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Compasso d’oro ai pesci d’alta classe di SCANDIA

Ben due NOMINATION all’ADI Compasso d’Oro International Award 2015: una soddisfazione non da poco quella di COAM, azienda con sede a Morbegno, in Valtellina, che da oltre cinquant’anni produce e commercializza, col marchio SCANDIA, prodotti ittici di qualità.

Lo scorso dicembre, nella Sala d’Onore della Triennale di Milano, due prodotti del prestigioso marchio Scandia hanno ricevuto l’ambito riconoscimento dedicato al tema “Design for Food and Nutrition”, rilasciato dall’Associazione per il Design Industriale, il più antico (istituito nel 1954) e autorevole premio mondiale dedicato al design industriale.

“I Marinati” e “Red Strip” sono i due prodotti SCANDIA entrati nel prestigioso Catalogo ADI: “I Marinati”, Collezione prodotti ittici, designer Timetocomm, nella categoria “Design dei processi di trasformazione”; “Red Strip”, Tranci e confezione di salmone, designer G2 Graphic Studio, nella categoria “Design per l’imballaggio degli alimenti”.

Spada_v4_newpathDe “I Marinati” è stata premiata l’innovativa tecnica di marinatura a secco sottovuoto, in grado di aromatizzare il prodotto senza aggredirlo, rispettando appieno le caratteristiche organolettiche del pesce. Il confezionamento in vaschette da 100 grammi in atmosfera protettiva preserva al meglio tutta la freschezza del prodotto, come se fosse affettato al momento.

“Red Strip” è la novità Scandia che arricchisce la gamma del Salmone Selvaggio Red King o Reale: solo cuore di filetto affumicato con una speciale miscela di legni pregiati. L’innovativo pack consente di portare a casa solo il meglio del più pregiato salmone al mondo, oltre ad invitare alla degustazione del salmone in un modo nuovo: affettandolo verticalmente e seguendo la naturale venatura del pesce per una maggiore morbidezza e dolcezza al palato. Tranci sottovuoto dal peso variabile fra 150 e 200 grammi.

L’edizione 2015

Nel 2015 la kermesse ha assunto un carattere internazionale, dove “il Compasso d’Oro – ha spiegato Luciano Galimberti, presidente ADI – non poteva non affrontare il confronto tra il design made in Italy e il design delle altre latitudini e culture”.

Una sfida interessante che ha coinvolto designer e produttori di tutto il mondo, invitati a presentare prodotti relativi al mondo dell’alimentazione, esaminati da una giuria di alto profilo: i designer Ron Arad, Denis Santachiara e Daniela Piscitelli, il giornalista Aurelio Magistà e i professori Livia Pomodoro e Paolo Sorcinelli.

Carnevale è servito con Dolci Fritture di Lo Conte

Carnevale all’insegna del gusto e delle preparazioni casalinghe per assecondare consumatori sempre più propensi a preparare in proprio (e tra le pareti domestiche) manicaretti e leccornie come chiacchiere,  castagnole e struffoli & Co.

Nascono così prodotti ad hoc come la nuova farina Dolci Fritture de Le Farine Magiche by Lo Conte.

Parliamo di un prodotto realizzato con una particolare combinazione di lieviti e amidi che rende ancora più croccanti e leggeri i dolci fritti. Grazie alla presenza degli amidi, infatti, le fritture assorbono meno olio risultando più leggere, gonfie e ben lievitate. Con la farina di tipo 1, inoltre, i caratteristici dolci di carnevale mantengono il sapore tradizionale di una volta e il delicato sapore agli agrumi di Sicilia rende tutto più saporito, rinvigorendo il colore dorato tipico della buona frittura.

E non basta: per soddisfare le esigenze decorative di tutti i consumatori e personalizzare i classici dolci di carnevale, immancabili i Nonpareils Misti e lo Zucchero a Velo Bucaneve Decorì.

Dolcitalia entra in Gruppo VéGé

È partito il 1 gennaio 2016 l’accordo di collaborazione tra Gruppo Végé e Svive Spa, più conosciuta come Dolcitalia, gruppo attivo nella distribuzione dolciaria (rappresenta circa il 30% dell’intero comparto) con un fatturato aggregato di 290 milioni di euro.
La centrale d’acquisto rivolta al mondo della distribuzione all’ingrosso di prodotti dolciari, articoli d’impulso e beverage per il canale tradizionale è nata nel 1993 da un gruppo di imprenditori grossisti. Dal 2000 Dolcitalia diventa società di servizi che offre consulenza commerciale e di marketing ed è specializzata negli acquisti d’impulso, con una rete di 170 affiliati che serve circa 151.500 punti vendita tradizionali, tra cui 89mila bar e tabacchi, e poi rivendite alimentari, minimarket, dettaglio specializzato e convenience store, ma anche centri sportivi, palestre, catene di distribuzione carburanti, cinema e parchi tematici.
Definito alla vigilia di Natale, l’accordo mette al centro la condivisione e lo scambio di competenze in tutti i settori, dall’informatica alla gestione dati, dagli strumenti di gestione interna ai servizi avanzati di marketingtra le due realtà distributive attive a livello nazionale.

«Siamo entrati a far parte di Gruppo VéGé nella piena convinzione di poter sviluppare una collaborazione a tutto tondo che sia mutualmente vantaggiosa, ma soprattutto orientata alla costruzione di valore aggiunto per la distribuzione dolciaria all’ingrosso” – ha dichiarato Marino Lazzarini, Presidente di Svive -. Intendiamo arricchire la già forte rete di relazioni di Gruppo VéGé con la nostra solida esperienza e know how in un settore strategico come quello dolciario».

Nicola Mastromartino
Nicola Mastromartino

A Gruppo VéGé la partnership avviata da quest’anno con Dolcitalia assicura una visione privilegiata sul mondo del dolciario, ma consente anche l’accesso al know-how specifico e alla rete relazionale sviluppata di quello che può essere considerato a tutti gli effetti un leader di settore.

«L’accordo con Dolcitalia è un risultato eccellente e di straordinaria portata non solo perché si tratta del gruppo di riferimento nella distribuzione dolciaria, ma soprattutto perché questa partnership rende possibili sinergie e vantaggi reciproci di estremo valore, non riducibili alla pur importante sfera delle posizioni contrattuali – ha commentato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Siamo già al lavoro per integrare competenze, sistemi e servizi in una prospettiva di crescita armonica e di lungo periodo».

McDonald’s presenta i packaging 2016: stylish ed ecologici

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Punta all’eco-chic McDonald’s con i nuovi packaging 2016 (dai sacchetti da asporto ai bicchieri, alle scatole per i panini). Partiti questo mese negli Stati Uniti, il nuovo look coinvolgerà nel corso dell’anno gli oltre 36mila ristoranti del colosso americano in tutto il mondo.

Evidente il tentativo di “rifarsi il look” e riavvicinare i consumatori al brand un po’ appannato e bersaglio facile negli ultimi anni delle campagne salutiste e della lotta all’obesità. Obiettivo, dichiarato: presentarsi come “un produttore di hamburger moderno e progressista”.

 

Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.
Foto Juan Pablo Castro per McDonald’s.

Per lanciare la nuova “collezione” McDonald’s ha chiesto aiuto agli studenti della Miami International University of Art and Design che hanno creato, a partire dai nuovi contenitori, cannucce e bicchieri, degli “accessori moda” originali come un cappello per il sole, scarpe femminili con “speroni di cannucce” e uno zainetto, sempre di cannucce, per portarsi a casa o in ufficio il pranzo senza occupare le mani.

«McDonald’s è un marchio divertente e moderno e questo era un modo per trasformare il nostro packaging in qualcosa di artistico e dare supporto alla comunità che si esprime attraverso la moda come- ha detto Matt Biespiel, senior director of Global Marketing -. Ogni giorno 69 milioni di clienti in tutto il mondo entrano in un McDonald’s e questo nuovo packaging porterà un cambiamento evidente. Ci siamo divertiti a mettere insieme queste idee e creare pezzi giocosi per connettere il cliente con il Brand».

Per confermare il restyling, non poteva mancare l’impegno verso l’ambiente: la compagnia ha infatti dichiarato di voler produrre il 100% di contenitori di carta con materiale riciclato o da fonti certificate entro il 2020.

Peroni potrebbe diventare giapponese: Asahi interessata all’acquisto da SabMiller

Potrebbe esserci un altro cambio di proprietà per Peroni: lo storico marchio italiano infatti avrebbe risvegliato l’attenzione del produttore di birre giapponese Asahi Group Holdings, che sarebbe interessato ad acquistare il marchio dal colosso sudafricano SabMiller, pronto a vendere alcune operazioni per facilitare la fusione con Anheuser-Busch InBev NV superando gli ostacoli dell’antitrust europeo. Secondo quanto riporta il quotidiano giapponese “Yomiuri”, l’offerta, che riguarda oltre a Peroni il marchio olandese Grolsch sempre di proprietà di SabMiller, ammonterebbe a 3,12 miliardi di euro e potrebbe venire fatta già questa settimana.

Secondo Bloomberg, a cui Asahi non ha voluto confermare la notizia, altri acquirenti interessati ai marchi sarebbero KKR & Co., Mahou-San Miguel Group e Cinven.

Ancora aperta invece la “storia infinita” della fusione tra i due più grandi produttori di birra mondiali, SabMiller e AB InBev appunto, di cui si parla da mesi (vedi il nostro articolo Risiko birra: AB InBev verso il matrimonio con Sab Miller).

 

Gruppo Vegè: un nuovo accordo per un 2016 ispirato alla crescita

Un 2016 ispirato alla crescita: ecco come si rivela fin dagli esordi il nuovo anno per Gruppo VéGé che ha ufficializzato l’accordo di collaborazione con due realtà fiore all’occhiello
del retail italiano: F.lli Arena Srl in Sicilia e Multicedi Srl in Campania. Una scelta finalizzata a rafforzare ulteriormente il presidio territoriale del Gruppo nel centro-sud Italia.
Il Gruppo Arena, fondata nel 1976 dai fratelli Gioachino e Cristofero Arena, è presente sia in Sicilia sia in Calabria con oltre 100 punti vendita e più di 1100 collaboratori e si appresta quindi nel 2016 a festeggiare i 40 anni di storia. Realtà dinamica (leader nelle province di Enna, Caltanisetta e Catania,
e in forte crescita anche in Calabria) il Gruppo Arena ha una previsione di fatturato 2016 di oltre 440 milioni di euro, con ulteriori ambiziosi e importanti piani di sviluppo attraverso sia aperture di pdv diretti sia attraverso lo sviluppo in franchising. Uno straordinario radicamento e un così forte senso di appartenenza al proprio territorio che ha permesso al Gruppo Arena di diventare un riferimento sicuro e di qualità per i propri consumatori: motore sentimentale e luogo di grandi opportunità.

Nicola Mastromartino
Nicola Mastromartino

La seconda nuova impresa che ritorna in VéGé è la campana Multicedi Srl, azienda nata nel 1993 a
Pastorano (CE) è oggi realtà di punta della Distribuzione Organizzata in Sud Italia e principalmente in Campania, dove detiene una quota di mercato che supera il 14%. Multicedi Srl dispone di una rete di oltre 420 punti vendita tra Cash & Carry, ipermercati, supermercati e negozi specializzati e, con una superficie commerciale complessiva di 150.000 mq e garantendo l’occupazione a più di 6.000 dipendenti, ha chiuso il 2015 con un fatturato di oltre 760 milioni di euro. Per la propria espansione e per costruire una realtà sempre più forte, l’azienda campana ha da sempre puntato sul networking, sulla valorizzazione delle peculiarità locali e sulla collaborazione, valori che l’hanno portata a espandere le proprie attività anche nelle regioni vicine al territorio campano come Lazio, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. Dal 2014, inoltre, Multicedi ha avviato una partnership proprio con F.lli Arena riguardante lo sviluppo congiunto del brand Decò.
“Multicedi e Arena in Gruppo VéGé faranno diventare il gruppo milanese il più grande network italiano nelle attività di convenience, con complessivamente 1450 punti di vendita coinvolti.” – commenta Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé. “E con umiltà, competenza e trasparenza avviamo il 2016 con ulteriori nuovi traguardi di sviluppo”.
“L’accordo con imprese della caratura di F.lli Arena e Multicedi è un risultato che ci inorgoglisce, oltre a segnare un ragguardevole rafforzamento del nostro presidio in Campania, Sicilia e Calabria, tre regioni che sono ormai strategiche per il Gruppo.” – chiosa Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

Fiducia in calo a dicembre secondo Istat per consumatori e imprese

Sarà l’avvicinarsi delle feste più consumiste dell’anno, la paura del terrorismo e l’instabilità geopolitica o forse il blues di fine anno, tant’è, la fiducia dei consumatori e delle imprese cala in questo dicembre 2015. Lo rivela l’Istat che segnala come l’indice del clima di fiducia dei consumatori (espresso in base 2010=100) è calato a 117,6 da 118,4 del mese precedente. Quanto alle imprese l’Iesi, Istat economic sentiment indicator scende a 105,8 da 107,1 di novembre. Resta dunque la flessione, anche se entrambi gli indici confermano i livelli elevati registrati nei mesi precedenti.

A diminuire però sono tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori, con un calo maggiore per le componenti economica e corrente che passano, rispettivamente, a 152,9 da 157,9 e a 109,1 da 111,6; meglio va invece la componente personale (a 104,5 da 105,0) e quella futura (a 127,3 da 128,0). Per contro però peggiorano le aspettative sull’attuale situazione economica del Paese (a -24 da -20 e a 25 da 31). Insoddisfazione anche sull’andamento dei prezzi nei passati 12 mesi, con un saldo che aumenta a -16 da -19. Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -11 da -20. Aumenta il saldo delle attese di disoccupazione (a 2 da -8).

Riguardo le imprese, il clima di fiducia nel commercio al dettaglio cala (a 109,1 da 115,0) ma migliorano le attese sulle vendite future (a 29 da 24) ma peggiorano sensibilmente i giudizi sulle vendite correnti (a 13 da 32).

A Spoleto Emi (Unicomm) aiuta le scuole della città

Iniziativa concentrata sul territorio, quella del supermercato Emi di Spoleto con il progetto “Tu scegli, Emi dona”.

Emi è l’insegna di Gmf, società distributiva operante nell’Italia Centrale con 1000 punti vendita, appartenente al gruppo Unicomm, associato Selex.

Il progetto nasce dall’idea che non basta occupare un luogo fisico per poter farne parte, ma occorre esser vicini alle varie attività ed espressioni del territorio partendo dal sostegno alle scuole, elemento base di ogni comunità. Per questo il supermercato Emi di Spoleto, oltre a partecipare al progetto per il Natale 2015, ha promosso un’attività a favore di tre scuole primarie selezionate in tre quartieri diversi della città.

Dietro le casse del supermercato Emi di Spoleto sono stati posizionati tre contenitori trasparenti ognuno dedicato a una delle scuole citate. Per tutto il mese di dicembre tutti i clienti con una spesa minima di 20 euro ricevono un gettone del valore di 20 centesimi da inserire nel contenitore riservato alla scuola che vorranno  sostenere.

«Questo tipo di attività – ha dichiarato Claudio Martinelli, Responsabile Marketing di Gmf spa – è già stata effettuata nel nostro nuovo supermercato Emi di Monteluce Perugia, coinvolgendo tre associazioni del territorio con vocazioni diverse: un’associazione sportiva, una di volontariato e un oratorio. Una modalità che consente ai nostri clienti di fare arrivare il nostro sostegno ai progetti a cui tengono di più».

Nel 2015 9 milioni nei Cci gestiti da Promos. Food court e un nuovo design district nel 2016

Chiude un 2015 positivo nonostante le difficoltà del comparto Promos, che gestisce due centri commerciali: Valmontone Outlet (Roma) e Palmanova Outlet Village. In attesa che nel 2016 apra il nuovo Scalo Milano. Da gennaio ad oggi sono stati infatti registrati oltre 9 milioni di visitatori (+3% rispetto al 2014), e un fatturato totale in crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Inoltre, sono stati siglati 51 nuovi contratti di leasing con brand di primaria importanza, per 9.650 mq di GLA (Superficie Lorda Affittabile) complessiva. Ben 24 di questi contratti sono relativi a nuove aperture. Tra queste: Manila Grace e Aldo Bruè a Palmanova, Liviana Conti, Braccialini, Jeep, O Bag, Sandro Ferrone, Melluso e Stroili Oro a Valmontone.

 

Valmontone punta sulla food court

A poco meno di un anno dall’inizio della gestione Promos, il Valmontone Outlet conferma la sua leadership di outlet più frequentato d’Italia, con 6,2 milioni di visitatori nei 12 mesi, e picchi di visitatori nel weekend di oltre 50.000 persone al giorno (30.000 persone in 4 ore in occasione del Black Friday del 27 novembre 2015). Nel corso del 2015 è stato avviato un importante piano di restyling, che vedrà il suo completamento nel corso del prossimo anno. Sono state inoltre ideate nuove attività promozionali e occasioni di shopping a prezzi ulteriormente scontati, oltre alla proposta di un ricco calendario di eventi gratuiti e partnership strategiche per favorire l’attrazione di flussi turistici. E il 2016 si apre con importanti novità: l’avvio di iniziative di alto livello nell’ambito dell’incentive travel e la realizzazione del primo esempio di Food Court in un outlet italiano. Occuperà un’area di 3.000 mq, con 10 unità commerciali in cui troverà spazio un’offerta gastronomica di qualità, con caffè, ristoranti, pizzerie e fast food, dai format innovativi, con un alto livello di servizio e fortemente distintiva rispetto alle altre strutture commerciali nel bacino di utenza.

 

Nel 2016 apre Scalo Milano, tra fashion, food e design

Nel 2016 è previsto il debutto di Scalo Milano, l’innovativo City Style ideato e sviluppato da Promos, che aprirà alle porte del capoluogo lombardo. Uno spazio votato all’eccellenza dei mondi Fashion, Food e Design – per la prima volta insieme in un progetto organico.

Elemento di forte distinzione, presentato al recente Mapic 2015, sarà il Design District: un’area di 18mila mq, ispirata ai celebri design district di Miami e New York, che, con circa 40 unità a metratura variabile, ospiterà un’offerta di alto livello, dal mobile ai complementi, con protagonisti gli showroom e le boutique monomarca di tutti i grandi nomi italiani dell’arredo e del lifestyle. Un modello di distribuzione fortemente innovativo e di grande attrattività per il settore casa e arredo, grazie alle sempre più importanti sinergie con le altre categorie merceologiche presenti a Scalo Milano (la moda e l’enogastronomia di alto livello), nonché alle iniziative previste in campo formativo (con la Scuola di Alta Formazione Fondazione Machina Lonati Fashion and Design Institute) e artistico (con il progetto Piazze d’artista avviato ad Artissima 2015).

«In questo particolare momento storico è fondamentale lavorare per potenziare l’attrattività delle strutture – ha commentato Tomaso Maffioli, Amministratore Delegato di Promos -. Per questo abbiamo da tempo avviato un percorso di innovazione, per tutte le strutture del nostro portafoglio, fatto di idee nuove e investimenti concreti. Vogliamo favorire una graduale trasformazione del mercato, convertendo le strutture esistenti in vere e proprie destinazioni per il tempo libero. Gli ottimi risultati del 2015, sia in termini di visitatori che di fatturato, confermano ancora una volta la validità della nostra strategia e ci motivano per le sfide future».

Conad a 12,2 miliardi di vendite nel segno di convenienza, assortimento e vicinanza a casa

Nella consueta conferenza stampa di fine anno, Conad h tracciato il bilancio di un 2015 all’insegna della crescita e indicato i programmi per il 2016. «Il clima di fiducia delle famiglie si è raffreddato – afferma l’amministratore delegato Francesco Pugliwese – lentamente abbiamo imboccato la via d’uscita dalla crisi. Due consumatori su tre dichiarano di avere modificato le proprie abitudini di spesa per poter risparmiare: la nostra risposta è una rete multicanale e multifunzionale, con layout specifici, assortimenti ampi di specialità e eccellenze di ogni territorio. Investiamo in servizi e nel futuro con soluzioni più vicine possibile alle attese di quanti scelgono le nostre insegne per la qualità e la convenienza che siamo in grado di garantire».

I risultati
Nonostante nel terzo trimestre dell’anno il trend dei consumi sia attestato al 2 per cento), Conad stima di chiudere il 2015 con un giro d’affari di 12,2 miliardi di euro, in crescita di 500 milioni (+4,2 per cento) rispetto all’anno precedente. «Per avee un’idea – puntualizza Pugliese – la crescita avuta da Conad è pari al fatturato complessivo di Eataly, una realtà che fa certamente il bene dei prodotti italiani e dell’immagine dell’Italia all’estero, ma che realizza l’80% del fatturato con la ristorazione».

Un risultato che nasce da un piano strategico di sviluppo che ha portato la quota di mercato all’11,8 per cento (0,4 punti percentuali in più nel corso dell’anno) e al rafforzamento della leadership nei supermercati, con una quota del 19,8 per cento (1,2 punti percentuali in più rispetto al 2014). La crescita di Conad è trainata dal trend di ipermercati e supermercati, superiore di più del doppio a quello del mercato.

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La marca del distributore
Un altro elemento di traino è la marca commerciale. Nel complesso la quota della Mdd in Italia ha subito anche nel 2015 un lieve rallentamento, passando dal 18,4% al 18,3%, ma registrando anche incementi sostanziali nei segmenti premium e green (+11,8% e +9% rispettivamente) e un crollo del 40% del segmento primi prezzi. La Mdd Conad, al contrario ha una quota del 27%: «È un elemento che fidelizza i clienti offrendo un posizionamento differenziante all’insegna». E che assegna ai prodotti Conad la leaderchip inel 40% delle categorie.

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Secondo una rilevazione di Iri, a fine anno la convenienza offerta da Conad ha generato più di 673 milioni di risparmio per i clienti nel solo largo consumo confezionato: alimentari, prodotti per la pulizia della persona e della casa, prodotti di consumo non durevoli.

La rete
La rete di vendita conta 3.062 punti di vendita – 25 Conad Ipermercato, 215 Conad Superstore, 1.039 Conad, 989 Conad City, 518 Margherita Conad, 197 discount Todis, 13 Sapori&Dintorni e 66 altre insegne e cash&carry –, comprensivi dell’acquisizione di 45 ex Billa nel Nord-Est (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) e delle nuove aperture con la creazione di 4.174 nuovi posti di lavoro.

Si tratta in una rete multicanale capace di dare risposte a modalità di spesa sempre più articolate e a nuovi consumi: carburanti, farmaci, ottico, gelaterie. Sempre con una forte attenzione all’italianità dei prodotti e fornendo, al contempo, un sostegno a quel tessuto imprenditoriale fatto di piccoli e medi produttori locali che rappresentano l’eccellenza tipica regionale e una componente fondamentale dell’economia nazionale. Ne trae beneficio la produttività di Conad (5.980 euro/mq), tra le più alte del mercato, pur con una dimensione media del punto di vendita più piccola (623 mq) rispetto a quella di altre catene, e una punta di eccellenza con Sapori&Dintorni.

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E la frequentazione: sono 7,8 milioni gli acquirenti non occasionali (31,7 per cento delle famiglie italiane) che ogni settimana fanno la spesa nei punti di vendita di Conad staccando oltre 45 scontrini all’anno.

La collaborazione con Finiper
Quanto all’accordo con Finiper-Unes, Pugliese specifica che la collaborazione procede in maniera importante, che l’accordo è quinquennale automaticamente rinnovabile e che sono in via di attuazione delle attività comuni, tra cui uno stabilimento per la sfilettatura e il confezonamentod el pesce fresco ed è stato già varato un investimento di 25 milioni per la realizzazione di una nuova azienda per l’industrializzazione del take away.

I progetti per il futuro
Ma l’investimento più significativo, in quanto punto di riferimento di ogni settore di attività per lo sviluppo nei territori, è nella multicanalità, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione; dunque il rapporto con il cliente. Non solo spazi fisici, ma anche un’offerta di prodotti ben ponderata e attenzioni continue alle esigenze delle comunità. Con un occhio di riguardo alla prossimità: format nuovi e rinnovati per soluzioni al passo con i tempi e innovazioni in aree chiamate a rispondere sempre più e sempre meglio alle esigenze di un cliente che è radicalmente cambiato.

Nel 2016 Conad investirà quindi 188 milioni di euro per potenziare e ampliare la rete con 88 nuovi punti di vendita per una superficie complessiva di 78.800 mq e la creazione di 1.300 posti di lavoro, 880 dei quali rappresentati da nuove assunzioni.

«Si tratta di una crescita organica – sottolinea Pugliese – che non prende in considerazione eventuali acquisizioni. Noi non abbiamo problemi a investire: con oltre 2 miliardi di patrimonio siamo nelle condizioni di fare acquisizioni. E di farle bene».

Sono previsti anche 8 milioni di investimento nel mondo digitale a tutto tondo, nel quadro del miglioramento del rapporto con il cliente. Quanto all’e-commerce, Pugliese ha un’idea precisa: «L’e-comemrce è in perdita. Valuteremo se pur in perdita si tratta di un servizio a sostegno del punto vendita fisico. In ogni caso il nostro obiettivo è di partire con una sperimentazione in una grande città nel 2016».

Le liberalizzazioni
L’impegno di Conad nella battaglia per le liberalizzazioni (farmaci di fasci C, carburanti in prima battuta) è stato ulteriormente ribadito da Pugliese. «Il nostro impegno per le liberalizzazioni non è determinato da un interesse economico. Voglio ribadirlo alla d.ssa Racca preseidente di Federfarma. Lo facciamo come cittadini, perché da sempre Conad si è battuto per la ricerca di un paese migliore. Liberalizzazione significa mercato più libero e più competitivo. Bisogna finirla di bloccare l’ammodermnamento del Paese per tutelare gli inetressi di pochi».

A fine 2015 le parafarmacie Conad in attività sono 100, con una convenienza che ha prodotto un risparmio per i clienti di 12 milioni di euro. Nella ricerca che Altroconsumo conduce ogni anno su un ampio campione di farmacie e parafarmacie, Conad risulta la catena della grande distribuzione più competitiva d’Italia, con un risparmio medio di oltre il 20 per cento sui prezzi di vendita dei farmaci rispetto a quelli delle farmacie.

Nel 2015 i distributori di carburanti Conad hanno raggiunto quota 35, con un erogato medio di 8,3 milioni di litri all’anno e un risparmio di 21 milioni di euro per gli automobilisti. Con un media di due rifornimenti al mese (da 50 litri cd), in un anno il risparmio per ogni automobilista ammonta a 105 euro. Il che equivale a dire che Conad ha erogato un proprio personale “bonus” vendendo i carburanti ad un prezzo mediamente inferiore di 8,8 centesimi di euro al litro rispetto ai prezzi medi nazionali delle compagnie petrolifere comunicati dal ministero dello Sviluppo economico.

Lo stesso discorso, ha aggiunto Pugliese, riguarda i libri e i libri di testo in particolare: «Se c’è la possibilità di offrire i libri di testo a prezzi più competitivi perché si vuole impedirlo? Perché c’è la lobby dei librai da tutelare». E lo stesso vale anche per gli orari di apertura festivi. «Noi siamo favorevoli alle aperture per garantire un certo livello di servizio, anche se comportano un aumento dei costi e non necessariamente un aumento delle vendite. Ma pensiamo che debbano essere le imprese a scegliere se tenere aperto o chiudere nelle festività o la domenica. Non può essee una scelta dei comuni. L’eccesso di regolamentazione sta portando il Paese alla paralisi e alla crescita di un sistema burocratico che aumenta i costi per tutta la collettività».

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