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MyBank Bridge, la soluzione per le aziende che non hanno un sito di ecommerce

Nell’era dell’ecommerce le aziende prive di un sito ad hoc rischiano di restare indietro.

Per venire incontro alle esigenze di chi dispone solo di una pagina vetrina, nasce MyBank Bridge: vero e proprio collegamento immediato tra venditore e acquirente adatto a tutti gli ambiti merceologici, oltre che al settore dei servizi caratterizzati dal fattore mobilità. La soluzione permette ai merchant di inviare al suo cliente una mail contenente un link che lo indirizzerà direttamente alla pagina di pagamento MyBank per finalizzare la transazione, evitando così l’abbandono del carrello o della pagina di check out.

Ad oggi MyBank è integrato con oltre l’80% delle banche italiane e sta affermandosi in altre regioni d’Europa come Grecia, Spagna, Francia dove sta già riscontrando una buona copertura e dove registra un incremento significativo nelle transazioni cross-border.

Alcunim dei brand che nno già implementato la soluzione di MyBank: Acea, Alpitour, Enel, ENI, E.On, Esprinet, Ikea, Logista, Lottomatica, Moby Lines, Monclick, Pirelli, Quixa, Q8, Rajapack, Sephora, Trenitalia, TNT, Twin Set, e molti altri.

Prosegue con successo The positive Cup di Nespresso, attivo in 58 città

The Positive Cup di Nespresso, il programma per la raccolta e il riciclo delle capsule esauste prosegue con successo. Anche quest’anno l’azienda sostiene l’operato di Banco Alimentare Lombardia attraverso la donazione di 410 quintali di riso.

Il progetto, attivo in Italia dal 2011 grazie alla collaborazione tra Nespresso, CIAL, Federambiente e il CIC (Consorzio italiano Compostatori), consente ogni anno di recuperare e destinare ad una seconda vita le capsule usate, riciclando i due materiali di cui sono composte: l’alluminio e il caffè residuo. Dalla sua attivazione il progetto ha permesso di raccogliere 2.062 tonnellate di capsule in alluminio e di donare oltre 1.801 quintali di riso a Banco Alimentare Lombardia.

 Le capsule, recuperate grazie all’impegno dei consumatori, vengono avviate al processo di riciclo e valorizzazione dei due materiali.  L’alluminio viene riciclato al 100% mentre il caffè viene utilizzato come fertilizzante nella risaia di Roncaia, in Provincia di Pavia. Il riso coltivato viene poi acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare Lombardia, che a sua volta lo distribuisce a chi ne ha più bisogno attraverso gli enti caritativi convenzionati, incluse numerose mense dei poveri.

Ad oggi il programma di raccolta delle capsule esauste è attivo in 58 città in tutta Italia con 97 punti di raccolta, di cui 49 Boutique Nespresso e 48 isole ecologiche.

Per partecipare attivamente al progetto e conoscere nel dettaglio tutti i punti di raccolta Nespresso è possibile visitare i siti web:

https://www.nespresso.com/it/it/pages/store-locator#RECYCLING

https://www.bancoalimentare.it/it/lombardia

5 consigli per prevenire le frodi pubblicitarie. Il vademecum di Meetrics

Quello del frodi pubblicitarie è un mercato sempre più fiorente, che nel 2017 vale 20 miliardi di dollari. E le stime per il 2025 non sono certo rosee: si ipotizza infati che l’Ad Fraud sarà il secondo mercato illegale più grande al mondo con un costo per i contribuenti di oltre 1 trilione di dollari all’anno.

Per fortuna ci si sta muovendo alla ricerca di soluzioni. Tra i più attivi in quest’ambito ricordiamo Meetrics (società tedesca specializzata nella misurazione della qualità e della trasparenza del digital marketing) che ha sviluppato una soluzione per prevenire la segnalazione di Traffico Non Valido e che offre ai propri clienti Ad Fraud Prevention, uno dei quattro tool di misurazione che caratterizzano Ad Attention Manager Suite, la soluzione principale della società.

Sono cinque le tipologie di frodi pubblicitarie più comuni individuate da Meetrics: la suspicious page, ossia pagine web che mostrano elementi sospetti, il botnet trafic, quando si trovano possibili visitatori non umani, il suspicious behaviour, quando gli utenti manifestano un comportamento sospetto sulla pagina, il browser malware, quanto vengono rilevate tracce di malware ed infine l’incentivized surfbar, quando si evidenziano indicazioni per traffico a pagamento.

Individuato il problema, ecco anche 5 dritte per difendersi:

  1. Verificare i prezzi, se troppo bassi la fonte potrebbe non essere attendibile
  2. Esaminare con attenzione i dettagli di analisi
  3. Affidarsi a società di verifica ed insistere per ads.txt
  4. Utilizzare black e white list con le società di verifica per tenerle aggiornate
  5. Non aspettare che se ne prende cura qualcun altro

 

233 euro, in media, spenderanno gli italiani per il cenone di Natale. La ricerca Tiendeo.it

Shopping natalizio:  siamo alle battute finali. Ma come viene pianificato dai consumatori italiani? Ce lo spiegna Tiendeo.it, il web e l’app dei cataloghi e delle offerte online, che presenta i risultati di uno studio* sul comportamento dei consumatori. Il primo dato è che in questo periodo sempre più consumatori pianificano in anticipo i loro acquisti. Infatti, secondo i dati interni di Tiendeo.it, le visite alla piattaforma sono aumentate del 15% dall’inizio di dicembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La spesa media per gli acquisti alimentari di Natale supera i 200 Euro

Attraverso un’analisi interna tra le oltre 8,000 brochures e cataloghi online disponibili su Tiendeo.it, è emerso che il costo medio della spesa per il cenone di Natale ammonterà a 233 euro, il paniere più economico costa 114 Euro mentre il più costoso 352 Euro (confrontando lo stesso tipo di prodotti). Quindi, gli italiani più lungimiranti che decidono di comparare i prezzi e le promozioni prima di effettuare i loro acquisti per i pasti natalizi possono risparmiare fino a 233 euro.

Acquisti alimentari e regali, le principali preoccupazioni degli italiani a Natale

Gli acquisti alimentari natalizi e i regali sono i concetti che suscitano maggiormente l’interesse degli italiani quando si tratta di risparmiare sui loro acquisti. Questo si riflette nei dati interni di Tiendeo.it: i regali concentrano il 43% delle ricerche di prodotti collegati al Natale, mentre il cibo è al centro del 32% delle consultazioni.

Queste preoccupazioni si riflettono nelle ricerche dei cataloghi su Tiendeo.it. Dall’inizio di dicembre, i cataloghi dei supermercati sono al primo posto, registrando 1 su ogni 3 letture sulla piattaforma, seguiti dai cataloghi dedicati alla casa e alla decorazione (19%) e all’elettronica (16%).

Auchan e il “Bollino” che fa discutere

E’ scoppiato il caso del “Bollino blu” Auchan. L’operatore della grande distribuzione alcuni mesi fa ha deciso di indicare con un marchio i prodotti che, all’interno delle varie categorie merceologiche, sono giudicati migliori dal punto di vista nutrizionale rispetto ai competitor. Tutto ciò, con l’obiettivo di promuovere stili di vita più salutari nei propri clienti. Il giudizio, secondo quando riportato nella pagina web dedicata all’iniziativa (https://www.auchan.it/it-IT-it/static/lavitainblu.aspx), è emesso da un pool di esperti in base alla lettura delle etichette dei prodotti messi a confronto.

Il sistema dei “bollini” non è nuovo. Nel Regno Unito sulle etichette sono riportati dei semafori che assegnano un bollino rosso, giallo e verde a seconda della validità nutrizionale; in Francia il Nutri-score, che identifica gli alimenti con 5 colori, dal verde intenso all’arancio intenso. In Italia questo approccio non è stato adottato perché ritenuto troppo semplicistico e addirittura penalizzante per alcune eccellenze – anche sotto il profilo nutrizionale – alimentari nazionali.

Anche la scelta di Auchan ha sollevato delle perplessità presso alcuni nutrizionisti e associazioni consumeristiche, che non reputano sufficientemente chiari i criteri di scelta su cui il “bollino” viene attribuito.

Neppure l’industria di marca è favorevole. “L’iniziativa di Auchan rivela un’elevata discrezionalità –  commenta Luigi Bordoni, Presidente di Centromarca – Le informazioni fornite al consumatore non consentono di identificare con chiarezza quali sono i criteri per l’assegnazione dell’evidenziazione a scaffale. Ne risulta una comunicazione incompleta e fuorviante, che confonde e può determinare una distorsione della concorrenza. Quindi non in linea con le prescrizioni del Codice del Consumo, in cui è stabilito che le informazioni devono essere espresse in modo chiaro e comprensibile, tali da assicurare la consapevolezza del consumatore. Per questo abbiamo incontrato i rappresentanti di Auchan ed esposto le evidenze delle nostre analisi. Ora attendiamo un riscontro dal gruppo”.

Elena Consonni

IP4M, le nuove telecamere del Gruppo Urmet per banche e retail

Il Gruppo Urmet – realtà italiana con presenza internazionale che progetta, sviluppa e commercializza prodotti e sistemi nei settori della comunicazione e sicurezza integrata dell’edificio – lancia la nuova linea di telecamere IP4M, un top di gamma che, per le sue caratteristiche tecniche estremamente performanti e la qualità delle rese video, è particolarmente indicato per luoghi in cui è essenziale un sistema di videosorveglianza ad alta definizione, come aree pubbliche, retail, banche e luoghi d’arte.

Le prestazioni

Parliamo di prodotti versatili e flessibili per diversi sistemi d’impianto. In tal senso, il Codec H.265, grazie a un nuovo standard di compressione video ad alta risoluzione (High Efficiency Video Coding), introduce un incremento di efficienza nella gestione degli streaming video riducendo il bit rate del 50% rispetto al codec H.264, per una trasmissione multi-stream sia su banda stretta che larga. Inoltre, la funzione V-Dect costituisce un ulteriore valore aggiunto: si tratta di un’analisi video che permette di delimitare il monitoraggio ad alcune aree specifiche, verificare il transito di soggetti da un punto all’altro o la loro permanenza, impostando allarmi automatici in caso di attraversamento di una zona etichettata come “non consentita”. L’opzione Corridor Mode, in più, restringe la visuale delle telecamere, focalizzandole su un’area più ristretta. Tra le specifiche tecniche più rilevanti delle telecamere IP4M, l’ottica motorizzata 2,8-12mm con autofocus, lo slot SD (per l’eventuale videoregistrazione locale) e la doppia alimentazione, tramite alimentatore esterno o PoE.

I Plus

Le soluzioni Urmet presentano l’importante plus di essere completamente gestibili tramite un’unica piattaforma Urmet Video Smart (UVS) e un’unica App, iUVS, comuni a tutti i prodotti di videosorveglianza Urmet IP e AHD, a garanzia di un utilizzo semplice e intuitivo. Software e App sono disponibili rispettivamente per sistemi Windows Mac e Android e IOS (smartphone e tablet). È disponibile anche l’interfaccia per browser Internet Explorer e Safari.  Tra le funzioni più interessanti per l’utente finale, l’opzione Playback consente di accedere da remoto on demand al registrato di ogni flusso collegato.

 

Apre ad Oristano un nuovo SuperPan

Il Gruppo Superemme di Cagliari, associato al Gruppo distributivo Selex, ha inaugurato nei giorni scorsi a Oristano un nuovo punto di vendita a insegna SuperPan.

Nel nuovo punto di vendita SuperPan emergono forti i valori dell’insegna: qualità, freschezza, convenienza, localismo, attenzione al cliente e all’ambiente. Come per gli altri supermercati del Gruppo, fiore all’occhiello è la grande isola dei freschi. Presenti infatti tutti i reparti: macelleria, ortofrutta, latticini, gastronomia, salumeria, panetteria, pasticceria, pescheria, con un’articolata scelta di prodotti locali, a testimonianza della profonda vicinanza al territorio che caratterizza Superemme così come le altre Imprese del circuito Selex.

I comparti

In ogni reparto, tante proposte in linea con le nuove tendenze di consumo, come il pane a lievitazione naturale, frutta e verdura a km 0, la presenza di prodotti di quarta e quinta gamma, la possibilità di scegliere tra numerose proposte di gastronomia calda e fredda, preparate al momento. Al reparto pescheria, gli addetti alla vendita offrono servizi come la pulitura e la sfilettatura del pesce, e tanti consigli, suggerimenti e ricette. La macelleria, oltre ai tagli tradizionali, espone decine di soluzioni pensate per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare alla qualità: piatti pratici e veloci già pronti per la cottura, preparati da esperti macellai. Nell’insieme, un trionfo di colori e di profumi come in un grande mercato tradizionale, ma funzionale e coerente con i connotati di specializzazione e di distintività che caratterizzano questo moderno supermercato.

Bio e Marchio d’insegna

All’ingresso, un ampio spazio è dedicato al mondo del biologico e salutistico, dai semi ai legumi ai cereali, agli snack, mentre all’interno un esauriente assortimento di prodotti vegani e free from risponde a una domanda in continua crescita. Al SuperPan inoltre è possibile acquistare anche giornali, piante e fiori freschi.

In tutti i comparti, giocano un ruolo di punta i prodotti a marchio Selex, che assicurano la massima convenienza nelle principali categorie merceologiche, grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo. Infine una selezione mirata di articoli non alimentari, per le esigenze di tutti i giorni. Non solo un assortimento profondo che dedica tanto spazio ai reparti più innovativi e alle tipicità, con un occhio di riguardo ai produttori locali.

Sostenibilità e tecnologia

Il nuovo SuperPan di Oristano si caratterizza anche per le molteplici soluzioni adottate per favorire il risparmio energetico, come l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’utilizzo di banchi freschi e surgelati con le ante chiuse, che permettono di conservare meglio i cibi, consumare meno energia ed emettere meno Co2 nell’ambiente.

Inoltre, grazie all’ambientazione e alla razionale disposizione dei reparti, delle 12 casse presenti 4 sono self-pay di ultimissima generazione. Si può usare infatti anche il proprio smartphone, in alternativa al pad messo a disposizione del supermercato. Il servizio si chiama “Rapido”: basta infatti inquadrare il qrcode di inizio spesa e procedere con la spesa, passando via via con la fotocamera i codici a barre dei prodotti che si vogliono acquistare. Si accede quindi al totem per concludere la spesa e si utilizza lo scontrino per uscire dall’area dedicata. Il servizio di selfshopping è riservato ai titolari della fidelity card che, anche in questo nuovo SuperPan, avranno tante promozioni speciali, raccolte punti, opportunità e offerte loro dedicate.

I Numeri

Il supermercato, sito in via Dublino, si sviluppa su un’area coperta di 2.248 mq per una superficie netta di vendita di 1.640 mq e ospita circa 12.000 referenze. Questo SuperPan occupa 36 addetti, offre numerosi servizi tra cui un parcheggio di 160 posti auto propri e oltre 100 condominiali ed è aperto tutti i giorni da lunedì a domenica dalle 8 e 30 alle 21 con orario continuato.

L’Area del Futuro di FICO punta sulla comunicazione digitale

Il Gruppo Masserdotti, aggiunge un altro traguardo alla sua attività. Questa volta parliamo delle sue implementaioni all’interno di FICO, che –  con i suoi  100.000 mq di superficie, e le sue 5 aree tematiche – è ormai una realtà a tutti gli effetti.

La collaborazione con CRA

Per affrontare l’ennesima sfida sotto gli occhi del pubblico internazionale, infatti all’interno della Didattica, proprio al cento del parco, lo Studio Carlo Ratti Associati (CRA) si è avvalso, come partner tecnico per la comunicazione visiva del Gruppo Masserdotti, che ha realizzato le stampe e il relativo allestimento nell’Area del Futuro. Uno spazio che ospita la giostra multimediale interattiva “L’Uomo e il Futuro – Hortus” e un percorso immersivo nel mondo dell’agricoltura idroponica progettata e realizzata, appunto, da Cra.

Il Gruppo Masserdotti

Centro di produzione di stampa digitale di grande formato all’avanguardia a livello europeo, il Gruppo Masserdotti opera in qualità di partner industriale per la realizzazione di progetti di comunicazione visiva a valore aggiunto. Come ha fatto collaborando con CRA, dalla selezione accurata dei materiali di stampa all’installazione in loco, realizzando prespaziati e scritte in forex intagliato e producendo centinaia di mq di grafiche adesive Wall Wrap specifiche per pareti. Per garantire stampe ad altissima qualità è stata utilizzata la tecnologia HP Latex, scelta per le prestazioni eco-friendly idonee all’utilizzo indoor e particolarmente in linea con l’anima green di FICO.

L’Area del Futuro

Ideata con l’obiettivo di unire il rispetto della tradizione alimentare con lo spirito di innovazione, coinvolgerà i visitatori in un innovativo progetto di educazione alimentare che li metterà nelle condizioni di poter coltivare direttamente il proprio cibo, piantando i propri semi per poi seguirne la crescita giorno dopo giorno tramite una app. È lo stesso Carlo Ratti, titolare dello studio CRA, che spiega le finalità perseguite: “Offrendo la possibilità di osservare la crescita, dal germoglio alla pianta, sarà un po’ come scoprire la magia della vita”.

Essere coinvolti in una commessa di questa portata dallo Studio Carlo Ratti Associati, sinonimo di avanguardia a livello mondiale, è un’ulteriore conferma della nostra volontà di trasferire ai clienti affidabilità, serietà, puntualità e competenza. Asset che si traducono in un servizio che dalla mera stampa si orienta alla consulenza specializzata”, commenta Alberto Masserdotti, CEO dell’omonimo Gruppo. “Inevitabile riconoscere che arricchire il nostro portfolio con il coinvolgimento in un progetto unico a livello mondiale come FICO Eataly World consolida il nostro obiettivo di proporci come eccellenza Made in Italy a servizio della visual communication”.

 

Redesign per la linea di burro Fiore Bavarese® Meggle

Fedele al connubio tradizione & innovazione, Meggle – azienda familiare bavarese fondata nel 1887 – si è specializzata nella produzione e distribuzione internazionale di prodotti lattiero-caseari di qualità premium.

La filiale italiana, operativa dal 2004, rilancia la linea di burro Fiore Bavarese® con l’obiettivo di consolidare la sua posizione di azienda di riferimento per il burro non italiano nel mercato nazionale.

Dal prossimo dicembre, nel canale GDO la gamma Fiore Bavarese® di Meggle, avrà una nuova veste, frutto di un recente e innovativo restyling.

Le nuove confezioni propongono colori più caldi e richiamano il giallo paglierino tipico del burro di qualità, un paesaggio bavarese ricorda la naturalezza del luogo di lavorazione mentre una forchetta con un ricciolo di burro ne suggerisce l’uso in cucina come ingrediente immancabile. Ogni elemento visivo, insieme al claim Cremoso, a lenta lavorazione, ricordano il genuino mondo Meggle e i suoi valori centenari: un mondo fatto di naturalezza e alta qualità, in cui il Burro Fiore Bavarese® nasce per centrifuga direttamente dalla prima panna del latte, per questo si può definire tradizionale, che viene lasciata riposare per almeno 16 ore. Meggle offre una rinnovata attenzione ai propri consumatori attivando un servizio di assistenza per i propri clienti e includendo sulla confezione i simboli delle certificazioni Halal e Kosher, il pratico dosatore (25 g) e il link alle ricette (http://meggle.it/ricette) per sollecitare la creatività in cucina di ognuno.

La linea Burro Fiore Bavarese sarà disponibile nei formati da 250g, 125g e 100g (suddivisi in 6 monoporzioni da 16,7g) nella referenza tradizionale, da 125g nelle versioni leggermente salato e senza lattosio.

Un vero e proprio invito, per tutti i consumatori italiani, a riscoprire il burro come suggeriscono i più

moderni studi scientifici, un alimento gustoso e cremoso dalle tante qualità nutritive.

Ricco di vitamine A, E, K2, calcio e sali minerali, facilmente digeribile è ottimo se consumato crudo o utilizzato come ingrediente per preparazioni dolci e salate.

 

Coop Insieme verso un futuro sostenibile premia cinque fornitori molto “green”

A.I.A., Copack GmbH, Co.ind, San Lidano Coop Agricola, SCA Hygiene Products: sono le cinque imprese che hanno ottenuto il riconoscimento “Coop Insieme verso un futuro sostenibile”, un progetto volto a sensibilizzare i fornitori Coop sui temi della sostenibilità cui hanno aderito 328 aziende.

A 11 anni dall’avvio del progetto, partito nel 2006, anche la concezione di sostenibilità è cambiata: oltre all’efficienza energetica, Coop ha monitorato azioni più ampie includendo le tematiche degli sprechi, della riduzione dei consumi idrici, della produzione di rifiuti e delle donazioni, ma non solo.

È cresciuta anche l’adesione dei fornitori, passati da poche decine a oltre tre centinaia e ad oggi, in base ai valori dichiarati, si è stimato un risparmio di circa 500.000 tonnellate di C02 non immesse in atmosfera. Le 328 imprese aderenti fanno capo a 497 stabilimenti totali all’interno dei quali sono stati effettuati importanti interventi volti a migliorare le proprie prestazioni a favore della sostenibilità.

Nel 2006 Coop fu la prima insegna della Gdo italiana ad invitare i fornitori di prodotto a marchio ad adottare azioni mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra per essere in linea con gli obiettivi sanciti allora dal Protocollo di Kyoto, e prevedendo la collaborazione per la verifica dei dati di Bureau Veritas Italia (organizzazione internazionale che si occupa di certificazione e attività di auditing).

Undici anni dopo, Coop amplia il contesto di riferimento includendo nell’analisi non solo le azioni volte a diminuire le emissioni di anidride carbonica, ma anche altre tematiche strettamente correlate alla sostenibilità: l’energia, certo, ma anche i consumi idrici, i rifiuti, l’utilizzo di materiali riciclati, le certificazioni adottate, la riduzione degli scarti, le donazioni. Ne esce una sorta di “radiografia” complessiva, partendo dal presupposto che molte azioni, oltre a portare ad un beneficio per l’ambiente e per l’’uomo, possono generare contemporaneamente un beneficio economico per le aziende, grazie al risparmio sui singoli costi. Gli scarti e sottoprodotti destinati a valorizzazione energetica sono stati quasi 2 milioni di tonnellate e sono state devolute a donazioni quasi 230.000 tonnellate di prodotto.

«Una delle caratteristiche primarie dei nostri prodotti è l’attenzione all’impatto ambientale generato dall’intero processo produttivo – ha spiegato Marco Pedroni, Presidente Coop Italia intervenuto alla premiazione -. Il prodotto a marchio Coop è buono, sicuro, etico, conveniente, ecologico e trasparente. Questo progetto rientra perciò a pieno titolo nella nostra strategia e i fornitori coinvolti dimostrano di crederci molto».

 

L’evento di premiazione si è svolto a Bologna presso Fico Eataly: ecco le motivazioni della selezione:

A.I.A (carni e uova) ha una filiera controllata dall’allevamento alla macellazione includendo monitoraggio dei consumi, recupero di calore, riduzione dei volumi di fanghi da smaltire e conseguente risparmio di combustibile.

Copack (surgelati pesce e piatti pronti) ha investito molto sul versante sostenibilità dei propri impianti realizzando sistemi di recupero calore ad alta efficienza, illuminazione a led e puntando su energia elettrica da fonte rinnovabile e impianto fotovoltaico. Il tutto ha permesso di ridurre del 4,9% in tre anni le emissioni di C02.

Co.ind (caffè, cacao, cioccolato, igiene persona e prodotti per la sanificazione) ha ottimizzato i propri processi produttivi per ridurre il fabbisogno d’acqua e ha svolto un importante azione di riduzione in peso e sostituzione con materiali compostabili degli imballaggi.

San Lidano Coop Agricola (ortofrutta e IV gamma) ha investito molto sugli impianti necessari per la riduzione del volume di acqua nei processi di lavorazione e ha reimpiegato 4.617 tonnellate di scarto di lavorazione a fini zootecnici.

SCA Hygiene Products (prodotti per la casa a base di cellulosa) ha ideato un sistema di calcolo volontario delle emissioni di C02 finalizzato a compensazioni volontarie e una fitta rete di certificazioni volte al miglioramento dell’efficienza energetica.

Nell’ambito della premiazione 2017 sono state menzionate anche nove aziende risultate più sensibili sul versante della lotta allo spreco, di materie prime e di prodotti, ovvero Centro Latte Bressanone, Cerelia Italia, Dial, Fiorani & C, Mazzei Manufacturing, Ontex Bvba, Orogel, Quality Food Group, Zeta Casa.

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