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I 10 settori lavorativi più promettenti: sul podio Retail e Gdo

Lavorare sì. Ma dove? Quali sono i settori più promettenti, quelli con le maggiori potenzialità?

Lo svela una ricerca di Jobrapido che ha sondato il terreno in Italia, e in alcuni Stati europei, analizzando le offerte di lavoro pubblicate sul proprio sito da novembre 2015 a gennaio 2016.

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In Italia è emerso come il settore del Commercio / Retail / Grande Distribuzione sia il più attivo nella ricerca di personale, con 157 mila annunci, seguito da quello dell’ Amministrazione / Risorse Umane con 69 mila e dall’Informatico con 68 mila. Al quarto posto dei mestieri più ricercati ci sono quelli legati all’ambito dei Servizi, con 64 mila offerte. Sono invece tra le meno ricercate le figure nel settore tecnico, con 816 annunci, e in quello agricolo, con 370.

Ecco la top 10 degli annunci di lavoro per tipologia in Italia (novembre 2015-gennaio 2016):

  1. Commercio / Retail / Grande Distribuzione: 157.000
  2. Amministrazione / Risorse Umane: 69.000
  3. Informatica: 68.000
  4. Servizi: 64.000
  5. Vendite: 59.000
  6. Manodopera: 57.000
  7. Ingegneria: 53.000
  8. Export: 39.000
  9. Marketing / Pubblicità / Pubbliche Relazioni: 28.000
  10. Servizio Clienti / Customer Care: 21.000

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E poi veniamo a Germania e Olanda, paesi importanti e rappresentativi per la dinamicità del mercato del lavoro. Qui notiamo qualche variazione nei trend, nel primo è infatti emersa una predominanza di offerte di lavoro in campo informatico (410 mila annunci), seguito da Manifatturiero con oltre 320 mila annunci e Sviluppo e Programmazione con 192 mila job post.Nei Paesi Bassi invece è il Manifatturiero/Artigianato a prevalere con 134 mila job post, seguito dal settore Informatico, con circa 103 mila, dal Trading/Export con 55 mila. Meno ricercati, invece, giornalisti e ingegneri, ciascuno con 1.600 job post.

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie alla tokenizzazione

Visa abilita nuove possibilità di pagamento “smart” grazie all’espansione del servizio di Visa Europe Payment Tokenisation Service – VEPTS. Da oggi sarà dunque più facile pagare tramite smartphone, smartwatch o wearables (i dispositivi indossabili come i braccialetti fitbit), dove le credenziali della carta sono salvate su cloud; tramite wallet digitali basati sul browser di Internet come “Visa Checkout” e pagamenti in cui i dati della carta sono stati precedentemente salvati presso gli esercenti (“card on file”). Dunque pagamenti più veloci ma sicuri, come richiede un cliente evoluto che non ha più tempo né voglia di fare la coda, e amerebbe pagare in tempo reale con soluzioni integrate in applicazioni e in dispositivi connessi a internet..

La tokenizzazione è la codifica dei dati sensibili tramite una sequenza di numeri chiamata token, un simbolo univoco che non ha alcun significato al di fuori dal circuito in cui viene utilizzato. Quando i consumatori effettuano un acquisto con un servizio di pagamento ‘tokenizzato’, al momento del pagamento viene presentato un token, non i dettagli della carta. Questo rende semplice e veloce sia il processo di associazione della carta ai servizi di pagamento digitale, sia la gestione e la conservazione dei dati sensibili quando si paga, sia nei negozi fisici sia online.

«I consumatori in Europa hanno a disposizione tecnologie innovative che offrono modalità di pagamento rapide e fluide per poter acquistare e pagare in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo scelgano. Le nostre previsioni indicano che per il 2020 un consumatore su cinque pagherà i suoi acquisti con lo smartphone su base quotidiana e i pagamenti su dispositivi mobili costituiranno oltre il 50% di tutte le transazioni Visa» dice Sandra Alzetta, Executive Director Business Strategy, Innovation di Visa Europe.

 

Tanti codici con una sola carta

Secondo lo studio Mobile Money (maggio 2015) di Visa Europe il 62% dei consumatori è preoccupata per la sicurezza dei loro dati sensibili in caso di pagamenti su internet o con smartphone. Secondo molti esperti di sicurezza la tokenizzazione dei pagamenti sarebbe non solo la soluzione migliore oggi disponibile per l’innalzamento dei livelli di sicurezza dei dati relativi ai pagamenti con carta senza interventi sull’utente finale, ma consentirebbe anche l’abilitazione del pagamento tramite vari dispositivi che fanno riferimento ad un’unica carta.

I token che possono essere creati per una singola carta infatti possono essere molteplici, in modo che le istituzioni finanziarie possano controllare e gestire in maniera molto flessibile gli ambienti e i canali dove uno specifico token può essere usato. Ad esempio, un token creato solo per uno specifico servizio di pagamento mobile inserito in una app non può essere catturato e usato altrove per fare un acquisto online.

Ma vi sono ulteriori vantaggi, in caso di furto ad esempio. I consumatori hanno un ulteriore valore aggiunto: se il dispositivo mobile viene smarrito o rubato, un token può essere disabilitato, in maniera rapida e semplice, sia dal titolare sia dalla banca emittente la carta, senza dover bloccare la carta Visa associata con il token. Analogamente, se una carta viene smarrita o trafugata, il consumatore potrà ancora usare il suo telefono tokenizzato per effettuare pagamenti in attesa di ricevere la carta sostitutiva.

 

Tech: i 10 trend del 2016 secondo Gfk. Così cambieranno i consumi

 

Tech, sempre più tech: il 2016 si prospetta sempre più connesso. Ma quali sono i trend emergenti? Ce lo racconta il report Tech Trends 2016, elaborato da GfK.

I primi, grandi protagonisti saranno gli Invisible analytics: parliamo di tutti quei dati che i consumatori si lasciano alle spalle. Tracce, anche anonime, delle loro interazioni online con le imprese: dagli acquisti (alimentari e non) all’ora in cui usano l’home banking, dagli annunci che hanno visto ai marchi che ricercano. L’analisi di questi dati raccolti in maniera passiva, in qualche modo a “invisibili”, sarà sempre più fondamentale per le aziende che vogliono comprendere a fondo il consumatore e le sue abitudini.

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E poi c’è la Realtà virtuale: negli ultimi anni si è investito molto in questa tecnologia, con lo sviluppo di display montati sulla testa (HMD) per un’esperienza di gioco “immersiva”. Secondo Gfk, il mercato dell’intrattenimento sarà un banco di prova, che consentirà di creare maggiore consapevolezza sulle potenzialità della realtà virtuale. In futuro, la RV potrà essere applicata anche in altri settori, come i viaggi, la vendita al dettaglio e l’istruzione.

Parlando poi di Tecnologie Indossabili sarà il caso di fare un debito distinguo: quelle di fascia alta (Google Glass e Apple Watch ) incuriosiscono, certo, ma non vanno bene per tutte le tasche. Diverso è invece il discorso per contapassi e fitness tracker – che rappresentano da soli circa il 58% del volume delle vendite di wearables in Europa. E che spiegano bene l’evoluzione del settore.

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Smart Home. Secondo uno studio internazionale di GfK, il 50% delle persone pensa che le tecnologie connesse alla “casa intelligente” avranno un impatto significativo sulla vita quotidiana nei prossimi cinque anni. Tuttavia, per essere davvero “smart” la casa del futuro dovrà essere anche semplice e connessa, con tutti i dispositivi in grado di comunicare tra di loro. Al momento la situazione non è così idilliaca, a causa di un mercato frammentato e di numerose criticità in tema di tutela della privacy e protezione dei dati. Per sviluppare pienamente questo settore sarà fondamentale una maggiore collaborazione.

Quanto ai droni, nonostante l’attenzione crescente dei media, essi non sono propriamente una novità. L’utilizzo dei droni a scopi commerciali è già realtà – dalle riprese aeree alla mappatura del paesaggio, dalle consegne commerciali alla distribuzione di aiuti, fino all’agricoltura meccanizzata – ma le potenzialità di questi dispositivi non sono state ancora completamente esplorate.

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Intelligenza artificiale. Home Cube, Power Badge, RankBrain, Hound: termini ancora poco noti, ma a partire dal 2016 potrebbero entrare a far parte del vocabolario della tecnologia di consumo. Secondo il Financial Times, “L’intelligenza artificiale è la tendenza più interessante negli investimenti in start-up dall’avvento dei Big Data”. Colossi come Apple, Facebook e Google stanno già investendo in maniera significativi in questo settore. E a breve potrebbe essere normale avere un assistente personale robotico basato sull’intelligenza artificiale.

Video. Il consumo di video negli ultimi anni è cresciuto oltre ogni previsione, e l’online sta rapidamente diventando il canale privilegiato per questo tipo di contenuti. Il consumatore connesso oggi può guardare contenuti video su qualsiasi piattaforma e in qualsiasi momento, dai brevi clip sui social media, allo streaming di film e alle smart TV. Secondo le ultime previsioni, entro il 2019 circa l’80% di tutto il traffico internet dei consumatori sarà costituito da contenuti video. Un mercato in costante evoluzione e con un potenziale enorme per le imprese.

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Pagamenti da mobile. I consumatori connessi sono sempre più propensi a pagare beni e servizi con il proprio smartphone. Nella realtà, però, la situazione è ancora frammentata: nei mercati maturi permane una certa resistenza, mentre in Asia e Africa c’è molta apertura nei confronti dei pagamenti da mobile. Nel corso del 2016, produttori e rivenditori dovranno 3 confrontarsi sempre di più con questo tema, per riuscire a far fronte alle nuove abitudini di pagamento dei consumatori.

Automobili connesse. L’idea della vettura connessa non è nuova, ma è solo negli ultimi cinque anni – con la diffusione capillare degli smartphone – che è diventata parte dell’esperienza quotidiana. Quasi tutti i produttori di apparecchiature e accessori hanno nel proprio listino dispositivi in grado di connettersi e offrire un’esperienza sempre più ricca per il guidatore.

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Stampa 3D. Anche se non è ancora entrata a far parte della vita quotidiana, la stampa 3D sta diventando una tecnologia sempre più accessibile per consumatori e imprese, grazie anche ai costi sempre più ridotti. Un mercato dal potenziale enorme, che nessuna azienda può permettersi di ignorare.

Top Employers Italia 2016: anche Heineken tra le aziende virtuose

Top Employers Italia 2016: anche Heineken Italia conquista la certificazione perché ha dimostrato il proprio impegno nel campo delle Risorse Umane e specificatamente nella crescita e sviluppo delle proprie persone.

HEINEKEN ha ottenuto anche la prestigiosa Certificazione Top Employers Europe 2016 in quanto certificata in diverse nazioni in Europa.

Il fulcro della procedura Top Employers è la partecipazione a un severo e approfondito processo di ricerca e il raggiungimento degli alti standard richiesti per ottenere la Certificazione. Solo le aziende che vengono certificate in almeno 5 nazioni in Europa possono ottenere la Certificazione Top Employers Europe 2016. La ricerca indipendente di Top Employers Institute ha verificato l’eccellenza delle condizioni di lavoro attuate da HEINEKEN in tutte le nazioni in cui è stata certificata.

Top Employers Institute ha esaminato le condizioni di lavoro di HEINEKEN Italia secondo i seguenti criteri:
 Talent Strategy
 Workforce Planning
 On-boarding
 Learning & Development
 Performance Management
 Leadership Development
 Career & Succession Management
 Compensation & Benefits
 Culture

Coca-Cola HBC Italia ottiene la certficazione Top Employers

Coca-Cola HBC Italia ha ottenuto la certificazione Top Employers Italia, un riconoscimento conferito alle aziende che si distinguono per le eccellenti condizioni di lavoro riservate ai dipendenti e che sviluppano avanzate politiche di welfare aziendale. 4 le categorie in  cui l’azienda si è distinta: “Strategia dei Talenti”, “Pianificazione Forza-Lavoro”, “Gestione delle Carriere/Successioni” e “Cultura aziendale”.

I numeri
Coca-Cola HBC Italia impiega oltre 2.000 persone ed è presente in maniera capillare sul territorio
italiano con la Forza Vendita che ogni giorno serve oltre 160.000 clienti e tra tramite la sede
centrale di Sesto San Giovanni (MI), gli stabilimenti per la produzione di bevande analcoliche di
Nogara (VR), Oricola (AQ) e Marcianise (CE) e l’impianto di imbottigliamento di acque minerali di
Rionero in Vulture (PZ). L’azienda investe costantemente nel benessere e nello sviluppo delle
proprie persone, come dimostrano, ad esempio, le oltre 70.600 ore di formazione erogate o le
campagne di prevenzione sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, il cui successo è
confermato dal calo degli infortuni di quasi il 19% in meno nel corso del 2014 rispetto all’anno
precedente.
“La certificazione Top Employers Italia rappresenta per noi un importante riconoscimento che
testimonia l’impegno dell’azienda nel garantire alle proprie persone le migliori condizioni di lavoro”
commenta Emiliano Maria Cappuccitti, Direttore Risorse Umane Coca-Cola HBC Italia
“L’azienda è in prima linea in questo ambito, ad esempio attraverso la definizione ogni anno di un
piano di sviluppo individuale calibrato sulle passioni e aspirazioni personali o con l’introduzione
della possibilità di lavorare da casa in remote working: solo nel 2015 sono state oltre 2.500 le ore
svolte in questa modalità”.

Sanremo: anche quest’anno Kimbo partecipa alla grande kermesse

Sanremo: eccoci ancora qui un anno dopo. Dopo l’esperienza positiva della precedente edizione, infatti, ancora una volta è Kimbo il caffè ufficiale di Casa Sanremo, l’area hospitality dove cantanti, musicisti, artisti e addetti ai lavori trovano un momento di relax in questi giorni intensi di lavoro.

E non c’è modo migliore per assaporare una pausa che quello di gustare in ogni momento della giornata un ottimo caffè Kimbo, tra i più amati e noti in Italia e simbolo dell’espresso napoletano nel mondo.

Il caffè Kimbo può essere degustato in diverse postazioni all’interno di Casa Sanremo: nella Lounge e nella Sala Roof, aree esclusive riservate agli artisti e allo staff, e nel bar aperto al pubblico intitolato al “piacere che ci unisce”.

Perché “Il piacere che ci unisce” è l’arte di condividere le passioni, dalla musica, allo sport e al calcio. Kimbo è, infatti, sponsor di tutte quelle passioni che uniscono gli italiani; essere il caffè bevuto dagli artisti della musica nazionale e internazionale e dai campioni del calcio ribadisce ancora una volta l’unicità di un caffè “per tutti ma non da tutti”!

IRI Holistic Retail Solutions: indicazioni sul business in tempo reale

IRI lancia anche in Europa una soluzione per la generazione di analisi avanzate che prevede l’utilizzo di dati provenienti da fonti diverse, disponibili in un’unica piattaforma dedicata agli operatori della distribuzione. IRI Holistic Retail Solution (IRI HRS) si basa su tecnologia IRI Liquid Data e consente di aggregare ed armonizzare miliardi di dati in pochi secondi.
Invece che attendere settimane per poter rispondere a interrogativi sulle performance dei punti vendita, grazie a IRI HRS i distributori potranno avere indicazioni sul business in pochi secondi. Questo consentirà di prendere molto velocemente decisioni strategiche su prezzi, promozioni e sull’ottimizzazione degli assortimenti, inoltre favorirà la collaborazione con l’industria e supporterà implementazioni di piani di crescita per gli store format principali.

Vantaggi del sistema
Molti distributori hanno già in casa tutti i dati e le informazioni necessarie per avere maggior successo sul mercato, ma purtroppo sono ancora pochi gli operatori in grado di utilizzarli ed elaborarli in modo efficiente quando necessitano di valutare le proprie performance, l’andamento del Largo Consumo o il comportamento degli acquirenti.
“I distributori comprendono perfettamente l’importanza dei dati, ma si trovano a doverne gestire così tanti che è spesso molto difficile accedervi e utilizzarli in modo veloce ed efficace. – ha commentato Roberto Bandera, Senior Vice President Solutions and Innovation Europe – IRI HRS può fornire risposte a domande di business fondamentali in pochi secondi anziché in giorni o addirittura mesi”.
In primo luogo IRI HRS armonizza set di dati eterogenei che sono molto spesso disponibili tramite sistemi o formati diversi – tra cui informazioni interne o provenienti da fornitori esterni, come i dati sui Punti di Vendita, a livello di singolo negozio, dati sulla supply chain, informazioni finanziarie, informazioni demografiche sui consumatori, sulla competition, loyalty card, calendari promozionali, informazioni stagionali e dati sul comportamento degli shopper on line.
“Quando esiste una piattaforma unica contenente tutte le informazioni – continua Bandera- è molto più semplice dare risposta ad interrogativi fondamentali come: Qual è l’assortimento corretto nella offerta non –food in un particolare negozio ed in una determinata stagione? Quali promozioni sono più efficaci in una categoria e quando? Qual è il soft drink più profittevole nello store format considerato? Quali prodotti sono più importanti per i miei principali clienti?”.

Le prospettive
IRI è assolutamente convinta che HRS permetterà ai distributori di accedere più velocemente ad un maggior numero di insights immediatamente traducibili in azioni. Questo li aiuterà a migliorare la presa decisionale e a gestire la performance del business in modo più flessibile, fattore essenziale per raggiungere continui successi in una realtà in evoluzione come il Largo Consumo.

IRI HRS si basa sulle migliori soluzioni analiche e tecnologiche del mercato. Offre inoltre a distributori e produttori la possibilità di rinnovare la modalità di collaborazione. Infatti le due controparti hanno l’opportunità di condividere informazioni dettagliate sulle abitudini dei consumatori, sull’efficacia delle promozioni e sulle variazioni di prezzo, il che consente di focalizzare le strategie di marketing in ottica customer-centric, ottimizzare i piani strategici e le negoziazioni, generando crescita per entrabe.
IRI è fermamente convinta che Holistic Retail Solution sia la soluzione per la gestione delle informazioni più avanzata a disposizione dei distributori.
Tim Lee, Head of Enterprise Analytics presso Marks & Spencer ha commentato: “Gli insight generati dalle informazioni son il miglior catalizzatore di successo nelle attività commerciali. Collaborare con i nostri fornitori basandoci su questo tipo di analisi assicura l’allineamento necessario a individuare le opportunità che ci permettono di offrire ai nostri clienti i prodotti ed il servizio migliori. L’aver scelto IRI come nostro partner significa per noi avere accesso ad una expertise globale sul retail e poter utilizzare una piattaforma tecnologia attraverso cui implementare un processo decisionale basato su informazioni concrete”.

Le potenzialità
La soluzione base prevede dati sui PdV (settimanali o giornalieri) accompagnati da dati transazionali (quali il metodo di pagamento utilizzato o se l’acquirente è in possesso di carta fedeltà).
Inoltre la soluzione può prevedere:
– Inventory
– Costi e margini
– Target finanziari
– Planogrammi
– Informazioni demografiche
– Attributi dei negozi
– Ricerche Shopper
– Eventi promozionali e piani
– Previsioni
– Elaborazione dati multi-country e multi-currency
– Elasticità al prezzo

I Croissant Bauli 5 cereali si arricchiscono di grano saraceno

I Croissant 5 Cereali di Bauli si arricchiscono di grano saraceno, altro prezioso ingrediente del loro impasto già a base di farro, orzo, riso e avena.

L’azienda, con questo upgrade di ricetta, ha voluto contribuire ad aumentare l’appeal del prodotto inserendo un ingrediente sempre più apprezzato per le sue caratteristiche nutrizionali, ricco in flavonoidi e ottima fonte di magnesio.

I Croissant 5 Cereali coniugano la genuina bontà del mix di cereali all’interno dell’impasto con la sofficità unica della sfoglia Bauli.

Uova fresche di galline allevate a terra, lievito madre, 20 lunghe ore di lievitazione naturale: questi i segreti della bontà pasticcera che ha reso inimitabile il croissant Bauli e che rimangono intatti anche nella versione ai 5 Cereali.

Della linea fanno parte tre referenze: due dedicate ai più golosi – con una profumata farcitura ai frutti di bosco e con delicato ripieno al latte fresco – e una, per gli amanti della semplicità, arricchita da una leggera spolverata di zucchero di canna sulla superficie.

 

 

Colussi cambia look alla colazione e dice bye bye all’olio di palma

“Dal 1911 Colussi, buoni in tutti i sensi”: ecco il nuovo claim che illustra il nuovo mondo Colussi. Ricerca, innovazione, attenzione agli stili di vita e alle abitudini alimentari del consumatore moderno, sono i fondamenti della colazione targata Colussi.

Per soddisfare la nuova domanda, il Gruppo ha realizzato un attento studio. Ne è emerso che
la prima colazione è uno spazio dolce e goloso, è il pasto dove ci si concede di più. Ognuno ha il proprio biscotto preferito e nutrimento, gioco, concessione, energia, calorie, relazione, intimità rappresentano i bisogni principali. Oggi le famiglie mostrano una maggiore attenzione agli ingredienti, sono più sensibili e informate sui temi nutrizionali, scelgono prodotti semplici e non troppo elaborati, prediligono dichiarazioni degli ingredienti chiare e brevi.
Sulla base di queste evidenze il brand ha cercato di evolvere verso un nuovo posizionamento, più
focalizzato sul gusto, sulla modernità e sugli aspetti nutrizionali richiesti dal consumatore senza
tralasciare i valori che lo contraddistinguono da sempre.

Scintille

Il risultato? Un intervento trasversale su tutti i prodotti con l’eliminazione dell’olio di palma, sostituito dal più leggero olio di girasole con una riduzione dei grassi saturi superiore almeno del 30% su tutta la linea. Sul tema molto dibattuto, l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – ha dichiarato che la dose massima raccomandata di consumo di grassi saturi, dannosi per cuore e circolazione, corrisponde al 10% dell’apporto calorico quotidiano (circa 22 grammi per una dieta di 2000 kcal) e l’olio di palma, per 100g, ne contiene circa il 50%; il girasole ne contiene il 13%. Gli interventi Colussi riguardano inoltre l’utilizzo di farine poco raffinate, dalla tipo 2 all’integrale, ricavate da una minor raffinazione del grano che permette di utilizzare la parte esterna del chicco conservandone alcune parti preziose, l’utilizzo di uova fresche da galline allevate a terra e latte fresco 100% italiano.

Nuova veste grafica
Un nuovo logo parlerà del brand, rassicurante e nei colori istituzionali giallo e azzurro, e un nuovo
packaging, realizzato con carta riciclabile al 100%, “vestirà” la nuova offerta di prodotto Colussi.
La grafica è accattivante e contemporanea e il colore di fondo azzurro e il lettering vengono
reinterpretati in chiave più moderna; il prodotto e i principali ingredienti sono protagonisti del
fronte per evidenziare la qualità delle materie prime utilizzate.
I nuovi prodotti

Il GranTurchese, lo storico frollino coi buchi, Scintille, Re di Cuori, Foglie Magiche e SignorCiok, i  tradizionali Oswego e Biscolussi, i nuovi Zuppalatte, i Gran Variè per una colazione gustosa e variegata e i Nic Nac, per la colazione dei più piccoli.
Concludono l’offerta i panificati: le Fette Biscottate disponibili nelle varianti classiche o integrali e i
Crackers disponibili in 3 differenti ricette: salati, a ridotto contenuto di sale e integrali.

Nuove date per le visite al centro di distribuzione Amazon: già 1.200 i visitatori

Oltre 1.200 visitatori da tutta Italia nel 2016 e tutti i posti occupati: visto il grande successo delle visite guidate al centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) la regina delle dot com replica e programma nuove date.

Evidentemente è piaciuta l’idea di scoprire il “dietro le quinte” della impareggiabile logistica di Amazon. L’iniziativa, lanciata in Italia nel mese di giugno 2015, ha visto occupare ogni posto disponibile fino a maggio 2016.

«Scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it ha sempre suscitato molta curiosità nei clienti – commenta Tareq Rajjal, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica -. Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di osservare da vicino l’impegno dei nostri 907 dipendenti che spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno. Siamo molto orgogliosi del modo in cui serviamo i clienti e vogliamo permettere ai visitatori di vivere in prima persona l’attività all’interno dei nostri magazzini».

Scaffali con prodotti del negozio Alimentari.

«Penso a me stessa come ad una commessa che si prende cura di milioni di clienti e dei loro acquisti. Quando controlliamo il livello di qualità, stocchiamo, preleviamo, impacchettiamo e spediamo, lo facciamo per un cliente che si aspetta di vivere la migliore esperienza d’acquisto, proprio come in un negozio fisico. Pertanto, gli FC Tour rappresentano anche una grande opportunità per tutti i dipendenti come me: possiamo incontrare personalmente i clienti di cui ci prendiamo cura, e l’apprezzamento che riceviamo va sempre al di là di ogni aspettativa» dice Samantha Centri, dipendente Amazon operativa nell’area spedizioni del centro di distribuzione.

Le visite guidate si svolgeranno nella giornata di giovedì e saranno aperte a tutti i clienti di età superiore ai 6 anni. Per ogni giornata sono previsti tre tour della durata di circa un’ora ciascuno. È possibile registrarsi per prenotare la visita alla pagina http://amazontours.it.

Le date aggiuntive per il 2016 sono:

25 febbraio
24 marzo
28 aprile
26 maggio
23 e 30 giugno
21 e 28 luglio
18 e 25 agosto
22 e 29 settembre

Il Centro di Distribuzione, inaugurato il 2 maggio 2014, è dotato di un’infrastruttura logistica tra le più innovative in Europa. Durante lo scorso “Black Friday” (27 novembre 2015) è stata gestita la spedizione di oltre 600.000 prodotti acquistati su Amazon.it
Oltre agli 80 milioni di articoli offerti da Amazon.it la Logistica di Amazon si occupa di ricevere, stoccare, smistare, imballare, spedire e fornire il servizio di gestione dei resi e l’assistenza ai clienti delle decine di migliaia di aziende di ogni dimensione che vendono i loro prodotti attraverso Amazon Marketplace.

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