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Parmigiano Reggiano, bene vendite ed export nel 2023

Per il Consorzio del Parmigiano Reggiano il 2023 è stato un anno di grandi sfide: i caseifici e gli operatori commerciali hanno collocato sul mercato la produzione più alta, quella del 2021 (4,1 milioni di forme), in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali e al trend inflattivo che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie. Nonostante queste premesse però, il 2023 è stato un anno positivo. Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,05 miliardi di euro contro i 2,9 miliardi del 2022, con un aumento del 5%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+8,4%), sostenute da un andamento positivo dell’export (+5,7%), e, soprattutto, delle vendite in Italia (+10,9%): un exploit sorretto in modo particolare dalla convenienza relativa del Parmigiano Reggiano nei canali retail e ingrosso, dovuta a un calo delle quotazioni del prodotto stagionato e al contemporaneo aumento dei prezzi dei prodotti alternativi.

Tale tendenza ha coinvolto anche il mercato del “fresco”: per il Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore la media annuale delle quotazioni all’origine, pari a 10,12 €/kg, ha registrato nel 2023 un lieve calo del 5% rispetto alla media del 2022 (10,65 €/kg). La produzione è risultata stabile rispetto al 2022: 4,014 milioni di forme vs 4,002 milioni nel 2022 (+0,3%). Tra le province della zona di origine, prima per produzione è Parma (1.350.415 forme vs 1.357.224, -0,50%), seguita da Reggio Emilia (1.217.380 forme vs 1.245.159, -2,23%), Modena (860.971 forme vs 849.145, +1,39), Mantova (476.361 forme vs 455.439, +4,59) e Bologna (109.173 forme vs 95.303, +14,55%). Tale stabilizzazione costituisce un punto di forza per guidare il comparto verso condizioni di equilibrio negli anni di commercializzazione 2024 e 2025.

Per quanto riguarda i canali distributivi, la Gdo rimane il primo (65%), seguita dall’industria (17,1%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca rimane fanalino di coda, e quindi con un enorme potenziale di sviluppo, attestandosi all’8,2% del totale. Il restante 9,9% è distribuito negli altri canali di vendita. Le vendite dirette dei caseifici (per oltre l’85% in Italia, con circa 8.000 t. vendute) rappresentano il 5% delle vendite totali e hanno registrato un forte aumento (+10,8%)

La quota export rappresenta oggi il 43%, con una crescita del 5,7%. Risultati particolarmente positivi in Spagna (+7,8%), Francia (+6,9%), Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop (+7,7%) e Australia (+21,8%). Uniche note negative sono quelle registrate in Canada (-6,5%) e Giappone (-8,2%), rispettivamente per problemi legati alle quote e al cambio. Con 31,8 milioni di euro investiti per marketing, comunicazione e sviluppo dei mercati nel 2023, Parmigiano Reggiano ha confermato il percorso avviato da alcuni anni per diventare un vero brand globale, pronto ad affrontare gli ostacoli posti da mercati estremamente vasti, ricchi di prodotti d’imitazione e caratterizzati da una marcata confusione al momento dell’acquisto. Il Consorzio sta lavorando assiduamente per valorizzare la distintività della Dop, fornendo al consumatore più informazioni sulle sue caratteristiche: la stagionatura, la provenienza, il processo produttivo e il gusto, tutti particolari che offrono l’opportunità di differenziarsi dai concorrenti.

Rilevante anche la voce legata al turismo enogastronomico, un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita in caseificio e in magazzino il veicolo più potente per spiegare i valori del Parmigiano Reggiano. Nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000, in aumento del 10% sul 2022. Di questi, 44.600 visitatori (+19% sul 2022) hanno prenotato la visita tramite il portale dedicato sul sito del Consorzio, di cui la metà provenienti dall’estero. A questi numeri contribuisce anche Caseifici Aperti, la manifestazione promossa dal Consorzio che due volte all’anno offre agli appassionati la possibilità di visitare i caseifici partecipanti e scoprire i segreti della lavorazione della Dop (l’edizione di primavera 2024 è prevista per sabato 20 e domenica 21 aprile). I due appuntamenti del 2023 hanno infatti registrato 24.500 partecipanti, con un aumento del 19,5% sul 2022. Il Consorzio ha dunque salutato con grande favore l’approvazione del nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che entrerà in vigore nei prossimi mesi e rafforzerà ulteriormente il ruolo dei Consorzi nella promozione del turismo enogastronomico.

“Il 2023 è stato un anno di grandi sfide per il Parmigiano Reggiano, ma si è concluso con risultati positivi, con vendite al +8,4% ed esportazioni al +5,7%”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. “Nel prossimo futuro, il Consorzio dovrà sempre più investire sulla crescita nei mercati esteri, che rappresentano il futuro della nostra Dop. Ciò impone una partnership sempre più forte tra i produttori e quei commercianti che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali. È evidente come, in questo scenario, gli USA svolgano un ruolo fondamentale; motivo per cui siamo particolarmente preoccupati dal risultato delle elezioni di novembre, in cui rischia di prevalere una politica di protezionismo. Nel 2024 il Consorzio compie 90 anni, ma ci sentiamo più energici e proiettati al futuro che mai. Stiamo attraversando un momento di forte cambiamento, in cui si profilano con chiarezza le inevitabili rivoluzioni del futuro: il tema della sostenibilità; la gestione dei costi di produzione in uno scenario di incertezze mondiali; la tutela nella dimensione globale dei mercati e degli accordi di libero scambio; le nuove sensibilità dei consumatori. Questi aspetti, centrali per il futuro della Dop e delle imprese della filiera, si manifesteranno in ambiti che dovranno essere governati o presidiati dal Consorzio, fondato il 27 luglio 1934 proprio sul principio della potenza dell’azione collettiva rispetto a quella dei singoli. Insieme fronteggeremo le sfide future”.

Coppa Di Parma IGP, fatturato a 73 milioni con quasi 4 milioni di kg prodotti

Un fatturato da 73 milioni di euro, con una crescita del mercato canadese arrivato a sfiorare la metà dell’export complessivo: con questi numeri il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp, che racchiude 21 aziende associate per un comparto da oltre 500 occupati tra addetti diretti e lavoratori legati all’indotto, archivia il 2023.

Nello scorso anno il volume del prodotto certificato è cresciuto del 7%, arrivando a superare i 2 milioni di chilogrammi, mentre la produzione si è assestata sui livelli del 2022 sfiorando i 4 milioni. Un ottimo risultato considerando come l’aumento della materia prima abbia avuto un ruolo predominante. Nello specifico caso del Consorzio di Tutela, il taglio di carne suina utilizzato per la Coppa Igp (la porzione muscolare del collo) ha avuto un rialzo del 16%, in un trend ormai costante.

Buone anche le performance del preaffettato, che dopo un inizio di 2023 negativo ha raggiunto i livelli dell’anno precedente, soprattutto grazie a un +15% fatto registrare a novembre poco prima delle festività natalizie: sono stati 440mila i chili di carne suina impiegata nello specifico comparto, che ha avuto una incidenza del 30% sul totale delle vendite. La grande distribuzione infine si conferma il canale di commercializzazione principale, mantenendo una quota pari al 70% del turnover del comparto. In crescita anche il settore Horeca che per la Coppa di Parma Igp rappresenta una importante vetrina in termini di reputazione e valorizzazione del prodotto.

Come preannunciato, sono ottime le performance registrate per l’export arrivato al 10% sul turnover del comparto, soprattutto per quanto riguarda il Canada, all’interno di un mercato in cui la Coppa di Parma Igp, dal suo ingresso dieci anni fa, è in costante crescita. Il Paese nordamericano nel 2023 ha superato il 45% di quota export complessiva (nel 2021 per esempio era al 38%) confermando il primato per maggior importatore di Coppa di Parma Igp, mentre l’area UE continua a rappresentare la principale area di destinazione grazie ai principali partner commerciali come Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo.

“Il 2023 è stato un anno in cui abbiamo affrontato sfide importanti, come la crescita esponenziale del costo delle materie prime arrivato addirittura a un +16%, fattispecie che deriva anche dalla minor disponibilità di suini. Ecco perché aver aumentato i volumi del prodotto certificato ci rende molto soddisfatti e testimonia l’apprezzamento dei consumatori per la Coppa di Parma Igp. Infine, segnalo con piacere la costante crescita del mercato canadese, che prevediamo potrà avere un ulteriore rialzo nei prossimi anni, a testimonianza dell’interesse e della capacità del prodotto nel raggiungere anche i mercati extra europei” commenta soddisfatto Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma Igp.

Prosegue l’espansione di Dr. Max, nel 2023 fatturato a 4,6 miliardi

Nel 2023 Dr. Max, gruppo che opera nell’ambito degli operatori farmaceutici, ha rafforzato la propria posizione diventando la seconda catena di farmacie più grande in Italia e in Europa, con una crescita del 20% e ricavi pari €4,6 miliardi. Sin dalla sua fondazione in Repubblica Ceca nel 2004, Dr. Max ha puntato su un’espansione capillare in diversi mercati europei, contribuendo a realizzare una profonda trasformazione del settore retail farmaceutico. L’Italia, ultima nazione in cui il Gruppo ha fatto il suo ingresso nel 2018, è tra i Paesi chiave per la crescita delle quote di mercato: qui ha recentemente acquisito Neoapotek ed ha inaugurato il nuovo centro di distribuzione centralizzato di 14.000 metri quadrati a Telgate (Bergamo).

L’azienda ora intende proseguire il percorso di espansione dei servizi al cliente con un approccio omnicanale, un’ulteriore ottimizzazione della piattaforma di e-commerce con strumenti all’avanguardia e l’ampliamento dell’offerta di servizi in farmacia per la salute e il benessere. Inoltre Dr. Max ha rafforzato il proprio impegno nel porre le persone al centro col programma “Oath of Care” – una piattaforma di comunicazione progettata per ispirare le persone all’interno e all’esterno dell’organizzazione, raccontando la visione del marchio, ossia essere il punto di riferimento per il benessere e la salute delle persone, che siano partner, pazienti, dipendenti attuali e futuri, o clienti.

Per enfatizzare la propria filosofia di brand (“la cura e la salute per tutti”), Dr. Max ha lanciato a livello internazionale una campagna manifesto, che sarà comunicata anche in Italia nei prossimi mesi. In fase di elaborazione c’è inoltre una campagna studiata specificatamente per il mercato italiano con focus sui media televisivi. Una visione quella di Dr. Max che vede la salute come un bene che deve essere accessibile a tutti, non solo come cura dei sintomi, ma di benessere a 360° della persona. Le innovazioni tecnologiche, la scoperta di nuovi principi attivi e l’evoluzione della nostra percezione del benessere continuano a cambiare il modo in cui le persone valutano il proprio piano di salute personale e, con questa campagna, Dr. Max cerca di evidenziare la propria filosofia attraverso una vasta gamma di servizi e prodotti a prezzi accessibili che soddisfano le esigenze di una vita più sana.

“Viviamo un momento cruciale nella nostra storia ma celebriamo anche la nostra comunità costruita sull’importanza del prendersi cura, della professionalità e il valore della vita in tutti i Paesi in cui operiamo. Estendiamo questo messaggio ai nostri dipendenti e collaboratori, ai nostri pazienti-clienti più affezionati e a tutti coloro che condividono il nostro impegno verso la cura, l’eccellenza e l’innovazione” afferma Leonardo Ferrandino, Presidente e CEO del Gruppo Dr. Max.

Newlat Food archivia il 2023 con ricavi per quasi 800 milioni (+7%)

Il CdA di Newlat Food ha esaminato e approvato il Progetto di Bilancio della Società e il Bilancio Consolidato inerenti all’esercizio 2023. I dati relativi al 2023 confermano un andamento positivo dei principali dati economico-finanziari del Gruppo. I ricavi consolidati sono pari a 793,3 milioni, in aumento del 7% rispetto al 2022. L’EBITDA consolidato è risultato di 68,1 milioni, in netto aumento rispetto ai 56,4 milioni nell’esercizio precedente. L’EBITDA margin consolidato invece si attesta all’8,6%, in aumento rispetto al 7,6% registrato nel 2022.

I ricavi nel settore pasta registrano un andamento lineare per un effetto combinato di incremento volumi e riduzione del prezzo medio di vendita. I ricavi del settore milk aumentano per un effetto combinato di prezzo (65%) e volumi di vendita (35%). I ricavi del settore instant noodles & baking mixes incrementano principalmente in conseguenza dell’acquisizione di EM Foods. Al netto dell’acquisizione, l’incremento sarebbe stato pari al 4%. I ricavi del settore bakery crescono per effetto combinato di un incremento dei volumi di vendita dovuto all’avvio di nuovi contratti nell’ambito B2B e private label e grazie a un prezzo medio di vendita più elevato rispetto al precedente esercizio. I ricavi del settore dairy incrementano per effetto delle maggior quantità vendute nel corso del 2023, in particolare del mascarpone. I ricavi del settore special products registrano una diminuzione per effetto di un decremento del prezzo medio di vendita e di una diminuzione dei volumi a più bassa marginalità, nonché a causa di alcuni investimenti impiantistici che hanno rallentato i livelli di produzione, in particolare nel quarto trimestre. I ricavi relativi al segmento altri prodotti si riferiscono a prodotti secondari e registrano una sostanziale linearità rispetto all’esercizio precedente.

I ricavi del settore grande distribuzione sono cresciuti per effetto combinato di un aumento dei volumi di vendita nei principali segmenti in cui opera il Gruppo. La contribuzione del canale Grande Distribuzione Organizzata passa dal 60,9% al 58,6%. Le vendite nel settore B2B incrementano per effetto dell’acquisizione di EM Foods Sas. Al netto dell’acquisizione si registra un decremento dovuto in particolar modo al segmento Special Products. I ricavi del settore normal trade aumentano per effetto di un aumento delle quantità di vendita nei principali segmenti in cui opera il Gruppo. I ricavi del settore private label si incrementano per effetto degli ottimi risultati nel settore bakery e dairy, grazie a nuove partnership con importanti catene italiane ed europee. I ricavi in Italia aumentano grazie al contributo positivo del settore milk & dairy e del bakery, parzialmente compensato dal contributo negativo del settore Special Products. In crescita i ricavi esteri: in Germania per effetto di un incremento dei volumi di vendita nel settore pasta e del dairy, nel Regno Unito invece dipendono dall’incremento dei volumi di vendita nel segmento instant noodles e pasta. I ricavi relativi agli altri Paesi aumentano per effetto del contributo dell’acquisizione di Em Foods Sas.

“In un contesto di mercato molto volatile e caratterizzato nell’ultimo trimestre dell’anno da un’intensa attività promozionale, Newlat ha chiuso il 2023 con una notevole crescita del fatturato e con un forte miglioramento della marginalità, superiore alla media di settore. Grazie alla grande flessibilità finanziaria e all’ottima generazione di cassa, abbiamo iniziato, nel corso del quarto trimestre 2023, una serie di investimenti che ammontano a 25,2 milioni di euro, tra cui il nuovo forno, il quale rafforzerà in maniera significativa l’offerta dei prodotti sia speciali che tradizionali, ampliando la gamma in maniera significativa. Questi investimenti permetteranno alla nostra struttura industriale di affrontare nuove sfide di sviluppo commerciale con ancora maggiore efficienza. Il 2023 ci ha visti impegnati in un grande lavoro nel tentativo di acquisizione di Princes, gruppo inglese con un fatturato di circa 2 miliardi di euro. Sebbene l’operazione presentasse interessanti potenzialità strategiche, Newlat ha ritenuto che l’attuale contesto di mercato in Regno Unito richiedesse maggiore prudenza, anche in virtù della caratteristica di reverse merger dell’operazione. Ciononostante, la crescita per linee esterne continuerà ad essere un elemento strategico di primaria importanza per il nostro Gruppo. Grazie all’ampia disponibilità di cassa e al supporto finanziario di un gruppo di grandi banche internazionali, il Gruppo potrà operare sul mercato M&A con estrema flessibilità finanziaria. Siamo al momento impegnati su quattro importanti dossier, tutti strategicamente rilevanti per il nostro Gruppo, e dei quali ci auguriamo di poter condividere presto i dettagli. Il 2024 conferma la grande capacità del Gruppo di offrire ai propri clienti un portafoglio prodotti capace di generare ulteriore crescita nonostante un rallentamento della domanda e una riduzione dei prezzi in linea con il calo dell’inflazione” ha commentato il Presidente di di Newlat Food, Angelo Mastrolia.

MARR, ricavi in crescita nel 2023: trainano street market e national account

Il CdA di MARR, società appartenente al Gruppo Cremonini che opera nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice, ha approvato il bilancio d’esercizio 2023 chiuso con ricavi totali consolidati a 2.085,5 milioni di euro con una crescita di 155,0 milioni rispetto ai 1.930,5 milioni del 2022.

In recupero la redditività operativa con l’EBITDA consolidato dell’esercizio 2023 che si attesta a 123,1 milioni di euro (82,1 milioni nel 2022) e l’EBIT che è pari a 84,9 milioni (46,2 milioni nel 2022). Il risultato netto consolidato è di 47,1 milioni di euro e nel confronto con i 26,6 milioni del 2022 risente di maggiori oneri finanziari netti per 9,7 milioni per effetto dell’aumento del costo del denaro a partire dalla seconda metà del 2022. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 è di 223,4 milioni di euro e si confronta con 217,6 milioni del 2022.

Le vendite al segmento di clientela dello street market (ristoranti e hotel non appartenenti a gruppi o catene) si attestano a 1.365,9 milioni di euro e sono in incremento rispetto i 1.256,8 milioni del 2022. Le vendite al segmento del national account (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) sono pari a 484,6 milioni di euro e sono in crescita rispetto i 422,4 milioni del 2022, grazie al positivo contributo dei clienti della ristorazione commerciale strutturata (gruppi e catene di hotel e ristoranti). Nel complesso le vendite ai clienti della ristorazione (street market e national account) dell’esercizio 2023 ammontano a 1.850,5 milioni di euro e si confrontano con 1.679,2 milioni del 2022.

In base alle rilevazioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio (Congiuntura n. 2, febbraio 2024) i consumi (a quantità) della voce “Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa” in Italia nell’anno 2023 sono cresciuti del 5,2% rispetto al 2022. Le vendite dell’esercizio 2023 al segmento dei “Wholesale” (per la quasi totalità di prodotto ittico congelato a grossisti) sono pari a 200,7 milioni di euro e rispetto ai 217,4 milioni del 2022 hanno risentito, in particolare nella prima metà del 2023, di una minore disponibilità di prodotto.

Le vendite ai clienti della ristorazione (street market e national account) nei primi due mesi del 2024 sono coerenti con gli obiettivi di crescita e di marginalità attesi per l’anno. Tali risultati sono maturati in un contesto di consumi alimentari fuori casa in Italia che è atteso per l’intero anno 2024 in crescita (TradeLab, febbraio 2024) grazie anche a un positivo andamento del turismo.

Ricavi a 112 milioni per Valsoia (+11,3%) ma i volumi sono in contrazione

Valsoia archivia il 2023 con ricavi pari a 112,82 milioni di euro con un incremento del +11,3% (+11,50 milioni di euro) rispetto al 2022. La crescita dei ricavi è da ricondurre sia ai buoni risultati ottenuti dalla Divisione Food Salutistico (marca “Valsoia Bontà e Salute”) sia all’andamento positivo della Divisione Food Tradizionale (marche Piadina Loriana, Santa Rosa confetture, Diete.Tic, Weetabix, Oreo O’s Cereali, Margarina Vallè e Häagen-Dazs).

I consumi in Italia sono positivi a valore (+7,9% fonte NielsenIQ) mentre risultano in sensibile contrazione i volumi (-1% vs pari periodo precedente; “Grandi Marche” – 3,7%). La diminuzione nei consumi reali ha caratterizzato sostanzialmente tutto il 2023 confermando i primi segnali negativi registrati dal terzo quadrimestre 2022, conseguenza della crescita inflattiva. In questo scenario le grandi marche hanno registrato una riduzione della loro quota di mercato (-1,3 punti quota vs pari periodo precedente) a fronte di una crescita in particolare delle private label (+1,1 punti quota vs pari periodo precedente).

I principali mercati in cui opera la società evidenziano, nel corso del 2023, un rallentamento dei consumi in particolare per alcuni segmenti del mercato dei prodotti “salutistici” mentre è migliore l’andamento generale nell’ambito del mercato dei prodotti del “food tradizionale”. Le marche della società hanno registrato un andamento dei consumi sostanzialmente allineato ai rispettivi mercati, con una crescita della quota volume in 12 delle 21 principali categorie di mercato in cui opera la società. Tale crescita è sintomatica di una solida “brand equity” anche in presenza di sensibili incrementi nei prezzi al consumo. Positivo il primo anno di distribuzione del gelato Häagen-Dazs unitamente all’ottimo secondo anno di distribuzione della Margarina Vallè che in un mercato stabile ha visto crescere sia i propri volumi che le quote di mercato.

Le vendite all’estero evidenziano nei 12 mesi dell’esercizio 2023 un incremento del +7,9% sul pari periodo. L’andamento dell’anno è stato condizionato da una stagione del gelato ritardata nella partenza dei consumi in tutta Europa. L’esercizio in esame è stato ancora caratterizzato da una forte spinta inflattiva sui costi già a partire dal mese di gennaio nonostante una riduzione dei costi energetici. I rilevanti extra costi hanno coinvolto materie prime, imballi, logistica e servizi andando a sommarsi ai già straordinari incrementi dell’anno 2022, imponendo alla società nuovi listini negoziati con i retailer durante la primavera 2023. Questo scenario ha coinvolto tutte le aziende del largo consumo sia in Italia che in Europa ed è la ragione della reiterata forte inflazione dei prezzi al consumo nei mercati alimentari.

Valsoia ha fronteggiato nel 2023 un secondo anno di straordinari extra costi del venduto e della logistica valutabili in circa +9 milioni di euro, da aggiungersi ai +11 milioni di euro già sostenuti nell’anno 2022, operando con responsabilità verso il consumatore, i propri fornitori e i retailers. Sono stati comunque difesi o migliorati i volumi di vendita, e per alcune linee di prodotti o marche incrementate le quote di mercato anche grazie al prosieguo degli investimenti in comunicazione e consumer marketing realizzati durante il corso dell’anno 2023. Gli aumenti di listino negoziati con il trade e la gestione caratteristica della società, hanno, anche per il 2023, solo parzialmente compensato gli extra costi del venduto e della logistica. I costi di struttura sono sostanzialmente stabili rispetto al pari periodo ed in linea con le previsioni di budget.

“Anche il 2023 è stato caratterizzato da una rilevante crescita dei costi che hanno condizionato l’EBITDA contenendolo sostanzialmente allo stesso livello dell’esercizio precedente, tuttavia la società ha confermato la sua solidità finanziaria pari a 27,3 milioni di euro. Il controllo dei costi di acquisto e delle marginalità sono stati la priorità anche per l’esercizio 2023 unitamente al continuo sostegno che proseguirà anche nel 2024 ai consumi delle nostre marche, in particolare attraverso i costanti e crescenti investimenti in comunicazione. Il secondo anno di gestione della margarina Vallè è stato molto positivo così come la partenza della distribuzione del gelato tradizionale Häagen-Dazs. In un contesto di mercato alimentare italiano segnato dalla contrazione dei consumi a seguito della elevata inflazione, riteniamo di particolare rilievo l’andamento positivo dei volumi delle nostre marche salutistiche e food tradizionale accompagnate in molti segmenti di mercati da una crescita della quota consumi sia a valore che a volume. Ottime, in particolare, le performance della Piadina Loriana e delle confetture Santa Rosa. Abbiamo proseguito con successo le vendite al consumatore via e-commerce attraverso Amazon ed altre piattaforme internazionali migliorando decisamente i relativi ricavi di vendita. Esprimo pertanto soddisfazione per lo stato di salute delle nostre marche unitamente alla solidità finanziaria della società che ci proiettano con fiducia alle sfide di crescita previste nei nostri piani per i prossimi anni” ha detto il Presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi.

La Gdo traina Caffè Borbone: nel 2023 ricavi per 300 milioni di euro

Caffè Borbone chiude il 2023 con ricavi a 300,4 milioni di euro, in crescita del 14,3% rispetto all’esercizio precedente. Un risultato frutto dell’ampliamento e del rafforzamento dei canali di distribuzione, del lancio sul mercato di nuovi prodotti, miscele e packaging e degli innovativi format di comunicazione ideati per consolidare ulteriormente l’immagine del brand.

A trainare le vendite è la Gdo con una crescita del 28% rispetto al 2022, un incremento superiore rispetto alla media del mercato (+12%, fonte Nielsen). Ottima anche la performance del canale digitale, che comprende e-commerce diretto caffeborbone.com, Amazon e portali specializzati, in aumento del 32%. Prosegue anche lo sviluppo del mercato estero, che fa registrare un incremento del 59%, con una buona partenza della gestione diretta del mercato US dopo la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp.

“Gli ottimi risultati sono il frutto di diversi fattori. In primis il rafforzamento della nostra rete commerciale, che ci ha permesso di essere presenti capillarmente in tutta Italia e in diversi canali di distribuzione. Inoltre, l’impegno in R&S ci ha consentito di ampliare la gamma prodotti, per soddisfare palati eterogenei e sempre più esigenti. Nel 2024 puntiamo a dare continuità al nostro percorso di crescita, sviluppando ulteriormente tutti i canali di vendita e l’estero” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.

Nel corso del 2023 l’azienda ha dato ulteriore impulso ad un percorso di sviluppo avviato ormai da alcuni anni, che prevede anche l’ampliamento e la diversificazione del portfolio prodotti per intercettare nuovi target e soddisfare tutte le esigenze di consumo, sia in termini di preferenze organolettiche che di compatibilità con diversi sistemi di erogazione. In particolare, a marzo è stata lanciata Crema Fredda Caffè, il primo dessert al cucchiaio al gusto caffè da consumarsi freddo. Il prodotto ha riscosso grande successo, aggiudicandosi il premio speciale New Entry 2023 nella categoria caffè ai Brands Award 2023. In seguito, è stata lanciata la versione da gustare anche calda e la variante Crema Caffè Baileys. Nella seconda parte dell’anno è stata lanciata MokaCiao, un’innovativa moka da utilizzare con il caffè monoporzionato in cialda. Un tradizionale sistema di erogazione che si unisce alla praticità e alla sostenibilità della cialda per restituire in pochissimo tempo un caffè gustoso con la possibilità di scegliere diverse gradazioni di intensità e corposità. Negli Stati Uniti è stata invece lanciata la capsula K-cup, totalmente compostabile e dedicata ai consumatori americani che preferiscono il caffè lungo.

Caffè Borbone è stato il primo player del settore a introdurre sul mercato la cialda compostabile 100% amica della natura, smaltibile nell’umido e con incarto riciclabile nella raccolta della carta. La cialda attenta al pianeta è oggi il prodotto di punta di Caffè Borbone e dal 2021 traina il comparto del consumo di caffè con erogazione da sistemi compatibili a cialda, tra cui la macchina da caffè Didì di Caffè Borbone e la nuovissima MokaCiao. L’impegno dell’azienda per l’ambiente prosegue anche nel comparto capsule con le K-cup compostabili per il mercato americano e le capsule compostabili compatibili Don Carlo, in biopolimero con il top in carta filtro.

“L’attenzione alla sostenibilità dei prodotti rientra in un preciso percorso di sviluppo sostenibile che l’azienda ha avviato dal 2018, anno dell’ingresso nel Gruppo Italmobiliare, e che interessa tutte le fasi di produzione, dalla certificazione della filiera e tutela dei lavoratori nei Paesi di origine e approvvigionamento, all’efficientamento energetico del nostro stabilimento di Caivano fino al trattamento degli scarti di produzione e all’innovazione del packaging” conclude Marco Schiavon.

Bofrost continua a crescere e chiude il 2023 a 300 milioni di euro

Con 300 milioni di euro di fatturato (+1% rispetto all’anno commerciale precedente) Bofrost Italia chiude il bilancio 2023-24, continuando la crescita registrata a partire dal 2020, anno in cui la pandemia ha segnato l’affermarsi della spesa a domicilio fra le abitudini dei consumatori italiani.

Tra le strategie di crescita previste per i prossimi mesi, il miglioramento nel servizio, a oggi premiato da oltre 1 milione di famiglie clienti; l’arricchimento del catalogo, nel quale entrano ogni anno oltre 100 novità tra surgelati e freschi, con grande attenzione a ingredienti e fornitori italiani; investimenti nella logistica e nelle filiali, nel segno della sostenibilità; crescita occupazionale con 200 nuovi inserimenti previsti nel prossimo anno tra venditori e promoter.

“L’anno commerciale 2023-24 ha visto Bofrost affermarsi nella vendita a domicilio non solo dei prodotti surgelati, il nostro settore storico, ma anche dei freschi, che in pochi anni sono arrivati a rappresentare il 10% del nostro fatturato” commenta l’Amministratore Delegato di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “Siamo in grado di portare agli italiani una spesa alimentare completa, con un’altissima qualità del servizio, grazie alla nostra logistica e alla professionalità dei nostri venditori e venditrici che, con l’aiuto degli strumenti digitali in dotazione, sono in grado di interpretare al meglio le esigenze di ogni cliente, mettendo in campo un approccio davvero tailor made”.

A caratterizzare il 2023 di Bofrost anche importanti sperimentazioni, come l’apertura dei primi due Bofrost City Point in centro a Milano: offrono servizi di vendita, somministrazione e asporto e sono diventati importanti punti di contatto con la clientela della metropoli. Un nuovo format che nei prossimi mesi si svilupperà ulteriormente con eventi e degustazioni.

Varietà del catalogo, tante opzioni d’acquisto (door to door, telefono, sito, app) e comodità della consegna a casa con la sicurezza del mantenimento della catena del freddo sono i principali punti di forza di Bofrost. “Un fattore sempre più determinante – continua Tesolin – è la capacità personalizzare la nostra proposta per una clientela che ha gusti e abitudini diversificati. I trend sono in continua evoluzione: c’è grande apprezzamento per le proposte che richiamano le tradizioni regionali e che valorizzano ingredienti regionali, DOP e IGP; c’è la richiesta di alternative a base vegetale, senza glutine, senza lattosio; ma c’è anche la curiosità di scoprire sapori nuovi e piatti internazionali. Per interpretare questi trend è necessario creare una comunicazione personalizzata per ogni cliente, a partire da un lavoro di analisi su una grande quantità di dati, per condurre il quale abbiamo utilizzato anche nuove soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Ciò che ne esce va poi “messo a terra” tramite ciò che da sempre ci contraddistingue, cioè il fattore umano: alla base del nostro successo c’è la relazione diretta con i clienti curata dalla nostra rete di venditori e venditrici, attentamente formati e dotati di strumenti digitali avanzati per gestire la clientela e gli ordini”.

Per questo Bofrost investe fortemente nelle persone: per il 2024-25 sono in programma 200 nuovi inserimenti in tutta Italia tra venditori e promoter. In cantiere anche il potenziamento delle filiali, con nuove aperture e investimenti infrastrutturali all’insegna del risparmio energetico, e il continuo affinamento della logistica e delle soluzioni per la mobilità, sempre in ottica sostenibile.

Cresce l’export del Prosciutto San Daniele DOP e arriva al 19%

Ben 2.590.000 cosce prodotte, 21,3 milioni di confezioni certificate pari a 407.000 prosciutti per oltre 2 milioni di chilogrammi: sono questi i numeri con cui il Prosciutto di San Daniele DOP archivia il 2023 e si conferma come uno dei prodotti enogastronomici italiani più di successo.

Parte del merito spetta alla quota di export in crescita, che si attesta al 19% rispetto alle vendite totali dell’anno con circa 3 milioni di chilogrammi destinati ai mercati esteri. Il 55% delle quote totali di export è stato destinato all’Unione Europea, il restante 45% è stato esportato invece in Paesi terzi. Le quote più rilevanti, in ordine di volumi, sono detenute da Francia, Stati Uniti, Australia, Germania e Belgio a cui si sommano Svizzera, Austria, Regno Unito, Lussemburgo e Canada. Tra le performance migliori quella negli Stati Uniti (+11%), Australia (+7%), Regno Unito (+30%) e Repubblica Ceca (+18%).

La produzione continua a essere portata avanti nei 31 stabilimenti collocati all’interno della città di San Daniele del Friuli, con carni provenienti dai 3.510 allevamenti certificati situati in dieci regioni del Centro-nord Italia e conferite dai 44 macelli della filiera DOP.

Il fatturato totale, derivante dalle attività di produzione e distribuzione, si mantiene a 360 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti, dopo il +14% rilevato nel 2022.

MediaWorld chiude il 2023 a 2,5 miliardi e pianifica gli investimenti futuri

Dopo due anni anomali, in cui le performance di prodotti come televisori e notebook sono state spinte da fattori come pandemia e incentivi statali, nel 2023 il comparto ha affrontato un quadro macroeconomico instabile derivato dal forte incremento del tasso di inflazione e costante rialzo dei tassi d’interesse. Ciò, tuttavia, non ha scalfito l’andamento di MediaWorld che nel corso dell’esercizio 2023 ha registrato vendite pari a 2,5 miliardi di euro, mantenendo inalterati i propri impegni e destinando 31,1 milioni di euro agli investimenti. Di questi, 19,7 milioni di euro sono stati impiegati nella completa ristrutturazione di quindici punti vendita, anche tramite l’implementazione del nuovo layout “Look & Feel” e nell’apertura di nuovi negozi, raggiungendo al termine dell’anno fiscale 125 punti vendita attivi su tutto il territorio nazionale. La restante parte delle risorse – 11,4 milioni di euro – sono stati destinati invece al miglioramento dell’infrastruttura IT e, in particolare, al lancio del nuovo e-commerce, nonché all’implementazione del nuovo Distributed Order Management System, che ha consentito di efficientare i processi e lanciare il servizio omnicanale “Ritiro gratis anche in 30 minuti”.

Per il triennio 2024-2026 MediaWorld proseguirà negli investimenti dedicati a innovazione e sviluppo della rete fisica, destinando una quota crescente di risorse a tecnologia e percorsi di qualificazione del personale con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità complessiva della shopping experience. Il piano prevede un investimento triennale per ulteriori 100 milioni di euro ed è già in corso di implementazione. Dalla chiusura dell’anno fiscale ad oggi, infatti, MediaWorld ha già inaugurato sei nuovi punti vendita (Viterbo, Rieti, Forlì, Reggio Calabria, Montano Lucino e Roma) portando a 131 gli store attivi e all’ingresso di circa 100 nuovi dipendenti. Sul fronte tecnologie dedicate alla customer experience e all’evoluzione dei consulenti, è partita la fase pilota della “Vendita end-to-end in reparto”, che consentirà agli addetti di accompagnare il cliente in tutte le fasi della shopping experience e che valorizza il ruolo dei consulenti in chiave “Experience Champion”. Inoltre, grazie all’utilizzo combinato con lo scontrino digitale, questa novità assoluta nel settore retail porterà a ulteriori benefici in termini di valore percepito. Infine è prevista una significativa evoluzione del canale online, che affiancherà all’e-commerce www.mediaworld.it, l’assortimento di prodotti venduti tramite marketplace. Questa novità consentirà a MediaWorld di ampliare l’offerta e includere nuove categorie di prodotto.

“Portiamo avanti con convinzione la nostra strategia di sviluppo, guidandone l’evoluzione e l’innovazione, con l’obiettivo di creare esperienza nel settore della tecnologia rendendola comprensibile e accessibile. Gli investimenti in omnicanalità e formazione dei consulenti, oltre all’ammodernamento delle infrastrutture IT dei negozi esistenti e alle nuove aperture, rappresentano un rilevante vantaggio competitivo che ci pone nelle condizioni di cogliere appieno le opportunità che si stanno concretizzando a fronte del progressivo rientro dei tassi e dei segnali di ripresa dei consumi su diverse categorie merceologiche” ha dichiarato Guido Monferrini, Amministratore Delegato di MediaWorld.

“Nell’esercizio 2023 abbiamo proseguito l’implementazione della nostra strategia omnicanale, investendo per migliorare ulteriormente la nostra competitività e presenza sia sul canale fisico sia online. Il fatturato del 2023, pari a 2,5 miliardi di euro, sebbene segua l’andamento non positivo dell’intero settore, dimostra che siamo andati nella direzione giusta, avendo registrato un andamento migliore del mercato stesso e numeri in crescita per quanto concerne i principali parametri di qualità erogata e percepita” aggiunge Emanuele Cosimelli, Chief Financial Officer MediaWorld.

Complessivamente, nel triennio 2021-2023, MediaWorld ha investito circa 100 milioni di euro, che hanno consentito di evolvere l’offerta introducendo nuovi servizi a valore aggiunto e consolidando la presenza del marchio sul territorio. Inoltre, coerentemente con la strategia definita dal Gruppo, nell’anno fiscale 2023 sono stati rinnovati e intensificati i programmi formativi dedicati a tutti i dipendenti e, in particolare, a quelli direttamente a contatto con il pubblico, con l’obiettivo di far evolvere le competenze e il ruolo degli addetti da “venditori” a “consulenti esperti di soluzioni tecnologiche”. Questi investimenti si sono riflessi sulla soddisfazione e fedeltà dei clienti e nel 2023 MediaWorld ha registrato il miglior dato di Net Promoter Score di sempre. Inoltre, gli investimenti dell’azienda sono stati effettuati perseguendo una strategia di sviluppo sostenibile, che si è declinata mediante numerose azioni, tra cui l’efficientamento energetico degli impianti di condizionamento/riscaldamento nei negozi, l’illuminazione a led e l’approvvigionamento di energia al 100% da fonti rinnovabili. Nell’anno fiscale ’23, è continuata la forte attenzione all’economia circolare ampliando a nuove categorie di prodotto la possibilità di ritiro e supervalutazione dell’usato (trade-in), aumentando di quattro volte il volume di pezzi ritirati. Infine, prosegue l’impegno nella second-hand economy attraverso i prodotti ricondizionati – circa 30.200 nel corso dell’esercizio 2023 – grazie al sito web e all’introduzione di apposite aree espositive all’interno dei negozi.

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