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7 Luppoli L’Esotica, la nuova specialità di Angelo Poretti

I Mastri Birrai del Birrificio Angelo Poretti, guidati dallo spirito innovatore che da sempre li contraddistingue, hanno scelto di festeggiare l’arrivo dell’estate rinnovando la specialità stagionale estiva. Il risultato è la nuova 7 Luppoli L’Esotica, una birra speciale, fresca e beverina, caratterizzata da una delicata luppolatura e da note spiccatamente fruttate che s’intonano perfettamente ai sapori e profumi dell’estate.

La sapiente selezione delle sette varietà di luppolo e l’aggiunta del mango come ingrediente speciale, donano alla nuova 7 Luppoli L’Esotica una morbidezza e dolcezza iniziali che si stemperano con l’emergere discreto, ma chiaramente percepibile, delle note amare dei luppoli. Come le altre specialità della famiglia L Stagionali, inoltre, la nuova 7 Luppoli L’Esotica si presenta con una lieve opalescenza dovuta alla non filtratura, che mantiene integralmente le preziose sfumature organolettiche della cotta. Le sue caratteristiche e la moderata gradazione alcolica (4,8%), rendono la novità estiva del Birrificio Angelo Poretti una specialità perfetta da gustare come aperitivo o per accompagnare insalate fresche e piatti a base di frutta di stagione.

www.birrificioangeloporetti.it

Winelivery consegna in 30 minuti vino e alcolici di qualità e cerca investitori

La start-up, tramite il lancio di una campagna crowdfunding, ricerca investitori che credano nel progetto per poter rafforzare la propria presenza a Milano ed espandersi anche in altre città italiane e all’estero, 

Vini, birre artigianali e altre bevande alcoliche consegnati in meno di 30 minuti a temperatura di degustazione. Questo è Winelivery, un servizio di delivery “last mile” nato nel 2015 dall’idea di due giovani imprenditori valtellinesi, che valorizza i piccoli produttori e le enoteche fornendo un unico canale di vendita.

“A diversi mesi dal lancio ufficiale, winelivery è una realtà consolidata: sono di fatto tantissime le persone che scelgono ogni sera la comodità offerta dal nostro servizio. I nostri clienti sono soprattutto giovani lavoratori e studenti, ma anche molte donne – dichiara Andrea Antinori, co-founder di winelivery -. L’idea della prima enoteca da “divano” ha ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico milanese: pronto ad accogliere positivamente servizi come il nostro che nascono per facilitare la vita quotidiana”.

Per ordinare con Winelivery è sufficiente collegarsi al sito winelivery.com o scaricare l’app – disponibile per iOS e Android, inserire il proprio indirizzo di consegna e scegliere tra un’esclusiva selezione che include oltre 800 referenze tra vini, birre classiche ed artigianali, liquori, distillati, cocktail-kit. Attiva tutti giorni dalle 10:00 di mattina all’1 di notte ed il venerdì e sabato fino alle 2 di notte.

“Oltre a coprire molteplici occasioni di consumo non solo al domicilio ma anche in ufficio – brindisi con i colleghi… grazie al servizio express con consegna gratuita, winelivery ha anche aperto un nuovo canale di vendita per enoteche, vinerie, cocktail bar e pub che vedono nel nostro servizio un’importante opportunità di mercato. Diventando nostri partner infatti ci si affaccia su un marketplace che a Milano non ha confini: i propri prodotti potranno raggiungere tutta la città, non solo le persone che fisicamente entreranno nel negozio/winebar… E per i clienti, grazie ai nostri partner selezionati, garantiamo quotidianamente un’elevata qualità dell’offerta e l’immediatezza della consegna.” Afferma Francesco Magro, CEO e co-founder di winelivery.

Lanciata una versione beta a dicembre 2015, winelivery è ora attiva da gennaio 2016 servendo tutto il comune di Milano e da allora il suo fatturato è cresciuto mediamente dell’83% ogni mese. Per rafforzare ancor di più la sua presenza la start-up è alla ricerca di investitori che credano nel progetto, tramite il lancio di una campagna crowdfunding: obiettivo minimo? il raggiungimento di €50.000. Per scoprire di più e per diventare socio: www.crowdfundme.it/projects/winelivery

Etichettatura e bevande alcoliche, alcune aziende commentano il rapporto della Commissione

Un anno: questo il tempo a disposizione dei produttori di bevande alcoliche per mettersi in regola in termini di etichettatura. A dirlo il rapporto sull’etichettatura obbligatoria, presentato dalla Commissione Europea. L’obiettivo? Garantire ai consumatori piena trasparenza su composizione, ingredienti, e valore nutrizionale delle bevande.

L’obbligo non riguarda quei prodotti con volume alcolico inferiore all’1,2%.

Già prima che la Commissione si pronunciasse, alcune aziende avevano precorso i tempi proponendo delle label trasparenti.

 

Alcune testimonianze

Pernod Ricard

Per essere il più efficiente possibile su questo progetto, il Gruppo ha adottato un format univoco per i brand strategici per mostrare tutte le informazioni e i dati chiave in tabelle di facile lettura.  Per migliorare la comprensione del consumatore e fornire l’accesso alle informazioni più rilevanti, il contenuto è espresso per unità di 10g di alcol, ma anche per la quantità più comune per ogni tipo di prodotto (ad esempio, 25 ml di cognac Martell o Chivas whisky, 150 ml per il vino Campo Viejo, etc.). Questa diversificazione consente di adottare diverse modalità di consumo e aiuta i consumatori a fare scelte responsabili.

 

“La tecnologia digitale è uno straordinario strumento che migliora la nostra interazione con i consumatori”, afferma Alexandre Ricard, Presidente e CEO di Pernod Ricard. “Un numero sempre più crescente di consumatori vogliono, infatti, informazioni utili e chiare circa i prodotti che consumano. Adesso possono accedere a dati relativi a tutti i nostri prodotti strategici in pochi istanti”.

 

 

Anheuser-Busch InBev (“AB InBev”)

Il leader al mondo nella produzione di birra, accoglie con favore questa iniziativa, che segue l’impegno volontario assunto dalla società nel 2015 di fornire ai consumatori europei informazioni complete sugli ingredienti e sui valori nutrizionali (i ‘Big 7’: valore energetico, grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale) delle sue birre, sia nelle etichette che online. 

“AB InBev è stato uno dei principali motori di questa iniziativa. Abbiamo la responsabilità nei confronti dei nostri consumatori di fornire loro informazioni chiare sui valori nutrizionali e sugli ingredienti per aiutarli a compiere le scelte giuste per la loro alimentazione e la loro salute”, dice Maria Rocha Barros, VP Legal & Corporate Affairs Europe. “Entro la fine del 2017, forniremo informazioni sui valori nutrizionali e sugli ingredienti su almeno l’80% della birra che vendiamo nell’Unione Europea. Ciò richiede la progettazione e la produzione di nuove etichette, nuove lattine di birra e nuovi imballaggi secondari.” Con il tempo, ogni bottiglia e lattina riporterà informazioni sugli ingredienti e sulle calorie che contiene.

L’associazione The Brewers of Europe si è impegnata a fornire informazioni complete sugli ingredienti e sui valori nutrizionali per 100 ml sull’etichetta e/o online. La promessa di AB InBev va al di là di questo impegno minimo, attraverso:

 

  • L’inserimento della lista completa degli ingredienti e delle informazioni relative al valore energetico sulle confezioni primarie. Dove lo spazio lo consente, l’imballaggio primario comprenderà anche tutti i Big 7.

 

  • L’inserimento della lista completa degli ingredienti e delle principali informazioni sui valori nutrizionali (i Big 7) sulle confezioni secondarie (ad esempio: scatole di cartone e pellicole) in Europa.

 

  • La condivisione non solo delle informazioni nutrizionali obbligatorie per 100 ml, che è lo standard nel diritto comunitario per le bevande analcoliche, ma anche la tipica porzione di un dato marchio – che nella maggior parte dei casi è il contenuto di una lattina o bottiglia monoporzione.

 

  • La condivisione online tramite Tapintoyourbeer.com di un elenco completo degli ingredienti, del valore energetico ed di altre informazioni nutrizionali di tutti i marchi.

 

 

Birra artigianale, cibi vegani e centrifughe entrano nel paniere Istat 2017

Da sempre il paniere dell’Istat, l’elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo finalizzata alla misura dell’inflazione per calcolare l’inflazione, è una cartina al tornasole dei cambiamenti degli stili di vita e dei consumi e quest’anno non fa eccezione: tra le novità accolte ci cibi vegani, birre artigianali, preparati di carne da cuocere e centrifughe. Prodotti un tempo di nicchia, ma che trovano sempre più spazio nel carrello degli italiani, evidentemente. Il che fa emergere gli italiani come un popolo che vira al salutismo e all’attività sportiva, cui piace mangiare e bere bene e amante delle nuove tecnologie: i 12 nuovi beni e servizi infatti sono i Preparati di carne da cuocere, i Preparati vegetariani e/o vegani, i Centrifugati di frutta e/o verdura al bar, la Birra artigianale, gli Smartwatch, i Dispositivi da polso per attività sportive, le Soundbar (barre amplificatrici di suoni), l’Action camera, le Cartucce a getto d’inchiostro, le Asciugatrici, le Centrifughe e i Servizi assicurativi connessi all’abitazione. Escono dal paniere le Videocamere tradizionali (sostituite dall’Action camera).

Sono 1.481 i prodotti elementari, raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 405 aggregati utilizzati nel paniere nel 2017 per il calcolo degli indici NIC (per l’intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati). Per il calcolo dell’indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene invece impiegato un paniere di 1.498 prodotti elementari, raggruppati in 923 prodotti e 409 aggregati.

Nel complesso, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese per la stima dell’inflazione sono circa 706.500, di cui più di 493.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e, oltre 137.500 centralmente dall’Istat. Le restanti 76.000 quotazioni provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.

Quanto ai pesi percentuali per categoria, mentre diminuisce la quota per prodotti alimentari e bevande analcoliche, aumenta il peso di trasporti, servizi ricettivi e ristorazione, servizi sanitari, ricreazione, mobili e abbigliamento.

Infografica: Il paniere dei prezzi al consumo nel 2017

istat_paniere2017

 

Nel mese di gennaio 2017, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,9% nei confronti di gennaio 2016. A dicembre il tasso di inflazione era stato dello 0,5%. Lo 0,9% è il tasso di inflazione più alto da settembre 2013, quando si registrò un dato analogo.

La birra artigianale piace anche in Cina, 32 via dei Birrai premiata ai China Beer Awards

L’onda lunga del successo della birra artigianale è arrivato anche in Cina, premiato con una manifestazione ad hoc, i China Beer Awards. E quattro birre artigianali del birrificio trevigiano 32 via dei Birrai si sono aggiudicate un posto sul podio di Hong Kong: un importante passo avanti nel mercato cinese, dove 32 è presente dal 2013 e distribuita non solo nelle principali città come Shangai e Pechino ma, grazie al successo delle vendite online, anche in molte altre regioni cinesi.

Curmi, Nebra, Audace e Atra sono le referenze premiate con la Bronze Medal. Il China Beer Award è un riconoscimento internazionale che premia le birre più vicine ai gusti dei consumatori cinesi e che mira a far conoscere nel paese le birre artigianali provenienti dal tutto il mondo.

«Siamo orgogliosi di essere saliti sul podio con le nostre birre – afferma Loreno Michielin, socio fondatore e Direttore Commerciale – la Cina rappresenta per noi non solo un importante luogo in cui distribuiamo con successo le nostre birre, ma anche un’opportunità continua di crescita e sviluppo. Siamo molto attenti alle esigenze dei consumatori asiatici ai quali proponiamo dei prodotti che sono sia ottimi da bere, sia perfetti per accompagnare i piatti della cucina cinese: questo premio dimostra che stiamo andando nella direzione giusta».

Il mercato cinese della birra è in rapida espansione ed è cresciuto molto negli ultimi cinque anni, tanto da aver superato gli Stati Uniti: nel 2015 infatti i cinesi hanno bevuto birra quasi due volte di più – circa 25 miliardi di litri – rispetto agli americani – 18 miliardi di litri – secondo il report di Euromonitor International. Nello specifico, dal 2010 al 2015, il mercato della birra artigianale in Cina è cresciuto del 23%.

32 Via dei Birrai, con sede a Pederobba (TV), è oggi presente in 35 Paesi del mondo. Il China Beer Award va ad unirsi agli altri prestigiosi riconoscimenti che ha ottenuto il microbirrificio, come l’inserimento nella Guida alle Birre d’Italia 2017 dell’associazione internazionale SlowFood.

Peroni diventa giapponese, concluso il passaggio da SabMiller ad Ashai

Peroni esce da SabMiller ed entra a far parte del gruppo Ashai Europe. I rumors si rincorrevano da mesi Peroni potrebbe diventare giapponese: Asahi interessata all’acquisto da SabMiller, e del resto le autorità europee avevano assoggettato la fusione dei due colossi della birra, InBev e SabMiller, alla vendita dei marchi europei, per questioni di antitrust Sab Miller e Ab InBev possono unirsi ma l’Ue impone a Sab Miller di vendere le europee. Alla fine l’ha spuntata la giapponese Ashai.

Asahi Europe detiene anche i marchi Royal Grolsch e Meantime Breweries. Dopo quasi un anno di trattative, la bionda tricolore viene quindi ceduta alla compagnia giapponese da parte di Ab InBev, che potrà così completare l’acquisizione di SABMiller.

La produzione proseguirà negli stabilimenti di Roma, Padova e Bari, con rifornimento del malto italiano dalla sua Malteria Saplo di Pomezia.

«Continueremo ad investire nella nostra filiera per fornire ai nostri consumatori prodotti di qualità, collaborando con i nostri clienti per rispondere alle sfide del mercato e sviluppare insieme la categoria– ha detto Neil Kiely, Managing Director di Birra Peroni –. Birra Peroni è parte integrante della tradizione e della cultura industriale di questo Paese. Il nostro legame con l’Italia è indissolubile. Per questo rimane vivo il nostro impegno a operare su questo mercato in maniera responsabile e sempre più sostenibile».

«Oggi è un giorno memorabile per la nostra azienda. Siamo orgogliosi di essere diventati un Gruppo attrattivo grazie a marchi prestigiosi ed al talento delle nostre persone. Sono convinto che lavorando insieme, saremo in grado di far crescere il nostro business servendo sempre meglio i nostri clienti ed i nostri consumatori» ha dichiarato Akiyoshi Koji, Presidente del gruppo Asahi.

Birra Peroni ha chiuso il bilancio al 31 marzo 2016 con 360 milioni di ricavi ed un utile di 21,5 milioni.

Anche la birra diventa solidale con La birra del cuore di Adhor

Sette produttori di birra e 200 distributori, con il sostegno di Adhor (l’onlus Associazione le Donne dell’Horeca) scendono in campo per la solidarietà, impegnandosi fino a fine settembre a donare parte del prezzo della birra acquistata per la ricerca e le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto. I produttori coinvolti sono Birra Menabrea, Radeberger, Heineken Italia, Theresianer, Birra Castello, Carlsberg Italia, Peroni. Il meccanismo è semplice: i distributori si impegnano ad acquistare un determinato numero di fusti di birra con una minima maggiorazione sul prezzo di acquisto, e automaticamente donano una somma per l’iniziativa solidale, alla quale si aggiunge un’ulteriore quota versata direttamente dai produttori di birra.

I fondi raccolti da La Birra del Cuore saranno devoluti in parte alla A.R.M.R. (Aiuti Ricerca Malattie Rare) una fondazione che fa capo al Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare presso l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in parte alle vittime del Terremoto del 24 agosto.

I gestori dei locali aderendo al progetto ed esponendo in store il materiale promozionale (locandine, sottobicchieri, collarini per spillatori) diventano dei veri e propri ambasciatori di cultura birraia e di solidarietà, facendo sì che i loro clienti, i consumatori finali, possano apprezzare tutta la generosità di una buona “chiara” alla spina. A conti fatti saranno oltre 150mila i litri di birra spillata e poi servita sugli speciali sottobicchieri prodotti per l’occasione.

Organizza l’iniziativa ADHOR, associazione che promuove valori come etica, cultura e solidarietà, la carta delle Pari Opportunità nonché la valorizzazione del ruolo della donna.

Pam Panorama lancia il Birrificio, portale dedicato alla birra

Un portale dedicato alla birra, per scoprine segreti e curiosità: si chiama, semplicemente, il Birrificio e lo ha appena lanciato Pam Panorama.

Tempo d’estate, voglia di birra fresca e vendite di “bionde” alle stelle: sembra il momento giusti dunque per puntare sulla bevanda più antica. All’interno del portale è possibile sfogliare tutto il catalogo delle birre che si trovano sugli scaffali dei punti vendita Pam e Panorama; conoscere i birrifici, con dovizia di informazioni sulla loro storia e sul territorio di riferimento; scoprire curiosità grazie al contributo di Lelio e Marianna Bottero, mastri birrai che sono anche a disposizione degli utenti per rispondere a domande e richieste. Non mancano le ricette a base di birra e gli abbinamenti più azzeccati tra birra e cibo, con tante indicazioni ed suggerimenti. Nel sito è anche possibile infine sfogliare e condividere infografiche e cartoline che raccontano in maniera divertente e creativa tanti aneddoti sul mondo del luppolo.

Sab Miller e Ab InBev possono unirsi ma l’Ue impone a Sab Miller di vendere le europee

Foto: Facebook Pilsner Urquell.

Via libera all’acquisizione da parte di Ab InBev di Sab Miller, primo e secondo produttore mondiale di birra, ma per dare l’approvazione l’Ue detta le sue condizioni. L’intesa è subordinata alla vendita di “praticamente l’intero” settore della birra Sab Miller in Europa. Secondo la Commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, la mossa “assicurerà che la concorrenza non venga indebolita in questi mercati e che i consumatori non abbiano la peggio”. La commissaria ha poi sottolineato che, dato che gli europei bevono 125 miliardi di euro di birra ogni anno, “in modo che anche un piccolo aumento dei prezzi potrebbe danneggiare considerevolmente i consumatori: era dunque importante assicurarsi che l’acquisizione di SABMiller da parte diAB InBev’s non riducesse la competizione nel mercato delle birre europeo” favorendo “taciti accordi sui prezzi”.

La Commissione temeva infatti che l’acquisizione di SabMiller avrebbe tolto un importante concorrente dal mercato in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia e Olanda, UK, Romania e Ungheria, portando a un innalzamento dei prezzi.

Ue-condizioniTra i marchi di AB InBev ci sono Corona, Stella Artois e Budweiser, SABMiller è invece proprietaria di Miller, Peroni, Pilsner Urquell e Grolsch. Tanto per dare un’idea dell’entità dell’accordo, il nuovo mega-gruppo venderà nel mondo il doppio e guadagnerà quattro volte più del terzo produttore di birra mondiale, Heineken, e cinque volte più birra e 13 volte più fatturato del quarto produttore, Carlsberg, e questi ultimi sono i due leader di mercato in Europa.

Oggi, AB InBev ha una forte posizione di mercato in Belgio e Lussemburgo e nell’Europa dell’Est, SABMiller in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Romania.

AB InBev si era già offerta di vendere le operazioni di SABMiller in Francia, Italia, Olanda e UK, accentando l’offerta della giapponese Asahi su Peroni e Grolsch, e in seguito anche in Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia: dunque praticamente l’interezza delle operazioni europee, tra cui spicca la presenza della ceca Pilsner Urquell, ma anche della polacca Tyskie e della romena Ursus. A seguito di questi impegni, se ottemperati, la Commissione ha concluso che la transazione non susciterà problemi di competizione, e che “il livello della competizione nel mercato europeo resterà invariato”.

 

È tempo di elezioni, e la birra Budweiser diventa “America” fino a novembre

Si alza la temperatura elettorale negli Stati Uniti con le ultime battute delle primarie e i due candidati praticamente, se non aritmeticamente, individuati, e Budweiser, la birra americana per antonomasia (anche se ha “rubato” il nome ai cechi e oggi è si proprietà del colosso Anheuser-Busch) attua una ardita mossa di marketing, rinominando tutte le sue birre in lattina e bottiglia come “America”, con il consueto corsivo dal gusto vintage. Il tema patriottico poi sarà ripreso lungo tutta la campagna pubblicitaria estiva, e sottolineato sulle etichette che riporteranno frasi iconiche riprese dall’inno nazionale e dalla storia americana, e che riporteranno anche una stilizzazione della torcia della Statua della Libertà. Invero, ogni elemento dell’etichetta è stato rinominato, compresa la data di inizio produzione, anacronisticamente anticipato al 1776 (data della fondazione degli Stati Uniti d’America).

Restyling e campagna si concluderanno a novembre con le elezioni stesse.

“Budweiser ha sempre cercato di incarnare l’America in una bottiglia, e siamo onorati di salutare questo grande nazione dove la nostra birra è stata fabbricata da 140 anni” ha dichiarato Ricardo Marques, vicepresidente di Budweiser.

Al di là della retorica, la mossa è in realtà squisitamente pubblicitaria perché, tra primarie fuori dalle righe e Olimpiadi, la stagione prossima a venire è già stata dichiarata “l’estate più americana di sempre”.

 

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