CLOSE
Home Tags Aziende

Tag: Aziende

Tesco distribuisce il surplus di cibo dei punti vendita con una app

Per la distribuzione di eccedenze di cibo alle associazioni caritatevoli, Tesco sta utilizzando un sistema innovativo. Attraverso la App FareShare Food Cloud, ogni store manager avvisa le associazioni collegate (Fare Share nel Regno Unito e l’impresa sociale Food Cloud in Irlanda) della disponibilità di surplus di cibo ogni giorno. L’organizzazione conferma il ritiro, lo raccoglie direttamente nel punto vendita e lo trasforma in pasti per chi ne ha bisogno. Fare Share non distribuisce il cibo direttamente alle persone bisognose, ma collabora con oltre 1900 progetti locali (ostelli per anziani, donne, rifugiati) che si occupano di fornire cibo alle persone beneficiarie.

Attualmente Tesco ha in corso questo progetto in Irlanda e lo sta testando in un punto vendita di Londra e in altri dieci a Liverpool, Belfast e Glasgow.

 

Prodotti a marchio Consilia al +22,5% in casa SUN nel 2015

Superata la boa della metà dell’anno è tempo di consuntivo, che si rivelano positivi nel periodo gennaio-maggio per i prodotti del brand Consilia, che nei canali Iper e Super hanno fatto registrare un netto aumento delle vendite. I dati diffusi dalla Business Intelligence del Consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali da un’analisi dei dati IRI relativi al totale Italia Iper e Super.

 

Maggio avanti piano

Nel mese di maggio in Italia si è assistito ad un incremento nelle vendite dei prodotti a Marchio del Distributore del 2,9%, che è di 0,1% nel periodo compreso tra gennaio e maggio. Gli aumenti più rilevanti si sono registrati per i prodotti del freddo (+9,5%) e ortofrutta (+8,1%), mentre sono stati più contenuti per bevande (+1%), drogheria alimentare (+3,7%), cura persona (+2%) e fresco (+0,7%). In territorio negativo, invece, il pet care -5,9% e i prodotti della cura casa -1,5%.

 

Da SUN incrementi a due cifre

Decisamente più marcata invece l’incremento di vendita dei prodotti a marchio Consilia in casa SUN, con un aumento delle vendite pari a +22,5%. Tra le diverse categorie emerge il freddo (+54,5%), la drogheria alimentare (+34,6%), la cura della casa (+23,3%), il fresco (15,3%), la cura della persona (10,3%), il pet care (+10,7%) e le bevande (+4,6).

“Il trend di crescita dei prodotti del brand Consilia – ha dichiarato il direttore generale del Consorzio SUN Stefano Rango – dimostra la validità delle scelte strategiche adottate che si basano sulla qualità dei prodotti. Un altro fattore molto importante è la veste grafica che caratterizza le nuove linee appositamente studiata dalla JWT. In controtendenza soltanto il settore dell’ortofrutta, che ha fatto registrare una flessione pari a -6%, riconducibile ad alcune scelte strategiche che muteranno a partire dai prossimi mesi”.

Remeo, dalla tavola della Regina agli scaffali di Carrefour

A Londra ha vissuto il suo grande exploit, conquistando anche VIP di spettacolo e dello sport e persino Partridges, fornitore  della Casa reale inglese. Sino a pochi mesi fa era distribuito soltanto nel Regno Unito, presso i principali delicatessen e punti vendita di alta qualità, ma oggi l’italianissimo Remeo Gelato arriva in Italia, distribuendo in esclusiva per la GDO nei Carrefour Market Gourmet, a partire dai punti vendita Gramsci, Siena, Gustavo Modena, per poi estenderi nei prossimi mesi ad altri Gourmet italiani.

Il brand Remeo – che in latino significa “io ritorno” – evoca prepotentemente l’idea di un ritorno alle origini del gelato italiano, prodotto con le tradizionali tecniche artigianali. Il Gelato Remeo, infatti è al 100% naturale, senza glutine e prodotto in Italia

Basta visitare i profili social su Instagram, Twitter e Facebook del produttore, leggere i commenti e vedere le foto per comprendere l’entusiasmo degli inglesi e degli italiani in Inghilterra per i gelati Remeo.

Oltre al suo sapore genuino nei gusti “classici e raffinati” del “Vanilla bourbon”, “Cioccolato fondente”, “Pistacchio siciliano” e “Caffè espresso”, Remeo conquista anche per l’originalità dei vasetti, confezioni trasparenti – sviluppati da un team di ingegneri e disegnati da Marta S., ex senior designer della casa di moda Etro, che conservano al meglio il gelato, mettendone in risalto la purezza, oltre ad essere un vero e proprio inedito nel mondo del packaging.

Con la Gift Card Epipoli, alle casse l’entrata a Expo è scontata

L’entrata a Expo a 29 euro anziché 39: è la proposta di Epipoli, proprietaria del brand Mygiftcard, che ha pensato a una Gift Card che consente l’ingresso all’Esposizione Universale di Milano in vendita nei supermercati, librerie e negozi di elettronica di consumo, dove si trova esposta in prossimità delle casse e sull’espositore brandizzato Mygiftcard.
In promozione fino al 31 agosto, la Mygiftcard EXPO Milano 2015 è disponibile in Auchan, Conad del Tirreno, Carrefour, Il Gigante, Iper La grande i, la Feltrinelli, Panorama, SMA, Trony DML, Trony EDOM e online sul sito www.mygiftcard.it.
Come ulteriore vantaggio, chi acquista la Mygiftcard EXPO Milano 2015 evita le code, grazie all’ingresso dai tornelli privilegiati di Alessandro Rosso Group. L’attivazione avviene collegandosi al sito mygiftcard.k2milan.com e inserendo il codice di attivazione stampato sullo scontrino d’acquisto.
“Penso che l’occasione di visitare EXPO Milano 2015 debba essere alla portata di tutti e l’acquisto dell’ingresso all’evento debba essere comodo e semplice. Con questa Gift Card abbiamo messo la nostra expertise al servizio del consumatore proponendo una promozione vantaggiosa, tangibile e comodamente acquistabile mentre si fa la spesa” dichiara Gaetano Giannetto, Ad di Epipoli.

La qualità e la raffinatezza alimentare secondo Heinen’s (Cleveland)

Nasce a Cleveland nel 1929, all’inizio della grande depressione. Oggi Heinen’s conta 22 punti vendita e si espande, orgogliosa della continuità di una conduzione familiare giunta alla terza generazione.

Daniele Tirelli, presidente Popai, ne parla con dovizia di particolari nell’ultimo numero inStore, raccontando il punto vendita che ha segnato l’espansione della catena familiare fuori dai confini di Cleveland.

Aprendo a Barrington (una cittadina ormai inglobata nell’area della Grande Chicago e distante 380 miglia dai propri headquarter) la famiglia ha aperto la strada verso il ricco Illinois. L’investimento di 10 milioni di dollari servì per dare spazio alla creatività degli architetti dei Process Creative Studios.

L'area della Grande Chicago: il segnalino indica la posizione di Barrington (da Google Maps)
L’area della Grande Chicago: il segnalino indica la posizione di Barrington (da Google Maps)

I suoi designer che sono conosciuti per la cura del dettaglio e per l’uso raffinato dei materiali, rimodellarono un edificio commerciale occupato precedentemente da uno Staples, e crearono un superstore di 4000 mq circa, dall’indubbia distintività. L’estetica dei suoi interiors, la comunicazione e la segnaletica furono affidate invece allo Studio Graphique, una società specializzata nella cosiddetta “In-Store Brand Experience”, che risolse il problema della funzionalità del percorso in un layout indubbiamente originale, con l’eleganza dell’arredo. Il tutto ha dato luogo a una soluzione d’indubbio interesse nel campo degli high-end supermarket, ovvero la formula che produce gli sviluppi e le suggestioni più avvincenti delle diverse correnti del marketing-at-retail.

 

[Not a valid template]

Agli occhi di un Italiano punti di vendita come Heinen’s di Barrington sembrano appartenere ad un genere ben circoscrivibile come posizionamento: quello del superstore alimentare specialistico d’alta gamma, quindi notevolmente selettivo. In realtà, all’occhio esperto balzano agli occhi numerose, sostanziali caratteristiche, tutte frutto di dettagli e di reciproche “citazioni” tra le insegne che si contendono l’area attorno ai grandi laghi. Il punto di vendita di Barrington costituisce anch’esso un ibrido e funge da richiamo per segmenti di popolazione individuati non tanto con i vecchi criteri socio-demografici, ma piuttosto in base alla loro cultura di consumo.

Leggi tutto l’articolo

Talenti: le competenze riconosciute dalle imprese in una ricerca ManpowerGroup

Per il secondo anno consecutivo ManpowerGroup fotografa il profilo ideale delle competenze trasversali (soft skills) riconosciute e richieste dal mercato del lavoro, coinvolgendo un campione di 1.612 aziende.

La ricerca, condotta tra il 9 marzo e il 13 aprile 2015, mira ad approfondire la giusta dose di competenze soft che sempre di più impatta nei processi di selezione e valutazione e le pratiche messe a punto dalle aziende, comprese quelle di piccole dimensioni, nell’individuazione e sviluppo delle persone di talento.

«Il Talento si compone per il 63% delle cosiddette “competenze della vita” (soft skills e motivazione individuale), quelle caratteristiche intangibili che spiegano il saper essere oltre al saper fare», afferma Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterranea ManpowerGroup e Presidente di Human Age Institute. «L’identikit del profilo ideale risulta piuttosto eterogeneo combinando Pragmatismo, Concretezza e Leadership. Ancora in ritardo è la consapevolezza delle aziende rispetto alle competenze digitali nella declinazione soft delle stesse (come per esempio diffusione dei saperi, networking). Questo aspetto sarà invece particolarmente rilevante nei prossimi anni, perché svilupperà nuovi modelli di lavoro».

La distribuzione geografica dei rispondenti è concentrata nel Nord Italia per il 70%, dove si evince una maggiore attenzione alle tematiche del Talento e alle competenze trasversali. Tra le novità che saltano all’occhio rispetto allo scorso anno, il fatto che anche le aziende con sola sede in Italia iniziano ad affacciarsi con interesse alla tematica del Talento ed esprimersi con maggiore consapevolezza.

Quali sono le caratteristiche del Talento nei diversi settori?

Dalla ripartizione delle frequenze di risposta per settore merceologico, si evidenzia che le conoscenze tecnico specialistiche sono ancora molto rilevanti per i settori Tessile, Metalmeccanico e Sanitario/Servizi alla persona.

I comparti dedicati al Benessere/cosmetico e all’Istruzione/formazione danno un peso più importante alle competenze trasversali (soft skills) sottolineando una rappresentazione del Talento più svincolata dalle abilità tecniche.

In primo piano la motivazione individuale come leva del Talento per i settori Turismo, Siderurgico, Edile, Elettrico/Energetico e Istruzione/Formazione.   Per quanto concerne il Commercio/grande distribuzione ancora prioritarie le competenze tecniche e la motivazione individuale rispetto ai soft skills.

Schermata 2015-07-31 alle 10.24.16

Secondo il modello dell’olistica del Talento di ManpowerGroup – che si compone di sette spazi/aree tematiche trasversali che forniscono una rappresentazione della persona e del Talento nei suoi tratti distintivi – il giusto mix di competenze associato oggi al Talento si compone di problem solving (capacità di risoluzione dei problemi finalizzata ad uno specifico obiettivo), orientamento al risultato, visione d’insieme e leadership.

Schermata 2015-07-31 alle 10.55.18I risultati di questa indagine risultano utili su due fronti. Da un lato per le aziende che possono così definire i propri modelli di competenze e le soft skills necessarie al fine di impostare efficacemente i processi di selezione e di valutazione del potenziale e sviluppo interno. Sul piano dell’individuo, i candidati che intendono proporsi alle aziende, grazie a questo Osservatorio, sanno ora quali sono le caratteristiche ricercate e quali sono le competenze da sviluppare per avere maggiori possibilità di crescita all’interno dei contesti organizzativi.

Monitorare negli anni l’andamento delle esigenze aziendali in termini di soft skills vuol dire soprattutto riuscire a sviluppare profili completi a 360° rispetto alle necessità espresse.

«Lo sviluppo delle competenze trasversali dovrebbe partire già dai livelli d’istruzione superiore, scuola secondaria, università e master – continua Stefano Scabbio – così da ridurre lo scarto tra le aspettative e le reali capacità dei singoli, individuando i talenti al di là delle competenze tecniche specifiche, e facilitando l’integrazione delle risorse e il reale sviluppo competitivo delle aziende».

Giornata storica per il retail alimentare italiano. Amazon apre il suo supermercato

Mai smentiti e mai confermati i rumors che si sono susseguiti negli ultimi mesi, Amazon alla fine l’ha fatto. E l’arena della distribuzione italiana e dell’e-commerce non sarà più come prima.

Schermata 2015-07-29 alle 14.14.11Da oggi la sezione Alimentari e cura della casa è on line anche in Italia sul sito di Amazon. Si tratta di 20.207 referenze al lancio, di cui 2261 pr la cura dei bambini  e 10948 per la pulizia e la cura della casa. Tra i marchi nazionali e internazionali presenti: Barilla, Valfrutta, Knorr, Rio Mare, San Benedetto, Mulino Bianco, prodotti di punta per la prima infanzia di Plasmon, Mellin o Huggies e quelli per la cura della casa come Chanteclair, Dash, Scottex, Cuki.

Molti prodotti sono contrassegnati come Prodotti Plus, articoli a basso prezzo venduti e/o spediti da Amazon acquistabili all’interno di un ordine il cui importo totale sia pari o superiore a EUR 19 (spese di spedizione escluse).

I clienti iscritti a Prime possono scegliere una delle opzioni di consegna disponibili inclusa la spedizione gratuita illimitata in un giorno che consente di ricevere i prodotti di uso quotidiano direttamente a casa in 24 ore, disponibile in più di 6.000 comuni italiani, o il servizio Spedizione Sera che permette di ricevere i prodotti lo stesso giorno, disponibile nell’area di Milano.

Quanto ai prezzi, abbiamo fatto un rapido confronto relativo alla pasta secca nella confezione da 500 grammi tra i prezzi praticati da Amazon e quelli di Esselunga (l’unico retailer ad avere un commercio on line ben rodato). Spaghetti: Barilla 0,72 euro Amazon vs 0,50 Esselunga (in promozione da un prezzo pieno di 0,84 euro), Voiello 0,75 vs 1,35 euro, De Cecco 0,96 vs 1,35, Garofalo 0,90 vs 1,29 euro.

«Adesso i clienti possono acquistare migliaia di prodotti alimentari a lunga conservazione e per la cura quotidiana della casa con un click e dimenticare code e pesanti borse da trasportare» ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna. «Oggi è solo il primo giorno: abbiamo iniziato con migliaia di prodotti da centinaia di marchi nazionali e internazionali di eccellenza, e continueremo ad ampliare la nostra selezione in modo rilevante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. A cominciare da questa estate daremo l’opportunità ai venditori terzi di offrire i loro prodotti all’interno del nuovo negozio Alimentari e cura della casa: questa è una grande occasione per le aziende alimentari italiane di raggiungere milioni di clienti Amazon sia in Italia sia all’estero».

Il passo successivo a settembre, quando sia i produttori italiani, sia i rivenditori di generi alimentari potranno utilizzare Amazon Marketplace e vendere i propri prodotti su Amazon come venditori terzi. Potranno inserire gratuitamente i prodotti e avere il pieno controllo della propria offerta da un account unico e accedere direttamente a milioni di clienti, non solo in Italia ma anche all’estero, contando sul supporto della logistica di Amazon.

«La cucina – afferma Xavier Garambois, VP Retail di Amazon EU – è uno dei più importanti patrimoni culturali italiani. Sono migliaia le aziende locali che producono specialità alimentari di alta qualità e i clienti in tutta Europa non vedono l’ora di assaggiarle. Ora queste imprese possono diventare fornitori di Amazon o vendere direttamente i loro prodotti ai nostri clienti internazionali».

Con ‘arrivo del supermercato di Amazon, il comparto grocery e food&wine enogastronomico dell’eCommerce italiano è destinato sicuramente a crescere. «Il comparto alimentare è nel 2015 uno dei settori più dinamici nel panorama dell’eCommerce B2c italiano”, afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Crescono sia il Grocery (spesa da supermercato), che nel 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro».

Aggiunge Alessandro Perego: “Negli ultimi due anni sono diverse le insegne della grande distribuzione che hanno attivato iniziative di Click&Collect, con la possibilità di ordinare online e di ritirare presso il punto vendita. Anche nel Food&Wine enogastronomico rileviamo un certo fermento grazie all’intraprendenza di produttori, “presidi territoriali” (che valorizzano prodotti locali), retailer, enoteche e start up, come ad esempio nella vendita di prodotto fresco (soprattutto frutta e verdura), nella consegna del pranzo pronto a domicilio, e nella vendita di prodotti in nicchie molto specifiche. L’ingresso di Amazon non può che incrementare ulteriormente la vitalità del comparto. Ne beneficeranno anche le PMI del settore food, che con il Marketplace potranno avere un ulteriore canale di accesso all’eCommerce e all’Export online.”

Amazon supera Walmart, digitale supera reale?

La notizia è di quelle da far tremare i polsi: Amazon, regina delle Dot com, dopo aver incassato un trimestre estremamente positivo di vendite, è stata valutata il 18% in più (40 miliardi di dollari) che in precedenza, superando il colosso della GDO a stelle strisce Walmart: 262 contro 233 miliardi di dollari.  Digitale batte reale?  La notizia giunge dopo anni di conti in rosso per la compagnia di Jeff Bezos, ma fa comunque una certa impressione.

Walmart è in quanto a fatturato la maggiore compagnia al mondo, ha 11.000 punti vendita in tutto il mondo e 2 milioni di dipendenti. Al di là delle valutazioni di mercato, le due compagnie si sono già trovate faccia a faccia per una sfida diretta la scorsa settimana quando Amazon ha lanciato il “Prime Day” (vd qui) e Walmart ha ribattuto, sempre sul suo canale e-commerce, offendo sconti su oggetti di culto come l’iPad.

Mastromartino confermato presidente Végé, 38 mln gli investimenti per il 2015

Nicola Matromartino.

Tra ristrutturazioni e nuove aperture, è di 38 milioni di Euro la somma prevista per il piano di investimenti 2015 di Végé. Lo ha stabilito l’Assemblea dei Soci di Gruppo VéGé, che ha anche approvato il bilancio di esercizio 2014, confermando gli eccellenti risultati raggiunti dal Gruppo. In poco più di 12 mesi le imprese mandanti sono passate da 21 a 25 e il fatturato di gruppo è salito del +4,6% in termini correnti.

 

Cda rinnovato passa da 9 a 11 membri

La rapida crescita ha avuto riflessi anche nella composizione del Consiglio di Amministrazione, aggiornato con il passaggio da 9 a 11 consiglieri per rispecchiare l’allargamento della compagine sociale e garantire la massima rappresentatività. Del Cda fanno parte Nicola Mastromartino (Presidente), Valter Mion (Vicepresidente), Giorgio Santambrogio (Amministratore Delegato), Camilla Caramico, Gianfranco De Ponti, Michel Elias, Attilio Gambardella, Arnaldo Ghio, Giuseppe Maiello, Antonino Capone e Carlo Narducci.

 

Punti vendita a quota 327

Dopo l’ingresso nel 2014 nel Gruppo VéGé di realtà storiche come Comipro, consorzio attivo su scala nazionale nel settore dell’home e personal care e Sicilia Distribuzione, anche nel 2015 l’espansione del network nazionale è proseguita a ritmi serrati con l’arrivo tra le imprese mandanti di Mio Mercato in Sicilia e Caputo Saverio in Calabria, e con l’apertura di punti vendita in Abruzzo da parte del Gruppo Fioravanti, in Puglia da parte dell’azienda Gruppo Ferì e il debutto a Palermo con l’insegna Sidis da parte di GRD e Commerciale Gicap. Accordi di ampio respiro sono stati conclusi tra Despar e Aicube, con cui Despar Servizi ha affidato a PAM Panorama le attività di negoziazione che vengono svolte nella piattaforma condivisa con Gruppo VéGé.

“Quando l’anno scorso pianificammo il Rinascimento di Gruppo VéGé, ci ponemmo l’obiettivo di tornare a essere il polo di aggregazione della distribuzione italiana e ora, dopo un anno, siamo decisamente soddisfatti. Abbiamo incrementato la numerica di punti di vendita di oltre 327 unità, siamo tra le organizzazioni italiane maggiormente in crescita, ma soprattutto abbiamo posto le solide basi per un biennio 2015-2016 di ulteriore dirompente accelerazione” – commenta Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

 

Innovazione, tra beacon, sostenibilità e social

L’intensità del nuovo corso intrapreso dal Gruppo è confermata dalla voce “investimenti in innovazione”, dove spicca il ruolo pionieristico svolto in Italia sia nell’implementazione della tecnologia Beacon nei punti vendita della GDO sia nella stretta integrazione dei canali social nelle strategie promozionali e di fidelizzazione. Altrettanta importanza è stata data ai progetti orientati alla sostenibilità e alla sensibilizzazione ambientale, come quello avviato con successo dal Gruppo Ferì, che all’ingresso dei propri punti vendita ha posizionato degli eco compattatori studiati per “convertire” il packaging in plastica, vetro e alluminio conferito dai consumatori in buoni sconto spendibili nei supermercati.

Conserve Italia certifica la propria water footprint

Conserve Italia riduce anche il consumo di acqua, divenendo, così,  la prima azienda alimentare italiana ad aver conseguito la certificazione della propria impronta idrica (water footprint) secondo lo standard internazionale ISO14046, introdotto per la prima volta nell’agosto 2014.
La Water Footprint è stata calcolata su tre prodotti di punta del marchio Valfrutta (polpa di pomodoro, borlotto, nettare di pera), dei quali sono stati quantificati i potenziali impatti ambientali relativi all’acqua. Dopo aver identificato le fasi più significative dal punto di vista idrico lungo tutto il ciclo di vita produttivo, ora Conserve Italia sta avviando specifiche procedure interne finalizzate a ridurre l’impronta idrica.
“Anche l’agricoltura è chiamata a fare la sua parte per ridurre i consumi di acqua, che è un bene di tutti ed una risorsa da tutelare in quanto limitata” spiega il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini. “Il volume idrico complessivamente utilizzato in Italia è pari a 42 miliardi di m3/anno, dei quali il 60% è impiegato dal settore agricolo, contro il 25% del settore industriale e il 15% di quello civile. Di qui la necessità di un ripensamento dei modi d’utilizzo dell’acqua in agricoltura e l’impegno per individuare metodi di irrigazione e di utilizzazione che riducano gli sprechi di questa preziosa risorsa”.
Le analisi sui primi prodotti di cui è stata certificata l’impronta idrica hanno evidenziato che le aree di miglioramento sulle quali intervenire sono per lo più relative alla parte agricola e riguardano fondamentalmente la scelta e la gestione delle colture, le pratiche agronomiche, i metodi irrigui e l’uso di risorse idriche alternative.
“Abbiamo il grande vantaggio di essere una cooperativa – conclude Gardini – e di avere, attraverso i nostri 14.000 soci agricoli, il controllo di tutta la filiera a partire dal seme. Siamo quindi assolutamente in grado di migliorare la nostra efficienza sin dall’inizio del processo produttivo. Attualmente, nell’ambito di un complessivo progetto di agricoltura sostenibile, si stanno raccogliendo dati e indicatori per analizzare la gestione agronomica delle coltivazioni vegetali e individuare interventi di miglioramento: verrà successivamente realizzato un documento tecnico a supporto dei nostri agricoltori, che potranno utilizzarlo come prontuario di best practice per fare le migliori scelte dal punto di vista ambientale ed economico”.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare