la fotografia (64%), il prossimo grande passo avanti arriverà con l’implementazione diffusa dell’IA generativa.

L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa nella vita quotidiana darà una forte spinta alla domanda di smartphone. I dati di GfK, derivanti dal monitoraggio continuo delle vendite e del comportamento dei consumatori, indicano già una propensione a pagare di più per ottenere funzionalità avanzate. Tuttavia, se il salto di innovazione non è percepito come veramente significativo, i consumatori preferiscono aspettare prima di acquistare un nuovo dispositivo. L’allungamento dei cicli di sostituzione degli smartphone è un fenomeno già evidente. I dati gfknewron Consumer lo confermano: nel 2023, per la prima volta, la quota maggiore (35%) di nuovi acquirenti di smartphone possedeva un dispositivo di due o tre anni. Nel 2022, la maggioranza degli acquirenti possedeva invece uno smartphone di uno o due anni.

AR/VR e il metaverso per il mercato di massa
Il clamore pubblico intorno al metaverso si è un po’ attenuato. Tuttavia, il settore continua a evolvere, con una diversificazione tra consumatori interessati e non. Mentre le vendite totali di dispositivi legati al metaverso sono diminuite del -2% a unità nel 2023, i ricavi generati sono aumentati del +15%. La tendenza alla premiumization si riflette nel fatto che i consumatori interessati a queste innovazioni hanno investito in prodotti più avanzati di realtà aumentata (AR), mista (MR) o virtuale (VR). Di conseguenza, la quota di fatturato dei visori AR e MR è cresciuta del 30%, raggiungendo 225 milioni di dollari nel 2023, rispetto al 4% del 2022. Ci sono però notevoli differenze nel modo in cui questo trend si manifesta nelle diverse aree del Mondo. Mentre la maggior parte dei visori MR è stata acquistata in Europa occidentale (83% del fatturato globale), la maggioranza dei visori AR è stata acquistata in Cina (98%). Allo stesso tempo, in Cina è crollata la domanda di dispositivi VR tradizionali: -55% rispetto al 2022. Nel resto del mondo, invece, la VR sta ancora registrando una leggera crescita dei ricavi (+3%). Le ragioni di queste differenze geografiche non sono legate solo alle preferenze dei consumatori, ma anche alla distribuzione, in quanto alcuni dispositivi semplicemente non sono disponibili in alcuni mercati.

Il mercato delle telecomunicazioni potrebbe ricevere un notevole impulso se gli visori AR, MR o VR diventeranno adatti all’uso quotidiano per la maggioranza delle persone, invece di rimanere un prodotto di nicchia per applicazioni specializzate come il gaming.

Shopping Tourism, le prospettive future per l’Italia sono ottime

Un 2024 sempre più all’insegna dello shopping Tourism in Italia: è questa la previsione che emerge dall’ultima edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il report di ricerca di riferimento sul fenomeno dello shopping tourism nel nostro Paese presentato pochi giorni fa da Francesco di Cesare – Presidente di Risposte Turismo in apertura della settima edizione di Shopping Tourism – il forum italiano.

Gli shopping tourist in Italia cresceranno ancora nel 2024
Secondo i ricercatori di Risposte Turismo, che sono partiti dallo studio dei flussi turistici nelle principali destinazioni italiane per lo shopping tourism (Milano, Roma, Firenze e Venezia) per utilizzare poi alcuni coefficienti sulla propensione a viaggiare per shopping, derivati da indagini campionarie ad hoc realizzate negli ultimi anni, nell’anno in corso il numero di shopping tourist internazionali in Italia potrebbe crescere ancora

A supportare questa lettura, alcuni importanti indicatori, tra cui:

  • la ripartenza attesa dei flussi turistici dei mercati asiatici verso l’Italia e, in particolare, della Cina, tradizionale bacino di riferimento per lo shopping tourism nel nostro Paese;
  • a livello internazionale, una propensione a viaggiare e spendere di più per shopping, tendenza di cui potrà beneficiare anche l’Italia;
  • la crescita turistica delle grandi città nazionali dello shopping tourism registrata già lo scorso anno rispetto al 2019, trainata dai viaggiatori internazionali e risultata in controtendenza rispetto ai dati complessivi del Paese (-4,58% sul 2019, stime provvisorie ISTAT sul totale degli arrivi 2023). In città quali, ad esempio, Milano e Roma, il 2023 è stato infatti l’anno record del turismo pernottante (Milano, +25% rispetto al 2022 e +14% sul 2019; Roma, +9% sul 2022 e +5,6% sul 2019).

“Il nuovo lavoro di ricerca che abbiamo effettuato mostra, ancora una volta, il grande potenziale dello shopping tourism per l’Italia non solo come destinazione turistica, ma anche quale Paese con la sua struttura commerciale retail, e con la sua identità del Made in Italy” ha dichiarato Francesco di Cesare. “I flussi di shopping tourist che oggi il Paese è in grado di intercettare derivano dalle iniziative dei privati oltre che dai tradizionali fattori di attrattiva storico-artistici e paesaggistici che incidono sulla scelta delle destinazioni da parte degli shopping tourist. Per far crescere il fenomeno nel nostro Paese saranno necessari anche interventi in campo pubblico, non solo a livello nazionale, come recentemente avvenuto sulla soglia del tax free shopping, ma anche regionale e locale, rendendo ad esempio lo shopping tourism il protagonista di campagne di comunicazione”.

I trend a sostegno della crescita dello shopping tourism
Tra i trend evidenziati che, se opportunamente colti dall’offerta nazionale di shopping tourism, potrebbero portare a nuovi importanti traguardi per lo shopping tourism in Italia, la crescita attesa per il tax free shopping, grazie all’abbassamento della soglia minima di spesa per richiedere il rimborso dell’IVA sugli acquisti da parte di cittadini extra-europei. Secondo il Ministero del Turismo la misura garantirà un incremento di domanda finale estera in Italia di quasi 200 milioni di euro l’anno, a cui poi si dovrà sommare l’effetto indotto sul numero dei viaggiatori attirati in Italia, di cui beneficherà l’intera industria turistica, stimolando investimenti e attivando nuovi posti di lavoro nel settore.

“Per i turisti internazionali lo shopping è uno dei principali motivi per visitare l’Italia, divenendo un motore trainante dell’economia” ha osservato Stefano Rizzi – Managing Director di Global Blue Italia. “Nel 2023 la spesa Tax Free ha superato i livelli pre-pandemia (+19%), nonostante alcune nazionalità importanti come quella cinese non abbiano ancora registrato un full recovery. Ciò testimonia l’importanza che il viaggiatore attribuisce all’esperienza dello shopping nel nostro Paese, con il Fashion&Clothing – tra cui i prodotti “Made in Italy” più desiderati – che costituisce il 76% della spesa totale. In questo contesto, il Tax Free si è affermato come la principale leva di crescita dello shopping tourism, tanto che il Governo ha ridotto la soglia minima di spesa per accedere a questa opportunità. Una decisione che non solo aumenterà l’attrattività dell’Italia nei confronti dei turisti internazionali, ma che avrà un impatto positivo sull’intera economia, aprendo l’utilizzo del Tax Free Shopping a settori che finora ne hanno goduto solo marginalmente: ad esempio artigianato locale, supermercati, abbigliamento e attrezzature sportive, profumeria e cosmetica, fast fashion”.

Si consolida l’offerta dei luoghi dello shopping in Italia
Anche dal punto di vista dei luoghi dello shopping, l’analisi di Risposte Turismo evidenzia risultati a sostegno della crescita attesa dello shopping tourism in Italia. Secondo la ricerca, il 2024 vedrà un aumento di oltre 28.000 mq sulla superficie commerciale complessiva degli outlet in Italia (con 27 strutture, seconda in Europa alle spalle del Regno Unito con 38 e davanti alla Francia con 23), raggiungendo un totale di circa 750.000mq (+4% sul 2023 con una stima di ulteriore crescita del +7% nel 2025).

McArthurGlen si conferma per concentrazione il gruppo che detiene la gestione della maggiore estensione commerciale di outlet in Italia, con una superficie di quasi 180.000mq nelle sue 5 shopping destination, corrispondente al 24,5% dello spazio totale italiano. A seguire il gruppo Multi Corporation (Land of Fashion), con circa 148.000mq e una quota del 20% e successivamente Promos che gestisce 110.000mq per una quota di circa 15% sul totale italiano. Per quanto riguarda i department store invece, in Italia i marchi più diffusi sono Coin (con 40 punti vendita, includendo il brand Excelsior e gli Outlet) e Rinascente (9 punti vendita attivi nel 2024). A questi si affiancano altre realtà come, ad esempio, DFS Italia con il suo unico punto vendita a Venezia (T Fondaco dei Tedeschi), 10 Corso Como, con un unico punto vendita a Milano – e sedi a Pechino, Shanghai, Tokyo, Seul, New York – Eataly (12 punti vendita in Italia) ed altri 7 store di format minori, e Peck (con 3 punti vendita a Milano e uno a Forte dei Marmi).

Oltre a outlet e department store, è confermata la rilevanza anche delle vie dello shopping, peraltro tra i protagonisti dell’edizione 2024 di Shopping Tourism – il forum italiano con un panel dedicato. Il monitor di Risposte Turismo ha mappato circa 80 associazioni di vie attive sul territorio nella realizzazione di iniziative promozionali e di sviluppo degli imprenditori associati. L’Italia, che aveva comunque visto una serie di investimenti nei luoghi del travel retail già dal 2021, continua a crescere con numerose aperture previste (entro il 2024, 14 luxury e premium a Roma Fiumicino).

L’analisi degli shopping tourist italiani, francesi e statunitensi
Per quanto riguarda i singoli mercati di provenienza, Risposte Turismo ha presentato i risultati di un’indagine sui turisti dello shopping italiani, francesi e statunitensi. Per quanto riguarda i principali fattori di influenza nella scelta della destinazione di viaggio, al primo posto per tutte e tre i campioni indagati sconti, saldi e promozioni. Con riferimento ai luoghi dove fare acquisti, tutti e tre i campioni a cui è stato sottoposto il questionario preferiscono i negozi del centro storico e le vie dello shopping. A livello di singole nazionalità, oltre ai negozi e alle vie dello shopping gli italiani risultano essere gli shopping tourist che apprezzano maggiormente gli outlet (71%), mentre i francesi e gli statunitensi prediligono i centri commerciali (rispettivamente, 58% e 40%). Passando ai servizi utilizzati in viaggio, gli shopping tourist francesi sono la parte di campione che ricorre maggiormente al tax refund (43%), gli americani quella che predilige gli shopping tour (43%) e i personal shopper (37%). Il segmento degli italiani si caratterizza invece, al momento, per l’utilizzo minore dei tre servizi sopracitati.

In merito alle tendenze di acquisto, i turisti francesi intervistati non rinuncerebbero mai nel loro soggiorno in Italia ai prodotti della moda made in Italy (39%) e ai prodotti tipici alimentari (35%). Gli statunitensi, invece, inseriscono ai primi due posti l’enogastronomia, con i prodotti tipici alimentari (33%) e il vino italiano (20%). La una spesa media giornaliera in shopping in viaggio è, infine, pari a 150€ per i francesi, 110€ per gli statunitensi e 75€ per gli italiani.

Il nuovo progetto di Risposte Turismo per valorizzare l’offerta italiana di shopping tourism
Durante il forum e nell’ambito della partnership triennale tra Risposte Turismo ed ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, Risposte Turismo ha annunciato l’avvio di nuove azioni volte a rafforzare il “prodotto” shopping tourism in Italia e destinate, in particolare, agli operatori internazionali. Tra di esse, l’attivazione sul sito del forum di una nuova sezione, all’interno della quale tutti gli attori impegnati in Italia nel binomio turismo & shopping (dalle vie dello shopping ai luoghi di travel retail, dai sistemi di pagamento fino ai personal shopper e molti altri) possono già inserire una serie di informazioni (ambito di attività, tipologia di prodotti o servizi offerti, localizzazione geografica, etc.) manifestando il proprio interesse verso lo sviluppo di nuove progettualità.

“Come Risposte Turismo abbiamo ritenuto fosse il momento giusto per affiancare alla nostra abituale attività di ricerca sul comparto un contributo concreto per il rafforzamento della competitività della nostra offerta nazionale nel segmento dello shopping tourism” ha affermato Francesco di Cesare, che aggiunge: “Per questo motivo, abbiamo avviato un progetto volto a mappare, attraverso il contributo diretto degli operatori, i protagonisti dell’offerta di shopping tourism nel nostro Paese con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento dell’intera Italia su questo prodotto e fornire agli operatori internazionali uno strumento utile per intercettare e meglio soddisfare i turisti dello shopping che scelgono l’Italia”.

Persone, ambiente, valore: MD stila il primo bilancio di sostenibilità

3,4 miliardi di euro di ricavi netti, con un incremento dell’11% sul 2021, un patrimonio netto di 513 milioni di euro: sono questi i numeri di MD, l’insegna italiana nata trent’anni fa con il suo primo punto vendita nel Sud Italia, che oggi conta 785 punti vendita e 6 centri logistici in tutto il territorio nazionale. Nel suo primo bilancio di sostenibilità La Buona Spesa non solo a Parole, l’azienda fa il punto su quanto realizzato nel corso del 2022 per contribuire concretamente al benessere delle famiglie in termini economici, sociali e ambientali, adottando la strategia ESG – Environment, Social, Governance (che interpreta in termini di sostenibilità tutti gli aspetti dell’attività dell’azienda). Il tutto, tenendo presenti gli obiettivi di sviluppo sostenibili indicati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e individuando tre pilastri fondanti: persone, ambiente e valore.

Persone
Screening individuali gratuiti periodici e iscrizioni a carico dell’azienda a fondi di sanità integrativa, oltre che più di 50mila ore dedicate alla formazione sui temi di salute e sicurezza (+55% rispetto al 2021) sono solo alcuni dei servizi di MD dedicati alla salute dei dipendenti. Nell’ambito dei diritti, importante sottolineare l’inserimento di politiche di gender equality, che hanno lo scopo di valorizzare il lavoro delle donne e ridurre le differenze di genere sul lavoro, anche in termini di riconoscimento delle competenze e parità retributiva: su 9.172 dipendenti, il 64% è composto da donne e delle 2.211 nuove assunzioni (+25% sul 2021), ben il 68% riguarda donne. Inoltre, restando in tema di politiche per i dipendenti, è da evidenziare l’impegno per l’occupazione giovanile: oltre 1.500 dipendenti, infatti, sono under 30. Per quanto concerne gli aspetti di formazione e work-life balance, sono state più di 375 mila le ore di formazione erogate nel 2022, con una media di 43,5 ore per dipendente (a fronte delle poco più di 4mila ore dell’anno precedente), quasi 28 mila le giornate di lavoro flessibile usufruite (+100% rispetto al 2021). In termini di employer branding e retention talenti, da sottolineare un tasso di rientro al lavoro del 93% post congedo parentale, mentre l’86% dei dipendenti è rimasto al lavoro oltre i 12 mesi dal congedo parentale.

Per quanto riguarda il contributo allo sviluppo delle economie locali, MD ha aumentato e continua ad aumentare a scaffale i prodotti locali, a Km0 e derivati dalla filiera italiana certificata: nel 2022, il 94% dei prodotti è stato acquistato da fornitori italiani, cui viene richiesta la condivisione degli obiettivi di sostenibilità sociale, con la sottoscrizione del Codice Etico integrato con gli impegni previsti dalle politiche ESG. Numerosi i progetti a favore delle comunità e dei territori: ammontano a 6,2 milioni di euro gli investimenti per il miglioramento degli spazi urbani in relazione ai punti vendita e a 147 mila euro quelli a sostegno di iniziative per la comunità locale. Da menzionare il significativo supporto fornito alla ricerca scientifica, dalla Fondazione Veronesi (cui sono stati donati oltre 300.000 euro) all’Airc, alla Croce Rossa Italiana e al Banco Alimentare, cui nel 2022 sono state donate 182 tonnellate di prodotti, equivalenti a circa 370 mila pasti. In totale, sono stati donati più di 750 mila euro ad enti benefici e a iniziative per il territorio, di cui circa 146.000 euro ad associazioni scelte dai clienti.

Ambiente
MD sente la responsabilità di contribuire alla salvaguardia del Pianeta, mettendo in atto azioni concrete su più fronti. Tra queste, “Zero Sprechi Food”, l’iniziativa di “bollinatura” dei prodotti prossimi alla scadenza e dei prodotti ortofrutta con difetti estetici, offerti a prezzi scontati in un’ottica di riduzione degli sprechi: nel 2022, la percentuale di prodotti “bollinati” venduti è stata del 50% e l’azienda è riuscita a evitare la produzione di ben 857 tonnellate di rifiuti alimentari. Importante il sostegno dato all’economia circolare con progetti riguardanti il packaging, con la riduzione del 12% della plastica da confezionamento (quello utilizzato per gli imballaggi viene comunque riciclato attraverso il progetto Re.Wind), la scelta di un packaging riciclabile per il 98% dei prodotti a marchio MD e in carta per il 51% dei prodotti no-food, oltre che l’uso di cassette in plastica riutilizzabili e riciclabili per il trasporto dei prodotti di ortofrutta. Fondamentale la riduzione dei consumi energetici, attraverso politiche di efficientamento energetico, con l’incremento dell’utilizzo di energia autoprodotta da fonti rinnovabili per la riduzione delle emissioni di Co2: nel 2022 sono stati installati 30 nuovi impianti fotovoltaici sui tetti dei punti di vendita e dei centri logistici, il 43% di energia acquistata da terzi proveniva da fonti rinnovabili, e tra il 2021 e il 2022 si è registrata una riduzione dei consumi energetici superiore al 12%, mentre la riduzione di emissioni di anidride carbonica si è ridotta di 141t grazie all’ottimizzazione dei carichi e dei percorsi per la consegna delle merci (-14% del rapporto delle emissioni per mq rispetto al 2021).

Valore
Per MD, l’obiettivo primario è contribuire alla sostenibilità sociale e quindi al miglioramento della vita delle persone e delle famiglie. Su un totale di oltre 3,4 miliardi di valore generato, il 96,4% è stato distribuito agli stakeholder (+0,8% rispetto al 2021), tra cui il 7% ai dipendenti e collaboratori dell’azienda (+0,1 rispetto all’anno precedente). Il benessere delle persone passa ovviamente attraverso la qualità e la sicurezza dei prodotti, che vengono costantemente monitorati da un team dedicato in tutte le fasi della catena produttiva e distributiva e dotati di un’etichetta chiara, trasparente e completa. L’innovazione di prodotto e la creazione di gamme dedicate ai vari modelli di alimentazione, insieme al rafforzamento del customer care e l’arricchimento di informazioni nelle piattaforme on-line (siti e-commerce, social) contribuiscono poi a venire incontro alle esigenze di vita di consumatori sempre più attenti e informati, in costante evoluzione. Il 100% dei prodotti a marchio MD viene valutato in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità. I dati contenuti nel primo bilancio di sostenibilità di MD, consultabile qui nella sua interezza, comprendono e arricchiscono la relazione di sostenibilità che, già nel 2021 (e dunque in anticipo sugli obblighi di legge), l’azienda aveva redatto con il coinvolgimento attivo dei dipendenti, a sottolineare la volontà di introdurre formalmente nel proprio modello di business i tanti progetti legati dal fil rouge della sostenibilità. Il documento, inoltre, è stato redatto in collaborazione con DGM Consulting Società Benefit, seguendo lo standard Global Reporting Initiative (GRI), che ha permesso di misurare e comunicare le performance di sostenibilità con la massima trasparenza e attendibilità.

“Per MD, la sostenibilità non è semplicemente un percorso obbligato, ma un’opportunità reale di crescita virtuosa: MD è sostenibile per vocazione perché il suo progetto d’impresa si è basato sin dall’inizio sull’attenzione alle esigenze di risparmio dei clienti e sulla garanzia del migliore rapporto qualità-prezzo. Ci piacerebbe promuovere la nostra visione di sviluppo sostenibile e fungere da traino per tutte le aziende del settore” ha dichiarato Maria Luisa Podini, Vicepresidente MD SpA. “Questo nostro primo bilancio di sostenibilità vuole sottolineare la necessità di concretezza, di azione più che di parole, avendo sempre come obiettivo primario il benessere e la soddisfazione dei nostri stakeholders”.

Plant based alle stelle: CiboCrudo chiude il 2023 a 2 milioni con crescita del +125%

A un anno dal rebranding, CiboCrudo tira le somme dei traguardi raggiunti e annuncia gli obiettivi di crescita e di espansione per il 2024. L’azienda, nata nel 2011 dall’idea un piccolo imprenditore e acquisita nel 2022 da Neulabs, piattaforma in Italia che acquista, crea e sviluppa brand Direct-To-Consumer a livello internazionale, oggi si rivolge a una clientela che cerca prodotti biologici e vegetali.

“È in crescita il pubblico attento al proprio benessere e a quello del pianeta e che sceglie un regime alimentare prevalentemente plant based” afferma Davide Carenzi, General Manager del brand. “Abbiamo chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 2 milioni di euro e con una crescita del +125% rispetto all’anno precedente. Inoltre, il mese di gennaio 2024, in cui abbiamo celebrato Veganuary, è stato il mese migliore di sempre per CiboCrudo, con più di 10mila clienti unici e oltre 25mila pezzi venduti: l’obiettivo del 2024 sarà quello di raddoppiare nuovamente il fatturato, provando a toccare i 5 milioni”.

Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie all’espansione in Europa, in particolare in Germania, Francia e Spagna. Ad oggi i consumatori esteri pesano il 25% dei volumi di CiboCrudo ed entro fine anno è previsto, oltre al consolidamento della presenza nei Paesi già menzionati, l’arrivo del brand in Gran Bretagna e Stati Uniti.

“Stiamo continuando a crescere grazie alla qualità dei nostri prodotti che ci permettono di essere competitivi e di rispondere alle esigenze dei nostri partner, a cui affianchiamo digitalizzazione e innovazione unendo le relazioni umane alla tecnologia” aggiunge Clorinda Ceriello, Account Manager B2B del brand.

Tra le novità di prodotto presentate lo scorso anno, il successo maggiore lo hanno ottenuto le conserve: la linea di hummus dal classico di soli ceci alle varianti con peperone, curry o barbabietola rossa, gli oli per condimento tra cui il best seller assoluto per CiboCrudo, l’Olio di Semi di Lino spremuto a freddo, le composte di frutta senza zuccheri aggiunti realizzate con il 160% di frutta cotta a vapore. Nel corso del 2023 si è lavorato per ampliare l’offerta del segmento colazione, con l’ingresso anche del muesli proteico con frutta secca e del muesli ai frutti di bosco. Tutti i nuovi prodotti sono realizzati rispettando pienamente la filosofia di CiboCrudo di offrire bontà e benessere attraverso un’attenta ricerca e selezione dei fornitori e dei processi di produzione così da garantire alimenti sempre 100% biologici e vegani.

“Quest’anno vogliamo continuare a espandere il nostro catalogo ed entrare in un nuovo settore per noi, quello beauty, in particolare nell’ambito del personal care: abbiamo già alcuni superfood che possono essere utilizzati anche in tal senso, ma ci piacerebbe sviluppare una linea vera e propria dedicata alla skincare e alla cura e detersione del corpo” conclude Davide Carenzi.

Quick commerce, Carrefour e Glovo danno vita al primo Carrefour Sprint

Si rafforza la collaborazione tra Carrefour e Glovo: a Firenze, il via del Romito 53, nasce il primo ‘Carrefour Sprint’ d’Italia, un magazzino urbano “dark store” interamente gestito da Glovo che consentirà le consegne rapide tramite app sette giorni su sette.

Accedendo alla piattaforma di Glovo, gli utenti potranno scegliere da una gamma di oltre 3.500 prodotti del supermercato, tra cui le linee di private label “Carrefour Bio” e “Terre d’Italia”, oltre a prodotti freschi e prodotti locali. A questi si aggiunge una selezione di generi alimentari, prodotti non alimentari, come cosmetici e cura della persona, e articoli per la casa. Le consegne, interamente gestite dal team di Glovo, verranno effettuate entro trenta minuti: una soluzione semplice, pratica e veloce destinata ai consumatori che fanno la spesa online.

“Con un approccio sempre più omnicanale, questa soluzione permetterà di offrire ai nostri clienti consegne rapide tramite app sette giorni su sette. Un passo avanti nella costante ricerca di nuovi modi per offrire servizi innovativi che garantiscano la migliore qualità e freschezza del prodotto e rendano più facile l’esperienza di shopping quotidiana dei consumatori” ha commentato Alessandra Grendele, Direttrice Marketing, E-commerce, Data, IT & Digital Transformation di Carrefour Italia.

“Il quick-commerce è un fattore chiave di crescita per Glovo, che ha vissuto una forte accelerazione: negli ultimi cinque anni, gli ordini degli utenti dell’app sono cresciuti in questo ambito del 500%. La partnership con Carrefour, nata nel 2019 e che coinvolge 400 store in Italia è già un grande successo. Il lancio di “Carrefour Sprint” rappresenta una nuova frontiera della nostra partnership e l’ambizione di creare un servizio sempre più completo e innovativo per i nostri utenti” aggiunge Alberto Dolcetta, Direttore Quick-commerce & Brands Ads di Glovo Italia.

Crema Ciok, per Caffè Borbone è tempo di cioccolata

Si chiama Crema Ciok la nuova cioccolata firmata Caffè Borbone, pronta per essere gustata in qualsiasi momento della giornata, da scaldare al microonde o in pentolino, senza l’aggiunta di ulteriori ingredienti, ed essere servita in tazza, cremosa come quella del bar. Venduta in una pratica confezione brick da 550g per uso domestico che non necessita della catena del freddo per la prima conservazione, può essere assaporata calda nel modo più classico, con l’aggiunta di panna montata, accompagnata da biscotti o impreziosita da qualsiasi abbinamento che si desidera, oppure fredda nell’apposito bicchierino in vetro di Caffè Borbone che ne valorizza il sapore.

Senza glutine e senza lattosio e con pochi ingredienti 100% italiani, Crema Ciok è un prodotto versatile e adatto agli amanti del cioccolato di qualsiasi età, anche per la merenda dei più piccoli, in ogni stagione dell’anno, dall’inverno all’estate.

“Con Crema Ciok, Caffè Borbone propone un ulteriore prodotto pensato per un uso domestico ma di qualità professionale che si aggiunge alla linea di Creme Caffè, già disponibili nella variante calda, fredda e al Baileys. Un’offerta che dimostra come l’azienda continui a lavorare in ottica di innovazione anche su prodotti noti e comunemente apprezzati dai consumatori, proponendoli per essere gustati sotto forme sempre nuove. Nel caso di Crema Ciok, una cioccolata già pronta da bere non solo calda ma anche fredda e che, per questo motivo, si differenzia dai prodotti della stessa categoria merceologica presenti sul mercato”, commenta Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.

Acquistabile sul sito ufficiale di Caffè Borbone, Crema Ciok sarà presto disponibile anche nei negozi specializzati e nella Gdo.

Loyalty: Realco vara due iniziative per scuole e associazioni sportive dilettantistiche

Iniziativa doppia all’insegna della sostenibilità sociale per Realco, cooperativa fondata nel 1959 e socio fondatore di Sigma e oggi di Dit – Distribuzione Italiana: da un lato “Sigma per la scuola e lo sport”, valida nei punti vendita Sigma sino al 12 maggio, dall’altro “Fai una bella azione per la scuola e lo sport”, valida nei punti vendita Ecu ed Economy sino al 14 maggio.

Entrambe sono aperte alle scuole statali e paritarie dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, nonché alle società e alle associazioni sportive dilettantistiche iscritte regolarmente al Registro nazionale delle attività Sportive dilettantistiche di Sport e Salute. Per ogni 10€ di spesa effettuata nei punti vendita in cui opera Realco (Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria, Toscana e Marche) i consumatori riceveranno un tagliando con QR Code da donare alle scuole e associazioni sportive dilettantistiche per ottenere materiale didattico ed attrezzature scolastiche e sportive in forma gratuita. Tramite questo contributo il consumatore ha dunque oggi la possibilità di sostenere un progetto sociale importante che si instaura all’interno di un contesto dove vengono premiati i valori di una cooperativa come Realco da sempre sensibile alle necessità della comunità in cui opera.

Tra i partner del progetto il CSI (Centro Sportivo Italiano), un’associazione senza scopo di lucro fondata sul volontariato. Il CSI promuove lo sport come mezzo di educazione, crescita, impegno e aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia al servizio delle persone e del territorio di riferimento. L’iniziativa del Gruppo Realco è stata sviluppata in collaborazione con l’agenzia Coro-Marketing, specializzata in attività di loyalty.

“Con questa duplice iniziativa Realco conferma il proprio impegno per il territorio e le comunità, sostenendo valori condivisi quali veicolo di educazione, crescita, inclusività e impegno. Grazie alla collaborazione con il CSI possiamo inoltre incrementare il valore sociale del progetto che vuole sostenere lo sport di base, le piccole realtà dove si coltiva la passione sportiva, e soprattutto punta sulle nuove generazioni” ha detto Elena Sinigaglia Responsabile Marketing Realco.

Le associazioni sportive e le scuole, a conclusione dell’iniziativa, conteranno i tagliandi donati dai clienti nei punti vendita Sigma, Ecu ed Economy per poter ricevere attrezzature didattiche e sportive presenti nel catalogo dedicato (oltre 90 i premi a disposizione, tra cui computer, tablet, set per la pittura, abbigliamento sportivo e attrezzi ginnici). La consegna a scuole e associazioni dei premi scelti è prevista per il mese di settembre.

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