CLOSE
Home Tags Aziende

Tag: Aziende

Eataly passa l’estate al mare

Nasce dalla collaborazione tra Nuova Albos e Eataly un progetto di “delocalizzazione stagionale” di attiività legate all’ospitalità ma non solo. Una sorta di temporary store per la bella stagione, insomma. E come per i temporary, uno strumento di diffusione del brand.

Nel contesto dell’Albos Club,  uno stabilimento balneare radicato sul litorale di Fregene a nord di Roma, Eataly disporrà di tre spazi, una tavola calda, un bar e l’angolo “Sano e Buono”. Nella tavola calda verranno proposti primi e secondi caldi da forno e insalate fresche e originali. Al bar sarà possibile trovare invece pizzette, tramezzini e prodotti da consumare velocemente. L’angolo Sano e Buono è invece dedicato a yogurt, estratti di frutta e centrifughe.

Da luglio poi aprirà la “Pagoda”, un chiosco sulla spiaggia, vicinissimo al mare, che offrirà una proposta gastronomica diversa da quella offerta dalle tre aree, e senza neanche spostarsi dall’ombrellone ci si potrà rinfrescare, prendere un piccolo snack o dissetarsi.

Peek&Cloppenburg Hamburg gestisce l’assortimento con Txt Retail

È un mondo sempre più complicato quello dei retailer che trattano moda, specie se con diversi marchi, e in modo (è ormai un must) multicanale. In particolare risulta complesso pianificare gli assortimenti di tutti i prodotti, canali e geografie. Per fare questo Peek&Cloppenburg KG Group Hamburg, leader nel retail multimarca, ha recentemente adottato TXTPlanning di Txt Retail come piattaforma globale di pianificazione delle collezioni.

TXTPlanning supporta il processo in modo end-to-end consentendo una stretta integrazione della pianificazione delle collezioni con la pianificazione corporate. La soluzione consente la pianificazione avanzata e l’analisi dei dati su una moltitudine di dimensioni e attributi e di ottenere un unico piano sia per i negozi fisici sia per il canale online. Tutto il processo di pianificazione è gestito con TXTPlanning in un ambiente integrato, con riflessi positivi in termini di consistenza dei dati e visibilità globale.

“La pianificazione nel settore moda è senza dubbio una questione complessa” spiega Kai Schmidt, IT Director di Peek&Cloppenburg KG Hamburg. “Il mercato è così dinamico che chi pianifica non può limitarsi a raccogliere le informazioni del passato e a replicarle. È necessario saper intercettare le nuove tendenze e pianificare già nelle primissime fasi della collezione, così da bilanciare i lunghi lead-time del settore moda. In più, in un business multi-marca come il nostro, chi pianifica deve saper gestire i diversi cicli di pianificazione dei fornitori, molte dimensioni di pianificazione e una vasta quantità di possibili combinazioni di assortimento. Abbiamo trovato nelle soluzioni TXT Retail tutte le funzionalità necessarie a gestire assortimenti realmente ‘customer-driven’ e nel team TXT il giusto partner per supportare questa complessità”.

Il Gruppo Peek&Cloppenburg Hamburg è una realtà omnichannel che opera attraverso il canale retail Peek&Cloppenburg in Germania, il portale di shopping online VANGRAAF.COM e l’azienda VAN GRAAF, fashion retailer internazionale che rappresenta il Gruppo in Polonia, Austria, Ungheria, Svizzera e Repubblica Ceca. Con oltre 100 anni di storia, il Gruppo offre più di 300 brand, dalle linee classiche e di alta qualità, ai marchi giovani, di tendenza e di stilisti internazionali

A Tresigallo (Ferrara) Alì Supermercati inaugura un punto vendita da 1.500 metri quadrati

Si trova all’interno di un polo di aggregazione per la collettività di Tresigallo in provincia di Ferrara il nuovo punto vendita del gruppo Ali ( è il numero 105) inaugurato oggi: un supermercato di 1.500 metri quadrati, 8 casse e 20 addetti.

Accanto al punto vendita apriranno un bar, un negozio di abbigliamento, uno di calzature e una sanitaria con prodotti per l’infanzia e per la cosmesi. Altre due attività apriranno entro l’anno: sono in fase di definizione infatti le destinazioni commerciali.

Presente nel territorio Ferrarese dal 2004 e con oltre 40 anni di storia nella grande distribuzione organizzata, Alì Supermercati propone nel nuovo punto vendita il reparto pasticceria, il reparto freschi, il banco caldo con polli allo spiedo, la friggitoria, i piatti pronti.

Il gruppo padovano continua quindi a sostenere l’occupazione attraverso una politica di investimenti (questa è la seconda apertura dall’inizio del 2015), di assunzioni (sono oltre 3.200 i dipendenti della catena) e attraverso la collaborazione con PMI e fornitori locali.

“Nonostante i numeri del nostro Gruppo – ha commentato il Presidente Alì S.p.A. Francesco Canella – vogliamo continuare ad essere un’azienda veneta a conduzione familiare profondamente radicata nel territorio, con i nostri supermercati di quartiere, ma anche con il sostegno alle realtà associative e culturali che animano i nostri Comuni. L’impegno di Alì è quello di continuare a soddisfare i clienti con la qualità al miglior prezzo, ma anche di favorire l’occupazione e il lavoro delle PMI del territorio, migliorare l’ambiente dove operiamo e sostenere iniziative benefiche o progetti a favore della collettività”.

La quarta gamma Valfrutta sposa il benessere

Cultiva, gruppo di aziende agricole che opera anche nella quarta gamma con il marchio Valfrutta (di cui è licenziatario per questo segmento) ha scelto il palcoscenico di Fruit Innovation per il lancio della linea Benessere. Si tratta di cinque referenze di insalate arricchite di semi di girasole, di bacche di goji, di semi di lino, dei mandorle e di semi disossammo e zucca.

Ognuna di queste insalate così arricchite apportano un contenuto specifico di minerali, vitamine, acidi grassi omega 3 contribuendo a migliorare lo stato generale di benessere dell’inividuoin funzione delle necessità.

Sono proposte in buste flow pack da 120 grammi.

Da Conai 200mila euro per i packaging “green”

Non c’è dubbio che quello della sostenibilità, dei processi produttivi ma anche del packaging, sia un tema sempre più forte che ogni azienda specie nel food dovrebbe prendere in considerazione. Alcune insegne della GDO si sono spese in prima persona, come Unes con gli imballaggi dell’acqua, ma le aziende eco consapevoli anche quest’anno avranno un motivo in più, oltre alla responsabilità sociale e ambientale, per valorizzare il proprio approccio green. È infatti partita la seconda edizione del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi” promosso da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, per premiare le soluzioni di packaging più innovative ed ecosostenibili immesse sul mercato nel biennio 2013-2014.

Al bando potranno partecipare tutte le aziende consorziate che hanno rivisto il proprio packaging in ottica di innovazione e sostenibilità ambientale, agendo su almeno una di queste leve: riutilizzo, risparmio di materia prima, ottimizzazione della logistica, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materie provenienti da riciclo, semplificazione del sistema di imballo e ottimizzazione dei processi produttivi.

Le proposte dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2015 scaricando l’apposito bando dal sito dell’associazione. Saranno quindi analizzate attraverso lo strumento Eco Tool di Conai, che permette di calcolare, attraverso un’analisi LCA semplificata, gli effetti delle azioni di prevenzione attuate dalle aziende sui propri imballaggi attraverso una comparazione prima-dopo in termini di risparmio energetico, idrico e di riduzione delle emissioni di CO2.
Il Consorzio Nazionale Imballaggi metterà a disposizione dei progetti meritevoli un monte premi di 200.000 euro, di cui 60.000 euro destinati ai sei casi più virtuosi.

Il ministro del Lavoro a Ipack-Ima: dopo il Jobs act, presto detassazione utili reinvestiti e riforma legge Fornero

Nel convegno inaugurale di Ipack-Ima (il tema è stato il futuro) è intervenuto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti invitato dall’amministratore delegato di Ipack-Ima Guido Corbella a considerare come sia essenziale la valorizzazione del personale per un settore, quello delle macchine per imballaggio, che occupa 150 mila addetti e che ha attraversato gli anni della crisi con un incremento delle assunzioni del 4,5%.un settore, quello della meccanica strumentale che contribuisce così al futuro delle giovani generazioni ma in maniera rilevante anche alla bilancia commerciale (11 miliardi di euro il surplus).

Senza contare che il settore del packaging è una fucina di innovazione e dà un contributo importante alla filiera del cibo. Ha spiegato infatti Marco Pedroni, presidente di Coop ma anche presidente di Ipack-Ima 2015: «Il confezionamento oggi deve rispettare la materia prima e mantenere i cibi più a lungo senza conservanti. È un grande contributo a tutta la catena del valore della filiera agroalimentare del nostro Paese in una chiave di collaborazione e di competizione di sistema, con un forte accento sulla sostenibilità, non solo ambientale e sociale, ma anche economica. Perché l’innovazione significa anche efficienza e tiene al riparo dalla competizione giocata solo sul fattore prezzo».

E competere sulla leva dei prezzi bassi è come competere utilizzando solo lavoro a basso costo. Poletti ha infatti ricordato come il Governo abbia fatto un salto di qualità investendo sui contratti di lavoro a tempo indeterminato. «Per anni – ha detto – le scelte sono state orientate a favorire il precariatoi, tanto che oggi l’85% dei contratti di lavoro è di tipo precario. Certamente per le imprese il contratto di questo tipo costa meno, ma offre anche una prospettiva meno stabile. E se non hai prospettive stabili le imprese non investono. Ma le imprese che non investono sulle competenze sono perdenti. Stiamo spingendo perché assumere le persone a tempo indeterminato diventi una cosa normale. Perché solo dando una prospettiva di stabilità si può pensare di tornare a crescere, avere più opportunità di conoscenza ma anche più reddito spendibile». E poi, guardando al futuro il ministro ha anche detto: «Siamo intenzionati a fare sì che il costo del lavoro stabile sia inferiore al costo del lavoro flessibile creando una sistema di certezze per imprenditori e lavoratori». E rispondendo a una domanda dalla sala: «Dobbiamo superare le logiche degli incentivi e premiare stabilmente le aziende che reinvestono gli utili, detassandoli».

Apre Ipack-Ima. Il mercato del packaging vale 42 miliardi di euro

Quante volte in un giorno abbiamo a che fare con un imballaggio, scatola o bottiglia, sacchetto o astuccio, tappo o vaschetta che sia? E’ stato calcolato almeno 35. Si tratta di un mercato che vale a livello planetario 540 miliardi di euro e nel quale l’Italia vanta eccellenze di primo piano: dalle confezioni per i farmaci alle bustine del tè, dai pacchetti di sigarette alle bottiglie di plastica per l’acqua minerale. In media il 25% delle tecnologie per confezionare nel mondo parla italiano. Le aziende italiane del settore – fortemente export oriented – forniscono tecnologie di punta per il confezionamento dei prodotti food e non food ai grandi marchi italiani ed esteri e alla grande distribuzione, generando un fatturato annuo di circa 42 miliardi di euro (tra macchine e materiali per imballaggio).

Schermata 2015-05-18 alle 17.22.03Apre domani i battenti a Fieramilano Rho, fino al 23 maggio, Ipack-Ima, in contemporanea con altre cinque manifestazioni (Meat-Tech, Dairytech, Fruit Innovation – dal 20 al 22 maggio – Converflex, Intralogistica Italia) in un evento professionale e di filiera senza precedenti.

La settimana del packaging e delle tecnologie alimentari riunirà circa duemila espositori (con il 33% da 54 paesi) occupando una superficie di 160.000 mq distribuita su 11 padiglioni e ospiterà 500 delegazioni di buyers da oltre 50 paesi, di cui 270 ufficiali organizzate grazie alla collaborazione con il Mise e ICE-Agenzia.

“Quando si beve un espresso a Shanghai, o New York, pochi sanno che non solo il caffè è probabilmente italiano, ma che lo è anche la cialda che lo contiene: una su due nel mondo è prodotta infatti con macchinari italiani” dice Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-Ima spa. “E una su quattro delle bustine di zucchero in circolazione è stata realizzata su confezionatrici prodotte in Italia. Ma forse non vi piace il caffè espresso e preferite quello in stick? Bene, uno stick su 5 nasce su macchine automatiche prodotte da aziende italiane”.

Succede in molti altri comparti. Per esempio quello del thé, o dei detergenti per la casa, dove le nuove pratiche monodosi per lavastoviglie e lavatrici che si sciolgono in acqua prendono forma e contenuto grazie a materiali e linee automatiche ad alta velocità realizzate in Italia ed esportate in tutto il mondo. Per non parlare della pasta secca, settore in cui la tecnologia nel mondo è indiscutibilmente tricolore (e Ipack-Ima è leader): dal sacco di farina quando entra in stabilimento fino al pacco o alla scatola di pasta che arriva ai supermercati e quindi nella cucina di ognuno di noi.

I cinque giorni di Ipack-Ima sono anche un’occasione unica per incontrarsi, confrontarsi e approfondire le sfide prossime venture: di un settore che come pochi altri ha una stretta attinenza con i grandi temi della sicurezza alimentare, della conservazione corretta del cibo ed eliminazione degli sprechi, dell’alimentazione sana e per tutti.

Ai grandi quesiti sul futuro sollevati da EXPO, Ipack- Ima e le sue verticali danno una risposta: quella della tecnologia, che già oggi è disponibile e che può aiutare grandemente a superare malnutrizione, sprechi e squilibri inaccettabili, come quello che contrappone 800 milioni di essere umani sottoalimentati a 1,6 miliardi di esseri umani in sovrappeso o obesi.

Proprio in quest’ottica vanno visti i due principali appuntamenti convegnistici in programma: il convegno di apertura del 19 in cui si parlerà di innovative forme di packaging digitalizzato e della sua interazione con il consumatore, e la conferenza internazionale del 20 maggio, che proverà a ipotizzare i megatrend che l’agroindustria globale dovrebbe imboccare per reggere l’impatto di oltre 9 miliardi di consumatori da qui al 2050.

Numerosi altri eventi sveleranno mercati in rapido sviluppo, dagli integratori alimentari (2,3 miliardi di euro e + 8% di crescita annua a valore) ai prodotti Halal per il mondo islamico (come la carne, il cui consumo è in rapida crescita anche in Italia).

VanDrie Group rinnova il modo di comunicare la carne di vitello

Anche in tempi di contrazione della spesa, la carne di vitello continua a rimanere un prodotto in sintonia con le caratteristiche del consumatore italiano, curioso, esigente, sensibile ai temi della qualità e dell’origine degli alimenti che sceglie. Questa attenzione cresce nel momento dell’acquisto della carne, una voce che pesa sullo scontrino, per cui il consumatore punta su un prodotto scelto e sicuro, in grado di trasmettere valore.

A questo target si rivolge VanDrie Group, gruppo olandese produttore di vitello che basa la proprie mission su alcuni principi fondamentali: la trasparenza, il benessere per l’uomo, l’animale e l’ambiente. Gli allevamenti che fanno parte del gruppo dispongono di stalle ampie, ben ventilate e dotate di illuminazione naturale. Questa attenzione ha permesso a VanDrie Group di ottenere dalla Protezione Animale Olandese il marchio “Beter Leven”, vivere meglio.

Fondato nei primi anni Sessanta come azienda familiare per valorizzare i prodotti secondari dell’allevamento di bestiame da latte, oggi il gruppo è una realtà da 2 miliardi di euro di fatturato, circa 1,5 milioni di capi macellati e 500.000 tonnellate di mangime l’anno; un network composto da 25 imprese integrate in tutta Europa (di cui 3 in Italia), che coprono l’intera filiera, dai mangimi al pellame per la moda. Il gruppo è in grado di realizzare tagli e confezioni su misura, a seconda delle esigenze della clientela (grande distribuzione compresa) e le spedizioni avvengono in pochi giorni, Per garantire la tracciabilità ogni confezione è dotata dal numero di identificazione dell’animale di provenienza.

Forte della sua propensione all’internazionalizzazione (oltre il 95% della produzione viene esportata in oltre 60 paesi), VanDrie ha nell’Italia un importante riferimento, perché rappresenta il 35% della quota export. Per questo ha lanciato una intensa campagna di comunicazione volta a ravvivare l’interesse italiano per la carne di vitello.

«L’approccio tradizionale a cui noi del mondo della carne siamo abituati – spiega Herman van Drie – è insufficiente per raggiungere i giovani, che utilizzano per informarsi altri mezzi rispetto a quelli tradizionali. La carne purtroppo appare nei media sempre più spesso sotto una luce negativa. Opinioni e comunicati vengono sopravvalutati e promossi a verità. Noi vogliamo per mezzo di questa campagna raggiungere i consumatori e divulgare il racconto vero sulla carne di vitello».

La ricetta della campagna? Un mix social media, partecipazione a eventi pubblici, arricchimento del sito internet www.carnedivitello.it e la collaborazione con gli chef stellati di UIR (Unione Italiana Ristoratori), specialisti dell’alimentazione e food blogger.

La fabbrica del cioccolato Lindt a Expo

Manca solo Willy Wonka, ma il padiglione di Lindt Italia a Expo ha già attirato nella prima settimana di Expo oltre 35 mila visitatori. Situato da fianco al cluster del cacao e del caffè The Chocolate Factory ha l’obiettivo di diffondere la cultura del cioccolato di qualità secondo la tradizione che anima l’azienda fin dal 1845, producendolo nel rispetto dei più elevati principi etici e di sostenibilità, dall’approvvigionamento del cacao alla produzione, fino al consumo.

[Not a valid template]

Il team di Maîtres Chocolatiers ha già realizzato live 5.500  praline decorate secondo la tradizione della maison, 13.000  tavolette con ingredienti a vista e 15.000 boule Lindor (quelle dell’irresistibile scioglievolezza).

Progettata e costruita in collaborazione con Eurochocolate, la “The Chocolate Factory” Lindt si apre con un percorso emozionale ed educativo dedicato ai segreti della produzione del cioccolato Lindt, dalla selezione delle fave di cacao fino alla tavoletta, passando per le diverse fasi di lavorazione come la tostatura, la raffinazione, il concaggio, il modellaggio e il confezionamento.

Le nuove soluzione di arredo Cefla per il pet, un settore in crescita

È un settore che rimanda trend positivi da anni, quello legato al mondo degli animali domestici. Dunque Cefla Shopfitting Solutions ha deciso di presentare per la prima volta a Zoomark, il Salone Internazionale dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da Compagnia appena concluso a Bologna, soluzioni d’arredo ad hoc: non solo allestimenti per negozi specializzati, ma anche corner dedicati all’esposizione food per gli animali e progetti di arredo per i reparti dedicati nella Grande Distribuzione Organizzata.

[Not a valid template]

Tra le proposte in arredo c’erano:

System10 un sistema di scaffalatura con piani ultra-sottili che permette un recupero ottimale dello spazio espositivo con una massima compattezza, sia sulla dimensione orizzontale che su quella verticale.

Wireplus è il sistema espositivo modulare in filo metallico, che combina leggerezza e solidità, creando un ambiente elegante, luminoso e armonico. Della gamma fanno parte isole, testate a gondola, mini-rack, cesti, portaprezzi e divisori integrabili fra loro e con gli altri prodotti Cefla.

Digital Shelf System è l’innovativa proposta di illuminazione a LED modulare: con l’installazione semplificata plug&play e la sua totale integrazione con lo scaffale, nasce per migliorare sensibilmente l’esposizione del prodotto e la shopping experience del cliente.

Per la barriera casse, Cefla Shopfitting Solutions propone due alternative: Futura Proxi con sistema d’illuminazione a Led integrati e numerosi accorgimenti tecnologici e Futura Plus una cassa creata per avere il più alto livello di operatività, interazione con il cliente e personalizzazione possibile.

 

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare