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Responsabilità sociale: a Pedon il premio “non sprecare” 2015

Save the Waste, l’innovativo progetto di responsabilità sociale realizzato da Pedon, si è aggiudicato il premio “Non Sprecare” 2015, iniziativa promossa dal sito nonsprecare.it volta a riconoscere le buone pratiche economiche e sociali che mettono in discussione il paradigma contemporaneo dello spreco.

Save the Waste è un progetto ad ampio respiro che promuove un modello economico virtuoso: coinvolge e sostiene le comunità agricole, riutilizza gli scarti vegetali, produce nel rispetto dell’ambiente e destina risorse a sostegno di progetti etici e sociali con vantaggi lungo tutta la filiera, dal produttore fino al consumatore. Proprio da Save the Waste inoltre nasce la prima carta destinata al packaging alimentare, 100% riciclabile, certificata FSC, OGM free ed ottenuta dagli scarti di lavorazione dei fagioli, l’unica a essere certificata per il contatto diretto con gli alimenti e che in futuro potrà trovare nuove applicazioni nel settore dell’editoria e della cartotecnica.

«Siamo orgogliosi di questo progetto che segna il passaggio da un modello lineare ad una economia circolare – dichiara Luca Zocca, Marketing Manager del Gruppo –. Concepire l’intera produzione in modo sostenibile è un importante driver di successo con vantaggi economici, sociali e non da ultimo ambientali. Save the Waste è la conferma che la responsabilità sociale e l’impegno etico permettono alle aziende di crescere e di trarre vantaggi competitivi ripensando le logiche nella gestione d’impresa».

«Questo premio è un vero termometro di una rivoluzione in atto nell’economia italiana e nei nostri stili di vita. Io la chiamo la “rivoluzione non sprecare” – incalza Antonio Galdo, giornalista, scrittore e direttore del sito nonsprecare.it – abbiamo ricevuto oltre 100 candidature da tutta Italia e tutte orientate a una forte spinta al cambiamento, della quale la lotta allo spreco può essere un perno. Ridurre gli sprechi è un’opportunità, come dimostra anche il progetto presentato da Pedon, di innovazione, crescita economica e di lavoro. Quello che serve a rilanciare l’Italia».

Luca Zocca.

Il premio Non Sprecare 2015 per la categoria Aziende è stato consegnato al direttore marketing Luca Zocca durante la cerimonia che ha avuto luogo presso la rinomata università LUISS “Guido Carli” di Roma, uno degli atenei più green d’Italia.

Il premio, giunto alla sua sesta edizione, vede come partner dell’iniziativa insieme al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il WWF, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e le Università La Sapienza e la LUISS “Guido Carli” di Roma.

La valenza del progetto Save the Waste è stata riconosciuta anche nella tredicesima edizione di Aretè dalla Comunicazione Responsabile di Nuvolaverde con Confindustria e Abi. La scorsa settimana il progetto di Pedon si è infatti classificato terzo nella categoria Comunicazione d’Impresa del premio Aretè assegnato dal Sole 24 ore per il coinvolgimento e il sostegno delle comunità agricole.

Machine Automation 2015 mette in scena il Packaging 4.0

È cominciato il conto alla rovescia per Machine Automation 2015, mostra-convegno che FMM-Fiera Milano Media organizza all’IBM Center di Segrate il 10 dicembre, dedicata specificatamente al mondo del ‘Packaging 4.0’. Seguendo l’ormai collaudata formula della mostra-convegno, la giornata permetterà ai visitatori da un lato di assistere a dibattiti, ascoltare presentazioni di reali casi applicativi e cogliere spunti utili per migliorare il proprio know how, dall’altra di partecipazione in prima persona a laboratori pratici ‘hands on’ per utilizzare concretamente e ‘mettere mano’ sui prodotti e le soluzioni tecnologiche messe a disposizione dai fornitori partner dell’evento.

In dettaglio, sono due le tavole rotonde in programma per la sessione mattutina: una incentrata sul tema del confezionamento ‘made in Italy’, l’altra sull’evoluzione del packaging in un’ottica IoT (Internet of Things). Il chairman, Gianluigi Ferri, founder and CEO di Innovability, perseguirà l’obiettivo di ‘uscire’ dallo stretto mondo dell’automazione per il confezionamento, per esplorare con gli ospiti delle tavole rotonde le ultime ‘frontiere’ tecnologiche del mondo del packaging, in particolare trattando di come l’IoT possa contribuire a migliorare l’efficienza nell’industria. Tra gli ospiti saranno presenti rappresentanti di note aziende impegnate sui due fronti del confezionamento e dell’Industrial IoT:
– Fabrizio Bozzarelli, Strategic Product Sales Specialist South Europe, Internet of Things at Cisco Systems
– Cristiano Cominotto, Managing Partner at Assistenza Legale Premium;
– Andrea Lorenzi, Chemist specialized in hybrid and inorganic materials, Università di Parma;
– Cosimo Palmisano, VP of Product Management Decisyon, Founder ECCE Customer;
– Maurizio Venturi, Executive IT Architect – Internet of Things & Smarter Cities, IBM Italia S&D Technical Sales Solutions;
– Marco Zanettin, Sales Supervisor Italy at System-Modula;
– Adriano Sala, Coordinatore della Commissione Tecnico-Normativa di Ucima;
– Marco Olivieri, Chief Technical Director, AT & Ates.
A seguire, le aziende espositrici spiegheranno i loro prodotti e le soluzioni legati a packaging e IoT durante i workshop; coinvolgeranno quindi i visitatori nello sviluppo di soluzioni concrete durante i laboratori tecnico-pratici, mettendo a disposizione del pubblico non solo i propri prodotti, ma anche il know how tecnico.
Nel pomeriggio, a chiusura di giornata, il Comitato Tecnico Scientifico composto da Carlo Marchisio-Anipla (Presidente), Giambattista Gruosso e Paolo Rocco-Politecnico di Milano, Antonio Visioli-Università di Brescia, consegnerà i Packaging Awards 2015 alle case history inviate che avranno presentato le tecnologie più avanzate e innovative.

Pastificio Di Martino “conquista i cieli” con il suo store

Pastificio Di Martino inaugura il primo pasta store monomarca italiano all’Aeroporto Internazionale di Napoli. Novantadue metri quadrati per un’esposizione di oltre 100 formati di pasta di Gragnano IGP al primo piano della Boarding area, l’area prima degli imbarchi.

Il progetto architettonico, firmato dall’architetto e designer Marcello Panza, punta all’emozione: nei materiali, nella scelta dei colori e nell’esposizione, tutto parla di italian style e di pasta intesa come “convivialità, piacere, tradizione”. In primo piano i formati lunghi avvolti a mano nella tipica carta blu, la carta maccheroni, che porta con sé il gusto autentico della pasta italiana di qualità. Sugli scaffali a vista i 100 formati del Pastificio inclusi i formati speciali, la linea integrale e quella biologica; le scatole di latta dal sapore rétro per le confezioni regalo, una linea di piatti in ceramica realizzate artigianalmente su disegno esclusivo ed ancora i grembiuli ed altri gadget aziendali. Completano l’offerta le ceramiche di Vietri dipinte a mano della storica manifattura Solimene di cui lo store Di Martino è rivenditore in esclusiva nell’Aeroporto di Napoli e una linea di ceramiche di design del collettivo irpino Bhumi Ceramiche. Per raccontare la pasta al pubblico italiano e internazionale in transito in aeroporto è stato realizzato anche un grande pannello retro illuminato in cui per ogni formato di pasta viene indicata in un’unica facile tabella intensità, versatilità, condimento e abbinamento consigliato.

Con l’apertura del primo store monomarca Pastificio Di Martino inaugura il brand Di Martino air con cui aprirà nei prossimi 18 mesi altri 16 punti vendita negli Aeroporti internazionali di tre continenti. La pasta come ambasciatrice italiana nel mondo, questo il progetto di Di Martino air. Entro il 2016 apriranno i pasta store a Roma e a Venezia e a seguire la pasta di Gragnano Igp sbarcherà negli Aeroporti di Dubai, Singapore, Taipei, Tokio, Shanghai, Pechino, Hong Kong, New York, San Francisco, Chicago, Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam.

Selex investirà 152 milioni e si avvia a superare il traguardo dei 10 miliardi di fatturato

Con sessantanove i nuovi punti vendita 152 milioni di investimenti previsti nel 2016, non si raresta la crescita di Selex, che nel 2015 prevede un fatturato complessivo di 9.850 milioni (grazie anche all’ingresso de Il Gigante) con una crescita dell’11% e si proietta nel 2016 a superare il traguardo dei 10 miliardi.

Le stime di chiusura risultano leggermente al di sotto (circa 100 milioni) di quelle annunciate a fine giugno, segno che la ripresa dei consumi registrata nel trimestre estivo non si è ancora consolidata, come si è visto dall’ultima rilevazione Istat sul commercio al dettaglio.

Leggi anche Istat: a settembre si fermano le vendite al dettaglio. Bene la grande distribuzione

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A sostenere questa crescita all’assemblea dei soci è stato presentato il programma 2016 che prevede 69 i nuovi punti di vendita che le imprese associate a Selex inaugureranno in tutta Italia (per circa 89.000 mq complessivi) e 55 le ristrutturazioni, per investimenti pari a 152 milioni di euro e centinaia di nuovi posti di lavoro.

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Selex prosegue così nel suo cammino di sviluppo e di consolidamento sul territorio, registrando performance superiori alla media del mercato. Nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno la crescita, a parità di punti di vendita, è stata infatti pari a +1,9%, contro una media di settore Iper+Super del -0,15%.

«I risultati più che positivi ci incoraggiano a proseguire con sempre maggiore determinazione sulla strada dello sviluppo e del rinnovamento, per rispondere alle attese dei consumatori – ha dichiarato nel corso dell’assemblea Dario Brendolan, Presidente di Selex – Impegno, professionalità, coraggio di investire anche in tempi difficili. Sono questi i fattori di successo delle nostre Imprese Associate e del nostro Gruppo».

Oggi Selex, con una quota di mercato dell’11,3% (IRI, giugno 2015), è la terza realtà distributiva, presente in tutta Italia con una rete commerciale formata da 2.470 punti di vendita per 2 milioni di mq di superficie, con un organico di oltre 31.000 addetti. Supermercati, superstore e mini-iper, con oltre tre quarti della superficie di vendita complessiva, rappresentano il cuore del Gruppo. Le insegne più note sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano insegne regionali spesso leader sul territorio.

Numerose sono le sfide da affrontare nei prossimi anni e per le quali il Gruppo intende non farsi trovare impreparato. «Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una veloce evoluzione delle abitudini di consumo – ha detto nel suo intervento Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex – con implicazioni molto significative su assortimenti, formule di vendita e modalità d’interazione con i clienti. Tutte queste tendenze richiedono risposte da parte dei distributori che devono implementare esperienze multi-canale ed essere molto più distintivi nell’offerta».

Le calze in lattina e nelle vending machine di 1177 (Calze Ileana)  

 

All’ultima edizione di Ki Best- Retail tour virtuale, organizzato da Kiki Lab, Luca Bondioli, direttore generale Calze Ileana ha presentato il nuovo progetto 1177 dell’azienda produttrice di calze e intimo posizionata nel fashion, che prevede un packaging particolarmente smart e l’ingresso nel canale vending con modalità innovative.

«Per noi era arrivato il momento di cambiare il nostro modello di business- afferma Bondioli – passando dal classico fashion retail al mondo vending, per questo abbiamo deciso di investire in distributori automatici con sistema di pagamento elettronico che simula un e-commerce fisico».

Le calze, di elevata qualità e realizzate con un filato concepito per uso sportivo ad alte prestazioni, sono proposte in lattine: un packaging divertente e innovativo brevettato in tutto il mondo. Entro il 2015 le vending machine installate saranno 8 e, tra i nuovi progetti, anche il copribottiglia termico.

La Barbie in crisi sonda nuovi target e mette un bambino nello spot

Il debutto è avvenuto con lo spot della Barbie limited edition “griffata” Moschino: tra le tradizionali bimbe che giocano con vestiti e accessori (l’immancabile smartphone) c’è anche un maschietto. La mossa, che farà cadere dalla sedia i comitati anti-gender di casa nostra (la pubblicità comunque è andata in onda solo negli USA) sembra in realtà dettata dalla volontà di Mattel di attirare nuovi clienti. Ormai da qualche anno infatti la bambola più griffata del mondo registra paurosi cali di vendite, -16% solo nel 2014. Il target “storico”, le ragazzine preadolescenti, oggi snobba la Barbie che ha recentemente raggiunto la ragguardevole età di 56 anni, preferendole giochi elettronici e App per smartphone. Quindi la comunicazione si rivolge a bambine più giovani, a un pubblico multietnico e, ora, anche ai maschi.

È un piccolo passo verso il superamento dell’eccessiva genderizzazione dei giocattoli per bambini, bambole sullo scaffale rosa e armi e costruzioni sullo scaffale azzurro? Vedremo se altre grandi aziende decideranno di allineare la loro comunicazione ai cambiamenti della società.

Megamark affilia Superò e si rafforza in Campania

Il Gruppo Megamark, associato al Gruppo Selex, ha siglato in questi giorni un accordo con la famiglia Cristiano per l’affiliazione di 24 punti di vendita a insegna Superò presenti prevalentemente su Napoli.

Oltre all’affiliazione della rete commerciale, che comprende supermercati e superette e un cash & carry ubicato a Napoli, l’accordo prevede l’acquisto, insieme con altri imprenditori campani, di una piattaforma logistica a Pastorano (Ce) di circa 20.000 mq coperti e più di 60.000 scoperti, destinata a servire sia i negozi Superò sia gli altri punti di vendita che fanno capo a Megamark in Campania (56 unità tra dirette e affiliate) e in Molise.

I 24 punti di vendita neoaffiliati, che sviluppano 11.000 mq di superficie con un fatturato alle casse di circa 80 milioni e circa 400 addetti, continueranno a utilizzare l’insegna Superò, anche se sono già previste alcune ristrutturazioni di negozio e di format.

«Dove non arriva la forza del singolo – sottolinea il presidente di Gruppo Megamark Giovanni Pomarico – sicuramente arriva la forza del gruppo. È questo lo spirito che ha sempre contraddistinto lo sviluppo del franchising in Megamark».

L’affiliazione riveste un ruolo di punta nelle strategie e nelle politiche di Megamark. L’attuale rete franchising del Gruppo si compone infatti di oltre 300 punti di vendita (a cui si aggiungono i 24 Superò) con un fatturato in crescita del 12%. Grazie a questa nuova operazione, si prevede per il 2016 un ulteriore incremento del 20%, per un giro d’affari stimato di 350 milioni.

«Il franchising in Megamark è sempre stato un punto di riferimento e i numeri lo dimostrano – spiega Giovanni Sicolo, Direttore Vendite Franchising -. La trattativa è stata lunga e complessa ma, grazie alla forte volontà di tutti, siamo riusciti a raggiungere l’accordo. Avere a disposizione una piattaforma logistica sul territorio campano ci permetterà di ampliare, attraverso nuove affiliazioni, la nostra rete commerciale. Il nostro Gruppo infatti, è in grado di offrire proposte commerciali che spaziano dalla gestione delle piccole superfici fino ad arrivare ai maxistore, dalla formula Hi-Low a quella Every Day Low Price, avendo sempre ben in mente quella che è la nostra mission: “rendere accessibile la spesa di qualità».

Il Gruppo Megamark è presente in Puglia, Campania, Molise, Basilicata e Calabria con una rete commerciale composta da oltre 400 punti di vendita a insegna Dok, Famila, A&O, Sole 365 e Sunrise. Il fatturato previsto per il 2016 dovrebbe superare i 1.000 milioni di euro, mentre gli addetti saliranno a più di 4.000.

Simply Credit, il nuovo servizio per gli imprenditori italiani

Nasce Simply Credit: un nuovo servizio esclusivo dell’insegna Simply, riservato agli imprenditori italiani che hanno scelto di affiliarsi alla catena.

Primo e unico servizio nel suo genere in Italia, Simply Credit è reso possibile grazie alla collaborazione con Confidi.net, società cooperativa di garanzia collettiva fidi costituita a Rimini nel 1989. Simply Credit mette a disposizione degli affiliati una serie di servizi, per coadiuvarli e assisterli nella gestione quotidiana dei punti vendita.

Con Simply Credit l’insegna entra in una nuova dimensione nel campo dell’affiliazione, basata non solo sulla fornitura di merce ma anche sulla costante presenza al fianco dell’imprenditore. Attraverso servizi esclusivi e prestazioni di miglior livello a prezzi più convenienti, Simply si pone l’obiettivo di aiutare l’affiliato nella gestione quotidiana della propria azienda, al fine di migliorarne i risultati economici.

Oltre alla creazione di prodotti e servizi esclusivi dedicati agli affiliati Simply, la partnership finanziaria con Confidi.net permette agli imprenditori di disporre di una rete di professionisti dedicati, il cui compito sarà quello di assistere i punti vendita e capire le loro esigenze.

I servizi offerti da Simply Credit sono molteplici e coinvolgono diversi settori, tra cui:

– servizi relativi al credito studiati appositamente sulle esigenze della GDO, per aiutare l’imprenditore ad ottenere risorse finanziarie agevolando l’accesso al credito bancario;

– servizi assicurativi e di consulenza assicurativa, per valutare correttamente la situazione del punto vendita e delle persone che ci lavorano, con il fine di tutelarle a condizioni vantaggiose;

– servizi di consulenza finanziaria, per consigliare l’imprenditore e aiutarlo a migliorare i risultati della propria azienda;

– servizi di noleggio a lungo termine di auto e veicoli aziendali, per sollevare l’imprenditore dagli oneri di gestione dei mezzi;

– servizi di Energy Saving, per migliorare l’efficienza energetica dell’azienda e ottenere risparmi importanti.

Disponibile per gli affiliati Simply da novembre, Simply Credit potrà essere arricchito di nuovi servizi sulla base delle indicazioni e delle esigenze espresse dagli imprenditori.

 

Giornata contro l’illegalità: contraffazione in crescita nell’abbigliamento, in calo nell’alimentare

In occasione della Giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace”, in programma il 25 novembre, Confcommercio ha difuso i dati di una ricerca condotta da Format, secondo cui sono in aumento gli acquisti illegali di abbigliamento, calzature e pelletteria, mentre diminuiscono quelli di prodotti ritenuti più a rischio per la salute, come alimentari, cosmetici e profumi.

L’acquisto di prodotti o servizi illegali è sostanzialmente legato a motivi di natura economica: per il 72,1% dei consumatori “non si hanno i soldi per comprare i prodotti legali” e per il 70% dei consumatori “si pensa di fare in questo modo un buon affare, risparmiando”.

Il 72,4% dei consumatori è d’accordo con l’affermazione secondo la quale l’acquisto dei prodotti illegali o l’utilizzo di servizi irregolari è piuttosto normale e per di più si rivela utile per chi è in difficoltà economica.

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Un consumatore su tre afferma che l’acquisto illegale è effettuato in modo consapevole. Cresce la consapevolezza dei consumatori sui rischi per la salute (l’80% contro il 71% del 2014) e per la sicurezza (il 66,2% rispetto al 63,3% dell’anno scorso) derivante dall’acquisto di prodotti/servizi illegali.

Sette consumatori su dieci inoltre sono informati sul rischio di incorrere in sanzioni amministrative per l’acquisto di prodotti o servizi illegali e un consumatore su due ha letto, visto o ascoltato campagne di sensibilizzazione contro la contraffazione.

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Sul lato delle imprese, la ricerca evidenzia che il 62,1% di quelle del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti si ritiene danneggiato dall’illegalità (+1% rispetto allo scorso anno). A sostenerlo sono in prevalenza imprese del Nord Ovest (67%) e del Sud (64,6%), ma questo sentiment è in crescita tra le imprese del Nord Est (+10,4%) e del Centro (+3,1%).

Tra gli effetti più dannosi prodotti dalle diverse forme di illegalità (contraffazione dei prodotti, acquisizione illegale di prodotti via internet, musica e videogiochi, abusivismo commerciale e/o esercizio illegale di una professione), le imprese indicano principalmente la concorrenza sleale (62,5%), la riduzione dei ricavi e del fatturato a causa delle mancate vendite (34,8%), la spesa per i servizi di videosorveglianza (17,7%), il dover rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali (16,2%).

Schermata 2015-11-23 alle 11.01.52E per oltre l’80% delle imprese del terziario il mercato dei prodotti illegali e dell’esercizio abusivo delle professioni è in continua crescita.

Eblex, l’ente di promozione della carne inglese, diventa AHDB beef & lamb

PrintLa nuova denominazione di Eblex, che diventa AHDB beef & lamb rientra in una più ampia strategia di AHDB – Agriculture and Horticulture Development Board, l’Ente britannico non governativo per il sostengo e lo sviluppo dell’industria agroalimentare, con l’obiettivo di semplificare l’organizzazione interna della società.

Oltre al comprato delle carni bovine e ovine, AHDB opera in altri 5 settori, la suinicoltura, il lattiero-caseario, l’orticoltura, la cerealicoltura e la produzione di patate, che sono stati così rinominati: BPEX = AHDB Pigs; DairyCo = AHDB Dairy; HDC = AHDB Horticulture; HGCA = AHDB Cereals&Oilseeds; Potato Council = AHDB Potatoes.

«La semplificazione della denominazione dei vari comparti che costituiscono AHDB porterà sicuramente maggior chiarezza sia agli operatori del settore sia al consumatore finale stesso, che potranno avere così una panoramica più chiara su tutto il comparto agroalimentare inglese” spiega Jeff Martin responsabile di AHDB Beef&Lamb in Italia. “Il nuovo brand e la nuova riorganizzazione favoriranno inoltre una più forte unione e una condivisione di conoscenze e informazioni, aumentando così la competitività dell’industria alimentare inglese sui mercati nazionali e internazionali. Anche per il mercato italiano, quindi, sarà più semplice avere informazioni o mettersi in contatto con aziende e produttori di tutti i comparti ‘consociati’, oltre alla carne bovina e ovina con cui siamo già presenti in Italia, ad esempio, si potranno avviare rapporti con aziende di formaggi, ortaggi o cereali».

In pratica, il ruolo di AHDB Beef&Lamb in Italia non cambierà: la società continuerà a promuovere l’industria delle carni bovine e ovine e a stimolare la domanda attraverso attività di comunicazione e marketing. Conclude Martin: «Il ruolo di AHDB Beef&Lamb, così come quello delle altre ‘consociate’, è molto importante poiché mette a disposizione risorse per investire nella ricerca, nel marketing e nella promozione con conseguenti miglioramenti di business. L’Italia, seppur sia un piccolo mercato, rappresenta per noi una piazza sempre importante e crediamo potranno esserci buone opportunità anche per gli altri settori che AHDB rappresenta».

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