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Lillo Group raddoppia. Apre a Bricherasio, Torino e il rinnovato store di Melito, Napoli

Due aperture nello stesso giorno per Lillo Group, nel segno del rinnovamento della rete che procede a ritmo spedito.

A Melito (NA) riapre, completamente rinnovato, lo storico punto vendita attivo dal 1997 e nel 2014 il punto vendita con maggiore fatturato del gruppo.

Il negozio si presenta al pubblico con un layout completamente rinnovato dopo sei mesi di lavori che ne hanno totalmente modificato la struttura: 1400 mq di spazio vendita gestiti da 40 dipendenti locali, parcheggio riservato alla clientela. Il punto vendita rispecchia pienamente il nuovo format aziendale sia strutturalmente che commercialmente, con ampie vetrate che ottimizzano la luminosità della struttura, ortofrutta all’ingresso, reparti serviti di gastronomia, macelleria e panetteria ed ampio spazio dedicato al non food. Oltre 2000 le referenze a marchio privato.

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Stesso format di punto vendita anche per la nuova apertura di Bricherasio, (nelle foto) in provincia di Torino, che porta a 35 i punti vendita in Piemonte a insegna MD.

L’azienda ha assunto dodici addetti chiamati a occuparsi dei 1074 metri quadrati del negozio destinati alla vendita di prodotti food e non food. Presente il parcheggio per i clienti.

Il click&collect secondo Amazon: accordo con la rete di librerie Giunti al Punto

Amazon annuncia che i propri clienti in Italia possono ora scegliere di far consegnare i prodotti ordinati su Amazon.it presso i Punti di ritiro posizionati all’interno di una delle 180 librerie Giunti al Punto. Sono librerie distribuite in tutto il territorio nazionale, ubicate nei centri commerciali, nei punti nevralgici di numerose città italiane, in 7 aeroporti e 3 stazioni ferroviarie; offrono orari di apertura particolarmente estesi, con apertura alle 9 e chiusura anche fino alle 22, adatti per rispondere alle esigenze di qualsiasi cliente Amazon.

I clienti potranno selezionare direttamente su Amazon.it la libreria con posizione e orari di apertura più adeguati alle proprie esigenze. Il nuovo servizio è disponibile senza costi aggiuntivi.

François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna

«I clienti di Amazon.it che non hanno la possibilità di ricevere la spedizione al proprio domicilio, possono usufruire delle consegne più veloci di Amazon e programmare di ritirare il prodotto nell’orario e nel posto più comodi per loro», afferma François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna (nella foto).

Ad del Gruppo Giunti Martino Montanarini«Le librerie Giunti al Punto ora potranno non soltanto vendere i Kindle, ma offrire un servizio aggiuntivo per tutti i clienti. Si tratta di uno sviluppo importante per gli accordi di collaborazione fra Giunti e Amazon, volti a rendere sempre più stretto il legame fra negozi fisici e negozi online», spiega l’Ad del Gruppo Giunti Martino Montanarini.

Il servizio Punti di ritiro è disponibile, senza costi aggiuntivi, con  la modalità di consegna 1 giorno o 2 giorni per i clienti Prime e con la modalità di consegna standard  per tutti gli altri clienti non abbonati al servizio Prime.

Eccedenze alimentari, le soluzioni di filiera secondo Ecr

Ogni anno in Italia vengono generate 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari lungo tutta la filiera, dai campi fino alla tavola del consumatore, pari al 16% del consumo annuo. Di questi 5,6 milioni di tonnellate, circa il 20% è prodotto dalle aziende dell’industria e della distribuzione).

Ed è proprio sulla riduzione di questo 20% che le aziende del largo consumo hanno deciso di concentrare il loro impegno e il lavoro di ECR Italia, l’associazione che raggruppa le principali aziende di marca e della distribuzione moderna e che concentra la sua attività nell’identificare innovazioni per migliorare l’efficienza di filiera produttore/distributore/consumatore.

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Se n’è parlato oggi nel corso del convegno “La lotta allo spreco alimentare: soluzioni e approcci di filiera” organizzato da GS1 Italy | Indicod-Ecr

«L’adozione di un approccio collaborativo nella lotta agli sprechi alimentari afferma la responsabilità sociale del sistema, non solo delle singole imprese, che va al di là delle dinamiche competitive e che ha permesso alle aziende attive in ECR Italia di identificare delle soluzioni di filiera efficaci e adottabili da tutti gli attori» ha affermato Silvia Scalia, Coordinatore di ECR Italia. «Ottimizzare la gestione dell’eccedenza alimentare significa lavorare in un’ottica collaborativa in azienda e su tutta la filiera: dal magazzino del produttore allo scaffale del punto vendita, sugli assi della prevenzione, della redistribuzione, del riciclo, del recupero e dell’eliminazione delle eccedenze».

«Il tema della lotta allo spreco è sempre di più da leggersi come un processo che deve essere affrontato in logica di sistema» ha dichiarato Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa di Sma. «La ricerca di sinergie nel triangolo produzione, distribuzione, consumo pone le basi non solo alla ricerca di soluzioni ma soprattutto a quel salto culturale comune che consentirà di raggiungere nuovi equilibri a livello etico ed ambientale migliori».

Prevenzione e gestione nella filiera

Come evitare che le eccedenze di cibo si trasformino in sprechi? La prevenzione è stato il primo ambito di intervento del tavolo di lavoro attivato nel 2013 in ambito ECR Italia, che, con la partecipazione attiva delle aziende dell’industria e della distribuzione, ha prodotto una prima fotografia dell’entità e delle cause del fenomeno, ha identificato alcune strategie di prevenzione e ha stilato delle best practice per la gestione delle eccedenze alimentari.

Sono cinque i principali assi di intervento identificati:

  • – Misurare per intervenire: ovvero misurare l’eccedenza e sviluppare sistemi di allerta che attivino piani di intervento.
  • – Coinvolgere: migliorare la consapevolezza, coinvolgere e motivare i dipendenti.
  • – Prevedere: migliorare l’accuratezza delle previsioni e massimizzare la disponibilità di prodotto.
  • – Disegnare: migliorare la progettazione del prodotto e dell’imballaggio in ottica sostenibile.
  • – Semplificare: effettuare verifiche e revisioni di gamma alla luce dei possibili impatti in termini di creazione di eccedenze.

Schermata 2015-11-17 alle 16.18.19È inoltre emerso che, nella maggior parte dei casi, la mancanza di un processo adeguato di controllo del fenomeno si traduce in basse percentuali di recupero dell’eccedenza. Per le aziende della filiera le attività di prevenzione e di gestione delle eccedenze alimentari diventano in un vero e proprio processo aziendale, costituito da attività amministrative, attività operative e momenti decisionali che coinvolgono molteplici attori all’interno dell’azienda. Tanto più il processo è strutturato, tanto maggiore è la capacità di recupero e quindi minore lo spreco.

Pertanto nel 2014, proseguendo nel percorso iniziato, si è deciso di concentrare i lavori in ambito ECR Italia sui modelli per la gestione strutturata dell’eccedenza alimentare, e, in collaborazione con il Politecnico di Milano, sono stati identificati quattro ambiti di approfondimento, che ha illustrato Marco Melancini, Professore di Logistics e Operations Management del Politecnico di Milano durante il suo intervento:

  • Definizione delle variabili di impostazione del processo di gestione dell’eccedenza.
  • Identificazione di best practice a livello di filiera.
  • Identificazione di aree di collaborazione a livello di filiera nella gestione dell’eccedenza.
  • Formalizzazione delle principali barriere alla riduzione dello spreco alimentare.

Le Linee guida ECR Italia, distribuite al termine del convegno, sono disponibili a questi link:

La soluzione collaborativa guarda ai processi

Un testimonianza sull’applicazione delle linee guida ECR Italia è stato offerto dagli interventi di Renato di Ferdinando, SoE Manager Customer Logistic Development di Mondelez. «I lavori svolti – ha spiegato Renato di Ferdinando – guardano ai processi aziendali, alle soluzioni attivabili per capire cosa significa per le imprese, quali sono le implicazioni di processo nella gestione delle eccedenze, con un occhio rivolto anche agli standard che abilitano la prevenzione dello spreco».

Marco Candiani, Direttore Operativo Logistica di Stef, ha invece offerto il punto di vista dell’operatore logistico, e ha individuato due assi di collaborazione e sviluppo: l’elaborazione di soluzioni per diminuire rotture e danneggiamenti delle merci e l’ottimizzazione della vita utile del prodotto, monitorando la movimentazione grazie a sistemi evoluti che abilitano la trasparenza delle informazioni su tutta la rete di distribuzione e garantiscono la tracciabilità dei lotti e delle singole unità logistiche.

Il contributo degli standard GS1

Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper, ha illustrato come l’adozione dello standard GS1 DataBar (un codice a barre di dimensioni ridotte che però contiene informazioni supplementari rispetto al solo identificativo GTIN) per la codifica dei prodotti a peso variabile confezionati nei punti vendita Iper abbia consentito di controllare e di gestire le date di scadenza dei prodotti in vendita e prevenire in questo modo lo spreco alimentare.

Il recupero e la redistribuzione delle eccedenze

Recuperare le eccedenze alimentari che vengono prodotte è una fase fondamentale per evitare lo spreco. E qui si inserisce l’importante ruolo svolto delle organizzazioni no profit come Fondazione Banco Alimentare, da sempre impegnata su questo fronte e sulla redistribuzione sul territorio. Giuliana Malaguti, Responsabile Approvvigionamenti di Banco Alimentare, ha sottolineato come nonostante il recupero sia l’ultimo anello della filiera di produzione o di distribuzione, vada comunque inserito a pieno titolo nei processi aziendali, con pari dignità delle altre fasi.

Combattere lo spreco partendo dai dipendenti

È anche attraverso i propri dipendenti che le imprese possono combattere lo spreco alimentare: ne sono convinte le imprese che aderiscono a ECR UK – ha raccontato James Northen, Director of Industry Programmes IGD (ECR UK) – che hanno avviato una iniziativa, finalizzata a ridurre lo spreco domestico attraverso campagne di sensibilizzazione congiunte rivolte ai propri dipendenti.

 

 

I progetti di Autogrill: prossimamente Bistrot arriva in autostrada

È una sfida importante, quella di Autogrill: portare il formato Bistrot in Autostrada, ad Arda precisamente. A margine del Ki Best 2015 Retail tour virtuale organizzato da Kiki Lab (vedi l’intervista con Fabrizio Valente), ne parliamo in questa vieointervista con Alessandra Di Gaetano, Group Concept Industrialisation Director del Gruppo Autogrill, leader mondiale nella ristorazione nei luoghi di viaggio e di transito. Il Gruppo ha registrato nei primi nove mesi dell’annuo ricavi per 3.173 milioni di euro, +10,6% vs 2.868,6 milioni di euro dei primi nove mesi 2014 (+1,1% a cambi costanti) con un utile netto a 56,2 milioni di euro (+50,1%) e conferma le previsioni di chiusura con ricavi per 4300-4300 milioni di euro.

«Il settore della ristorazione vive oggi  – dice De Gaetano – una stagione di grandi cambiamenti. Autogrill, da leader del settore, affronta le sfide emergenti dell’alimentazione con l’innovazione, trasformando il modo di fare ristorazione nei canali del viaggio attraverso la valorizzazione delle tradizioni gastronomiche del territorio e il recupero delle pratiche di lavorazione artigianale. Bistrot è una best practice emblematica di questo nuovo approccio del Gruppo». Un approccio che prevede di declinare secondo le formule più idonee le evidenze emerse dai flagship store come Mercato del Duomo e l’innovativo Autogrill di Villoresi Est, nei pressi di Milano.

 

BC Partners entra in Cigierre (Old Wild West)

I fondi assistiti da BC Partners, società leader del private equity a livello internazionale con fondi assistiti per oltre 12 miliardi di euro, hanno raggiunto un accordo per acquisire una quota di maggioranza in Cigierre, leader Italiano nella ristorazione casual dining, dal fondatore e Amministratore Delegato Marco Di Giusto, L Capital e Paladin Capital Partners. L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti e il closing è atteso per l’inizio 2016.

Fondata nel 1995 a Udine, Cigierre è leader in Italia nello sviluppo di ristoranti tematici a gestione diretta e in franchising, presente sul territorio nazionale con oltre 180 ristoranti e offre cibi di diverse cucine internazionali a prezzi accessibili attraverso vari formati, inclusi le insegne Old Wild West e Wiener Haus.

Cigierre, caratterizzata da una forte politica di espansione sul territorio che prevede l’apertura di circa 25 punti vendita all’anno, ha registrato negli ultimi quattro anni un’importante crescita, aprendo circa 70 nuovi ristoranti e registrando una crescita dei ricavi ed EBITDA pari al 40% annuo.

Nikos Stathopoulos, Managing Partner di BC Partners, ha dichiarato: «Cigierre rappresenta una delle società Italiane a più alto tasso di crescita ed è una delle catene della ristorazione più innovative nel panorama europeo. Siamo lieti di diventare partner del fondatore e Amministratore Delegato, Marco di Giusto, e di supportare il suo management nell’ulteriore espansione dei formati esistenti, così come nello sviluppo e acquisizione di altri formati in Italia e all’estero».

Marco Di Giusto, fondatore e Amministratore Delegato di Cigierre ha così commentato: «Ringrazio i soci uscenti, ed Andrea Ottaviano, che hanno sostenuto lo sviluppo di Cigierre fino ad oggi e do il benvenuto a BC Partners che, forte di una lunga storia di investimenti in Italia e di un eccellente know-how nei settori retail e della ristorazione, sarà il partner ideale per la prossima fase di crescita di Cigierre».

BC Partners opera in Italia da oltre 30 anni. Di recente ha investito nel value fashion retailer leader in Italia OVS – quotato con successo alla Borsa di Milano all’inizio di quest’anno – e ha una forte esperienza nel settore della ristorazione casual dining avendo acquisito Côte Restaurants, una delle catene a più alto tasso di crescita nel Regno Unito.

A Milano riapre Esselunga Papiniano completamente rifatto

Dopo diversi mesi di ristrutturazione riapre il punto vendita Esselunga di Viale Papiniano integralmente rifatto, un punto vendita storico per l’insegna della famiglia Caprotti perché inaugurato nel giugno del 1970. Dopo 45 anni di onorato servizio i segni del tempo si facevano sentire.

All’interno del supermercato sono impegnati 79 dipendenti, di cui 23 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno.

I clienti disporranno di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: la frutta e verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 350 prodotti, la pescheria con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito, la macelleria e la gastronomia. Inoltre vi è anche il 113° forno di Esselunga: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato di continuo durante l’intero arco della giornata.

All’interno del supermercato di cui 23 neoassunti avviati al lavoro attraverso il programma di selezione e formazione interno.

 

Crai continua la crescita: aumentano fatturato e punti vendita

L'interno di un puntovendita Crai F.lli Ibba

Continua la crescita del Gruppo Crai, che nel primo semestre registra +15% di fatturato, rispetto al 2014, chiuso con un +24%. Anche la rete di negozi si intensifica: nel primo semestre si sono aggiunti 154 nuovi punti vendita in ambito alimentare. CRAI è quindi fortemente impegnata nella caratterizzazione dei negozi aderenti all’insegna in modo da assumere un’identità distintiva verso la concorrenza e offrire ai clienti la medesima shopper experience.

Gli oltre 2.000 punti vendita alimentari rappresentano infatti un vero e proprio osservatorio in cui si rilevano i cambiamenti nelle tendenze di consumo e nel modo di fare la spesa: qualità dei prodotti ed eccellenza nel servizio sono oggi prioritari, anche rispetto alle vendite promozionali.

Oltre il 70% dei negozi CRAI è rappresentato da punti vendita di prossimità generalmente caratterizzati da superfici che rientrano nel canale del libero servizio (metrature comprese tra 100 e 399 mq) all’interno del quale è diventata addirittura la seconda insegna, con una quota di mercato del 10,09%.

Copia di MarcoBordoli_AmDel_CRAI_Secom«L’ultima edizione della Guida Nielsen Largo Consumo (fine settembre 2015), strumento che indica gli indici di potenzialità dei maggiori punti vendita del paese e le quote di mercato delle insegne nel canale alimentare, evidenzia come la nostra quota di mercato nel canale alimentare sia cresciuta dello 0,3% – spiega Marco Bordoli, amministratore delegato del Gruppo CRAI Seco (nella foto) – diventando così il terzo gruppo in Italia per velocità di crescita della quota. Si tratta di un risultato conferma che il lavoro svolto dalla Sede Centrale, dai Cedi e dai suoi associati è fondamentale per la crescita e il raggiungimento degli obiettivi del gruppo».

Crai sta sviluppando un piano strategico di medio termine che non solo intende consolidare la posizione raggiunta nel mercato, ma si pone come obiettivo un’ulteriore accelerazione della crescita già in atto.

Gancia distribuisce in Italia il whiskey irlandese Bushmills in tre referenze

BushmillsGancia, marchio storico di proprietà del Gruppo Roust, ha cominciato la distribuzione in Italia del  Irish whiskey Bushmills nelle 3 referenze Original, Black Bush e 10 anni Single Malt. Bushmills Irish Whiskey è prodotto artigianalmente presso una delle distillerie più antiche d’Irlanda, a Bushmills, nella Contea di Antrim, in Irlanda del Nord.

Per Alessandro Picchi, Presidente di Gancia, «Bushmills rappresenta una grande opportunità grazie alla sua forte immagine e alla sua qualità. La presenza di questo whiskey nel nostro portfolio s’inserisce perfettamente all’interno del nostro obiettivo strategico, che punta ad avere un incremento nelle referenze degli spirits, con marchi unici e di alta qualità. Siamo fiduciosi di riuscire ad intraprendere un percorso di reciproca crescita e successo».

L’Italia è un mercato in crescita per il whiskey irlandese e il marchio Bushmills ha un ottimo potenziale, nei canali on e off trade.

Bushmills è un marchio di proprietà di Jose Cuervo International, storica azienda familiare con sede a Messico City.

Convegno GS1 Italy: soluzioni Ecr e approcci di filiera contro lo spreco alimentare

Ogni anno 1/3 della produzione mondiale (1,3 mld di tonnellate) di cibo finisce nella spazzatura. In Italia lo spreco almentare è quantificato in 4 milioni di tonnellate, vale a dire 8,1 miliardi di euro, pari allo 0,5% del Pil.

Le cause che determinano eccedenze, rimanenze o sprechi sono molteplici e variano a seconda delle fasi della filiera agro-alimentare. Nei Paesi industrializzati la quota maggiore degli sprechi avviene nelle fasi finali (consumo domestico e ristorazione); tuttavia l’entità del fenomeno non è trascurabile anche a monte.

Nella fase di trasformazione e distribuzione, le eccedenze nascono principalmente da difficoltà di previsione della domanda, danneggiamenti riportati sul prodotto e sul packaging degli alimenti in fase di trasporto e stoccaggio, errori nelle procedure di stock rotation, …

Ottimizzare la gestione dell’eccedenza alimentare significa lavorare in un’ottica collaborativa in azienda e su tutta la filiera.

A partire dal 2013, le aziende industriali e distributive hanno costituito un tavolo di lavoro in ECR Italia per affrontare il tema, focalizzandosi sugli aspetti che toccano i processi di interfaccia e ricercando soluzioni e percorsi attivabili per ridurre l’incidenza degli sprechi.

Quali sono le strategie per la prevenzione delle eccedenze e i modelli per una gestione strutturata delle eccedenze?

Quali sono le implicazioni concrete per le aziende?

Quali le principali barriere alla riduzione dello spreco alimentare?

Esistono aree di collaborazione e soluzioni di filiera che permettono di incidere positivamente nella gestione dell’eccedenza?

Questi i temi al centro dei lavori e che saranno discussi al convegno: La lotta allo spreco alimentare: soluzioni e approcci di filiera che GS1 Italy | Indicod-Ecr organizza a Milano Fondazione Stelline – Sala Volta il 17 novembre prossimo

ISCRIVITI QUI

L’incontro consentirà di comprendere quali sono le modalità più efficaci per la gestione delle eccedenze, le best practice di filiera e le soluzioni abilitate dagli standard GS1 e di approfondire il tema attraverso le testimonianze dirette delle imprese impegnate su questo fronte.

Parte oggi la nuova campagna adv Melinda su tv, stampa e social

Tremila passaggi sulle più importanti emittenti televisive nazionali, digitali e satellitari, con una copertura di tutte le fasce orarie e di tutti i principali programmi e 10 milioni di impression sui principali siti di informazione, tematici e di intrattenimento: sono i numeri della nuova campagna Melinda che parte oggi e si protrarrà fino al 5 dicembre su tv e web e fino al 19 dicembre sulla stampa, dove anche è prevista una pianificazione in cui Melinda si presenta con le sue sei varietà, dalla Golden “la più classica”, all’ultima nata Evelina “la più fresca”.

Attraverso il nuovo spot, realizzato dall’agenzia Cernuto Pizzigoni & Partners per la regia di Luca Lucini, Melinda continua il filone del racconto di momenti di vita in cui la sua mela è la protagonista di situazioni in cui il gusto è l’elemento che crea simpatia, complicità e coinvolgimento, ribadendo il notissimo claim “Melinda mi piaci di più” con l’affermazione dei valori chiave che sono alla base del successo dell’azienda, come appare nel testo dello spot: “Le nostre valli, 4.000 famiglie e un bollino blu, eccola Melinda”.

La nuova campagna si inserisce in momento di piena attività di comunicazione per il consorzio Melinda, come dichiara il responsabile marketing Andrea Fedrizzi, con la recentissima partecipazione al Festival della Crescita a Milano dove l’azienda ha testimoniato la qualità che la caratterizza da sempre, e con la sponsorizzazione della Corsa dei Santi a Roma, la sempre più popolare corsa competitiva e amatoriale che nell’edizione 2015 ha visto la straordinaria presenza di Carl Lewis.

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