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Selex porta l’arcobaleno sulla tavola dei più piccini

Selex rinnova anche quest’anno il suo impegno verso le nuove generazioni, promuovendo un progetto educativo sul tema delle corrette abitudini alimentari.

Debutta infatti la nuova campagna “Un arcobaleno a tavola – frutta e verdura da scoprire”, sostenuta dalla gran parte delle insegne del Gruppo Selex e rivolta a tutte le scuole  dell’infanzia del territorio nazionale per l’anno scolastico 2016/2017.

Obiettivi
Il progetto è destinato a sensibilizzare i giovanissimi al consumo di frutta e verdura attraverso un approccio ludico e sensoriale studiato specificamente per loro, attuato con la collaborazione editoriale di Giunti progetti educativi, che da più di  vent’anni realizza campagne per il mondo della scuola italiana, e illustrato da Agnese Baruzzi, nota disegnatrice di libri per bambini.
Dal 5 settembre, le scuole che aderiscono all’iniziativa, iscrivendosi sul sito http://www.tuttiperlascuola.it/ riceveranno gratuitamente un kit didattico per lavorare in classe e condurre i bambini a scoprire i segreti di frutti e ortaggi, a conoscere i loro colori e le loro forme,  l’importanza della stagionalità e il viaggio che compiono per giungere sulle nostre tavole.Schermata 2016-09-06 a 11.59.56

Come funziona

La campagna “Un arcobaleno a tavola” (la seconda campagna del Gruppo Selex in tema di educazione alimentare, dopo quella del 2014 “Giochiamo a conoscere il cibo”) fa parte del più ampio progetto Selex “Tutti per la scuola!” che da anni sostiene le scuole primarie e dell’infanzia pubbliche e paritarie di tutta Italia, coinvolgendo insegnanti e genitori  nel raggiungimento di un unico scopo: quello di fornire ai piccoli scolari materiali e strumenti didattici e, da  quest’anno, di permettere loro di usufruire di tante interessanti proposte educative e ludiche.

Il tutto in forma gratuita. Ogni consumatore, infatti, facendo la spesa nei supermercati e ipermercati del Gruppo Selex aderenti all’iniziativa, può donare al proprio Istituto scolastico i punti fedeltà tramite uno speciale coupon da 250 punti. Il coupon permetterà alla scuola di scegliere gratuitamente materiale didattico e di consumo o ingressi per gite a scopo didattico, attraverso un catalogo dedicato, disponibile on-line: giochi in scatola sull’educazione stradale, sull’ecosistema, sulla meccanica; pastelli, mappamondo, tablet, stampante, lavagna interattiva; buoni per l’ ingresso di gruppi scolastici (20 alunni) all’ Acquario di Cattolica, a Italia in miniatura, al parco Oltremare di Riccione,  a Mirabilandia, oppure biglietti d’ ingresso per  Leolandia.

Sul sito www.tuttiperlascuola.it sono presenti gli elenchi delle scuole che partecipano all’iniziativa e i punti di vendita aderenti, nonché tutte le indicazioni utili per iscrivere la scuola, per donare i punti e per scoprire i tanti premi del catalogo.

Burger King: il restyling si diffonde con successo fino a Roma Tiburtina

BURGER KING prosegue con il restyling dei suoi ristoranti. Dopo i punti vendita di Caravaggio (BG), Rho (MI), Piacenza e Rovigo – debutta in una nuova veste anche quello di Roma Tiburtina, che riapre con i suoi locali rinnovati secondo uno stile che ricorda gli iconici diner americani degli anni ’50.

Il nuovo design dei ristoranti BURGER KING® si compone di numerosi elementi di arredo che permettono di dare ritmo e dinamicità alla configurazione interna, grazie a colori vivaci – rosso, verde e giallo uniti al marrone – per richiamare gli ingredienti del mitico whopper, e materiali naturali di cui il legno è la base principale.

Gli interni riprendono il concept del nuovo packaging, creato dall’agenzia di visual design and packaging Turner Duckworth, introdotto lo scorso anno. Lo studio di progettazione Avro|Ko ha invece ideato le soluzioni interne, coreografando gli spazi, per riuscire a coinvolgere e attrarre i clienti in modo da farli sentire in un luogo confortevole e familiare. L’idea alla base di questo restyling completo è riassunta nello slogan “a modo tuo”: in questo modo si incoraggia il cliente a essere se stesso, rispettando il concetto fondamentale di BURGER KING®, secondo il quale ogni hamburger cotto alla griglia è leggermente diverso dagli altri e quindi unico e speciale, proprio come i suoi clienti!

L’esigenza del restauro nasce dalla volontà dei proprietari, che hanno deciso di venire incontro alle esigenze dei numerosi giovani che frequentano e abitano la zona e che sempre più ricercano luoghi dove poter passare del tempo di qualità in un ambiente confortevole e informale. I locali sono infatti allestiti con televisori dove è possibile assistere ai principali eventi sportivi, è inoltre presente un’ampia area esterna per chi desidera gustare l’autentico hamburger cotto alla griglia all’area aperta.

La vera novità sta nell’introduzione della macchina per il free refill delle bevande, il concept già largamente diffuso negli Stati Uniti che sta prendendo piede anche nel Bel Paese.

PiantaNatura porta i micro ortaggi in grande distribuzione

Si chiama MicroLab ed è l’originale palestra professionale di due giovani imprenditori, Marta Crippa e William Thake, che qui coltivano oltre 25 varietà di micro ortaggi, raccolti prima del loro sviluppo completo.

Da questo laboratorio botanico è nata la start up PiantaNatura, che con il suo progetto di agricoltura urbana – dopo aver conquistato il mondo della ristorazione – è pronta a portare i micro ortaggi al grande pubblico, attraverso la grande distribuzione.
PiantaNatura è, infatti, la prima azienda italiana a vendere i micro ortaggi attraverso il canale della
grande distribuzione: dallo scorso agosto, quattro varietà di micro ortaggi (SENAPE, CRESCIONE,
RAVANELLO E RUCOLA), sono venduti ancora VIVI, pronti da recidere ed assaporare.

Ma cosa sono i micro ortaggi?

Nati negli Stati Uniti, dove vengono utilizzati in cucina da molti anni, i microgreens o micro ortaggi
sono le parti verdi edibili che germogliano dai semi di ortaggi, piante aromatiche e spontanee,
raccolte prima del loro completo sviluppo, dopo la formazione delle prime due foglioline. Si
differenziano dai germogli tradizionali sia per le modalità di coltivazione (luci, percentuale di
umidità molto più bassa) sia per l’intensità di sapore.

Perché piacciono?
“I micro ortaggi piacciono perché aiutano non solo a decorare i piatti in modo scenografico, ma
grazie al sapore intenso e all’odore evocativo aggiungono carattere alle preparazioni”  – commenta
William, statunitense ed ideatore del progetto. “Sono facili da usare: basta tagliare e guarnire
qualsiasi tipo di piatto, dal semplice panino, alle pizze, agli aperitivi, alle zuppe; inoltre hanno
ottime qualità nutrizionali”.
Secondo alcuni recenti studi, effettuati dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, infatti, i micro
ortaggi contengono in media livelli 5 volte più elevati di vitamine e carotenoidi rispetto alle rispettive
piante adulte. Rappresentano quindi un prodotto molto interessante, non solo per le caratteristiche
organolettiche, bensì anche da un punto di vista nutrizionale.

 

Mozzarella to go, debutta a Napoli, in stazione, il nuovo format Fattorie Garofalo

Ha debuttato a Napoli, di fronte al binario n. 7 della Stazione FS di Napoli Centrale, Mozzarella to go, il nuovo format, il terzo, dedicata da Fattorie Garofalo alla commercializzazione dei suoi prodotti. Mozzarella di Bufala Campana Dop, salumi di bufalo ed altri prodotti tipici della Campania sono a disposizione del viaggiatore in cerca di uno spuntino veloce prima di salire sul treno. su un mezzo di trasporto: si chiama Fattorie Garofalo mozzarella to go ed il primo negozio ha aperto lo scorso 24 agosto.

mozarella onthego-napoli

Gli altri due format di contatto diretto tra l’azienda produttrice e il consumatore finale sono comparsi tra il 2014 e il 2015. Sono I’Amme, un vero e proprio luogo di ristoro concepito per i luoghi di grande transito (negli aeroporti di Napoli – Capodichino, che in un anno è diventato il primo retail dello scalo, e Torino – Sandro Pertini) e Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot, un mozzarella bar (dal 28 giugno 2016 nella Terrazza della Stazione FS di Roma Termini).

Fattorie Garofalo mozzarella to go completa quindi la strategia di investimento nel retail dell’azienda di Capua, che punta ora ad inaugurare nuovi punti vendita. A settembre debutterà un nuovo Fattorie Garofalo Mozzarella to go nella Stazione FS di Torino Porta Nuova. I mozzarella bar I’Amme presiedono a loro volta ad una strategia di sviluppo internazionale che vedrà ad ottobre 2016 l’apertura a ottobre di uno I’amme France presso il Centre Commercial Évry-2 a Parigi, seguito da altre sei location in Italia. piano di sviluppo completo contempla l’apertura di 20 mozzarella bar I’Amme in tutto il Mondo.

Nel Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot oltre a poter acquistare i prodotti è possibile degustare piatti freddi a base di insalate, mozzarella di bufala, salumi di bufalo, panini, bibite, frutta fresca abbinabili a prestigiosi vini. Con servizio eccellente e lay-out confortevole, la Mozzarella di Bufala Campana Dop è il focus della sua offerta gastronomica.

Fattorie Garofalo, dalla produzione di latte di bufala, mozzarella di bufala e carne di bufalo sta creando nel Travel Food Retail una nuova area di business con un investimento consistente su propri punti vendita e mozzarella bar.
Le prossime aperture dunque saranno a settembre Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot alla Stazione Torino Porta Nuova, e a ottobre I’amme France presso il Centre Commercial Évry-2 a Parigi.

Pedon si conferma partner di Whole Foods e lancia due nuove referenze

Pedon prosegue con successo la sua collaborazione con Whole Foods Market e rafforza così la propria presenza sul mercato americano, introducendo due nuove referenze bio per la colazione a marchio Engine2, un mix di avena, quinoa e frutti rossi e uno di avena, quinoa, chia e canapa. Confezionati in una pratica confezione doypack stampata, con sistema apri e chiudi salva-freschezza realizzato dalla stessa Pedon, sono stati pensati per la preparazione di porridge aggiungendo latte, il piatto della tradizione anglosassone più consumato a colazione negli Stati Uniti.

Entrambi i mix sono arricchiti da ingredienti dall’alto contenuto nutrizionale come la quinoa, il sesamo, la chia, la canapa e completati dai frutti rossi. 100% biologici, certificati senza glutine e Kosher, rispondono alle esigenze del consumatore moderno alla ricerca di praticità e benessere, oltre ad essere idonei anche per chi soffre di intolleranze o per scelta segue un regime alimentare restrittivo.

Una nuova importante commessa che conferma la politica vincente di internazionalizzazione di Pedon, frutto della flessibilità e dell’innovazione di prodotto, caratteristiche che hanno permesso all’azienda di divenire un affidabile co-packer anche per la realizzazione di prodotti che non sono parte dalla cultura alimentare e gastronomica italiana.

Pedon, impresa italiana leader mondiale nel settore dei semi, legumi e cereali, collabora da tempo con Whole Foods Market, la prima catena americana negli alimenti naturali e bio, che vanta un fatturato di 14 miliardi di dollari e conta 421 punti vendita negli Stati Uniti, in Canada e Regno Unito.

Camst, 2 milioni e mezzo di euro per cinque nuovi locali a Parma e Vicenza

Due milioni e mezzo di euro: è la cifra impiegata da Camst, azienda attiva nella ristorazione commerciale, per rinnovare i propri locali all’interno dei centri commerciali Torri di Parma e Il Palladio di Vicenza, tramite la proposta di nuovi format che incontrino le esigenze di diverse fasce di consumatori.

Il format si chiama “Dal 1945 Gustavo Italiano” ed è stato lanciato da Camst proprio per offrire ai consumatori una nuova esperienza sostenibile e innovativa, all’insegna della qualità dei menu proposti.

A Parma, sono tre i nuovi punti di consumo all’interno del centro commerciale Centro Torri per soddisfare le esigenze di chi mangia fuori casa: “Dal 1945 La pizza di casa mia”, che propone pizza al taglio e in tagliere; “Dal 1945 In cucina”, self service per una ricca, ma veloce, pausa pranzo; “Dal 1945 Il buon caffè”, la tradizionale proposta del bar, integrata con piatti preparati con frutta, verdura e cereali provenienti da filiera 100% made in Italy.

In CucinaDue invece i punti di consumo aperti a Vicenza all’interno del centro commerciale Il Palladio, dove al self-service “Dal 1945 In cucina” si affianca “Dal 1945 Sano e Delizioso”, la proposta bar “healthy” con piatti preparati con frutta, verdura e cereali 100% made in Italy.

Il progetto di ristrutturazione dei precedenti locali a marchio Camst presenti nei centri commerciali delle due città è stato reso possibile grazie ad un investimento economico di 1 milione e 800 mila euro a Parma (compresa l’apertura ad aprile della pizzeria, del ristorante self-service e del bar caffetteria nel centro commerciale Euro Torri) e di 700 mila euro a Vicenza, per un totale di 2 milioni e mezzo di euro.
La strategia di Camst nella ristorazione commerciale prevede di aprire su tutto il territorio nazionale 25 nuovi locali entro i prossimi anni.

Angelo_Scafuto Camst 2016«Il filo conduttore del nostro nuovo concept è la qualità, a partire dai fornitori che vengono accuratamente selezionati per poter garantire ingredienti certificati, di origine italiana DOP e IGP e lavorati nel rispetto delle stagionalità – spiega Angelo Scafuto, direttore della ristorazione commerciale di Camst  -. Insieme all’amore per la tradizione e all’italianità che è parte del Dna di Camst, il nuovo format punta sulla creatività innovativa dei servizi offerti coerentemente con i bisogni dei nostri consumatori».

I locali, dall’aspetto vintage ed elegante, puntano molto sulla tecnologia grazie al wi-fi gratuito, alle postazioni tablet ad uso clienti, agli spazi per la ricarica del cellulare, all’app dedicata e alla realtà aumentata per percorsi esperienziali. Esiste anche il sistema chiama cliente per le ordinazioni di prodotti espressi e i sensori per la classificazione del target clienti in 24 categorie associati al consumo effettuato.

Particolare attenzione è riservata alla tutela dell’ambiente: il materiale a perdere per il servizio e takeway è 100% biodegradabile o compostabile, e anche nelle aree di lavorazione vengono utilizzati materiali riciclati a basso impatto ambientale.

Grana Padano e Aceto Balsamico di Modena IGP, difendiamo le eccellenze

L’Italia è il Paese leader incontrastato per la produzione di eccellenze agroalimentari.

Su oltre 1200 prodotti con marchi Dop, Igp e Stg, oltre il 20% sono “made in Italy”.

Il nostro Paese è, pertanto, al primo posto della graduatoria comunitaria dei prodotti tipici ed è per questo, che i nostri prodotti sono spesso oggetto di sofisticazioni, falsificazioni, contraffazione, imitazioni e ingannevole utilizzo dell’origine geografica.

Direttore Generale Stefano Berni“L’attività di contraffazione dei prodotti alimentari – spiega Stefano Berni, direttore del Consorzio Grana Padano e  Aceto Balsamico di Modena IGP – evidenzia un giro d’affari stimato solo in Europa di oltre 20 miliardi di euro, contro un export poco superiore ai 12 miliardi e la crisi ha favorito il commercio di prodotti alimentari low cost che aumentano i rischi a tavola perché questi cibi spesso nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. A fronte di questi dati, appare evidente che l’attività di controllo sia una priorità in un Paese come l’Italia, che ha conquistato il primato nella sicurezza alimentare a livello internazionale”.

Per questo il Consorzio Grana Padano è stato promotore dell’accordo MIPAAF-GDO (siglato ad Expo), per la valorizzazione dei prodotti Dop e Igp sugli scaffali dei punti vendita. “Una vittoria del Consorzio Grana Padano- afferma Berni -. In uno studio realizzato con l’Università Piemonte Orientale, presentato due anni fa a ‘Tuttofood’, siamo stati i primi a sollecitare il Governo e la UE affinchè il consumatore potesse scegliere con chiarezza e trasparenza cosa acquistare. Da sempre, Grana Padano il prodotto Dop più consumato del mondo, con 4 mlni e 800 mila forme all’anno, combatte una difficile battaglia per fronteggiare il fenomeno dei ‘falsi’ e delle imitazioni ingannevoli”.

L’agropirateria, che va appunto, dai ‘falsi’ all’utilizzo indebito di marchi e nomi come il nostro – aggiunge Stefano Berni – produce effetti gravissimi. Solo per il Grana Padano, abbiamo stimato un danno di circa 1 miliardi di euro. E tutto ciò senza dimenticare gli aspetti legati ai controlli e quindi alla sicurezza alimentare dei consumatori”.

“Nei negozi e nei supermercati – prosegue Berni  è forte e in continua crescita la presenza di prodotti che per aspetto, presentazione e packaging sembrano uguali a quelli Dop, ma che nulla hanno a che vedere con il livello qualitativo degli stessi. È un atto dovuto quindi, nei confronti dei consumatori, ma anche delle filiere che li sostegono, separare i prodotti Dop e Igp sugli scaffali, con un adeguata comunicazione affinchè i consumatori siano ben informati e quindi liberi di scegliere. Oggi il protocollo è stato condiviso dalle catene maggiori di supermercati, sia italiane che straniere (Lidl, Esselunga, Conad, Coop), mancano ancora i discount, ma la strada sarà breve per averli nel gruppo di lavoro”.

Rossana, torna a casa

Rossana non è andata persa.

Dopo mesi di rumors a tinte fosche che la davano già fuori dal mercato, la Rossana, invece, ce l’ha fatta, scardinando ogni previsione. E così la “rossa”, che dalla sua nascita nel 1926 ad oggi ha attraversato varie vicissitudini, è tornata italiana.

E questo solo da pochi giorni, da quando cioè Fida ha sottoscritto il contratto preliminare di acquisizione del ramo d’azienda relativo alle caramelle a marchio Rossana, appunto, Fondenti, Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi, già posseduto da Nestlé.

Pinci Eugenio 1In questo modo l’azienda astigiana, operativa nel settore delle caramelle dal 1973, va ad ampliare il suo portfolio che annovera marchi noti come Bonelle, Sanagola, Charms, Gocce, Tenerezze, Gnammy e le Irresistibili.

“Per noi – commenta Eugenio Pinci, Presidente e Amministratore Delegato di Fida – è motivo di autentico orgoglio aver avviato un’operazione di questo tipo: la mission di Fida, infatti, è sempre stata quella di proporre prodotti esclusivi. E la Rossana, da 90 anni icona del gusto per migliaia di italiani, esclusiva lo è senz’altro.

Oggi Fida detiene il 3,5% del mercato delle caramelle familiari. Quanto inciderà la nuova acquisizione in termine di quote?

Porterà nuova linfa, senza dubbio. Le stime ci fanno propendere per un raddoppio della quota, che dovrebbe arrivare al 7%.

Le new entry rischiano di fagocitare il vostro portfolio prodotti?

Assolutamente no: i nostri marchi presidiano i display della Gdo a un livello assolutamente paritetico rispetto a quello della nuova acquisizione.

In futuro, anzi, ci ripromettiamo di incrementare la distribuzione, affinando le sinergie tra marchi, così da mettere a frutto e ottimizzare le peculiarità di ciascuno.

Quanto si avvierà la nuova produzione?

Il closing dell’operazione è previsto per fine giugno, contiamo di “avviare le macchine” subito dopo, già da luglio. Il nostro sito produttivo di Castagnole delle Lanze è infatti in grado di assorbire immediatamente i volumi produttivi dei nuovi brand acquistati.

Cambierete strategie comunicative sui marchi appena acquisiti?

Parlarne oggi è prematuro: serve prima far assorbire i tempi tecnici dell’operazione. Diciamo, però, che in futuro potremmo decidere di modulare l’approccio al consumatore tarandolo sui nuovi trend. Ma è tutto ancora in divenire.

Parliamo di caramelle “storiche”, non proprio in linea con i nuovi trend salutistici dei consumatori: questo potrebbe essere un problema?

Dubito: il nostro è un settore solo marginalmente toccato dalle mode salutistiche. Le varianti bio, light e free from esistono, certo, ma crescono poco. Le trasgressioni vanno godute fino in fondo, non crede?

E allora ben vengano le caramelle tradizionali: dolci e – magari- con un cuore morbido e cremoso….

Signorvino, la sfida interamente italiana e low cost del patron di Calzedonia

Catena di wine store & restaurant di vino esclusivamente italiano, Signorvino è stata ideata da Sandro Veronesi, patron di Calzedonia, e lanciata nel 2012 con i punti vendita a Vallese di Oppeano (a pochi chilometri da Verona, quartier generale del gruppo) e a Milano in piazza Duomo, negozio appena riaperto dopo un restyling. Da allora, le insegne sono diventate undici. E il numero è destinato a crescere rapidamente nei prossimi mesi. «Abbiamo in programma quattro nuove aperture nel corso del 2016: ad aprile all’interno del nuovo centro commerciale di Arese, a maggio sia al Vicolungo The Style Outlets a pochi chilometri da Novara, sia al The Mall, l’outlet grandi firme a Leccio Reggello (FI), e tra giugno e luglio in piazza Maggiore a Bologna. Inoltre, siamo alla ricerca di una location a Roma», annuncia Michele Rimpici, managing director di Signorvino.

signorvino 1

Ci parli del format di Signorvino.
Il format miscela vendita diretta, wine bar, ristorazione, organizzazione di eventi e corsi di enologia. Vantiamo 1500 referenze di vino, tutte rigorosamente italiane e a prezzi low cost grazie al rapporto diretto instaurato con i nostri produttori. Tutti gli store sono dotati di cucina e suddivisi in tre zone: una deputata alla vendita take away delle bottiglie, gestita da wine manager esperti e formati internamente sui temi di comunicazione e marketing; una dedicata al wine bar e alla mescita e infine uno spazio per la ristorazione, dove degustare piatti semplici, regionali, con un bicchiere o una bottiglia.

Da quanti produttori vinicoli vi rifornite?
Circa 130, selezionati direttamente dal nostro canale vendita. L’assortimento copre tutte le regioni e si articola in marchi noti, etichette in esclusiva e vini di ricerca prodotti da piccole aziende, tra cui anche vini biologici e biodinamici e top wine molto ricercati. Tutti i Signorvino hanno in commercio le etichette dei brand importanti, ma ogni negozio si caratterizza poi per un assortimento ad hoc dedicato al proprio territorio. Inoltre, il costo della bottiglia non subisce maggiorazioni se il vino viene consumato al tavolo, nemmeno a cena.3

Quanti vini proponete in mescita?
Offriamo 25 vini al calice -tra bianchi, rossi, rosati e bollicine- che cambiano ogni quattro mesi. Il prezzo varia dai 3,5 euro ai 15 euro per vini di pregio, un Amarone riserva del 2006 da 60 euro a bottiglia.

E quante bottiglie smerciate al mese, tra mescita e vendita diretta?
La catena, con undici negozi, ha venduto mediamente 80 mila bottiglie al mese. Ovviamente il numero è destinato a crescere parallelamente all’incremento dei punti vendita.

Uno sguardo alle proposte food.
La carta è la stessa per tutti i negozi, ruota tre volte l’anno e propone piatti di tutte le regioni nonché gli abbinamenti con il vino. Qualche esempio? Il “Tonno delle Langhe”, ovvero carne di coniglio tiepida con insalatina, finocchio fresco, olive taggiasche e vinaigrette di soia e miele che consigliamo in abbinamento con l’Hérzu della cantina Ettore Germano, un Riesling Renano 100% dal profumo floreale e leggermente fruttato. Oppure le pappardelle con funghi porcini al profumo di timo che suggeriamo di provare con un Rosso di Montalcino o l’insalata di pollo ruspante con pomodorini, noci, olive nere, crostini croccanti e salsa al pesto ideale con un Valdobbiadene Prosecco Superiore “Col Credas” della cantina Adami. Inoltre, siamo specializzati in salumi e formaggi.5

Parliamo della formazione.
La curiamo internamente e dura tre settimane. Dedichiamo 14 giorni alla formazione in store nei negozi di Milano o di Verona, e sette alle lezioni in aula per apprendere la gestione di ordini, personale, cucina e vendita del vino.

Due parole sugli eventi in calendario…
Un paio di volte al mese organizziamo sia cene a prezzo fisso con abbinamenti di vino (dai 25 ei 35 euro) sia aperitivi sponsorizzati dalle aziende vinicole per degustare tre bicchieri di vino accompagnati da appetizer (15 euro).

In che modo vi avvalete delle nuove tecnologie?
Per la distribuzione del vino ci affidiamo ai sistemi gestionali già adottati dagli altri marchi del gruppo Calzedonia (tra cui Intimissimi, Tezenis, Falconeri, ndr). Un magazzino centrale in provincia di Verona riunisce gli acquisti e li distribuisce nei punti vendita con un servizio automatico di rifornimento. Questo significa che il personale dei negozi della catena si occupa solo dell’assistenza al cliente e della vendita.signorvino3

Pensate di puntare sull’e-commerce?
In futuro non lo escludiamo, ma per il momento siamo concentrati sul consolidamento della catena off line.

Quali sono gli obiettivi di crescita di Signorvino?
Innanzitutto consolidare la nostra presenza nel Nord Italia con i punti vendita gestiti direttamente dall’azienda e poi, a partire dal 2017, implementare la presenza sul territorio in modo capillare anche nel Centro-Sud con la formula del franchising. Per definire i criteri di affiliazione e per selezionare con cura i nostri partner -e quindi prevenire potenziali danni all’immagine della marca, ndr- dedicheremo un quadrimestre alla realizzazione e all’analisi di test ad hoc.

Nonostante sia ancora presto per parlare di diritto d’ingresso e di royalties, che cosa può anticiparci in merito al contratto di franchising proposto da Signorvino?
Valuteremo store con una superficie di almeno 350 metri quadrati, in posizione centrale ad alta visibilità. Inoltre, sarà un plus l’eventuale presenza di parcheggio. Ovviamente Signorvino garantirà trasmissione del know-how, formazione, fornitura dell’offerta food&beverage e supporto a livello di marketing e di comunicazione.

Per riassumere, quali sono i punti di forza di Signorvino?
Ben 1500 etichette di vini italiani venduti a prezzi competitivi grazie all’assenza di intermediari tra lo scaffale e le vigne; un sistema distributivo basato sulla vendita diretta, semplificato dal magazzino unico e centrale che garantisce un servizio automatico di rifornimento; una formazione interna con uno staff training incaricato di preparare i dipendenti sia con lezioni in aula, sia con l’affiancamento nel punto vendita e un’offerta food gestita a livello nazionale in termini di ricerca dei fornitori, di creazioni dei piatti e di menu.

di Nicole Cavazzuti

Lindt propone tre nuove specialità, star la nocciola del Piemonte

Lindt e i suoi Maîtres Chocolatiers, per l’autunno 2016, hanno declinato la loro arte in tre straordinarie ricette nate dall’incontro tra il cioccolato Lindt e la pregiata “Nocciola Piemonte IGP”, la cui denominazione garantisce l’elevata qualità e l’autenticità del prodotto.
Questo rinomato frutto, che proviene direttamente dai celebri noccioleti della regione piemontese, si distingue per l’unicità del suo gusto e per la freschezza del suo aroma.
Lindt_Maitre_Chocolatier_NoccioleUtilizzata sin dall’antichità per le sue proprietà organolettiche, la nocciola del Consorzio di Tutela è una vera eccellenza dell’agroalimentare italiano, simbolo della tradizione secolare che trova la sua massima espressione tra le colline delle Langhe, del Roero e del Monferrato.
Dalla grande esperienza e dedizione dei Maîtres Chocolatiers Lindt, che con passione e rigore
selezionano sempre i migliori ingredienti, nascono così Excellence Fondente Nocciola, dedicata
agli amanti della texture croccante della granetta di nocciole abbinata al finissimo cioccolato
Lindt, e le Tavolette Latte e Fondente con nocciole intere gentilmente tostate per chi desidera
essere conquistato dal contrasto tra la morbidezza del goloso cioccolato Lindt e l’extra croccantezza
del frutto piemontese.

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