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Arcaplanet apre a Udine il 4° negozio della regione

Continua la rapida crescita di Arcaplanet, che ha appena inaugurato a Udine, presso il Centro Commerciale Terminal Nord,  il 4° store della regione, dopo le recenti aperture di Trieste presso “Il Giulia” nel 2015 e le altre due in città a Udine, quello Via Tricesimo, inaugurato nel novembre 2015 e quello di Piazzale Rita Levi Montalcini presso il parco commerciale centro studi inaugurato a inizio anno.

Si tratta di un negozio in formato “Gallery”, una grande boutique di 166 metri quadrati, rifornito con assortimenti completi per il food e il non food per gli animali da compagnia grazie a oltre 8.000 referenze in vendita tra accessori e alimenti per cani, gatti, piccoli animali, roditori, pesci, anfibi e uccelli, un’ampia selezione trasversale di prodotti esclusivi e specializzati, dietetici e veterinari, di alimentazione biologica e vegetariana, cibo secco e umido, accessori dai tappetini igienici per cani alle lettiere per gatto, dai giochi ai guinzagli, ai “trasportini” ecc.

All’interno del negozio è prevista la presenza di un Totem che permetterà di usufruire della consulenza professionale veterinaria e  di altre funzioni: oltre al catalogo con tutti i prodotti presenti in assortimento, vengono fornite indicazioni specifiche riguardo alle dosi consigliate, gli ingredienti e le modalità d’uso così come, nella sezione “Vet On line”, è disponibile un servizio originale ed esclusivo, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani di consulenza e consigli sui propri pet per un sempre miglior benessere del proprio animale. Non mancheranno infine moltissime news dal mondo animale, video divertenti e contenuti simpatici selezionati da Arcaplanet.

Il punto vendita, che gode dell’ampio parcheggio del centro commerciale Terminal Nord, ha dato lavoro a ben 4 nuove risorse e conta 2 casse sarà aperto tutti i giorni con orario continuato: da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 21.00, mentre la domenica dalle 9.30 alle 20.30.

 

 

 

 

 

 

 

Mind the Step: appuntamento il 7 giugno con la terza edizione

Mind the Step, l’evento b2b indirizzato a chi decide le strategie digitali dei Brand del Retail e aiuta le aziende a non “inciampare” negli ostacoli che si trovano lungo il cammino della  trasformazione  digitale, torna a Milano il prossimo 7 giugno.

Organizzato da Theoria con il supporto di Epson, Mapp Digital, MobileBridge e SAP Hybris,  l’evento intende individuare i segnali di futuro nel Customer Journey.

I 100 rappresentanti di grandi brand attesi all’evento,  insieme agli esperti e alle aziende di punta del tech & digital, tracceranno la mappa per i prossimi 2 anni del Digitale in Italia.

L’evento è volutamente ristretto, per favorire  la discussione libera tra decisori, esperti e rappresentanti delle aziende tech/digital. La partecipazione – gratuita – è rigorosamente riservata a rappresentanti di aziende utenti finali, previa accettazione della registrazione da parte degli organizzatori.

I temi
I segnali di futuro che verranno esplorati a Mind  the Step includono:
– Robot:  la nuova frontiera dell’interazione tra azienda e consumatore
– Intelligenza Artificiale  applicata alla produzione e vendita nel Fashion & Luxury
– Nuovi modelli organizzativi  richiesti dalla trasformazione digitale

 

Per informazioni: www.mindthestep.eu

PRO SUS presenta la nuova linea bio

PRO SUS, il marchio della Cooperativa Produttori Suini – che coinvolge una sessantina di soci tra Lombardia, Emilia Romagna e Toscana – ha presentato a TUTTOFOOD le nuove proposte della Linea Premium Skin e il debutto della Linea Bio.

PRO SUS, infatti, si è impegnata nel sostenere l’estensione della linea della gamma Premium Skin, presentata con un nuovo layout di packaging, e la conversione di tutta la produzione al senza glutine.

Quanto alla gamma, passerà dagli attuali sette prodotti a 16 nuovi pack Premium Skin, sempre a peso fisso, in formati che vanno dai 180 ai 250 grammi.

Ed eccoci alla seconda novità presentata in Fiera dalla Cooperativa: il debutto della linea bio, proposta sia in vaschetta Skin che tradizionale, nata grazie alla sinergia con cinque aziende socie della Cooperativa, recentemente convertite al biologico. Questi bacini produttivi rispondono a regole molto ferree dove le caratteristiche principali del capitolato biologico prevedono norme relative all’alimentazione, per la maggior parte derivata quasi esclusivamente da cereali nobili bio, precise direttive sugli spazi a disposizione degli animali, raddoppiati rispetto all’allevamento convenzionale, la possibilità per i suini di uscire all’aperto e tempi di svezzamento doppi rispetto a quelli degli allevamenti classici.

Nel dettaglio, l’offerta bio si compone di quattro referenze della linea Premium Skin, leggermente ricettate e disponibili a peso fisso, e di quattro in vaschetta Atm.

I valori di PRO SUS

I prodotti PRO SUS derivano da una filiera garantita “dai campi alla tavola”, grazie alla caratteristica fondante dell’azienda: la sua natura cooperativa, che fa interamente capo al mondo allevatoriale-agricolo. I soci possono contare su 10mila ettari di terreni di proprietà, dove vengono coltivati i cereali che alimentano i suini. Da sempre, PRO SUS fa della macellazione e lavorazione della carne suina di origine italiana la propria attività principale, con una distinzione ben precisa: la tracciabilità della filiera. Nell’impianto di Vescovato (Cr) vengono macellati solo suini italiani che rientrano nei circuiti Dop Parma e San Daniele, oltre il 70% sono conferiti da allevatori associati alla Cooperativa, PRO SUS, nel suo ruolo di capo filiera, è in grado di garantire anche l’origine nazionale degli animali forniti dai terzi. Questa garanzia di origine 100% italiana è un importante valore aggiunto dei prodotti dell’azienda.

Freschi, salutari, premium e “sperimentali”: il nuovo profilo dei consumi alimentari

Freschi, salutari, premium e “sperimentali”: quattro gli attributi chiave utilizzati per descrivere le nuove tendenze nell’ambito del food, il comparto oggi più dinamico nell’ambito del largo consumo confezionato.

Ce li ha “raccontati” Marco Limonta, Business Insights Director di IRI, nel corso del convegno organizzato in occasione della Fiera Tutto Food. L’incontro, moderato da Ivo Ferrario di Centromarca, ha visto la partecipazione di Antonio Carstulovich – Direttore Generale Commerciale, Ferrarelle Spa, Mario Gasbarrino – Amministratore Delegato Unes, Giorgio Santambrogio – Amministratore Delegato, Gruppo VéGé e Presidente ADM, Associazione Distribuzione Moderna, Mario Zani – Direttore Generale Eurocompany S.r.l., oltre naturalmente a quella di Angelo Massaro, Amministratore Delegato di IRI.

Quattro “qualità” che il nuovo consumatore cerca con sempre maggiore frequenza, in linea con la sua nuova identità.

A caratterizzarlo, oggi, sono infatti una maggiore apertura verso prodotti che innovino in modo soddisfacente (il 66% è disposto per essi a spendere di più) e che consentano di sperimentare (+50%); una più spiccata attenzione verso la pianificazione degli acquisti (+77%) e verso le informazioni sui prodotti, al punto che anche il tempo trascorso davanti allo scaffale in cerca di informazioni si allunga (+ 74”).

Parliamo di un consumatore evoluto, dunque, che – se insoddisfatto- si sente però più libero di cambiare punto vendita (+37%).

I cibi che trainano il mercato

Lo studio di Iri parte dall’assunto che, in uno scenario poco spumeggiante, è l’alimentare a guadagnarsi spazio, probabilmente in virtù di un maggior appeal nei confronti del consumatore, di cui riesce ad intercettare con più abilità le aspirazioni.

Il fresco confezionato si conferma – a oggi – il motore principale (con +2,9% nell’andamento a volume e +1,6 a valore), ma è comunque interessante vedere come a giocare un ruolo di primo piano siano pure le nuove categorie, vere trend setter del mercato, che oggi – intercettando quasi 4,5 punti di quota – rappresentano il 17% del carrello (nel 2013 erano ancora a quota 12,8%).

Le nuove categorie

Ad ogni modo, oltre ai singoli segmenti merceologici, a beneficiare dei cambiamenti degli stili di consumo degli italiani è anche una serie di categorie trasversali, che accomunano tipologie di prodotti quanto mai diverse.

A cominciare dalle referenze free from, che nel 2016 hanno sviluppato vendite per oltre 2 miliardi di euro, (crescendo del +4,2% rispetto al 2015), per arrivare ai prodotti biologici, che con 1,3 miliardi di euro (+20,4% sull’anno precedente) confermano il passaggio evolutivo da nicchia a segmento trend setter dedicato ad un target di salutisti e ambientalisti.

La crescita dei prodotti salutistici rappresenta uno dei segnali più evidenti del processo evolutivo dei consumatori e trova ulteriori conferme nell’avanzata delle vendite di cereali (844 milioni di euro, +5,7% sul 2015), di alimenti integrali (471 milioni di euro, +21,2%) e di prodotti a base soia/vegetale (436 milioni di euro, +8,4%). Per il medesimo motivo ispiratore si assiste pure, nell’ambito del proteico, a un decremento della carne a vantaggio del pesce e dei prodotti a base di proteine vegetali.

Le “nicchie” confermano il trend

La voglia di sperimentare, direttamente tra le pareti domestiche, si rispecchia nella crescita interessante di una nicchia come quella delle spezie(+16,4% a valore). Praticità e funzionalità invece sono i driver di crescita di un segmento ora in auge, come quello della frutta secca, (+11,6%): qui infatti le aziende hanno saputo rinnovare l’offerta e l’immagine dei prodotti puntando in modo intelligente sul concetto di snack/ spezza fame e di funzionalità assicurando nuove occasioni di consumo.

Spunti di dibattito

Il quadro tratteggiato da Marco Limonta, ha innescato un interessante dibattito tra i relatori: 3 i temi caldi posti sul tappeto da Ivo Ferrario e “palleggiati” tra gli astanti: ripensamento dello store, infedeltà del consumatore al punto vendita, fake news sul cibo con relative ripercussioni sui comportamenti di acquisto.

È emerso come sia prioritario differenziare e caratterizzare in maniera univoca l’offerta e quindi i pdv, in modo che possano diventare dei veri e proprio punti di riferimento per target specifici di consumatori. No al melting pot di offerta, dunque, massificante e banalizzante.

E poi attenzione all’eccesso di promo, specchietto delle allodole, in larga parte responsabile della “migrazione infedele” dei clienti.

Ultimo alert da non sottovalutare: il potere denigratorio che le bufale mediatiche esercitano sulle aziende siano esse produttrici che distributrici. Imprescindibile dunque fare chiarezza e ristabilire la verità.

Lidl apre a Partinico un nuovo punto vendita

Un punto vendita Lild di nuova concezione, caratterizzato dalle ampie vetrate.

Forte dei buoni risultati di questo tipo di formato non si ferma l’espansione di Lidl, che inaugura oggi all’ingresso della SS 113 un supermercato di oltre 1.000 metri quadri a Partinico, nel tratto che collega Partinico con Alcamo e Balestrate. 

Sarà un punto vendita di nuova concezione, caratterizzato da ampie vetrate che migliorano la luminosità interna e da un layout ancora più gradevole e funzionale per il cliente. La struttura Lidl sarà, infatti, caratterizzata da una disposizione delle referenze razionale e intuitiva, che permetterà al cliente di apprezzarne immediatamente i vantaggi in termini di qualità e convenienza.

Sugli scaffali del nuovo punto vendita si potranno trovare circa 1.800 prodotti, di cui oltre l’80% Made in Italy, in particolare, compresa linea Italiamo che propone eccellenze gastronomiche del nostro Paese. L’offerta non mancherà di includere una selezione di prodotti della tradizione siciliana, come salumi, formaggi, sugo di pomodoro ciliegino, diversi tipi di pane e tante altre specialità tipiche, grazie una proficua collaborazione con selezionati fornitori locali. 

Un reparto panetteria nei pressi dell’entrata sfornerà tutto il giorno pane, croissant e altre prelibatezze dolci e salate. Inoltre, in occasione dell’inaugurazione, molti prodotti usufruiranno di speciali offerte, come frutta e verdura scontata fino al 50%.

Questa apertura ha portato alla creazione di 10 posti di lavoro che hanno permesso anche ad alcuni giovani della zona di intraprendere una stimolante carriera nella GDO. Il costante investimento sulle risorse umane, sia in termini di assunzioni che di costante formazione e sviluppo, è valso a Lidl per il terzo anno consecutivo il riconoscimento di “Best Workplace” conferito dal Great Place to Work Institute.

Lidl è presente in Italia dal 1992 e ad oggi conta una rete di quasi 600 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Con questa nuova apertura, Lidl raggiunge 41 punti vendita in Sicilia, di cui 7 a Palermo e provincia che impiegano complessivamente 160 dipendenti.

Fake news: quando il cibo può far paura

Paura del cibo? Sì, per 3 italiani su 4, ovvero per il 66% dei nostri connazionali.

A ingenerare il timore per le conseguenze che gli alimenti possano avere sulla nostra salute sono molto spesso le fake news propalate dal web. Ecco quanto emerge dall’indagine Coldiretti/ixè presentata in occasione della campagna #stopfakeatavola promossa dalla Coldiretti e dall’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare nell’ambito del corso di formazione, organizzato in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura.

Naturalmente da questa affermazione non bisogna però trarre la conseguenza che la rete vada criminalizzata in toto, si affretta a precisare Moncalvo, presidente Coldiretti. Perché internet, al contrario, può divenire un ottimo strumento per smascherare le bufale.

Est modus in rebus, quindi.

“Per questo – precisa – siamo impegnati nell’educazione nelle scuole e nell’informazione nei mercati degli agricoltori con il progetto Campagna Amica che consente di ricostruire un rapporto diretto tra chi produce e chi consuma nel segno della trasparenza. Un arricchimento culturale che, con la conoscenza diretta, contribuisce a combattere le fake news, ma anche ad adottare comportamenti di acquisto più informati e consapevoli che aiutano a scegliere i prodotti sugli scaffali anche nelle forme più tradizionali della distribuzione”.

Il made in Italy arriva sugli scaffali di Wal-Mart

Vino e prodotti agroalimentari: l’accordo tra ICE e Wal-Mart è fatto. In questo modo il colosso americano potrà sviluppare una linea a marchio d’insegna, realizzata con prodotti importati dal nostro paese, incrementando – si ipotizza- del 16% gli acquisti della catena.

L’accordo – ad oggi della durata di un anno (ma rinnovabile) – è stato siglato dal Presidente dell’Agenzia ICE Michele Scannavini e dalla Vice Presidente Dry Grocery di Walmart Silvia Kawas, nel corso della prima giornata di TUTTOFOOD.

Per l’export Italiano in USA, che nel 2016 ha raggiunto i 4,6 miliardi di valore, l’accordo con Wal-Mart costituisce un importante baluardo contro il fenomeno dell’Italian sounding che attualmente ha un valore di ben 24 miliardi di euro. La vendita sugli scaffali distributivi, infatti, consentirà al consumatore americano di acquisire maggior consapevolezza delle nostre eccellenze agroalimentari e fornirà una sorta di “percorso di acquisto formativo”.

Nell’ambito di questo progetto il ruolo di ICE sarà da una parte quello di organizzare, a vantaggio dei buyer statunitensi di Wal-Mart, dei viaggi che permettano loro di individuare nuovi prodotti da inserire a scaffale.

Dall’altra quello di inserire il logo “Extraordinary Italian Taste” su tutto il materiale promozionale e di marketing nei punti vendita dell’insegna americana.

A proposito di questo marchio pensato per esaltare le nostre produzioni, così si è espresso il ministro Maurizio Martina: “Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse”.

Retail Institute Italy presenta “Retail Tomorrow”, l’evoluzione del retail

Retail Institute Italy presenta la prima edizione del convegno “Retail Tomorrow: The evolution of Retail, innovation and disruption”.

Oggi siamo di fronte alla 4^ rivoluzione industriale, caratterizzata da una serie di nuove tecnologie che fondono il fisico e il digitale ed hanno radicalmente mutato la tipologia di interazione che il consumatore ha avuto per decenni con il punto vendita.
Quando si tratta di shopping e consumatore, inoltre, le discipline che vengono adottate hanno sempre bisogno di mantenere un grado di flessibilità e adattabilità all’evoluzione del mercato e del cliente.
Nel corso dell’evento indagheremo le strategie che retailer e brand stanno adottando, scoprendo
• Le strategie digitali per personalizzare la customer experience
• Store Innovation, trend e visioni di oggi e domani
• Il futuro dello shopper marketing nell’era della digitalizzazione del pdv
• Il consumatore al centro: digital shopper engagement

Dove e quando

Il convegno avrà luogo a Milano in data 25 Maggio presso lo Sheraton Diana Majestic, dalle ore 9.00 alle ore 16.00. L’accesso è consentito previa iscrizione.
Il format prevede una mattina con una plenaria d’apertura ( ore 9.00 – 11.15) e delle sessioni parallele di approfondimento ( ore 11.30-13.00). Dopo il light lunch ( ore 13.00 – 14.00), la sessione pomeridiana ( ore 14.00 – 16.00).

Clicca qui per il programma

 

Per info e modalità di partecipazione: convegni@retailinstitute.it

Cassa istantanea con Rfid, l’avanguardia è dei minimarket giapponesi

Il supermercato con cassa istantanea, senza scanner? Sta nascendo in Giappone, grazie alla tecnologia Rfid che consente di leggere immediatamente il contenuto del cestino. Tutti a guardare Amazon Go a Seattle, che la cassa non l’ha ma poi pare non riesca a gestire più di 20 clienti alla volta, e intanto la prossima generazione di pagamenti veloci si sta sviluppando dall’altra sponda dell’Oceano, in Giappone. E non in location di lusso o ipertecnologiche, ma nei più umili convenience store, ovvero i minimarket per acquisti d’impulso o di passaggio, come Seven Eleven, il più noto, ma anche i concorrenti Lawson, Ministop, FamilyMart e Newdays che partiranno l’anno prossimo con il nuovo sistema. Con l’obiettivo di coprire tutto il Giappone entro il 2025.

Tecnicamente si tratta dell’utilizzo della tecnologia Rfid (radio frequency identification), tramite etichette più sottili di un millimetro, e legge automaticamente i codici senza la necessità di dover scansionare prodotto per prodotto, e nemmeno di togliere la spesa dal cestino. Tutte e cinque le insegne hanno deciso di usare lo stesso tipo di frequenza dei chip per semplificare le operazioni e facilitare il lavoro dei fornitori, e il Ministero dell’industria e del commercio si auspica che il sistema venga adottato da altri tipi di retailer, come super e ipermercati, e si è anche impegnato a favorire l’impiego tramite sgravi fiscali o sovvenzioni secondo Nikkei Asian Review.

Finora le etichette Rfid sono state usate per contenere informazioni quali la data di scadenza o la posizione sugli scaffali che possono essere “lette” in remoto. 

Sullo sfondo, causa o conseguenza che sia, la riduzione del personale (e dei costi operativi).

Granripieni Fini, nuove referenze in arrivo nel banco frigo

Fini,  azienda emiliana specializzata nella pasta fresca ripiena fondata a Modena nel 1912, annuncia due nuove proposte biologiche che arricchiranno la linea “I Granripieni”.

Oltre a “I Granripieni di Sapore” e “I Granripieni di Benessere”, attualmente già in distribuzione presso le principali insegne, da giugno saranno disponibili anche “I Granripieni BIO”, ricette nate per rispondere alla sempre più crescente richiesta da parte dei consumatori di un’alimentazione naturale, più sana e sostenibile.

Due le referenze: Ravioli Ricotta Spinaci e Ravioli Verdure Grigliate realizzati esclusivamente con prodotti biologici al 100%, dedicati a chi cerca prodotti naturali e genuini senza voler rinunciare al gusto di mangiare bene.

Tutti gli ingredienti sono provenienti da Agricoltura Biologica e sono lavorati secondo processi certificati e senza l’utlizzo di sostanze chimiche: la semola di grano duro, i ripieni, le uova. Per questi ravioli sono stati scelti formati importanti, per esaltare i ripieni, cremosi e saporiti, racchiusi nella sfoglia ruvida trafilata al bronzo che è il carattere distintivo dei prodotti Fini.

 

 

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