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Novità gelati 2024: arrivano Pavesini, Gocciole e Ringo in versione vaschetta

Sono tre le novità per l’estate 2024 targate Algida e Barilla: Pavesini, per la prima volta in versione ice cream, Gocciole e Ringo, tutti nel formato in vaschetta.

Le due aziende, unite dal 2021 in una partnership strategica volta a rafforzare la presenza nel mercato dei gelati, ambiscono ad attrarre nuovi consumatori e nel contempo contribuire a far crescere la categoria, replicando la performance positiva come per il lancio della range dei sandwich. Pavesini, Gocciole e Ringo, nel nuovo formato in vaschetta, rappresentano tre proposizioni uniche per architettura e ricchezza di inclusione di topping, senza perdere di vista il bilanciamento tra profilo organolettico e gusto. Le tre nuove referenze infatti presentano strati alternati con mix di gelato e biscotti, che richiamano al biscotto originale sia nello strato centrale del gelato che nelle guarnizioni.

Pavesini
Per la prima volta i Pavesini si trasformano in un gelato ed entrano nel mercato dell’ice cream con un celebre gusto, il tiramisù, dolce italiano amatissimo nella versione con i biscotti leggeri. Perfetto come dopocena, la nuova referenza è una vaschetta di cremoso tiramisù gelato con salsa al caffè, uno strato di biscotti Pavesini alla base e topping con polvere di cacao.

Gocciole
A due anni dall’ingresso nel mercato dell’ice cream con un sandwich gelato che ripropone la combinazione tra pastafrolla e gocce di cioccolato del tradizionale biscotto, Gocciole approda nel formato in vaschetta. 435 grammi di cremoso gelato alla vaniglia con gocce di cioccolato e polvere di biscotto Gocciole. Al centro uno strato di mini Gocciole e un topping di gocce al cioccolato e biscotti di “mini” Gocciole.

Ringo
Dopo il Ringo Biscotto Gelato, nelle due varianti alla vaniglia e al cacao, è tempo anche del formato in vaschetta con cremoso gelato alla vaniglia e cacao e una salsa variegata al cacao. Al centro uno strato di biscotti con la forma “R” di Ringo alla vaniglia e al cacao. Infine, per guarnire il tutto, un topping di biscotti Ringo alla vaniglia e al cacao.

Ilaria Lodigiani a capo del marketing di Gruppo Barilla

L’inizio in Barilla dell’era di Gianluca Di Tondo – Ceo del gruppo da questo mese di aprile, così come era stato annunciato a fine ottobre dello scorso anno – porta a rivedere un’altra posizione di vertice. Ilaria Lodigiani, già Vice President Global Marketing di Barilla Brand, è stata promossa Chief Marketing Officer, in pratica ereditando il ruolo dallo stesso Di Tondo, che in Barilla era arrivato a marzo del 2020 come Group Chief Marketing Officer.

Laureata in Economia all’Università di Pavia, Lodigiani ha maturato una lunga esperienza – circa 20 anni – nel mondo del food & beverage, e non solo. Da segnalare soprattutto che in due diversi momenti della sua carriera ha lavorato in Heineken, gruppo in cui ha militato per molti anni anche Di Tondo, che era arrivato ad avere la responsabilità globale del brand di birra prima di entrare in Barilla. Dal 2004 al 2009, infatti, Lodigiani ha ricoperto diversi ruoli in Heineken Italia fino a diventare Senior Brand Manager. Successivamente, è passata in Ferrero Soremartec e Vodafone Italy, per poi entrare in Microsoft Italy nel 2014 come Lumia Marketing Director.

Nel 2016 il ritorno in Heineken, ma nella sede di Amsterdam, dapprima come Head of Heineken Global Innovation e poi, dal 2018, come Global Senior Director Low & No Alcohol Beverages, dove ha gestito lo sviluppo globale della categoria che ancora oggi guida la crescita dei ricavi dell’industria della birra. Infine, l’arrivo a Parma nel 2021, con il già citato incarico di Vice President Global Marketing del brand Barilla, che le ha permesso di guidare la crescita globale del marchio Barilla, evolvendo la personalità del brand, la sua visual identity e gestendo l’agenda per l’innovazione a livello globale. Ora, in qualità di Chief Marketing Officer, secondo quanto dichiarato dall’azienda dovrà guidare le strategie di marketing e lo sviluppo del business in un contesto di trasformazione digitale, focalizzandosi sulla gestione dei marchi e sul continuo miglioramento dei prodotti, con l’obiettivo di soddisfare i bisogni, in continua evoluzione, dei consumatori.

Sono davvero felice e orgogliosa di assumere questo nuovo ruolo in Barilla – afferma Ilaria Lodigiani, nuova CMO del Gruppo Barilla. Avere l’opportunità di rendere ancora più iconici i nostri straordinari marchi, di portare la cultura alimentare italiana nel mondo e di guidare un team marketing composto da persone talentuose, mi fa sentire onorata. Oggi più che mai mi ispiro alle parole di Pietro Barilla: ‘tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio’”.

Barilla mette in mostra a Parma il pack ‘numero uno’

Dal 1° aprile al 21 maggio a Parma si tiene un’esposizione, con ingresso gratuito, per scoprire il legame tra Barilla e l’arte, con pezzi unici e d’epoca della comunicazione e del marketing. A ospitarla è un luogo storico, Bottega Barilla, dove nel 1877 è iniziata una delle più importanti storie imprenditoriali del Paese. Questo luogo simbolo del “saper fare”, dove il fondatore Pietro Barilla senior accoglieva i primi clienti, da un anno è aperto a tutti e offre cimeli del passato, immagini storiche, e un percorso esperienziale sulla nuova pasta Barilla Al Bronzo.

Non poteva essere scelta una location migliore per raccontare il legame tra Barilla e Erberto Carboni, il designer, architetto e pubblicitario noto per aver realizzato il logo del marchio e per aver ideato gli slogan “Con pasta Barilla è sempre domenica” ed “È sempre l’ora dei Pavesini”. Dal 1952 al 1960 Carboni si occupa di tutta l’immagine coordinata del Gruppo. A cominciare dal logo aziendale, il brand incorniciato nell’ovale, che è arrivato fino ai giorni nostri, con un’ultima revisione nel 2022, fino all’inconfondibile azzurro-blu che ancora oggi contraddistingue Barilla. Ma Carboni si è occupato di tutto: dai manifesti alle confezioni, dal marchio ai cataloghi, agli slogan, alle pagine dei giornali e le locandine da negozio.

Gli oggetti esposti sono documenti rari e significativi come le 3 confezioni originali di pasta progettate e disegnate da Carboni e datate 1955 tra le quali il primo packaging in assoluto mai progettato per un pacco di pasta, che rivela l’origine del “Blu Barilla”. Carboni sceglie l’azzurro prima e il blu poi come colore aziendale dominante nella comunicazione perché richiamava la tinta azzurra della carta usata per confezionare la pasta in ampie ceste di castagno, quando ancora veniva di norma venduta sfusa al dettaglio. Ancora oggi in Bottega Barilla si vedono i grandi armadi con cassetti dotati di finestrelle di vetro, attraverso i quali le massaie potevano scorgere e scegliere a colpo d’occhio i vari tipi di pasta e legumi secchi messi in vendita. Per questo preciso motivo le prime confezioni Barilla in cartone, del Dopoguerra, conservano comunque una finestrella trasparente in cellophane che permetteva ai consumatori di vedere la pasta proprio come una volta. Una specie di educazione “soft” al packaging nel segno della continuità con il passato e uno sguardo al futuro, perché Barilla ha adottato il packaging della pasta almeno un decennio prima che diventasse obbligo di legge, nel 1968. Esposta anche la prima confezione a righe bianco-azzurre, design abbandonato a metà degli anni Cinquanta per passare a scatole dall’inconfondibile blu con logo rosso sulle quali la pasta sembra cadere dall’alto come un’allegra cascata, come quelle delle farfalle e dei “mitici” spaghetti n.5.

C’è anche spazio per gli slogan e i manifesti degli anni Cinquanta, in un viaggio in cui l’immaginario, la fantasia e l’arte si sposano alla concretezza del “fare” e del produrre. Come il manifesto della famosa “Gallina cubista” che omaggia materia prima e qualità ricordando che la pasta all’uovo Barilla aveva “5 uova per ogni chilogrammo”. E ancora, una pagina pubblicitaria del 1958 con le confezioni, che, mostrando file di persone davanti a enormi pacchi di pasta quasi sospesi in cielo, esalta l’universalità della pasta, del suo gusto amato da tutti, assieme alla sua accessibilità, perché l’acquisto della pasta sono “le 100 lire meglio spese della giornata”. L’esposizione prosegue con un Catalogo del pastificio Barilla, la cui copertina è stata disegnata da Carboni per la Campagna “Con Pasta Barilla è sempre Domenica”, che, nel 1952, vinse la Palma d’Oro della pubblicità.

Il retaggio di Erberto Carboni vive ancora oggi e anche per questo Barilla ha deciso di omaggiarlo con questa iniziativa. Si riconosce nel logo aziendale, che fa mostra di sé in milioni di confezioni di prodotti Barilla nelle dispense di tutto il mondo. Ma c’è anche un’eredità meno evidente, sebbene altrettanto segnante. Perché dagli anni Cinquanta del secolo scorso ad oggi, i pacchi di pasta e le confezioni del Gruppo Barilla continuano a raccontare storie: ospitano interpretazioni artistiche e d’autore, raccontano come nascono i prodotti Barilla e l’attenzione del gruppo per riunire le persone attorno alla gioia del buon cibo e rendere la qualità la scelta per una vita migliore, dal singolo al pianeta. Un percorso in divenire che ha portato le confezioni di pasta ad essere esse stesse un messaggio di sostenibilità e attenzione al futuro delle persone e del pianeta, con gli investimenti per renderle riciclabili al 100%, con l’utilizzo di carta e cartoncino da foreste gestite responsabilmente e l’eliminazione della finestra di plastica.

L’iniziativa di Barilla vive nell’ambito di “Parma 360°”, festival della creatività contemporanea che per circa due mesi prevede esposizioni e iniziative diffuse sul territorio con l’obiettivo di promuovere e incoraggiare l’arte contemporanea e i suoi principali protagonisti, valorizzando anche il patrimonio artistico parmense. Il tema di questa edizione, Crossover, ragiona sul concetto di contaminazione tra linguaggi, stili, forme, simbologie prese a prestito da epoche storiche diverse. Un concept che l’iniziativa in Bottega Barilla, con l’incontro tra arte e cibo, interpreta alla perfezione.

Tutte le opere in mostra sono disponibili in Bottega Barilla (Parma, strada della Repubblica 88) il venerdì dalle 15 alle 19:30 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19:30. Sono inoltre digitalizzate nell’Archivio Storico Barilla (www.archiviostoricobarilla.com), che è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura ‘sito di notevole interesse storico’ perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”.

Barilla celebra con uno special pack la sciatrice Mikaela Shiffrin

L’atleta e medaglia d’oro olimpica Mikaela Shiffrin ha battuto il record di vittorie in Coppa del Mondo, riscrivendo la storia dello sci e conquistando il titolo della sciatrice con più medaglie d’oro di sempre ai Mondiali. Vincendo il suo 87° titolo, Shiffrin è diventata una leggenda a tutti gli effetti battendo il record detenuto per 34 anni dallo sciatore svedese Ingemar Stenmark, primo per 86 volte. Questa vittoria segna la fine di un inseguimento durato quasi un decennio, da quando Mikaela è entrata in scena nel 2011: sono trascorsi ormai 12 anni dalla nascita di questo forte legame in cui Shiffrin e Barilla hanno sempre condiviso priorità e valori. Fin dall’inizio, infatti, Barilla è al fianco di Mikaela per sostenerne i successi consolidando negli anni un legame di affetto fondato su sincerità, dedizione e passione, in pista come nella vita.

Per celebrare il titolo mondiale e augurare all’atleta il meglio per le sue imprese future, Barilla ha lanciato un progetto speciale con la consulenza strategica e creativa di Publicis Italy / Le Pub.

Se alla base del successo c’è sempre un’ottima ricetta, per l’occasione BluRhapsody by Barilla ha ideato, in edizione limitata, 87 pezzi di uno speciale pack dedicato a Shiffrin con all’interno una pasta a forma di “8” e “7” che onora il successo in Coppa del Mondo. La prima confezione sarà regalata a Mikaela come “gesto d’amore” e tributo al suo rapporto di partnership con Barilla; delle rimanenti 86 disponibili per l’acquisto sulla piattaforma Charity Stars, 9 saranno messe all’asta per cinque giorni dalla data di lancio e le altre 77 saranno vendute a un prezzo prefissato. Tutti i proventi derivanti dall’asta e dalla vendita andranno a sostenere Food for Soul, un’organizzazione no-profit fondata dallo chef Massimo Bottura per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dello spreco alimentare e della fame nel mondo.

Barilla e Mikaela hanno creato un rapporto speciale che le vede impegnate a mantenere un sodalizio duraturo, saldo e affiatato. Nel corso degli anni questa relazione si è consolidata e trasformata in una sincera amicizia basata su amore, rispetto e gratitudine. Per suggellare questo legame unico, Barilla ha dedicato a Shiffrin anche la campagna #ASignOfLovein87Seconds, firmata da Publicis Italy / Le Pub.

Gianluca Di Tondo diventa AD di Barilla

Il marketing, quando è ideato e realizzato bene, è strategia e non certo tattica. La riprova arriva da Barilla, che ha promosso sul campo il suo uomo marketing migliore, Gianluca Di Tondo, già Group Chief Marketing Officer, che da aprile 2023 sarà il nuovo Amministratore Delegato del gruppo, prendendo il posto di Claudio Colzani, rimasto in sella per oltre 10 anni. Un passaggio di consegne morbido per un’azienda che – grazie a Colzani – è cresciuta soprattutto sui mercati internazionali.

Gianluca Di Tondo ha alle spalle una lunga esperienza di oltre 25 anni nel mondo del food & beverage, con ruoli sia in ambito commerciale che di marketing. Il suo nome è legato ad Heineken, visto che ha gestito a livello globale il brand, con piena responsabilità del Profit and Loss, della visione a lungo termine e della strategia di un marchio presente in 192 mercati.

Entrato in Barilla a marzo 2020 – in piena pandemia, tanto da aver lavorato per i primi tempi da Amsterdam, dove all’epoca viveva – in qualità di Group Chief Marketing Officer si è occupato della definizione di una nuova category strategy della pasta che ha portato alla nascita della linea Barilla Al Bronzo, del lancio dei nuovi loghi di Barilla e Mulino Bianco e della creazione del Barilla Acceleration Team, centro di eccellenza di competenze digitali e Advanced Analytics a Londra. Inoltre, è la stessa azienda a sottolineare il ruolo fondamentale di Di Tondo nell’acquisizione di Pasta Evangelist, di cui è diventato Chairman del Board.

È farina del suo sacco l’idea di riportare con la campagna “Un gesto d’amore” il marchio Barilla al posizionamento e alle atmosfere iconiche del passato, quelle che hanno fatto la storia del marketing in Italia. E c’è sempre Di Tondo dietro a The Rooftop Match, la partita a tennis tra Roger Feder e Carola e Vittoria, due ragazzine di Finale Ligure. Un video divenuto virale per il suo modo di raccontare la passione per lo sport e la voglia di superare tutte le difficoltà, comprese quelle create dall’emergenza pandemica.

A sintetizzare le ragioni che hanno portato alla scelta di Di Tondo è Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla, che dopo aver ringraziato Colzani per i risultati raggiunti, ha affermato che “Negli ultimi anni sono cambiati comportamenti d’acquisto, modelli lavorativi e canali distribuitivi. Vogliamo essere al centro di questo cambiamento, aprire la nostra finestra sul mondo per rispondere sempre al meglio alle esigenze delle persone. Gianluca Di Tondo, con la sua visione ed esperienza, saprà accompagnare la nostra azienda nel processo di trasformazione necessario per essere ancora più competitivi nello scenario internazionale”.

Al Bronzo, la nuova linea premium di Barilla

Barilla lancia la nuova linea premium “Al Bronzo” con una campagna internazionale firmata Publicis Italia – dal 2021 partner di Barilla per la strategia e la creatività a livello globale – che è on air, a partire dallo scorso 24 aprile, in 9 Paesi: Italia, Francia, Germania, Australia, Belgio, Spagna, Austria, Svizzera e Svezia.

Nell’anno in cui celebra i 145 anni di storia, Barilla porta su tutte le tavole del mondo una nuova dimensione per la pasta, rafforzando la connessione emotiva con i propri consumatori attraverso un’esperienza di gusto completamente nuova, intensa come se fosse stata mangiata per la prima volta.

Su questa strategia si basa il nuovo film internazionale prodotto da BRW e girato a Milano dal premiato regista francese Philippe André, da cui emerge tutta la potenza narrativa e visiva di immagini che raccontano una nuova dimensione del prodotto. Un big bang in cui la pasta rinasce con una intensità di gusto senza precedenti tale da offrire ai consumatori un’esperienza completamente inedita.

La nuova Barilla Al Bronzo, con la sua Lavorazione Grezza, è un atto di genio italiano che reinventa la tradizione e porta con sé un messaggio rivoluzionario: Pasta Is Born Again (In Italia: Nasce Barilla Al Bronzo). La creatività, si sviluppa in un climax ascendente accompagnata dalle note di “Flower Duet”, un famoso duetto per soprano e mezzosoprano dall’opera Lakmé di Léo Delibes, brano scelto per celebrare un nuovo inizio per la pasta in grado di risvegliare e ispirare sensi, ricordi ed emozioni.

ViviSmart arriva alla frutta, Coop, Barilla e Danone promuovono la dieta mediterranea

La frutta e le sue infinite virtù sono i protagonisti della seconda tappa del progetto “ViviSmart”, che si propone di avvicinare gli italiani a uno stile di vita più corretto attraverso la conoscenza dei vari elementi della dieta mediterranea. Un’iniziativa nata dall’alleanza tra tre colossi del settore alimentare (Barilla, Danone, Coop Italia), il mondo delle cooperative di consumatori (Coop Italia, Associazione nazionale cooperative di consumatori-Coop) e quello delle fondazioni no profit (Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition,  Fondazione Istituto Danone).  Il progetto interessa quattro città (Milano, Genova, Parma e Bari) con un bacino potenziale di utenti di 2,5 milioni, e coinvolge 1.500 bambini della scuola primaria e i loro nuclei familiari, più di 100 famiglie, 25 medici di medicina generale e 16 punti vendita.

Il viaggio iniziato con l’acqua prosegue quindi con la frutta, un vero toccasana per il nostro corpo. Ricca di antiossidanti e vitamine che difendono dall’ossidazione dei radicali liberi e di fibre che regolano l’assorbimento di zuccheri e grassi e il loro livello nel sangue, è un importante strumento di idratazione grazie all’elevatissima percentuale di acqua, vicina al 90%. Mangiare almeno tre porzioni di frutta di stagione al giorno è considerato fondamentale dai nutrizionisti.

 

Informazione, concorso fotografico e interventi in famiglia

Ma come si articola il progetto “ViviSmart”? Prima di tutto c’è uno step informativo. All’interno dei punti vendita scelti nella prima fase del programma verranno posizionate vere e proprie “stazioni” che proporranno un flusso regolare di informazione dedicate. C’è poi un concorso che mette in palio vari premi e al quale si potrà partecipare scattando una foto smart con la frutta, registrandosi sul sito www.progettovivismart.it, scaricando la app dedicata al programma. In questo modo si avranno anche sul proprio smartphone tutte le informazioni, gli approfondimenti, le notizie, i consigli dei nutrizionisti e i punti vendita che aderiscono all’iniziativa.

Il progetto “Vivi Smart” è ad alto tasso di tecnologia. Grazie alla piattaforma www.progettovivismart.it e all’’hashtag #abcdpervivismart, si conta di sensibilizzare le famiglie al tema delle abitudini alimentari, accrescendo il grado di consapevolezza in tema di alimentazione equilibrata. Il progetto pilota, che interessa cento famiglie nel periodo che va da settembre 2017 a maggio 2018, ha l’obiettivo di sviluppare un pionieristico modello di intervento che, attraverso strumenti mirati e counseling, punta a stimolare e favorire il cambiamento dello stile di vita di un gruppo di famiglie con almeno un bambino di età compresa tra i 6 e i 10 anni e con problemi di sovrappeso in almeno uno dei componenti del nucleo. I progressi saranno monitorati e valutati attraverso parametri predefiniti, da cui deriveranno preziose informazioni scientifiche.

Nel corso della prima fase del progetto “ViviSmart” verranno portate avanti le diverse iniziative di sensibilizzazione sui vari target e i medici avranno un ruolo importante nel rendere maggiormente consapevoli le famiglie delle proprie scelte alimentari. Al termine di questa fase, aBCD (l’alleanza Barilla Coop Danone) condividerà in modo aperto e trasparente i risultati ottenuti e, se questi saranno soddisfacenti, proporrà l’iniziativa a livello nazionale, tramite l’allargamento dell’alleanza ad altri partner e istituzioni, l’apertura e l’adattamento della piattaforma e dei suoi contenuti ad un pubblico più ampio.

Pasta con grano cento per cento italiano, anche Voiello firma

Italiana sì, ma quanto è italiana? Monta la polemica sull’utilizzo di grani stranieri da parte delle aziende di pasta Made in Italy.  E qualcosa si muove. Barilla, ha firmato un accordo triennale, fino al 2019, per garantire la produzione di pasta al 100% italiana venduta con marchio Voiello. Siglato dalla multinazionale di Parma con gli agricoltori italiani prevede l’acquisto di 900mila tonnellate di grano duro per la produzione dei vari tipi di pasta. Si tratta soprattutto del grano duro di tipo Aureo, prodotto di alta qualità e di livello proteico elevato – pari al 15,5% – con cui si realizza la totalità delle tipologie di pasta Voiello. L’accordo premia gli agricoltori del Centro-sud, quelli di Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, che in tre anni dovranno produrre 210mila tonnellate di grano duro, tra Aureo (130.000 tonnellate) e Svevo (80 mila tonnellate), per un investimento totale da parte di Barilla di circa 62 milioni di euro; per le aziende la remunerazione sarà elevata, pari a 270 euro a tonnellata come prezzo minimo di vendita rispetto ai 150 euro di qualche anno fa.

Secondo ColdirettiL’accordo per garantire la produzione di pasta al 100% italiana venduta con marchio Voiello è un importante contributo per salvare il grano italiano con le semine 2017 che sono crollate del 7,3% per la scomparsa di centomila ettari coltivati”.

 

Più rischi col Ceta

Sotto la lente la riduzione delle semine sull’intero territorio nazionale – che varia dal -11,6% nel Nord-Est al -5,4% nel Centro mentre nel Sud e Isole si registra un -7,4% – e il crollo dei prezzi pagati agli agricoltori che nella campagna 2016 sono praticamente dimezzati. Ma anche l’approvazione da parte dell’Europarlamento del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) con il Canada che rappresenta il primo esportatore di grano duro in Italia. L’accordo dovrà essere ratificato dal Parlamento nazionale contro il quale, secondo Coldiretti, rischia di scatenarsi una nuova guerra del grano, mettendo in pericolo “non solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy”. La soluzione potrebbe essere l’entrata in vigore dell’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta.

Una soluzione in passato avversata da Barilla,c he ha spiegato la sua posizione sul suo sito “Al fine di garantire la stessa qualità, il gusto e la sicurezza della pasta Barilla in tutto il mondo non è possibile utilizzare un’unica varietà di grano, un prodotto naturale, soggetto a cambiamenti anche significativi da una campagna all’altra. È necessario realizzare delle miscele in grado di fornire sempre lo stesso livello di proteine per dare alla pasta il gusto e la consistenza “al dente“ Barilla riconosciuti in tutto il mondo. All’interno di queste linee guida, Barilla cerca quanto più possibile di acquistare il grano negli stessi Paesi in cui produce la propria pasta. Il grano importato dall’estero da Barilla è sempre grano di qualità, acquistato spesso a un prezzo molto più alto di quello che si potrebbe trovare in Italia”.

Sta di fatto che questo richiedono i consumatori sempre più agguerriti e le cui battaglie a volte vincono, come spiega il caso recente dell’olio di palma. Recentemente Il Fatto Alimentare ha pubblicato la lista (in fieri) delle paste “davvero italiane”.

 

Addio mattarello benvenuta stampante 3D: Davide Oldani si cimenta con Vortipa di Barilla

La pasta 3D esce dai laboratori ed entra, se non ancora nelle case di tutti noi, quanto meno nell’Olimpo dell’alta cucina. La Vortipa di Barilla, uno dei tre formati selezionati da apposito concorso internazionale, diventa protagonista di una ricetta dello chef Davide Oldani, ideata appositamente per esaltare il formato di pasta. Succede alla mostra “New Craft”, organizzata dalla Triennale di Milano per raccontare come cambierà la quotidianità grazie all’innovazione tecnologica e al sempre maggiore peso che design e bellezza acquistano nelle nostre vite.

Lo chef stellato Davide Oldani si cimenta con il formato di pasta 3d Vortipa.
Lo chef stellato Davide Oldani si cimenta con il formato di pasta 3d Vortipa.

La stampante 3D é frutto di un rivoluzionario progetto di ricerca nato 4 anni fa dalla collaborazione con il Centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata) che permette di produrre la pasta attraverso la stampa di forme e geometrie uniche e irripetibili con le tecnologie produttive tradizionali. Uno strumento che permette così di personalizzare in maniera inedita la propria ricetta, il momento della preparazione e del consumo. Nel 2014 il concorso di design ”PrintEat! Your new idea of Pasta”, lanciato sulla piattaforma internazionale Thingarage, ha permesso di raccogliere nuove idee di forme di pasta da realizzare con la stampante 3D. Degli oltre 200 progetti arrivati da designer di tutto il mondo, una giuria di esperti ha premiato i vincitori: “Rose”, “Luna” e “Vortipa”, tre formati realizzabili solo per mezzo della tecnologia di stampa 3D.

 

Il futuro è nella personalizzazione, non solo dei formati

Le nuove tecnologie e la crescente attenzione al design e al piacere estetico, ma anche le nuove esigenze di salubrità e trasparenza, modificano spazi e tempi in cui ci muoviamo, in cui operiamo, sia nel contesto aziendale che nel contesto familiare e personale. Da qui nasce l’idea di Barilla di realizzare una stampante 3d per la pasta, strumento dalle molteplici potenzialità per esaltare la creatività di chiunque ami cucinare, che siano chef stellati, o privati curiosi del nuovo.

Il meccanismo di produzione é molto semplice: basta prendere un impasto preparato solo con semola di grano duro e acqua e inserirlo nella stampante nello spazio che nelle stampanti tradizionali é destinato all’inchiostro. Successivamente, via computer si seleziona dalla libreria il formato da produrre, si clicca invio e in pochissimi minuti si ottiene la pasta fresca, pronta da bollire.

«L’innovazione è talmente estesa che apre la strada a innumerevoli opportunità e tocca vari campi di applicazione – spiega Michela Petronio, Global Discovery Center Vice President di Barilla – La stampante potrà diventare lo strumento principe nelle mani degli chef, che potranno personalizzare l’offerta per i propri clienti e variarla infinite volte a seconda del loro estro, ma anche una nuova opportunità di business e di differenziazione. La personalizzazione non passa solo dalle forme ma anche da nuovi ingredienti e ricette con valori nutrizionali precisi, da diverse consistenze e colori».

 

Pasta 3D stellata

In occasione della mostra “New Craft”, lo chef stellato ha presentato la sua interpretazione della cosiddetta “pasta del futuro”.

«La stampante 3D della pasta potrebbe diventare una delle evoluzioni più interessanti della cucina del futuro – ha commentato Oldani -: grazie a questa innovazione, ogni chef potrebbe creare il formato di pasta ideale per valorizzare il proprio piatto. Si tratta di una cucina sartoriale, cioè disegnata su misura e in grado di esprimere la “creatività” di ciascuno. La stampante 3D è uno strumento potentissimo al servizio della nostra fantasia, perché ci permette di ideare nuovi accostamenti ed esaltare in modo inedito gli ingredienti della nostra tradizione gastronomica. È quello che abbiamo fatto oggi con la ricetta ‘Melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa».

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Barilla, dopo Expo la pasta 3D approda a Cibus

Sarà la pasta del futuro, personalizzata, nelle forme ma anche nei contenuti nutrizionali, quella realizzata dalle stampanti 3D? Una risposta la sta cercando Barilla, che da alcuni anni ormai collabora con il centro di Ricerca Olandese Tno (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata), e nel 2015 ha realizzato un primo prototipo in grado di produrre pasta fresca in 2 minuti, utilizzando un impasto preparato solo con semola di grano duro e acqua. Il che consente di produrre formati unici, con forme e geometrie non ottenibili con le tradizionali tecnologie utilizzate per la produzione di pasta.

“La pasta 3D, oltre ad essere una pasta di ottima qualità, veloce in cottura ma nello stesso tempo al dente, si presta alla realizzazione di piatti gourmet”, ha detto lo chef Marcello Zaccaria, che presenterà a Cibus 2016 una ricetta pensata proprio per valorizzare al meglio questo innovativo tipo di pasta: Pasta 3D su crema di piselli con calamaretti spadellati, pomodorini caramellati e pinoli tostati.

Il progetto, già presentato l’anno scorso a Expo, è ancora in una fase di ricerca con orizzonte temporale di medio-lungo termine. Oltre all’uso domestico, si pensa a ristoranti dove sarà possibile ordinare piatti di “pasta su misura” dall’Ipad, o negozi di pasta fresca dove ritirare l’ordine fatto online.

Leggi anche: Stampanti 3D: il futuro del cibo è già qui 

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